Giocata del 01/03/2018 dalle 11:37 alle 20:21 nella chat "Accademia Ninja - Konoha"
[Palestra] Entra in palestra, memore del messaggio ricevuto in vista dell'esame, oltre che degli insegnamenti ricevuti dal sensei. Arrivare preparato. Portare tutte le armi. Il chakra è un'arma. Sospira, ripensando all'esame fallito. Serve allenamento. Aveva ragione Yama, forse. Controlla rapidamente che tutti gli strumenti siano al posto giusto, con la mancina che accarezza il kunai e i due shuriken posti sull'apposito porta kunai e shuriken sul fianco sinistro, e la mano destra che sfiora le due bombeluce, i tre set di makibishi, il fumogeno, il rotolo e il fuda, oltre che i tre tonici coagulanti. Ha tutto. Sistema per bene i guanti ninja, saltella sul posto per scaldarsi un poco, atterrando sugli stivali di cuoio marrone, e osserva la tuta, riparata dallo squarcio provocato dalla zanbato di Guile-sensei. Porterebbe le mani ad eseguire il sigillo della capra, infine, andando a richiamare il chakra dentro di sè. Richiamerebbe le energie psichiche, immaginandole vorticare ad altezza della fronte, alimentando i pensieri, le delusioni, le emozioni, i sentimenti, la rabbia, ma anche la consapevolezza di sè. Tenterebbe di spingere verso il basso tale flusso, così da incontrare le energie fisiche all'altezza dello stomaco. Dal basso ventre, infatti, spingerebbe verso l'alto le forze che alimentano la propria agilità, i propri muscoli, i propri nervi, le articolazioni, le ossa. Tenterebbe così di impastare il chakra, l'arma principale di cui dispone un Ninja. Anche uno che tenta di esserlo, senza ancora riuscirci. [Tentativo impasto chakra] [Se chakra: 10/10] [Portakunai e shuriken] [Kunai] [Shurikenx2] [Portaoggetti] [Bombelucex2] [Fumogeno] [Makibishix3] [Rotolo piccolo] [Fuda] [Tonico coagulantex3] [Guanti ninja] L'Accademia di Konoha. Quanti ricordi, quante emozioni, quanti sogni di poveri Deshi ha infranto quando era un Sensei. In nome di tutte quelle bellissime sensazioni e di quelle memorie di cuori di allievi infranti sotto la sua severità da insegnante è andato lì a farsi un giro per quei corridoi, giro turistico che si è concluso in palestra, dove tante volte ha allenato giovani promesse. Non ha addosso nulla che non sia una delle proprie canoniche camice bianche, i cui primi due bottoni sono slacciati a lasciar intravedere l'orlo delle bende che gli ricoprono il petto ed un paio di pantaloni in stoffa neri, retti da una cintura di cuoio che reca anche un gancio sul fianco sinistro ove è sistemata una frusta. Il manico rigido è nero, di cuoio intrecciato e culmina in delle spire dello stesso materiale, ma morbide e sinuose, color bianco. Due metri di lunghezza per quanto riguarda quel tratto avvolto su se stesso e sistemato per restare aderente al corpo. Ai piedi porta nulla più che un paio di calzari classici, non da shinobi, color grigio fumo, con il basso tacco che risuona nitidamente sul pavimento, segnalando sempre il proprio passaggio e la propria presenza. Il chakra è attivo e già in circolo quando accede oltre le porte della palestra, ultimo luogo di cui gli maca respirar l'atmosfera. Si aspetta di trovarla vuota, invece gli occhi scuri, incastonati in un viso diafano e perfettamente curato, a far contrasto col corvino crine e la barba che gli corre dal labbro inferiore, si posano sulla figura di un ragazzo, probabilmente intento ad allenarsi. < Disturbo? > Chioserebbe in sua direzione, se lui non si fosse già accorto della sua presenza, dato il rumore dei propri passi. Dopodiché si avvicinerebbe sino a portarsi a cinque metri da lui, per abbozzare un leggero sorriso di cortesia e rivolgergli qualche altra, semplice, parola < Allievo in allenamento o stai aspettando qualcuno? > [ Chakra ON | Equip: Frusta ] [Palestra] Avverte il chakra fluire dentro di sè, irrorando i vasi sanguigni e le terminazioni nervose, premendo contro gli tsubo. Stringe forte i pugni, distendendo le braccia davanti al corpo, quasi a voler saggiare la propria nuova forza, quasi a volerla vedere coi propri occhi. Una voce. Una presenza giunge nella palestra altrimenti vuota. <N-no. N-nessun disturbo.