Si sta divertendo davvero tanto. Il primo a passare tra le sue fauci è stato Mattyse, ammanettato e legato ad una sedia, impossibilitato ad usare il proprio Chakra e costretto ad ascoltarla. N'è uscito illeso, sopravvissuto, scampato per puro miracolo alla possibilità di restare su quella sedia fino alla fine dei suoi giorni. Ma oggi non parliamo del Senjuu tantomeno degli altri Anbu che ha mandato a chiamare e che, data la situazione, ha poi deciso di prendere separatamente. Stumure viene scortata nell'ufficio di Boryoku con, a sua volta, un paio di manette antichakra attorno ai polsi. Sa soltanto che il Generale l'ha mandata a chiamare, ma che, in casi come questi, per sicurezza, è stato preferibile evitare che potesse causare problemi. Non sa di cosa voglia parlarle, non glielo hanno detto e pur chiedendoglielo nessuno risponderà al suo appello. L'ufficio è di quanto più asettico si possa auspicare nel quartier generale più segreto e sorvegliato. Una scrivania è posta di fronte alla porta, dall'altro lato della stanza, con due sedie innanzi e quella principale dietro d'essa. Sia su un lato che sull'altro, son disposti due armadi a doppia anta contenenti documenti e rotoli, probabilmente si tratta soltanto di rapporti insignificanti. I veri documenti non sono mai alla luce del sole, per di più non a portata delle mani di chiunque possa entrare in quelle mura bianche. Stumure verrà accompagnata sino alla sedia posta davanti al Generale, lasciata da sola e con la porta chiusa alle proprie spalle. Nella stanza, adesso, soltanto le due donne a confrontarsi. <Hai qualcosa da dichiarare, Yogan?> La bella Generale poggia il gluteo manco con la relativa coscia bardata di nero sul bordo della scrivania, lasciando ciondolare dal ginocchio in giù. Ha la maschera sul volto ma non il cappuccio né la cappa, lasciando liberi i bianchi e selvaggi ciuffi. A te, signorina, il da farsi. [ Ambient per Stumure - Chiusa ][ Riunione 2/3 ]
Preso posto innanzi al Generale, quest'ultima sta sistemando il proprio equipaggiamento. Detiene nella destrorsa un kunai che, tramite una pezza scura e macchiata, viene pulito dalla gemella. Sul tavolo di fronte a sé, sotto gli occhi della Yoton, sono anche disposte altre armi: pinze metalliche, una katana, un altro paio di kunai, un coltellaccio da cucina e dei tonici coagulanti in una bustina. Una bottiglia contenente del materiale liquido per la pulizia e la manutenzione delle armi è, invece, poggiata di fianco alla propria gamba. Gli abiti indossati sono appartenenti al normale vestiario ed equipaggiamento ANBU, con la pettorina insignita di determinati riconoscimenti e medaglie per etichettarla come l'effettivo Generale supremo. I capelli, raccolti in una coda di cavallo, posseggono anche delle trecce lateralmente che si inerpicano lungo i lati del capo, confluendo con la restante matassa biancastra. <Solite frasi fatte dei novellini> Bercia alla di lei volta storcendo le labbra, poggiando il kunai appena pulito per dedicarsi alla katana che solleva con la mano libera. La punta passa lentamente innanzi al volto della Yoton, volendone ovviamente testare le reazioni e le pulsioni, qualora s'azzardi a fare mosse avventate. <non mi aspettavo nient'altro da te.> Sospira pesantemente, mantenendo la stessa posizione precedente e scrutandola di sottecchi con una lieve torsione del collo. <Voglio sapere perché hai ucciso un civile e per quale motivo tu creda non debba pagare.> Il primo quesito viene lanciato, spezzando il silenzio della stanza venutosi a creare. In più, non sembra essere molto desiderosa di aspettare oltre per iniziare una vera e propria discussione con l'Anbu semplice. Avrebbe preferito indovinasse, ma a quanto pare non ha tenuto conto di molti particolari. Ergo, è bene che la Generale la informi e le faccia prendere atto di quanto commesso. [ Ambient per Stumure - CHIUSA ][ Riunione 2/3 ]
