Due asociali e un illusione

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13:31 Kouki:
  [Prati] Quest’oggi il tempo non è nulla di che, è asettico con quelle nuvole a ricoprire il sole, permettendo all’astro di fare capolino solo di tanto in tanto. Vuoto e senza senso, così come avverte la giornata odierna dopo tutto, il suo animo. La giovane Chunin se ne sta nei Prati Fioriti, lontana da eventuali persone, fregandosene di tutto quello che accade intorno a sé, trovando insignificante ogni avvenimento, nonostante sappia dei comunicati che sono stati elargiti dalla Magione del Kage. Semplicemente non se ne interessa, fin quando non la toccheranno di persona, non crede di volerci nemmeno pensare su. Del resto non si è mai considerata parte di quel villaggio. Cammina dunque per il prati, lenta e fluida, senza una meta precisa ed apparendo ai più forse come un fantasma che come una persona, vagando al limitare di quegli alberi che circondano il luogo. Indossa ancora il kimono color panna dai bordi azzurri, lungo fino a metà delle cosce circa, e con le maniche lunghe e larghe, morbide, fino a coprire le mani guantate. Il tessuto dell’abito presenta dei motivi floreali azzurri, mentre il simbolo del suo clan Yakushi capeggia sulla schiena, in mezzo alle scapole, e sul davanti all’altezza del cuore. Al di sotto indossa un paio di pantaloni neri e stretti, ma elasticizzati per non impedirle i movimenti, che coprono le gambe fino ad infilarsi nei calzari ninja. In vita, a stringere e chiudere il kimono, vi è la fascia del copri fronte di Kusa, con tanto della placca in metallo col simbolo del villaggio posta sul davanti. Il porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti in vita, dietro alla schiena. Non indossa le sue solite fasciature, la pelle è nuda sotto ai vestiti, e non si premura più di nascondere le cicatrici e le bruciature che tartassano l’intero suo corpo, ogni centimetro della sua pelle, ma al momento sono segni visibili solo sul collo, dato che il resto è nascosto dai vestiti. Ovviamente quegli abiti sono stati puliti, lavati, come lei stessa, dopo essere andata alla locanda dove alloggia Kaori ed essersi data una sistemata. È tutta lì, uno scricciolo e niente più, con quella sua corporatura minuta e fragile, l’altezza molto al di sotto della media e quelle sembianze che le danno un’età inferiore a quella che dovrebbe avere. I lunghi capelli neri come la pece e lisci come la seta, sono tenuti sciolti, liberi di percorrerle morbidamente la schiena in tutta la sua lunghezza fino ad oltre il sedere, mentre alcune ciocche le ricadono in avanti sulle spalle. La frangia incornicia il visino dai lineamenti infantili ma duri, pelle decisamente pallida, candida, senza una sola goccia di melanina, e spiccano quei suoi occhi ambrati, magnetici e profondi. L’espressione che accompagna la piccola è neutra, assorta in qualche pensiero, seria. Difficile dire cosa stia succedendo nella sua testa, fra lei e le sue personalità, o quale di esse stia effettivamente controllando il corpo. Mirako è rimasta sveglia per un bel po’, ma non ha lasciato del tutto il controllo alla giovane Chunin, anzi, si può dire che possa essere come una presenza al fianco di Kouki, lì, palpabile e soprattutto udibile, anche se solo dalla piccola Yakushi. Decisioni sono state prese, scelte sono state fatte. Ma ancora permane a Kusa insieme a Kaori e andrà via con lei quando sarà il momento. Forse non in maniera definitiva, giusto per verificare quanto possa essere di aiuto, ma queste sono scelte e considerazione che ha fatto Mirako. Al momento Kouki si limita a farsi trascinare dalla corrente, nella speranza di non annegare. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

13:40 Naoko:
  [Prati] Non piove più ormai, nessuna goccia d’acqua che andrebbe a intaccare la popolazione, che andrebbe a intaccare ogni singolo elemento del villaggio, di Kusa. Capelli bianchi finemente rilegati in una treccia che si appoggia sulla spalla destra e iridi blu incastonate sul viso candido e giovane, di una bellezza simile alle bamboline di porcellana. Indossa un maglione a manica lunga blu scuro, un paio di pantaloni pesanti a fasciare le gambe, del medesimo colore e un paio di anfibi neri ai piedi, con doppio nodo all’altezza delle stringhe. Allacciato alla gamba destra troviamo il porta kunai, contenente le medesime armi e al braccio sinistro, invece, un portaoggetti con altre armi e altri utensili necessari alla sua sicurezza. Ma non si sentirebbe tranquilla senza un’altra precauzione, no. Tenterebbe di alzare le braccia e di portare le mani ad avvicinarsi tra loro, affinché le dita possano incrociarsi e tentare di dare vita al sigillo della Capra. Una volta creato, cercherebbe di richiamare l’energia fisica, quella forza che muove i muscoli, quella forza insita in ogni fibra del suo corpo, in ogni cellula, dal capello alla punta dei piedi. La forza che le permette di camminare, di stare in piedi, di poter muovere le dita e il resto del corpo. Assieme a essa, proverebbe a ritrovare la forza psichica, quella che smuove i pensieri, quella che smuove le immagini all’interno della propria testa, inerenti al suo presente, alla sua attuale famiglia, a quella famiglia che l’ha accolta, che si prende cura di lei, che la fa diventare forte, che la fa sentire unica. Proverebbe a mescolarle tra loro, a fonderle insieme, a renderle un’unica realtà, a renderle un’unica entità, a rendere un unico colore, come se quell’azzurro venisse effettivamente ricreato nel suo corpo. Cercherebbe di inviare il tutto al centro del suo corpo, alla bocca dello stomaco e lì mescolarlo, in senso antiorario, affinché possa essere smosso nelle diverse parti del corpo, nei diversi angoli. Proverebbe, così, a spostarlo appena verso le gambe, spingendolo verso il basso e verso le braccia, spingendolo in laterale e verso la testa, spingendolo in alto, in modo tale che possa riempire ogni anfratto e cercare così di avere un quantitativo equo dappertutto. Si sente meglio adesso e prosegue nel suo incedere in quei prati maestosi, in quella distesa enorme, circondata da un filo di bosco, come a incorniciare il luogo stesso. E sarebbe verso la figura di Kouki che porterebbe i passi, incuriosita dalla sua semi immobilità, come se aspettasse qualcuno o qualcosa. Si ricorda di lei, sebbene l’abbia vista in un paio di occasioni, e le sembra di riconoscerla con l’avvicinamento nei suoi confronti. Nessuna emozione particolare andrebbe a trasparire dal viso, una maschera che porta spesso con sé, distante da quella che deve indossare quando si trova nel quartier generale Anbu. Qui è solo lei, senza altre etichette, nella sua naturalezza. [Tentativo Impasto Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

13:57 Kouki:
  [Prati] Non accade nulla, semplicemente nulla. Una giornata come tante altre dove lei si sente persa e allo stesso tempo padrona. Lei decide della sua giornata, cosa fare e non fare, mangiare o allenarsi, andare in missione o meno. E fra tutte quelle scelte ha deciso di andare a camminare per i Prati, lungo il loro limite, a ridosso del bosco che ne fa da contorno. Insomma ha deciso di sprecare la sua giornata. Ha ripreso a mangiare, sebbene poco, e a dormire giusto qualche oretta, ma non abbastanza da come si potrebbe evincere da quelle leggere occhiaie che si portano dietro i suoi occhi. Uno spettro che si aggira pronto a maledire qualcuno, chiunque avesse osato avvicinarsi a lei… è bello il suo mondo personale, quello che risiede nella propria testa e nel quale si perde ogni minuto di più. Si sta riprendendo da quanto è successo, certo, ma quanto tempo ancora ha bisogno prima di sentirsi davvero rinata? Un bel po’ a quanto pare. Il chakra già scorrerebbe attivo nel proprio corpo, donandole vigore e forza, impetuoso, pronta a reagire e a combattere qual ora si presentasse un qualsiasi tipo di pericolo. Nonostante possa apparire spenta o distratta, in realtà cerca di rimanere sempre allerta, muscoli tesi e pronta ad agire. In tutto quello la ragazzina sceglie si fermarsi non appena nota una figura dai capelli bianchi avvicinarsi nella sua direzione. Sta puntando proprio lei, oppure vuole solo camminare in maniera convinta nella sua direzione e basta? Inclina per un attimo la testolina da un lato, quello dentro, assottigliando gli occhi e cercando di comprendere meglio quella ragazza. L’ha già vista da qualche parte? Non si ricorda di lei, non Kouki almeno, non lei che era del tutto spaccata quando effettivamente le due si sono viste in ospedale. Eppure ha la netta sensazione di averla già vista, ma con qualcosa di diverso. <Mirako? Sai chi è?> non ci mette molto a sussurrare verso la Voce nella sua testa, andando subito a pensare che forse l’Altra potrebbe averla vista ed è per questo che le pare così familiare. Ma nulla, non giunge niente che possa essere di aiuto da parte della Serpe. Solo una risata seguita da un: ‘forse, è probabile’. L’espressione in risposta si fa seccata e frustrata, nulla sfugge a Mirako, poco ma sicuro, eppure non ha mai intenzione di esserle effettivamente di aiuto. Sospira scuotendo la testa, cercando allora di cambiare interlocutore. <Heiko?> un altro sussurro, sembra supplicare una delle due per farle venire in mente qualcosa, e finalmente alla sua testa arriva un nome. Naoko. Ora sa chi è la ragazza, ma ci sono molti dubbi a riguardo, mentre Heiko se la ricordava diversa, e inoltre Kouki non ha diretti ricordi di lei. In ogni caso la piccola opta per un classico stare in silenzio e vedere che accade, infatti rimane immobile a fissare in maniera intensa la ragazza in avvicinamento. Sguardo serio, distaccato, come vedersi ad uno specchio, ed attende le intenzioni dell’altra, rimanendo in guardia. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

14:10 Naoko:
  [Prati] Ci sono stati molti cambiamenti negli ultimi tempi, ci sono state diverse divergenze, diversi elementi che hanno scombussolato l’esistenza della Kokketsu, rendendola ciò che è ora, rendendola diversa da qualsiasi volto conosciuto, da qualsiasi elemento che le possa essere collocato addosso. Capelli rossi che ora sono svaniti nel nulla, completamente, avendo tranciato lei stessa quelle punte ancora colorate, quelle punte che ancora la collocavano al suo passato, a un’infanzia che non ricorda più, a stralci di vita che non sono presenti nella sua memoria, nei suoi ricordi più nitidi. Capelli rossi ormai spenti, un candido manto di neve a incorniciarne il viso, portandolo fiera, come se quello sbiadire sia stato il segno effettivo della sua rinascita, di quel risorgere dalle ceneri di una vera fenice e non di una ragazzina troppo cresciuta nel tempo. Una ragazza semplice nell’aspetto, una ragazza complicata nell’anima e nel cerebro, una ragazza facile da vedere ma difficile da comprendere. Una ragazza che pochi sono riusciti ad avvicinare in modo convinto, in modo importante, tanto da lasciare un segno indelebile nelle immagini che si susseguono nella memoria. Una di queste è proprio Kouki, la ragazzina che si stanzierebbe davanti ai suoi occhi, sebbene non ne ricordi il nome, sebbene non ne ricordi molti elementi ma sa che è colei che ha visto in ospedale, che era relegata in un letto d’ospedale, con diverse fasciature e l’impossibilità di muoversi liberamente. I passi non vanno ad arrestarsi ma, anzi, aumenterebbero appena d’intensità, per raggiungerla nel più breve tempo possibile, per sincerarsi che sia effettivamente lei e che non si tratti di una proiezione mentale. Nessun sorriso andrebbe a macchiare le labbra della Genin, non ne sentirebbe lo stimolo, non ne sentirebbe il bisogno, in quanto nessun elemento positivo è presente attualmente. Ha solo un’amica, che tiene stretta per sé, che custodisce in modo morboso e geloso. Passi che si arresterebbero a soli due metri dalla Chunin, senza invadere ulteriore spazio vitale, lasciando il giusto cerchio attorno alla figura dell’altra. La guarderebbe da capo a piedi, in quella sua fragilità e delicatezza, in quella pelle diafana e quegli occhi dal taglio e dal colore particolare. La guarderebbe, semplicemente, prima di esordire con le parole <E’ da molto che non ci vediamo. In realtà ci siamo viste solo in un paio d’occasioni, in ospedale, quando eri ancora ricoverata> spiega brevemente, per farsi riconoscere in qualche modo, dato che sa di esser stata vista con i capelli rossi in quei giorni lontani. <Mi chiamo Naoko> si ripresenta, per sottolineare il concetto, affinché la piccola possa scavare nel cassettino dei ricordi e avere memoria di lei, in qualche modo. Non sa ancora delle due personalità che abitano il corpo della Chunin, sebbene l’abbia conosciuta con uno dei due nomi fittizi, e non quello reale, quello che le è stato affibbiato alla nascita. Le braccia verrebbero alzate appena per essere portate a incrociarsi sotto al seno, appena sopra la bocca dello stomaco. Non direbbe nient’altro, rimane silente, osservandola e contemplandola. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

