Salve mie belle ragazze, potreste gentilmente attendere l'azione del fato? Sarà una cosa breve e indolore...circa <3 (Passatemi anche la registrazione se potete)
Una fredda giornata in quel di Kusagakure. Al momento ci troviamo precisamente al confine con l’ex Takigakure, in mezzo ai bianchi prati che, solitamente, sono completamente ricoperti di fiori di ogni colore e forma. La stagione di certo non è delle migliori per la crescita delle piante in generale, esse non sono morte, bensì congelate sotto il gelido strato di bianca neve e ghiaccio, che li lascia in una fase di stasi pura che scomparirà con l’arrivo della primavera. Nascosti, nella neve che perenne continua a piovere dal cielo, ci sono boccioli e semi di ogni genere di fiore e nascoste, dalla neve che scende ci sono anche le nostre due ragazze. Una bambina e una giovane rinata, due personalità particolari che si confrontano su una serie di argomenti che, a giudicare da quanto sta andando avanti, non sembrano propriamente dei più rosei. Questo però non sembra interessare alla persona che, da qualche tempo, tiene i propri occhi puntati sulle due ragazzine. Una persona conosciuta ad una delle due che non sembra riuscire a toglierle gli occhi di dosso, soprattutto dopo le preoccupanti notizie ricevute da qualche suo collaboratore. Non si mostra, non alla tiepida luce di quel nuvoloso e nevoso giorno invernale, ma osserva quelle due ragazzine come se fossero in un quadro il cui, il tempo sembra esser fermo. Ed è così che il mondo sembrerà alle due ragazze, nel momento in cui una corrente di improvvisa aria calda arriverà a sfiorare i loro volti, e la neve smetterà di cadere, bloccandosi nell’aria, come nello statico istante di una fotografia. Guardandosi intorno, fra la neve un cucciolone nero fa la sua comparsa. Delle dimensioni di un cane da guardia, guarda la sua padrona da lontano, con un piccolo mucchietto di neve sul tartufo per renderlo più buffo, mentre scodinzola allegro, mostrando tutto il suo entusiasmo da cucciolone. Il cane nero che Goro ha affidato a Kouki è finalmente tornato e questa volta non è da solo. <Ciao!> A comparire dal nulla è una ragazza dall’aspetto gracile e leggiadro. Indossa un costume oscuro, spaventoso a tratti, che cozza contro quel dolce sorriso che mostra in direzione della più piccolo della coppia. <Kouki, giusto? Ti stavo cercando! Il mio nome è Despair> una visione viva e concreta per entrambe, che si scaglia fra la neve bloccata in aria, con un allegro sorriso e le mani incrociate dietro la schiena, soffermandosi ora su Kouki, ma lanciando qualche occhiata a Naoko di tanto in tanto, con tanto di sorrisi tranquilli e allegri. [Ambient]
[Prati] Un tic nervoso che torna a prendere posto nel cuore della Kokketsu, un tic nervoso che non si sarebbe aspettata da sé stessa, ancora una volta, ancora vivo nel suo presente, in quella vita che si era stabilizzata ormai. La neve continuerebbe a scendere attorno a loro, la neve continuerebbe il suo discendere senza curarsi dei sentimenti delle due ragazze, la neve toccherebbe la loro pelle per renderla un poco più fredda, più delicata, come se fosse costellata da tanti e minuscoli pezzi di diamante. Manto bianco che si estende ormai attorno a loro, che farebbe da cornice a questo momento, negazioni che vorrebbero divenire verità nella mente della Genin. Non ricorda nulla del suo passato, non ricorda nulla di ciò che era, non ricorda nulla di quello che volevano farle i suoi genitori naturali. Per colpa loro si graffiava le mani, per colpa loro ha assunto quel tic involontario, per colpa loro è iniziato tutto il calvario che l’ha portata a essere questo, a essere parte di qualcosa di nuovo, di qualcosa che scostasse dal suo villaggio natale. Le parole arrivano ancora forti da parte di Kouki, entrerebbero all’interno della sua testa e la farebbero destabilizzare ulteriormente, la farebbero crollare, non in senso figurato, ma sotto il profilo psichico. <Non lo so, Kouki. Non lo so. Non lo so. Non lo so. Non lo so> continua a ripetere la stessa frase, in loop, come se lo dovesse dire anche a sé stessa. Non riesce a fornire una risposta, non riesce a uscire da quel torpore, non riesce a ragionare lucidamente. <Non ho avuto scelta… è stato forzato… non ho avuto scelta… non…> e non andrebbe avanti a ripetere quelle parole, cercando di convincersi di qualcosa, cercando di reprimere qualsiasi altro pensiero che possa solo balenare nella sua testa, nella sua mente ormai scombussolata. E’ sola, completamente sola, deve contare sulle proprie forze se vuole rialzarsi, se vuole tornare a essere lei, se vuole essere davvero la migliore. Anche Ryuuma gliel’aveva ribadita: solo lei deve fare qualcosa per emergere, perché nessuno le darebbe una mano. Lei deve essere la sua vittoria e nessun’altro deve ragionare al posto suo. E’ sola, completamente sola e in quella debolezza continuerebbe a grattarsi la mano, fin quando Kouki non gliela prenderebbe per un attimo e lecca via il sangue presente al di sopra. Occhi sgranati, increduli, prima di vederla indietreggiare e tornare nella sua posa originaria. <E’ stata una coincidenza… solo una coincidenza> se lo ripete perché vorrebbe credere alle sue parole, perché non vuole mettere in cattiva fede coloro che l’hanno accettata come figlia, come nuova abitante della magione. Loro l’hanno salvata dalla strada e non vuole pensare che siano stati gli artefici di quel cambiamento radicale. Non lo vuole minimamente pensare. Ma non appena lo sguardo viene rialzato, qualcosa cambia attorno a lei, attorno a loro, come se il tempo si fosse fermato per un attimo. La neve non cade più, come statica e una figura apparirebbe davanti a loro, accompagnata da un cane che non ha mai visto. Sa di aver visto quella persona, sa che non è totalmente sconosciuta ai suoi occhi, eppure qualcosa non torna nella sua memoria, nelle immagini che, in qualche modo, passano davanti ai suoi occhi per alcuni istanti. Ma non si ricorda di lei, non potrebbe e, quindi, accantona l’idea di averla già vista, di averla conosciuta. Si confonde, presa da questo momento di nuovo tormento nella sua testa. Vuole capire cosa succede, vuole capire la presenza di quella ragazza davanti a loro. