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Il Corvo

Ochaya - Nightclub

Quest

Missione di Livello C

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con Furaya, Mattyse, Dyacon, Kaworu

19:01 Mattyse:
 L'avanzar del bianco e` deciso, permettendo agli stivali neri di affondare in quel terreno. E` da un po` che non indossava quei costumi, quelli che ha sempre trovato piu` agili per dei combattimenti, ma non era male spacciarsi per qualche gentiluomo una volta tanto. Il bombarolo di quartiere indossa, oltre a quei stivali neri ed alti, un paio di pantaloni neri da shinobi, gli stessi utilizzati durante la guerra, che sono stretti all'interno delle calzature fino a meta` stinco. Il busto coperto da ustioni di diverso tipo, tra cui il sigillo lasciatogli dalla stessa decima, vede stretto attorno a se una semi protezione per il costato e la colonna vertebrale in legno, piccoli rami piatti che poggiano appena contro la struttura ossea in cerca di una protezione anche minima, il tutto, e` coperto da una veste lunga di un color marroncino chiaro che nasconderebbe la figura fino alle ginocchia. L'indumento appena descritto presenta all'altezza del bacino, su entrambi i lati, due tagli, utili per far accedere le mani al di sotto e avvicinarsi verso la borsa porta oggetti presente sulla coscia destra e il porta kunai legato alla coscia sinistra. Il porta kunai presenta tre delle lame per cui e` nato, mentre la borsa porta oggetti detiene 2 fuuda vuoti e dieci carte bomba. Molto semplice no? Un equipaggiamento anche troppo basilare per il nostro terrorista, che infatti porta con se altro materiale piu` e meno nascosto, quali tre carte bomba che avvolgono l'avambraccio destro e due fuuda che avvolgono il sinistro, il primo, quello piu` vicino alla mano, contiene il Bo, mentre il secondo, piu` vicino al gomito, il maglio da poco acquistato. Bisogna battezzarle le armi, no? Il Senjuu quindi avanza, lasciando i capelli bianchi liberi di svolazzare al vento, mentre il mento verrebbe appena sollevato per sprizzare gioia e sicurezza. Un piccolo sorriso mentre la punta della lingua sguizzerebbe di lato per accarezzare il labbro superiore, iniziando poi a canticchiare una canzoncina tranquilla, qualcosa che noi tutti conosciamo. "Se sei felice e tu lo sai batti le mani" [Chakra off] [Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

19:17 Kaworu:
 Dietro il Kanishiro, compare la monumentale sagoma del Bronzo della Nuvola, seguendo il bianco nel mentre quest'ultimo procede lungo il tragitto che, dunque, vanno percorrendo tutti insieme, rimanendo scostato leggermente sul lato sinistro. Statuario, quella propria mastodontica apparenza risulta vestita con abiti di stampo quotidiano, ovvero un completo scuro che si compone di una giacchetta leggera, lasciata aperta sul davanti, ed un paio di pantaloni semplici, entrambi i capi dal colore nero; quel vestiario prosegue con al tronco una camicia bianca, dallo stile comune, senza troppi fronzoli, con la quale va a spezzare la monocromia del vestiario, assieme alle scarpe a collo alto, modello del tipo Air Max, caratterizzate anch'esse da una tinta chiara con rifiniture dorate e rosse sui lati, calzando ai suoi piedi con un bel 48 come misura. A seguire, alla fronte si stringe una tradizionale fascia di stoffa, così da andare a raccogliere i lunghi dreadlocks bruni fino alle spalle; tale accessorio viene ad essere sovrastato dal paio di occhialoni monolente, i quali giacciono appoggiati su quest'ultima proprio in corrispondenza della corteccia prefrontale del cranio. Alla vita, una tasca porta oggetti mantiene al suo interno un set di fumogeni, una bomba flash ed i tonici di recupero chakra e vigore. Alle mani, un paio di guanti a mezzo dito modello vintage, tipicamente da shinobi, rinforzati da due placche di acciaio sui dorsi. Dal collo, rimpiattato dall'indumento superiore, un laccettino scende giù fino a lasciare penzolare il pendente dei cacciatori di taglie, una testa di lupo completamente nera incastrata in un tondo. Chakra ancora non impastato, mani nelle tasche e portamento comodo, tenendosi in relativo assetto di quiete. < Kiofù, non t'ho mai visto con quei vestiti. > riferito all'abbigliamento che ha rispolverato dall'armadio il terrorista, palesando un'aria leggermente pensierosa, in maniera ironica. < Si ricordano i tempi del Sessanta. Ma almeno l'hai puliti? E Pakkuridda non te li lava? > domanda, goliardicamente, anche per spezzare un po' il silenzio durante l'avanzata. < Capita? Non te li lava! > trollol. {Chakra off}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

20:01 Dyacon:
 Alla fine quel giorno è arrivato. Dopo tanta organizzazione, chiamate, incontri e scambi di opinioni, il trio si unisce ed è pronto a portare scompiglio in una struttura ben precisa, un hotel dove prendere delle informazioni utili ad un qualcosa di più importante. < Kiofù? > Inarca il sopracciglio sinistro, sorridendo in modo plateale davanti al nome in codice scelto da Mattyse. < Ma è una moda quella di scegliere soprannomi di merda? > Dopo Pakkurida, ci mancava Kiofù. Scuote leggermente il capo, affiancandosi poi sul lato sinistro del Kanishiro, dando modo alle due ametiste incastonate in quell'incarnato albino di spaziare tutt'intorno, valutando abitazioni, edifici e persone che adesso abitano la strada. < Il tuo? > Ruota leggermente il busto ed il capo alla volta di Ekko, curioso di sapere qual'è il suo appellativo da task force. < Ombra oscura? Pozzo senza luce? > Lo schernisce senza troppi giri di parole, utilizzando come base delle battute il suo essere di colore. Umorismo becero, non c'è che dire. < Oddio... > Il gioco di parole in cui incappa il konohano gli fa abbassare lo sguardo a terra, tremendamente sconsolato da ciò che ha appena sentito. Sospira rumorosamente, tornando con l'attenzione sul motivo del loro essere qui. Ad occhi esterni si presenta come un ragazzo dal fisico slanciato, alto circa 180cm e con una pelle chiarissima. Folta capigliatura corvina lasciata alla mercé delle condizioni climatiche, mentre alcune ciocche ribelli gli scivolano lungo la guancia destro, raggiungendo il mento. Busto che veste una maglietta nera, anonima, su cui è indossata una felpa bianca a collo alto con chiusura verticale a zip. Entrambi gli indumenti non hanno la manica dritta e questo permette al braccio rispettivo di mettere in mostra una muscolatura non eccessiva, ma dannatamente definita. Sul bicipite dello stesso, spicca il coprifronte di Suna che lo attesta tra le fila del Kazekage. Ai piedi le classiche calzature da shinobi aperte sulle punte, le quali si alzano fino alle caviglie, incontrandosi con i pantaloni scuri come la pece che si stringono nella parte appena citata. Calzoni stretti in vita grazie ad una corda color rosso fuoco e con dei ghirigori dorati che s'inerpicano fino al bacino. < Come vuoi muoverti... > Alla volta di Mattyse, senza osservarlo in volto. Attende sue istruzioni in merito, mentre la sabbia contenuta nella giara ocra posta dietro di lui e svettante oltre la sua figura, resta dormiente, pronta ad entrare in azione se ce ne sarà bisogno. Per ultimi, ma non per importanza, il portakunai ed il portaoggetti. Il primo è ben assicurato sul quadricipite mancino, nascondendo dentro di sè varie tipologie di armi: dagli shuriken ai kunai. Il secondo invece fa capolino dal fianco destro, contenendo 3 fuuda da sostituzione, 1 kit fumogeni, 1 bomba flash, 1 tonico chakra e 1 vita, ed infine delle carte bomba. Insomma, non si può dire che non sia equipaggiato. [Chakra OFF]

La luna brilla alta nel quartiere dello spettacolo, in quel di Konoha, in netta contrapposizione con il quartiere a luci rosse nel distretto di Kusa (d'altro canto, il Villaggio dell'Erba è sempre stato un bordello, in fin dei conti). Un brivido percorre la schiena dei tre avventurieri nel momento in cui Mattyse pronuncia quella frase celebre che tutto l'Ochaya ha imparato a conoscere. La vecchia Ochaya. Nei pressi del locale, è possibile intravedere una locandina divenuta abbastanza famosa nel quartiere notturno. Il volantino è d'uno sgargiante color viola con una palla da discoteca disegnata al centro. Delle ombre sottostanti emulano gente intenta a ballare. Come volantino è molto basilare, i caratteri son ben estesi e leggibili. Il marchio distintivo del locale è posto come sfondo del nome Ochaya. Vi sono anche delle scritte ma occorre avvicinarsi per leggere bene quel che vi hanno impresso tramite una stampante. Essi si trovano a circa cinque metri di distanza dall'hotel, sbucando da un vicoletto che dà immediatamente sull'ingresso del suddetto, dall'altro lato della strada. Le vie pullulano di gente per via dell'orario serale e molti preferiscono però dirigersi alla volta dei ristoranti, dei bar o del chiosco di Ichiraku non molto distante. I vari uffici ivi presenti hanno ormai chiuso baracca e burattini, eccezion fatta per alcuni talk show della seconda e prima serata che stanno iniziando a preparare la loro scaletta. Alcune luci negli alti grattacieli, infatti, son ancor accese ma risulta impossibile veder cosa v'è al suo interno. Il portone sembra blindato, dunque abbastanza spesso in netta contrapposizione a quello che s'oserebbe pensare d'un bar... anche perché fa pure da Hotel, come ha potuto ben notare Mattyse ch'è pure l'unico conoscitore del luogo. Il suo nome è The Crow - Il Corvo come rappresentato dall'insegna nera rettangolare con un corvo appollaiato sull'angolo in alto a sinistra della stessa insegna. Le luci al suo interno son ovviamente accese, stessa cosa per alcune al piano superiore laddove vi son delle stanze. Altre abitazioni ne circondano la struttura. In mattoni scuri, rivaleggia con le altre per via dello spicco dettato proprio da questa colorazione in contrapposizione alle altre tendenti al panna, al bianco, al giallognolo o all'arancio. [ CHIUSA - Turni liberi ][ Siete pregati di contattare il master SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