14:28 Kouki:
  [Prati] Sa che c’è qualcosa di diverso in quella ragazza che si sta avvicinando, è consapevole di averla già vista ormai, come le ha detto Heiko, la personalità che ha potuto parlare effettivamente con Naoko, ma anche la Gemella descriverebbe una ragazza diversa. Dai capelli rossi, occhi blu, una ragazza che aveva il bisogno di conoscerla in quanto Chunin, con la quale ha parlato di forza ed animo. È diversa ora quella ragazza, persino Heiko continua a ripeterlo nella mente della Yakushi, i capelli sono diversi. Ma fossero solo i capelli. La ragazzina cerca di richiamare a sé ogni possibilità di ricordo che possa avere Naoko come protagonista, ma nulla. Il vuoto più totale, solo immagini distorte e mal catalogate nel tempo e nello spazio, il suono di una voce lontana e poi… una maschera. Si, quella riesce a ricordarla, una strana maschera cucita e niente altro. Sospira ancora una volta trovando sempre più snervante la situazione, qualcosa di simile le era accaduta anche con quello strano uomo dai capelli rossi. Finalmente i passi dell’altra vanno a fermarsi a circa un paio di metri da lei, lasciandole uno spazio che per lei è vitale. Si osservano con entrambe le medesima espressione, si rispecchiano in quella loro asetticità priva di sorrisi, ma del resto nemmeno la piccola ha motivo di essere gentile ora. Con questo suo carattere non ha mai avuto amici a Kusa, e ha solo un’amica, una sorella, a Konoha. Ma di amicizie, quelle vere, lì a Kusa, proprio zero. Ma non le importa più ormai, se qualcuno dovrà accettarla sarà per come è, se no tanti saluti. <In ospedale?> domanda verso la giovane dopo che l’ha sentita parlare, o meglio, si è resa conto che ha pronunciato qualche parola. <Ah, allora capisco.> sussurra ancora una volta, anche se udibile, andando a comprendere il motivo di tale confusione nella sua testa. Per questo non la riconosce e ora riesce a catalogarla in un tempo e in uno spazio ben precisi. <Non mi ricordo molto di te o del nostro incontro. Ricordo solo poche cose e ricordo che non eri albina. Cosa è successo?> schietta, diretta, lascia trapelare tutto il suo essere curiosa, o meglio… tutto il bisogno che sente di sapere tutto di tutti, sia per benessere personale, sia per avere un quadro preciso della persona che ha davanti, senza punti oscuri. <Naoko, si. Mi ricordavo giusto. Io sono Kouki Yakushi.> si presente con nome e cognome, forse troppo fredda e distaccata, anzi, forse si potrebbe dire che ha un qualcosa di aggressivo in quel modo di fare, ma non per chissà quale motivo, per il semplice fatto che la situazione è snervante per lei. Non ricordare. <Probabilmente in ospedale avrai parlato con qualcun'altra Me, per questo non ricordo molto di te.> con Heiko per la precisione, ma a quel tempo non aveva ancora un nome e non si era presentata, si era lasciata sfuggire solo il nome di Kouki, ma non si era fatta chiamare così, sarebbe stato un affronto. Parla in modo diretto, senza preoccupazioni, senza più farsi problemi come se stesse parlando del tempo. Si potrebbe dire che sia di pessimo umore oggi, senza dimenticare l’influenza che Mirako ora sta avendo su di lei recentemente, comunque sia ora tace ed attende che sia l’altra a parlare. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

14:47 Naoko:
  [Prati] E’ passato moltissimo tempo da quando le due ragazze si sono incontrate, da quando hanno avuto quel loro piccolo incontro, da quando hanno avuto quella loro piccola conversazione, quando Naoko era una Kakuzu a tutti gli effetti, con una maschera rilegata finemente sulla schiena e un altro potere di cui poteva disporre. Ma è cambiato tutto da quel giorno, è cambiato moltissimo da quel giorno, è cambiata ogni parte di lei, ogni sua minima essenza, ogni suo minimo modo di pensare. Un Sangue diverso che scorre nel suo corpo, un cognome diverso di cui disporre, un potere diverso di cui disporre e ricordi rimossi dalla sua memoria, come se avessero formattato il suo cervello in una notte priva di stelle. Non sa più nulla del suo passato, non sa più nulla della sua infanzia, non sa più nulla dei suoi genitori naturali, dei loro esperimenti, dei loro modi bruschi, dei loro modi subdoli per prepararla al mondo che l’aspetta. Ma nonostante questi vuoti, nonostante questa amnesia, lei è cresciuta comunque, pian piano si farebbe strada in quel mondo contorto e marcio, senza l’aiuto di nessuno, con il solo appoggio della sua attuale famiglia, del suo Clan, di quel cognome che porta con sé, con assoluta fierezza nell’animo. E’ cambiato tutto, è cambiato molto e questo la Yakushi non potrebbe saperlo. <Sì, in ospedale. Ero lì per una visita di controllo e sono entrata nella tua camera. Abbiamo parlato per alcuni minuti> rimembra ancora stralci della loro precedente conoscenza e quella domanda scomoda giungerebbe ancora una volta. E’ inevitabile, è drasticamente mutata nell’aspetto e anche nel modo di porsi a coloro che la circondano in ogni singolo stralcio della giornata. Capelli bianchi evidenti sul suo capo, iridi che hanno mantenuto lo stesso colore ma con una luce diversa, una luce più cupa e tetra. Non tarderebbe a risponderle, non tarderebbe a spiegare l’accaduto <Il mio sangue è stato modificato, così come tutto ciò che sono. Questo ha provocato diversi dolori in me, ha provocati diversi spasmi e sofferenze. Questi capelli bianchi sono il frutto della sofferenza che ho provato con il sangue nuovo, che si è preso possesso del mio corpo, di ogni organo presente. Questo è il frutto della nuova me, di quello che sono effettivamente, di quello che sarò sempre> parole chiare, decise, determinate. Non vuole negare nulla agli occhi dell’altra, finalmente è stata messa a conoscenza del nome altrui, del suo reale nuove e non di quelle delle sue entità interiori. Non ha detto di essere una Kokketsu, ha omesso questo dettaglio, ha solo spiegato la verità senza dire l’effettiva direzione. Ma solo le parole successive la metterebbero in una situazione di sorpresa, una rivelazione che non si sarebbe aspettata. Ma non è allarmata, no, e neanche impaurita. Anzi, ammira quasi la figura della Chunin, di quella freddezza che la contraddistingue, di quella freddezza che vorrebbe raggiungere anche lei. <Altre Te? Esistono altre Te, Kouki?> curiosa quanto lei, intrigata quanto lei, le piacerebbe sapere qualcosa in più, le piacerebbe conoscere altro riguardo alla Yakushi, la sua interlocutrice odierna. Rimane poi silente, tranquilla, lasciando alla ragazzina il tempo necessario per portare una replica. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

15:12 Kouki:
  [Prati] Le piacciono quei capelli bianchi, almeno fino a quel momento, fino a questo istante in cui si rende conto che quei capelli bianchi le ricordano l’Oboro. Si rende conto solo in questo momento di quanto effettivamente quanto accaduto l’abbia cambiata, e va a provare un moto di rabbia e disgusto nell’osservare la ragazza, così tanto che i pugni vengono stretti con forza e ogni suo singolo muscolo viene teso come una corda di violino e poi contratto fino a procurarsi del dolore. Il viso rimane una maschera di ghiaccio, è come essere tornare ai primi tempi, al tempo di quando si è risvegliata a Kusa, senza ricordi, al tempo in cui non provava niente per nessuno e voleva solo diventare forte e raggiungere i propri obiettivi. È come se l’orologio del tempo fosse stato portato indietro, ma non è effettivamente così. In lei rimane comunque l’esperienza dei giorni trascorsi e del tempo che ha passato a riscoprire se stessa sotto la luce dei sentimenti. Ha conosciuto persone, ha voluto bene a quelle persone e ne vuole ancora. Non può ignorarlo. Cerca ora di ricordarsi della ragazza, di quello di cui hanno parlato, e si sforza andando ad assottigliare i propri occhi. <Avevi una maschera cucita?> domanda quasi subito, dubbiosa, cercando di capire dalla reazione altrui se per caso ha ricordato bene oppure no, ma ha come l’impressione di sentire sotto le sue dita la consistenza di tale maschera che per un attimo ha sfiorato. Forse. Non dice altro, purtroppo non riesce a ricordare bene e quindi si limita ad ascoltare la risposta dell’altra, riguardo a quanto le è accaduto. È cambiata, e molto a suo dire, parla di sangue modificato, dolori e spasmi tali da farle cambiare colori di capelli. Be… c’è chi cambia colore e chi cambia personalità, i modi di rispondere delle persone al dolore sono decisamente vari e diversi. Interessante. Riesce comunque a comprendere quanto accaduto, in un certo senso anche il sangue della piccola ha subito una modifica che le crea acuti dolori al cervello e agli occhi. <Che tipo di sangue ha potuto fare una cosa simile?> un sangue nuovo, ma come ha potuto creare una tale rinascita? Non dice altro, si limita a quella domanda per cercare di capirci di più. Immobile di fronte a quella ragazza tanto enigmatica quanto interessante al momento, ma ora viene il suo turno a rispondere, e non può certo venire meno alla sincerità dimostrata da Naoko. Ma non avrebbe nemmeno necessità di mentire ormai. <Dolori tanto forti nella carne e nella psiche hanno fatto nascere altre Me. La mia mente si è rotta una volta facendo nascere Mirako. E poi si è rotta una seconda facendo nascere Heiko.> semplice e diretta, non ha bisogno di nascondere nulla, se l’altra vorrà considerarla un mostro o una pazza, non sono più problemi che si fa ormai. <Tu hai parlato con Heiko, in ospedale. Era appena nata e non è riuscita a dirti come si chiamava. Per questo io non ricordo niente di te.> si premura comunque di darle delle spiegazioni accurate, come se ci tenesse a non fare chissà quale tipo di figura, eppure dall’espressione distante e il tono sussurrato e privo di emozione, difficilmente si riuscirebbe a capire cosa realmente prova al momento. <Comprendo un dolore tanto grande da cambiarti nel profondo.> e come non potrebbe? Testimone la sua pelle e il suo corpo, testimone la sua mente e il suo mondo interiore privo di ragione. Testimone il suo sangue. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

