Giocata dal 18/05/2021 15:11 al 19/05/2021 03:06 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
Uno scontro al chiaror di luna. Giacché non ci si trova all'interno del bosco oscuro, conosciuto come tale poiché non penetra neanche la luce solare, nel bosco dei ciliegi la visuale è piuttosto nitida per ovvietà. Trovandoci, inoltre, in un'epoca piuttosto moderna, è innaturale che non sia illuminato. Passi il sigillo caprino nascosto dalla manica poiché singola mano quella utilizzante, ma quelli che vengon ricercati subito dopo potranno esser visibili - si badi bene che Kamichi non capirà QUALI e QUANTI sigilli sono, poiché la statistica mente è dimezzata per Chakra assente; tuttavia, può comprendere il movimento delle mani e delle braccia ad altezza del petto. Sarebbe impossibile il contrario. Non comprende la tipologia dell'attacco. Uno dei problemi che riguarda il nostro giustiziere è l'assenza d'informazioni relative all'attacco: non conosce di che tipologia si tratti tanto meno di dove voglia mirare. Non avendo ancora attivato il Chakra, inoltre, le sue statistiche sono dimezzate sia per quanto riguarda la mente, come prima accennato, che per quanto riguarda quelle fisiche. Makoto viene spinta ad andar via, ma preoccupata per le sorti d'una madre dapprima assente, s'allontana in maniera titubante, iniziando a pensare a cosa possa fare per aiutarla. In mezzo agli alberi di ciliegio comunque, Kamichi ha abbastanza libertà di manovra per quanto riguarda le distanze. A sua disposizione, però, anche il tempo è limitatissimo, come se gl'altri malus non fossero già sufficientemente debilitanti. [ 1/4 - DIFESA EXTRA ]
[ Ovviamente, aziona solo KAMICHI ]
Il tempo è agli sgoccioli per lui signori, e come già successo relativamente alla torre della shinsengumi, anche questa volta si ritrova a fronteggiare un nemico col chakra spento e con una situazione particolarmente favorita per la sfidante dai capelli rossi. Non ha modo di vedere quegli attacchi, forse riesce in ultimo richiamo a sentirne il sibilare, ma già a quella distanza sarebbe troppo fatale come colpo, dunque deve affidarsi ad altro per riuscire ad ottimizzare tempi e spazzi. <MH?!> qualcosa si muove rapido sotto il vestito della rossa ishiba, le mani e le braccia rapide si manifestano nel movimento concitato e nella confabulazione dei sigilli per le armi del vuoto, ma lui questo non può saperlo, ma può genuinamente capire che dopo l'ultima frase e dopo tutti gli atteggiamenti bellicosi della cartacea, ella stia per fare qualcosa di pericoloso, e con le distanze e la traiettoria dirimpetto, lui ha solo una cosa da poter fare: TOGLIERSI DALLA LINEA DI TIRO. La genuflessione della leve inferiori andrebbe ad essere richiamata visivamente sotto il rapido accasciarsi del peso corporeo, discensionale nel movimento per guadagnare energia potenziale all'interno dei muscoli ingrossati di quadricipiti e polpacci, mentre la parte del mezzo busto superiore e dei muscoli intercostali andrebbero per richiamare anch'essi una contrazione rocciosa di tipo difensiva, non sapendo da canto suo dove potrebbe arrivare l'attacco. In contemporanea alla discensionale movenza compiuta dalle gambe, andrebbero a coadiuvarsi all'unisono l'incrociarsi celeri degli avambracci alla modica altezza del centro del viso di lui, serrandosi per proteggere la parte del cranio e del collo con quella parte del corpo decisamente più dura e resistente, mentre i pugni di ambo le mani chiusi andrebbero a confluir in posizione ai lati destro-sinistra della fronte; mentre i bicipiti parrebbero poggiarsi invece a toccare rocciosi i pettorali del kokketsu, tale da chiudere in una pseudo gabbia muscolare quella porzione debole di corpo. Se tutto il movimento fosse corretto ed attuato alla massima velocità possibile per le statistiche dimezzate dal chakra assente, dovrebbe essere riuscito ad accumulare abbastanza velocità di discesa da generare un discreto accumulo energetico alla base dei piè pari in mezza punta al ciottolato suolo del