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] [Prati] Sorride verso Naoko, attendendo con impazienza una qualunque sua reazione, le sue parole, mentre si lecca le labbra dopo averle leccato via il sangue dalla mano, be… sempre se ci fosse riuscita. Quel momento loro, nel quale sembra che nessun altro esista, nessun passante, nessun animale, niente di niente. Di certo la ragazzina non può sapere che non sono poi così tanto sole lei e Naoko. La Yakushi è concentrata solo sulla Kokketsu, su quel suo tentativo di portarla a traballare sulle sue stesse certezze, per il semplice gusto di farlo. Vederne le reazioni, studiarle, forse per farla sentire come si sente lei. Sorride melliflua nell’osservare la ragazza, mentre la neve cade dolce dal cielo, lenta e sempre più fitta, buttando le due ragazze come in una sorta di sogno o mondo a parte. E’ sua. Sente che la ragazza davanti a sé è caduta nelle sue spire, la sente sua come se fosse di sua proprietà. Ascolta le parole, osserva quel tic sempre più accentuato. <Si che lo sai. Cerca di svegliarti e ragionare.> sibila ancora una volta, più dolce, più soffusa e velenosa, mentre si avvicina a lei. <Esatto, non hai avuto scelta. Pensi che sia una cosa giusta non avere scelta? Non puoi andare fiera di una cosa simile. Ne va del tuo orgoglio. Ce l’hai ancora un orgoglio, vero?> continua a sussurra, mentre le prende la mano, la osserva, la accarezza con cura come se volesse occuparsi di lei. Poi la lecca, via il sangue, assapora quel sangue, sorride e si inebria riuscendo a far emergere il lato di Mirako che più piace. A chi? Non si sa. <Non sei rinata, Naoko. Sei solo caduta in una favola. In un sogno dal quale ti devi svegliare. Nessuna coincidenza.> chiosa ancora, ormai allontanandosi da lei di qualche passo, ristabilendo la distanza. <Ho avuto anche io dei genitori adottivi. Mi hanno solo fatta soffrire. Quindi lascia che ti dica una cosa… nessuno ti vorrà veramente bene se non sei sangue del loro sangue. Ecco tutto.> un’amara verità che un po’ viene spinta per far crollare ancora di più la ragazza, e un po’ viene detta perché ci crede, perché Mirako ci crede. Perché Mirako è lì, che parla alle sue orecchie e la influenza. E poi dal nulla tutto si ferma. La neve si blocca come in un’istantanea, una fotografia. Un vento caldo sembra accarezzarle il viso pallido e leggermente infreddolito, mentre qualcosa cambia intorno a loro, lo avverte ed inizia a guardarsi intorno in maniera circospetta. Sospettosa, per niente tranquilla, soprattutto perché sembra che il tempo si sia fermato. Non buona come cosa. I muscoli vengono tesi, pronta a reagire, ma i propri ambrati occhi raccolgono invece una figura conosciuta, il cagnolone nero che era sparito dopo che lei aveva incendiato la casa di Raido. Quel cagnolone è tornato e lei perplessa e dubbiosa lo guarda, lo osserva in quel suo scodinzolare felice, quella neve sul muso. <Cosa…?> pensava che se ne fosse andato perché impaurito da lei, via per sempre, e non si aspettava nemmeno di rivederlo se deve essere sincera. Quindi ora non capisce perché sia riapparso dal nulla, ma questo potrebbe voler dire una cosa… la Caccia. Quella visione di quel cane la destabilizza, è il suo turno a vacillare perché Mirako si distrae, e poi appare una seconda figura, una ragazza, sottile e leggiadra. <Chi sei? Come mi conosci?> non si fida, inizia ad essere confusa… come sa il suo nome? Lei non la conosce, e il cane di certo non può parlare, per quel che ne sa lei, e quindi? Despair. Le incute timore, e decisamente poco fiducia, le sue vesti cozzano in maniera orribile col sorriso che si porta sul volto. <Cosa vuoi? Perché mi cercavi?> un altro attacco forse? Non può escluderlo, ragion per la quale andrebbe a guardarsi ancora una volta intorno, pronta a reagire, pronta a combattere questa volta. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]La neve è ancora ferma, bloccata in aria come per magia, ma questo non sembra piacere a Despair. La donna si guarda intorno curiosa, danzando quasi con dei movimenti armoniosi e incredibilmente semplici, mentre il cane salta nella neve fino a raggiungere le due ragazze. Ogni suo balzo nel tappeto nevoso sembra spaventare la nostra cacciatrice, quasi come se fosse preoccupata per il cane stesso che, giunto ai piedi delle ragazze, cercherebbe di saltare addosso a Kouki per leccarle la faccia e mostrarle il suo affetto. <Non mi piace questa neve…> commenta rattristata la nostra cacciatrice, andando a compiere un netto movimento del braccio che farebbe scomparire le nubi e il gelo, comparire il sole che, velocemente, scoglie la neve e rinvogorisce le piante. Quelli che sono mesi e mesi di lavoro della natura, avviene nell’arco di qualche secondo. Il prato è di nuovo fiorito, di nuovo verde e rigoglioso e i fiori sono letteralmente ovunque. Ce ne sono di ogni colore e forma e emanano un estasiante profumo primaverile. Il freddo non è scomparso del tutto, ma si è decisamente attenuato. Non c’è bisogno di dire nulla, quella non può essere la realtà e non sembra interessata a nasconderlo la nostra cacciatrice, che torna finalmente a guardare Kouki e Naoko, raccogliendo da terra una serie di piccoli fiori. Li tiene in mano e li guarda, ascoltando i dubbi della bambina, e allo stesso tempo intrecciando quelle piante con abilità, con maestria, fino a creare una piccola coroncina. Non ci mette poco, per nulla, ma sfrutta ogni secondo, ogni risposta e ogni silenzio, per poter portare a termine la sua corona floreale. <Sai chi sono, lo sai anche se non mi hai mai vista, lo sai perché sei una bambina intelligente.