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{Addestratori} Come on, Sparky!

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con Rasetsu, Komosinar

In quel di Kusagakure, con un bel sole splendente, la vita prosegue tranquilla e pacifica per il momento. C'è gente tutt'attorno in ogni Cerchio del Villaggio, nonché nel Quinto in cui or ora ci troviamo a narrare. Komosinar, nel gironzolar per queste strade, potrà intraveder tutti i vari negozi che costeggiano la strada: alimentari, vestiario, armi, oggetti vari e di diverso tipo. Per il momento, non intravede niente di particolare e che possa attirare in particolar modo la di lui attenzione. Specialmente s'è alla ricerca d'un negozio in particolare o d'un allevamento. A distanza d'oltre una decina di metri, laddove la via volge al termine per estendersi ai Portoni laterali e d'uscita, potrà sentire l'abbaiare di molteplici cani, nonché una voce che afferma: "Alt! Choshi, seduto!", semplici segni di come qualcuno stia addestrando un cane, molto probabilmente, dati i dettagli che può ascoltare oltre alle voci. La porta d'ingresso è in vetro, con un'insegna non eccessivamente grande né troppo luminosa, la quale recita: "Addestramento Cani Ninja: Hoshiyoki". Tentare la sorte? [ Ambient ]

16:23 Komosinar:
  [Presso Addestramento Cani Ninja] Appoggiato al proprio bastone da combattimento che lui utilizza solo come un bastone da passeggio, Komosinar cammina con passo leggermente più veloce rispetto ai giorni precedenti. Certo non è ancora giunto alla velocità di marcia di una persona comune ma, quantomeno, mostra maggiore stabilità sulle proprie gambe. Il bastone, sempre utilizzato quasi fosse il remo di una zattera, lascia a terra un impronta ben leggera a dimostrazione del fatto che la maggior parte del peso grava sulle gambe. L'abbigliamento chiaro, con colori tendenti al beige ed al grigio sono quasi in tinta con la sua carnagione diafana nonché con i capelli completamente bianchi. Mentre si guarda attorno con attenzione cercando di scrutare ogni persona ed oggetto gli capiti a tiro, qualcosa sembra attirare la sua attenzione. So volta quindi in una direzione specifica. Aiutandosi ora maggiormente con il bastone accelera il passo. Il rintocco del bastone a terra è ritmico e costante. Dirigendosi verso la fonte della sua distrazione giunge quindi davanti alla porta del centro addestramento. Spalanca gli occhi. Rimane immobile per qualche secondo. <seduto...> ripete in un fil di voce <Fa il saluto!> aggiunge spostando meccanicamente in avanti la propria mano destra con il palmo rivolto verso l'alto. Squote quindi la testa, guardandosi poi attorno per controllare eventuali reazioni dei passanti. Lo sguardo si sposta quindi sull'insegna rimanendovi per qualche lungo secondo prima di tornare sulla porta di vetro. <questo posto...> il respiro si ferma per un attimo <devo... devo vedere!> commenta a se stesso con un volume di voce molto basso anche se non sussurrato. Estendendo la mano sinistra e continuando a tener la destra sul Bo, komo tenta di aprire la porta in vetro e, se ci riuscisse, proverebbe a passare oltre con l'intento di affacciarsi alla zona di addestramento dalla quale ha sentito provenire quelle voci.