bosco, così da poter cercare di muoversi un secco e disperato tentativo di schiavata, dettato forse più dal panico che dalle reali capacità di difendersi, ma chissà che l'adrenalina umana e le risorse della morte non gli giovino una riuscita miracolosa. Un massiccio aumento quasi istantaneo della pressione corporea farebbe per essere il richiamo del via per il distaccarsi del corpo dalla traiettoria rettilinea di quel coltellacci di pure aria invisibili e sconosciuti, i piè pari s'alzano al suolo scaricando su quest' ultimo le deflessione muscolare ed energetica della discesa prima caricata, tale da dovergli permettere così una corretta abilitazione in questo balzo laterale verso il mancino lato, che più che una strategia richiamante una tattica, parrebbe alla vista un disperato tentativo di gettarsi in una direzione per non stare davanti a qualcosa, per non subire eventuali colpi che potrebbero arrivare da quella sua rossa figura. In tutto il moto una sola frase andrebbe di richiamo, perpetrata proprio durante tale volo, un mero urlo che servirebbe anche a buttare via quell'aria accumulata per la concentrazione necessaria, esplodendo difatti in un solo ed unico suono <QUALCUNO CHIAMI AIUTO!> a squarcia gola, cercando di farsi sentire da qualcuno in questo preciso momento, sperando in cuor suo che vista la divisa e vista soprattutto la situazione dell'assassino, qualcuno possa prendere seriamente quelle grida d'aiuto pronunciate dal nostro giovane eroe. [Difesa 1/4 extra schivata laterale con protezione ad X alla testa] [Chakra Off] [Inventario Vuoto] Le movenze ottime di Kamichi gli permettono d'eludere in maniera - quasi - efficiente l'attacco avversario. Tuttavia, quest'ultimo viaggia ad una velocità notevole e sicuramente più alta della singola movenza appena effettuata dal ragazzo. Per questa ragione, si vedrà colpito dalle armi di vuoto lanciate dalla donna. Dato lo spostamento laterale sulla sinistra, il braccio destro verrà particolarmente intaccato da un taglio che ne attraversa per intero l'avambraccio, dal polso al gomito, piuttosto frastagliato per via della posizione e del movimento elusivo che tenta d'effettuare. E' come passar un affettato davanti ad una affettatrice [ -24PV ]. Per sua somma sfortuna, nonostante il braccio non venga intaccato in maniera profonda, ledendo soltanto l'esterno dell'epidermide ma abbastanza in profondità, il sanguinamento ed il dolore saranno abbastanza lancinanti. Si sposta d'un metro e una ventina di centimetri, quindi meno d'un metro e mezzo a causa delle statistiche dimezzate di cui prima, mantenendo la stessa distanza da Sango precedentemente espressa di tre metri. Urla ai posteri d'andare a cercare aiuto, ma la risposta che giunge è quella d'una coppietta appartatasi poco distante. Un urletto della ragazza riverbera nei dintorni sistemandosi alla bell'e meglio la maglietta altrimenti sollevata. L'altra sua metà, invece, cerca di tirarsela dietro facendola scendere dalla panchina posta non molto distante dal duo, circa una decina di metri, appartata tra due alberi abbastanza coprenti per via delle fronde fiorite. <Tsk! GUARDONI!> No, forse non avete capito... [ PvP | Turni: Kamichi - Sango ]
Il corpo s'alza effimero dal salto compiuto, un getto d'energia che si sbilancia verso il mancino lato per permettergli di eludere l'attacco frontale di quelle lame di vento pressurizzato, solcandogli però in verticale il destrorso arto per qualche centimetro, lasciandogli provare dolore e paura, lasciandolo sguizzare sangue nero su tutto il ciottolato suolo della stradina. <GYAHHHHHH!