15:30 Naoko:
  [Prati] E’ cambiato tutto, è cambiato molto e questo è un dato di fatto presente nel cuore di entrambe le ragazzine. E’ cambiata ogni cosa, è cambiato il modo di vivere, il modo di pensare, il modo di porsi direttamente con il mondo. E’ cambiato tutto da quando le è stato fatto il lavaggio del cervello al villaggio della Caccia, è cambiato tutto da quando Despair le ha rimosso la memoria della sua infanzia, degli stralci di vita precedenti al suo arrivo a Kusa, al suo abbandono all’interno del villaggio di Kusa. Rimosso ogni cosa, nessun ricordo che possa essere collegato, nessun ricordo che possa riportare a quella maschera che aveva cucita a ridosso della schiena, nella zona lombare destra. Non ricorda nulla di quella sensazione, non ricorda nulla di quelle fibre nere che uscivano dalla punta delle sue dita, non ricorda nulla di quella rabbia che la contraddistingueva, di quel nervosismo che non la lasciava andare, di quel nervosismo che non la lasciava dormire la notte. Non ricorda nulla, assolutamente nulla, come se ci fosse un buco nero nel proprio cervello, in quella scatola cranica forte e robusta. Il nulla completo. Quella domanda la riporterebbe con i piedi per terra, la memoria non viene solleticata più perché, per quanto si sforzi, quel dettaglio le rimane completamente sconosciuto ora. Una risposta chiara che giunge, una risposta chiara che ha il sapore della vera amnesia <Una maschera cucita? Sul mio corpo? Non me lo ricordo questo…> ed è l’assoluta verità e, forse, l’altra potrebbe comprendere la sincerità che dimostra, senza filtri e senza omissioni. Non omette perché lo vuole lei, omette perché davvero non ha più alcun ricordo a riguardo. Osserverebbe quelle piccole movenze offerte dall’altra, quei pugni che vengono chiusi in segno di rabbia, qualcosa che è scattato nella mente della Yakushi. Non indaga su quello, non ne ha il motivo e ognuno è libero di provare ciò che vuole, per i suoi gusti. La domanda fatidica arriva, sempre ed è giusto che non ometta questo dettaglio, che dimostri la fierezza del suo sangue, di quello che effettivamente potrebbe fare <Il Sangue Kokketsu. Faccio parte di questa famiglia, adesso, ed esso ha modificato la mia essenza, mi ha portata a provare dolori per rinascere a nuova vita. Grazie a esso sono risorta, grazie a esso brillo di una nuova luce. Più forte, più determinata, la vera Me> sottolinea quell’ultima parola, l’orgoglio che viene a galla e che non vuole più occludere agli occhi della Chunin. La verità, per una volta, può anche non portare alla sua morte, può anche non portare alla sua prematura fine. Le parole successive, ciò che le viene spiegato, ogni nome è frutto del dolore che la ragazzina ha provato nel tempo, è il frutto di tutti gli avvenimenti che l’hanno voluta abbattere, che la volevano abbattere. Ma lei, come Naoko, è risorta, è divenuta più forte, si è fatta scudo di quello stesso dolore ed è cresciuta, è maturata. <Il dolore cambia e ognuno risponde a suo modo. L’importante è dimostrare di essere sempre noi, di essere l’esempio lampante che nulla può sovrastarci, che sappiamo affrontare ogni singola avversità senza mai cadere davvero> è diventato il suo mantra questo, ormai. Rimane a quella distanza di due metri dalla Yakushi, non vuole occluderla in uno spazio più piccolo, vuole che sia libera di esprimersi, vuole che nessuno osi mettere freno a quelle personalità che si intersecano tra loro. E’ affascinata, sebbene non lo mostri direttamente con la mimica facciale. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

15:49 Kouki:
  [Prati] Il tempo sembra cambiare, abbandona quell’aria asettica e inutile portando qualcosa di nuovo all’ambiente. La neve. Fiocchi iniziano a cadere lentamente dal cielo nuvoloso, piccole lacrime bianche che vanno ad adagiarsi sul terreno, sull’erba, ma che si sciolgono quasi subito, essendo i primi. Altri fiocchi ricadono morbidamente sulla testa dei presenti, ricoprono appena quella cascata nera della Yakushi, sciogliendosi e lasciandole un senso di bagnato. <Nh?> il viso viene portata verso il cielo, occhi ambrati che si spalancano tradendo un’emozione di stupore. Non ricorda di aver mai visto la neve, oppure ricorda poco. Come stiano le cose o meno, sta di fatto che la ragazzina è stupita nel vedere la neve, labbra appena dischiuse, occhi puntati verso il cielo. Forse l’ha vista che già era posata sul terreno, ma poi se n’è andata nei giorni successivi, ma vederla cadere dal cielo? Forse mai. Sembra proprio una bambina ora, sembra quello che dovrebbe essere, essere qualcuno che mai è potuta essere, non è nemmeno cresciuta in fretta, è nata che doveva essere già grande e capace di sopportare ogni tipo di dolore. Eppure in questo momento si apre qualcos’altro sul suo viso, un’espressione infantile nell’osservare quei fiocchi di neve, ma la piccola viene riportata alla realtà quando ascolta le prime parole di Naoko, quelle parole che cancellano dalla sua memoria quella maschera. <Ah.> torna a fissarla, torna seria e distacca, uccide quel suo essere infantile per tornare ad essere come prima. Di colpo, un cambio repentino, come se quella di prima non fosse stata nemmeno lei. <Allora mi sarò sbagliata, come ho detto i miei ricordi non sono affidabili su di te.> i suoi ricordi non sono affidabili, punto. Non ora che ha capito che Mirako glie li modifica a suo piacimento, quindi non ha motivo di andare contro alla ragazza che non ricorda di alcuna maschera. Ascolta con attenzione le sue successive parole, inclina la testolina di lato, accenna un piccolo sorriso che appartiene però più a Mirako che a lei. Piccolo, tenue, un po’ sghembo. <Sei la vera Te? Sei sicura? E’ bastato del sangue e una nuova famiglia? Ma prima di avere quel sangue chi eri? Avrai avuto una nascita, qualcuno che ti ha generata, eri nata e cresciuta essendo già te stessa. Sei te stessa anche se questo sangue ti è stato dovuto iniettare?> non ha idea di come sia avvenuta una tale modifica, ma lei è stata creata in laboratorio, ed è cresciuta in laboratorio, conosce solo quei metodi per modificare qualcosa. Siringhe. <Per essere te stessa hanno dovuto modificarti il sangue. Quindi non sei te stessa, ti hanno cambiata. E dato che prima non eri nessuno, hai preferito lasciarti trascinare da questo mutamento. Hai preferito pensare di essere te stessa ora. Ma ti hanno solo modificata, resa diversa da come eri in origine. La tua origine è il tuo essere te stessa, non un mutamento.> chiosa con quelle parole, il tono tranquillo, basso ed affilato, sibila ma senza un’evidente emozione, l’unica che spunta è quel sorrisino. Non le importa di far arrabbiare l’altra, non le importa se le causerà qualche reazione o meno, non le importa se Naoko passerà al contrattacco in qualche modo, offendendola o in qualsiasi altro modo. Non le importa nulla. Dice quello che vuole, Mirako la guida, Mirako le suggerisce le parole da usare all’orecchio… sibila, come farebbe un amante. E lei rimane così, immobile, con la testa piegata da un lato come se il collo fosse rotto, gli occhi aperti e fissi su Naoko, senza emozione, allucinati, e quel sorriso sulle labbra a renderla inquietante. <Si deve rimanere sempre in piedi. Se cadi e non ti rialzi, muori.> pura e semplice realtà, non ha altro da aggiungere sotto quella neve che cade. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:09 Naoko:
  [Prati] Il tempo muta attorno a loro, il tempo si modifica senza che loro possano fare qualcosa per impedirlo. Il tempo muta e da un cielo nuvoloso, senza una forma precisa, viene fuori la neve. Candida, delicata, fredda, unica, magnifica, bellissima. La neve, come il colore dei capelli che contornano il viso della Genin, come il candore che la distingue dalla massa, come la delicatezza che la pone su un diverso piano, come quella fragilità che dimostra ma che cela una realtà diversa, che cela una forza di volontà ritrovata, che cela la determinazione riavuta indietro con la sua rinascita, con quella vera rinascita. Ascolterebbe le parole riguardanti i ricordi, senza aggiungere nulla a riguardo, senza fornire altre parole. Non potrebbe nemmeno, non sa cosa riferire, non sa cosa raccontare, non ha nulla che possa essere collegato alla maschera che possedeva, che faceva parte del suo corpo, che era il precedente fulcro del suo potere, della sua intera esistenza. Il nulla più assoluto, come quel nero che si spande nella sua anima, che prende posto in ogni anfratto, che la rende lentamente un’arma letale contro tutto il mondo, contro coloro che osano ostacolarla. Ancora e ancora. Le parole successive, poi, andrebbero ad allarmare un attimo la figura della Kokketsu, a ristabilirla dal piccolo torpore raggiunto poco prima, a rimetterla nella careggiata che aveva lasciato un attimo, come se si fosse spinta un poco più in là, verso il baratro della leggerezza, dell’estrema naturalezza. Lei ha solo fornito la sua verità, il suo punto di vista, il suo obiettivo, quello che sente dentro al proprio cuore e al proprio spirito. Né più, né meno. <Iniettare? Non mi hanno iniettato questo sangue, sono stata colpita da questo sangue, mi ha trafitta e dopo giornate piene di dolore, sono di nuovo qui, sono rinata. Questo Sangue mi ha salvata, questo Sangue mi ha dato qualcosa di nuovo su cui contare, qualcosa di vivo a cui aggrapparmi. Non so chi siano i miei genitori naturali, non so da dove vengo, non so più nulla del mio passato, Kouki. Non ricordo nulla, non so più nulla di quello che ero prima di tutto questo> spiega, con foga, con quella determinazione che la Yakushi è riuscita a tirare fuori con le sue parole. L’ha spronata, l’ha fatta ragionare, l’ha portata a esternare ogni parte di sé. O quasi tutto. Pensa alle successive parole, si guarderebbe le mani, con i palmi rivolti verso l’alto ora. Li guarderebbe <Sono stata cambiata? Sono stata modificata? Non credo che qualcuno abbia voluto giocare con me, con il mio destino, con ciò che ero prima del dolore. I miei genitori adottivi hanno questo stesso sangue…> e qui dovrebbe fare due più due, ma vuole credere che sia stata scelta per qualcosa di grande e non per un esperimento portato nei suoi confronti. E’ effettivamente così, ma le parole della Yakushi la farebbero tentennare su questa certezza. E’ divenuta una Kokketsu affinché potesse avere un’identità precisa, affinché potesse sentirsi completamente parte della famiglia che l’ha accolta alla magione, affinché potesse rimuovere ogni stralcio del suo passato. Il dubbio esiste, ma lei è certa di non essere frutto di modifiche incivili. Lei è questa e basta. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