> Azrael Nara. Ha davanti a sè il figlio di Khalux Nara, eroe della guerra contro Kuugo Gaito e Ryota. Deglutisce sonoramente, con il pomo d'Adamo che va giù, segno della pubertà e dell'inizio dell'età adulta. I suoi quattordici anni ben visibili nell'assenza totale di peluria sul volto, e nei tratti che si affilano. Il già e non ancora di un uomo. Il già e non ancora di uno Shinobi. <N-non aspettavo nessuno. Se vi serve la palestra, vado via subito, Azrael-sama.> Tentenna, balbettando un poco. Incontrare una leggenda nei racconti è sempre emozionante; ma quando ne hai una in carne e ossa davanti, in una palestra, e sei un Deshi, non è propriamente la stessa cosa. Osserva il suo incedere, il suo stile nell'abbigliarsi, la camicia, la ... frusta. Sgrana gli occhi, lievemente preoccupato. <So-sono un Deshi dell'Accademia. Mi volevo allenare, in vista dell'esame per diventare Genin. Di-di nuovo, sarebbe la seconda volta.> In un filo di voce, impallidendo più di quanto non sia già, con gli occhi celesti che guizzano andando da quelli di Azrael alla ... frusta. [Chakra ON] [Stesso equipaggiamento] Si dirige a passso lento verso la figura di quello che gli si è appena presentato come, effettivamente, allievo della Foglia. Nessuno dei due esibisce un coprifronte, sebbene per motivi diversi, eppure ci tiene a rimarcare questo dettaglio con il proprio dire, subito dopo aver notato il timore reverenziale del ragazzino < Nessuno dei due ha il simbolo di Konoha addosso, dunque. > La voce è ferma, sicura. Quasi gli sembra di essere tornato ai tempi in cui era in quella palestra nelle vesti di esaminatore e, di conseguenza, timore e terrore di chi doveva sostenere l'esame con lui. < Diciamo che potremmo essere entrambi Deshi, allora. Anche se tu conosci il mio nome ed io non so il tuo. > Allarga le labbra in un sorriso che non coinvolge gli occhi d'onice. Non gioioso, ma che lascia trapelare una fortissima aria di sfida, di spirito competitivo. Non che uno che ancora non può nemmeno fregiarsi del titolo di shinobi della Foglia possa effettivamente sfidarlo, ma la sfida sarebbe quella di dargli un tono, allenarlo e, perché no, farlo migliorare e passare l'esame. < Benissimo "Un Deshi", se sei qui per allenarti diciamo che sono io quello che aspettavi. > La mancina va ad accarezzare il manico della frusta, staccandolo dal gancio sulla cintura, reggendola ancora arrotolata nella sola mano sinistra < Se vuoi veramente evitare di fallire per la seconda volta allora... allenati. > La destrorsa va raccogliendo le spire della frusta per dividerla in un'ellisse che ha come estremi le due mani del Nara, che la tirano facendola schiocccare una singola e secca volta, per lasciarla poi libera di scivoare al suolo in tutta la propria lunghezza, retta dalle sole falangi della mano sinistra, allargando l'altra leva superiore, come ad offrirsi come bersaglio di un primo tentativo di offensiva. [ Chakra ON | Equip: Frusta ] <Crac.> La mandibola produce un rumore sinistro nell'annunciarsi di Azrael quale aspirante compagno di allenamento. <Crac-crac.> La bocca si spalanca ulteriormente, con gli occhi che strabuzzano: quasi un'eco dello schioccare della frusta. Deglutisce una volta, due, tre, dandosi degli schiaffetti sul volto per riprendere colore e vigore. <Mi-mi chiamo Hayate. Hayate Se-Senju.> Gli occhi azzurri, spalancati, simili a due laghi ... gelati dall'improvvisa ondata di terrore. Non indossa alcun simbolo della Foglia, ma dire Senju e dire Konoha è pressoché la stessa cosa per via della storia che il clan ricopre all'interno del Villaggio. Chiude gli occhi, tentando di sgombrare la mente; prende un respiro, sperando di riuscire a chiudere la bocca, ancora spalancata dal terrore e dalla sorpresa. <Va bene. Hai-hai detto di non conoscere il mio nome - chiaro, non sono io l'eroe della guerra contro Kuugo e Ryota - ma... ti prego, Azrael-sama:> gli occhi si stringono, determinati, lasciando scomparire l'incertezza precedente <non avere pietà di me!