Giocata dal 03/02/2018 19:12 al 04/02/2018 02:04 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[--> Anteiku] Kaine si sta facendo una passeggiata per le strade di Kusa per rilassarsi un attimo anche dopo la giornata di ieri. E' riuscita a scoprire il suo elemento del chakra dopotutto, è stata una bella sorpresa per lei scoprire che il suo elemento fosse il Suiton, talmente tanto che per tutta la notte a provato un po' a provare casini con l'elemento, senza successo, anche perché non sa ancora come utilizzarlo in realtà. Per questo anche per la stanchezza i suoi genitori gli hanno consigliato di farsi una bella camminata rilassante per le strade. Effettivamente non è stata una cattiva idea e Kaine se la passa serenamente, la gente passa vivendo le loro vite, i gatti scorrazzano per le strade, e i bambini dormono grazie al cielo. Per la serata Kaine è vestita in maniera piuttosto tipica per lei, maglietta a maniche corte e nera, pantaloncini bianchi che arrivano fino alle ginocchia, classici sandali anche perché non fa troppo freddo oggi ed un ciondolo attorno al collo di color argento con all'interno un capello blu, da quella ciocca, non sa per quale motivo, ma sente che questo oggetto le possa portare un po' di fortuna, visto anche che ha superato l'esame il giorno che l'ha indossato. Camminando ancora un po' Kaine passa davanti ad un locale-caffeteria. Nonostante sia passata davanti a molti prima, questo la intriga per qualche motivo. <Anteuiku? Mmhh.. ma si dai non mi farà male un caffé, poi mi hanno detto di rilassarmi perché no?> sussurrando un po' tra se e se guardando con sguardo incuriosito la insegna posta sul locale, guarda dalla vetrata esterna gli interni con altrettanta curiosità. Vi sono degli interni decisamente accoglienti alla vista e sembrerebbe un localino apposto almeno ai suoi occhi, quindi decide di entrare senza troppe pretese. Aprendo la porta si può sentire il rumore di un campanellino classico di questi locali qui. <Buo..buonasera> con tono un po' timido vista la sua introversita, saluterà il barista. Per poi avvicinarsi ad un tavolo sulla sinistra e sedersi così da vedere il menu. Una giornata come tante altre si appresta a volgere al termine. L'oscurità è calata sul villaggio dell'erba e con essa la maggior parte della città si ritrova adesso illuminata da pure fonti artificiali, portando il villaggio a risaltare in tutti i suoi piccoli elementi dall'interno di una delle vetrate dell'Anteiku, locale nel quale si trova Kankri. Come al solito il locale si presenta piuttosto caldo nei colori e nel suo assetto. Le luci all'interno sono di un forte bagliore dorato, e persino dall'esterno è percepibile all'olfatto un profumo di caffè caldo. E proprio dietro il bancone del locale, a svolgere uno dei suoi turni di lavoro: Kankri. Longilineo e pacato, vestito con una camicia bianca ed un panciotto grigio sopra dei pantaloni neri, non particolarmente stretti e tantomeno larghi. Oltre a lui, la clientela è particolarmente ristretta, limitata ad una coppia che sorseggia nel più serafico silenzio qualcosa da bere. Il tempo sembra quasi rallentare, eppure è il suono di una campanellina a spezzare la monotonia di quella serata, un nuovo cliente. Attualmente Kankri si ritrova con il busto flesso in avanti, un gomito a poggiare sul bancone e l'altro a fare lo stesso, sostenendo al contempo la testa che sfrutta l'arto superiore come cuscinetto. Al saluto altrui il capo andrebbe ad essere chinato appena, un saluto sulla via di mezzo tra la formalità e la tranquillità, niente che metta a disagio idealmente. < Buonasera..