16:34 Kouki:
  [Prati] Quel bianco candore le ricorda la sua pelle. Oh, era bello, inebriante, quando il bianco della sua pelle veniva macchiato di rosso. Si apriva facilmente, quasi come burro, e ne fuoriusciva quel liquido scarlatto che tanto spiccava su quel bianco. Dolore e piacere, visivamente era bellissimo notare come quel candore veniva macchiato. Una goccia, due gocce. Il candore macchiato dal sangue, l’innocenza sporcata. La neve richiama alla mente altri pensieri, può essere accostata al semplice colore bianco, come potrebbe essere simbolo di purezza e innocenza. E lei lo sta macchiando col ricordo del sangue. Simbolo della sua innocenza perduta. Un ricordo tanto profondo e ben nascosto dalla stessa Mirako, qualcosa di oscuro che solo Lei ne è a conoscenza. Unico ricordo che la Serpe ben si premurerà di tenere nascosto alla mente di Kouki. Ma quei pensieri vengono comunque interrotti dal dire di Naoko, da quel suo modo di esprimersi. Dopo che la Yakushi ha detto quel che ha detto, nota un cambiamento nell’essere della ragazza di fronte a sé. Nota la foga, la decisione, ha risvegliato qualcosa in lei, qualche emozione. Non c’è più apatia e freddezza ora, in nessuna delle due. La piccola amplia quel suo sorriso che ormai è un leggero ghigno mascherato, quella reazione provoca in Mirako del piacere immenso, uno stimolo incredibile che la sprona a prendere sempre più il controllo della mente di Kouki. Le sussurra ancora una volta pensieri e parole. <Oh, scusa. È che non avevo idea di come tu fossi stata modificata. Sono abituata alle siringhe e alle modifiche tramite esperimenti. Perché solo così si può modificare una persona.> commenta placida, quasi divertita, non intenzionata a concludere lì il discorso. Continua ad ascolta, non la interrompe più fino a quando non nota quei dubbi, lei che si osserva le mani, forse vacilla, non lo sa… eppure Mirako si sta divertendo sempre più. Rimane piegata in quella innaturale posizione, la testa pesa da un lato ma gli occhi si assottigliano, mentre il sorriso si fa sempre più largo ed affilato. Si lecca le labbra, come se stesse gustando qualcosa di eccelso. <Quindi sei stata attaccata. Trafitta. Quel sangue ti ha infettata per puro caso? Chi ti ha trafitta ti voleva morta? Se così fosse… come puoi accettare e dire di essere te stessa dopo che quello stesso sangue ha cercato di ucciderti? Posso farti un esempio vero, Naoko?> non aspetta una sua risposta, continua a palare in una cantilena. <Sono stata morsa e ferite nelle fogne di questo villaggio. Da un mostro, più mostri. Hanno infettato e modificato il mio sangue con una malattia che mi corrode il cervello, mi procura intensi dolori ogni giorno, ogni minuto, ogni volta che provo emozioni.> sibila quelle parole così vere e cantilenate, come una nenia, mentre inizia anche ad ondeggiare su se stessa. Verso destra. Verso sinistra. <Questa infezione mi porterà a tramutarmi in un mostro uguale a chi mi ha infettato. Non trovi una certa similitudine con la tua storia?> si allarga il sorriso, ma di molto, come se stesse spaccando il viso della ragazzina da orecchio a orecchio, la bocca si apre e ne esce una risata. <Dovrei quindi dire che questo mi porterà ad essere me stessa? A prescindere?> scuote la testa ora. <Ma per favore. Hai un cervello, ragiona. Sei stata infettata, il tuo sangue mutato e… guarda un po’… i tuoi genitori adottivi avrebbero lo stesso sangue?> lei non sa nulla, ma fa questi pensieri nella maniera più spontanea possibile. <Ma. Che. Coincidenza.> sibila velenosa, come se volesse insinuare quelle parole nelle orecchie dell’altra. <Non puoi rinnegare ciò che eri prima in favore di una infezione. L’origine è la vera Te stessa. Quello che eri prima… ora… sei… una mutazione.> annuisce, ridacchia. <Probabilmente per i tuoi genitori adottivi non andavi bene prima, e hanno voluto cambiarti, violentare la vera stessa. O forse hanno solo voluto giocare con te, vedere cosa sarebbe accaduto se ti avessero infettata.> ritorna dritta con la testa, l’espressione muta di colpo, torna seria, decisa, fredda, punta e trafigge con lo sguardo sottile la ragazza. <Usa la testa. Tu non sei stessa ora, quando mai una mutazione sarebbe qualcosa di originale? Devi guardare al tuo principio, un essere privo di modifiche, un essere lindo e pulito, quell’essere è il nostro vero Io. Il resto sono solo modifiche.> non dice altro, ora seria più che mai, altri cambi repentini di carattere. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

16:58 Naoko:
  [Prati] La neve che scende sopra di loro mantiene un candore unico, mantiene una bellezza senza precedenti, mantiene una delicatezza e una dolcezza fuori dal normale. La neve è un agente atmosferico che pulisce l’aria che si respira, che elimina ogni sorta di scoria presenti attorno a loro, che allieta il cuore delle persone e che rende le giornate uniche, magiche, come se fossero impresse in un dipinto eterno. La neve è un fattore che fa parte della sua vita, l’aveva vista spesso da bambina, ci giocava libera e felice, ci giocava prima che i suoi genitori naturali prendessero la decisione di fare esperimenti e di abbandonarla poi per le strade di Kusa. La neve è un fattore positivo ma anche negativo nella sua esistenza, ma questo non è dato saperlo nella sua memoria, nei suoi ricordi. Le parole della Yakushi suonano come un campanello d’allarme all’interno della sua memoria, tuonano forti contro il suo cervello e non vogliono lasciarla andare, la riportano in un lieve stato di nervosismo, di una calma apparente che reclama sfogo all’esterno. La mano destra andrebbe a lacerare appena il dorso della mano opposta, un tic nervoso, un segno dell’instabilità che torna a far parte della sua essenza, del suo presente. Le prime parole vengono lasciate andare, senza donare una reale risposta, senza dare alcuno spunto alla mente della sua interlocutrice. Ma sarebbe quello che segue, quel discorso che va avanti: tutto questo la destabilizzerebbe, togliendola dalla sicurezza che si era creata attorno, da quelle certezze che ormai erano sue, da quelle certezze di cui aveva fatto la sua forza, la volontà della sua rinascita. <Mi ha trafitta, mi ha lasciata a terra, agonizzante. Ero a un passo dal baratro, non vedevo più nulla, non sentivo più nulla e quella figura mi ha chiesto se volessi vivere, se volessi sopravvivere. Ho accettato e da lì è iniziato tutto…> racconta i fatti nella loro realtà, ormai il dado è tratto. Immagini si susseguono nella testa, la mano destra torturerebbe ancora la sinistra, senza sosta, con il sangue che uscirebbe da quei graffi, con quella sofferenza che torna a galla e che prenderebbe completamente possesso della testa della Genin, della Deruta dei Kokketsu. <Coincidenza… papà…mamma…> parole che escono senza un vero senso per la sua interlocutrice, forse, ma per lei ce l’hanno. <Coincidenza… coincidenza> vorrebbe che si trattasse di una coincidenza, non vuole pensare di non esser stata abbastanza per coloro che l’hanno accolta, non vuole pensare che le è stato fatto tutto questo solo per renderla come loro, solo per considerarla una loro pari o una loro degna figlia. Non vuole pensare tutto questo, vorrebbe rifiutarsi, vorrebbe togliere dalla testa questo rumore assordante di sofferenza e strazio. <Sono una modifica di me stessa, sono un miglioramento di me stessa. Questa sono io, non sono qualcun’altra> vorrebbe credere alle sue stesse parole, vorrebbe credere fermamente in queste parole, ma l’accanimento portato da Mirako le sta rendendo tutto difficile, le sta facendo distruggere quel poco che ha ricostruito con l’arrivo del Sangue Nero. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

18:26 Kouki:
  [Prati] La neve continua a scendere, unica testimone di quell’incontro parecchio strano. Nota quel tic. La mano che inizia a grattare nervosamente il dorso della gemella. Ha una leggera memoria di quel tic, ma non vuole soffermarsi sui ricordi ora, vuole soffermarsi sulla ragazza che ha accanto. Su quella ragazza che sta barcollando davanti a lei, quella ragazza che sta trascinando nel suo mondo di follia, delusioni, dubbi che logorano lo spirito e il corpo, strazio, dolore, pensieri che lacerano il cervello. Come un serpente che si attorciglia lentamente intorno alla sua preda, ne avvolge le spire, e stringe lentamente. Ma perché? Perché tutto quello, a che scopo? Nessuno. Divertimento. Per passare il tempo. Ascolta la descrizione di come sono andati i fatti, senza fretta, facendo tornare quel suo sorriso. Si, va bene. Si ragiona. <Adesso spiegami… ragiona. Perché mai uno sconosciuto a caso ti avrebbe fatto questo? Colpita fino a lasciarti agonizzante, per poi farti una proposta simile? Così, da nulla.> continua, portando un passo verso la figura dell’albina, poi un altro, vuole ridurre le distanze, così che i suoi sibili possano raggiungere ed avvelenare la mente altrui. <Non ti ha lasciata scelta. E’ ovvio che per sopravvivere avresti accettato di tutto, anche accettare un’infezione e sopprimere la tua vera Te. E tu vorresti davvero essere fiera di una cosa tanto disumana? E non può essere stata una cosa a caso, non esistono le coincidenze.> tranquilla, placida, non alza la voce, le bastano i sussurri, le descrivono una situazione vera e logica. Almeno per lei. La lascia parlare, lascia che pronunci quelle frasi senza senso oppure no. Mamma, papà, coincidenze. Per lei, che non sa come sia la situazione, è tutto fin troppo chiaro e lineare. Si avvicinerebbe ancora di più a lei, mentre si crogiola in quei suoi dubbi, e lentamente cercherebbe di prendere la mano torturata della ragazza, quella mano col dorso scarnificato e dalla quale esce il sangue. Lo osserva, torna a sorridere, torna ad osservarla con quella lucida follia, gli occhi sgranati, il sorriso sottile ed affilato. <Se ti serve una modifica per essere migliore, allora hai già perso in partenza Naoko. Si è veramente migliori con le proprie forze. Non ti serviva un’infezione, non ti serviva fare parte di un esperimento. Non ti serviva cambiare per essere migliore. Questa non sei tu. Questa è una versione della vera Te che cerca di nascondersi dietro a delle falsità e non guarda in faccia la realtà. Sei qualcuno che ha preferito abbandonarsi a un cambiamento, che se l’è fatto andare bene e che ha rinnegato la vera se stessa. Hai riempito il vuoto delle tue origini, con la prima cosa che ti è passata sotto mano. E c’è da andarne fieri?> se fosse riuscita a prendere in maniera delicata la mano ferita dell’altra, ora andrebbe ad avvicinare il viso, le labbra al dorso di quella mano. La lingua farebbe capolino dalle labbra e andrebbe a raccogliere quel sangue. Leccherebbe la mano e tutto il sangue che ne sarebbe uscito. <Prima eri forte, prima eri te stessa. Ora sei solo debole e molto, molto sola.> un sussurro dolce e velenoso, non direbbe altro, si distaccherebbe da lei facendo qualche passo indietro, lasciandole la mano, e la osserverebbe con attenzione. Il sorriso sempre presente, gli occhi fissi su di lei. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

Salve mie belle ragazze, potreste gentilmente attendere l'azione del fato? Sarà una cosa breve e indolore...circa <3 (Passatemi anche la registrazione se potete)

Una fredda giornata in quel di Kusagakure. Al momento ci troviamo precisamente al confine con l’ex Takigakure, in mezzo ai bianchi prati che, solitamente, sono completamente ricoperti di fiori di ogni colore e forma. La stagione di certo non è delle migliori per la crescita delle piante in generale, esse non sono morte, bensì congelate sotto il gelido strato di bianca neve e ghiaccio, che li lascia in una fase di stasi pura che scomparirà con l’arrivo della primavera. Nascosti, nella neve che perenne continua a piovere dal cielo, ci sono boccioli e semi di ogni genere di fiore e nascoste, dalla neve che scende ci sono anche le nostre due ragazze. Una bambina e una giovane rinata, due personalità particolari che si confrontano su una serie di argomenti che, a giudicare da quanto sta andando avanti, non sembrano propriamente dei più rosei. Questo però non sembra interessare alla persona che, da qualche tempo, tiene i propri occhi puntati sulle due ragazzine. Una persona conosciuta ad una delle due che non sembra riuscire a toglierle gli occhi di dosso, soprattutto dopo le preoccupanti notizie ricevute da qualche suo collaboratore. Non si mostra, non alla tiepida luce di quel nuvoloso e nevoso giorno invernale, ma osserva quelle due ragazzine come se fossero in un quadro il cui, il tempo sembra esser fermo. Ed è così che il mondo sembrerà alle due ragazze, nel momento in cui una corrente di improvvisa aria calda arriverà a sfiorare i loro volti, e la neve smetterà di cadere, bloccandosi nell’aria, come nello statico istante di una fotografia. Guardandosi intorno, fra la neve un cucciolone nero fa la sua comparsa. Delle dimensioni di un cane da guardia, guarda la sua padrona da lontano, con un piccolo mucchietto di neve sul tartufo per renderlo più buffo, mentre scodinzola allegro, mostrando tutto il suo entusiasmo da cucciolone. Il cane nero che Goro ha affidato a Kouki è finalmente tornato e questa volta non è da solo. <Ciao!> A comparire dal nulla è una ragazza dall’aspetto gracile e leggiadro. Indossa un costume oscuro, spaventoso a tratti, che cozza contro quel dolce sorriso che mostra in direzione della più piccolo della coppia. <Kouki, giusto? Ti stavo cercando! Il mio nome è Despair> una visione viva e concreta per entrambe, che si scaglia fra la neve bloccata in aria, con un allegro sorriso e le mani incrociate dietro la schiena, soffermandosi ora su Kouki, ma lanciando qualche occhiata a Naoko di tanto in tanto, con tanto di sorrisi tranquilli e allegri. [Ambient]

