[Gisei]

Quest

Giocata di Clan

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con Sango, Aki

Ti ritrovi qui giovane Aki, giovane Kakuzu i cui tuoi geni ti hanno donato la parte vitale per esser il membro adatto al rientro di questo clan perduto nel tempo , di forme ambigue e poco umane, di fili neri maschere e cuori, di leggende narrate e poi dimenticate per voler di chi le rimembrano ancora. Un sussulto nel tuo petto mentre lentamente i tuoi occhi si apriranno a quella che pare una grotta , luci sottili e delicate di candele che ti circondano formano un disegno a te non visibile rischiarando l'aria stessa. Senti la musica nell'aria? No, perchè questa rimbomba nel tuo petto mentre il tuo cuore galoppa violento verso la sua fine, o il suo nuovo inizio, ancor non lo saprai, sentirai solo ogni tuo singolo arto, pezzo di pelle, dolere da qualcosa che non hai compreso in quella droga che t'hanno donato, e poi cosa? Rapito dalla tua stessa vita per esser condotto in un loco sconosciuto. Il corpo non risponde a nessun tuo comando, stringi i denti se vuoi perchè null'altro ti sarà permesso di fare, tutto il tuo peso è schiacciato su quella fredda lastra di pietra dura su cui il tuo corpo è stato poggiato, inerme e tenuto da catene spesse, da quei legacci e da quei spuntoni in ferro con il petto rivolto verso il basso e la schiena nuda verso l'alto - non porti alcuna veste, nudo completamente mentre sagome intorno a te si muovono ammantate di nero, i cui volti sono stati coperte da maschere mostruose e pregne di sangue. Sotto di te, il viso si potrà allargare se volesse a veder la fine di quella pavimentazione antica , quel sangue secco lasciato li da chissà quanto tempo, da chissà chi prima di te ha subito quella che par essere una tortura. "Ci siamo riuniti questa notte" la voce della maschera d'innanzi a te si fa udire, cupa e scura, dilaniata dentro e non umana "per il nostro nuovo sacrificio" le mani di lui che si alzano verso il cielo tenendo quel pugnale in argento verso quei kami nascosti "siamo pronti a voi kami a sacrificar questa nuova vita per il nostro clan" le parole rimbombano solenni in quella pietra chiara, il soffitto che regna basso e un comune tacito accorto. Tutti sono pronti, ma tu , tu mio caro e giovane Kakuzu, lo sei? Un assenso che si muoverà intorno a te, fruscii di vesti nere e di maschere in quel cerchio che adesso si muove per osservarti nel tuo essere intimo, le mani sottili che toccano la tua pelle, la tua schiena, i tuoi glutei, tutto ciò che è visibile e sotto tutti quanti, e tu lentamente ritorni a percepir davvero la realtà. [ambient chiusa]

22:34 Aki:
 Gli occhi si aprono piano, non più abituati ad alcuna luce. Una grotta. Riesce a capire quasi subito che si tratta di una grotta. Una lieve illuminazione gli permette di non soffrire più di quanto, in realtà, sta già soffrendo. Il freddo misto all'umidità lo colpiscono e questo gli fa capire che è totalmente nudo. Si torva sopra una lastra di roccia dura, dura come i nodi che lo tengono fermo in quella posizione e che non gli permettono il minimo movimento. Infatti proverebbe a liberarsi da questi con degli strattoni, ma questi risultano del tutto inutili. Intorno a lui delle figure. Tutte incappucciate, coperte da testa a piedi e mascherate. Non se lo sarebbe mai aspettato. Per questo nessun tipo di premura prima di cominciare a bere quel Sakè. Ma quanti giorni sono passati? Non lo sa. Possono essere trascorse poche ore come più di un paio di giorni. Non sa se fuori è giorno o notte. L'unica cosa che sa è che in quel posto non vorrebbe esserci. Le forse gli mancano ancora e per questo, oltre quei decisi ma inutili movimenti, non riuscirebbe a fare nulla. Poi quella voce. Un sacrificio. Le sue orecchie sentono parlare di un sacrificio. In un primo momento non riesce a capire, ma poi collega. Il sangue secco, le candele. Tutto sembra ricondurre a un rituale come quelli che si vedono nei film. Proverebbe a parlare se questo gli fosse concesso. < Che caz*o fate. Slegatemi. > urlerebbe, non sapendo e non pensando alla reazione di quelle figure che, piano piano, cominciano a girare intorno a lui. Lui pronto? Per niente. Non sa cosa gli possa succedere da un momento all'altro e questo gli fa dirigere i pensieri verso l'unica persona a cui in questi anni ha voluto bene: Nana.

