In quel di Kusagakure, con un bel sole splendente, la vita prosegue tranquilla e pacifica per il momento. C'è gente tutt'attorno in ogni Cerchio del Villaggio, nonché nel Quinto in cui or ora ci troviamo a narrare. Komosinar, nel gironzolar per queste strade, potrà intraveder tutti i vari negozi che costeggiano la strada: alimentari, vestiario, armi, oggetti vari e di diverso tipo. Per il momento, non intravede niente di particolare e che possa attirare in particolar modo la di lui attenzione. Specialmente s'è alla ricerca d'un negozio in particolare o d'un allevamento. A distanza d'oltre una decina di metri, laddove la via volge al termine per estendersi ai Portoni laterali e d'uscita, potrà sentire l'abbaiare di molteplici cani, nonché una voce che afferma: "Alt! Choshi, seduto!", semplici segni di come qualcuno stia addestrando un cane, molto probabilmente, dati i dettagli che può ascoltare oltre alle voci. La porta d'ingresso è in vetro, con un'insegna non eccessivamente grande né troppo luminosa, la quale recita: "Addestramento Cani Ninja: Hoshiyoki". Tentare la sorte? [ Ambient ]
I di lui passi lo conducono facilmente all'ingresso, per quanto egli sia costretto a non esagerare nelle movenze stesse. L'entrata non è chiusa a chiave, motivo per il quale può aprire la porta quel tanto che basta per entrare. Un campanello, quelli posti sopra le porte solitamente, suona per indicare che qualcuno è entrato. Nessuna voce sembra accogliere il ragazzo, il quale potrà vedere un piccolo negozietto: all'interno, vi sono appese - ai muri - quadri ritraenti animali, perlopiù cani Ninja con annesso coprifronte e simbolino legati al Villaggio. Inoltre, vi son affianco i propri addestratori. Le pareti sono costellate, oltre che di foto, di zampe animali ivi disegnate per raffigurar l'allevamento in sé. Vi son un bancone, sulla destra dell'entrata, con una finestra che dà all'esterno. A destra, vi son degli scaffali con svariati oggetti legati proprio agli animali, quali mangimi, pettorine, guinzagli, museruole, ecc. Un volto s'affaccia da una porta sulla destra, non molto distante dal bancone ovviamente vuoto. "Cerchi qualcuno?", domanda premurosa. E' un ragazzino di circa diciott'anni, privo di barba o peli superflui. Ha i capelli biondi, con degli occhi verdi che fissano il neo giunto. "Wraff!", l'abbaiar d'un cane di piccola stazza s'espande tra di loro, mentre un piccolo batuffolo bianco di peli s'avvicina velocemente a Komosinar. "Ehi, Sparky! Aspetta! S-Seduto!", ma evidentemente il cane di ascoltarlo non ha praticamente voglia. E' solo un cucciolo e anche Komosinar potrà intuirlo. [ Ambient ]
La palletta di pelo, così definita, gli trotterella ancora attorno. "Wraff!", ogni tanto abbaia per quanto non abbia ancora quella voce forte e tronfia d'un cane adulto. "Oh, scusami se ti sta dando fastidio..", commenta il giovane, il quale s'avvicina di qualche passo a Komosinar, giacché esso è entrato nel locale in questione. "..stiamo cercando di addestrare anche lui, ma è ancora molto piccolo per queste cose". Sentenzia, stringendosi nelle spalle magre ed ossute. Il di lui fisico, infatti, a ben vedersi, non par molto improntato alla battaglia diretta in corpo a corpo. "Vedere cosa facciamo? Non è chiaro dal cartello?", rimugina, stringendosi nelle spalle. "Ah, comunque..", tendendo la dritta in sua direzione, distendendo l'arto. "..il mio nome è Kimimo". Si presenta, dunque, all'altro, aspettando che questi possa stringergli la mano, in caso. "Come penso tu abbia potuto capire, alleviamo dei Cani Ninja. Qui, non abbiamo grandi Clan che combattono al fianco degli Animali, però son sempre utili alla Polizia o ad altri enti dell'ordine", spiega brevemente, gesticolando appena con la dritta e distendendo le labbra in un piccolo sorrisetto divertito. Sparky, nel mentre, ringhia - per gioco - alla mano protesa di Komosinar, avvicinandosi ed allontanandosi come se non volesse farsi prendere da questi. "Cosa ti interessava vedere?", d'altronde ha ammesso di esser entrato là dentro per pura curiosità. [ Ambient ]