21:42 Mattyse:
 Il bianco continua quella sua marcia deciso, fischiettando quel motivetto mentre la voce di Ekko attraversa le sue orecchie, richiamando la sua attenzione. <Sono ancora sporchi del sangue dell'ultimo uomo che ha fatto una battuta simile in presenza di Pakkurida.> Risponderebbe secco, accennando solo in un secondo momento ad un sorriso divertito, intento a palesare il suo scherzo. Non si sa mai che prenda una sua frase in maniera troppo seria e che diventi proprio il nigga il suo nemico. Successivamente va a prestare attenzione a Dyacon, che a modo suo ha una domanda intelligente. <Il significato di Kyofu e` terrore, direi che e` un ottimo sostituto fin quando non potro` riprendere il mio nome d'arte.> Perche` si, non ci siamo dimenticati del grande ALMIAEDA. Lui tornera`. <Per quanto riguarda il vostro, fate un po` come vi pare, sappiate che e` l'ultima occasione per avere una maschera. L'alternativa sara` combattere a viso scoperto.> palesando quindi che ci sara` da muovere le mani. Un altro passo ed ecco che Mat andrebbe a ricreare, all'interno della propria mente, il proprio volto, con tutte le sue peculiarita`, dalle bruciature all'occhio sinistro opaco e al destro ambrato, andrebbe a soffermarsi su questi due colori. Il bianco andrebbe alla magica ricerca delle due energie a lui necessarie, quella mentale, che andrebbe a ricreare nell'occhio ambrato per compattarla in quella cornea colorata e resa piu` accesa dalla sua mente e, se vi fosse riuscito, andrebbe a ripetere lo stesso procedimento per quella fisica, che cercherebbe pero` di ricreare all'interno dell'occhio sinistro, quello opaco e privo di visione, meno razionale e piu` istintivo. Anche questa, se venisse trovata, verrebbe inizialmente racchiusa nella cornea, per poi cercar di far venire in contro i due occhi, verso il ponte del proprio naso, per farli accavallare e mischiare l'uno con l'altro, intento ad unirne i colori e, di conseguenza, le energie che vi ha associato. Se fosse riuscito in tutto cio` sentirebbe un energia nuova diffondersi all'interno del proprio corpo, un energia che in quella sua immagine ricreata nella propria mente prenderebbe forma come un terzo occhio. Il bianco volterebbe il capo in favore del Sabaku, mentre il passo andrebbe a rallentare, quasi giunti nei pressi dell'hotel. <Ho dato qualche Ryo ad un uomo per farmi dare delle informazioni che non mi ha dato, quindi mi sento legittimato ad usare le cattive. Il piano e` estremamente semplice. Entrare, chiedergli con le buone dove e come entrare nel locale. Se rifiutera`, e spero tanto lo faccia, gli facciamo saltare due denti, gli spezziamo una gamba, lo leghiamo come un salame e gli ripetiamo la domanda.> E sentiamo, perche` dovrebbe funzionare? <Ci sono duecentosei ossa nel corpo umano, se glie ne spezziamo dieci per ogni risposta sbagliata avra` un totale di ventun tentativi. Direi che sono anche troppi.> Le luci che illuminano quella strada non sono paragonabili a quelle del sole, vi sono molti vantaggi nel muoversi di notte, ma la carenza di persone in giro, quanto meno non uguale a quella dell'orario di punta, rende complicato confondersi tra la folla. <Se le cose andassero per il peggio...> Quindi se le guardie dovessero intervenire in maniera troppo repentina... <Fatemi guadagnare tempo per avere le informazioni, poi vi faro` con molto piacere da esca per permettervi di scappare e rimanere puliti.> Come promesso tra l'altro. [Tentativo impasto chakra 3/4][SE chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

21:49 Kaworu:
 Sentendo le parole di Dyacon, riguardo ai nomi in codice clandestini scelti ed utilizzati dai vecchi ninja, perfeziona una scrollata di spalle, manifestando un'aria indolente. < Ah, boh. Sarà una cosa loro da vecchi ninja. > dice, prima che il Senjuu proferisca il chiarimento. Nel mentre, una mano, la sinistra, va ad infilarsi in tasca, restando così appesa col gomito semipiegato. La destra, invece, resta fuori, libera, sciolta, lungo il fianco. < Non c'ho pensato, a dirla tutta. > quando si parla del proprio possibile Alias da Task Force. Sempre se avrà modo di averne uno. Sempre che ci entri, nella suddetta compagine sovversiva. Torna perciò verso Mattyse alla sua replica sulla battuta. < Suvvia... non serve fare il pezzo di legno... > e niente. Oggi è così. Dyacon prende posto alla sinistra, quindi, evitando di finirsi addosso nella migliore delle parodiche compagnie, alla Stanlio ed Olio, si ferma, lo lascia sfilare, e, allora, si sposta sulla destra di Mattyse, occupando quindi l'altro versante, restando sempre dietro di mezzo braccio di distanza, appena sfalsato quindi sul lato orientale. Quel brivido che lo percorre, dovrebbe essere più una cosa di riflesso, dal momento che quella frase pronunciata dal Kanishiro, per quanto celebre, resta perlopiù ignota alla sua giovane memoria, avulsa dalle vecchie storie che vi sono dietro. In giro per il posto, si trovano quei volantini della festa in viola tanto pubblicizzata. < Stanno a preparare un bel festino a quanto pare. > facendo riferimento proprio alle pubblicità sponsorizzate per tutto il quartiere. L'hotel è a cinque metri da loro, oltre un vicolo che getta proprio a ridosso dell'ingresso, come se quella stradina fosse stata ritagliata proprio per la struttura turistico-ricettiva, una specie di ingresso privato, a testimoniare la maggiore rilevanza di chi ha la proprietà del posto. Almeno, questo è quanto può balenare nelle deduzioni del taijutser, ciò che quell'impressioni trasmettono lui. < Proprio un pugno nell'occhio. > allo spiccare dovuto alle colorazioni differenti dagli edifici circostanti. < Sabbio-San chiede bene. Come ci muoviamo? > si accoda alla richiesta di indicazioni del Sabaku, aspettando quindi direttive dal bombarolo, che descrive chiaramente le metodologie da usare. < Ah. Capisco. > annuisce. < Allora sarà meglio ci si prepari. > date le circostanze, gli servirà fare appello alle proprie forze al massimo. La mano destra si solleva a mezz'altezza davanti a sé, formando il MEZZO SIGILLO DELLA CAPRA, per elevare il grado di focalizzazione spirituale. Socchiude gli occhi e placa ancora di più il respiro, mentre nel suo inconscio, prova a cercare le due energie basilari, quella psichica e quella corporea, per individuarle nel loro scorrere dentro di sé, TENTANDO DI unificarle nel procedimento di IMPASTO DEL CHAKRA. Due mani che si congiungono, un pugno ed un palmo: questa la metafora a cui si affida per poter fondere le forze elementari del suo essere, lasciando che poi si raccolgano alla volta dello stomaco, fulcro nevralgico di quel vigore speciale degli shinobi. Se fosse riuscito nell'intento, dovrebbe subito sentire i giovamenti di quel potenziale richiamato a sé. {"tenativo impasto chakra" 3/4 - restante interazione}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

22:13 Dyacon:
 Nell'attendere una risposta da parte di Mattyse, lo sguardo e l'attenzione vengono rapiti dallo splendore della luna che si staglia alta nel cielo scuro e stellato, quest'ultimo privo di nubi. Ne osserva la maestosità, continuando a camminare al fianco dell'ex terrorista di Konoha, precisamente lungo il lato mancino. < Nome d'arte? > Sfarfalla un paio di volte le palpebre. Gesto dettato sia dallo stupore misto a curiosità, sia dalla voglia d'idratare quelle due ametiste incastonate nell'incarnato albino. < Spero che sia meglio di Kiofù... > E, almeno per quanto gli riguarda, non è che ci voglia tanto. < Mmmm... > Aggrotta la fronte, pensieroso, portando le dita della mano destra a massaggiare il mento glabro. Fino ad ora non aveva mai esaminato a fondo il problema di trovare un soprannome da utilizzare nella task force. A quanto pare ora dovrà farlo. E anche alla svelta. < Vediamo cosa posso inventarmi... > Sussurra, mentre le chiacchiere tra il taijutser ed il ninjutser si susseguono. < Ehhh... > All'ennesima battuta da parte di Ekko, il viso si alza lentamente in sua direzione, guardandolo in tralice. Non può farcela. < Devo dire che è un'ottima tortura. > Replica al piano rivelato dal Senjuu, riportando alla mente gli attimi in cui anche lui ha vestito i panni del torturatore. < Ventuno tentativi? Troppo lunga come cosa... > Sbuffa rumorosamente, dando vita ad un'espressione infastidita. Scocciata. < Non ho così tanta pazienza e non credo che avremo tutto questo tempo a disposizione... > Semplice sospetto, nulla di più. < Sabbio-San? > Sorride al dire della montagna di colore che li accompagna in missione. < Mi piace... > Annuisce un paio di volte con dei leggeri cenni del capo. Ghigno stampato sulle labbra che muore pochi istanti dopo. < Però non ce lo vedo come soprannome da utilizzare... > Poco virile. < Poi ci penserò... > Snobba così la questione, concentrandosi su lavoro per cui è stato chiamato. L'attenzione verrebbe rivolta a quell'enorme struttura che si differenzia da tutte le altre per via della colorazione dei mattoni decisamente in contrasto con quella del vicinato. < Andiamo... > E lì, in quell'istante, le mani andrebbero ad unirsi ad altezza stomaco, mimando il sigillo caprino. S'immerge nei meandri più intimi e scuri della propria mente, tuffandosi alla ricerca di quella miscela insita in ogni essere umano e che in pochi - ninja esclusi - conoscono: il chakra. Deve crearlo. Immaginerebbe così il corpo diviso equamente a metà da una riga verticale su cui, ad apice e pedice, prenderebbero forma due sfere di colore diverso, entrambe ruotanti sul proprio asse interno. La prima, rosso fuoco, simboleggia l'energia psichica, attestandosi di fatto nei pressi della fronte. La seconda invece, blu elettrico, racchiude in sè tutta la forza fisica del Sabaku, palesandosi nella fascia addominale. Per sua stessa volontà, decide di avvicinare e far scivolare i due oggetti sferici lungo il tratto perperndicolare descritto in precedenza. L'intento è quello di creare un unica sfera, fondendo ed unendo le due più piccole. Qualora ci fosse riuscito, il chakra si sprigionerebbe in ogni cellula del fisico, regalando benefici sia psichisi che fisici al custode della sabbia. [Tentativo Impasto Chakra 3/4][Interazione 1/4]

D'un tratto in mezzo alla folla, possono udire un uomo intonare una cantilena. <Pveeegateeeh> Continua ad incalzare sempre più arrivando quasi ad urlare. <Pveeegateeeeeh, folli!> Arrivando infine ad una vera e propria azione molesta che, per quanto fastidiosa purtroppo, è legale. Qualora vogliano girarsi verso l'individuo, sarà per loro facile notare questo signore barbuto abbastanza alto, il volto segnato comunque da una certa età, un semplice saio avvolgere le sue membra e piedi scalzi. Non sembra sia un "barbone" sporco, quanto più una sorta di fedele pastore in cerca di un gregge. In mezzo alla folla, continue sono le urla che inneggiano a delle possibili fini del mondo e catastrofi. <Sciocchi, inginocchiatevi d'innanzi ai Kami, poiché un giorno essi verranno per giudicarci!> Inizia a far svolazzare per la strada volantini da distribuire anche ai meno interessati. Che vogliano o meno interagire, presto o tardi i suoi passi lo porteranno fuori dal vostro raggio visivo, un semplice pazzo della fede o qualcosa del genere. I volantini rappresentano una figura illuminata dalla luce divina con una consueta scritta simile a quelle appena enunciate: "La fine del mondo è vicina, inginocchiatevi ai Kami". Il tutto sotto quell'altro volantino citato poc'anzi che inneggia all'inaugurazione d'un nightclub dal nome che attirerà ovviamente le attenzioni di Mattyse. Un nome a lui fin troppo conosciuto, dove ha perso un occhio in una cruenta battaglia all'ultimo sangue - o all'ultima palla di fuoco. Tutt'e tre riescono ad attivare correttamente il loro Chakra, senz'alcun problema evidente. Va da sé che le movenze spettano a loro, così come qualunque altra decisione scelgano di prendere sui soprannomi da utilizzare, sui volti da nascondere e quel che loro meglio concerne per questa "missione". Chiamiamola così. E' più una raccolta d'informazioni. [ CHIUSA - Turni liberi ][ Siete pregati di contattare il master SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