> il dolore forse coadiuva quel suo voler avvisare qualcuno della sua posizione, le urla a squarcia gola mentre attera ed acquisisce consapevolezza del colpo subito, osservando come in risposta solo una coppia abbia risposto. Serra la mancina mano al polso del gemello arto, subito, di rimando istantaneo all'atterrare da quel suo balzo laterale, mentre con la testa rapida cerca prontamente di focalizzare se stesso verso il più grosso e vicino albero alla sua posizione, dovendolo scovare abbastanza in velocità visto il loro stanziarsi all'interno di un bosco di ciliegi. Leve inferiori già ampiamente genuflesse in posizione d'atterraggio, mentre parte di quell'energia cinetica prima accumulata dovrebbe ancora perpetrare nefasta all'interno dei suoi muscoli tutti, avendo concatenato un movimento di contrazione muscolare ad un altro, tale da poterne -si spera- godere in rapidità d'esecuzione per lo scatto che vorrebbe compiere verso la sua sinistra. Si distacca rapido il piè destro dal suolo mentre il mancino gemello s'appresta a consolidarsi come perno del moto in virata, coi muscoli dell'annessa gamba pompati e concentrati a dettare l'equilibrio di moto in quella sua movenza rapida verso sinistra, lasciando che la totalità del busto corporeo s'inarchi di qualche misero grado in avanti, tale da giovare di maggior equilibrio da un baricentro nettamente migliore, tale così da riuscire -si spera- ad avere un forte stacco da terra per cominciare a correre; Seguita in pompa magna la movenza esatta del mancino piè che anch'esso in mezza punta distacca dal suolo, passando il testimone di moto al destrorso arto inferiore ora cosciente di dover sostenere la figura in corsa per qualche istante, per poi ripetere ritmicamente il moto per tutto il tragitto di movimento, mantenendo con forza il braccio dolorante con quello intatto, e pronunciando un solo ed unico <QUALCUNO CHE VENGA AD AIUTARMI!>. Corre per tutta la lunghezza che gli dovrebbe essere disponibile, prima di cercare di appoggiarsi con la schiena bianca al marrone tronco dell'albero prescelto, posizionando istantaneamente la mano sinistra al centro del plesso solare, prestando attenzione a concentrarsi abbastanza da permettere il rilascio di quest'ultimo, formando con la mancina mano il mezzo sigillo della capra con indice e medio verso l'empireo, continuando a sgorgare sangue dalla ferita e sul terreno, mentre cercherebbe di rimando il movimento e la fusione delle due sfere d'interesse per l'accumulo energetico di tale energia naturale, una mentale alla sua testa, una invece fisica al centro del suo corpo, vorticose in moti di rivoluzione e traslatorie verso proprio il centro del petto del nostro eroe biondo, che forte della preparazione avuta in questi tempi, cercherebbe di far confluire quelle due sferette distinte in un vero e proprio fuoco d'energia bluastro al plesso solare della sua figura, tale da permeare l'organismo tutto - tramite tsubo - di quella essenza linfatica chiamata chakra, così da poter iniziare effettivamente a combattere anche lui, così da poter effettivamente cercare di dimostrare alla rossa di come anche lui possa fare qualcosa in quei loro scontri. Uno scatto rapido appena dopo l'atterraggio verso un albero vicino per proteggersi da eventuali attacchi, cercando di richiamare il chakra per adempiere al duello. [1/4 scatto difensivo verso albero][3/4 tentativo impasto chakra][Se Chakra On] Ne vede il taglio, profondo, senza dubbio dato il sangue che scivola via e dunque anche l'urletto che ne esce fuori. Tacere è il miglior modo per finire in breve quella notte e portare a termine il proprio compito, eliminare l'inutilità dalla Shinsengumi. Un nobile compito di cui si riveste, dopotutto possono anche duellare, nessun divieto vi è dalla shinsengumi, se non quello di non farsi vedere da altri, ovviamente. Inutile dire che anche quel futile spostamento potrà vederlo come in rallentatore alla propria destra, dunque sinistra di lui, e anche come sia lento - che non abbia il chakra impastato? In un turno di ronda? Debole. Le gambe che si fletterebbero velocemente quando vedrebbe il suo primo passo, il corpo che si piegherebbe avanti verso destra anche lei per seguire la sua eventuale direzione per tampinarlo al proprio potenziale cercando di seguirne i passi, i stessi piedi che prenderebbe a spingersi in avanti al massimo della propria velocità per catapultarsi, letteralmente su di lui, spingendo il corpo come rimembra