Oh no mio caro, nessuno potrà sentirti al di fuori di queste mura, nessuno che tenderà l'orecchio verso di te se non quelle sole cinque anime che ti circondano, che in quel cerchio andante in moto lento ma ben studiato infine si fermeranno ai cinque lati a formar una stella a cinque punte, la cui tua testa sarà l'apice di tutto quanto "il cerchio è adesso completo " tutti prendon posizione, tutti loro ti osservano da quelle maschere impersonali e sembran incedere nei loro respiri pesanti che potrai udire nel silenzio assoluto della stanza. Grande? Non molto, un arco che si solleva di solo 4 metri nel punto più alto ma che tu per ovvie ragioni non potrai nemmeno vedere, ma sentirai come le tue stesse parole si perderanno in quelli che son echi e sussurri ambigui, in quegli sguardi che nemmeno si interpellano su cosa , tu adesso, stia provando " non agitarti o finirà per farti male" un dire sempre della figura che pare essere la più anziana , quella di cui sentirai la voce ma non ti ricorderà nulla, quella che tiene per mano quel piccolo aggeggio in ferro che stringe tra le proprie mani " sei uno di noi, lo sarai ancor di più nella morte di una parte di te, che conterrà la vita stessa" parole che non sembrano aver significato alcuno, parole da scoprire con la tua stessa carne. Di colui che adesso andrà a muoversi verso di te per sparir alla tua vista, ma che sentirai le mani sulla tua pelle della schiena , li al centro stesso mentre il filo della lama incede sulla tua carne "è il momento" e li, lentamente, come una tortura , il dolore si acuisce su quel punto quando la lama la perfora, lenta e precisa sebbene i tuoi movimenti che non avverranno più,quelli che non potrai compiere per le tante mani che ti terranno fermo ancora e ancora, e la lama del coltello d'argento taglierà le tue carni facendoti provare il dolore di poter esser non solo spellato vivo, ma di una parte di te intera che viene rimossa, parte dopo parte, lento il sangue che fuoriesce da quel suo fare e sentirai bagnarti le carni "dal dolore si rinasce" e tu sei pronto per rinascere? Per lasciar via la tua vita per qualcosa di nuovo e che non conosci? Ma non hai scelta, ne hai mai avuta davvero? Tutto il dolore di quella che par una vera e propria operazione lo subirai tutto, quello che si ammanta nella tua mente confusa, che farà girar la testa, ma rimarrai sveglio ancora per percepirlo, anche in quello hanno preso precauzioni.[ambient chiusa]