18:07 Mattyse:
 Giunti dinanzi a quell'edificio il bianco poserebbe il proprio sull'ingresso gia` conosciuto, accennando ad un flebile sorriso che adornerebbe il suo volto mentre i due accompagnatori decidono il da farsi. Nessuno dei due parrebbe volere una maschera, o almeno non accettano durante quello che il bianco ha espresso come "ultima possibilita`". La voce di un folle, forse, attirera` pero` la sua attenzione prima che il Senjuu cerchi di entrare in quell'hotel, obbligandolo a voltare lo sguardo in sua direzione. Una piccola risata scuoterebbe le fondamenta del bianco, che si sofferma per qualche istante su quella sorta di pastore. <Che coincidenza...> Sussurrerebbe afferrando la propria lingua tra i denti, premendo appena. <I kami sono arrivati...> in un discorso suo e suo soltanto, ignaro se i compagni lo sentiranno o meno, in ogni caso non rispondera` a riguardo. Sono diversi i volantini che stanno adornando quelle strade, tra quelli vi sono anche quelli di un locale che sta invitando tutti in una bizzarra festa in giallo. Mat conosce quel nome, ha visto quel locale bruciare e cadere sotto le proprie carte bomba... <Sabbio-san.> Riprendendo il soprannome che Dyacon sembra aver apprezzato, anche se poco serio. <Quello e` il locale.> Allungando la mano destra, chiudendo tutte le dita contro il proprio palmo al di fuori dell'indice, indicando il volantino con la sfera da discoteca. <Segnati l'indirizzo. Io vado a scoprire come entrare.> E si, qui il bianco tornerebbe ad osservare l'ingresso dell'hotel, riprendendo a camminare verso le porte e allungando entrambe le mani, intento a posare i palmi su queste per spingerle, speranzoso di riuscire a farsi strada per quella sala comune... Un hotel non puo` certamente essere chiuso di sera, i clienti dovranno pur rientrare dopo un giro turistico della meravigliosa, e non ancora distrutta, Konoha! <Buona sera!> Saluterebbe in maniera educata, con un ampio sorriso sul volto, se fosse riuscito ad entrare ovviamente, andando a cercare con lo sguardo lo stesso uomo che l'ultima volta si era intascato i Ryo! <Qualcuno si ricorda di me? Qualche tempo fa ero passato con una sacchetta di Ryo e qualche domanda... vorrei farne altre se possibile.> Dai, un cliente pagante per le informazioni, non lo si puo` trattare male! [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

18:25 Kaworu:
 Il chakra si attiva, andando a raccogliersi nello stomaco, suo punto nevralgico di concentrazione. Le pupille indugiano nei dintorni, recuperando così l'immagine del vecchio barbuto, fedele alla chiesa dei Kami degli ultimi giorni, invocare a gran voce la preghiera e la redenzione, in vista del giorno del giudizio. < Ma porco kami infame... > biascica quella imprecazione, abbastanza avverso alle proclamazioni cantilenate dal pastore errante. Adocchia quei volantini del messaggio divino, inarcando il destrorso sopracciglio, mentre la faccia palesa nitidamente quell'aria contrariata. < Sta gente proprio fuori di testa. > oscilla la testa, orizzontalmente, in una esternazione di diniego. Pupille che slittano quindi verso il Kanishiro. < Ehy, e io? > restando senza da fare, dato che il bianco non gli ha detto nulla. Passa perciò in rassegna del Sabaku. < Sì sì, li ho visti pure l'altra volta i volantini. > confermando perciò che quelli siano proprio le pubblicità. < Mi sa che Sabbio-san è piaciuto pure a Bomba-kun. > ridacchiando, nel ripensare che il Senju ha utilizzato proprio quel nickname che ha proferito prima. < Allora, io sarò Boogie-man. > buttando lì così un altro alias, abbastanza a caso. Sfarfallio di ciglia, andando ad inquadrare l'ingresso. < Vado a vedere cosa sta facendo.. Sia mai che ci si perde l'inizio dei fuochi d'artificio. > e, dunque, cercherà di seguire il Manipolatore del legno, provando ad accedere anche lui al locale, esplorando anche un po' in giro, con aria disinvolta. {Chakra ON}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

19:02 Dyacon:
 La leggera brezza serale che si alza in quella notte, s'insinua tra la folta capigliatura corvina, smuovendo gran parte delle ciocche ribelli scivolategli lungo la guancia destra, fino al mento. < Oh, ora si che ci siamo tutti... > Schiocca la lingua sul palato, abbozzando un sorriso irriverente su quei tratti somatici fini e candidi. < Il religioso invasato. Perchè non lo facciamo venire con noi? Magari una protezione divina potrebbe esser utile... > L'espressione diviene seria nel rivolgersi sia a Mattyse che ad Ekko, rimbalzando - stile partita di tennis - sugli occhi di entrambi. Cerca di essere quanto meno credibile alla vista del duo. < Ti prendo anche il volantino del monaco, da kaboom... > Suono onomatopeico che genera l'esplosione. < ...ai Kami è un attimo. > Lo prende in giro, utilizzando un tono canzonatorio, sfilando poi verso sinistra ed allontanarsi dal taijuteser e dal manipolatore del legno per qualche istante. Il suo obiettivo? Strappare uno dei volantini appesi lungo gli edifici della strada che stanno percorrendo. La mano dritta s'allungherebbe verso il pezzo di carta inchiodato sulla parete, strappandolo con veemenza. Dovrebbe venir via senza alcun problema, restando pochi secondi con le due ametiste sulla pagina principale, leggendo quanto è riportato su quella stampa. Dopodiché ripiegherebbe in più parti il manifesto, infilandolo nella tasca interna della felpa. < Ehi ehi... > Cerca di attirare l'attenzione del chierico con uno strano accento. < Ne prendo uno eh. Ho qualcuno di mia conoscenza a cui servirebbe intraprendere una via del genere... > Non svela il nome, sghignazzando appena nell'immaginare la figura identificata nella propria mente con il saio da monaco. Si piegherebbe appena sulle ginocchia, prendendo uno dei tanti volantini adagiati a terra. Senza neanche leggerlo, anche lui finisce tra le sue conquiste giornaliere. < ...... > In silenzio poi si riporta in eretta postura, affrettando il passo per bruciare quella distanza che si è venuta inevitabilmente a creare tra il Sabaku ed i suoi compagni d'avventura. Tenterebbe di varcare quella soglia eventualmente aperta da Mattyse, palesandosi alle spalle di quest'ultimo, macinando in poco tempo quei pochi metri che li dividevano. [Chakra ON][ Avvicinamento 10mt 1/4]

17:56 Mattyse:
 Il bianco entrerebbe nell'edificio per darvi una rapida occhiata, solitamente studierebbe il luogo per poi andarsene, correre a casa a disegnare una ipotetica cartina su cui studiare un buon piano... Ma vi sono due cose che lo obbligano a non farlo, la prima e` il dover mettere sotto esame i due fanciulli, a cui lancia qualche occhiata per osservare il comportamento e apprezzandolo, sicuramente una cosa positiva... un po` meno il commendo del nigga che lascia intendere forse anche troppo in una battuta... Il bianco cosi` accennera ad un secco colpo di tosse, tenendo fissa l'ambrata nei suoi confronti. Non deve vigere il silenzio piu` totale, ma bilanciare bene le parole puo` essere importante. Non sono li per un talk show. Il volto del Senjuu tornerebbe repentino sull'uomo non nuovo al suo occhio, a cui porgerebbe un piccolo sorriso. <Tre bicchieri grazie, l'alcolico piu` forte che avete.> Ordinerebbe cosi` da bere, sollevando il braccio sinistro per posare il gomito sul bancone mentre il braccio destro verrebbe lasciato ricadere lungo il fianco, immergendo la manod estra lungo il taglio creato appositamente per permettere alle dita di raggiungere la borsa porta oggetti e stringere, tra indice e medio, una carta bomba. Mat attenderebbe che il possibile informatore si volti, gli dia le spalle per prendere una delle bottiglie dietro la sua schiena, speranzoso che l'alcolico sia proprio li`, per continuare. <Si ricorda che qualche settimana fa sono passato in cerca di un locale?> Tenterebbe di riprendere il discorso. <Se non sbaglio vi avevo dato un incentivo, anche dispendioso, ma l'unica informazione utile e` stato il nome gia` noto. Ochaya. Avevo chiesto dove fosse e come avere la parola chiave... puo` aiutarci?> Chinando appena il cpao verso la propria destra, lasciando ricadere i capelli bianchi nella stessa direzione, con un piccolo sorriso stampato sul volto. Gli manca cosi` tanto il chakra katon, in quell'occasione avrebbe potuto fare vere e proprie magie... <Sa, vorremo divertirci e... vorrei fare bella figura con i miei amici...> [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

17:57 Dyacon:
 I due manifesti, uno decisamente meno importante rispetto all’altro, vengono piegati e ben riposti all’interno della tasca mancina della felpa. Dona un’ultima occhiata alla figura misteriosa devota ai Kami che continua con il suo sproloquio ad alta voce, divenendo sempre meno vicino e più lontano. < Tsk! > Sorride divertito, convinto che il monaco sia sotto l’effetto di chissà quale stupefacente o bevanda alcolica pesante. No, non ipotizza neanche per un’istante che sia un fanatico delle divinità, per lui una così totale abnegazione verso l’ignoto non può esistere. È incomprensibile. < Oh oh… > Stile babbo natale quando arriva a portare i regali. Espressione stupita prende forma su quei tratti somatici, accompagnata dalle due ametiste che risaltano in quell’incarnato albino le quali si muovono a destra e a sinistra, mettendo a fuoco tutto lo scenario che gli si para davanti. Passa in rassegna l’enorme scalinata, poi il muro in vetro dove sono poggiate una quantità indecifrabile di bottiglie, terminando con il simbolo del corvo che padroneggia sul pavimento. < Quanta sciccheria… > Mormora a fil di labbra, constatando il lusso in cui lavora quell’uomo dai baffi acuminati(?) che prende parola, intento a rubare lo stipendio come un cittadino medio di Kagegakure: ossia giocando al computer. < Devo dire che gli obiettivi li scegli bene… > Una frase che solo Mattyse - a cui è rivolta - ed Ekko potranno sentire. Lui si limita a tornare al loro fianco, restandosene dietro il Senju, defilato di poco alla sinistra di quest’ultimo. Mani che andrebbero a sparire nelle tasche dei pantaloni, acquisendo una postura e un’aria di assoluto relax, storpiata da quel ghigno irriverente stampato in viso. Permette al manipolatore del legno di agire come vuole, focalizzando la propria attenzione sulle difese della struttura. TENTA così di scorgere altre eventuali forme di vita, dai barman ai camerieri, scivolando poi sui punti d’accesso alla hall. In più, cosa di vitale importanza, alza lo sguardo verso il soffitto alla ricerca delle telecamere. Ne vuole individuare la posizione e, semmai ce ne sarà bisogno, distruggere sia loro che i computer che consentono la conservazione dei dati. Non ha messo nessuna maschera a protezione del volto e se la situazione dovesse degenerare, deve fare in modo di non apparire da nessuna parte. [Chakra ON]