[Despair= https://i.pinimg.com/736x/9b/c9/de/9bc9de626d669b4408dc75cb99111922--fantasy-concept-art-fantasy-artwork.jpg]

19:02 Naoko:
  [Prati] Un tic nervoso che torna a prendere posto nel cuore della Kokketsu, un tic nervoso che non si sarebbe aspettata da sé stessa, ancora una volta, ancora vivo nel suo presente, in quella vita che si era stabilizzata ormai. La neve continuerebbe a scendere attorno a loro, la neve continuerebbe il suo discendere senza curarsi dei sentimenti delle due ragazze, la neve toccherebbe la loro pelle per renderla un poco più fredda, più delicata, come se fosse costellata da tanti e minuscoli pezzi di diamante. Manto bianco che si estende ormai attorno a loro, che farebbe da cornice a questo momento, negazioni che vorrebbero divenire verità nella mente della Genin. Non ricorda nulla del suo passato, non ricorda nulla di ciò che era, non ricorda nulla di quello che volevano farle i suoi genitori naturali. Per colpa loro si graffiava le mani, per colpa loro ha assunto quel tic involontario, per colpa loro è iniziato tutto il calvario che l’ha portata a essere questo, a essere parte di qualcosa di nuovo, di qualcosa che scostasse dal suo villaggio natale. Le parole arrivano ancora forti da parte di Kouki, entrerebbero all’interno della sua testa e la farebbero destabilizzare ulteriormente, la farebbero crollare, non in senso figurato, ma sotto il profilo psichico. <Non lo so, Kouki. Non lo so. Non lo so. Non lo so. Non lo so> continua a ripetere la stessa frase, in loop, come se lo dovesse dire anche a sé stessa. Non riesce a fornire una risposta, non riesce a uscire da quel torpore, non riesce a ragionare lucidamente. <Non ho avuto scelta… è stato forzato… non ho avuto scelta… non…> e non andrebbe avanti a ripetere quelle parole, cercando di convincersi di qualcosa, cercando di reprimere qualsiasi altro pensiero che possa solo balenare nella sua testa, nella sua mente ormai scombussolata. E’ sola, completamente sola, deve contare sulle proprie forze se vuole rialzarsi, se vuole tornare a essere lei, se vuole essere davvero la migliore. Anche Ryuuma gliel’aveva ribadita: solo lei deve fare qualcosa per emergere, perché nessuno le darebbe una mano. Lei deve essere la sua vittoria e nessun’altro deve ragionare al posto suo. E’ sola, completamente sola e in quella debolezza continuerebbe a grattarsi la mano, fin quando Kouki non gliela prenderebbe per un attimo e lecca via il sangue presente al di sopra. Occhi sgranati, increduli, prima di vederla indietreggiare e tornare nella sua posa originaria. <E’ stata una coincidenza… solo una coincidenza> se lo ripete perché vorrebbe credere alle sue parole, perché non vuole mettere in cattiva fede coloro che l’hanno accettata come figlia, come nuova abitante della magione. Loro l’hanno salvata dalla strada e non vuole pensare che siano stati gli artefici di quel cambiamento radicale. Non lo vuole minimamente pensare. Ma non appena lo sguardo viene rialzato, qualcosa cambia attorno a lei, attorno a loro, come se il tempo si fosse fermato per un attimo. La neve non cade più, come statica e una figura apparirebbe davanti a loro, accompagnata da un cane che non ha mai visto. Sa di aver visto quella persona, sa che non è totalmente sconosciuta ai suoi occhi, eppure qualcosa non torna nella sua memoria, nelle immagini che, in qualche modo, passano davanti ai suoi occhi per alcuni istanti. Ma non si ricorda di lei, non potrebbe e, quindi, accantona l’idea di averla già vista, di averla conosciuta. Si confonde, presa da questo momento di nuovo tormento nella sua testa. Vuole capire cosa succede, vuole capire la presenza di quella ragazza davanti a loro. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

19:13 Kouki:
  [Prati] Sorride verso Naoko, attendendo con impazienza una qualunque sua reazione, le sue parole, mentre si lecca le labbra dopo averle leccato via il sangue dalla mano, be… sempre se ci fosse riuscita. Quel momento loro, nel quale sembra che nessun altro esista, nessun passante, nessun animale, niente di niente. Di certo la ragazzina non può sapere che non sono poi così tanto sole lei e Naoko. La Yakushi è concentrata solo sulla Kokketsu, su quel suo tentativo di portarla a traballare sulle sue stesse certezze, per il semplice gusto di farlo. Vederne le reazioni, studiarle, forse per farla sentire come si sente lei. Sorride melliflua nell’osservare la ragazza, mentre la neve cade dolce dal cielo, lenta e sempre più fitta, buttando le due ragazze come in una sorta di sogno o mondo a parte. E’ sua. Sente che la ragazza davanti a sé è caduta nelle sue spire, la sente sua come se fosse di sua proprietà. Ascolta le parole, osserva quel tic sempre più accentuato. <Si che lo sai. Cerca di svegliarti e ragionare.> sibila ancora una volta, più dolce, più soffusa e velenosa, mentre si avvicina a lei. <Esatto, non hai avuto scelta. Pensi che sia una cosa giusta non avere scelta? Non puoi andare fiera di una cosa simile. Ne va del tuo orgoglio. Ce l’hai ancora un orgoglio, vero?> continua a sussurra, mentre le prende la mano, la osserva, la accarezza con cura come se volesse occuparsi di lei. Poi la lecca, via il sangue, assapora quel sangue, sorride e si inebria riuscendo a far emergere il lato di Mirako che più piace. A chi? Non si sa. <Non sei rinata, Naoko. Sei solo caduta in una favola. In un sogno dal quale ti devi svegliare. Nessuna coincidenza.> chiosa ancora, ormai allontanandosi da lei di qualche passo, ristabilendo la distanza. <Ho avuto anche io dei genitori adottivi. Mi hanno solo fatta soffrire. Quindi lascia che ti dica una cosa… nessuno ti vorrà veramente bene se non sei sangue del loro sangue. Ecco tutto.> un’amara verità che un po’ viene spinta per far crollare ancora di più la ragazza, e un po’ viene detta perché ci crede, perché Mirako ci crede. Perché Mirako è lì, che parla alle sue orecchie e la influenza. E poi dal nulla tutto si ferma. La neve si blocca come in un’istantanea, una fotografia. Un vento caldo sembra accarezzarle il viso pallido e leggermente infreddolito, mentre qualcosa cambia intorno a loro, lo avverte ed inizia a guardarsi intorno in maniera circospetta. Sospettosa, per niente tranquilla, soprattutto perché sembra che il tempo si sia fermato. Non buona come cosa. I muscoli vengono tesi, pronta a reagire, ma i propri ambrati occhi raccolgono invece una figura conosciuta, il cagnolone nero che era sparito dopo che lei aveva incendiato la casa di Raido. Quel cagnolone è tornato e lei perplessa e dubbiosa lo guarda, lo osserva in quel suo scodinzolare felice, quella neve sul muso. <Cosa…?> pensava che se ne fosse andato perché impaurito da lei, via per sempre, e non si aspettava nemmeno di rivederlo se deve essere sincera. Quindi ora non capisce perché sia riapparso dal nulla, ma questo potrebbe voler dire una cosa… la Caccia. Quella visione di quel cane la destabilizza, è il suo turno a vacillare perché Mirako si distrae, e poi appare una seconda figura, una ragazza, sottile e leggiadra. <Chi sei? Come mi conosci?> non si fida, inizia ad essere confusa… come sa il suo nome? Lei non la conosce, e il cane di certo non può parlare, per quel che ne sa lei, e quindi? Despair. Le incute timore, e decisamente poco fiducia, le sue vesti cozzano in maniera orribile col sorriso che si porta sul volto. <Cosa vuoi? Perché mi cercavi?> un altro attacco forse? Non può escluderlo, ragion per la quale andrebbe a guardarsi ancora una volta intorno, pronta a reagire, pronta a combattere questa volta. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

La neve è ancora ferma, bloccata in aria come per magia, ma questo non sembra piacere a Despair. La donna si guarda intorno curiosa, danzando quasi con dei movimenti armoniosi e incredibilmente semplici, mentre il cane salta nella neve fino a raggiungere le due ragazze. Ogni suo balzo nel tappeto nevoso sembra spaventare la nostra cacciatrice, quasi come se fosse preoccupata per il cane stesso che, giunto ai piedi delle ragazze, cercherebbe di saltare addosso a Kouki per leccarle la faccia e mostrarle il suo affetto. <Non mi piace questa neve…> commenta rattristata la nostra cacciatrice, andando a compiere un netto movimento del braccio che farebbe scomparire le nubi e il gelo, comparire il sole che, velocemente, scoglie la neve e rinvogorisce le piante. Quelli che sono mesi e mesi di lavoro della natura, avviene nell’arco di qualche secondo. Il prato è di nuovo fiorito, di nuovo verde e rigoglioso e i fiori sono letteralmente ovunque. Ce ne sono di ogni colore e forma e emanano un estasiante profumo primaverile. Il freddo non è scomparso del tutto, ma si è decisamente attenuato. Non c’è bisogno di dire nulla, quella non può essere la realtà e non sembra interessata a nasconderlo la nostra cacciatrice, che torna finalmente a guardare Kouki e Naoko, raccogliendo da terra una serie di piccoli fiori. Li tiene in mano e li guarda, ascoltando i dubbi della bambina, e allo stesso tempo intrecciando quelle piante con abilità, con maestria, fino a creare una piccola coroncina. Non ci mette poco, per nulla, ma sfrutta ogni secondo, ogni risposta e ogni silenzio, per poter portare a termine la sua corona floreale. <Sai chi sono, lo sai anche se non mi hai mai vista, lo sai perché sei una bambina intelligente.> ammette, tenendo l’intreccio nella mano destra mentre va ad indicare la foresta la mano verrebbe aperta in quella direzione, come se si aspettasse che qualcuno le porgesse la propria, e quel qualcuno ci mette poco a mostrarsi. Non si avvicina, come la prima volta, nascondendosi dietro un albero e andando ad affermare ironico. <*No, non esco che se mi vede mi ammazza di botte…*> esattamente come al loro primo incontro, Goro, un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi bicromatici, si nasconde quanto può dietro un debole arbusto. Ironicamente spaventato, per esser sicuro di potersi far riconoscere. <Siamo preoccupati per te Kouki> ammette la donna sospirando <Noi cacciatori non possiamo vedere una bambina soffrire…> .. <*E noi siamo stanchi di vederti soffrire. Kouki vieni via con noi, vieni nella caccia, diventa una cacciatrice e abbandona il tuo mondo, il tuo passato e scegli un futuro in cui ti ameranno tutti*>. IN tutto questo NAOKO non viene ignorata, anzi, Despair allunga una mano con la corona di fiori completa verso di lei. <Ti vedo dubbiosa piccola. Cosa c’è che non va?> [Ambient]