23:00 Aki:
 Un eco di quelle che sono state quasi urla di disperazione da parte di Aki riempie la stanza quasi del tutto vuota se non per le cinque figure che in pochissimo tempo vanno a creare una stella. Questo però agli occhi del giovane non arriva dato che si trova legato a pancia in giù. Capisce che si sono messi intorno a lui solamente dopo le parole di quello che sembra l'uomo più anziano. Una voce che Aki si incolla in testa per non volerla mai dimenticare. Non vuole scordarsi l'inutile voce di chi ha osato portarlo in quel posto dopo averlo drogato. Ma la cosa peggiore deve ancora arrivare e lui non lo sa. Lo saprà a breve, questo è certo, ma nella sua ignoranza è ancora abbastanza tranquillo. Che cosa gli andrà a fare del male? Hanno veramente in mente di sacrificarlo? Per cosa poi? Per quale motivo dovrebbero sacrificarlo? La risposta a queste domande che nella testa del Kakuzu viaggiavano veloci arriva. < Che caz*o intendi quando dici una parte di me? Non avvicinarti con quel coltello o te lo infilo nel cu*o! > direbbe a quello che sembrerebbe il capo per intimarlo in modo gentile ad andarsene. Questo però scompare alla sua vista. Qualche attimo dopo lo sentirebbe sopra di lui con le mani appoggiate sulla sua schiena nuda. Tre parole e poi dolore. Un urlo partirebbe dalla bocca del giovane. Un dolore mai provato prima e che non può essere paragonato a qualsiasi altro dolore che ha conosciuto in questi quindici anni. Chiude gli occhi mentre stringe i denti così forte da romperli quasi. Il sangue caldo comincerebbe a scivolare sui suoi fianchi e il rosso di questo comparirebbe alla vista di lui che, guardandolo, direbbe le uniche parole che gli vengono in mente. < Spera solo che io non rinasca da questo dolore altrimenti vengo a cercarti. >. E con questo si concentrerebbe per non svenire e per fare questo la sua mente ricadrebbe su una sola persona. Si tratta sempre di lei: Nana. Conoscendola.. Quanto si starà preoccupando. Una lacrima righerebbe il suo volto.

Lacrime, sangue, dolore, è da questo tuttavia che si viene al mondo no? Lo stesso d'un parto d'una madre, quella che pone al mondo il figlio pur di perdere se stessa, e questo sta accadendo a te in questi lunghi attimi, minuti, ore, non sai nemmeno quanto il tempo stia dilagando per far quel che deve esser fatto "un giorno ringrazierai.. come tutti" non vi è nessuna parola di pietà, di dolcezza, un rituale sta venendo espresso adesso al massimo dell'attenzione di tutti coloro che ne fanno parte oltre te, oltre quel che tu vorresti solo per quel viso che tu hai, solo per ciò che ti hanno detto, solo per saper di più d'un passato antico ma che ancora non ti è stato rivelato. Il dolore stesso ti percuote talmente tanto che le tue ultime parole non sono che un sussurro stanco e lontano, biascichi di un corpo che sembra voler solo morire e lasciarsi andare alla pace eterna di chi come te ha passato quello che è peggio di un inferno. Dolore, sangue, pelle che viene estratta per lasciar i muscoli al vento mentre ne sentirai l'aria gelida e fredda toccarti fin al midollo stesso, le mani che ti tengono incedono su di te, sulle tue parti intime toccandole con delicatezza, su tutto ciò che non vorresti che sconosciuti toccassero "siamo pronti" loro lo sono, ma tu, Aki, lo sei? La carne viene tolta sempre più in profondità, in quella fossa che servirò ad accoglier qualcos'altro e tutto lo proverai, ogni momento, ogni dolore, ogni piccola parte di te portata via da essi "portatelo adesso" un susseguirsi di anime nere che vagano nella stanza, ma dietro di te così da non farti vedere nulla di tutto ciò "stai per esser uno di noi Aki Kakuzu, sii felice di questo nuovo avvento" sorride quella maschera, pare proprio farlo sotto le luci deboli di quelle candele che donano più ombre antiche che altro. E sopra la tua schiena, li ove il dolore è straziante mentre una cosa viscida farà parte di te, qualcosa che ancora sembra pulsare ti batterà sulla schiena ove nulla vi è più. Un cuore pare esserti stato messo su quella candida pelle tirata, su quella che adesso avrà un posto, un cuore non tuo ma chissà di chi, e ne sentirai il battito lungo tutta la schiena stessa "è il momento".