> La postura a tornare dritta, mentre la mancina scivolerebbe dietro la testa per accarezzare appena i capelli, muovendo i primi passi per spostarsi dal bancone ed avvicinarsi invece verso il tavolo nel quale va a sedersi la nuova entrata. Capelli, occhi, persino la carnagione altrui portano con se il vento della particolarità, una figura particolare e probabilmente un ninja. < Benvenuta all'Anteiku. > Un secondo saluto ufficiale una volta vicino al tavolo, cercando lo sguardo altrui ed intanto lasciando che lei possa sfogliare il menù per qualche secondo. Fondamentalmente ci son diversi tipi di caffè, pezzi di torta...un po' tutto ciò che ci si aspetta da un locale simile insomma. < Aspetta qualcuno? > Domanda, così dal decidere l'approccio migliore. Non è tipo da lavoro, ma dal momento che Nimura - la capoclan- gli offre casa e beni utili, è un po' d'obbligo ricambiare. [chakra off] [Anteiku] Kaine è seduta a un tavolo alla sinistra dell'ingresso, e il barista sembra aver risposto al suo mesto buonasera. Kaine da uno sguardo veloce al menù nel mentre il barista arriva e gli da il benvenuto al locale facendogli qualche domanda. Kaine appoggia sul tavolo il menù per girarsi e guardare negli occhi il ragazzo. <ah grazie, no sono da sola, sono qui giusto per rilassarmi un po'.. eh eh.> con tono sempre un po' timido Kaine porge la sua richiesta al barista<Emh... direi una fatte di torta al cioccolato e un caffé macchiato... perfavore> Kaine fa un po' fatica a far uscire le parole di bocca, non è aliena all'uscire da sola la notte o in generale, ma quando si tratta di parlare con le persone può essere un po' legnosetta, perché ha sempre paura di non dare il rispetto che una persona sconosciuta deve avere. Dato l'ordine al barista Kaine osserva per due secondi l'aspetta del barista. Ha un look piuttosto particolare e che da la sensazione di non essere uno qualunque. Partendo dagli occhi e i capelli di colore azzurro, e non blu, quindi non è riconducibile alla figura vista nel sogno (Kaine ci ha sperato per un attimo), fino al vestiario decisamente elegante, probabilmente la divisa del bar, il che fa sorgere un'altra domanda alla ragazza giusto per curiosità. <emh.. scusi ma non ci sono altri dipendenti?> sperando che il barista risponda e prenda il suo ordine aspetta che arrivi il tutto appoggiando le mani una sopra all'altra sul tavolino e stando seduta con le gambe socchiuse. E' adesso in piedi, appena di fianco alla figura di Kaine, svolgendo un lavoro al quale onestamente non è totalmente abituato. In generale non è abituato ad interagire con le persone, a meno che non si tratti di ninja, con i quali si trova ad agio perchè generalmente hanno qualcosa di strano a contraddistinguerli. In genere sono cicatrici, marchi, colori di occhi o semplicemente strano equipaggiamento. < Rilassarti a quest'ora? > Lo sguardo va assottigliandosi appena, nell'ascoltare il tono vagamente impacciato dell'altra. Poco abituata, probabilmente a disagio verso qualcosa di nuovo. Le labbra andrebbero così allungandosi appena in un sorriso, senza mostrare i denti, prima di risponderle. < Caffè macchiato..e torta, chiaro. > Si allontana dal tavolo per raggiungere nuovamente il bancone, dove un macinacaffè verrebbe utilizzato per macinare attraverso l'ausilio di una manovella dei chicchi di caffè, che verranno utilizzati conseguentemente per riempire un filtro da caffè. Qualche movimento di mano qua e la mentre fondamentalmente non fa altro che effettuare le manovre utili al preparare l'espresso richiesto dalla lei. Tra un'azione e l'altra, le labbra verrebbero schiuse, portando lo sguardo in direzione di Kaine ed alzando appena il tono per farsi sentire alla loro distanza. < La prima volta che sono entrato all'Anteiku è stato verso un orario simile, per lo stesso motivo. > Un'affermazione che porta con sè un'aria che vuole sembrare quasi malinconica, nonostante sia qua da poco. Per qualche motivo gli sembra di averci passato molto più tempo, tra queste mura. Mezzo minuto circa sarebbe passato dal necessario a preparare il caffè, ed ora un caldo e profumato liquido nero inizierebbe ad essere erogato da una macchina adatta al suo ruolo, il suo contenuto ad essere repentinamente posto in una tazzina all'interno del quale verrà infine montato del latte, per completare la richiesta altrui. < Altri dipendenti..