19:43 Naoko:
  [Prati] Vorrebbe urlare, vorrebbe gridare, vorrebbe far capire al mondo che lei è davvero rinata, che lei è davvero quello che vuole, che lei è all’apice della sua esistenza, che ha in sé quello che serve per raggiungere quell’apice che tanto sogna, che tanto è insito dentro il suo cuore, dentro il suo animo ormai intriso di nero. Ma quella ragazzina la destabilizza, totalmente, la farebbe vacillare, la farebbe pensare, fin troppo. I pensieri si susseguono, i pensieri proseguono e rivivere il momento di quella lancia che trafigge il suo corpo è la cosa più dolorosa che potesse ricordare. Non sa davvero cosa dire, non sa davvero cosa pensare, non sa davvero dove portare la sua attenzione. Deve riprendere in mano le redini della sua testa, del suo cervello, di quello che la rende la persona cinica e fredda che ha imparato a essere. E’ lei l’artefice del suo destino, è lei che deve andare oltre a tutto questo, è lei che deve rialzarsi ancora e non lasciarsi abbattere dai dubbi, dalle coincidenze, dalle parole di tutti. E’ lei questa e deve diventare quel Demone che tutti vorranno evitare, che non vorranno avere davanti ai propri occhi. Deve convincersi, deve essere forte e abbandonare per sempre la debolezza, ciò che la rende fragile e malleabile. <Sì, ho un orgoglio. Sì, so che mi sono fatta andare tutto bene ma è per la sopravvivenza che ho scelto di diventare questo, che ho scelto questo Sangue e tutto il dolore che ne è conseguito. L’Amore è per i deboli, l’Amore è per coloro che hanno bisogno di sentirsi considerati, che hanno bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi. Non mi vorranno mai bene come figlia diretta, ma possono comunque volermi bene. A modo loro, chiaramente> vorrebbe credere a quelle stesse parole, ma sanno di tentennamento, sanno di dubbi, sanno di crollo interiore. E’ come se fuori stesse mantenendo una maschera ma, all’interno, tutto si sta rompendo, pezzo per pezzo, frammento dopo frammento. Ascolterebbe le parole che vengono indirizzate nei confronti della Yakushi, sia di Despair che dell’altra figura ancora in disparte, senza bloccare nulla, lasciando spazio a chiunque giunga qui, accanto a loro, accanto al discorso che si sta accendendo. Non può prendere le decisioni per l’altra, deve essere lei a prendere la giusta direzione per il suo futuro, per la sua intera esistenza. Despair andrebbe a comporre quella coroncina di fiori, lentamente, dopo aver fatto svanire la neve attorno a lei e fatto tornare la primavera in anticipo. Non è possibile un cambiamento così radicale, ma non vuole indagare, non ne sente la forza e la volontà. Anzi, la donna, al termine di quella composizione, allungherebbe la stessa in direzione della Kokketsu, ponendole quelle parole, ponendole quella domanda. Non si ricorda di lei, eppure vuole fidarsi di quelle parole, vuole fidarsi in un momento di estrema fragilità e debolezza. <Non c’è nulla che va bene, non va bene niente. Sono stata colpita, sono stata modificata, sono stata cambiata e credevo di aver trovato me stessa, credevo di aver trovato la vera Me, la mia reale essenza. Eppure mi sento così rotta, mi sento così inerme, mi sento soggiogata dagli eventi. Sono davvero me stessa o sono solo il frutto di un gioco malato, dettato da altri?> una domanda retorica, a cui dovrebbe rispondersi da sola, ma che supplica qualcosa nei confronti di Despair. Vuole capire, vuole sentirsi nuovamente forte, vuole sentirsi come quella persona che ha affrontato il dolore e lo ha sconfitto. Lei è una Kokketsu ed è fiera d’esserlo. Ma i dubbi instillati da Kouki l’hanno rotta, l’hanno frantumata all’interno e lasciato cenere attorno al suo corpo. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

20:52 Kouki:
  [Prati] In tutta sincerità non le importa di quello che poi sarà il risultato finale. Al momento si sta divertendo in questo modo, ad insinuare dubbi ed incertezze, a far crollare possibili sicurezze. Per un capriccio, solo un suo capriccio e niente più, se poi deciderà di rimanere sulle sue idee poco le importa, di certo lei non è lì per risvegliare gente addormentata. Ascolta in silenzio la risposta che le viene data, non la interrompe e cerca di comprenderla. Certo, lei la pensa come quella ragazza oramai, l’amore non serve, l’amore è solo un’illusione. Bisogna farsi forza da soli e da soli andare avanti. Nonostante l’ombra dell’incertezza nella sua voce, la ragazzina non può fare a meno di sorridere divertita verso Naoko. <L’amore è per i deboli. Ma anche ricorrere a modifiche per sentirsi forti, lo è.> pronuncia solo quello, sottile e velenosa, mentre lascia quel discorso alle sue spalle, o meglio… sulle spalle dell’altra. Si sente soddisfatta, si sente inebriata di quel poco divertimento che è riuscita a raggiungere. Ma tutto cambia, arriva il cane nero, arriva una certa Despair, la neve che si ferma, il tempo che rimane immutato. Soprattutto lei vacilla, l’animo scaccia l’influenza di Mirako solo per un momento, quando il cagnolone inizia a saltare e a correre verso di lei, sollevando la neve e cercando di raggiungerla per leccarle il viso. Ed ecco che così nascerebbe un sorriso sincero, un sorriso infantile e divertito nella maniera giusta questa volta. <Ehi, ehi.> non è abituata, ma cerca di non scacciarlo in modo prepotente, ma comunque di mantenere un certo controllo di sé, lasciando che il suo viso venga leccato solo un paio di volte, per poi cercare di farlo stare fermo e buono. <Buono, su.> delicata nella voce quando parla con lui, come se Mirako fosse stata di colpo presa e messa in un angolino. Lo scenario cambia di nuovo quando la donna cambia addirittura la stagione. Il freddo scema solo lentamente, ma la neve scompare, esce il sole e il prato si ricopre di fiori profumati tutti diversi. Non è la realtà, certo che no, ma ancora si sente ben lontana dal voler fare qualcosa. Per il momento. <So soltanto che molto probabilmente appartieni alla Caccia. Per via del cane.> è apparsa con lui, e lui le è stato dato da quel ragazzino per proteggerla. La deduzione logica è ovvia. <Ma cosa vuoi?> di solito non hanno mai portato niente di nuovo quando apparivano, che si trattasse si attaccare il villaggio, distruggere edifici o altro. Infine ecco un’altra voce, una maschile che riconosce, infatti si volterebbe per cercare di trovare Goro con lo sguardo e ne ascolta le parole. Ascolta tutto quello che entrambi vanno a dirle. Diventare una cacciatrice? Lei non ha nessun legame con Kusa, ma addirittura mollare tutto per passare con quello che al momento è ancora il nemico… no. Si muove Mirako, si velocizza a prendere il controllo ed influire la mente della piccola. <La mia risposta è no.> pronuncia secca, ma senza far morire il sorriso. <L’amore non mi interessa più ormai. A venire con voi ci guadagnerei solo quello e non mi interessa. Questo è il mondo che mi interessa, il mondo in cui potrò seguire i miei obiettivi.> Mirako ha scelto di nuovo, ha scelto bene, perché ha già deciso quale strada dovrà percorrere. Non vuole dare spazio di pensiero a Kouki, ha paura che la promessa d’amore potrebbe non farla pensare lucidamente. <Il vostro mondo è una utopia.> continua a fissare la donna, occhi negli occhi, sorriso sicuro sul viso e temperamento piuttosto spavaldo, ci manca poco che anche l’ultima goccia di Kouki sparisca in favore di una Mirako che non lascerà correre niente. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

[NAOKO] si trova in difficoltà di fronte a quella strana situazione. Ha di fronte a se un fantasma di un avvenimento passato. Qualcosa che doveva aiutarla ora la lascia dubbiosa, impreparata ad ascoltare le parole di una bambina distrutta dal dolore e controllata dalla parte peggiore di se. Si lascia riempire di dubbi, si nasconde nelle sue preoccupazioni invece di essere fiera di ciò che è diventata, di ciò che desiderava diventare. <La vera te. Piccola, tu sei quello che decidi di essere, non quello che gli altri hanno creato o stanno creando. Portarti via quel passato è stato un errore…hai perso ciò che eri, per quanto brutto fosse, per quanto distruttivo, hai perso il legame con la trasformazione che ti ha portata a diventare quello che sei ora….> lo ammette con rammarico e tristezza, andando a mettere la piccola composizione floreale sulla testa della ragazzina sospirando. <Devi smettere di dare peso ai desideri e alle azioni di coloro che ti sono intorno. Le parole che ti rivolgono, per quanto dure e crudeli, ti formeranno per diventare più forte…> e qui prende la parola Goro, soffermatosi sulla scena del cane che ha cercato, invano, di leccare la faccia della sua padrona, per poi riprendere da dove è rimasta la genjutser più potente della caccia selvaggia. <*Sono nato da una coppia di fratelli amanti, frutto di un incesto per nulla apprezzato dal resto della famiglia. I miei genitori sono stati uccisi dal loro stesso padre e io gettato a morire al freddo a soli 6 anni. Ricordo ogni cosa, come dicordo di aver perso un occhio mentre scappavo nella foresta e l’altro per un infezione. Mi definivano inutile, mi definivano uno scarto, poi mi hanno trovato. Mi hanno curato e amato. Ho due occhi nuovi*> e una cicatrice su uno dei due quasi a confermare la sua storia <*Io non dovrei sapere chi sono e cosa sono secondo il tuo dire. Frutto della crudeltà di una famiglia che non mi amava, adottato da chi mi ha piazzato sul volto due occhi speciali. Potevo essere il loro servo, ma sono diventato un loro figlio, con l’impegno e la perseveranza. Devi scegliere tu cosa essere, ma amore*> si volterebbe verso Despair, avvicinandosi finalmente a lei e cingendola in un abbraccio <*siamo venuti per un altro motivo e lo sai…*> lo ammette dando un bacio sul collo della donna spettro, soffermandosi poi con lo sguardo sulla piccola Kouki, sorridendo alla personalità dominante con estrema dolcezza. [KOUKI] si esprime chiaramente, mostrando la propria decisione nei confronti di quella allettante proposta, ma quel rifiuto non lascia sorpresi i due cacciatori, anzi, sembravano aspettarselo. <Un Utopia…sotto alcuni aspetti si. Non siamo perfetti nemmeno noi.><*Ma siamo sicuramente migliori di voi*> quello che segue è una gomitata nello stomaco del povero Goro che, nonostante la stazza superiore rispetto a quella di Despair, si contorce dal dolore come se un treno lo avesse investito in pieno. <Quale sarebbero i tuoi obbiettivi piccola Kouki?>[Ambient]

21:19 Naoko:
  [Prati] Non sa nemmeno lei più cosa dire, non sa nemmeno lei che cosa voglia la sua testa, il suo cuore, la sua anima. Sa solo che quella chiazza nera dentro di sé lentamente si sta espandendo, prendendo possesso d’ogni cosa, rendendola più cinica ma anche più fragile allo stesso tempo. Un tic nervoso che intacca le sue mani, un tic nervoso che non cesserebbe se non dopo le parole offerte ancora dalla Yakushi, prima, e da Despair poco dopo. Non si crogiola più in quel torpore, non andrebbe più a farsi gratuitamente del male e rivolgerebbe lo sguardo in direzione di Kouki, prima <Sono stata adottata perché i miei nuovi genitori mi vogliono bene, a modo loro e nessuno deve mettere in dubbio questa decisione. Loro mi hanno resa più forte, loro mi hanno resa quella che sono e sono certa che non hanno voluto il mio male nel farmi questo. Quindi non ho altro da dire a riguardo> e qui terminerebbe quel discorso, prima di volgere lo sguardo verso Despair, ancora una volta. Le sue parole sono qualcosa che la fanno guardare dentro, così come quelle che Goro rivolge nella sua direzione. Ha ragione, hanno entrambi ragione e saranno le parole seguenti a fargli comprendere che, invece, hanno fatto bene a rimuovere il passato dalla sua memoria. <Sì, è vero. Non devo permettere a nessuno di sovrastarmi, non devo permettere a nessuno di essere al di sopra delle mie aspettative. Sono certa di quello che sono e devo fare in modo che questo sia il mio futuro. Sono certa di essere nella ragione e i miei genitori vogliono solo il meglio per me. Ti ringrazio, Despair. Adesso ho capito, adesso mi rialzerò ancora e farò vedere a tutti che è grave errore mettermi contro la mia stessa essenza> sicura, decisa, sebbene sia più rotta dentro, sebbene sia ancora fragile dentro. Ma deve essere forte, deve essere unica, deve essere Lei a decidere per sé, senza farsi deviare dalle azioni o dalle parole altrui. Hanno ragione i due seguaci della Caccia e attenderebbe una nuova replica, focalizzando l’attenzione sulla Chunin, su quello che hanno in serbo per lei. E’ viva, è forte e niente la deve abbattere. Mai più. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

