E chi si sarebbe mai aspettato che, ad allenarlo quel giorno, sarebbe giunto il famoso Azrael Nara della Foglia? Uccisore di Kuugo, ninja dalla fama internazionale ed ultimo ma non ultimo figlio di Khalux Nara. Hayate sicuramente no. Ma la cosa non è così pessima come sembra, no? Chi può vantare di essere stato allenato da un ninja del calibro del Dainin a Konoha oggi giorno? Certo, forse è un po' scoraggiante l'idea di non poter competere col proprio avversario, ma proprio in virtù del gran divario sarà semplice per il Senju riuscire ad imparare qualcosa. L'iniziativa dello scontro viene data al deshi che decide di partire con una offensiva molto semplice e lineare: avvicinamento e calcio al fianco sinistro. Nonostante quel tentativo di finta portato col pugno destro, il colpo tuttavia non va a buon segno. Nel vedere il ragazzino avvicinarsi, infatti, Azrael intuisce all'istante l'idea dell'altro di ricorrere al taijutsu e per questo -senza neppure attendere di veder giungere l'attacco avversario-, il Dainin dà mostra di sè in un balzo talmente elegante e rapido da farlo letteralmente svanire dalla vista del deshi. Hayate vedrà semplicemente Azrael svanire dalla sua postazione per ricomparire una frazione di secondo più tardi due metri più in là, in equilibrio sulla propria destrorsa in una bislacca verticale. Il Nara torna poco dopo in equilibrio sulle leve inferiori, mezzo accucciato al suolo, (mentre Hayate termina di calciare il vuoto) e va quindi a portare un pigro attacco con la sua frusta atto non a colpire e ferire il ragazzino quanto, semplicemente, a tentare di farlo cadere strattonando la sua caviglia. L'attacco non è rapido quanto ci si aspetterebbe da un ninja di tale leva ma è sicuramente veloce: il tempo per schivare il colpo non è molto, c'è da sbrigarsi! [Difesa extra per Hayate 1/4] [Aziona solo Hayate] [Distanza: 2 mt]
[Palestra] Nel veder scomparire e riapparire la figura di Azrael, gli torna in mente il consiglio del proprio compagno di banco in accademia: se affronti un avversario troppo più forte di te, fingiti morto. Bene, forse dovrebbe fingersi decomposto per uscire indenne dall'affrontare Azrel Nara. Vede il movimento della frusta, per gentile concessione del Dainin evidentemente. Tenterebbe di schivare lateralmente, correndo in diagonale alla propria sinistra, con l'idea di sfuggire alla frusta del leggendario Shinobi. Gli stivali in cuoio marrone echeggerebbero nella palestra silenziosa, quasi che la struttura stessa trattenga il fiato preoccupata per le sorti del Deshi e per la venerazione del Nara. Entrambi gli avambracci difenderebbero il busto - ben piegato in avanti nell'eventuale scatto - paralleli ad esso, effettuando un colpo di reni per darsi la spinta necessaria ad utilizzare la massima velocità e fuggire a circa 5 metri di distanza da lui, spostandosi così alla destra di Azrael, in un tentativo di fuga e al tempo stesso di aggiramento. Se la manovra riuscisse, si fermerebbe poi rivolgendo il busto contro l'avversario, dalla porta opposta rispetto alla mancina che stringe la frusta, con le ginocchia piegate e la gamba sinistra in avanti. [Chakra ON] [Movimento di allontanamento Diagonale SX: 1/4 turno] [Stesso equipaggiamento descritto sopra]Il colpo di frusta arriva veloce verso la caviglia sinistra di Hayate andando praticamente a bruciare l'intera distanza raggiungibile dall'arma. Il ragazzo reagisce d'istinto muovendosi dal posto onde evitare di venir colpito dalla punta dello strumento e va spostandosi così da mettere al riparo la propria caviglia. La sinistra. Ma la cosa che Hayate non ha considerato è che spostandosi verso sinistra -ovvero la direzione verso cui sta puntando la frusta- mette in pericolo la gamba destra che nel movimento diagonale che sta tentando di portare va a portarsi nella posizione precedentemente occupata dall'arto gemello. Risultato? Lo scatto avviene ma un po' per velocità inferiore al colpo, un po' per una poco ponderata decisione, la frusta va ad impattare contro la caviglia DESTRA del deshi. Non lo ferisce, non taglia, nè causa reale dolore, ma va a minare il suo equilibrio portandolo a saltellare per un paio di metri fino ad inciampare al suolo di pancia a terra. Cosa farà adesso Azrael del povero deshi atterrato? [Turni: Azrael - Hayate] [Distanza: 4 mt]