> ripete quelle parole, alzando lo sguardo verso il soffitto per qualche momento, prima di inspirare profondamente. < A quest'ora la clientela non è tanta, per cui ci diamo turni singoli. > Afferma, sorridendo appena e poggiando la tazzina davanti al bancone. Seguirebbe conseguentemente prendendo un piattino da una cella frigorifera, sul quale è presente una fetta di torta dai colori che sfumano tipicamente sul marrone. < Posso darle del tu? > Una domanda retorica se vogliamo, considerando che pochi attimi dopo prosegue parlando. < Perchè non ti siedi al bancone? Può essere meno tedioso che stare al tavolo. > Un consiglio, senza imporre in alcun modo il tono. [chakra off] [Anteiku] <Del tu? Certo non sono mica una Chunin o simili.. eh eh.> Kaine con sguardo un po' imbarazzato guarda con gli occhi verso la sua sinistra per evitare gli occhi del ragazzo ammiccando un mezzo sorriso a disagio. Il barista gli consiglia di sedersi al bancone, ed effettivamente non sembra una cattiva idea, gli può velocizzare il lavoro sicuramente al ragazzo e decide di alzarsi <emh ok>. Kaine si alza cercando di non fare troppo rumore con la sedia, e mettendola apposto sotto al tavolo appena fosse in piedi. Poi piano piano si avvicina al bancone senza troppe pretese e decide di sedersi su uno degli sgabelli. Kaine cerca e prende una bustina di zucchero vicina e decide di aprirla per poi con la mano sinistra versarla nel caffé e mescolare con la stessa mano la bevanda in senso antiorario. Non sa perché ma ora si sente decisamente più a suo agio con il barista, forse per l'aspetto, o l'aria per bene che da, fatto sta che decide che magari per spezzare la monotonia sia il momento di iniziare una conversazione. <emh.. posso darle del tu anche io?> Kaine porge la domanda senza troppi problemi aspettando una risposta <comunque, mi sembra un bel locale, da quanto lavora qui esattamente?> nel mentre con tono più o meno tranquillo e ammiccando un mezzo sorriso con le labbra, Kaine finisce di mescolare il caffè, prendendolo dal manico con la mano sinistra e sul bordo con la destra, per poi avvicinarselo alla bocca, soffiare un pochino sul liquido per raffreddarlo un poco, e fare un piccolo soro, facendo rimanere 1/3 del caffé, per prendere con la mano destra un tovagliolo e la fetta di torta e avvicinarsela alla bocca, per dare un morsetto alla punta lasciandone un po' per la chiacchierata. Mastica a bocca chiusa per pochi secondi per poi ingurgitare. [Bancone] Una risata viene soppressa rapidamente al dire altrui, accompagnandovi un alzarsi in sincronia delle spalle ed uno scuotere verticale del capo. Non ha sicuramente alcun torto, ma a conti fatti dentro un locale non è solo questione di gerarchia ninja. < No? > Le palpebre ad espandersi e le pupille a dilatarsi appena di conseguenza, in maniera quasi impercettibile a causa della variazione nell'assorbire della luce da parte della retina. < Hai sicuramente l'aria di uno shinobi, devo dire. > Afferma, seppur sia difficile dire che quella frase porti con sè un complimento o meno. Sembrare shinobi può voler dire tante cose, ma generalmente il modo migliore per valutare qualcuno è guardandolo negli occhi e parlandoci. Molti shinobi che ha incontrato hanno un obiettivo particolare, uno sguardo stanco. Lui stesso rientra in quella categoria, ma al contrario di tanti ha una forte abilità nel dissimulare le proprie emozioni recondite, in favore dell'accogliente sorriso che ora mantiene lungo le labbra, in quel semplice discorso di una semplice serata. < Ma certo.. > La