21:36 Kouki:
  [Prati] Di quello che dicono la donna e il ragazzo verso Naoko, non le interessa. Del resto come già accennato, di quello che deciderà non le importa. Ha voluto solo divertirsi, non voleva ottenere nulla di che, se non magari un pomeriggio diverso dal solito. Tutto qui, il suo risultato è stato raggiunto, che ella riprenda la sua decisione e il suo controllo, ben venga. Potrebbe persino sentirsi soddisfatta di quello. Si limita dunque ad adocchiare il cagnolone, magari cercare di dargli qualche carezza, addolcita, almeno un poco, da quella presenza. La storia di Goro viene ascoltata anche da lei con molto interesse, giusto per farsi un’idea della persona che si ritrova davanti, andando a scoprire retroscena e pensieri di un mondo tanto diverso, forse, dal suo. Naoko sembra riprendere in mano la propria sicurezza, eppure quelle parole, per quanto non le interessino, provocano in lei un sentimento di dolore. I suoi genitori adottivi la amano, i genitori adottivi di Goro pure. Insomma, è solo lei che è stata abbandonata dal padre adottivo? Solo lei anziché esserne fortificata ne è uscita più debole di prima? Non lo accetta, e quella rabbia la porta a chiudersi davanti a loro, a non accettare nessun’altra parola da parte di Naoko, Despair e Goro. Basta. E’ stufa, stanca, li odia e li detesta tutti. Anche se si ritrova in accordo sulle ultime parole della ragazza albina, dopo tutto bisogna rialzarsi da soli e andare avanti da soli, sicuri di quello che si è, sicuri di quello che si vuole ottenere. L’espressione diviene fredda però, distante da quel gruppetto di persone, i muscoli tesi, i pugni chiusi, gli occhi assottigliati e gelidi. <Il vostro mondo non è diverso dal mio. Voi non siete perfetti, come non lo siamo noi.> non vede differenze, se non un grande amore che inebria gli abitanti cacciatori. E ora ne può fare davvero a meno lei. <Migliori?> non sta sorridendo, non si sta più divertendo. Migliori, certo. Praticamente osserverebbe Goro come se potesse bruciarlo con la sola forza del pensiero. Sta andando davvero male quella giornata, non si sente a posto, non si sente tranquilla, ne tanto meno felice e collaborativa. Comunque sia porterebbe lo sguardo sulla donna quando le vengono chiesti i suoi obiettivi, e la ragazzina non si sente tanto in vena di spiattellare tutti i suoi pensieri ad una sconosciuta. <Raggiungere una certa persona e superarla. Diventare forte e migliore di tutti. E per farlo devo rimanere qui.> Orochimaru non era certo un membro della Caccia, non avrebbe senso per lei allontanarsi dal mondo del suo vero Padre, per andare a fare… ghirlande di fiori. No. Scuote la testa. Non può lasciare tutto e andare in un posto che le farebbe solo venire il voltastomaco ora come ora. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

[Naoko] improvvisamente si ritrova migliorata psicologicamente parlando, ma non sembra convincere la coppia di Genjuster, che la guardano perplessa prima di tornare ad osservare [Kouki]. Alla piccola viene posta una domanda semplice ma, la risposta che ricevono, è quantomeno incompleta. Avrebbero voluto sapere di più, avrebbero voluto ottenere di più da quell’incontro, avrebbero voluto prenderla con se. <Vorrei mostrarti il mio mondo, ma in questo stato non me lo permetteresti piccola. Per favore cerca di capirmi> sorride la donna, andando a bloccare i movimenti di Kouki in quella perenne illusione in cui sono cadute le due ragazze. <Voglio mostrarti il mio mondo ma voglio anche essere sicura che tu riesca a valutare il tuo al meglio prima di decidere. Non ti piacerà, non vi piacerà, ma tutte e tre dovete assolutamente prendervi un periodo di riflessione, dovete osservare il mondo da una prospettiva diversa. Voglio che per un po’ siate delle spettatrici, per capire chi vi ama e chi invece cerca solo di approfittarsi di voi. Vorrei che, la prossima volta che ci vediamo piccola, tu sia in grado di scegliere, conscia di quello che ti circonda.> le parole della donna risuoneranno nella testa della bambina con dolore, mentre potrà vedersi isolata, rinchiusa nel buio della sua stessa mente, con le tre personalità che le abitano il corpo, bloccate esattamente come la carne di cui esso è composto. <Dovete farvi da parte, dovete prendervi del tempo per riflettere> le tre piccole figure nella mente della bambina si vedrebbero dunque rinchiuse in una gabbia di vetro insonorizzata. Nulla di quello che dicono potrà essere udito dalla personalità principale, Kouki, che invece ha un bonus aggiuntivo. Quella personalità ha dei fori del vetro che le permetteranno di comunicare con l’esterno. Ma nel buio della sua mente, con tutte e tre le personalità bloccate, non vi è nulla di più della solitudine e del tetro silenzio. Eppure quella calma dura poco, in quando tutte e tre, Mirako, Heiko e Kouki, potranno vedere una quarta figura, identica in tutto e per tutto a loro, uscire dalle tenebre della sua mente. <Lascia loro il tempo di capire> rimbombano le parole della genjuster nella mente nuovamente divisa della Yakushi, anche se temporaneamente. <Aiutale se lo ritieni necessario> e la figura a cui si rivolgono è la nuova se, quella nuova presenza nella sua mente. Le lascia il tempo di riprendersi, di presentarsi alla personalità principale, Kouki, l’unica che potrebbe realmente sentirla per poi abbandonare quel posto buio e tornare ad osservarla dal di fuori, liberandola anche dalla presa che la teneva bloccata. <Hai già scelto il tuo nome?> In tutto questo Goro si è semplicemente accartocciato a terra per il dolore, andando a portare una mano verso Naoko come a chiederle aiuto per rialzarsi, cosa che porta Despair a voltarsi verso di lei e affermare. <Tranquilla, è un bambinone non sta soffrendo così tanto> se lo è scelto lei povera crista. Sospira e si concentra su [Naoko] stessa, andandole a portare una mano sul volto, accarezzandolo dolcemente. La ragazza potrà però sentire il formicolio di una porta che, lentamente, si apre verso dei ricordi dolorosi. <Devi iniziare ad affrontarli. Con la dovuta calma, un passo alla volta. Non strafare, non pretendere di ricordare, ma lentamente devono tornare ad essere parte di te> anche perché il suo incantesimo non sarebbe comunque durato per sempre. [Ambient]

22:20 Naoko:
  [Prati] Ormai l’attenzione è virata da Kouki, non le interessa quello che potrebbe dire, non le interessa quello che potrebbe pensare in quanto, ora, è lei che deve pensare a sé stessa, al suo benessere, a ristabilire quella pace che aveva raggiunto, quella pace che aveva ritrovato dopo il dolore, dopo la sofferenza, dopo il corpo che si è accartocciato e poi ristabilito nuovamente. Linfa nuova, sangue nuovo, l’insieme di più fattori che l’hanno portata a essere nuovamente sé stessa, conscia delle sue possibilità, conscia delle sue potenzialità. Guarderebbe la scena da spettatrice circa il discorso che ruota intorno alla Yakushi, come se volesse capire, come se volesse comprendere qualcosa in più di lei, qualcosa che non ha colto, qualcosa che non ha compreso dietro quella coltre di divertimento e subdola intenzione. Ha giocato un poco con lei, con la sua psiche, facendo perno su di un presente che adora, su di una famiglia che adora, su di un’essenza che adora sebbene sia arrivata in modo diretto e brusco. Forse troppo busco, ma sono dettagli irrilevanti ora. Nonostante tutto andrebbe ad allungare la mano in direzione di Goro, per aiutarlo a rialzarsi, per farlo rimettere in piedi e focalizzarsi nuovamente sulla figura di Despair, di questa donna dalle mille doti e dalla mentalità immensa. La ammira in un certo senso, sebbene lei non abbia mai appreso la sottile dote delle illusioni. La mano di quella stessa donna andrebbe a lambirle il viso, a farle sentire quel poco di calore e la Genin socchiuderebbe le iridi blu per un brevissimo istante, prima di ascoltare, prima di capire il motivo per cui non ricordava nulla di quello che fu, di quello che i suoi genitori naturali le fecero nel tempo. Ascolta, memorizza e solo dopo lunghissimi attimi andrebbe a rispondere <I ricordi devono tornare a essere parte di me. Perché di ricordi stai parlando, vero?> non saprebbe dire altro, ma aggiungerebbe <Sì, qualunque cosa sia successa la devo affrontare e devo essere forte per affrontare i miei stessi demoni. Cercherò di comprendere, passo dopo passo, affinché nulla possa distruggermi, affinchè nulla mi mandi ancora in pezzi l’anima> una promessa che porta verso Despair, per provare a dare nuove certezze a sé stessa, alla forza di volontà che ha ritrovato e che deve mantenere, con tutte le sue forze. Ha paura, è chiaro come il sole questo, sul suo viso, ma deve affrontare tutto, deve essere in grado di andare avanti. Deve crescere e deve dare la svolta ultima alla sua esistenza. [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