Forse avrebbe dovuto andarci più piano, forse avrebbe dovuto usare ancor ancor meno la propria forza e velocità. o - forse - Hayate avrebbe dovuto provare un'altra schivata. < Ti sembra il caso di difendere un fianco scoprendo l'altro? > Scuote amaramente la testa dopo averlo ruzzolato a terra con la pancia al suolo. < Se il tuo avversario utilizza delle armi, non è il caso di stargli troppo vicino, non trovi? > Va così a spiegare l'ovvio, prima di proseguire col proprio intento didattico < La mia frusta è lunga due metri e non è, ovviamente, un'arma da lancio. Trovo che la scelta migliore sarebbe stata allontanarti di un passo, almeno. Non trovi? > A questo punto sarebbe il proprio turno di portare un'attacco, un'offensiva e. dunque, andrebbe a rinforzare la presa sul manico della propria arma, stringendo le falangi attorno al cuoio nero. Solleverebbe la mancina, verso l'alto, facendo oscillare le spire bianche e sbattendo il cordone sul pavimento della palestra, a vuoto, ma con tutta la propria forza. Non è, naturalmente un vero è proprio attacco intento a far qualcosa di specifico, ma solo per farla schioccare più forte e richiamare la sua attenzione. A questo punto scatterebbe in direzione della figura del giovane che dovrebbe essere ancora disteso a terra, dunque, muoverebbe le leve inferiori partendo sempre dalla sinistra, seguita poi dalla gemella opposta e così via in una corsa lenta, ma atta a bruciare le distanze tra i due. Giunto a circa mezzo metro da lui andrebbe a piegar le gambe per scaricare il peso su gambe e piedi, di nuovo le punte a premere al suolo, i talloni a staccarsi da terra e le leve superiori ad oscillare all'indietro per dare il giusto equilibrio. Rilascerebbe le gambe facendo forza sui muscoli per librarsi nuovamente in aria per un salto di due metri di altezza e due di lunghezza, atto a sorvolarlo e sfiorare con la punta dell'armasul corpo del giovane Senjuu. Il volo lo vedrebbe spostarsi in modo da rivolgere il busto in direzione della schiena del ragazzo, farebbe forza sui muscoli di schiena ed addome per mantenersi orizzontalmente di profilo e compiere un movimento ad arco con la gambe. Uno schiocco con la frusta verrebbe portato 9n direzione del suo fianco destro, ma non alla parte anatomica, bensì all'attaccatura del portaoggetti. Oscillerebbe con la mancina dall'alto verso il basso per compiere una rapida sferzata di punta atta a staccare quel contenitore e lasciarlo al suolo. Forse per dirgli qualcosa, forse nel tentativo di suggerirgli una soluzione al grosso divario che intercorre tra i due. Poi, una volta che il giro ad arco sarebbe stato compiuto, poggerebbe la gamba destra leggermente flessa al suolo, per atterrare anche col resto del corpo, rivolto di profilo e col capo sempre volto a guardarlo e a seguirne gli eventuali movimenti. [ Avvicinamento 1\4 | Salto 1\4 | Attacco 2\4 | Stessi tag ] [Palestra] Steso con la pancia in giù non può fare granché. Beh, veramente contro il Dainin non potrebbe fare granché nemmeno se il Senju si trovasse in piedi e il Nara fosse addormentato. Lo vedrebbe arrivare con la coda dell'occhio, senza scorgere la precisa direzione della sua frusta: poco importa che colpisca il portaoggetti o una natica, non può subirne la sferzata e basta. <Non è il caso di stargli troppo vicino, dici. Ma non penso che stare lontano e sperare che si dimentichi di me funzioni, Azrael-sama. Devo pur riuscire a portare un attacco contro l'avversario. E userei uno Shuriken, se non facessi pena nell'Houjutsu.