Quinto Cerchio. Non è esattamente il luogo più ricco di Kusagakure, ma al tempo stesso anche la povertà è andando diminuendo col passare del tempo. Fortunatamente, il "regno" dell'Hasukage par dare i propri frutti senza molte ripercussioni negative. In quella precisa zona del Villaggio, oltre ai Portoni per uscire dallo stesso, vi son anche piccoli negozietti, campi di allenamento e parchi giochi. Non soltanto. Esiste anche un allevamento di animali, poco più isolato rispetto al resto dei negozi, per via del giardino e del ranch che v'è sul davanti ( il primo ) e sul dietro ( il secondo ). Il giardino non è ampissimo, ma è ricco di fiori rigogliosi, poiché evidentemente trattato e ben conservato. Ci son rose e fiori colorati di quasi ogni genere, ma non è esattamente questo quello che potrebbe attirare l'attenzione della giovane Torako. Innanzi all'ingresso del giardino, il quale si disloca su due quadranti con una stradina sterrata al centro, v'è una volta con su scritto: "Allevamenti Mesubi" con scritte dorate su sfondo ocra. Dopo circa una decina di metri, l'ingresso è in legno e la casetta, nascosta parzialmente da un giardino rigoglioso, è fatta interamente in mattoni di varie tonalità di grigio, dandole un aspetto del tutto rustico. Al di fuori, non sembra esservi ancor nessuno, ma già dall'esterno si possono udire dei nitriti, relativi probabilmente a dei cavalli, nonché l'abbaiar d'un cane ed il belare di qualche pecora. Segni inequivocabili di come sia un vero e proprio Allevamento, in tutto e per tutto. [ AMBIENT ]
Torako s'avvicina alla volta dell'ingresso, bussando. < E' aperto! > Pronuncia una voce dall'interno, presumibilmente femminile. Una volta aperta la porta ed entrata, Torako potrà vedere una donna sulla quarantina: capelli rossi, lunghi sino a metà spalle; occhi verdi e piccole lentiggini sulle guance. E' alta poco più di un metro e sessanta ed indossa una salopette in jeans, con sotto una maglietta di cotone azzurra. Ha poche e rarefatte rughe ai lati degli occhi, ma niente che possa etichettarla fuori dalla portata di una bella donna. Con occhietti vispi, nascosti da un paio di occhialini dalla montatura nera, scruta la ragazzina appena entrata. < Posso fare qualcosa per te? > Chiede, piegando il capo verso la spalla destrorsa. E' in piedi dietro un bancone, sul quale sta tagliando i gambi di alcune rose rosse. Accanto, vi sono un foglio per fasciarle - colorato di bianco e di rosso - con un nastrino d'egual tinta. Nella dritta, ha le cesoie, mentre la sinistra, con un guanto annesso, regge le rose in questione. Il locale in sé non è molto grande. Dietro le spalle, c'è un mobile formato da svariati quadrati, tutti verdi su uno sfondo celestino. Vi son riposti alcuni oggetti, quali boccettine, alcuni vasetti con piante grasse. A destra, vi sono altri scaffali, ben più alti delle normale mensoline citate, con sopra disposti vari oggetti: mangime per cavalli, cani, conigli, gatti e, in genere, qualsiasi altro animale possa trovarsi in un allevamento. Guinzagli, collari, giochini. Non è soltanto un allevamento, in soldoni, ma s'occupa anche di vendere simili oggetti e cibo, nonché probabilmente dispensare consigli utili. [ AMBIENT ]