> ammette, tenendo l’intreccio nella mano destra mentre va ad indicare la foresta la mano verrebbe aperta in quella direzione, come se si aspettasse che qualcuno le porgesse la propria, e quel qualcuno ci mette poco a mostrarsi. Non si avvicina, come la prima volta, nascondendosi dietro un albero e andando ad affermare ironico. <*No, non esco che se mi vede mi ammazza di botte…*> esattamente come al loro primo incontro, Goro, un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi bicromatici, si nasconde quanto può dietro un debole arbusto. Ironicamente spaventato, per esser sicuro di potersi far riconoscere. <Siamo preoccupati per te Kouki> ammette la donna sospirando <Noi cacciatori non possiamo vedere una bambina soffrire…> .. <*E noi siamo stanchi di vederti soffrire. Kouki vieni via con noi, vieni nella caccia, diventa una cacciatrice e abbandona il tuo mondo, il tuo passato e scegli un futuro in cui ti ameranno tutti*>. IN tutto questo NAOKO non viene ignorata, anzi, Despair allunga una mano con la corona di fiori completa verso di lei. <Ti vedo dubbiosa piccola. Cosa c’è che non va?> [Ambient]
[Prati] Vorrebbe urlare, vorrebbe gridare, vorrebbe far capire al mondo che lei è davvero rinata, che lei è davvero quello che vuole, che lei è all’apice della sua esistenza, che ha in sé quello che serve per raggiungere quell’apice che tanto sogna, che tanto è insito dentro il suo cuore, dentro il suo animo ormai intriso di nero. Ma quella ragazzina la destabilizza, totalmente, la farebbe vacillare, la farebbe pensare, fin troppo. I pensieri si susseguono, i pensieri proseguono e rivivere il momento di quella lancia che trafigge il suo corpo è la cosa più dolorosa che potesse ricordare. Non sa davvero cosa dire, non sa davvero cosa pensare, non sa davvero dove portare la sua attenzione. Deve riprendere in mano le redini della sua testa, del suo cervello, di quello che la rende la persona cinica e fredda che ha imparato a essere. E’ lei l’artefice del suo destino, è lei che deve andare oltre a tutto questo, è lei che deve rialzarsi ancora e non lasciarsi abbattere dai dubbi, dalle coincidenze, dalle parole di tutti. E’ lei questa e deve diventare quel Demone che tutti vorranno evitare, che non vorranno avere davanti ai propri occhi. Deve convincersi, deve essere forte e abbandonare per sempre la debolezza, ciò che la rende fragile e malleabile. <Sì, ho un orgoglio. Sì, so che mi sono fatta andare tutto bene ma è per la sopravvivenza che ho scelto di diventare questo, che ho scelto questo Sangue e tutto il dolore che ne è conseguito. L’Amore è per i deboli, l’Amore è per coloro che hanno bisogno di sentirsi considerati, che hanno bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi. Non mi vorranno mai bene come figlia diretta, ma possono comunque volermi bene. A modo loro, chiaramente> vorrebbe credere a quelle stesse parole, ma sanno di tentennamento, sanno di dubbi, sanno di crollo interiore. E’ come se fuori stesse mantenendo una maschera ma, all’interno, tutto si sta rompendo, pezzo per pezzo, frammento dopo frammento. Ascolterebbe le parole che vengono indirizzate nei confronti della Yakushi, sia di Despair che dell’altra figura ancora in disparte, senza bloccare nulla, lasciando spazio a chiunque giunga qui, accanto a loro, accanto al discorso che si sta accendendo. Non può prendere le decisioni per l’altra, deve essere lei a prendere la giusta direzione per il suo futuro, per la sua intera esistenza. Despair andrebbe a comporre quella coroncina di fiori, lentamente, dopo aver fatto svanire la neve attorno a lei e fatto tornare la primavera in anticipo. Non è possibile un cambiamento così radicale, ma non vuole indagare, non ne sente la forza e la volontà. Anzi, la donna, al termine di quella composizione, allungherebbe la stessa in direzione della Kokketsu, ponendole quelle parole, ponendole quella domanda. Non si ricorda di lei, eppure vuole fidarsi di quelle parole, vuole fidarsi in un momento di estrema fragilità e debolezza. <Non c’è nulla che va bene, non va bene niente. Sono stata colpita, sono stata modificata, sono stata cambiata e credevo di aver trovato me stessa, credevo di aver trovato la vera Me, la mia reale essenza. Eppure mi sento così rotta, mi sento così inerme, mi sento soggiogata dagli eventi. Sono davvero me stessa o sono solo il frutto di un gioco malato, dettato da altri?> una domanda retorica, a cui dovrebbe rispondersi da sola, ma che supplica qualcosa nei confronti di Despair. Vuole capire, vuole sentirsi nuovamente forte, vuole sentirsi come quella persona che ha affrontato il dolore e lo ha sconfitto. Lei è una Kokketsu ed è fiera d’esserlo. Ma i dubbi instillati da Kouki l’hanno rotta, l’hanno frantumata all’interno e lasciato cenere attorno al suo corpo. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] [Prati] In tutta sincerità non le importa di quello che poi sarà il risultato finale. Al momento si sta divertendo in questo modo, ad insinuare dubbi ed incertezze, a far crollare possibili sicurezze. Per un capriccio, solo un suo capriccio e niente più, se poi deciderà di rimanere sulle sue idee poco le importa, di certo lei non è lì per risvegliare gente addormentata. Ascolta in silenzio la risposta che le viene data, non la interrompe e cerca di comprenderla. Certo, lei la pensa come quella ragazza oramai, l’amore non serve, l’amore è solo un’illusione. Bisogna farsi forza da soli e da soli andare avanti. Nonostante l’ombra dell’incertezza nella sua voce, la ragazzina non può fare a meno di sorridere divertita verso Naoko. <L’amore è per i deboli. Ma anche ricorrere a modifiche per sentirsi forti, lo è.