> Probabilmente una forma di suicidio assistito, la sua. Porta in avanti il pugno mancino, con l'avambraccio parallelo alla linea del corpo, a protezione del viso, mentre il destro fa la guardia al proprio fianco di competenza, parallelo al terreno e rivolto verso l'avversario, il gomito che punta all'indietro. Si lancerebbe dunque in avanti, correndo incontro all'avversario e divorando la distanza tra i due. A distanza d'ingaggio, poi, piegherebbe la schiena, così che il braccio sinistro protegga anche il fianco, quasi accucciandosi, portando il pugno destro in avanti così da sembrare che voglia colpire con quello, salvo posizionarsi soltanto accanto al sinistro, gemelli a guardia del fianco sinistro e del volto. Sarebbe invece il piede destro a portare l'offensiva, cercando di colpire con un calcio il fianco sinistro di lui, nella speranza che le mani, impegnate a reggere la frusta, non facciano in tempo a posizionarsi in difesa. Farebbe perno sul piede sinistro, con la gamba destra che si fletterebbe e distenderebbe a cercarne il fianco, quasi una imitazione della frusta di lui. [Movimento in avanti: 1/4 turno] [Attacco calcio: 2/4] [Chakra: ON] [Equipaggiamento: come sopra] La reazione del giovane lo fa sorridere ed anche intenerire, in parte. Quasi si sente in colpa all'idea di poterlo colpire, eppure... eppure si tratterrebbe se lui non fosse il Sadico, se di discorsi su quanta volontà del Fuoco alberga in ogni allievo di Konoha non ne avesse sentiti già tanti, se non sapesse che - essendo più morbido e meno severo - non gli facesse un torto ancor peggiore che colpendolo con tutta la forza che ha. E dalle parole di Hayate gli pare di comprendere che anche lui sia dello stesso medesimo avviso.< Bene Hayate Senjuu, bene. > Mormora soddisfatto di quella risposta e della conseguente reazione del Deshi. Seguirebbe con gli occhi scuri e concentrati quello scatto, dal principio, sino alla fine, finché egli non gli fosse giunto a portata di ingaggio. Celere andrebbe a studiare ogni contrazione muscolare del giovanissimo allievo, non attenderebbe i suoi movimenti preciso, bensì , aspettandosi un attacco corpo a corpo, data la conoscenza profonda del programma accademico e spinto dal semplice fatto che il ragazzo dagli occhi azzurri si è portato a quella distanza, andrebbe a flettere le gambe per prepararsi alla schivata. Schiuderebbe le rosee labbra per tirar fuori un piccolo sbuffo, il peso verrebbe scaricato su ambedue le leve inferiori in egual modo, le punte dei piedi andrebbero a premere al suolo più dei talloni e le gambe verrebbero piegate per portare il baricentro verso il basso. Anche il busto seguirebbe la fluidità di quel movimento fluido, chinandosi in avanti, sebbene il capo resterebbe teso verso di lui a non perderlo mai di vista. Poi si lascerebbe semplicemente andare all'indietro, come se volesse cadere con la schiena al suolo, ma la spinta delle gambe verrebbe rilasciata in quell'esatto momento, per consentirgli di spiccare un balzo di tre metri di altezza per due di lunghezza. Tenterebbe di modellare il proprio corpo affinché il baricentro si sposti ancora nell'atto di tracciare un arco immaginario nell'aria, portando il peso del busto e del capo a voler spingersi in una posizione innaturale, a testa in giù. Il braccio destro,libero dall'impegno dell'arma che verrebbe lasciata libera di fluttuare a mezz'aria, con la mancina leggermente distante dal corpo in modo che le spire di cuoio non lo intralcino, verrebbe postato perpendicolare al suolo, col palmo rivolto verso lo stesso per far da punto d'appoggio in una perfetta verticale. Il gomito non verrebbe tenuto ben teso, bensì sarebbe leggermente largo verso l'esterno da permettere alle articolazioni di non soffrire del peso del fisico slanciato, ma comunque consistente del Dainin. Una volta arrivato in quella posizione andrebbe a contrarre i muscoli addominali per sospingersil busto e le gambe in avanti e ripoggiare le leve inferiori al suolo. Le ginocchia sarebbero flesse a portarlo in una posizione quasi accovacciata e, a questo punto, andrebbe a fletere il braccio sinistro per far ondeggiare la lunga frusta, portandola dapprima indietro e poi a scattare in avanti