mancina ad esser scossa davanti al volto, corrugando la fronte per mostrare un'espressione che fondamentalmente vuol sottolineare l'ovvietà della domanda altrui. Preferisce un tono confidenziale. < Lavoro qua da poco meno di un mese, la gestrice del locale offre vitto e alloggio, nonchè bizzarra compagnia. > Ammette serenamente, facendovi seguire qualche tono di tosse. In lontananza, uno starnuto può essere sentito, ma nulla di realmente rilevante nel mezzo di tutti i suoni e rumori che possono essere uditi in questa serata. In maniera quasi losca tornerebbe a flettere il busto in avanti, avvicinandosi con il corpo - seppur separati dal bancone - alla figura di Kaine, avvicinandosi a lei per sussurrare in chiave implicitamente comica un serissimo < Mi trovo a mio agio con le persone bizzarre.. > Che Kaine ne faccia parte? [chakra off] [Anteiku] <shinobi io? emh..> Kaine si sente un attimo in imbarazzo arrossendo un poco per la domanda e la gamba destra inizia un po' a scuotere sotto al bancone, ma senza far vibrare il bancone. Kaine prende mezzo secondo di pausa per ricalmarsi <beh si, sono genin da poco, tu che mi dici invece, lo sei anche tu?> ammiccando un sorriso con le labbra Kaine porge dolcemente la domanda al barista <Ah giusto non mi sono presentata> ora che stanno parlando in modo più confidenziale effettivamente può anche dirgli il suo nome <mi chiamo Kaine piacere emh...> Kaine fa trasparire una richiesta di sapere il nome del barista senza dire veramente nulla e aspettando una sua risposta. Nel mentre da un'altra sorsata di caffé finendolo, nel mentre beve tenendo con la mano destra la tazzina e tenendo chiusi gli occhi, il ragazzo gli parla del suo capo e si sente uno starnuto da lontano. Dopodiché flette il busto in avanti verso di lei e gli fa un'affermazione piuttosto strana. Kaine quasi non sputa il caffé in bocca che lo fa scendere giù in gola fin troppo velocemente per la sorpresa, <cough cough> tossisce un pochino per il caffé andato un po' in gola. Tiene la testa e la schiena un po' bassa facendo pensare che se si sia imbarazzata per l'affermazione, mentre in realtà se la sta ridacchiando sotto i baffi. <pft>, rialza lo sguardo ammiccando un mezzo sorrisetto e guardando verso di lui per poi fare una risatina, <eh eh eh... lo ammetto mi hai un po' colta di sorpresa.. eh eh> si sente decisamente più a suo agio di prima, anche se è successo il tutto in modo piuttosto strano. Sta di fatto che sicuramente non è dispiacevole la compagnia, di chiunque sia questo barista, prende confidenza ma non troppo e lascia trasparire un po' di buon cuore, forse per l'aspetto. Kaine successivamente prende di nuovo la fetta e ne mangia un altro pezzo lasciandone metà. [Bancone] Il capo china leggermente su un lato in reazione al fare altrui, così particolarmente imbarazzato e in qualsivoglia modo strano. In un mondo che in fin dei conti accoglie a braccia aperte le personalità più fredde e sadiche incontrarne qualcuna la cui natura non è stata fin troppo distorta è più che un traguardo. Per quanto loro due possano adesso gustarsi un momento di pace inconsciamente è questione di tempo prima che le cose cambino, prima che il calore di un bar non diventi il freddo campo di battaglia. Il pericolo maggiore è quanto quel campo di battaglia possa mutare una persona, ma forse è ancora troppo presto per parlarne da Genin. < Oh..anch'io. > L'indice ad alzarsi, come a chiedere di attendere un secondo. Le gambe a piegarsi ed il corpo a scendere fino allo sparire per qualche momento dietro il bancone. Risalendo poggerebbe così una fascia nera alla quale è legato il coprifronte del villaggio dell'erba, un simbolo per dimostrare che effettivamente non le sta mentendo. < Sono uscito dall'accademia da poco anch'io, sì. > Afferma onestamente, facendovi seguire qualche cenno del