Yogan reputa d'essere dalla parte giusta del bandolo della matassa. Boryoku non sembra affatto essere del medesimo avviso, pertanto lascia andare l'arma sulla scrivania. La poggia con delicatezza, gettando invece in malo modo lo straccio con cui la stava pulendo. Scende giù dalla scrivania con un piccolo balzo, aggirandola e fermandosi in prossimità della Yoton, sul lato sinistro. <Hai le prove che quelle armi sarebbero finite ad Oto?> Adesso poggia i glutei contro l'altro bordo della scrivania, facendosi più vicina ma senza avanzare oltre. <Avresti potuto mutilarlo, azzopparlo, tramortirlo, farlo svenire. Apprendere la posizione dei punti nevralgici serve anche a questo. Se vi insegniamo qualcosa è perché dovete metterla in pratica.> Avvisa l'altra con una spiegazione circa l'utilità d'una conoscenza particolare, il cui mancato utilizzo ha portato a questo. Non ci avrà pensato, puntando semplicemente alla risoluzione più efficace. <Il tuo cazzo di dovere non è uccidere i civili, ancorché siano contrabbandieri o la peggior feccia dell'umanità.> Alza la voce nell'esternarlo, chinandosi innanzi verso il volto della fanciulla e riducendo ancor più le distanze tra le due. <Non accetto prese di posizione da parte dei miei soldati a meno che non sia corrette ed indispensabili. Sta al tuo posto, sei un Anbu semplice!> La aggiorna circa la sua posizione, cercando di farle capire che ognuno di loro lì ha un ruolo, un ruolo prefissato e che dipende principalmente dalle abilità possedute e da quanto riescono a fare e portare a termine. <Non ho bisogno di spaventarti, se voglio farti fuori non adopero questi mezzi e non ti convocherei neppure nel mio ufficio. Non prendermi per il culo, non farmi perdere tempo.> Sbatte il pugno contro la superficie della scrivania, iraconda per via delle parole appena pronunciate dalla fanciulla che reputa d'essere morta dentro. <E' molto probabile che tu non sappia neanche cosa voglia dire essere morti dentro. Voglio mostrartelo prima di sbatterti fuori a calci per la tua insubordinazione nei miei confronti.> Glielo anticipa, ma se sia vero o falso lo sa soltanto Boryoku. [ Ambient per Stumure - CHIUSA ][ Riunione 2/3 ]
<Non m'importa a chi o cosa fossero destinate quelle armi. La vera domanda che ti ho posto è se fosse necessario ucciderlo oppure no. E la risposta *ovvia* è no.> Sbatte con foga il pugno manco contro la superficie della scrivania. <Non m'interessa, Yogan!> Alza la voce, incurante di chiunque possa sentirla all'esterno. <Se ti si viene detto di non uccidere, tu NON uccidi. Devi seguire alla lettera le dannate richieste dell'Hokage o dei tuoi superiori: è così che funziona la gerarchia. Non avevi il diritto di ucciderlo. Se proprio credevi fosse contrabbando verso il villaggio di Oto, avresti potuto prenderlo in CUSTODIA, portarlo qui per INTERROGARLO e scoprire tutto quello che sapeva.> Questo è quello che avrebbe potuto fare un Anbu con un minimo di sale in zucca, anziché credere che uccidere le persone portasse la risoluzione a qualunque dannatissimo problema. <E tu saresti voluta diventare mia *allieva*?> Incredulità quella che proviene dal tono di voce di Boryoku, la quale continua a guardare la diretta interessata da dietro la maschera. La muscolatura delle braccia e delle mani appare piuttosto irrigidita, pronta a scattare qualora dica qualcos'altro di sbagliato o di fuori posto. La notizia che avrebbe voluto incontrare il Generale per un ruolo del genere ha ovviamente raggiunto la diretta interessata, che adesso sfrutta l'informazione per i suoi soliti scopi. <Gli ordini dell'Hokage non sono gli unici che devi ascoltare. Sopra di te, ci sono anche io.> E' questo che vuole farle capire, ma sembra che le entri da un orecchio e che dall'altro le esca, letteralmente. Continua imperterrita nell'asserire come si trovi dalla parte giusta, dal lato corretto e la donna non può fare a meno di scuotere il capo con una mano poggiata sulla fronte. <Come posso spiegarti che ci sono modi e modi di far rispettare le regole? Credi che uccidendo qualcuno sia il modo più corretto? Avrei dovuto sbatterti in cella perché non avevi nessun diritto di fare qualcosa del genere, specialmente se di mezzo vi erano molte altre soluzioni. Ma essendo un Anbu, ho preferito prenderti in disparte e cercare di spiegarti. Tuttavia, dimostri ancora una volta la tua noncuranza, oltre alla mancanza di buonsenso. Fino a quando non mi dimostrerai che sei capace di eseguire una missione, non ne svolgerai.