> Tenterebbe di rotolare sul fianco sinistro così da spostarsi dalla direzione della frusta di circa un metro, per poi provare ad alzarsi in piedi con una spinta delle braccia e delle gambe, che andrebbero a poggiare per terra rispettivamente i palmi e piedi quali leve, così da vincere la forza di gravità. Una volta in piedi, poi, andrebbe ad estrarre dal suo portaoggetti situato sul fianco destro una bomba luce. Andrebbe ad impugnarla con la mano destra, portandola a nascondersi lungo il fianco destro, esponendo il fianco sinistro all'avversario e celando alla vista il lato in cui tiene la bomba. Sola protezione del fianco esposto sarebbe la mancina, parallela al tronco di lui a coprirne il volto con la mano e il fianco con il gomito, quasi accucciato su se stesso, con il busto in avanti. Deglutisce sonoramente, sperando che Azrael non abbia capito le sue intenzioni. Suo scopo è infatti quello di guadagnare tempo prezioso per far sì che la bomba esploda generando confusione nell'avversario, nei successivi dieci secondi circa. Attiverebbe la bomba, lasciando che il proprio chakra fluisca lungo lo strumento, riversandosi dagli tsubo collocati nell'arto destro direttamente nell'insieme di fuda appallottolati. Lascerebbe quindi cadere la bomba alle proprie spalle, augurandosi che tutto fili liscio. [Rotolamento 1/4 | Attivazione e caduta della bomba di Luce: 1/4 | Chakra: 9/10] [Bomba luce] [Stessi tag di equipaggiamento]Hayate usa Bomba Luce!
Il Dainin riduce in parte le sue capacità andando a muoversi a quella che per lui è una velocità piuttosto ridotta, praticamente limitante; non troppo, certo, ha promesso di non avere pietà di lui, costituisce ugualmente una sfida non da poco per il ragazzo, ma per quelli che solitamente sono i suoi scontri si sta decisamente contenendo. Corre in direzione del ragazzo (alla propria DESTRA) andando dunque a compiere un balzo che lo porta ad innalzarsi da terra di un paio di metri così da poter sfruttare l'altezza del balzo per snodare la frusta per tutta la sua lunghezza e portare la punta a schioccare contro il fianco del giovane, in direzione del porta oggetti e quindi superarlo atterrando dall'altro lato, ovvero alla SINISTRA di Hayate. Non vuole ferirlo, ma i suoi attacchi mirano tutti a metterlo in difficoltà, a privarlo di tempo prezioso o di risorse importanti: in questo caso lo strumentario. Il deshi, comunque, questa volta opta per la scelta più saggia per schivare il colpo e decide di rotolare verso la propria sinistra ovvero in direzione opposta alla direzione della frusta, così da distanziarsi con tutto il corpo dal punto dell'impatto. Cosa succede, però? La schivata viene eseguita forse troppo tardi, forse troppo lenta, e la punta della frusta va a colpire il ragazzo sulla cintura, sul porta oggetti che, va staccandosi come previsto, rimanendo al suolo mentre Hayate rotola un metro più in là accorciando così le distanze da lui fino a distare semplicemente mezzo metro dal Nara che, in precedenza, era atterrato a un metro e mezzo circa alla sua sinistra. [//OFF: questa cosa voglio spiegarla ora invece che a termine allenamento. Il fulcro del gdr è la descrizione delle azioni portate. Ancora più importante della descrizione di un attacco è la descrizione di una schivata/parata: una descrizione breve e scarna come "rotola di un metro a sinistra" non è sufficiente a garantirti la buona riuscita della mossa! L'idea è ottima, hai fatto la cosa giusta, ma il movimento andava descritto con maggior cura >w<] Il porta oggetti è caduto ed è a terra un metro dietro Hayate e per questo il giovane non ha modo di recuperare dalla tasca la bomba luce. Cosa farà, adesso? [Turni: Hayate - Azrael] [Distanza: 0.5 mt]