I di lui passi lo conducono facilmente all'ingresso, per quanto egli sia costretto a non esagerare nelle movenze stesse. L'entrata non è chiusa a chiave, motivo per il quale può aprire la porta quel tanto che basta per entrare. Un campanello, quelli posti sopra le porte solitamente, suona per indicare che qualcuno è entrato. Nessuna voce sembra accogliere il ragazzo, il quale potrà vedere un piccolo negozietto: all'interno, vi sono appese - ai muri - quadri ritraenti animali, perlopiù cani Ninja con annesso coprifronte e simbolino legati al Villaggio. Inoltre, vi son affianco i propri addestratori. Le pareti sono costellate, oltre che di foto, di zampe animali ivi disegnate per raffigurar l'allevamento in sé. Vi son un bancone, sulla destra dell'entrata, con una finestra che dà all'esterno. A destra, vi son degli scaffali con svariati oggetti legati proprio agli animali, quali mangimi, pettorine, guinzagli, museruole, ecc. Un volto s'affaccia da una porta sulla destra, non molto distante dal bancone ovviamente vuoto. "Cerchi qualcuno?", domanda premurosa. E' un ragazzino di circa diciott'anni, privo di barba o peli superflui. Ha i capelli biondi, con degli occhi verdi che fissano il neo giunto. "Wraff!", l'abbaiar d'un cane di piccola stazza s'espande tra di loro, mentre un piccolo batuffolo bianco di peli s'avvicina velocemente a Komosinar. "Ehi, Sparky! Aspetta! S-Seduto!", ma evidentemente il cane di ascoltarlo non ha praticamente voglia. E' solo un cucciolo e anche Komosinar potrà intuirlo. [ Ambient ]

17:04 Komosinar:
  [Presso Addestramento Cani Ninja] Oltrepassata la soglia, sepre appoggiato parzialmente al proprio Bo, si guarda indietro ed in alto seguendo il suono del campanellino. Solamente pochi secondi per visualizzare la fonte di quel suono e quindi riporterà lo sguardo celeste ad altezza d'uomo. Lentamente scorrerà tutti i quadri lì presenti. La bocca leggermente aperta come a manifestar stupore mentre esamina con media attenzione foto di animali, addestratori e persino i disegni delle zampette. il buore inizia a battere più forte facendogli pulsare la vena sul collo. Il respiro accelera un poco. Lo sguardo quindi giunge al bancone iniziando ad osservare gli oggetti psti sullo scaffale. Quando la voce del ragazzo fa la sua comparsa, spalancando un po' di più gli occhi si volgerà in sua direzione, quasi trasalendo, <eh?!> domanda preso alla sprovvista correggendo in quel momento anche la direzione del resto del corpo e, quindi, volgendosi del tutto verso chi lo sta accogliendo. Un altro colpo d'occhio porterà la sua attenzione verso il primo cane che ha abbaiato. Il cuore sembra quietarsi ed un leggero sorriso si espande sincero sul suo volto, divenendo ancora più grande quando il batuffolo di pelo gli trotta accanto. <Sparky eh?> domanda chinandosi istintivamente, sempre senza mollare il bastone, e porgendo la mano sinistra al cagnolino. solo dopo qualche secondo Solleverà nuovamente lo sguardo verso il diciottenne. <ehm... no... volevo... volevo solo vedere che fate qui...> afferma un po' titubante con un tono di voce pacato ed un volume medio. Il sorriso permane sul volto dell'albino che, successivamente alla risposta data, riporterà lo sgaurdo alla palletta di pelo.

La palletta di pelo, così definita, gli trotterella ancora attorno. "Wraff!", ogni tanto abbaia per quanto non abbia ancora quella voce forte e tronfia d'un cane adulto. "Oh, scusami se ti sta dando fastidio..", commenta il giovane, il quale s'avvicina di qualche passo a Komosinar, giacché esso è entrato nel locale in questione. "..stiamo cercando di addestrare anche lui, ma è ancora molto piccolo per queste cose". Sentenzia, stringendosi nelle spalle magre ed ossute. Il di lui fisico, infatti, a ben vedersi, non par molto improntato alla battaglia diretta in corpo a corpo. "Vedere cosa facciamo? Non è chiaro dal cartello?", rimugina, stringendosi nelle spalle. "Ah, comunque..", tendendo la dritta in sua direzione, distendendo l'arto. "..il mio nome è Kimimo". Si presenta, dunque, all'altro, aspettando che questi possa stringergli la mano, in caso. "Come penso tu abbia potuto capire, alleviamo dei Cani Ninja. Qui, non abbiamo grandi Clan che combattono al fianco degli Animali, però son sempre utili alla Polizia o ad altri enti dell'ordine", spiega brevemente, gesticolando appena con la dritta e distendendo le labbra in un piccolo sorrisetto divertito. Sparky, nel mentre, ringhia - per gioco - alla mano protesa di Komosinar, avvicinandosi ed allontanandosi come se non volesse farsi prendere da questi. "Cosa ti interessava vedere?", d'altronde ha ammesso di esser entrato là dentro per pura curiosità. [ Ambient ]