tenendo il polso molle durante tutto il tragitto, ma per irrigidirlo e spingerlo verso l'obiettivo alla fine di quella che, a conti fatti, sarebbe un movimento a mezza luna. L'obiettivo non sarebbe quello di colpirlo, né fargli del male, ma sarebbe atto unicamente a catturargli ed avvolgergli la caviglia della leva sinistra, per strattonarla poi tenendo ben salda la presa sul manico dell'arma, ce verrebbe tirata all'indietro e, se l'altro fosse caduto, ritirarla nuovamente a sé. Il colpo non verrebbe portato con tutta la velocità di cui dispone il Nara, verrebbe altresì rallentato volutamente, per lasciare al Deshi la possibilità, quantomeno, di accorgersene, al contrario della schivata che sarebbe stata compiuta al massimo delle proprie possibilità atletiche. Nemmeno la forza sarebbe quella che userebbe canonicamente in uno scontro in cui l'obiettivo è vincere, ma verrebbe tenuta a bada per saggiare le capacità fisiche dell'altro. [ 1/4 perso per osservare i movimenti di Hayate| Tentativo schivata con salto all'indietro 1/4 | Attacco con la frusta 2/4 | Chakra ON | Equip: Frusta ]E chi si sarebbe mai aspettato che, ad allenarlo quel giorno, sarebbe giunto il famoso Azrael Nara della Foglia? Uccisore di Kuugo, ninja dalla fama internazionale ed ultimo ma non ultimo figlio di Khalux Nara. Hayate sicuramente no. Ma la cosa non è così pessima come sembra, no? Chi può vantare di essere stato allenato da un ninja del calibro del Dainin a Konoha oggi giorno? Certo, forse è un po' scoraggiante l'idea di non poter competere col proprio avversario, ma proprio in virtù del gran divario sarà semplice per il Senju riuscire ad imparare qualcosa. L'iniziativa dello scontro viene data al deshi che decide di partire con una offensiva molto semplice e lineare: avvicinamento e calcio al fianco sinistro. Nonostante quel tentativo di finta portato col pugno destro, il colpo tuttavia non va a buon segno. Nel vedere il ragazzino avvicinarsi, infatti, Azrael intuisce all'istante l'idea dell'altro di ricorrere al taijutsu e per questo -senza neppure attendere di veder giungere l'attacco avversario-, il Dainin dà mostra di sè in un balzo talmente elegante e rapido da farlo letteralmente svanire dalla vista del deshi. Hayate vedrà semplicemente Azrael svanire dalla sua postazione per ricomparire una frazione di secondo più tardi due metri più in là, in equilibrio sulla propria destrorsa in una bislacca verticale. Il Nara torna poco dopo in equilibrio sulle leve inferiori, mezzo accucciato al suolo, (mentre Hayate termina di calciare il vuoto) e va quindi a portare un pigro attacco con la sua frusta atto non a colpire e ferire il ragazzino quanto, semplicemente, a tentare di farlo cadere strattonando la sua caviglia. L'attacco non è rapido quanto ci si aspetterebbe da un ninja di tale leva ma è sicuramente veloce: il tempo per schivare il colpo non è molto, c'è da sbrigarsi! [Difesa extra per Hayate 1/4] [Aziona solo Hayate] [Distanza: 2 mt]
[Palestra] Nel veder scomparire e riapparire la figura di Azrael, gli torna in mente il consiglio del proprio compagno di banco in accademia: se affronti un avversario troppo più forte di te, fingiti morto. Bene, forse dovrebbe fingersi decomposto per uscire indenne dall'affrontare Azrel Nara. Vede il movimento della frusta, per gentile concessione del Dainin evidentemente. Tenterebbe di schivare lateralmente, correndo in diagonale alla propria sinistra, con l'idea di sfuggire alla frusta del leggendario Shinobi. Gli stivali in cuoio marrone echeggerebbero nella palestra silenziosa, quasi che la struttura stessa trattenga il fiato preoccupata per le sorti del Deshi e per la venerazione del Nara. Entrambi gli avambracci difenderebbero il busto - ben piegato in avanti nell'eventuale scatto - paralleli ad esso, effettuando un colpo di reni per darsi la spinta necessaria ad utilizzare la massima velocità e fuggire a circa 5 metri di distanza da lui, spostandosi così alla destra di Azrael, in un tentativo di fuga e al tempo stesso di aggiramento. Se la manovra riuscisse, si fermerebbe poi rivolgendo il busto contro l'avversario, dalla