ancora, coi muscoli che brucerebbero per uno scatto incisivo e ben pensato, stando attenta ovviamente al proprio baricentro scostato più avanti, al proprio corpo che muoverebbe ogni arto in armonia vissuta, di come il vento stravolgerebbe i capelli stessi e quindi seguendolo in quella fase si fermerebbe li , davanti a lui, volendolo travolgere col proprio petto, vicina abbastanza da veder perfino se abbia un accenno di barba in quel viso da bambino, forte della propria forza e agilità, velocità perfino sempre che la propria corsa sia andata a buon fine per i propri altrettanti sette metri verso la sua faccia, frontale, in quel malato tampinamento che vuole seguire. Le mani che torneranno di nuovo al plesso solare, dita e sigilli ripercorsi un'altra volta, sebbene in modo totalmente differente adesso - per tentare di formare i sigilli, nuovi, al proprio plesso solare, e in quella vicinanza voluta per non farglieli vedere sotto i grossi seni che porta - bue, drago, cane - in rapida successione, concentrandosi su ciò che deve pensare, su ciò che deve fare adesso. Una soluzione senza dubbio subdola, quella a cui avrebbe pensato, realmente portata allo stremo eppure vedendo anche una possibilità - oh se sapesse ancora ricreare il sigillo dello schiavo, se potesse lo farebbe adesso e renderebbe quello un proprio oggetto. Ma la concentrazione andrebbe oltre, provando e concentrandosi sul proprio potere, la propria mente, la propria forza nella mano destra, la stessa questa che salirebbe lesta verso la fronte del giovane biondo - atta a colpire delicata con indice e medio la fronte di costui . Motivo? Semplice, modificare la sua memoria nei propri confronti, in quello che potrebbe ancora fare, giocare con lui come il gatto e il topo. Se fosse avvenuto allora agirebbe alla sua mente, distorcendo la sua memoria di una sua compagnia, una persona che sa essere della shinsengumi : dal Sango arriva, attacca in qualche modo, al Sango arriva e lo salva, letteralmente, da un killer che lo ha attaccato a sorpresa ponendosi perfino davanti a lui per proteggerlo - una strategia pensata anche dato il suo essere l'unico tra i due ad indossare le vesti ufficiali della Shinsengumi questa notte tra i due, lei solo una passante in verità. Se ciò fosse avvenuto adesso al posto del suo ricordo ci sarebbe un cambio netto nella memoria altrui, nella visione che ha di lei, adesso verrebbe vista come la sua salvatrice appena giunta per aiutarlo contro un nemico sconosciuto ormai scomparso < Kamichi !> oh che disperazione, perfino lo sguardo si piegherà un poco verso il basso < cosa stai facendo? Perchè urli? E perchè non ti sei spostato quando quella figura ti ha attaccato!> oh certo, vuole fargli credere ovviamente di esser stato dentro un Genjutsu vero e proprio, difatti la ferita è li, sanguina, dolore, e da quel momento lui può esser uscito dal proprio genjutsu sconosciuto, una ferita appena provocata < stava per ricolpirti, appena sono intervenuta è scappato via di nuovo tra gli alberi! > gli occhi che scenderanno verso il suo braccio, osservandone il sangue e la copiosa ferita < dobbiamo andarcene da qui , potrebbe tornare, potrebbe attaccarci entrambi ! > e da li, da dietro le spalle, un singolo sguardo ad una ragazza lontana che rimane quasi in attesa. Un cenno del capo per spingerla, di nuovo ad andare via - non è mai stata disubbidiente, specie nei propri confronti, non dopo averla salvata da Oto stessa. < come ti senti?> premurosa pare pure nei suoi confronti. < dobbiamo andare prima che torni, dobbiamo portarti in ospedale!