> pronuncia solo quello, sottile e velenosa, mentre lascia quel discorso alle sue spalle, o meglio… sulle spalle dell’altra. Si sente soddisfatta, si sente inebriata di quel poco divertimento che è riuscita a raggiungere. Ma tutto cambia, arriva il cane nero, arriva una certa Despair, la neve che si ferma, il tempo che rimane immutato. Soprattutto lei vacilla, l’animo scaccia l’influenza di Mirako solo per un momento, quando il cagnolone inizia a saltare e a correre verso di lei, sollevando la neve e cercando di raggiungerla per leccarle il viso. Ed ecco che così nascerebbe un sorriso sincero, un sorriso infantile e divertito nella maniera giusta questa volta. <Ehi, ehi.> non è abituata, ma cerca di non scacciarlo in modo prepotente, ma comunque di mantenere un certo controllo di sé, lasciando che il suo viso venga leccato solo un paio di volte, per poi cercare di farlo stare fermo e buono. <Buono, su.> delicata nella voce quando parla con lui, come se Mirako fosse stata di colpo presa e messa in un angolino. Lo scenario cambia di nuovo quando la donna cambia addirittura la stagione. Il freddo scema solo lentamente, ma la neve scompare, esce il sole e il prato si ricopre di fiori profumati tutti diversi. Non è la realtà, certo che no, ma ancora si sente ben lontana dal voler fare qualcosa. Per il momento. <So soltanto che molto probabilmente appartieni alla Caccia. Per via del cane.> è apparsa con lui, e lui le è stato dato da quel ragazzino per proteggerla. La deduzione logica è ovvia. <Ma cosa vuoi?> di solito non hanno mai portato niente di nuovo quando apparivano, che si trattasse si attaccare il villaggio, distruggere edifici o altro. Infine ecco un’altra voce, una maschile che riconosce, infatti si volterebbe per cercare di trovare Goro con lo sguardo e ne ascolta le parole. Ascolta tutto quello che entrambi vanno a dirle. Diventare una cacciatrice? Lei non ha nessun legame con Kusa, ma addirittura mollare tutto per passare con quello che al momento è ancora il nemico… no. Si muove Mirako, si velocizza a prendere il controllo ed influire la mente della piccola. <La mia risposta è no.> pronuncia secca, ma senza far morire il sorriso. <L’amore non mi interessa più ormai. A venire con voi ci guadagnerei solo quello e non mi interessa. Questo è il mondo che mi interessa, il mondo in cui potrò seguire i miei obiettivi.> Mirako ha scelto di nuovo, ha scelto bene, perché ha già deciso quale strada dovrà percorrere. Non vuole dare spazio di pensiero a Kouki, ha paura che la promessa d’amore potrebbe non farla pensare lucidamente. <Il vostro mondo è una utopia.> continua a fissare la donna, occhi negli occhi, sorriso sicuro sul viso e temperamento piuttosto spavaldo, ci manca poco che anche l’ultima goccia di Kouki sparisca in favore di una Mirako che non lascerà correre niente. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][NAOKO] si trova in difficoltà di fronte a quella strana situazione. Ha di fronte a se un fantasma di un avvenimento passato. Qualcosa che doveva aiutarla ora la lascia dubbiosa, impreparata ad ascoltare le parole di una bambina distrutta dal dolore e controllata dalla parte peggiore di se. Si lascia riempire di dubbi, si nasconde nelle sue preoccupazioni invece di essere fiera di ciò che è diventata, di ciò che desiderava diventare. <La vera te. Piccola, tu sei quello che decidi di essere, non quello che gli altri hanno creato o stanno creando. Portarti via quel passato è stato un errore…hai perso ciò che eri, per quanto brutto fosse, per quanto distruttivo, hai perso il legame con la trasformazione che ti ha portata a diventare quello che sei ora….> lo ammette con rammarico e tristezza, andando a mettere la piccola composizione floreale sulla testa della ragazzina sospirando. <Devi smettere di dare peso ai desideri e alle azioni di coloro che ti sono intorno. Le parole che ti rivolgono, per quanto dure e crudeli, ti formeranno per diventare più forte…> e qui prende la parola Goro, soffermatosi sulla scena del cane che ha cercato, invano, di leccare la faccia della sua padrona, per poi riprendere da dove è rimasta la genjutser più potente della caccia selvaggia. <*Sono nato da una coppia di fratelli amanti, frutto di un incesto per nulla apprezzato dal resto della famiglia. I miei genitori sono stati uccisi dal loro stesso padre e io gettato a morire al freddo a soli 6 anni. Ricordo ogni cosa, come dicordo di aver perso un occhio mentre scappavo nella foresta e l’altro per un infezione. Mi definivano inutile, mi definivano uno scarto, poi mi hanno trovato. Mi hanno curato e amato. Ho due occhi nuovi*> e una cicatrice su uno dei due quasi a confermare la sua storia <*Io non dovrei sapere chi sono e cosa sono secondo il tuo dire. Frutto della crudeltà di una famiglia che non mi amava, adottato da chi mi ha piazzato sul volto due occhi speciali. Potevo essere il loro servo, ma sono diventato un loro figlio, con l’impegno e la perseveranza. Devi scegliere tu cosa essere, ma amore*> si volterebbe verso Despair, avvicinandosi finalmente a lei e cingendola in un abbraccio <*siamo venuti per un altro motivo e lo sai…*> lo ammette dando un bacio sul collo della donna spettro, soffermandosi poi con lo sguardo sulla piccola Kouki, sorridendo alla personalità dominante con estrema dolcezza. [KOUKI] si esprime chiaramente, mostrando la propria decisione nei confronti di quella allettante proposta, ma quel rifiuto non lascia sorpresi i due cacciatori, anzi, sembravano aspettarselo. <Un Utopia…sotto alcuni aspetti si. Non siamo perfetti nemmeno noi.><*Ma siamo sicuramente migliori di voi*> quello che segue è una gomitata nello stomaco del povero Goro che, nonostante la stazza superiore rispetto a quella di Despair, si contorce dal dolore come se un treno lo avesse investito in pieno. <Quale sarebbero i tuoi obbiettivi piccola Kouki?>[Ambient]