porta opposta rispetto alla mancina che stringe la frusta, con le ginocchia piegate e la gamba sinistra in avanti. [Chakra ON] [Movimento di allontanamento Diagonale SX: 1/4 turno] [Stesso equipaggiamento descritto sopra]Il colpo di frusta arriva veloce verso la caviglia sinistra di Hayate andando praticamente a bruciare l'intera distanza raggiungibile dall'arma. Il ragazzo reagisce d'istinto muovendosi dal posto onde evitare di venir colpito dalla punta dello strumento e va spostandosi così da mettere al riparo la propria caviglia. La sinistra. Ma la cosa che Hayate non ha considerato è che spostandosi verso sinistra -ovvero la direzione verso cui sta puntando la frusta- mette in pericolo la gamba destra che nel movimento diagonale che sta tentando di portare va a portarsi nella posizione precedentemente occupata dall'arto gemello. Risultato? Lo scatto avviene ma un po' per velocità inferiore al colpo, un po' per una poco ponderata decisione, la frusta va ad impattare contro la caviglia DESTRA del deshi. Non lo ferisce, non taglia, nè causa reale dolore, ma va a minare il suo equilibrio portandolo a saltellare per un paio di metri fino ad inciampare al suolo di pancia a terra. Cosa farà adesso Azrael del povero deshi atterrato? [Turni: Azrael - Hayate] [Distanza: 4 mt]
Forse avrebbe dovuto andarci più piano, forse avrebbe dovuto usare ancor ancor meno la propria forza e velocità. o - forse - Hayate avrebbe dovuto provare un'altra schivata. < Ti sembra il caso di difendere un fianco scoprendo l'altro? > Scuote amaramente la testa dopo averlo ruzzolato a terra con la pancia al suolo. < Se il tuo avversario utilizza delle armi, non è il caso di stargli troppo vicino, non trovi? > Va così a spiegare l'ovvio, prima di proseguire col proprio intento didattico < La mia frusta è lunga due metri e non è, ovviamente, un'arma da lancio. Trovo che la scelta migliore sarebbe stata allontanarti di un passo, almeno. Non trovi? > A questo punto sarebbe il proprio turno di portare un'attacco, un'offensiva e. dunque, andrebbe a rinforzare la presa sul manico della propria arma, stringendo le falangi attorno al cuoio nero. Solleverebbe la mancina, verso l'alto, facendo oscillare le spire bianche e sbattendo il cordone sul pavimento della palestra, a vuoto, ma con tutta la propria forza. Non è, naturalmente un vero è proprio attacco intento a far qualcosa di specifico, ma solo per farla schioccare più forte e richiamare la sua attenzione. A questo punto scatterebbe in direzione della figura del giovane che dovrebbe essere ancora disteso a terra, dunque, muoverebbe le leve inferiori partendo sempre dalla sinistra, seguita poi dalla gemella opposta e così via in una corsa lenta, ma atta a bruciare le distanze tra i due. Giunto a circa mezzo metro da lui andrebbe a piegar le gambe per scaricare il peso su gambe e piedi, di nuovo le punte a premere al suolo, i talloni a staccarsi da terra e le leve superiori ad oscillare all'indietro per dare il giusto equilibrio. Rilascerebbe le gambe facendo forza sui muscoli per librarsi nuovamente in aria per un salto di due metri di altezza e due di lunghezza, atto a sorvolarlo e sfiorare con la punta dell'armasul corpo del giovane Senjuu. Il volo lo vedrebbe spostarsi in modo da rivolgere il busto in direzione della schiena del ragazzo, farebbe forza sui muscoli di schiena ed addome per mantenersi orizzontalmente di profilo e compiere un movimento ad arco con la gambe. Uno schiocco con la frusta verrebbe portato 9n direzione del suo fianco destro, ma non alla parte anatomica, bensì all'attaccatura del portaoggetti. Oscillerebbe con la mancina dall'alto verso il basso per compiere una rapida sferzata di punta atta a staccare quel contenitore e lasciarlo al suolo. Forse per dirgli qualcosa, forse nel tentativo di suggerirgli una soluzione al grosso divario che intercorre tra i due. Poi, una volta che il giro ad arco sarebbe stato compiuto, poggerebbe la gamba destra leggermente flessa al suolo, per atterrare anche col resto del corpo, rivolto di profilo e col capo sempre volto a guardarlo e a seguirne gli eventuali movimenti. [ Avvicinamento 1\4 | Salto 1\4 | Attacco 2\4 | Stessi tag ] [Palestra] Steso con la pancia in giù non può fare granché. Beh, veramente contro il Dainin non potrebbe fare granché nemmeno se il Senju si trovasse in piedi e il Nara fosse addormentato. Lo vedrebbe arrivare con la coda dell'occhio, senza scorgere la precisa direzione della sua frusta: poco importa che colpisca il portaoggetti o una natica, non può subirne la sferzata e basta. <Non è il caso di stargli troppo vicino, dici. Ma non penso che stare lontano e sperare che si dimentichi di me funzioni, Azrael-sama. Devo pur riuscire a portare un attacco contro l'avversario. E userei uno Shuriken, se non facessi pena nell'Houjutsu.> Tenterebbe di rotolare sul fianco sinistro così da spostarsi dalla direzione della frusta di circa un metro, per poi provare ad alzarsi in piedi con una spinta delle braccia e delle gambe, che andrebbero a poggiare per terra rispettivamente i palmi e piedi quali leve, così da vincere la forza di gravità. Una volta in piedi, poi, andrebbe ad estrarre dal suo portaoggetti situato sul fianco destro una bomba luce. Andrebbe ad impugnarla con la mano destra, portandola a nascondersi lungo il fianco destro, esponendo il fianco sinistro all'avversario e celando alla vista il lato in cui tiene la bomba. Sola protezione del fianco esposto sarebbe la mancina, parallela al tronco di lui a coprirne il volto con la mano e il fianco con il gomito, quasi accucciato su se stesso, con il busto in avanti. Deglutisce sonoramente, sperando che Azrael non abbia capito le sue intenzioni. Suo scopo è infatti quello di guadagnare tempo prezioso per far sì che la bomba esploda generando confusione nell'avversario, nei successivi dieci secondi circa. Attiverebbe la bomba, lasciando che il proprio chakra fluisca lungo lo strumento, riversandosi dagli tsubo collocati nell'arto destro direttamente nell'insieme di fuda appallottolati. Lascerebbe quindi cadere la bomba alle proprie spalle, augurandosi che tutto fili liscio. [Rotolamento 1/4 | Attivazione e caduta della bomba di Luce: 1/4 | Chakra: 9/10] [Bomba luce] [Stessi tag di equipaggiamento]Hayate usa Bomba Luce!
Il Dainin riduce in parte le sue capacità andando a muoversi a quella che per lui è una velocità piuttosto ridotta, praticamente limitante; non troppo, certo, ha promesso di non avere pietà di lui, costituisce ugualmente una sfida non da poco per il ragazzo, ma per quelli che solitamente sono i suoi scontri si sta decisamente contenendo. Corre in direzione del ragazzo (alla propria DESTRA) andando dunque a compiere un balzo che lo porta ad innalzarsi da terra di un paio di metri così da poter sfruttare l'altezza del balzo per snodare la frusta per tutta la sua lunghezza e portare la punta a schioccare contro il fianco del giovane, in direzione del porta oggetti e quindi superarlo atterrando dall'altro lato, ovvero alla SINISTRA di Hayate. Non vuole ferirlo, ma i suoi attacchi mirano tutti a metterlo in difficoltà, a privarlo di tempo prezioso o di risorse importanti: in questo caso lo strumentario. Il deshi, comunque, questa volta opta per la scelta più saggia per schivare il colpo e decide di rotolare verso la propria sinistra ovvero in direzione opposta alla direzione della frusta, così da distanziarsi con tutto il corpo dal punto dell'impatto. Cosa succede, però? La schivata viene eseguita forse troppo tardi, forse troppo lenta, e la punta della frusta va a colpire il ragazzo sulla cintura, sul porta oggetti che, va staccandosi come previsto, rimanendo al suolo mentre Hayate rotola un metro più in là accorciando così le distanze da lui fino a distare semplicemente mezzo metro dal Nara che, in precedenza, era atterrato a un metro e mezzo circa alla sua sinistra. [//OFF: questa cosa voglio spiegarla ora invece che a termine allenamento. Il fulcro del gdr è la descrizione delle azioni portate. Ancora più importante della descrizione di un attacco è la descrizione di una schivata/parata: una descrizione breve e scarna come "rotola di un metro a sinistra" non è sufficiente a garantirti la buona riuscita della mossa! L'idea è ottima, hai fatto la cosa giusta, ma il movimento andava descritto con maggior cura >w<] Il porta oggetti è caduto ed è a terra un metro dietro Hayate e per questo il giovane non ha modo di recuperare dalla tasca la bomba luce. Cosa farà, adesso? [Turni: Hayate - Azrael] [Distanza: 0.5 mt]