Non appena egli stringe la mano altrui, la lascia andare dopo poco. Una stretta di mano sì efficiente, ma utile sin quant'è necessario. Agli ordini di Komosinar, Sparky indietreggia, ma non si siede. "Bisogna dargli un premio, un contentino se vuoi che faccia qualcosa. Tendenzialmente, noi cerchiamo di dargli un croccantino per ogni ordine che esegue. Sparky, però, è il più piccolo che abbiamo..", spiega, scandendo bene ogni singola parola esternata. "..quindi, non siamo ancora riusciti a far niente". Solleva ed abbassa le spalle subito dopo, non distogliendo l'attenzione dal cucciolo, il quale ancor bazzica attorno alle leve inferiori di Komosinar. L'animaletto continua ad osservarlo con la testa che va chinandosi lateralmente, proprio come se non capisse il suo comando. "Vuoi riprovare? Sembra che tu gli stia simpatico". Professa in sua direzione, distendendo le labbra in un sorrisetto entusiasta e convinto. "Arf arf!", Sparky, dal canto proprio, sembra accettar di buon grado, scodinzolando entusiasta. "Ricordi? Di che tipo?", il ragazzo ancor chiede in direzione di Komosinari, il quale sarà liberissimo di rispondere, così di provare a dare qualche istruzione al cane. Kimimo, nel mentre, raggiunge la tasca destra del pantalone, dal quale tira fuori un paio di croccantini per cani che porge rapidamente all'albino. "Tieni, se vuoi provare", aggiunge, stringendosi nelle spalle. Tentar non nuoce e Komosinar sembra abbastanza fiducioso, nonché curioso di far qualcosa di anche solo lontanamente simile. [ Ambient ]
Komosinar tenta di farsi ascoltare dal cagnolino, il quale in un primo momento piega il capo verso la zampa destrorsa, quasi non capisse il comando o cosa egli vada dicendo. "Sul serio? Forse, da piccolo, avevi un cane anche tu?", ipotizza il ragazzo, stringendosi nelle spalle. Non sa esattamente cosa dirgli, però ci prova e ciò è quel che esce fuori dalle di lui labbra. Altro non gli vien da proferire, anche perché resta in attesa ch'egli riesca in quella richiesta. Il buon proposito ce l'ha, sol che il cane non lo riconosce come qualcuno di fidato. Anzi, resta ancor fermo ad aspettare che dica o faccia qualcosa, proprio come se il comando non l'avesse recepito. "Mostragli il bocconcino PRIMA dell'ordine che vuoi dargli. Dopodiché, mostraglielo di nuovo. Gli farà capire quando e come tu dovrai darglielo". Cerca di dargli alcuni consigli utili per cercare di ovviare a questo problema, laddove Komosinar non riesce adeguatamente a fargli compiere quel che vuole. "A volte, ho difficoltà persino io a fargli compiere qualcosa..", rivela, senza mezzi termini, anzi par piuttosto sincero. "..quindi, può darsi che anche tu faccia fatica". Non vuole demoralizzarlo, bensì vuole mettergli di fronte la possibile realtà dei fatti, vista e considerata la situazione. Kimimo resta in piedi, con le mani sui fianchi a fissare, ad alternanza, sia Sparky che Komosinar, per assicurarsi che nessuno dei due faccia mosse avventate sull'altro. [ Ambient ]
Questa volta, Sparky sembra esser maggiormente incline alle richieste dell'estraneo. Nota il croccantino, il quale viene annusato per qualche attimo ulteriore. Le orecchie si smuovono sulla sommità del capo, quasi non sapesse esattamente cosa farne. Vorrebbe mangiarlo, ma non gli sembra esattamente il momento migliore per farlo. Aspetta, quindi, che Komosinar faccia qualcosa di diverso, attende il comando. Quando esso viene ricevuto, Sparky continua a non essere convinto. Almeno finché non decide, probabilmente saggiamente, che avere un croccantino è meglio che non avere niente. Quindi, seppur titubante e con qualche evidente problema di ascolto, s'abbassa sulle inferiori leve ma muove altresì il muso in avanti, proprio per cogliere il croccantino che deve ricevere come premio. "Guardati, sei veramente un pigrone!", commenta Kimimo, scuotendo il capo con far rattristito. "Però, è un ottimo modo per iniziare", aggiunge in direzione del ragazzo. "Come anche gli umani, per fare qualcosa, bisogna avere sempre in cambio ciò che si desidera. Nel caso degli animali, basta dargli una coccola, un po' del cibo che gli spetta o qualsiasi cosa gli piaccia", spiega ancor in sua direzione, preoccupandosi d'essere chiaro nella spiegazione. "Non tutti gli animali sono uguali ed alcuni, per esser ammaestrati, necessitano di molta attenzione e pazienza", specialmente se si parla di animali di grossa stazza. "Sparky è un cucciolo, ti ha ascoltato soltanto perché gli stai simpatico a primo acchito ed avevi un croccantino dalla tua. Potresti riprovare, ma la seconda volta potrebbe andarti male e non ti ascolterà. Bisogna allenarsi, addestrarlo. L'importante è che tu abbia pazienza". Gli sorride, infine. "Se tu vuoi specializzarti in questo campo, puoi tornare qui quanto vuoi. Posso fornirti dei tomi dai quali studiare altre nozioni, oppure puoi sempre trovare un animale da compagnia da addestrare tu stesso. Dipende dall'animale, come ti dicevo. Magari, se hai affinità con quest'ultimo, è palese che ti riuscirà meglio addestrarlo". Infine, qualora egli voglia restare a discutere, Kimimo vi resterà assieme a Sparky, dandogli altre piccole nozioni o curiosità in base alle richieste altrui. Caso contrario, lo saluterà e lo lascerà andare per lidi sconosciuti. [ END ]