[ EKKO ]: Una risata bassa e greve alla proposta avanzata da Dyacon sul fedele. < Come no. Abbiamo proprio bisogno di un ceppo a cui dare fuoco. Sarà la nostra luce divina. BWAH-AH! > sogghigna, torbido, soffiand quell'ilarità con fare molto più cupo, nero si potrebbe dire. < Da Kami a Kamaboom. Buona questa, Sabbio-San. > trovando divertente quel gioco di parole suggerito dal manipolatore della sabbia. Successivamente, prosegue oltre, accedendo al locale. Si guarda attorno, esaminando il posto presso il quale si ritrova, poco dopo che Mattyse, che l'ha preceduto, ma prima del Sabaku, che si ricongiunge a loro subito dopo aver raccattato quei vari cartigli. Dopo aver CERCATO DI prendere coscienza dell'interno, TENTA DI ESAMINARE magari il mobilio, la sistemazione dell'arredamento, vedendo se fosse possibile notare e cogliere qualcosa magari di più interessante, o insolito, che potesse accendere la curiosità di carattere investigativa. Dà una certa importanza all'ambiente, PROVANDO A studiarlo, in una ricognizione abbastanza attenta, seppure CERCANDO DI mostrare un certo assetto di noncuranza, di tranquillità, un atteggiamento disinvolto, di chi è curioso. < Mh? > focalizzandosi, infine, sull'uomo dietro il Desk principale che li intercetta, accogliendoli. < Mah, in futuro, perché no. Mica male, come posto. Mi piace, sì. A voi, ragazzi? Non è una bomba? > c'è della sagace ironia in quella domanda, perlopiù retorica, lanciata all'insegna degli altri due. Lascia, comunque, la prerogativa al Senju di continuare, essendo il loro leader in quella circostanza, formalmente quello più informato sull'obiettivo che si intende raggiungere. Si limita, perciò, ad un'operazione di supporto ed affiancamento. < Tanto offre Sabbio-San. Vero? > una nota di intesa al dinamitardo, più con fare ironico. E' un modo come un altro per cercare di sembrare del tutto disinvolto, non rigido: insomma, normalissimo. Infatti, annuisce nel sentire le ultime del Senju, a rafforzare maggiormente -e senza parlargli sopra- quelle frasi, in una nota accondiscendente prevalentemente gestuale. Chakra impastato, quindi carico a molla, pronto ad ogni eventualità. {Chakra ON}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

[ ESITO ] § Mi chiedo dove abbiano trovato Ekko, per quale motivo l’abbiano portato assieme a loro. E’ come quando trovi una sorpresa schifosa in un pacco di patatine. Vorresti sbarazzartene il prima possibile, ma a quanto pare è utile a qualcosa – sperando non si tratti soltanto di rompere le scatole come sta facendo in questo chiaro contesto. Una volta entrati nel locale, la figura del bianco sarebbe la prima a muoversi in direzione del bancone. Vi s’avvicina con tutta la calma del mondo, facendo difatti sembrare come se avesse le migliori intenzioni del mondo. La domanda che rivolge all’uomo dai baffi all’insù fa sì che quest’ultimo soppesi quanto meno le di lui parole prima di dargli un’effettiva risposta. <L’alcolico più forte che abbiamo?> Domanda con far pensieroso, voltandosi a tre quarti verso la vetrata alle sue spalle, in modo che non dia mai completamente queste ultime agli ospiti: sarebbe una scortesia. Soppesa con attenzione le bottiglie esposte, allungando la mandritta per afferrare una bottiglia contenente del liquido trasparente, neppur fosse acqua. Prima che si giri, Mattyse avrà la possibilità d’estrarre quella carta bomba senza problemi, tenendo conto del bancone che lo divide dall’uomo. Deve far particolare attenzione alla vista altrui, giacché potrebbe risultar un problema qualora lo scoprisse (Tira un D10 – Fortuna). La dritta dell’uomo è poggiata attorno al collo della bottiglia, mentre la gemella giace sulla base così da sorreggerla e mostrare ai tre ospiti l’etichetta raffigurante, in kanji, il nome del liquore. <Questo è uno Shochu invecchiato vent’anni> Si tratta d’un gin o d’un whiskey, sono molto simili tra di loro. <un gin prodotto tramite lo zucchero di canna.> Specifica in loro direzione con il far di chi pare saperne davvero molto in merito. Poggia il liquore sul bancone, preoccupandosi di portar innanzi a loro dapprima tre bicchierini da shot. <Ad onor del vero, questo liquore viene solitamente diluito con acqua, succo di frutta oppure con altre bevande.> Spiega loro, comportandosi da degno gentleman, oltre che da impiegato modello all’interno di quell’hotel che funge anche da bar. <Difatti, prende il nome di Chuhai quando è mescolato con soda e limone oppure Oolong Chahai se il distillato è diluito con il tè semi ossidato Oolong.> Continua la sua spiegazione, iniziando lentamente a servirlo in quei bicchierini, dimostrandosi persino un barman modello. <Tuttavia, seppur non si tratti d’un distillato di patate, ve lo consiglio comunque on the rocks. Sono curioso di vedere come ve la cavate.> Sta proponendo una… sfida alcolica? A proposito dei quesiti che il Senjuu gl’ha rivolto, l’uomo decide di rispondere dopo aver versato quel forte alcolico, spingendo delicatamente i bicchierini verso di loro – uno a testa. Poggia la bottiglia nelle sue vicinanze, qualora ne volessero dell’altro. <Oh, come dimenticare l’uomo che m’ha fruttato un sacco di ryo soltanto per delle domande!> Esclama, lisciandosi delicatamente il baffo arricciato con una conseguente risata. Impossibile dimenticare chi ti paga così profumatamente, vero? <Se non sbaglio, dovrei avere ancora dei volantini qui in giro.> Bofonchia, aggirando il bancone e raggiungendo l’angolo più limitrofo d’esso. E’ circolare ed una parte è formata dall’ala adibita a bar – l’altra dal computer e i vari inserti necessari a rendere quel locale anche un hotel, come avevamo accennato precedentemente. Si perde per un attimo a qualche metro da loro, cercando tra le scartoffie senza mai rivolgere completamente le spalle ai suoi cari ospiti. <Eccolo!> Lo sventola. E’ esattamente quello che Dyacon ha raccolto fuori dal locale, raffigurante una palla da discoteca ed una scritta recitante. <Proverete su di voi l'ebbrezza dello show? Resisterete sino a fine serata o vi ridurrete uno straccio ben prima? Graziatevi con il nostro spettacolo notturno e la special guest di quest'evento! Tutto quello di cui avete bisogno è il dress code: giallo! Tutto quello che i vostri occhi desiderano: vi aspettiamo all'Ochaya - nightclub!> Incuriosito, storce appena il muso. Riporta immantinente gl'occhi sul bianco, soffermandosi sulla di lui espressione e le cicatrici che porta addosso. <Facciamo così. Questa volta, una domanda per una domanda. Non chiederò un compenso, ma risponderai alle domande che ti faccio, mh?> S'avvicina di nuovo a loro, poggiando un braccio sul bancone, in attesa che loro possano bere quel distillato mentre lui è intento a dare spiegazioni. <Guarda, qui ti viene dato l'indirizzo al quartiere notturno. La parola d'ordine purtroppo non la conosco neppure io, ma - leggi, leggi! Dice che è contenuta nel volantino.> Tamburella con l'indice precisamente sulla scritta recante su d'esso, avvicinandoglielo con pacatezza ed un sorrisone che gl'arrossisce le guance. Per quanto riguarda le ricerche visive d'Ekko e Dyacon, le quali appariranno come delle occhiate incuriosite - in fondo, è la prima volta che si fanno vivi nel Corvo, essi potranno notare delle telecamere a circuito chiuso in più di qualche angolo: puntano il bancone dove si trovano loro, la porta d'ingresso, le scalinate da anche diverse angolazioni. Seduti a qualche tavolino, la gente consuma in silenzio l'alcolico. Qualcuno dormicchia. Altri guardano la televisione a volume bassissimo per non disturbare gli altri. Qualche passo proviene dal piano superiore. E' tutto abbastanza tranquillo, per il momento. Pochi avventori al bar. Sicuramente, viene sfruttato ben più come hotel. A voi proseguire! [ CHIUSA - Turni liberi ][ Siete pregati di contattare il master SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

18:05 Mattyse:
 Osserva con attenzione il muoversi del dipendente, imprimendole nella propria mente e andando a ricercare quante piu` informazioni possibili. Sta descrivendo in maniera dettagliata l'alcolico che vuole proporgli, andando a consigliare, oltre che a sfidare, un metodo per berlo in migliore rispetto ad un secondo, si tratta di un atteggiamento che solo personale di un certo ceto sociale mantengono, locali di alta fascia, ove un caffe` potrebbe costare tranquillamente cinque euro e tu non potrai fare altro che rimanere muto a sorseggiare il caffe` piu` buono, e caro, della tua vita. La mano destra rimarra` all'interno di quella fessura creata in una veste che copre la sua figura fino alle ginocchia, rendendo difficile vedere la borsa porta oggetti sotto stante, per se sta semplicemente tenendo la mano all'interno di una tasca. Non estrarra` certamente quella carta bomba, non ora. <Ci porgete proprio un alcolico di qualita`, non e` cosi?> Chiederebbe divertito in maniera iniziale, voltando poi il volto in favore di Ekko e Dyacon, quando il loro interlocutore prendera` a fare il giro del bancone, facendogli un cenno: il capo, da perpendicolare al terreno, verrebbe mosso in direzione del bancone, piegandolo in favore di quest'ultimo. L'uomo parla di un volantino, lo stesso che gia` qualche volta e` caduto sotto l'occhio del Senjuu, lo stesso che ha fatto prendere a Dyacon, poi ascolta la sua lettura, come se gia` non avesse letto, ma qualcosa di differente entra nella sua testa. <Tutto quello di cui avete bisogno è il dress code: giallo! Tutto quello che i vostri occhi desiderano... Per se e` una frase che va a ripetersi per un messaggio diverso. Sarebbe stato corretto dire "tutto quello che i vostri occhi desiderano non e` altro che il dress code: giallo." E invece prima viene descritto il dress code e poi si parla di... occhi.> la mano mancina qui verrebbe portata verso il proprio volto, ad accarezzare le cicatrici che lo adornando e l'occhio reso opaco. Gli sfuggira` una piccola risata che scuotera` le sue spalle. <Va bene, ma per un pagamento piu` omogeneo propongo una domanda a testa e... di iniziare tu. Non vorrei mi facessi una domanda a cui non potrei rispondere dopo che tu mi abbia gia` dato cio` che voglio.> L'occhio ambrato andrebbe di nuovo sulla figura dell'uomo che ora lo ha raggiunto, risulterebbe quasi sereno, con un lieve sorriso divertito stampato sul volto. Sta ancora pensando alla storia degli occhi, e` una parte per se in piu`, completamente a gratis all'interno di quel volantino, che ricalca perfettametne sia gli occhi di quello che dieci anni fa era il capo Yakuza, Orochi Hyuga, che l'occhio che lui ha perso... Siamo sicuri di essere su Black soul shippuden e non in Black Uchiha shippuden? [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