> Quelle Anbu, s'intende. Viene sollevata dal ruolo. <Ti allenerai il doppio dei tuoi compagni, ti insegnerò a menadito tutte le fottute regole delle Forze Speciali. Se sarà necessario, te le farò tatuare sul corpo con il fuoco.> La dritta or s'allunga in direzione del colletto di qualunque abito stai indossando, stringendolo e strattonandola appena per avvicinarla a sé. <Ora rispondi che hai capito, Yogan. Dimmi che non oserai rivolgerti al tuo Generale mai più in questo modo, altrimenti passerai la notte in cella. E se mi gira ancora il cazzo> Che non ha. <ti faccio fare da paziente nelle sedute di tortura. Chiaro?> L'ultima parola viene urlata letteralmente contro la sua faccia. [ Ambient - Riunione 3 ]
La ragazza continua a parlare, inutile dire che la Generale resta ad ascoltarla nonostante possa chiuderle la bocca una volta per tutte. Per quanto la riguarda, ha già sentito abbastanza e potrebbe tranquillamente finirla qui. Vorrebbe davvero, ma Stumure sembra essere andata ben oltre la soglia massima consentita per il Generale. <Non ti uccido con le mie stesse mani soltanto perché sono il tuo fottuto Generale e mi comporterei come una bestia della peggior specie. Da oggi fino a data da destinarsi, non potrai partecipare a nessuna missione Anbu. Sarai scortata in cella di isolamento fin quando non mi sarò calmata e avrò deciso che potrai uscire.> Inizia con il dirle tutte le ripercussioni delle sue parole. Onosuke, ad esempio, nonostante avesse sbagliato, ha avuto modo di farsi ricredere. Ha fatto sì che proponesse delle norme, che si scusasse, che assecondasse il Generale e che non le desse mai contro. Mattyse è stato a sua volta genjutsato ormai talmente tante volte che dovrebbe aver fatto l'abbonamento a sua volta, ma ha pur sempre portato rispetto alla donna e le ha tenuto testa. Ma, nel farlo, ha sfruttato l'intelligenza e l'ingegno, non l'essere saccente né tanto meno l'arroganza di sapere ed essere tutto come sta facendo Stumure. E' una mancanza di rispetto su tutti i fronti. <E tu saresti colei che rispetta Konoha, che vive e combatte per il Villaggio? Non sai neanche cosa voglia dire essere leale al Villaggio. Non sai neanche cosa significhi quello che hai appena pronunciato. Sei soltanto una ragazzina insignificante che deve ancora crescere e che nelle Forze Speciali non progredirà mai. Volevi essere mia allieva? Tu non sarai neanche più un mio Anbu se continui ad aprire bocca a sproposito, mi hai capito?> Allungherebbe la mancina in direzione dei suoi lunghi capelli mentre parla, impossibilitata l'altra a muoversi o a difendersi. Li arrotolerebbe attorno alla propria mano, stringendo saldamente la presa e tirandola dabbasso. Si chinerebbe a sua volta col volto in sua direzione, ovviamente nascosto dalla maschera di legno che continua ad indossare ogni giorno della sua vita, specialmente tra quelle quattro mura. <NON SI TRATTA DI BUONISMO, SI TRATTA DELLA STRAFOTTUTA MISSIONE! SE HA DELLE INFORMAZIONI, NESSUNO VA UCCISO, CAZZO!> La strattona abbastanza da portare la sedia a inclinarsi verso terra, lasciandola cadere assieme alla stessa Yoton che vi è seduta. <HADES, NIMERU! PRENDETE QUESTA STRONZA E SBATTETELA IN UNA CELLA DI ISOLAMENTO FINO A NUOVA DISPOSIZIONE. NON DATELE NE' DA MANGIARE NE' DA BERE FIN QUANDO NON IMPARERA' COS'E' IL CAZZO DI RISPETTO!> Ha decisamente fatto incazzare il Generale, proprio perché presuntuosamente continua ad asserire che abbia svolto tutto in maniera corretta. Anche quando un superiore le dice che così non è, insiste imperterrita che invece è come dice lei. Non c'è spazio per i presuntuosi. <DI' SOLTANTO UN'ALTRA PAROLA E SEI FUORI DALLE FORZE SPECIALI, YOGAN! QUESTO E' BUONISMO, IL NON AVERTI GIA' CACCIATA.> Apre la porta, lasciando entrare i Luogotenenti che la scorteranno dove devono. Boryoku, nel mentre, s'allontana in fretta per smaltire l'incazzatura. [ END ]