23:32 Aki:
 Una lacrima che riga il viso. Una lacrima che Aki aveva giurato di non vedere più. Lo aveva giurato perché quelle lacrime che lo hanno accompagnato tanto da bambino sono sempre state un suo punto debole e dopo essere stato bullizzato da tutti aveva detto basta. Invece non è stato così. Non è riuscito a trattenerla al pensiero che forse non potrà vedere più la sua migliore amica, sua sorella, o qualsiasi cosa Nana sia. Ringraziare. E per cosa? Come si potrebbe dire grazie a una persona che ti ha provocato tutto questo dolore? Il suo fiato viene a mancare e le sue ultime parole rimbombano nell'aria come dei piccoli sussurri. Piccoli come lui in questo momento. Piccolo come aveva deciso di non essere più. La pelle continua a essere levata senza pausa. Il calore del sangue si comincia a far sentire in quasi tutto il corpo. Il dolore, ormai, diventa così continuo che quasi non si sente più. Lui non sta facendo più resistenza da un po'. Da quando ha capito che non serviva a nulla. Da quando ha capito che tutte quelle mani che lo dovevano tenere fermo stavano facendo un buon lavoro. non si è spostato neanche di un centimetro da quando si è svegliato. Ed ora il tocco finale e lui non è pronto. Come può esserlo dato che non sa cosa lo aspetta? Loro lo sono però e un via vai di altre figure cominciano a muoversi. Poi un rumore. Il suo cuore batte forte. Almeno così pensava, perchè il cuore che sente pulsare non è il suo. Infatti un altro sta per entrare dentro quel buco che fino ad ora hanno scavato. Non ascolta neanche le parole dell'uomo. Non ascolta nulla. Non pensa nulla. Non sa cosa pensare. Lui che da sempre è stato puro. Che ha dovuto combattere contro le sue debolezze. Ora è un mostro e se ne rende conto. Ma perchè proprio lui? Questa è la maledizione dei Kakuzu.

Cosa hai fatto per meritar questo? Tutto o nulla? Cosa ti ha portato qui se non il semplice desiderio di conoscer il tuo passato, eppure, cosa ti sta donando? un cuore nuovo poggiato sulla tua schiena aperta, dolore come se non ne avessi mai provato, rabbia e risentimento e un dolce, dolcissimo ricordo di colei che più di tutte ti è stata sempre vicina. Nana. Quel suo aspetto, il sorriso, tutto verrà a te in mente, anche l'odore e sembra attenuar le tue colpe e i tuoi dolori. Non vi è altro se non quel pulsante e schifoso cuore esterno che si poggia dentro di te, eppure adesso la pelle esterna - tirata e lavorata al meglio - vi verrà cucita sopra, ma non da sola. Una maschera che tu non saprai verrà poggiata su di essa, verrà cucita su quei bordi lisci e perfetti che sanno di estraneo, freddo ed impersonale, di un qualcosa che non appartiene alla vera vita umana , esterna ma comunque umana per coloro che sanno ove porla "è l'ultimo atto" siamo alla fine, non sei contento? Quando la maschera verrà posta sulla tua schiena sentirai freddo si, ma il sangue si fermerà, non uscirà più da te e il dolore lentamente si calmerà "è finito" un sussurro lieto da quella stessa voce di cui tu, Aki, potrai ricordarti sempre "portatelo dove stava" si , ti hanno seguito, ti hanno analizzato nel tempo ed è per questo che eran pronti ad accoglierti nel caso ti fossi presentato. I tuoi occhi si chiuderanno per il sonno, la stanchezza e il dolore , non ricorderai nulla se non quello in cui eri sveglio, non saprai dove eri stato portato, non saprai nulla fino a quando non ti risveglierai su quel tuo letto, come se non fosse accaduto nulla e quello sia stato solo un incubo. Ma la maschera sulla tua schiena è presente, vento che si pone per innalzarti sopra tutti coloro che abitano questo mondo. Sei rinato adesso, sei vivo e puoi viver la tua vita, ma il peso sulla tua schiena cambierà quel che sei? Siamo qui per vedere cosa accadrà - [end]

Entrata nel clan di Aki Kakuzu.

Dopo esser stato rapito , vivrà sulla propria pelle il trapianto di quel nuovo cuore e di quella nuova maschera di vento.





Bravo , mi è piaciuto veder il suo dolore, la sua angoscia, il suo amore per Nana *^*
Spero che ti sia piaciuta <3