La donna dietro il bancone la scruta con attenzione, lasciando per un attimo star le rose, le quali vengono poggiate sul foglio precedentemente citato. < Dimmi pure. > Esordisce con un grazioso sorriso, il quale s'allarga sul volto, illuminandole gli occhi. Resta particolarmente sconcertata dalla domanda che le viene rivolta, a proposito dell'esser un Demone. < ..prego? > Ridacchia nervosamente, poiché non sa come rispondere ad un'affermazione simile. Non sa cosa risponderle, dal momento che la prende praticamente in contropiede. Si discosta da dietro il bancone, per poter avvicinarsi ad una porticina che conduce all'esterno. < Oh, per me va bene! Ma come mai ti piacerebbe tanto vederli? > Le sorride ancora, nonostante le abbia chiesto se sia un Demone, aprendo la porticina che conduce al sogno segreto di Torako. Quivi, potrà vedere un recinto suddiviso in più parti che si disloca sulla destra e sulla sinistra come il giardino. Metà d'esso è coperto per via delle probabili piogge che potrebbero causare più di qualche problema. Un altro telone, invece, è piegato per lasciar traspirar aria e raggi solari. E' notabile come essi possano venir tolti o messi, a seconda delle intemperie o degli animali presenti nel recinto. Un gattino arancione e bianco s'avvicina alle gambe della donna, sfrusciandosi con un sonoro: "Miao!~". La donna dai capelli cremisi, chinando il capo, non può far a meno di sorridere: "Ciao, piccolo!", lasciandolo però andare. Sta pur sempre lavorando. Ciò che Torako potrà vedere per prima cosa, sono una coppia di cavalli sulla sinistra intenti a brucare l'erba. Sulla destra, invece, vi è un recinto adibito solo per le pecore: ce ne sono almeno una decina. Più avanti, poiché ogni recinto è suddiviso e distante almeno un metro l'uno dall'altro, potrà intravedere il porcile, con collegato un pollaio in legno, ai cui piedi vi son svariati galli e alcuni piccoli pulcini. < Ecco qui, questo è il mio Allevamento. > Discreto, non eccessivo. [ AMBIENT ]
La donna non sa cosa sia meglio rispondere alla ragazzina, la quale l'ha presumibilmente scambiata per un Demone di nota conoscenza. < Oh, penso proprio di no, piccina! > Ridacchia, ponendo la dritta innanzi alla bocca per coprir la dentatura. Sbatte velocemente le palpebre innanzi alla domanda di Torako, la quale chiede se, effettivamente, abbiano anche degli unicorni. < A- Ehm- N-No, quelli no, purtroppo! Ma mi piacerebbero! > Ridacchia, cercando di non darle troppo peso dal punto di vista negativo. < Vuoi diventare Addestratrice? > Chiede, piegando il capo verso la spalla destrorsa e puntellandosi il mento con l'ausilio della destrorsa. < Posso insegnarti qualcosa, qualcosa da cui partire per diventare un Addestratore degno di questo nome. > Ammette, stringendosi nelle spalle. D'altronde, Torako, con quegli occhioni, le fa quasi tenerezza ed è piuttosto volenterosa. Come potrebbe mai dirle di no? < Che ne dici? > Propone, ancor ferme sulla soglia della porticina che dà all'esterno, aspettando sol che Torako possa dire o fare qualcosa. Il micetto, dal canto proprio, si sfruscia tra le gambe della padroncina, miagolando, di tanto in tanto, in direzione della biondina stessa. [ Ambient ]
La signora, che poi tanto grande non è, non può che mettersi nuovamente a ridere. Torako, infatti, sceglie di inginocchiarsi al suolo, prostrandosi letteralmente ai di lei piedi. Nel farlo, il micetto, finora gironzolante tra le gambe della proprietaria, allunga una zampina per pigiarla sulla testa di Torako. Il fastidio è minimo: un paio di capelli restano impigliati tra gli artigli, tirandoglieli via. E' pur sempre un cucciolo, rispetto ad altri animali presenti nell'allevamento. < Dai, non c'è bisogno di fare così. Alzati, su! > Ridacchia nervosamente, tendendola la mandritta per aiutarla a rimettersi in piedi, casomai ad ella servisse una ulteriore mano per salire in piedi. < Vieni, allora. > Le intima, tornando all'interno della struttura, anziché proseguir all'esterno verso i