Sabbia, sabbia ovunque. Sembra davvero di essere tornati tra le dune della Suna originale in quel luogo di allenamento dove il nostro denshi è stato convocato. Un orario non consono per questo tipo di allenamenti, infatti ormai siamo quasi in chiusura, l’ora di cena si avvicina e questo spiega la particolare carenza di ninja in allenamento. Il silenzio regna sovrano così come quel sole arancione che minaccia di nascondersi dietro all’orizzonte da un momento all’altro. Al centro di una grossa arena di sabbia c’è un uomo. Un ragazzo forse, poco più che ventenne. Pelle abbronzata tipica di chi sotto al sole non solo ci è nato ma anche cresciuto. Una muscolatura ben sviluppata che si nota in particolar modo su quelle braccia lasciate nude al vestiario composto da un paio di pantaloni larghi e leggeri bianchi, stretti intorno alle caviglie ed un semplice gilet nero lasciato aperto a far intravedere una canottiera dorata. Lunghi e fluenti capelli castani, di una tonalità calda a ricordare la sua stessa carnagione, una chioma dallo spessore non indifferente, apparentemente indomabile ma morbida come il pelo dei gatti, qui e là ha delle treccine, piccole ciocche di capelli intrecciate e chiuse da degli anellini in metallo dorato. Un taglio di occhi a mandorla, profondi cristallini verdi quelli che scrutano il luogo con le palpebre socchiuse per meglio proteggersi da quei bassi raggi solari tanto infami per chi come lui ha un colore così chiaro. Aspetta silenzioso con le mani poggiate ai suoi fianchi, un paio di guantini in pelle nera senza dita a coprirne le nocche. Il sudore imperla il corpo statuario lasciando che qualche goccia scorra lungo le sue tempie, le labbra appena aperte come qualcuno che ha appena finito di allenarsi duramente. Nel messaggio recapitato a Reiji invece si parlava di un semplice allenamento pratico, il suo esame si sta avvicinando e per questo il sensei l’ha invitato a confrontarsi con uno degli ultimi promossi genin di quell’accademia, un certo Shoto. Si devono scambiare qualche convenevole, nulla di più. Nella stessa lettera il sensei si è caldamente raccomandato di presentarsi con il chakra già impastato, per ogni evenienza ha sottolineato.
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Una smorfia quasi spazientita si disegna sul suo volto, grugnisce appena vede arrivare il ragazzo. Insomma l’ora è tardi e non è nemmeno troppo chiaro comprendere se quel suono sia arrivato dalla sua bocca o più semplicemente dallo stomaco. Ma passiamo oltre allo sguardo poco convinto che viene lanciato in risposta di quel saluto. Il ragazzone inizia a camminare così da portarsi a non più di due metri di distanza dal nostro denshi <Reiji> replica con quella che risulta essere una voce estremamente calda e profonda, baritonale quasi <se hai già richiamato il chakra direi che possiamo procedere> annuisce con semplice decisione. Insomma lui neo genin si sente già arrivato, superiore a quello che di fatto è un allievo. Attende solo qualche istante una risposta prima di allungare la mano in sua direzione, il palmo rivolto verso l’alto, le dita tutte unite. Si flettono così da andare effettivamente a formare un semplice ed internazionale gesto di invito a colpirlo <vediamo se mi prendi> aggiunge quindi lui per sicurezza. Sembra quindi che le sue riserve di chakra siano già attive. Reiji sicuramente ricorda le passate lezioni tra cui la prima svolta in accademia in cui gli si è spiegato come effettuare un richiamo. Il sigillo della capra come necessario per veicolare la concentrazione necessaria per quell’atto. Creare due distinte sfere di energia, la prima in basso, nel ventre contenente le energie fisiche, la seconda invece all’altezza del capo contenente le energie mentali. Radunate queste due a quel punto bisogna semplicemente spingerle ad avvicinarsi all’altezza della bocca dello stomaco, qui si incontreranno e controllandone la velocità di rotazione si potranno unirle proprio lì nel plesso solare dove grazie a questa comunione potranno fondersi e diventare una sola, dando vita al chakra. L’energia necessaria ad ogni ninja per poter combattere, la stessa che poi circolerà con forza nel suo sistema e gli permetterà non solo di potenziare le sue abilità fisiche ma anche di utilizzare qualsiasi tecnica conosciuta e quindi combattere. Il nostro Shoto per ora sembra aspettare che il ragazzo passi all’attacco, andando semplicemente a divaricare appena le gambe e fletterle, mentre i pugni chiusi andrebbero a portarsi davanti al suo volto, in una semplice posizione di guardia, il mento ben nascosto dalle grandi mani richiuse, pronto a reagire lo fissa con estrema attenzione, deciso a non farsi umiliare da lui