[Prati] Non sa nemmeno lei più cosa dire, non sa nemmeno lei che cosa voglia la sua testa, il suo cuore, la sua anima. Sa solo che quella chiazza nera dentro di sé lentamente si sta espandendo, prendendo possesso d’ogni cosa, rendendola più cinica ma anche più fragile allo stesso tempo. Un tic nervoso che intacca le sue mani, un tic nervoso che non cesserebbe se non dopo le parole offerte ancora dalla Yakushi, prima, e da Despair poco dopo. Non si crogiola più in quel torpore, non andrebbe più a farsi gratuitamente del male e rivolgerebbe lo sguardo in direzione di Kouki, prima <Sono stata adottata perché i miei nuovi genitori mi vogliono bene, a modo loro e nessuno deve mettere in dubbio questa decisione. Loro mi hanno resa più forte, loro mi hanno resa quella che sono e sono certa che non hanno voluto il mio male nel farmi questo. Quindi non ho altro da dire a riguardo> e qui terminerebbe quel discorso, prima di volgere lo sguardo verso Despair, ancora una volta. Le sue parole sono qualcosa che la fanno guardare dentro, così come quelle che Goro rivolge nella sua direzione. Ha ragione, hanno entrambi ragione e saranno le parole seguenti a fargli comprendere che, invece, hanno fatto bene a rimuovere il passato dalla sua memoria. <Sì, è vero. Non devo permettere a nessuno di sovrastarmi, non devo permettere a nessuno di essere al di sopra delle mie aspettative. Sono certa di quello che sono e devo fare in modo che questo sia il mio futuro. Sono certa di essere nella ragione e i miei genitori vogliono solo il meglio per me. Ti ringrazio, Despair. Adesso ho capito, adesso mi rialzerò ancora e farò vedere a tutti che è grave errore mettermi contro la mia stessa essenza> sicura, decisa, sebbene sia più rotta dentro, sebbene sia ancora fragile dentro. Ma deve essere forte, deve essere unica, deve essere Lei a decidere per sé, senza farsi deviare dalle azioni o dalle parole altrui. Hanno ragione i due seguaci della Caccia e attenderebbe una nuova replica, focalizzando l’attenzione sulla Chunin, su quello che hanno in serbo per lei. E’ viva, è forte e niente la deve abbattere. Mai più. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] [Prati] Di quello che dicono la donna e il ragazzo verso Naoko, non le interessa. Del resto come già accennato, di quello che deciderà non le importa. Ha voluto solo divertirsi, non voleva ottenere nulla di che, se non magari un pomeriggio diverso dal solito. Tutto qui, il suo risultato è stato raggiunto, che ella riprenda la sua decisione e il suo controllo, ben venga. Potrebbe persino sentirsi soddisfatta di quello. Si limita dunque ad adocchiare il cagnolone, magari cercare di dargli qualche carezza, addolcita, almeno un poco, da quella presenza. La storia di Goro viene ascoltata anche da lei con molto interesse, giusto per farsi un’idea della persona che si ritrova davanti, andando a scoprire retroscena e pensieri di un mondo tanto diverso, forse, dal suo. Naoko sembra riprendere in mano la propria sicurezza, eppure quelle parole, per quanto non le interessino, provocano in lei un sentimento di dolore. I suoi genitori adottivi la amano, i genitori adottivi di Goro pure. Insomma, è solo lei che è stata abbandonata dal padre adottivo? Solo lei anziché esserne fortificata ne è uscita più debole di prima? Non lo accetta, e quella rabbia la porta a chiudersi davanti a loro, a non accettare nessun’altra parola da parte di Naoko, Despair e Goro. Basta. E’ stufa, stanca, li odia e li detesta tutti. Anche se si ritrova in accordo sulle ultime parole della ragazza albina, dopo tutto bisogna rialzarsi da soli e andare avanti da soli, sicuri di quello che si è, sicuri di quello che si vuole ottenere. L’espressione diviene fredda però, distante da quel gruppetto di persone, i muscoli tesi, i pugni chiusi, gli occhi assottigliati e gelidi. <Il vostro mondo non è diverso dal mio. Voi non siete perfetti, come non lo siamo noi.> non vede differenze, se non un grande amore che inebria gli abitanti cacciatori. E ora ne può fare davvero a meno lei. <Migliori?> non sta sorridendo, non si sta più divertendo. Migliori, certo. Praticamente osserverebbe Goro come se potesse bruciarlo con la sola forza del pensiero. Sta andando davvero male quella giornata, non si sente a posto, non si sente tranquilla, ne tanto meno felice e collaborativa. Comunque sia porterebbe lo sguardo sulla donna quando le vengono chiesti i suoi obiettivi, e la ragazzina non si sente tanto in vena di spiattellare tutti i suoi pensieri ad una sconosciuta. <Raggiungere una certa persona e superarla. Diventare forte e migliore di tutti. E per farlo devo rimanere qui.> Orochimaru non era certo un membro della Caccia, non avrebbe senso per lei allontanarsi dal mondo del suo vero Padre, per andare a fare… ghirlande di fiori. No. Scuote la testa. Non può lasciare tutto e andare in un posto che le farebbe solo venire il voltastomaco ora come ora. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][Naoko] improvvisamente si ritrova migliorata psicologicamente parlando, ma non sembra convincere la coppia di Genjuster, che la guardano perplessa prima di tornare ad osservare [Kouki]. Alla piccola viene posta una domanda semplice ma, la risposta che ricevono, è quantomeno incompleta. Avrebbero voluto sapere di più, avrebbero voluto ottenere di più da quell’incontro, avrebbero voluto prenderla con se. <Vorrei mostrarti il mio mondo, ma in questo stato non me lo permetteresti piccola. Per favore cerca di capirmi> sorride la donna, andando a bloccare i movimenti di Kouki in quella perenne illusione in cui sono cadute le due ragazze. <Voglio mostrarti il mio mondo ma voglio anche essere sicura che tu riesca a valutare il tuo al meglio prima di decidere. Non ti piacerà, non vi piacerà, ma tutte e tre dovete assolutamente prendervi un periodo di riflessione, dovete osservare il mondo da una prospettiva diversa. Voglio che per un po’ siate delle spettatrici, per capire chi vi ama e chi invece cerca solo di approfittarsi di voi. Vorrei che, la prossima volta che ci vediamo piccola, tu sia in grado di scegliere, conscia di quello che ti circonda.