[Palestra] Il portaoggetti è per terra. E con esso buona parte dei propositi e dei piani di battaglia. E forse anche le probabilità di riuscire a fare qualcosa che non sia stupido sono a terra. Digrigna i denti, furente con se stesso. Ha solo gli shuriken e il kunai con sè: nessuno dei jutsu dell'accademia sono realmente utili per una situazione di questo tipo. Certo, possono aiutarlo a sfuggire da un inseguimento, o in una eventuale missione di spionaggio, ma così, faccia a faccia con l'avversario, cosa può fare? <Sono tentato di utilizzare l'Arte della Dissimulazione e sparire, Azrael-sama!> Gli occhi che diventano umidi, sentendosi totalmente inutile, ma trattenendo miracolosamente i liquidi senza che si riversino sulle guance. Stringerebbe i pugni davanti a sè, domandandosi per un attimo se forse non sia meglio dedicarsi all'agricoltura, magari all'agrumeto di famiglia, piuttosto che insistere nel combattimento e nel diventare uno Shinobi. <Perché nel teorico sono andato bene, e nella pratica faccio schifo? Vuol dire che in teoria sarei un buon Ninja, in pratica non sono che destinato ad essere un Deshi?> Domanda, rivolgendosi al Dainin, tentando intanto di portare un attacco, in un'ultima vampata di determinazione. Tenterebbe infatti di colpire il Dainin con un colpo del pugno sinistro in direzione della spalla mancina di lui, in un movimento orizzontale che porti il braccio a distendersi e a frenare prima che il colpo lo raggiunga, così da posizionarsi invece a protezione del volto e tentare di chinarsi verso il basso inarcando la schiena e cercando di colpire il fianco sinistro del Dainin con il pugno destro, stringendo le nocche con quanta più forza possibile, riversandovi tutta la delusione e l'amarezza, con il piede mancino che avanza e il destro che perpendicolarmente sosterrebbe il peso del busto insieme al gemello. Il tronco eseguirebbe una leggera rotazione in senso orario dapprima, accompagnando il movimento del braccio sinistro, e antioraria poi, più rapida e decisa, sostenendo il movimento del pugno destro. [Elucubrazioni mentali: 1/4 | Attacco pugno destro: 2/4] [Chakra ON] [Stessi Tag di Equipaggiamento] Il giovane Dainin potrebbe aver occasione di ascoltare quelle parole, parole di un Deshi a cui è bastato così poco per lasciar andare tutte le proprie speranze. Un rapido movimento a ritroso della frusta gli consentirebbe di raccogliere la punta della stessa tra le falangi della destorsa. Inizierebbe a raccoglierla nuovamente in spire circolari, la riporrebbe al gancio posto sulla cintura. Lo sguardo sarebbe basso, preso in quel gesto, mentre la voce andrebbe ad uscir distrattamente dalle rosee < Speravo tu potessi essere un po' più forte, che in te potesse bruciare la volontà del Fuo-- > Alzerebbe lo sguardo nell'ascoltare il fatto che il giovane non parla più. Per scoprire, sorpreso, il silenzio. Le iridi scure si sgranerebbero all'istante, notando quell'ultimo slancio. Fisserebbe gli occhi su quell'ultima mossa, sul pugno che sarebbe indirizzato alla propria spalla ed, istintivamente, la mano più vicina andrebbe ad alzarsi. Il gomito piegato ad angolo retto ed il palmo rivolto verso di lui. Le falangi appena flesse nell'aspettativa di parare quel copo portato in maniera così decisa, determinata e precisa. Non farebbe altro, senza avvedersi di null'altro che di quell'offensiva, distratto dal fatto che pensava di non dover far altro che allontanarsi dalla palestra e tornare a casa.Al termine di quell'attacco, quaunque ne sia l'esito, potrebbe solo esporsi in un sorriso benevolo e soddisfatto < C'è qualcosa in te che un giorno ti renderà grande. Credo in te, non so quanto per te possa valere la figucia di un vegliardo come me. L'ultima volta che ho avuto fiducia in un deshi è andata bene, sai? > Un sospiro ed una luce di puro affetto e fierezza a scintillargli negli occhi < Ora è Kaori Hyuga, Consigliera di Konoha e vincitrice del torneo. > E così terminerebbe, allungando la destrorsa per una stretta alla volta di Hayate, in segno di tacito rispetto. [ Tag invariati | Tentativo di parata ]La frustrazione è una compagna fedele di qualunque deshi desideroso di scalare la gerarchia ninja. Stanchezza, voglia di migliorare, di ottenere risultati immediati quando questi arrivano sempre nel tempo senza quasi che essi se ne accorgano. E Hayate stesso è migliorato, migliora ogni giorno, senza neppure notarlo. Si sfoga con il Dainin il quale -convinto del termine dello scontro- va a ritirare la propria frusta riponendola al fianco. E mentre le parole scorrono il ragazzo esplode in quell'eccesso di frustrazione andando a portare un colpo diretto alla spalla avversa salvo poi ritirarsi e colpire il fianco del Nara con l'altro arto superiore. Un colpo che giunge inaspettato e che coglie sinceramente alla sprovvista Azrael il quale sentirà il pugno colpirlo al fianco senza tuttavia avvertire il minimo dolore. Una pressione decisa ma trascurabile. Il gesto smuove qualcosa nel Nara che, sorridendo, va incoraggiando questa giovane promessa ritrovandosi a tendergli la mano in segno di rispetto e conforto. Ed è proprio a questo punto che le porte della palestra s'aprono rivelando la figura di un anziano sensei dalla schiena ricurva e la lunga barba bianca. La pelata quasi brilla sotto le luci del locale e le braccia son ambo portate dietro la schiena coi pugni chiusi. Indossa un tradizionale completo da shinobi blu scuro con tanto di giubbotto chuunin e coprifronte assicurato attorno al bicipite destro. < Oh. Ho sbagliato orario? > borbotta l'anziano inclinando il capo con fare confuso, sbattendo le palpebre molli e apparentemente stanche. < Non avevo un esame pratico da seguire? > Guarda a questo punto l'orologio al proprio polso e quindi riporta il braccio dietro la schiena. < E no, sono in orario. Su ragazzi, lasciate la palestra per favore. > continua stringendo solo alla fine lo sguardo sul Nara e spalancando gli occhi in segno di sorpresa.< Ma tu-tu sei...! Per tutti i Kami! E' tornato! > esclama il vecchio con energia, prendendo a correre verso l'esterno sbracciandosi con forza per strada. < E' tornato! E' tornato! > grida a chiunque gli passi accanto, senza nemmeno chiarire di chi caspita stia parlando. [END]
<Crac.> La mandibola riprende a scricchiolare, aprendosi in modo innaturale quando il pugno impatta contro il fianco di Azrael. <EEEEEH?> Un urlo di sorpresa mista a imbarazzo per aver colpito uno dei suoi più grandi eroi. <Chiedo venia, Azrael-sama!> Andrebbe immediatamente a grattarsi la nuca con la mancina, imbarazzato, arrossendo vistosamente sia per l'averlo colpito che per i complimenti di lui. Paragonarlo a Kaori-sensei è decisamente troppo: del resto lei ha quelle due qualità che solo le kunoichi hanno, derivanti dal loro codice genetico, per non parlare del fatto che sia ... beh, Kaori Hyuga. <G-grazie, Azrael-sama! Ma credo che esageri!> Eppure gli aveva chiesto di non aver pietà con lui. Osserva la mano tesa di lui, indeciso su come comportarsi: dovrebbe inchinarsi, la sua memoria motoria gli suggerisce quel movimento, ma è la mano di Azrael Nara quella. Forse ha ucciso Kuugo Gaito con quella stessa mano. Opta quindi per una via di mezzo alquanto insolita, col capo che si piega e la mano destra che va a stringere la mano tesa del Dainin. <Credo che questo guanto lo conserverò!> Sussurra piano. <Ora andiamo via,> rivolgendosi al sensei che fa la sua irruzione in palestra <ho saltato il pranzo, non posso saltare anche la cena. Credo di aver saltato anche troppo d'altronde.> Come spiegatogli da Guile-sensei. <A presto, Azrael-sama. E grazie per ciò che rappresenti: spero che tu non abbia di che pentirti del tempo passato qui oggi.> E con un ultimo inchino, andrebbe di corsa a riprendere il portaoggetti e guadagnare l'uscita, accantonando per il momento l'idea di rivolgersi alla Federazione Coltivatori Uniti Di Konoha per insistere sulla via degli Shinobi. |Chakra ON| [End]