17:31 Komosinar:
  [Presso Addestramento Cani Ninja] L'attenzione rimane per prima concentrata sul cagnolino che gli sta ringhiando alla mani postagli per essere annusata. Ruotandola lentamente e quindi ponendo al cane il palmo con le dita unite rivolte verso l'alto, Komosinar ne chiude quattro sul palmo lasciando solo l'indice rivolto verso l'alto e, avvicinandola di un centimetro al volto del cane, molto lentamente, con il sorriso sulle labbra ed una voce pacata suggerisce <fai il bravo!> e quindi aggiunge <Seduto!...>. Solo dopo lo sguardo si sposta sul ragazzo del quale ha sentito le parole <si si, certo, ho visto il cartello, però... non so... volevo vedere dal vivo> afferma sollevandosi lentamente facendo forza sia sulle gambe che sul bastone che, al momento, impugna solo con la mano destra. Passandosi di mano il bastone senza spostarlo da dove è ma, piuttosto, facendo lui stesso un passo verso destra - per non rischiare di spaventare i cani con l'arma - Komosinar afferra con la mano liberata quella del ragazzo. Due scheletrini che si stringono le ossa, praticamente. <Komosinar... piacere di conoscerti> dice mantenendo quel sorriso sul volto come non gli succedeva, per così tanto tempo, da prima di svegliarsi in quell'ospedale. <questo posto... mi evoca ricordi...> conclude mantenendo una non troppo salda presa sulla mano dell'altro fino a che non sentirà il suo interlocutore tentare di divincolarsi.

Non appena egli stringe la mano altrui, la lascia andare dopo poco. Una stretta di mano sì efficiente, ma utile sin quant'è necessario. Agli ordini di Komosinar, Sparky indietreggia, ma non si siede. "Bisogna dargli un premio, un contentino se vuoi che faccia qualcosa. Tendenzialmente, noi cerchiamo di dargli un croccantino per ogni ordine che esegue. Sparky, però, è il più piccolo che abbiamo..", spiega, scandendo bene ogni singola parola esternata. "..quindi, non siamo ancora riusciti a far niente". Solleva ed abbassa le spalle subito dopo, non distogliendo l'attenzione dal cucciolo, il quale ancor bazzica attorno alle leve inferiori di Komosinar. L'animaletto continua ad osservarlo con la testa che va chinandosi lateralmente, proprio come se non capisse il suo comando. "Vuoi riprovare? Sembra che tu gli stia simpatico". Professa in sua direzione, distendendo le labbra in un sorrisetto entusiasta e convinto. "Arf arf!", Sparky, dal canto proprio, sembra accettar di buon grado, scodinzolando entusiasta. "Ricordi? Di che tipo?", il ragazzo ancor chiede in direzione di Komosinari, il quale sarà liberissimo di rispondere, così di provare a dare qualche istruzione al cane. Kimimo, nel mentre, raggiunge la tasca destra del pantalone, dal quale tira fuori un paio di croccantini per cani che porge rapidamente all'albino. "Tieni, se vuoi provare", aggiunge, stringendosi nelle spalle. Tentar non nuoce e Komosinar sembra abbastanza fiducioso, nonché curioso di far qualcosa di anche solo lontanamente simile. [ Ambient ]