> le parole della donna risuoneranno nella testa della bambina con dolore, mentre potrà vedersi isolata, rinchiusa nel buio della sua stessa mente, con le tre personalità che le abitano il corpo, bloccate esattamente come la carne di cui esso è composto. <Dovete farvi da parte, dovete prendervi del tempo per riflettere> le tre piccole figure nella mente della bambina si vedrebbero dunque rinchiuse in una gabbia di vetro insonorizzata. Nulla di quello che dicono potrà essere udito dalla personalità principale, Kouki, che invece ha un bonus aggiuntivo. Quella personalità ha dei fori del vetro che le permetteranno di comunicare con l’esterno. Ma nel buio della sua mente, con tutte e tre le personalità bloccate, non vi è nulla di più della solitudine e del tetro silenzio. Eppure quella calma dura poco, in quando tutte e tre, Mirako, Heiko e Kouki, potranno vedere una quarta figura, identica in tutto e per tutto a loro, uscire dalle tenebre della sua mente. <Lascia loro il tempo di capire> rimbombano le parole della genjuster nella mente nuovamente divisa della Yakushi, anche se temporaneamente. <Aiutale se lo ritieni necessario> e la figura a cui si rivolgono è la nuova se, quella nuova presenza nella sua mente. Le lascia il tempo di riprendersi, di presentarsi alla personalità principale, Kouki, l’unica che potrebbe realmente sentirla per poi abbandonare quel posto buio e tornare ad osservarla dal di fuori, liberandola anche dalla presa che la teneva bloccata. <Hai già scelto il tuo nome?> In tutto questo Goro si è semplicemente accartocciato a terra per il dolore, andando a portare una mano verso Naoko come a chiederle aiuto per rialzarsi, cosa che porta Despair a voltarsi verso di lei e affermare. <Tranquilla, è un bambinone non sta soffrendo così tanto> se lo è scelto lei povera crista. Sospira e si concentra su [Naoko] stessa, andandole a portare una mano sul volto, accarezzandolo dolcemente. La ragazza potrà però sentire il formicolio di una porta che, lentamente, si apre verso dei ricordi dolorosi. <Devi iniziare ad affrontarli. Con la dovuta calma, un passo alla volta. Non strafare, non pretendere di ricordare, ma lentamente devono tornare ad essere parte di te> anche perché il suo incantesimo non sarebbe comunque durato per sempre. [Ambient]
[Prati] Ormai l’attenzione è virata da Kouki, non le interessa quello che potrebbe dire, non le interessa quello che potrebbe pensare in quanto, ora, è lei che deve pensare a sé stessa, al suo benessere, a ristabilire quella pace che aveva raggiunto, quella pace che aveva ritrovato dopo il dolore, dopo la sofferenza, dopo il corpo che si è accartocciato e poi ristabilito nuovamente. Linfa nuova, sangue nuovo, l’insieme di più fattori che l’hanno portata a essere nuovamente sé stessa, conscia delle sue possibilità, conscia delle sue potenzialità. Guarderebbe la scena da spettatrice circa il discorso che ruota intorno alla Yakushi, come se volesse capire, come se volesse comprendere qualcosa in più di lei, qualcosa che non ha colto, qualcosa che non ha compreso dietro quella coltre di divertimento e subdola intenzione. Ha giocato un poco con lei, con la sua psiche, facendo perno su di un presente che adora, su di una famiglia che adora, su di un’essenza che adora sebbene sia arrivata in modo diretto e brusco. Forse troppo busco, ma sono dettagli irrilevanti ora. Nonostante tutto andrebbe ad allungare la mano in direzione di Goro, per aiutarlo a rialzarsi, per farlo rimettere in piedi e focalizzarsi nuovamente sulla figura di Despair, di questa donna dalle mille doti e dalla mentalità immensa. La ammira in un certo senso, sebbene lei non abbia mai appreso la sottile dote delle illusioni. La mano di quella stessa donna andrebbe a lambirle il viso, a farle sentire quel poco di calore e la Genin socchiuderebbe le iridi blu per un brevissimo istante, prima di ascoltare, prima di capire il motivo per cui non ricordava nulla di quello che fu, di quello che i suoi genitori naturali le fecero nel tempo. Ascolta, memorizza e solo dopo lunghissimi attimi andrebbe a rispondere <I ricordi devono tornare a essere parte di me. Perché di ricordi stai parlando, vero?> non saprebbe dire altro, ma aggiungerebbe <Sì, qualunque cosa sia successa la devo affrontare e devo essere forte per affrontare i miei stessi demoni. Cercherò di comprendere, passo dopo passo, affinché nulla possa distruggermi, affinchè nulla mi mandi ancora in pezzi l’anima> una promessa che porta verso Despair, per provare a dare nuove certezze a sé stessa, alla forza di volontà che ha ritrovato e che deve mantenere, con tutte le sue forze. Ha paura, è chiaro come il sole questo, sul suo viso, ma deve affrontare tutto, deve essere in grado di andare avanti. Deve crescere e deve dare la svolta ultima alla sua esistenza. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] [Prati] Qualcosa non sta andando come previsto. Non è previsto da Mirako, da Heiko e nemmeno da Kouki. Ascolta le prime parole, andando a scuotere la testa ancora una volta. <Che intendi dire?> ma si blocca. Di colpo i propri movimenti non sono più liberi e il panico inizia a raggelarle il sangue. <Capirti?> sibila contro di lei, unica cosa che le è rimasto da fare, ovvero parlare. Sta per scoppiare, vorrebbe scoppiare, attaccarla, non capisce quello che sta accadendo… la donna parla, parla, va a dire cose, e lei cade sempre più nel panico perché non riesce a muoversi. <Smettila subito di fare quello che stai facendo.