18:10 Dyacon:
 Si attesta nella parte più prossima del bancone, quella posta subito dopo l’entrata, affiancando il bianco Senjuu lungo il lato destro e posizionandosi al termine di una linea immaginaria dove il nigga Ekko funge da capostipite; Mattyse da figura centrale e lui, Sabaku, a chiudere il tutto. < Posso chiederti una cosa? > Tono di voce quieto, pacato, utilizzato nel rivolgersi all’uomo dai baffi appuntiti. Si sforza nel mantenere un certo decoro, nonostante si prende in maniera coatta la confidenza con il loro interlocutore. Non da del lei o addirittura del voi, no, passa direttamente al tu. Carattere schietto e diretto che non può essere affossato in un’unica serata. < L’ultima volta che sono stato qui non ricordo che avevate a disposizione tutta questa tecnologia… > Indica con un cenno del mento la telecamera posta sopra l’angolo bar, la quale continua a registrare e ad immortalare ogni essere vivente che transita nel pressi del luogo appena citato. < Sono davvero utili? > Chiede, cercando d’intraprendere un discorso con il conoscente del Kanishiro, senza disturbarlo quando si prodiga a soddisfare la richiesta del bombarolo. < Faccio parte della vecchia scuola e non sono un’amante di tutte queste cose all’avanguardia. > Restio al cambiamento come pochi. < Ci manca solo che siano anche nelle stanze e addio privacy. > Breve attimo di pausa, mentre le due ametiste incastonate in quell’incarnato albino, si muovono lentamente dal basso verso l’alto, soffermandosi sul volto dell’inserviente. Lo fissa insistentemente. < Non è così, vero? > Domanda a cui spera di ricevere un no secco come risposta. Nel mondo di oggi c’è da aspettarsi di tutto, anche che la propria intimità venga violata senza alcun rispetto. < ….. > Si zittisce poi, dando spazio all’ex Almieda di prendere le redini della situazione. S’inarca con il busto in avanti, emettendo un lieve fruscio, figlio della sabbia che scivola e sbatte contro le pareti in terracotta della giara posta dietro di sé. < Lo Shochu… > Ripete il nome del liquore scelto dall’altro come drink di benvenuto. < Lo conosco bene e devo dire che ha un gusto alquanto particolare. > Sentenzia, poggiando entrambi gli avambracci sulla superficie lignea del bancone, attendendo che quei tre shot vengano messi a disposizione del gruppo. L’arto superiore destro verrebbe allungato in direzione del bicchierino trasparente che contiene il liquido, stringendolo nel palmo. Tramite un movimento di polso lo farebbe vorticare all’interno del contenitore, prima d’esser avvicinato alle labbra. Qui, anche il senso dell’olfatto verrebbe stuzzicato, inebriato dal profumo che emette quella sorta di crema torbida. Piccolo attimo di esitazione, prima di gettare in gola la bevanda alcolica, reclinando il capo all’indietro e sentire il liquore scendere e scivolare fino allo stomaco, accompagnato da un bruciore non indifferente. < Tsk… > Assapora il retrogusto, schioccando la lingua sul palato, soddisfatto da ciò che ha ricevuto. < Ottima scelta… > E’ entrato nella parte di abbonirsi l’obiettivo, così da provare a ricevere informazioni utili sul circuito di telecamere di cui è disposto l’hotel. Per fare ciò però deve andare per gradi. Il primo step è creare empatia con la vittima. [Chakra ON]

[ EKKO ]: Le pupille indugiano sulle telecamere, spostandosi all'interno delle orbite, lanciando quelle occhiate in modo il più possibile discreto (tentativo di dissimulazione), così da restare sciolto e disinvolto, frattanto prosegue nell'esaminare il luogo. Si accosta al banco, lateralmente a Mattyse, e dal lato opposto a Dyacon, di modo da non sovrapporsi a nessuno, e mantenere tipo una linea ipotetica, costituita dai due bianchi e la propria figura. Guarda l'operatore del Corvo mettersi a lavoro, sfoggiando sia delle doti che delle nozioni da barman provetto. < Sembra roba davvero di una certa importanza. > quasi come se stesse andando a riprendere le parole pronunciate riservatamente dallo stesso Sabaku, in conciliazione con quelle del Senju, in riferimento alla bevanda in questo caso che l'uomo la propone a loro. La sfida alcolica la incassa subito, e non si fa di certo problemi a farsi avanti. < Hai trovato pane per i tuoi denti, zio. A me ed ai fratelli tra poco non ci stendono manco le femmine quando ci vengono sopra. Ah! > commento sardonico, pronunciato bonariamente, sempre in quella lettura comportamentale che vuole cercare di dare l'impressione di essere lì con le migliori e più tranquille delle intenzioni, oltre alle maniere chiaramente alla mano, quasi interpretando il ruolo tipico del Nigga di quartiere. < Tra l'altro, mi sembra proprio un ottimo posto semmai si volessero passare dei soggiorni appaganti. > il vecchio metodo del bastone e della carota, atteggiamento magari un po' old school, un concetto più tosto affiancato poco dopo da uno morbido. Occhieggia il bicchierino che gli viene porto, annusandolo anche, sia per saggiare effettivamente la fragranza che si eleva da quella bevanda, sia anche per cercare di rendersi conto, qualora fosse stato capace, di analizzare con l'olfatto eventuali olezzi sospetti. Non si intromette tra le conversazioni che il bombarolo e il signore dell'accoglienza (PNG) scambiano tra loro, lasciando che sia prevalentemente il Kanishiro a condurre le indagini, così come intende rendersi conto di cosa voglia effettivamente creare il terrorista in questa circostanza, ma soprattutto a seguito delle riproposizioni dell'interlocutore dal baffo smagliante e le gestualità compiute dal Manipolatore del Legno, ammesso lo stesso Bronzo Kumese possa accorgersi di qualcosa di quelle azioni. < Dress Code giallo. Beh, insomma: se dovesse andarci male, almeno potremo attirare i moscerini... > ironica battuta quella del paroliere di colore. Si focalizzerà infine sulla sollecitazione di leggere approfonditamente la reclama cartacea, per tentare di studiarne eventuali particolarità e dettagli. Increspa le labbra, meditabondo, così come inarca un sopracciglio. < Mh. > infine, un'aria piuttosto ferma. < ... > respiro lungo, quasi come se fosse liberatorio quel soffio disperso nell'aere circostante. Tace. Un lieve cenno del capo verso i due, in una sorta di comunicazione tacita d'intesa. Forse, può aver colto qualcosa, il Boogie-Black: Mattyse suggerisce anch'egli una interpretazione, sui cui resta muto a ponderare. Per ora, null'altro che considerazioni, analisi riflessive, valutazioni generiche, seppure accorte. {Chakra ON}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

[ ESITO ]: L’uomo si limita a fare spallucce quando il Senjuu gli rivolge quella domanda retorica. <Così m’avete chiesto.> Rivolgendosi immantinente al trio appena presentatosi. A proposito del volantino, le domande da poter fare sono molte, ma al tempo stesso la risposta da dare potrebbe anche non esistere. Il bianco ipotizza delle soluzioni alle quali il Corvo si stringe di nuovo nelle spalle. <Occhi potrebbe essere la risposta adatta> Professa, piegando il capo da un lato e facendosi pensieroso. Non che gl’interessi alla fine, non è lui quello che deve andare in un nightclub al cui ingresso richiedono una parola d’ordine – che sia, poi, soltanto per far scena o per far entrare determinata clientela? Difficile a dirsi, ma è complicata anche l’idea di far acceder soltanto alcune persone. <così come anche giallo. Qui dice ch’è soltanto scritta nel volantino, quindi potrebbe anche essere una parola sulla trentina che hanno stampato.> Non riuscirebbe a dargli nessun altro aiuto concreto, quindi si limita ad agguantar un altro piccolo bicchiere da shot. Rivolge un’occhiata agli astanti, con la bottiglia dello Shochu nella mandritta. <Posso accompagnarvi nella bevuta?> Come al solito, si tratta di mera cortesia per gl’ospiti, dimostrandosi gentile, educato e soprattutto un ottimo barman oltre che proprietario di quella ch’è la sua attività. Qualora la risposta giunta da questi sia affermativa, versa il quantitativo adatto nel cristallo. Sol dopo, sollevandolo con la mancina mostra loro un brindisi, gettandolo giù in un sorso solo: hanno davanti anche un abile bevitore, a quanto pare. Alla controproposta che gli viene propinata, l’uomo si trova d’accordo. D’altronde, una domanda l’aveva già in testa – tanto vale porgliela. <Mi chiedevo come mai fosse così interessato a questo nightclub.> Una domanda come un’altra, alla fine, priva di chissà quale doppio fine. Son qui per dialogare – il Corvo lo fa dimostrandosi affabile. S’umetta le labbra con la punta della lingua, mostrandogli persino un sorrisetto di cortesia, aspettando una risposta. Ma adesso concentriamoci anche sugl’altri due avventori. Rivolgendosi ad Ekko che si dimostra quello più interessato alle stanze e ad un ipotetico soggiorno, incapace di farsi scappare dei clienti da sotto il naso, egli si premura di dargli una risposta adeguata. <Se vuole, posso farle vedere la nostra suite all’ultimo piano. Ha una visuale del quartiere dello spettacolo e del centro di Kagegakure sull’orizzonte invidiabile.> Questo secondo lui, ovviamente. <Qualora voglia una stanza, posso farle un prezzo amico.> Con tanto di strizzata d’occhi. Mica scemo, ovviamente. D’altro canto, a lui non interessa cosa vada a farci nella stanza – potrebbe anche restarci per una notte soltanto: l’importante è il fatturato, il guadagno che ne ricava e la possibilità che quel cliente, la volta successiva, possa tornare ancora una volta a soggiornare in quell’hotel. La di lui attenzione vien perlopiù rivolta poi alle parole che sente dal Sabaku. Questo gli pone delle domande a proposito delle telecamere. Il Corvo rivolge soltanto un’occhiata nei dintorni, giusto per alludere a quelle ultime. <Dipende quanto tempo è stato da noi, signore> Gesticolando appena con la mancina. Si fa pensieroso per un momento, salvo poi tornare immantinente a focalizzar l’attenzione su Dyacon. <non ricordo sinceramente il suo volto e sa, io ho davvero una grande memoria. E’ in realtà una patologia che si chiama ipertimesia.> Per chi lavora all’interno di quella struttura, rammentare a menadito tutti i volti, tutte le persone, tutti gl’importi è sicuramente una gran cosa. Letteralmente, è per lui impossibile dimenticare ciò che ha visto in passato. Tuttavia, non pare nutrire ancor alcun dubbio nei loro confronti. <Ma non voglio ammorbarvi con simili aneddoti.> Arricciando le sopracciglia e lisciandosi con un lento movimento della mano il baffo sinistro. Si schiarisce la voce. <Sta di fatto che sono purtroppo necessarie. Come in qualunque attività, mi consentono d’avere prove nel caso in cui succeda qualcosa.> Trattando della parte legale del contesto. Gli sfila dalle labbra una risata contenuta quand’ecco che la preoccupazione del Sabaku vien fuori a proposito della plausibile presenza delle telecamere anche nelle stanze. <Assolutamente no, ma ce ne sono nei corridoi.> Nelle stanze, si tratterebbe di violazione della privacy, ovviamente. Ebbene... la palla torna al magico trio. Cosa vogliamo fare, signori? V'occorrono altre informazioni per davvero? [ CHIUSA - Turni liberi ][ Siete pregati di contattare il master SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