> [1/4 tentativo spostamento verso Kamichi + 2/4 marchio distopico][se tecnica 5/30 chakra] Vi ricordate di Makoto che s'era allontanata affinché tornasse da Sango, ma che per via del legame con quest'ultima s'era preoccupata? Beh, a casa di Shiroyuki è tornata per forza e quest'ultimo ne sarà informato dalla tremolante ragazzina. Inoltre, durante il tragitto, ha avuto modo d'incontrare un paio d'Anbu in ronda che, nel giro di poco tempo, raggiungeranno il bosco dei ciliegi per un ovvio sopralluogo. Kamichi si sposta di qualche metro nella direzione da lui prescelta, alla sua sinistra. Percorre almeno cinque metri dei sette ch'è possibile per lui perseguire a causa delle sue potenzialità tutt'ora dimezzate. Poggia la schiena contro l'albero e si concentra nell'attivazione del Chakra, portando il mezzo sigillo caprino a formarsi innanzi al petto. Le due energie prendono immantinente forma, avviluppandosi l'una all'altra, ma è durante questa sua concentrazione che Sango, avendo avuto modo di seguir tutte le movenze altrui per via della velocità altrui contrapposta alla visione propria, s'avvicina a sua volta. Ben più celere dell'altro, dunque incapace di poterla vedere giacché il Chakra è ancora in attivazione, le dita della fanciulla si poggiano sulla fronte di questi con l'ovvio risultato della sua tecnica. Kamichi subirà quello ch'è passabile come lavaggio del cervello poiché il marchio distopico viene attivato prima della conclusione del richiamo del Chakra di questi. Semplice e lineare. Il ragazzo, inoltre, si sentirà per un attimo scombussolato, attivando comunque il Chakra in maniera esemplare e ritrovandosi davanti agli occhi la figura avvenente della rossa. Il petto sconquassato dall'adrenalina e dal profondo respiro, gl'occhi sbarrati di chi è preoccupato per la propria incolumità. Tutto sembrerebbe combaciare... ma sarà davvero così? [ PvP | Turni: Sango - Kamichi; ma non essendoci nessun confronto, potreste anche tenere le turnazioni normali al momento ]
Il biondo riesce a nascondersi come voluto, l'albero lo protegge da eventuali attacchi sferrati dalla rossa, mentre con foga il mezzo sigillo della capra viene richiamato per permettere al bluastro chakra di imprimersi nella sua figura, forte dell'esperienza di attivazione conseguita. La rossa lo raggiunge rapida grazie al chakra prima attivato, sferrandogli con estrema velocità e foga un leggero colpo di dita alla fronte, tale da imprimere alla mente del nostro giovane eroe il sigillo del marchio distopico, in un momento assai particolare al dire il vero. Respira affannosamente con la rossa ragazza accanto, che gli parla e gli dice delle parole, che gli permette in questo caso di capire e ricordare - fintamente - parti di un passato mai esistite, ma obbligato a crederci in quanto sotto il dominio della tecnica corporativa. Respira affannosamente il nostro giovane eroe, decisamente stranito dalla situazione corrente, decisamente vittima di quel tranello mentale <ALLONTANATI DA ME ASSASSINA> delirante quasi, a squarcia gola, urlando proprio in direzione della rossa <DI COSA DIAVOLO STAI PARLANDO?!> ha dei ricordi sbiaditi, non nitidi, eppure nella sua mente quella figura lo ha davvero salvato... l'ishiba lo ha davvero aiutato? <TI SBAGLI> risponde <UNA COME TE NON PUò AVERMI AIUTATO, QUELLA FIGURA DEVE AVERMI MANCATO> prende fiato <SI PER FORZA, PER FORZA> si guarda la ferita, non può ammettere e dare soddisfazione a quella donna, in mente sua quel ricordo è unico, quel salvataggio da parte della rossa esiste e lo ha stampato grazie al marchio, ma quella jutsu non può cancellare l'odio che il nostro biondo prova verso quella ragazza, verso quell'assassina di kage. Il pericolo però sembra passato <OCCUPATI TU DI QUESTO POSTO, IO DEVO CORRERE DA UN MEDICO> ha una parte di braccio tranciata tipo, e no, non sta urlando, ha solo i gemiti di dolore che lo fanno apparire straziato nel tono, e qualcuno dovrà pur avvisare eventuali anbu di quel combattimento. <AVVISERò ALLA BASE DI QUANTO SUCCESSO, DEVO TROVARE QUEL BASTARDO CHE MI HA FATTO QUESTO, NON POSSIAMO LASCIARLO LIBERO> in questo caso, deve trovare eventuali testimoni della faccenda, ma per ora, con la coda tra le gambe, pare allontanarsi dalla zona lasciando uno scarso ed ultimo monito alla rossa <La prossima volta non pensare a difender..> scuote la testa, non riesce neppure ad ammetterlo, non vuole e non può in alcuna maniera crederci davvero, ma non può neppure credere che una collega lo attacchi in servizio <Pensa ad eventuali civili> si guarda la ferita sanguinante <CAZZO!