> qualsiasi cosa sia, vuole muoversi, vuole andarsene. Cercherebbe di muoversi con tutte le sue forze, mani, piedi, gambe, braccia, testa. Niente. <Spettatrici?> Mirako freme, teme qualsiasi cosa, teme quella donna più di ogni altra persona in questo momento. Ed è così, che nel giro di qualche secondo, dalla bocca della ragazzina uscirebbero tre intonazioni diverse. Kouki, Mirako ed Heiko, tutte e tre per dire la loro, come se fosse stata aperta una porta solo per quei pochi istanti. <Fermati subito! Non puoi bloccarmi!> la voce alta, trasfigurata dalla rabbia e dalla paura, dall’odio e dalla violenza, il viso si tramuta in quei secondi mostrando la Serpe, mostrando Mirako. E poi? Subito dopo, accavallandosi con Mirako, dalle labbra di Kouki fuori esce la voce di Heiko, più dolce, più accomodante, ma anch’essa spaventata per quello che può immaginare possa accadere. <Ti prego, potrebbe crearsi il chaos…!> l’espressione muta, si fa implorante, trema, vorrebbe muoversi, ma ancora ecco che torna Kouki, chiude gli occhi, se le fosse possibile ovviamente. Cercando di mettere a tacere le due personalità che parlano ora nella sua testa, si parlano sopra, gridano, c’è confusione, tanta, così tanta che non riesce più a sentire nulla. E poi… poi li riapre e si trova nel buio. <Che succede? Mirako! Heiko!> riconosce la propria mente, come potrebbe non riconoscerla, non si sente più immobilizzata, ma intorno a lei è il buio. Si sente sprofondare da una volontà non sua, sente in lontananza ancora le grida delle sue Gemelle che ad un certo punto tacciono. Silenzio. Un silenzio così innaturale da spaventarla. Le manine si muovono, tastato quelle che sembrano essere le pareti di una gabbia munita di fori. È rinchiusa nella sua stessa mente. <Ehi! Fammi uscire!! Mirako!> è logico per lei dare la colpa iniziale a quella personalità, eppure la vede… vede Lei e vede Heiko, le vede separate e rinchiuse in altre due gabbie. Eppure non le sente. Vede Mirako sbattere con forza i pugni contro quelle pareti, la vede dischiudere le labbra e diventare paonazza dallo sforzo, ma non la sente… Heiko invece si lascia cadere seduta, con la schiena contro una delle quattro pareti. Non dice nulla, forse pensa. Il cuore batte nel petto come un cavallo impazzito, il fiato le manca, la testa le gira, e la voce di Despair rimbomba nella sua testa. <Despair!> la chiama, sembra implorarla, ma lì, fuori dalle gabbie, compare un’altra Gemella. Una quarta Kouki. Un’altra. La ragazzina indietreggia lentamente fino a che la schiena non va a sbattere contro la parete dietro di sé. Occhi sgranati, labbra dischiuse, espressione terrorizzata, le parole non escono. Lentamente scuote la testa, si sente sconfitta, si sente tradita, si sente in un loop senza uscita. La voce di quella donna parla direttamente con la quarta Kouki, come se fosse sua madre. Quella figura annuisce, sorride solare come una bimba alla quale è appena stata data una missione importante. Ma Kouki non riesce a crederci, sente di star perdendo ogni cosa. <No, no, no… no…> scuote la testa, continua, mentre la quarta Kouki si volta verso di lei. La guarda, le sorride. E poi? Poi va a prendere possesso di quel corpo, viene portata alla luce mentre Kouki, insieme alle altre, rimane bloccata nella propria mente. La nuova personalità andrebbe così a riaprire gli occhi, libero ora il corpo dall’immobilità alla quale l’aveva costretta la donna. <Si, mamma, mi voglio chiamare Nathair!> la voce completamente mutata, più infantile, dolce, gioviale, priva di ogni increspatura, esclama in quell’enorme sorriso infantile ed ingenuo, mentre va a stiracchiarsi rumorosamente. Chiama madre la donna che l’ha effettivamente creata e verso la quale prova affetto, come prova affetto verso la Caccia, quella grande famiglia alla quale quella personalità appartiene. E mentre le Altre urlano e sbattono i pugni nelle loro prigioni, la Nuova va a guardarsi intorno, con occhi nuovi, occhi pieni di meraviglia. Occhi di una bambina. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]Il blocco viene rimosso lentamente, viene rilasciato con incredibile dolcezza e i ricordi vengono sbloccati nella mente della giovane. <*Ci saranno momenti in cui il tuo passato ti sembrerà troppo vicino, non scappare, affrontalo*> un semplice consiglio del ragazzo che finalmente si rimette in piedi, aiutato dalla Kokketsu, facendo scomparire ogni espressione di dolore dal suo volto. Sospira e torna a voltarsi verso Despair che sembra visibilmente affaticata dalla giornata. L’illusione cade per entrambe, mentre Despair finisce in ginocchio. Ora, senza quella illusione, si mostra nella sua vera forma. Una ragazza, anche abbastanza giovane, con un vestito simile a quello indossato nell’illusione, ma meno macabro. <*Despair…*> come potrebbe il nostro cavaliere non andare a soccorrere la sua amata? La solleva da terra, prendendola fra le sue braccia, lasciandole comunque il tempo di finisce di parlare con le due ragazze. La neve è di nuovo intorno a loro, lentamente sciolta dalla fredda pioggia che ora cade dal cielo. <Ci metterai qualche settimana a ricordare tutto Naoko…> ma sentirsi chiamare mamma la blocca. Non se lo sarebbe mai aspettato e inizia a piangere, commossa dalla situazione. Prova ad appoggiare una mano sul capo della bambina, accarezzandole i capelli e poi il volto, con dolcezza. <Nathair…io non posso imporre la tua presenza in quel corpo piccola mia, non per sempre. Kouki, so che mi senti, so che mi vedi> Kouki può in effetti vedere e sentire tutto quello che vede e sente la nuova personalità, ma non potrà interagire direttamente con il mondo. <Nethair perderà lentamente potere e voi tornerete ad essere libere. Lei ti mostrerà la sofferenza di chi ti ama per davvero, il menefreghismo di chi invece non lo fa. Più passerà il tempo più riuscirete a liberarvi, tutte. Non è una punizione questa, voi non state scomparendo, non siete in pericolo. Le vostre gabbie si romperanno all’unisono, ma alcune volte potrebbe succedere che, da una frattura, una delle personalità potrebbe influenzarti. Nathair, fai la brava. Ti voglio bene…> detto questo si ritroverà ad essere portata via da Goro, lasciando Kouki e Naoko da sole, in compagnia del bagnato e contento cane nero della piccola Yakushi. [FINE. END obbligatorie]