recinti degli animali. < Possiamo provare da qualcosa di basilare, come farti seguire dal mio gattino. > Il quale, sentendosi preso in causa, piega la testolina verso destra, smuovendo le orecchie feline. Si dirige verso il bancone, tirando fuori, da sotto lo stesso, un contenitore con dei croccantini per gatti. "Meow!", avvistato il cibo, si mette già pronto all'attacco. Si inginocchia al suolo, con il gatto ancor distante che, però, è fermo ed immobile ad ascoltar il rumore del cibo contro il suo contenitore. < Fermo lì. > Intima con voce seria, ma al tempo stesso pacata. Vuole dargli un ordine, ma non deve essere aggressiva. Apre il contenitore, assicurandosi che il felino resti lì dove. < NON ti muovere. > Prosegue nello stesso modo di poc'anzi. Trae qualche croccantino nella dritta, intimandogli, con l'indice di restar lì dove ancora. Il gatto, scodinzolando, non si muove dal suo posto ad un paio di metri di distanza. < Vieni. > Lo invita adesso: e non se lo fa ripetere due volte. < In sostanza, cerca di usare un tono serio, ma privo di timore o aggressività. Gli animali queste cose le sentono. E prova a fare quel che ho fatto io. I croccantini solo il premio per il buon lavoro. > Spiega, aspettando che Torako s'avvicini, in caso, recuperando il cibo e ponendosi a distanza dal gatto, così da replicar le movenze della donna dai capelli cremisi. [ Ambient ]
Torako cerca di imitare la donna dal rosso crine, inginocchiandosi per poter trattare con il micetto. Questi, nel momento stesso in cui Torako cerca di dargli un ordine, la fissa come se non capisse. La proprietaria, in piedi, cerca di non intromettersi, volendo però valutare le reali intenzioni della biondina. Come primo tentativo, per quanto positivo, non riesce come vorrebbe. Il gattino, difatti, muove un passo in avanti, scodinzolando. E, anziché star fermo, passeggia nei dintorni, annusando l'etere circostante, volendo capir da dove provenga l'odore del cibo che sente. "Meow!", miagola infastidito dal non trovarne neanche un po'. < Riprova. > La esorta la donna, con le mani poste dietro la schiena. < Devi essere seria, devi fargli capire le tue intenzioni e deve ascoltarti. Inizialmente, sarà difficile perché devi instaurare un legame con l'animale che vuoi addestrare. Tuttavia, se non ci provi neanche, non sai mai se ci riuscirai. > Il di lei tono è amichevole, per niente distaccato: vuol darle una mano, come precedentemente detto. Il gattino, dal canto proprio, resta distante un paio di metri appena da Torako. < Un'ultima volta. > Tocca ancora alla Deshi! [ Ambient ]
Questa volta, Torako si mette decisamente più d'impegno dell'altra volta, tant'è che il di lei obiettivo vien finalmente raggiunto. Il gattino, nel sentir la di lei voce altisonante, quasi paragonabile - ma non del tutto - a quella utilizzata dalla rossa, e del tutto seria, resta or fermo sul proprio posto, per quanto risulti essere ancora incerto sul da farsi. Però, tutto sommato, la osserva e non si muove fintantoché non gli vien detto di farlo proprio dalla Ryuu. < Ecco, bravissimi! > Esclama la donna, applaudendo un paio di volte per congratularsi con questi. Infine, il micio potrà prendere la sua "ricompensa". < Per oggi, penso ti basti, no? Devi ancora imparare, ma va bene. Se vuoi, posso procurarti dei tomi dai quali partire, leggendo qualche nozione che potrebbe esserti oltremodo utile. > Spiega. Tra una chiacchierata e l'altra, cercherà di darle altre consigli mentre cerca i manuali dei quali ha parlato, per poi lasciarla ovviamente andare incontro al suo destino. Ecco a voi, una nuova addestratrice! [ END ]