Annuisce lui, pronto a quella tattica e all’attacco del ragazzo attendendo di vedere cosa ha intenzione di fare. Lo osserva dunque scattare indietro di soli tre metri e nemmeno troppo velocemente per poi andare a comporre dei sigilli che non portano a nulla <sé è un bluff allora sei bravo> ammette il ragazzo con un tono di superiorità nella voce, tipico di chi ha visto l’errore nel proprio avversario. Per questo però lo stia prendendo in giro c’è un che di bonario nella sua intonazione, teneramente divertito dalle azioni del suo sfidante <altrimenti mi sa che devi riprovare l’impasto del chakra> ammette ancora una volta sorridendo. Se ne resta ora per un totale di cinque metri di distanza dal ragazzo, davanti a lui, ancora faccia a faccia armato solo di quei pugni che adesso scendono, lasciando la posizione di guardia e quasi calmandosi <forza ti do il tempo per rifarlo> e sospira appena, scuotendo le spalle. Scioglie i suoi muscoli andando semplicemente a far ciondolare le braccia lungo i fianchi, ondeggiando con il busto così che le mani lasciate morte possano andare a sbattere sui suoi fianchi, avanti e indietro. Similmente saltella appena sul posto per sciogliere le gambe da quella rigida posizione tenuta fino a poco prima. Si tiene in allenamento e lascia che lo stress dell’allenamento finito poco prima venga liberato preparandosi davvero a quello scontro. Non da però suggerimenti all’altro, va bene essere gentili ma da qui a dare un vantaggio al nemico ne passa parecchia di acqua sotto ai ponti. Tace dunque in placida attesa. Intanto il sole pian piano lascia che i suoi raggi si facciano più deboli e da qualche parte si sente un netto e suono metallico, lo scatto di quei lampioni che ora illuminano la sabbia, preparandoli ad un campo di battaglia sicuramente non favorevole ma ancora utilizzabile grazie all’illuminazione artificiale. Anche le temperature si sono fatte nettamente più fredde, scendendo man mano che i dolci raggi del gigante buono si stanno pian piano facendo più radi e nascosti [distanza Reiji-Shoto: 5 metri]
Reiji viene lasciato libero di concentrarsi e formare quel sigillo della capra che lo porta effettivamente a riuscire nel suo tentativo di impasto del chakra, sentirà in lui lìenergia scorrere ed i muscoli rinvigorirsi cosa che quindi gli permette di muoversi e reagire effettivamente al massimo delle sue capacità, mentre fino a poco prima era in grado di raggiungere al massimo la metà delle sue effettive abilità. Grazie a quel richiamo sicuramente la sua resistenza, la sua forza e la sua velocità ne traggono immediato beneficio ma adesso sarà anche in grado di utilizzare le tecniche. Concentrato com’è però, si ritrova semplicemente ad isolarsi e quindi a conti fatti a non rendersi contro che intanto l’altro si è effettivamente mosso. Mentre Reiji si concentra e forma il sigillo della capra infatti il suo avversario finisce di sgranchirsi le gambe e poi scatta molto velocemente per quei cinque metri necessari ad entrare in ingaggio vero e proprio. Il denshi di cosa si renderà conto una volta terminato quel processo? Prima di tutto di avere Shoto a qualche centimetro da lui che gli mostra un bel ghigno famelico e divertito ed in secondo luogo di un montante destro che sta per andare ad impattare direttamente verso la sua bocca dello stomaco. Shoto infatti flette e divarica appena le gambe così da avere stabilità e anche accompagnare il gomito dentro che va a flettersi disegnando un angolo quasi retto. Il busto si inclina appena in avanti così da poter disegnare una perfetta traiettoria per quel colpo che veloce e potenzialmente doloroso viene scagliato senza alcun avviso o pietà nei suoi confronti. Mentre si muove lo stomaco borbotta. Forse ha solo fame e fretta di finire quel combattimento. Che lo scontro abbia inizio [distanza Reiji-Shoto: ingaggio][1/4 difesa]