[Prati] Qualcosa è mutato, qualcosa è cambiato ancora una volta, qualcosa si frantuma e qualcosa si ricostruisce. Una mente che si libra nell’aria, di tanto in tanto, per poi cadere in un baratro senza fondo. Per poi risalire ancora una volta e mostrare quella luce nera che porta con sé, quella luce nera che abita l’anima della Genin, quella luce nera che sta divenendo il fulcro della sua esistenza, della sua reale e viva essenza. Una ragazza all’apparenza tranquilla ma che dentro di sé nasconde insidie che molti vorrebbero evitare, che molti vorrebbero donare ad altri e alleggerirsi così la coscienza. Ma lei no, lei è lei e deciderà sempre per lei. Nel bene e nel male. Le parole di Goro giungerebbero a lei nell’istante in cui lo avrebbe aiutato a rialzarsi da terra, quei ricordi che lentamente verrebbero sbloccati per prendere nuovamente posto nella sua memoria, nel suo passato, in quell’infanzia che aveva dimenticato, di quel dolore che aveva dimenticato, di tutta la sofferenza che aveva dimenticato con il passare dei giorni. Un passo alla volta, lentamente, affinché i tasselli tornino insieme e lei torni ad affrontare quel mondo, quell’insieme di esperimenti e torture psicologiche che l’hanno spinta a reprimere il suo vecchio destino e ad accettare quello nuovo, con il Sangue Nero dentro di sé e una nuova identità di cui andare fiera, da mostrare a tutti. Ha paura, è evidente, ma deve affrontare tutto quello se vuole davvero liberarsi dal peso del passato e avere così la pace dei sensi che tanto sogna. Ci vuole tempo, ce ne vorrà molto, ma deve affrontarlo e non serve più rimandare. <Grazie, di tutto> ultime parole prima di vedere i due Genjutser allontanarsi da quel luogo e far tornare la neve su di loro e quella magia che i fiocchi alla vista di entrambe le ragazze. Porgerebbe la mano in direzione di Kouki, della nuova presenza e, se lo vorrà, torneranno insieme indietro, altrimenti la Genin prenderà la strada verso la Magione. Deve riposarsi, ha avuto abbastanza emozioni per oggi. [End] [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1] [Prati] L’illusione viene meno, e tutto decade dopo che la donna ha accarezzato il viso di Naoko, e ascolta le parole di Goro che sono rivolte alla Kokketsu. A quanto pare si parla di ricordi per quanto riguarda la ragazza, e la piccola Yakushi si volta a guardarla, col sorrisone sul viso candido. Sembra del tutto diversa, anzi lo è, può avvertire la voce di Kouki, ma al momento la ignora, dopo tutto ancora non si sa bene quale tipo di personalità sia questa nuova. Non può sapere quello che vivrà Naoko, sa soltanto che ora sente particolarmente fame, quindi si limita al silenzio, massaggiandosi la pancia e guardando distrattamente la neve e l’inverno che è ritornato. Torna a guardare la donna solo quando avverte quella carezza sul suo capo, e quindi andrebbe ad ampliare quel sorriso verso di lei, salvo poi farsi dubbiosa e gonfiare appena le guance. <Ma come? Io voglio rimanere!> capricciosa e con un moto di tristezza mentre viene a scoprire che pian piano si indebolirà, per lasciare nuovamente spazio alla proprietaria legittima di quel corpo e le sue personalità. Nello stesso momento però Kouki sembra rilassarsi all’interno della propria gabbia, mentre le altre non sanno che presto o tardi torneranno comunque libere. Prova un po’ di pena per loro, ma emette un silenzioso sospiro. La situazione sembra chiara, non l’accetta, come potrebbe, prova rabbia per essere stata bloccata nel suo stesso corpo, ma ormai urlare ed imprecare non servirebbe a nulla. Ma sembra chiara… questa nuova personalità, questa nuova bambina, farà il suo dovere e poi scomparirà lasciandole libere. Eppure già da ora riesce ad avvertire una sorta di malessere per questo suo destino… scomparirebbe, quindi sarebbe come morire. Insomma, sa che è qualcosa di fittizio, della sua mente, eppure non può non provare un certo dispiacere. Un destino che potrebbe accadere a tutte le sue personalità, potrebbe mai accettarlo? <Va bene, mamma, farò la brava.> ammette lei, sempre sorridendo ed emettendo una piccola risata decisamente infantile, annuendo con convinzione, ma forse facendo trapelare un’aria un po’ furbetta. Leggera, decisamente la bambina che forse avrebbe dovuto essere. Forse un po’ troppo, forse non rispecchia totalmente l’età che dovrebbe avere, forse è più piccola, più innocente. <Ti voglio bene anche io, ogni tanto potrò rivederti?> lei e Goro, ovviamente, li osserva andare via, mentre continuerebbe a salutarli agitando la mano, mentre poi non esista ad assalire dolcemente il cagnolone che andrebbe letteralmente ad abbracciare, affondando nel suo pelo, ed accarezzandolo energicamente, ma con dolcezza, con le manine. Solo dopo osserverebbe Naoko e quella mano tesa. <Piacere di conoscerti!> senza nessun problema andrebbe a prendere la mano dell’altra, stringendola con sincero affetto, e si incamminerebbe con lei, come se nulla fosse, come se fossero amiche da una vita, ovviamente non mancherebbe di fare segno al cane di seguirla, non vuole rimanere senza di lui. Che splendida serata, può vedere quel mondo con occhi nuovi. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]