18:11 Mattyse:
 Quello doveva essere un incontro sleale, tre contro uno, ma pare aver preso una piega particolare quanto interessante. Il soggetto che sarebbe dovuta essere vittima di un aggressione anche particolarmente violenta si sta rivelando, almeno ad un primo avviso, collaborativo... Vuole solo avere delle risposte per darne delle altre, cosa potra` mai esserci di male? Ecco, in effetti qualcosa potrebbe esserci di male. E` una campanella d'allarme che suona all'interno della testa del bianco, suonata da un San Martino campanaro che dieci anni prima aveva fatto la sua comparsa con una maschera di legno e venti carte bomba. Un lieve sorriso quando sente la domanda del barista, allungando la mano mancina per afferrare il proprio bicchiere e per sollevarlo, accettando quel brindisi ma riposando il bicchiere di vetro sul tavolo, lui non regge l'alcool, sarebbe un peccato ubriacarsi proprio ora che le cose si fanno divertenti. Quindi, il nostro gentiluomo lavoro in un hotel eh? Luogo che giornalmente viene occupato anche da coppie che cercano un riparo per fare le proprie cose senza essere esposti agli occhi di tutti... Di solito i dipendenti sono obbligati a mantenere un certo silenzio e disinteresse in questi affarri poiche` mariti e mogli infedeli ne vedranno a bizzeffe ed interessarsi troppo potrebbe costare un cliente, forse due, magari anche il posto di lavoro e, nel peggiore dei casi, pure la vita. In fondo se la tua vita venisse rovinata da un dipendente di un hotel troppo chiacchierone, non glie la faresti pagare? Ma il nostro bianco non e` uno sprovveduto, deve solo trovare la combinazione giusta di palle da raccontare... Lo osserva, capelli bianchi, dieci anni fa era sicuramente in vita... Dieci anni fa, qualcuno aveva fatto un nome che ora gli tornera` sicuramente utile. Bingo. <Vedete, devo onorare una promessa fatta da mio padre dieci anni fa, circa sei mesi prima della guerra...> Lo sguardo verrebbe inizialmetne abbassato, la voce calerebbe di tonalita` per assumere una "forma" piu` rattristita, poi lo sguardo, l'occhio ambrato, tornerebbe sul di lui volto. <Saro` sincero con voi, mi piacete e voglio darvi una risposta quanto piu` completa. Sono il figlio di Jinto Oboro...> Ringraziamo Raido per questo nome. <...dieci anni fa un suo collaboratore stava progettando di prendere una bambina che doveva nascere da una puttana per farne il suo progetto. Ha chiesto a mio padre di prendere in affidamento la bambina quando questa avesse raggiunto i dieci anni per allenarla al meglio, secondo i canoni di mio padre. Ma purtroppo il vecchio non ce l'ha fatta e ha lasciato a me il compito di rispettare la sua promessa.> Un minimo di pausa, anche per voltare lo sguardo verso i propri compagni, porgendo a loro un piccolo sorriso prima di tornare sul barista. <Quindi, la bambina ha dieci anni ora e mi e` stato detto che chi ne fa le veci potrebbe essere in quel locale... Ma voglio sapere anche chi possa essere, visto che l'ex proprietario dell'Ochaya, Orochi Hyuga, e` sparito misteriosamente poco dopo il mio vecchio.> Ecco il termine di quella storia, lo sguardo si volterebbe repentino verso Dyacon, a cui progerebbe un sorrisso. <Te l'ho detto che se non fosse stato per una delle sue puttane dieci anni fa sarei morto proprio dentro quel locale? Un pazzo e` entrato cantando una canzone e si e` fatto saltare in aria.> Si, mostrar di sapere troppe informazioni, come il combattimento che e` seguito sul tetto di fronte, lo tradirebbe. Deve dare la giusta dose di informazioni per risultare credibile, in fondo ora sta cercando di immettersi nei panni di.. <Ah, mi scusi per la maleducazione. Kiofu Oboro, e` un piacere fare la vostra conoscenza.> dopo essere tornato con tutto il busto verso l'uomo, chinandosi in avanti con il busto per un inchino piu` che formale. [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

18:14 Dyacon:
 Il liquore dall’alto tasso alcolico scivola lentamente fino allo stomaco, lasciando dietro di sé un retrogusto dolce e forte, assaporandone il sapore con tutte le papille gustative presenti nel cavo orale. < Ahhh… > Neanche ci ha fatto caso di aver mancato il brindisi con Ekko ed il titolare del Corvo. Gliene frega poco, riabbassando il bicchierino da shot completamente svuotato del liquido sul bancone che funge da divisorio tra loro e la preda. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato nel sentire quella sorta di provocazione rivoltagli dal taijutser. Gli angoli delle labbra si arcuano verso l’esterno, abbozzando un sorriso divertito. < Dicono che voi di colore siate più dotati. Potrebbe esser vero, ma ciò non toglie che se te lo poggiassi sulla testa avresti qualche problema di scoliosi in futuro. > Stanno cazzarando alla grande, motivo in più per non destare alcun sospetto al capo della baracca. Un clima disteso e goliardico di solito non attira troppe attenzioni se non qualche risata. < ….. > Resta in silenzio poi, soffermando le due ametiste sul volto del proprio interlocutore, il quale gli rivela di avere una strana patologia. Questa si può riassumere nel ricordare attentamente tutti i volti di coloro che oltrepassano la porta d’ingresso. < Sa, quando venni non avevo questa capigliatura… > Le dita della mano destra si dipanano, passando tra i folti capelli corvini. < Non avevo questa… > Indica con un cenno della testa la giara color ocra che svetta dietro di lui, facendo capolino da sopra la spalla sinistra ed oltre il fianco destro. < Ero rasato e con dei vestiti più trasandati… > S’inventa lì su due piedi una stronzata plausibile in grado di minare le certezze che ha l’altro. < Affittai una camera per una sola notte. Mi capisce no? > E gli strizza l’occhio mancino, unico visibile, facendogli capire d’esser andato in hotel per un solo scopo: inzuppare il biscotto. < Anche io fino a qualche anno fa soffrivo di una malattia… > Assume un’espressione pensierosa, trovando le parole adatte per descrivere al meglio ciò che in realtà non gli hanno mai diagnosticato. < Frantumazione dell’organo genitale maschile… > Lo dice serio in viso, come se fosse normale. < Era principalmente legata al mio carattere. Mi stancavo di ogni situazione… > Fa spallucce, prima d’inspirare a pieni polmoni e rilasciare dopo pochi istanti l’aria appena incanalata. < Oggi però sono a posto. Lavoro nel campo informatico… > Svelato il motivo del suo interessamento alle telecamere. < …guadagno bene e non mi lamento. Certo, qualche vizio mi è rimasto… > E da single, quello delle belle donne è un ottimo investimento. < Al contrario dei loro intenti nobili… > Dopo aver lasciato spazio di parola al manipolatore del legno e al boogie man, la mano sinistra si chiude a pugno, lasciando disteso solo il pollice in direzione di Mattyse ed Ekko per indicarli. < …io alla festa voglio andarci per fare qualche acchiappo. Sicuramente ci saranno donne di una certa classe. > Raffinate, ben vestite e che per avere un rapporto gli costerebbe un occhio della testa. Tuttavia, dentro di sé, non da importanza a questo particolare. Sa benissimo di aver indossato una maschera, e quella recita dovrà continuare finché le cose rimarranno così: tranquille. [Chakra ON]

[ EKKO ]: Un’occhiata Dyacon, lasciandosi sfuggire una risatina abbastanza sincera nell’essere divertita. < Che c’è, broh? Hai paura che ti riprendano mentre tiri fuori il leone? Magari sembra pure più grande! AH-AH! > battuta spontanea quella che gli viene fuori, probabilmente più trasparente di così non può essere, giacché non starebbe fingendo affatto nel trovare quella parentesi alquanto comica. Senza perdersi troppo, ma nemmeno si nega di trovare dei momenti positivi in quella circostanza. Le pupille tornano sull’Addetto del Corvo, ascoltando le di lui favelle. All’invito di unirsi a loro, accompagnandoli nel bere, annuisce, accomodante. < Certamente. Voi siete il padrone, capo. Solo un piacere condividere questa gentilezza. > asserisce lui. Se Mattyse non beve, lui invece lo fa, sintonizzandosi al Sabaku con l’intento di entrare in empatia col soggetto puntato, ovvero il vecchio in questione; altresì, dovrebbe avere una buona robustezza per poter almeno resistere ad uno shot. < Dice bene il mio compare. Convengo. > sulla scelta del Sochu, il quale, malgrado tutto, non sembra dispiacergli davvero. Le parole dell’Operatore lo interessano. < Ah, buono a sapersi. Mah, sì, perché no: un giro a guardare la stanza, se non vi è troppo disturbo, me lo farei volentieri. Appena avete finito con il fratello bianco, naturalmente. > che l’altro sembra essere entusiasta dalla possibilità di aver attirato della clientela nuova, perciò perché deludere le sue aspettative, rischiando di renderlo ostile, temendo di stare perdendo tempo? No, meglio essere propositivo, pro-attivo; e poi, tutto sommato, può davvero tornargli utile. Sulla storia del volantino e della parola, assottiglia appena gli occhi, facendosi meditabondo. Un’idea lui se l’è fatta: malgrado ciò, tuttavia, non si nega di ascoltare l’opinione altrui, ed aggiungere ulteriori elementi per una completa valutazione. Trattenendo quei ragionamenti a sé attraverso un silenzio morigerato, passa oltre, visto che i discorsi fanno per scorrere altrettanto. Lascia al Kanishiro tutta la digressione, restando completamente muto per quanto riguarda la balla sparata proprio dal manipolatore del legno. La visuale vira sull’interlocutore, soppesandone le mimiche, mantenendo un piglio alquanto asettico. Dopo un po’, spezza il proprio silenzio, giusto pe non sembrare troppo teso o sospetto. < Mah, a me interessava provare a vedere se hanno bisogno di qualche guardaspalle. Sono giovane, ho due belle spalle larghe, mi piacciono le feste. Poi, sembra proprio un gran bel posto dove poter lavorare; magari pagano bene. > e la butta lì così, cercando di giocare la sua carta, quella di tentare di informarsi/sondare il terreno sull’eventualità di potersi infiltrare all’interno dell’organizzazione entrando a lavorarci. S’arresta dall’aggiungere altro, attendendo perciò con piglio piuttosto placido, compassato, provando quindi a mantenere una certa calma nell’intervenire in quei discorsi, per apparire e ostentare il più possibile disinvoltura. {Chakra ON}{Occhiali monolente}{Guanti ninja mani}{Fianco sx: Porta oggetti (Flash Bomb x1 - Tonico CHK/HP - Fumogeni set x1)}