22:39 Kouki:
  [Prati] Qualcosa non sta andando come previsto. Non è previsto da Mirako, da Heiko e nemmeno da Kouki. Ascolta le prime parole, andando a scuotere la testa ancora una volta. <Che intendi dire?> ma si blocca. Di colpo i propri movimenti non sono più liberi e il panico inizia a raggelarle il sangue. <Capirti?> sibila contro di lei, unica cosa che le è rimasto da fare, ovvero parlare. Sta per scoppiare, vorrebbe scoppiare, attaccarla, non capisce quello che sta accadendo… la donna parla, parla, va a dire cose, e lei cade sempre più nel panico perché non riesce a muoversi. <Smettila subito di fare quello che stai facendo.> qualsiasi cosa sia, vuole muoversi, vuole andarsene. Cercherebbe di muoversi con tutte le sue forze, mani, piedi, gambe, braccia, testa. Niente. <Spettatrici?> Mirako freme, teme qualsiasi cosa, teme quella donna più di ogni altra persona in questo momento. Ed è così, che nel giro di qualche secondo, dalla bocca della ragazzina uscirebbero tre intonazioni diverse. Kouki, Mirako ed Heiko, tutte e tre per dire la loro, come se fosse stata aperta una porta solo per quei pochi istanti. <Fermati subito! Non puoi bloccarmi!> la voce alta, trasfigurata dalla rabbia e dalla paura, dall’odio e dalla violenza, il viso si tramuta in quei secondi mostrando la Serpe, mostrando Mirako. E poi? Subito dopo, accavallandosi con Mirako, dalle labbra di Kouki fuori esce la voce di Heiko, più dolce, più accomodante, ma anch’essa spaventata per quello che può immaginare possa accadere. <Ti prego, potrebbe crearsi il chaos…!> l’espressione muta, si fa implorante, trema, vorrebbe muoversi, ma ancora ecco che torna Kouki, chiude gli occhi, se le fosse possibile ovviamente. Cercando di mettere a tacere le due personalità che parlano ora nella sua testa, si parlano sopra, gridano, c’è confusione, tanta, così tanta che non riesce più a sentire nulla. E poi… poi li riapre e si trova nel buio. <Che succede? Mirako! Heiko!> riconosce la propria mente, come potrebbe non riconoscerla, non si sente più immobilizzata, ma intorno a lei è il buio. Si sente sprofondare da una volontà non sua, sente in lontananza ancora le grida delle sue Gemelle che ad un certo punto tacciono. Silenzio. Un silenzio così innaturale da spaventarla. Le manine si muovono, tastato quelle che sembrano essere le pareti di una gabbia munita di fori. È rinchiusa nella sua stessa mente. <Ehi! Fammi uscire!! Mirako!> è logico per lei dare la colpa iniziale a quella personalità, eppure la vede… vede Lei e vede Heiko, le vede separate e rinchiuse in altre due gabbie. Eppure non le sente. Vede Mirako sbattere con forza i pugni contro quelle pareti, la vede dischiudere le labbra e diventare paonazza dallo sforzo, ma non la sente… Heiko invece si lascia cadere seduta, con la schiena contro una delle quattro pareti. Non dice nulla, forse pensa. Il cuore batte nel petto come un cavallo impazzito, il fiato le manca, la testa le gira, e la voce di Despair rimbomba nella sua testa. <Despair!> la chiama, sembra implorarla, ma lì, fuori dalle gabbie, compare un’altra Gemella. Una quarta Kouki. Un’altra. La ragazzina indietreggia lentamente fino a che la schiena non va a sbattere contro la parete dietro di sé. Occhi sgranati, labbra dischiuse, espressione terrorizzata, le parole non escono. Lentamente scuote la testa, si sente sconfitta, si sente tradita, si sente in un loop senza uscita. La voce di quella donna parla direttamente con la quarta Kouki, come se fosse sua madre. Quella figura annuisce, sorride solare come una bimba alla quale è appena stata data una missione importante. Ma Kouki non riesce a crederci, sente di star perdendo ogni cosa. <No, no, no… no…> scuote la testa, continua, mentre la quarta Kouki si volta verso di lei. La guarda, le sorride. E poi? Poi va a prendere possesso di quel corpo, viene portata alla luce mentre Kouki, insieme alle altre, rimane bloccata nella propria mente. La nuova personalità andrebbe così a riaprire gli occhi, libero ora il corpo dall’immobilità alla quale l’aveva costretta la donna. <Si, mamma, mi voglio chiamare Nathair!> la voce completamente mutata, più infantile, dolce, gioviale, priva di ogni increspatura, esclama in quell’enorme sorriso infantile ed ingenuo, mentre va a stiracchiarsi rumorosamente. Chiama madre la donna che l’ha effettivamente creata e verso la quale prova affetto, come prova affetto verso la Caccia, quella grande famiglia alla quale quella personalità appartiene. E mentre le Altre urlano e sbattono i pugni nelle loro prigioni, la Nuova va a guardarsi intorno, con occhi nuovi, occhi pieni di meraviglia. Occhi di una bambina. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro]

Il blocco viene rimosso lentamente, viene rilasciato con incredibile dolcezza e i ricordi vengono sbloccati nella mente della giovane. <*Ci saranno momenti in cui il tuo passato ti sembrerà troppo vicino, non scappare, affrontalo*> un semplice consiglio del ragazzo che finalmente si rimette in piedi, aiutato dalla Kokketsu, facendo scomparire ogni espressione di dolore dal suo volto. Sospira e torna a voltarsi verso Despair che sembra visibilmente affaticata dalla giornata. L’illusione cade per entrambe, mentre Despair finisce in ginocchio. Ora, senza quella illusione, si mostra nella sua vera forma. Una ragazza, anche abbastanza giovane, con un vestito simile a quello indossato nell’illusione, ma meno macabro. <*Despair…*> come potrebbe il nostro cavaliere non andare a soccorrere la sua amata? La solleva da terra, prendendola fra le sue braccia, lasciandole comunque il tempo di finisce di parlare con le due ragazze. La neve è di nuovo intorno a loro, lentamente sciolta dalla fredda pioggia che ora cade dal cielo. <Ci metterai qualche settimana a ricordare tutto Naoko…> ma sentirsi chiamare mamma la blocca. Non se lo sarebbe mai aspettato e inizia a piangere, commossa dalla situazione. Prova ad appoggiare una mano sul capo della bambina, accarezzandole i capelli e poi il volto, con dolcezza. <Nathair…io non posso imporre la tua presenza in quel corpo piccola mia, non per sempre. Kouki, so che mi senti, so che mi vedi> Kouki può in effetti vedere e sentire tutto quello che vede e sente la nuova personalità, ma non potrà interagire direttamente con il mondo. <Nethair perderà lentamente potere e voi tornerete ad essere libere. Lei ti mostrerà la sofferenza di chi ti ama per davvero, il menefreghismo di chi invece non lo fa. Più passerà il tempo più riuscirete a liberarvi, tutte. Non è una punizione questa, voi non state scomparendo, non siete in pericolo. Le vostre gabbie si romperanno all’unisono, ma alcune volte potrebbe succedere che, da una frattura, una delle personalità potrebbe influenzarti. Nathair, fai la brava. Ti voglio bene…> detto questo si ritroverà ad essere portata via da Goro, lasciando Kouki e Naoko da sole, in compagnia del bagnato e contento cane nero della piccola Yakushi. [FINE. END obbligatorie]

23:11 Naoko:
  [Prati] Qualcosa è mutato, qualcosa è cambiato ancora una volta, qualcosa si frantuma e qualcosa si ricostruisce. Una mente che si libra nell’aria, di tanto in tanto, per poi cadere in un baratro senza fondo. Per poi risalire ancora una volta e mostrare quella luce nera che porta con sé, quella luce nera che abita l’anima della Genin, quella luce nera che sta divenendo il fulcro della sua esistenza, della sua reale e viva essenza. Una ragazza all’apparenza tranquilla ma che dentro di sé nasconde insidie che molti vorrebbero evitare, che molti vorrebbero donare ad altri e alleggerirsi così la coscienza. Ma lei no, lei è lei e deciderà sempre per lei. Nel bene e nel male. Le parole di Goro giungerebbero a lei nell’istante in cui lo avrebbe aiutato a rialzarsi da terra, quei ricordi che lentamente verrebbero sbloccati per prendere nuovamente posto nella sua memoria, nel suo passato, in quell’infanzia che aveva dimenticato, di quel dolore che aveva dimenticato, di tutta la sofferenza che aveva dimenticato con il passare dei giorni. Un passo alla volta, lentamente, affinché i tasselli tornino insieme e lei torni ad affrontare quel mondo, quell’insieme di esperimenti e torture psicologiche che l’hanno spinta a reprimere il suo vecchio destino e ad accettare quello nuovo, con il Sangue Nero dentro di sé e una nuova identità di cui andare fiera, da mostrare a tutti. Ha paura, è evidente, ma deve affrontare tutto quello se vuole davvero liberarsi dal peso del passato e avere così la pace dei sensi che tanto sogna. Ci vuole tempo, ce ne vorrà molto, ma deve affrontarlo e non serve più rimandare. <Grazie, di tutto> ultime parole prima di vedere i due Genjutser allontanarsi da quel luogo e far tornare la neve su di loro e quella magia che i fiocchi alla vista di entrambe le ragazze. Porgerebbe la mano in direzione di Kouki, della nuova presenza e, se lo vorrà, torneranno insieme indietro, altrimenti la Genin prenderà la strada verso la Magione. Deve riposarsi, ha avuto abbastanza emozioni per oggi. [End] [Chakra 30/30] [Porta Kunai/Shuriken x1 – Kunai x3 – Shuriken x2 – Portaoggetti x1 – Coltello x1 – Spiedi x3 – Veleno Inibente x1 – Veleno Tossico C x1 – Tonico Coagulante x1 – Tonico per Chakra x1]

23:22 Kouki:
  [Prati] L’illusione viene meno, e tutto decade dopo che la donna ha accarezzato il viso di Naoko, e ascolta le parole di Goro che sono rivolte alla Kokketsu. A quanto pare si parla di ricordi per quanto riguarda la ragazza, e la piccola Yakushi si volta a guardarla, col sorrisone sul viso candido. Sembra del tutto diversa, anzi lo è, può avvertire la voce di Kouki, ma al momento la ignora, dopo tutto ancora non si sa bene quale tipo di personalità sia questa nuova. Non può sapere quello che vivrà Naoko, sa soltanto che ora sente particolarmente fame, quindi si limita al silenzio, massaggiandosi la pancia e guardando distrattamente la neve e l’inverno che è ritornato. Torna a guardare la donna solo quando avverte quella carezza sul suo capo, e quindi andrebbe ad ampliare quel sorriso verso di lei, salvo poi farsi dubbiosa e gonfiare appena le guance. <Ma come? Io voglio rimanere!> capricciosa e con un moto di tristezza mentre viene a scoprire che pian piano si indebolirà, per lasciare nuovamente spazio alla proprietaria legittima di quel corpo e le sue personalità. Nello stesso momento però Kouki sembra rilassarsi all’interno della propria gabbia, mentre le altre non sanno che presto o tardi torneranno comunque libere. Prova un po’ di pena per loro, ma emette un silenzioso sospiro. La situazione sembra chiara, non l’accetta, come potrebbe, prova rabbia per essere stata bloccata nel suo stesso corpo, ma ormai urlare ed imprecare non servirebbe a nulla. Ma sembra chiara… questa nuova personalità, questa nuova bambina, farà il suo dovere e poi scomparirà lasciandole libere. Eppure già da ora riesce ad avvertire una sorta di malessere per questo suo destino… scomparirebbe, quindi sarebbe come morire. Insomma, sa che è qualcosa di fittizio, della sua mente, eppure non può non provare un certo dispiacere. Un destino che potrebbe accadere a tutte le sue personalità, potrebbe mai accettarlo? <Va bene, mamma, farò la brava.> ammette lei, sempre sorridendo ed emettendo una piccola risata decisamente infantile, annuendo con convinzione, ma forse facendo trapelare un’aria un po’ furbetta. Leggera, decisamente la bambina che forse avrebbe dovuto essere. Forse un po’ troppo, forse non rispecchia totalmente l’età che dovrebbe avere, forse è più piccola, più innocente. <Ti voglio bene anche io, ogni tanto potrò rivederti?> lei e Goro, ovviamente, li osserva andare via, mentre continuerebbe a salutarli agitando la mano, mentre poi non esista ad assalire dolcemente il cagnolone che andrebbe letteralmente ad abbracciare, affondando nel suo pelo, ed accarezzandolo energicamente, ma con dolcezza, con le manine. Solo dopo osserverebbe Naoko e quella mano tesa. <Piacere di conoscerti!> senza nessun problema andrebbe a prendere la mano dell’altra, stringendola con sincero affetto, e si incamminerebbe con lei, come se nulla fosse, come se fossero amiche da una vita, ovviamente non mancherebbe di fare segno al cane di seguirla, non vuole rimanere senza di lui. Che splendida serata, può vedere quel mondo con occhi nuovi. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale sul petto – un sigillo potenziante Fisico speciale sul braccio destro][END]

Naoko e Kouki parlano tranquillamente nei prati fioriti, al riparo dalla neve grazie ad un albero, quando ecco che la caccia fa la sua comparsa. Il cane che è stato affidato a Kouki è corso a cercare aiuto dal suo precedente padrone. La cavalleria arriva e si attiva per entrambe le ragazze spingendole a vedere il mondo sotto una prospettiva diversa.

Le particolarità per Kouki da inserire nelle note le scrivo domani...dopo una notte di riposo sperando che scenda la febbre
Neoko recupererà completamente la memoria nel corso del tempo [Riacquisterà la memoria completa il 30 Marzo]
Brave entrambe, peccato per il no Exp per via dell'ambient.