capo per poi spostare ad un lato del mobile in legno il proprio stemma ninja, per rimuoverlo dalla scena principale. < Hai già partecipato a qualche missione, Kaine? > La domanda viene posta poco dopo il momento delle presentazioni, attendendo qualche istante prima di ricambiare lo scambio di nomi. < Io sono Kankri. Kankri Goryo. > Corregge aggiungendo il nome completo dopo brevi istanti, lasciando trasparire appena una certa inabitudine nell'identificarsi in quest'ultima forma. Per quanto utile, essere un Goryo è persino pericoloso. Ha sentito dire da Nimura che alcuni ninja che hanno tentato di acquisire quest'innata senza le dovute precauzioni hanno perso persino il senno. Il proprio subconscio può essere una trappola. E conseguentemente..del buon caffè viene sputato, in cambio di momenti di qualità -trade mark-. Il giovane si sposta immediatamente dalla sua posizione, tornando repentinamente dritto e afferrando ad alta velocità un panno asciutto che viene dato a Kaine per potersi asciugare. < Scusa.. ahah > Una risata mista ad un senso di colpa per quanto accaduto. Non prova ad aiutarla da sè perchè teme peggiorerebbe la situazione. < Ehy, Kaine, cosa ti ha spinto alla strada del ninja? > Una domanda in realtà molto importante.[chakra off] [Anteiku] Kankri, questo è il nome del ragazzo, porge a Kaine un piccolo panno per asciguarsi, <ah grazie.. eh> Kaine prende si asciuga un po' i pantaloncini, più precisamente verso la gamba sinistra, per asciugarla un poco. <quindi anche tu un genin eh? beh non ho fatto effettivamente ancora una missione, non riesco proprio a trovare un...... partner diciamo> dice le ultime parole in modo più o meno malizioso per far trasparire una sottospecie di proposta al ragazzo. <eh?> ad un certo punto Kankri gli chiede cosa l'abbia portata a diventare ninja. Una domanda piuttosto peculiare ma non stupida effettivamente. <beh è una storia un po' complicata e forse potrebbe sembrarti una ragione stupida eh eh> Kaine ammicca un mezzo sorriso e le si arrossa la faccia, nel mentre sia accarezza piano il dietro della nuca con la mano sinistra e volgendo lo sguardo verso per terra. Non è a disagio, altrimenti la sua gamba partirebbe su Marte, è solo un po' in imbarazzo. Si riprende un attimo tenendo l'indice destro appoggiato sul cucchiaio giocchicchiandoci facendolo girare nella tazza vuota, inizia a parlare in un tono decisamente più serio <beh diciamo che inizia tutto così, vedi di per se sono stata adottata dai miei genitori attuali, i miei veri non li ho mai conosciuti, o forse si, non ne ho idea> Kaine prende una pausa e lascia stare il cucchiaino <un giorno sono stata trovata davanti alla loro porta, avevo circa 9 anni ai tempi e non ho nessuno ricordo di cosa fosse successo prima di quello. Sicuramente i miei vecchi genitori non mi volevano tra loro e hanno deciso di abbandonarmi> Kaine tenta di far diventare il discorso deprimente e cerca di tenere un tono mezzo scherzoso quando inizia a parlare di queste cose. <sta di fatto che i miei attuali genitori mi hanno preso con loro e sono ora loro figlia, però un giorno di questi qualche settimana di fa successe qualcosa di strano. Vedi non ho mai avuto un vero e proprio obbiettivo di vita, o qualsivoglia passione vera e propria, però una notte di queste ebbi uno strano sogno> Kaine si eccita quasi a parlare di questa cosa, ed è strano che stia confidando questa cosa ad una persona conosciuta 5 minuti fa visto che non l'ha detto manco ai genitori, ma potrebbe essere perché anche lui è un genin come lei(?) non lo sa neppure lei, ma si sente confidente. <beh.. ecco in questo sogno mi ritrovai in un posto strano, era pieno di fiori verdi ed ero vestita più o meno come te, ero confusa dal tutto,fino a quando non sento una voce. Ero sicura di star sognando lucidamente e nonostante sapessi fosse