> sta soffrendo, l'adrenalina è mezza sparita, proprio come farebbe lui andando via da quel posto verso il medico più vicino [end] Lavaggio del cervello, fatto. Un'altra tecnica utile da rimembrarsi sempre, come quei marchi che non riesce più ad utilizzare, troppo debole e la memoria pare appannarsi ogni volta che cerca di rimembrarne i sigilli esatti - dannato fu quel cristallo insomma, ma almeno tutto sarà andato come dovuto. Dovrà pensare ovviamente a Motoko, probabilmente corsa dal padre e chi lo sente adesso quel bianco per quel che ha fatto vedere a quella loro figliola? Ma ci sarà del tempo anche per loro, di cui si fida ciecamente, sa che non la tradiranno, tantomeno lei tradirà loro - dopotutto nessuno sa che ha una figlia li a Kakegakure, ovvio, probabile che la Shinsengumi sappia di ella, ma non è nemmeno una genin al momento, inoffensiva, e trascinata li dal padre da molti anni. Il respiro che trema lievemente, di quell'energia che le scorre nelle vene ancora, debole e gocce di chakra che le rimangono, dovrà imparare ad andare in giro con il giusto armamentario . Solo per questo si sarà fermata o perchè in realtà vedersi sfuggire dal capitano comandante, sexy al punto giusto, bello e soprattutto un Ishiba anche lui, possa sembrarle un impresa impossibile al momento? Non sarà oggi il momento di dirlo, troppo è accaduto e hanno perfino interrotto una giovane coppia dalle loro..cose < non è l'ora di stare qui con un assassino in giro!> un dire verso di loro ovviamente, con la chiara intenzione si di allarmarli, e far comprendere all'altro pure come sia stato quasi ammazzato dall'assassino. Da uno dei tanti magari.. questo non potrà saperlo lui ovviamente , lei reciterà la propria parte, pare avere un inclinazione in quell'arte? No di certo, subdola come poche altre nell'averlo colto nella sua debolezza, nel suo nemmeno essersi accorto di nulla, nel cambio della sua mente come un refuso del genjutsu ove è stato messo - riderebbe di gusto adesso, ma l'espressione si mantiene fredda, adesso vigile, guardandosi intorno con nervosismo, perfino sopra il loro albero < non è posto in cui stare adesso > non hanno preso l'assassino, o almeno, non sanno nulla ancora dato che il caso si trovi in mano agli anbu . Altro punto di forza per se, sempre manipolatrice, sempre impicciata in affari di politica e guerra, come le piace esser li in quel modo non lo darà mai a veder a coloro di cui non si fida. E solo di due esseri sa davvero di potersi fidare, ma uno nemmeno rimembra chi ella sia. E la storia si ripete, si insinua la rossa tra le piaghe di altri, mettendo il proprio contributo per poterne uscire, almeno questa volta, con le mani pulite e il viso di chi ha salvato un proprio compagno al costo della propria vita. Ah la gloria, il buon viso a cattivo gioco, dolce e ammaliante. Difatti andrà a prender il telefono, email, e inizierà a scrivere velocemente < l'ospedale di kusa è il più vicino > informa l'altro osservando la strada verso un enorme struttura che perfino in lontananza potranno quasi vedere < e informo la shinsengumi > ovvio, deve provar la propria fedeltà, la propria forza, blablablabla . Manderà una mail assicurata e concisa a coloro a cui deve mandarla - col proprio nome ovviamente. Le sue urla non sono altro che un lieve fastidio < se continui ti sentirà di nuovo > ovvio che non badi alla prima parte, ma bensì all'ultima, dove ammette che lei lo ha salvato - scopo della tecnica di fatti e farla vedere nella migliore luce possibile, così come è stato per la stessa shinsengumi di cui egli è divenuto fan, lo stesso ai suoi occhi la rossa apparirà come la vedetta della shinsengumi . < penso io agli altri, corri, non ti fermare, se puoi fatti aiutare se trovi qualcuno > si, lo lascia andare . Ma il cellulare è a portata di dito.. coming soon!< mi ringrazierai dopo > per non averlo ammazzato o per averlo falsamente protetto? Che dolce fine.[end]