[Palestra] Il portaoggetti è per terra. E con esso buona parte dei propositi e dei piani di battaglia. E forse anche le probabilità di riuscire a fare qualcosa che non sia stupido sono a terra. Digrigna i denti, furente con se stesso. Ha solo gli shuriken e il kunai con sè: nessuno dei jutsu dell'accademia sono realmente utili per una situazione di questo tipo. Certo, possono aiutarlo a sfuggire da un inseguimento, o in una eventuale missione di spionaggio, ma così, faccia a faccia con l'avversario, cosa può fare? <Sono tentato di utilizzare l'Arte della Dissimulazione e sparire, Azrael-sama!> Gli occhi che diventano umidi, sentendosi totalmente inutile, ma trattenendo miracolosamente i liquidi senza che si riversino sulle guance. Stringerebbe i pugni davanti a sè, domandandosi per un attimo se forse non sia meglio dedicarsi all'agricoltura, magari all'agrumeto di famiglia, piuttosto che insistere nel combattimento e nel diventare uno Shinobi. <Perché nel teorico sono andato bene, e nella pratica faccio schifo? Vuol dire che in teoria sarei un buon Ninja, in pratica non sono che destinato ad essere un Deshi?> Domanda, rivolgendosi al Dainin, tentando intanto di portare un attacco, in un'ultima vampata di determinazione. Tenterebbe infatti di colpire il Dainin con un colpo del pugno sinistro in direzione della spalla mancina di lui, in un movimento orizzontale che porti il braccio a distendersi e a frenare prima che il colpo lo raggiunga, così da posizionarsi invece a protezione del volto e tentare di chinarsi verso il basso inarcando la schiena e cercando di colpire il fianco sinistro del Dainin con il pugno destro, stringendo le nocche con quanta più forza possibile, riversandovi tutta la delusione e l'amarezza, con il piede mancino che avanza e il destro che perpendicolarmente sosterrebbe il peso del busto insieme al gemello. Il tronco eseguirebbe una leggera rotazione in senso orario dapprima, accompagnando il movimento del braccio sinistro, e antioraria poi, più rapida e decisa, sostenendo il movimento del pugno destro. [Elucubrazioni mentali: 1/4 | Attacco pugno destro: 2/4] [Chakra ON] [Stessi Tag di Equipaggiamento] Il giovane Dainin potrebbe aver occasione di ascoltare quelle parole, parole di un Deshi a cui è bastato così poco per lasciar andare tutte le proprie speranze. Un rapido movimento a ritroso della frusta gli consentirebbe di raccogliere la punta della stessa tra le falangi della destorsa. Inizierebbe a raccoglierla nuovamente in spire circolari, la riporrebbe al gancio posto sulla cintura. Lo sguardo sarebbe basso, preso in quel gesto, mentre la voce andrebbe ad uscir distrattamente dalle rosee < Speravo tu potessi essere un po' più forte, che in te potesse bruciare la volontà del Fuo-- > Alzerebbe lo sguardo nell'ascoltare il fatto che il giovane non parla più. Per scoprire, sorpreso, il silenzio. Le iridi scure si sgranerebbero all'istante, notando quell'ultimo slancio. Fisserebbe gli occhi su quell'ultima mossa, sul pugno che sarebbe indirizzato alla propria spalla ed, istintivamente, la mano più vicina andrebbe ad alzarsi. Il gomito piegato ad angolo retto ed il palmo rivolto verso di lui. Le falangi appena flesse nell'aspettativa di parare quel copo portato in maniera così decisa, determinata e precisa. Non farebbe altro, senza avvedersi di null'altro che di quell'offensiva, distratto dal fatto che pensava di non dover far altro che allontanarsi dalla palestra e tornare a casa.Al termine di quell'attacco, quaunque ne sia l'esito, potrebbe solo esporsi in un sorriso benevolo e soddisfatto < C'è qualcosa in te che un giorno ti renderà grande. Credo in te, non so quanto per te possa valere la figucia di un vegliardo come me. L'ultima volta che ho avuto fiducia in un deshi è andata bene, sai? > Un sospiro ed una luce di puro affetto e