Ti ritrovi qui giovane Aki, giovane Kakuzu i cui tuoi geni ti hanno donato la parte vitale per esser il membro adatto al rientro di questo clan perduto nel tempo , di forme ambigue e poco umane, di fili neri maschere e cuori, di leggende narrate e poi dimenticate per voler di chi le rimembrano ancora. Un sussulto nel tuo petto mentre lentamente i tuoi occhi si apriranno a quella che pare una grotta , luci sottili e delicate di candele che ti circondano formano un disegno a te non visibile rischiarando l'aria stessa. Senti la musica nell'aria? No, perchè questa rimbomba nel tuo petto mentre il tuo cuore galoppa violento verso la sua fine, o il suo nuovo inizio, ancor non lo saprai, sentirai solo ogni tuo singolo arto, pezzo di pelle, dolere da qualcosa che non hai compreso in quella droga che t'hanno donato, e poi cosa? Rapito dalla tua stessa vita per esser condotto in un loco sconosciuto. Il corpo non risponde a nessun tuo comando, stringi i denti se vuoi perchè null'altro ti sarà permesso di fare, tutto il tuo peso è schiacciato su quella fredda lastra di pietra dura su cui il tuo corpo è stato poggiato, inerme e tenuto da catene spesse, da quei legacci e da quei spuntoni in ferro con il petto rivolto verso il basso e la schiena nuda verso l'alto - non porti alcuna veste, nudo completamente mentre sagome intorno a te si muovono ammantate di nero, i cui volti sono stati coperte da maschere mostruose e pregne di sangue. Sotto di te, il viso si potrà allargare se volesse a veder la fine di quella pavimentazione antica , quel sangue secco lasciato li da chissà quanto tempo, da chissà chi prima di te ha subito quella che par essere una tortura. "Ci siamo riuniti questa notte" la voce della maschera d'innanzi a te si fa udire, cupa e scura, dilaniata dentro e non umana "per il nostro nuovo sacrificio" le mani di lui che si alzano verso il cielo tenendo quel pugnale in argento verso quei kami nascosti "siamo pronti a voi kami a sacrificar questa nuova vita per il nostro clan" le parole rimbombano solenni in quella pietra chiara, il soffitto che regna basso e un comune tacito accorto. Tutti sono pronti, ma tu , tu mio caro e giovane Kakuzu, lo sei? Un assenso che si muoverà intorno a te, fruscii di vesti nere e di maschere in quel cerchio che adesso si muove per osservarti nel tuo essere intimo, le mani sottili che toccano la tua pelle, la tua schiena, i tuoi glutei, tutto ciò che è visibile e sotto tutti quanti, e tu lentamente ritorni a percepir davvero la realtà. [ambient chiusa]
Oh no mio caro, nessuno potrà sentirti al di fuori di queste mura, nessuno che tenderà l'orecchio verso di te se non quelle sole cinque anime che ti circondano, che in quel cerchio andante in moto lento ma ben studiato infine si fermeranno ai cinque lati a formar una stella a cinque punte, la cui tua testa sarà l'apice di tutto quanto "il cerchio è adesso completo " tutti prendon posizione, tutti loro ti osservano da quelle maschere impersonali e sembran incedere nei loro respiri pesanti che potrai udire nel silenzio assoluto della stanza. Grande? Non molto, un arco che si solleva di solo 4 metri nel punto più alto ma che tu per ovvie ragioni non potrai nemmeno vedere, ma sentirai come le tue stesse parole si perderanno in quelli che son echi e sussurri ambigui, in quegli sguardi che nemmeno si interpellano su cosa , tu adesso, stia provando " non agitarti o finirà per farti male" un dire sempre della figura che pare essere la più anziana , quella di cui sentirai la voce ma non ti ricorderà nulla, quella che tiene per mano quel piccolo aggeggio in ferro che stringe tra le proprie mani " sei uno di noi, lo sarai ancor di più nella morte di una parte di te, che conterrà la vita stessa" parole che non sembrano aver significato alcuno, parole da scoprire con la tua stessa carne. Di colui che adesso andrà a muoversi verso di te per sparir alla tua vista, ma che sentirai le mani sulla tua pelle della schiena , li al centro stesso mentre il filo della lama incede sulla tua carne "è il momento" e li, lentamente, come una tortura , il dolore si acuisce su quel punto quando la lama la perfora, lenta e precisa sebbene i tuoi movimenti che non avverranno più,quelli che non potrai compiere per le tante mani che ti terranno fermo ancora e ancora, e la lama del coltello d'argento taglierà le tue carni facendoti provare il dolore di poter esser non solo spellato vivo, ma di una parte di te intera che viene rimossa, parte dopo parte, lento il sangue che fuoriesce da quel suo fare e sentirai bagnarti le carni "dal dolore si rinasce" e tu sei pronto per rinascere? Per lasciar via la tua vita per qualcosa di nuovo e che non conosci? Ma non hai scelta, ne hai mai avuta davvero? Tutto il dolore di quella che par una vera e propria operazione lo subirai tutto, quello che si ammanta nella tua mente confusa, che farà girar la testa, ma rimarrai sveglio ancora per percepirlo, anche in quello hanno preso precauzioni.[ambient chiusa]