01:35 Komosinar:
  [Addestramento Cani Ninja] Ancora una volta sorride nel vedere quella piccola palla di pelo che gli gira vicino ai piedi. Distogliendo poi l'attenzione da lui e guardando Kimino, Komo risponde alla domanda che gli viene posta in maniera vaga. La voce è pacata ed il volume un po' basso ma comunque udibile <non saprei neanche io... ha un qualche cosa di familiare... come se fossi già stato in questo posto o uno simile in passato...> dice ripensando poi a quel ricordo in particolare che si è affacciato pochi minuti prima alla sua mente. Allungherebbe quindi la mano per accogliere i croccantini che gli vengono posti e, senza mai mollare il Bo ma lasciando che la sua mani sinistra scivoli su di esso mantenendolo in posizione verticale, tenterà di piegare ancora le gambe per accovacciarsi su di esse. Giunto ad un altezza minimale, per quanto gli concedono le sue possibilità di abbassarsi mantenendo l'equilibrio, Komosinar Appoggia i croccantini in un ansa creatasi nella sua maglietta all'altezza dell'inguine e, quindi, muovendo lentamene la mano destra in avanti, mostrando il palmo di tale mano al cane, chiuderà quattro dita lasciando solo l'indice esteso. Lo sguardo celeste poi andrà a cercare quello del cagnolino. Il sorriso sul volto, istintivamente si espande e, flettendo lentamente e leggermente il polso in modo da creare un movimento verso il basso dell'indice - come del resto della mano che lo accompagna - dirà <seeeduutoo...>. Fatto questo ripeterà mantenendo la mano ferma in quella nuova posizione <seduto da bravo! Seduto!>. Il tutto con tono molto dolce senza mai smettere di guardare il cagnolino.

Komosinar tenta di farsi ascoltare dal cagnolino, il quale in un primo momento piega il capo verso la zampa destrorsa, quasi non capisse il comando o cosa egli vada dicendo. "Sul serio? Forse, da piccolo, avevi un cane anche tu?", ipotizza il ragazzo, stringendosi nelle spalle. Non sa esattamente cosa dirgli, però ci prova e ciò è quel che esce fuori dalle di lui labbra. Altro non gli vien da proferire, anche perché resta in attesa ch'egli riesca in quella richiesta. Il buon proposito ce l'ha, sol che il cane non lo riconosce come qualcuno di fidato. Anzi, resta ancor fermo ad aspettare che dica o faccia qualcosa, proprio come se il comando non l'avesse recepito. "Mostragli il bocconcino PRIMA dell'ordine che vuoi dargli. Dopodiché, mostraglielo di nuovo. Gli farà capire quando e come tu dovrai darglielo". Cerca di dargli alcuni consigli utili per cercare di ovviare a questo problema, laddove Komosinar non riesce adeguatamente a fargli compiere quel che vuole. "A volte, ho difficoltà persino io a fargli compiere qualcosa..", rivela, senza mezzi termini, anzi par piuttosto sincero. "..quindi, può darsi che anche tu faccia fatica". Non vuole demoralizzarlo, bensì vuole mettergli di fronte la possibile realtà dei fatti, vista e considerata la situazione. Kimimo resta in piedi, con le mani sui fianchi a fissare, ad alternanza, sia Sparky che Komosinar, per assicurarsi che nessuno dei due faccia mosse avventate sull'altro. [ Ambient ]

02:10 Komosinar:
  [Addestramento Cani Ninja] solleva lo sguardo celeste verso il ragazzo che sta parlando con lui e si limita ad annuire alla prima supposizione di questo, forse intenzionato ad evadere l'argomento. Quando poi gli viene dato il consiglio riguardo al cagnolino, di nuovo annuisce lentamente spostando poi lo sguardo sul proprio basstone, ancora in posizione verticale. Cercando di muoversi molto lentametne farà ruotare il bastone in modo da portarlo in posizione orizzontale e, sempre lentamente, tentando di non fare rumore, proverà ad appoggiarlo a terra. Se riuscisse tenterebbe quindi di appoggiare a terra anche la mano sinistra e, in appoggio a questa, cambierebbe la posizione delle proprie gambe tentando di portare il ginocchio sinistro a terra, in modo da avere maggior stabilità anche in assenza del bastone. Il piede destro invece rimane appoggiato come era prima e, quindi, il ginocchio destro rimarrà sollevato da terra. Se ancora il cane fosse lì, komosinar prenderebbe uno dei croccantini con la mano sinistra mostrandolo al cane e, quindi, domandando direttamente a lui <croccantino?>. Il sorriso tornerebbe ad espandersi sul suo volto e, quindi, ecco che celerebbe alla vista dell'animale il premio per poi mostrare ancora la mano destra nella stessa posizione di prima, ripetendo pari pari il gesto e dicendo nuovamente <seduto...>. Con la mancina ancora andrebbe a mostrare il croccantino al cane, facendolo riapparire tra le priprie dita e, celandolo di nuovo ripeterebbe il comando sempre accompagnato da quel gesto con la mano. <seduto.> afferma con voce un po' più ferma ma tono gentile.