fierezza a scintillargli negli occhi < Ora è Kaori Hyuga, Consigliera di Konoha e vincitrice del torneo. > E così terminerebbe, allungando la destrorsa per una stretta alla volta di Hayate, in segno di tacito rispetto. [ Tag invariati | Tentativo di parata ]La frustrazione è una compagna fedele di qualunque deshi desideroso di scalare la gerarchia ninja. Stanchezza, voglia di migliorare, di ottenere risultati immediati quando questi arrivano sempre nel tempo senza quasi che essi se ne accorgano. E Hayate stesso è migliorato, migliora ogni giorno, senza neppure notarlo. Si sfoga con il Dainin il quale -convinto del termine dello scontro- va a ritirare la propria frusta riponendola al fianco. E mentre le parole scorrono il ragazzo esplode in quell'eccesso di frustrazione andando a portare un colpo diretto alla spalla avversa salvo poi ritirarsi e colpire il fianco del Nara con l'altro arto superiore. Un colpo che giunge inaspettato e che coglie sinceramente alla sprovvista Azrael il quale sentirà il pugno colpirlo al fianco senza tuttavia avvertire il minimo dolore. Una pressione decisa ma trascurabile. Il gesto smuove qualcosa nel Nara che, sorridendo, va incoraggiando questa giovane promessa ritrovandosi a tendergli la mano in segno di rispetto e conforto. Ed è proprio a questo punto che le porte della palestra s'aprono rivelando la figura di un anziano sensei dalla schiena ricurva e la lunga barba bianca. La pelata quasi brilla sotto le luci del locale e le braccia son ambo portate dietro la schiena coi pugni chiusi. Indossa un tradizionale completo da shinobi blu scuro con tanto di giubbotto chuunin e coprifronte assicurato attorno al bicipite destro. < Oh. Ho sbagliato orario? > borbotta l'anziano inclinando il capo con fare confuso, sbattendo le palpebre molli e apparentemente stanche. < Non avevo un esame pratico da seguire? > Guarda a questo punto l'orologio al proprio polso e quindi riporta il braccio dietro la schiena. < E no, sono in orario. Su ragazzi, lasciate la palestra per favore. > continua stringendo solo alla fine lo sguardo sul Nara e spalancando gli occhi in segno di sorpresa.< Ma tu-tu sei...! Per tutti i Kami! E' tornato! > esclama il vecchio con energia, prendendo a correre verso l'esterno sbracciandosi con forza per strada. < E' tornato! E' tornato! > grida a chiunque gli passi accanto, senza nemmeno chiarire di chi caspita stia parlando. [END]
<Crac.> La mandibola riprende a scricchiolare, aprendosi in modo innaturale quando il pugno impatta contro il fianco di Azrael. <EEEEEH?> Un urlo di sorpresa mista a imbarazzo per aver colpito uno dei suoi più grandi eroi. <Chiedo venia, Azrael-sama!> Andrebbe immediatamente a grattarsi la nuca con la mancina, imbarazzato, arrossendo vistosamente sia per l'averlo colpito che per i complimenti di lui. Paragonarlo a Kaori-sensei è decisamente troppo: del resto lei ha quelle due qualità che solo le kunoichi hanno, derivanti dal loro codice genetico, per non parlare del fatto che sia ... beh, Kaori Hyuga. <G-grazie, Azrael-sama! Ma credo che esageri!> Eppure gli aveva chiesto di non aver pietà con lui. Osserva la mano tesa di lui, indeciso su come comportarsi: dovrebbe inchinarsi, la sua memoria motoria gli suggerisce quel movimento, ma è la mano di Azrael Nara quella. Forse ha ucciso Kuugo Gaito con quella stessa mano. Opta quindi per una via di mezzo alquanto insolita, col capo che si piega e la mano destra che va a stringere la mano tesa del Dainin. <Credo che questo guanto lo conserverò!> Sussurra piano. <Ora andiamo via,> rivolgendosi al sensei che fa la sua irruzione in palestra <ho saltato il pranzo, non posso saltare anche la cena. Credo di aver saltato anche troppo d'altronde.> Come spiegatogli da Guile-sensei. <A presto, Azrael-sama. E grazie per ciò che rappresenti: spero che tu non abbia di che pentirti del tempo passato qui oggi.> E con un ultimo inchino, andrebbe di corsa a riprendere il portaoggetti e guadagnare l'uscita, accantonando per il momento l'idea di rivolgersi alla Federazione Coltivatori Uniti Di Konoha per insistere sulla via degli Shinobi. |Chakra ON| [End]