[ ESITO ]: Oh, e come sarebbe possibile dimenticare il famosissimo Jinto Oboro – capo della Yakuza? Il nostro Senjuu è in vena di tirar fuori chiacchiere che non hanno né capo né coda, bugie che soltanto uno come lui – con tutte le informazioni in suo possesso – sarebbe riuscito ad ottenere e a formulare in tal senso. Si presenta, dunque, come Kyofu Oboro, figlio di Jinto Oboro agli occhi super attenti d’un Corvo per il quale risulta essere difficile dimenticare particolari dettagli – soprattutto i volti. In un primo momento, si limita ad annuire, prendendo in esame ogni singola parola che proviene dalle labbra di costui. Tutto sommato, ha risposto alla domanda che gli ha fatto in precedenza, addirittura esagerando con una spiegazione che potrebbe tutto sommato reggere. Si china appena in avanti il signorotto dal baffo incurvato all’insù, posando dapprima gl’occhi sul bicchiere ormai vuoto dal quale ha poc’anzi bevuto. Ascolta con interesse, annuendo di tanto in tanto col capo, la storia narrata dal Senjuu. <Quel che posso dirti è che la titolare è mamma d’una bambina.> Si stringe nelle spalle, riportando l’attenzione sull’interlocutore che gl’ha posto queste richieste finora e che s’è presentato con un nome legato ad un altro sicuramente conosciuto. <Potrebbe anche non trattarsi della stessa persona.> Mette immediatamente le mani avanti poiché non vuole avere alcuna ripercussione in merito. Gli sta elargendo delle informazioni delle quali potrebbe avere effettivamente bisogno, ma pone anche delle ovvie precisazioni: potrebbe sbagliarsi e potrebbe anche non trattarsi della stessa persona alla quale Kyofu e compagni sono interessati. <Ad ogni modo, piacere di conoscerti, Kyofu. Il mio nome d’arte è Corvo.> Piega l’arto mancino davanti al busto, inclinando poi quest’ultimo innanzi in un inchino di cortesia – da bravo gentiluomo qual è. Non si scompone innanzi a quant’accaduto all’Ochaya dieci anni prima, apparentemente pare non conoscerlo o comunque non interessarsi affatto alla vicenda narrata. <A breve, dovrebbero arrivarmi dei clienti per un check-in, ragion per cui converrebbe fare in fretta.> All’indirizzo di Ekko, fa presente anche agli altri presenti che i convenevoli stanno per terminare e che deve tornare necessariamente al suo lavoro. Lo fa in maniera del tutto garbata, è ovvio, tuttavia deve renderglielo noto per evitare malintesi. <Al momento, lavoro da solo.> Sempre rivolgendosi al giovane di colore. <Se vuoi, mi servirebbe un aiuto coi rifornimenti. Sempre ammesso non trovi di meglio in quel locale. Non so se cercano personale. Questo va oltre le mie possibilità.> Si lascia sfuggire una piccola risata poiché in nessun modo vorrebbe sembrare scortese nei loro confronti – così come di fronte ad altri clienti. Gli mostra un piccolo sorriso, salvo poi scivolare rapidamente su Dyacon che pare trovare delle scusanti, delle motivazioni affinché Corvo non si ricordi assolutamente di lui. Aggira quella magica patologia della quale soffre il nostro locandiere preferito. Alle sue parole, l’uomo aggrotta per un attimo le sopracciglia. E’ abituato alla sua memoria, tanto da non far praticamente mai cilecca. <Può darsi> Titubante, è evidente come non sia del tutto convinto della risposta ricevuta. <però bella questa!> Lasciandosi effettivamente scappare una risata a proposito della frantumazione degli organi genitali maschili, affilandosi il baffo con quella mezza risatina di sottofondo. <Più di quanto v'ho detto non so dirvi, purtroppo. Dunque, se non avete altro da domandarmi, devo malauguratamente tornare ai miei affari.> Allarga le braccia verso l'esterno in maniera teatrale, scusandosi indirettamente coi commensali con i quali ha passato parte della sua serata lavorativa. <Mi piacerebbe rivedervi, quindi sentitevi liberi di venirmi a trovare quando preferite - sia per una stanza che per un drink.> Con tanto di strizzata d'occhi. Cosa faranno i nostri tre amichetti di quartiere? [ CHIUSA - Turni liberi ][ Siete pregati di contattare il master SOLO per domande INERENTI all'ESITO, altre domande verranno cestinate. ]

18:32 Mattyse:
 Le informazioni che escono dalle labbra del corvo, sono l'ennesima spinta per Mat verso quel locale che la sua mente stava gia` designando come bersaglio del prossimo assedio, se non il primo di questa nuova decade, ma subito l'uomo sceglie di portar le mani avanti, affermando di non poter dire con certezza che sia la stessa persona. Non un rumore di dissenso, o simile, potrebbero tradire la sua copertura, sempre ammesso che il signorino ci sia veramente cascato. Difatti, il proprietario dell'hotel si presenta con il nome d'arte, non con quello originale. Potrebbe essere un brutto segno, che il bianco non decide di ignorare completamente. <Me ne accertero` personalmente. Non penso che qualcuno voglia macchiare l'onore di un uomo defunto quasi undici anni fa, mi auguro.> Si mostrerebbe ottimista, mollando la carta bomba all'interno della borsa porta oggetti, cosi` da non tirarla mai fuori ed allungare la mano verso il bicchiere che afferrerebbe e porgerebbe verso il corvo in segno di brindisi, come risposta a quel suo inchino. Mat, no. NON LO FA- Ed ecco, (o Ekko) che il gomito verrebbe piegato, portando il vetro contro le labbra per poi issare il braccio e rovesciare l'alcolico all'interno delle proprie fauci, mandando giu` con un sol fiato tutta la bevanda. Il Senjuu sa che ora il tempo e` contato, ogni istante rischia di fargli perdere completamente la testa... Mannaggia a lui e a queste sue scommesse. Lascerebbe il gruppo interagire con il nuovo 'amico', facendo qualche passo indietro, cosi` che non abbiano problemi a guardarsi in volto. Non sta apprezzando particolarmente l'approccio utilizzato dai due: Ekko risulta troppo spensierato, non idoneo ad un gruppo di cui uno sta trattando cose cosi` delicate, mentre Dyacon, a suo avviso, potrebbe dare un po` troppi sospetti. In fondo, chi mai avrebbe da ridire sulle telecamere se non un malintenzionato? E quel voler insistere sul suo esser gia` stato li`? <Ne sei davvero sicuro principessa? Il signore qui mi pare molto sicuro della propria memoria... la tua invece spesso fa cilecca. Solo noi sappiamo quante volte mi hai chiesto la via di casa tua.> E qui beffeggerebbe il compare, accennando ad una piccola risata prima che l'ambrato possa tornare nei riguardi del corvo. <Non mi stupirei se stesse sbagliando Hotel, anzi.> Una rapida occhiata all'hotel, l'uomo ha detto di avere fretta, meglio chiudere il tutto in bellezza. <E` solo?> Non e` stata una grande cosa rivelarlo... <Che ne dite se vi mando tre persone ad aiutarvi? Tre sventole che sicuramente attirerebbero clienti: Una di loro e` perfetta per le pulizie e ha esperienza, un'altra ci sa davvero fare con i clienti, potrebbe aiutarvi dietro al bancone... La terza... saprebbe sicuramente mantenere il posto sicuro.> Si, sta vendendo le sue tre piu` fidate compagne ad un vecchio. Cioe`, spieghiamolo meglio, sta trovando loro un ipotetico impiego che potrebbe tornare utili! <Ci posso parlare, ve le mano e magari le "addestra" per un paio di mesi cosi` da essere sicuro che non vi rovinino gli affari...> Pero`, essendo il finto figlio di Jinto Oboro, qualcosa ci dovra` pur guadagnare no? <Non potete certamente gestire a tutto da solo.> [Chakra 25/25][Equip: Porta kunai (3 kunai) Borsa porta oggetti (2 fuuda, 10 carte bomba) Avambraccio sx (fuuda con Bo, fuuda con maglio) Avambraccio dx (3 carte bomba)]{#AKAIDUROSENZAFUTURO}

18:56 Dyacon:
 Jinto Oboro e tutta gentaccia vissuta tanti anni fa, quando lui a malapena gattonava sul pavimento dell'abitazione di Suna. Lo sguardo passa in rassegna i volti di Ekko, Mattyse e infine il titolare della struttura. Proprio su quest'ultimo si sofferma, ascoltando attentamente la prima frase che esterna. < ..... > La titolare è madre di una bambina. Le sinapsi ci mettono poco ad identificare nella descrizione appena udita la figura di Mekura. Tuttavia resta in silenzio, lasciando che sia il Senjuu a guidare quella danza poco macabra ma dannatamente soave. < Tsk! > Schiocca la lingua sul palato, spostando entrambe le ametiste sul ninja di colore particolarmente avvezzo alle stronzate. < Quant'è vero un giorno di questi ti ci soffoco. > Delicatissimo, come suo solito. Lo lascia poi stare, permettendogli di continuare la farsa sulla volontà di dare un'occhiata ad una delle stanze dell'hotel. < Uh? > Aggrotta la fronte nel sentire ciò che il manipolatore del legno ha da dirgli. Lo sta sminuendo davanti alla preda. Grave errore, gravissimo. Se fosse stato lui a capo della missione, già gli avrebbe tirato una testata educativa. Sospira, cercando di riacquisire la calma, posando molto lentamente l'attenzione sul Kanishiro. < Veramente vuoi toccare questo discorso? > Quale discorso? < Ho dovuto raccattarti più e più volte da terra con un cucchiaino, facendomi spazio tra il tuo vomito per portarti a casa. > Lo sbeffeggia con quel sorriso irriverente stampato sul volto, il quale gli deforma i tratti somatici fini e candidi che è solito mostrare. < Beh, vi ringraziamo per il drink e l'ospitalità che ci avete dimostrato. > Si congeda così dal tuttofare posto aldilà del bancone, prima di sfarfallare un paio di volte le palpebre nell'udire le successive affermazioni. < Da quando in qua hai tre pollastre da mettere al servizio di altra gente? Non me he hai mai parlato. Egoista... > Vuole tenersi tutto quel ben di Dio per sè. Vatti a fidare degli amici va. [Chakra ON]