Lacrime, sangue, dolore, è da questo tuttavia che si viene al mondo no? Lo stesso d'un parto d'una madre, quella che pone al mondo il figlio pur di perdere se stessa, e questo sta accadendo a te in questi lunghi attimi, minuti, ore, non sai nemmeno quanto il tempo stia dilagando per far quel che deve esser fatto "un giorno ringrazierai.. come tutti" non vi è nessuna parola di pietà, di dolcezza, un rituale sta venendo espresso adesso al massimo dell'attenzione di tutti coloro che ne fanno parte oltre te, oltre quel che tu vorresti solo per quel viso che tu hai, solo per ciò che ti hanno detto, solo per saper di più d'un passato antico ma che ancora non ti è stato rivelato. Il dolore stesso ti percuote talmente tanto che le tue ultime parole non sono che un sussurro stanco e lontano, biascichi di un corpo che sembra voler solo morire e lasciarsi andare alla pace eterna di chi come te ha passato quello che è peggio di un inferno. Dolore, sangue, pelle che viene estratta per lasciar i muscoli al vento mentre ne sentirai l'aria gelida e fredda toccarti fin al midollo stesso, le mani che ti tengono incedono su di te, sulle tue parti intime toccandole con delicatezza, su tutto ciò che non vorresti che sconosciuti toccassero "siamo pronti" loro lo sono, ma tu, Aki, lo sei? La carne viene tolta sempre più in profondità, in quella fossa che servirò ad accoglier qualcos'altro e tutto lo proverai, ogni momento, ogni dolore, ogni piccola parte di te portata via da essi "portatelo adesso" un susseguirsi di anime nere che vagano nella stanza, ma dietro di te così da non farti vedere nulla di tutto ciò "stai per esser uno di noi Aki Kakuzu, sii felice di questo nuovo avvento" sorride quella maschera, pare proprio farlo sotto le luci deboli di quelle candele che donano più ombre antiche che altro. E sopra la tua schiena, li ove il dolore è straziante mentre una cosa viscida farà parte di te, qualcosa che ancora sembra pulsare ti batterà sulla schiena ove nulla vi è più. Un cuore pare esserti stato messo su quella candida pelle tirata, su quella che adesso avrà un posto, un cuore non tuo ma chissà di chi, e ne sentirai il battito lungo tutta la schiena stessa "è il momento".
Cosa hai fatto per meritar questo? Tutto o nulla? Cosa ti ha portato qui se non il semplice desiderio di conoscer il tuo passato, eppure, cosa ti sta donando? un cuore nuovo poggiato sulla tua schiena aperta, dolore come se non ne avessi mai provato, rabbia e risentimento e un dolce, dolcissimo ricordo di colei che più di tutte ti è stata sempre vicina. Nana. Quel suo aspetto, il sorriso, tutto verrà a te in mente, anche l'odore e sembra attenuar le tue colpe e i tuoi dolori. Non vi è altro se non quel pulsante e schifoso cuore esterno che si poggia dentro di te, eppure adesso la pelle esterna - tirata e lavorata al meglio - vi verrà cucita sopra, ma non da sola. Una maschera che tu non saprai verrà poggiata su di essa, verrà cucita su quei bordi lisci e perfetti che sanno di estraneo, freddo ed impersonale, di un qualcosa che non appartiene alla vera vita umana , esterna ma comunque umana per coloro che sanno ove porla "è l'ultimo atto" siamo alla fine, non sei contento? Quando la maschera verrà posta sulla tua schiena sentirai freddo si, ma il sangue si fermerà, non uscirà più da te e il dolore lentamente si calmerà "è finito" un sussurro lieto da quella stessa voce di cui tu, Aki, potrai ricordarti sempre "portatelo dove stava" si , ti hanno seguito, ti hanno analizzato nel tempo ed è per questo che eran pronti ad accoglierti nel caso ti fossi presentato. I tuoi occhi si chiuderanno per il sonno, la stanchezza e il dolore , non ricorderai nulla se non quello in cui eri sveglio, non saprai dove eri stato portato, non saprai nulla fino a quando non ti risveglierai su quel tuo letto, come se non fosse accaduto nulla e quello sia stato solo un incubo. Ma la maschera sulla tua schiena è presente, vento che si pone per innalzarti sopra tutti coloro che abitano questo mondo. Sei rinato adesso, sei vivo e puoi viver la tua vita, ma il peso sulla tua schiena cambierà quel che sei? Siamo qui per vedere cosa accadrà - [end]