Questa volta, Sparky sembra esser maggiormente incline alle richieste dell'estraneo. Nota il croccantino, il quale viene annusato per qualche attimo ulteriore. Le orecchie si smuovono sulla sommità del capo, quasi non sapesse esattamente cosa farne. Vorrebbe mangiarlo, ma non gli sembra esattamente il momento migliore per farlo. Aspetta, quindi, che Komosinar faccia qualcosa di diverso, attende il comando. Quando esso viene ricevuto, Sparky continua a non essere convinto. Almeno finché non decide, probabilmente saggiamente, che avere un croccantino è meglio che non avere niente. Quindi, seppur titubante e con qualche evidente problema di ascolto, s'abbassa sulle inferiori leve ma muove altresì il muso in avanti, proprio per cogliere il croccantino che deve ricevere come premio. "Guardati, sei veramente un pigrone!", commenta Kimimo, scuotendo il capo con far rattristito. "Però, è un ottimo modo per iniziare", aggiunge in direzione del ragazzo. "Come anche gli umani, per fare qualcosa, bisogna avere sempre in cambio ciò che si desidera. Nel caso degli animali, basta dargli una coccola, un po' del cibo che gli spetta o qualsiasi cosa gli piaccia", spiega ancor in sua direzione, preoccupandosi d'essere chiaro nella spiegazione. "Non tutti gli animali sono uguali ed alcuni, per esser ammaestrati, necessitano di molta attenzione e pazienza", specialmente se si parla di animali di grossa stazza. "Sparky è un cucciolo, ti ha ascoltato soltanto perché gli stai simpatico a primo acchito ed avevi un croccantino dalla tua. Potresti riprovare, ma la seconda volta potrebbe andarti male e non ti ascolterà. Bisogna allenarsi, addestrarlo. L'importante è che tu abbia pazienza". Gli sorride, infine. "Se tu vuoi specializzarti in questo campo, puoi tornare qui quanto vuoi. Posso fornirti dei tomi dai quali studiare altre nozioni, oppure puoi sempre trovare un animale da compagnia da addestrare tu stesso. Dipende dall'animale, come ti dicevo. Magari, se hai affinità con quest'ultimo, è palese che ti riuscirà meglio addestrarlo". Infine, qualora egli voglia restare a discutere, Kimimo vi resterà assieme a Sparky, dandogli altre piccole nozioni o curiosità in base alle richieste altrui. Caso contrario, lo saluterà e lo lascerà andare per lidi sconosciuti. [ END ]

02:37 Komosinar:
  [Addestramento Cani Ninja] Quando Sparky si sarà messo seduto, Komosinar, sorridendo soddisfatto gli darà il croccantino che gli aveva promesso, aggiungendone un altro come ulteriore ricompensa. Sempre sorridendo andrà a cercare lo sguardo di Kimimo in cerca di approvazione e, poi, inizierà ad ascoltare le parole che lui stesso gli dirà. Attenderà che queste prime nozioni siano finite prima di prendere a sua volta parola. Mentre ascolta, sempre muovendosi lentamente, Komosinar recupererà il proprio Bo da terra tornando a portarlo in posizione verticale e, aggrappandosi con tutte e due le mani tenterà di sollevarso dalla posizione in cui si era messo per giocare con il cane. Sollevandosi, probabilmente, tutti i croccantini rimanenti cadranno a terra per la gioia dei cani presenti. Solamente in seguito a queste azioni l'albino andrà a manifestare il proprio interesse per i tomi di cui Kimimo parla confermando di voler quantomeno tentare un primo approccio nell'addestramento o quantomeno addomesticamento degli animali. [end]

Normale entrata nel Lavoro per Komosinar.
NO EXP, data la natura della giocata~