[ EKKO ]: Si fa una risata alla replica goliardico offensiva del Sabaku, per nulla urtato, bensì divertito. < Caspita allora... Effettivamente se è come per la tua fiasca, potrebbe essere un problema. > ironico altrettanto, mantenendo quell'assetto disteso, anche molto alla mano e disinvolto, per dissimulare a livello comportamentale la propria presenza e quella degli altri nel luogo. Ascolta le parole che Sabbio-San rivolge all'Addetto del Corvo, accigliandosi un attimo. < Fatto un bel balzo di qualità, allora, Broh. AH-AH! > capace ci abbia convinto lo stesso colorato con quella frottola pronunciata, non conoscendo effettivamente il trascorso di Dyacon; fatto sta, che magari -anche senza volerlo- potrebbe dare una mano, in quella maniera, a rendere il tutto più credibile. < E' una patologia comune... Non aspettarti i sussidi dal governo! AH-AH! > riguardo la patologia lamentata dall'altro, sarcastico. Non aggiunge altro in merito, soltanto annuendo alla parte dell'acchiappo e delle femmine: argomento su cui è sempre d'accordo. Si sofferma sul Signore col Baffo all'insù, annuendo al dire che gli viene rivolto in replica. < Tutto a posto. Va bene uguale. > con scioltezza, accomodando quindi la disponibilità palesata dall'interlocutore. < Accidenti! E' una gran bella proposta. Ci penso, allora. Così ne approfitto pure per venire a farmi un Drink in buona compagnia. > concludendo a sua volta quell'intervento, lasciando per cui tutto lo spazio a Mattyse di gestire l'epilogo di quell'interfacciamento. Nel mentre, tira fuori il cellulare, dandoci un'occhiata, facendo scorrere celermente le iridi sullo schermo. < Vi aspetto fuori, nel mentre faccio una chiamata privata. > resta un po' ambiguo sulla possibilità di star dicendo o meno la verità: fatto sta, che tenterebbe di impostarla in quella maniera tale da risultare effettivamente sincero, o quanto meno placido nel riferire ciò agli altri astanti. Un cenno del mento verso i compagni di missione, per poi adocchiare il lavoratore del posto. < A presto e buon lavoro! Grazie ancora. > un inchino del capo cortese, sempre un po' alla mano, per non uscire dall'atteggiamento mantenuto fino a quel punto. Se non vi saranno intoppi, cercherà di precedere gli altri all'esterno, compiendo i gesti di chi stia verosimilmente mettendosi a parlare al telefonino. [ END per EKKO ]

[ ESITO ]: L'uomo dietro al bancone presta attenzione innanzitutto a colui il quale s'è presentato col nome di Kyofu Oboro, avvallando l'ipotesi reale d'esser figlio di Jinto - un nome certamente conosciuto tra la Yakuza e la criminalità locale. Non v'è certezza alcuna che il Corvo ne faccia parte, ma comunque non ha lasciato trasparire né l'una né l'altra cosa, mantenendosi completamente neutrale nella stesura del suo parlare. <Son poche le persone che sanno cos'è davvero l'onore di questi tempi.> Sancisce al di lui indirizzo, mostrando un piccolo sorriso d'incoraggiamento o di compiacimento in base a come vogliate prenderla voialtri. Una nuova effimera risata risale dalla gola del Corvo innanzi alla perplessità di Mattyse circa la possibilità di Dyacon d'aver potuto addirittura sbagliare locale. <Beh, non è un problema! Ha trovato sicuramente un hotel all'altezza delle sue aspettative.> E rivolgendosi direttamente al sabbioso, ne cerca conferma: <Giusto?> S'alliscia di nuovo il baffo con far divertito, bonario nel modo di fare e dalle guance appena arrossate. Ekko, dal canto proprio, sceglie di prendere in considerazione l'idea dell'oste. <Mi trovi sicuramente qui se accetti.> E lo saluta con un cenno della mano, vedendolo appunto allontanarsi verso l'esterno e diventando, dunque, null'altro che un comune passante al quale ha offerto addirittura un incarico. Qualora voglia effettivamente prendere in considerazione la proposta, tanto vale tornare a parlarne col Corvo. L'ultima proposta di Mattyse, tuttavia, viene accolta con una certa titubanza da parte dell'uomo dietro al bancone. <Lasciami del tempo per pensarci, Kyofu-san> Si sfrega le mani tra di loro, soppesando effettivamente la proposta che gli ha avanzato poc'anzi. Sfila dalla tasca della giacca un biglietto da visita che porge direttamente al ragazzo dal bianco crine, sul quale è raffigurato il logo del locale, il nome d'arte del Corvo ed un numero telefonico da poter chiamare. <ci possiamo tenere in contatto, daglielo anche al tuo amico.> Occhiolino a parte, gli cede anche un secondo tesserino cosicché lo stesso Makihara sia ben informato su dove dirigersi e come contattarlo. La tecnologia d'altro canto ha fatto passi da gigante, è impensabile per il Corvo che qualcuno non possegga un telefono cellulare con cui chiamarlo nei giorni a venire. Infine, non farebbe altro che aggirare il bancone dietro al quale finora è rimasto, lasciando intendere che abbia davvero qualcosa da fare da lì a breve. <Buona serata, signori.> Braccio sul ventre, busto inclinato in avanti e inchino di saluto, nonché di ringraziamento. Tutto è bene quel che finisce... bene. [ END? ]

19:35 Mattyse:
 Inizialmente il bianco non puo` che abbassare appena il capo pensieroso a quelle sue parole. Pochi conoscono l'onore in questi tempi, potrebbe essere anche un'avvertimento, ipotizzando di esser stato scoperto ed esser stato preso in simpatia, potrebbe significare tranquillamente che non bastera` fare il nome di Jinto e Orochi per avere la bambina... Ma non ha la certezza, ne di esser stato scoperto, ne tanto meno che il corvo faccia parte della Yakuza, anche se un lieve sospetto giunge quando pare aver bisogno di tempo per la sua proposta. Stava accettando senza problemi Ekko, magari anche per la sua simpatia, ma appena e` stato il bianco ad offrire tre fantastiche collaboratrici... Un lieve sorriso adornerebbe il volto del bianco, che pian piano diventa sempre piu` rosso. <Vi ringrazio per tutto, corvo.> Annuendo appena con il capo mentre allungherebbe la mancina per afferrare i biglietti da visita. Lo sguardo tornerebbe in direzione di Dyacon, scuotendo appena il capo in senso di diniego. <Vedi? Non ricordi nemmeno le ragazze che ti presento.> Continua imperterrito, ignorando la sua provocazione per le notti ubriaco... In fondo Mat ha appena diciotto anni, il Sabaku quanti? Trenta? Mat ora avanzerebbe verso l'uscita, intenzionato a raggiungere il Makihara a cui poi porgerebbe il biglietto da visita. Non direbbe una parola, aspetterebbe il Sabaku per poi fare allontanarsi. Passo uno, non tornare mai direttamente a casa, meglio fare il giro lungo e vedere se nelle due o tre ore successive qualcosa possa suggerirgli di fare attenzione o meno... Magari qualcuno potrebbe seguirlo. Questa e` la sua intenzione per quella serata, finita in maniera stranamente pacifica... Dal suo punto di vista l'atteggiamento dei due sotto esame non e` stato dei migliori, ma non puo` nemmeno criticarli. In seconda sede ne discutera` con loro, anche per sapere un po` cosa si aspettavano da quelle domande e quell'atteggiamento. Ci mancava solo che chiamassero loro le guardie. [End]

20:20 Dyacon:
 Onore. Caratteristica rara di questi tempi ma, d'altronde, quando si vive in un mondo dove non ci sono rispetto, valori e dove chiunque è pronto a fregarti pur di sopravvivere, perchè continuare ad inseguire un sogno irrealizzabile quando è più semplice adeguarsi alla plebe? < Ripeto. Già ci sono stato... > Lo sguardo si sposta lentamente verso il tizio posto dall'altra parte del bancone, osservandolo in tralice. Perchè diamine non gli crede nessuno? Maledetti. < Davvero vuole del tempo per pensare all'offerta di tre donne al suo completo servizio? > Inarca il sopracciglio sinistro, l'unico visibile e mostrato al proprio interlocutore. Che abbia dei gusti strani in fatto di sesso? Probabile, ma non sta a lui giudicare. Non gli passa neanche per l'anticamera del cervello che il barman, titolare, tuttofare sia al soldo della Yakuza. < Mah... > Sospira rumorosamente, prima di voltarsi in direzione della porta che consente sia l'ingresso che, al contempo, l'uscita dalla struttura alberghiera. < Si vede che erano tre cessi se non le ricordo... > Sentenzia in sua direzione con la classica schiettezza che lo ha sempre contraddistinto. < Arrivederci. > Saluta così l'uomo baffuto, affiancandosi a Mattyse nel far ritorno verso casa. O meglio, non proprio all'abitazione. Bensì si guarderanno bene le spalle per vedere se, nelle prossime ore, si presenterà qualcuno con istinti omicidi nei loro confronti oppure. Ciò gli darebbe una risposta abbastanza importante ad un'altrettanta domanda: hanno attirato l'attenzione oppure la loro copertura è ancora in salvo? Staranno a vedere. Il Sabaku, volente o nolente, andrà incontro al suo infausto destino da qui a pochi giorni. [END]

Nell'omonimo locale del Corvo, i tre avventurieri si recano inizialmente con intenti tutt'altro che pacifici.
Mattyse continua a cercare informazioni riguardanti l'Ochaya assieme a Dyacon ed Ekko che gli fungono da spalla per tutta la trattativa.
La fortuna è dalla loro per quanto riguarda l'oste, il quale li invita a sedersi e scambiare delle chiacchiere.
Pronti a far saltare in aria l'hotel del quale sono ospiti, viene offerto ad Ekko la possibilità di lavorare come magazziniere (?).
I due rimasti, dopo l'uscita del Makihara, vengono invece a conoscenza del fatto che la proprietaria dell'Ochaya è madre d'una bambina.
Il Senjuu avanza anche delle offerte nei confronti del Corvo, il quale si dimostra interessato - ne siamo sicuri?

0.5px per Dyacon e Mattyse
Non posso assegnare exp ad Ekko poiché è riuscito a mandare soltanto le prime azioni.

Ottime le caratterizzazioni di tutti quanti, sempre in linea col personaggio che avete scelto di giocare.
Ultime azioni per Dyacon ç_ç </3

Spero vi abbia intrattenuti a dovere, ora non resta che festeggiare l'inaugurazione del nightclub ♥