Il ragazzo decide quindi di provare una parata, a poco possono le sue braccia poste ad intercettare il pugno se non a spostare il dolore che andrà a percepire. Il pugno infatti impatta sugli avambracci andando a far vibrare le ossa avversarie, un colpo che viene più che altro accusato dai muscoli e dai tendini che comunque reggono, di questo semplice colpo gli resterà il ricordo per qualche giorno con due piccoli lividi circa a metà dell’avambraccio, sul lato esterno, ma nulla di più se non un lieve indolenzimento per queste serata. Buona tutta la sua tattica ma sfortunatamente si trova comunque contro una avversario di grado superiore e per questo con quel minimo di esperienza in più che gli permette di evitare lo sgambetto. Osservando infatti la gamba avversaria arrivare alla sua destra quello che fa lui è andare semplicemente ad effettuare un balzo che lo porta ad un metro di distanza, verso il lato sinistro. Successivamente lo imita. Scattano praticamente insieme così da non lasciarlo sfuggire e non permettergli nemmeno uno spiraglio, senza in effetti andare ad effettuare un inseguimento che lo riporta a distanza ravvicinata. Questo potrebbe dar modo a Reiji di comprendere qualche dettaglio sulle abilità di Shoto che riesce a raggiungerlo in quello scatto ed ora con estrema facilità proverebbe ad alzare il pugno sinistro, chiudendo le dita tra loro per tentare un semplice gancio da sinistra verso destra, diretto ancora verso la guancia destra dell’allievo, precisamente all’altezza dello zigomo. Questa volta siamo in pieno combattimento e il nostro Reiji sarà in grado di non venir colto di sorpresa ma semplicemente osservare quel movimento cosa che gli darà quindi tutto il tempo per reagire [distanza Reiji-Shoto: ingaggio][2/4 difesa]
Reiji riesce perfettamente nel suo intento. Shoto attacca e scopre quindi la sua guardia, non sarebbe stato un problema in caso di impatto e vita la parata di prima è a quello che era pronto a reagire non alla fantasiosa schivata del ragazzo che riesce perfettamente. Shoto ha comunque abbastanza esperienza da reagire e modificare la traiettoria. Non che sia un combattente navigato motivo per cui andando a distendere il braccio un pochino riesce a raggiungere ugualmente il volto dell’altro, seppur lo colpisca di striscio sul naso, causando semplicemente uno spavento ma alcun danno. Non si aspettava un simile movimento quindi è stato comunque colto di sorpresa. Cosa che di fatto permette al ragazzo di colpire, praticamente in contemporanea rispetto al suo avversario e così mentre il gancio di Shoto sfiora il naso urtando di striscio la cartilagine il colpo di Reiji va a segno senza causare grossi danni se non un mugugno da parte dell’avversario che a questo punto traballa e si rimette in guardia. Alza nuovamente i pugni davanti al volto, la visuale libera, i pugni alti davanti agli zigomi e le gambe flesse, lo osserva e lo aspetta, permette all’altro di allontanarsi ma lo tiene d’occhio cercando ora di usare non solo i muscoli ma anche il cervello. Tace e attende lasciando quindi a Reiji la possibilità di continuare con la sua tattica[distanza Reiji-Shoto: 7 metri]
Finalmente Reiji mette in atto quella tecnica a cui sembrava puntare sin dall’inizio. Il ragazzo però lo sta fissando e mentre compone i sigilli si limita a sorridere senza reagire. Lascia tutto il tempo alle copie di apparire ma non resta semplicemente fermo. Appena quelle tutte e tre le figure scattano la sua semplice reazione è scartare verso sinistra andando in corsa verso la prima copia, ci corre semplicemente attraverso intercettandola a quattro metri di distanza, muovendosi ancora una volta molto più velocemente del suo avversario. Lo stomaco poi brontola. Ha fame. Si siede a terra dopo questo alzando il braccio destro verso l’alto, palmo aperto <mi arrendo ho fame> lo ammette proprio chiaramente lui limitandosi quindi a mettere fine a quel combattimento per poi concedersi una risata mentre scuote la sua chioma e quei capelli dal colore caldo. Ormai il sole li ha abbandonati e i sensei sono giunti nel campo di addestramento con il solo scopo di cacciarli fuori dall’accademia e poter tornare a casa anche loro <lascia che ti dica un consiglio però> ammette Shoto notando l’avvicinarsi di quei superiori. Si rialza lentamente mentre lo sguardo vada qualche istante prima id fermarsi nuovamente su Reiji <la moltiplicazione può essere utile ma solo finché il tuo avversario non può osservarti con la mia stessa attenzione> ammette scuotendo le spalle <se avessi voluto avrei potuto caricare te, cerca di mascherarti un po’> ammette e con questo gli si avvicinerebbe, un semplice buffetto sulla spalla altrui, un gesto comunque d’affetto. Alla fine fa tanto lo scontroso ma sotto sotto è un bonaccione. Si allontana quindi nell’esatto momento in cui una voce più adulta si innalza nell’aria <tutti a casa forza!> un invito che suona decisamente come un ordine, la lezione per oggi finisce qui.