un sogno decisi di chiedere chi fosse> Kaine prende un tono più serio <Io chiedo "Chi sei?" e vedo per un millisecondo l'immagine distorta di una ragazza penso fosse, dai capelli blu credo, ma non capivo chi potesse essere, non l'avevo mai vista prima, o forse si chi lo sa> Kaine ora prende un attimo una pausa per tornare al discorso principale <beh diciamo che quattro giorni dopo sta cosa mi ritrovo sul letto un bigliettino allegato ad una ciocca di capelli blu, dello stesso colore di quella figura vista nel sogno. Il foglio diceva di cercare qualcuno all'accademia Ninja, con sotto il nome EMI> Kaine prende un tono più leggero e leggermente più eccitato <non so perché ma subito collegai il nome alla figura vista nel sogno..> Kaine arrossice e gira un attimo lo sguardo <lo.. lo so può sembrare st...stupido, ma pe..pensai che potesse essere in qualche modo collegata ai miei rico..cordi, così decisi di andare a..all'accademia per capire> Kaine si calma un attimo prendendo una leggera pausa e torna ad un tono normale <ok scusa il balbettio, dicevo. Andai all'accademia per capire chi dovessi trovare e cercare, presumibilmente questa EMI, ma non trovai nulla in tutti i miei giorni qui, anche se una ricontrollatina potrei farla uno di questi giorni, lo so non si è presentata i primi giorni perché dovrebbe presentarsi ora?> una domanda retorica <ma sento che potrei trovare qualcosa riandando li, è solo una sensazione> questo lo dice con tutta la calma del mondo <per il resto stavo adorando le lezioni e decisi di rimanere per continuare il percorso accademico, ed eccoci qui. Scusa se sono stata un po' ammorbante> Dice Kaine un po' imbarazzata. Infine prende la torta rimasta e mangia un altro pezzo senza finirlo. Dopo aver deglutito Kaine porge una domanda a Kankri guardandolo fisso negli occhi, come se la sua immagine si riflettesse in quelli di Kaine, e con tutta la serietà di questo mondo e ammmiccando un piccolo sorriso con le labbra <dimmi e tu perché sei entrato?>.Attendere fato
Le parole iniziano ad uscire come se fosse la cosa più normale del mondo. Da una semplice domanda la risposta diventa un groviglio di risposte traducibili nella storia di Kaine. Pure e oneste parole che il tuo interlocutore ascolta con viva attenzione, permanendo immobile lungo la durata della tua parlantina. Oh, Kaine, non è stato forse un invisibile filo rosso a condurti dentro quel locale, in questa fredda giornata? Forse sì, forse no, ma non aspettarti alcuna risposta al riguardo. La tua storia viene ascoltata per intero, ma ciò che presto potrai notare, al termine del tuo dialogo, è che colui che la ha ascoltata non è soltanto Kankri, ma bensì un'altra figura che appare quasi per caso dalla porta che separa l'Anteiku dalla zona staff. La figura che spunta è difficilmente classificabile come maschio o femmina, in quanto i suoi tratti appaiono particolarmente ambigui. Appare fondamentalmente longilinea e particolarmente esile, dalla pelle candida che va in forte contrasto con una capigliatura piuttosto scura. La fronte è per lo più coperta, tranne che per un ciuffo che ricade sul volto, ad accompagnare il tutto la presenza di un caratteristico e piccolo neo sotto l'occhio destro. Veste allo stesso modo di kankri: camicia bianca, panciotto grigio, pantaloni neri a righe verticali. Lo sguardo inizialmente scivolava spensieratamente lungo il locale, ma qualcosa, tra le tante parole della genin, ha attirato la sua attenzione, tanto dal portarla al battere più volte gli occhi mantenendoli puntati su Kaine. Sì, sta fissando te. Sì, è inquietante. "Ehy." Muove qualche passo verso Kankri, poggiando la sua mano sinistra sulla spalla destra altrui. "Vai a preparare una stanza, per favore." Un paio di pacche sulle spalle del genin, che salutando con un cenno della mano la giovane andrebbe a perdersi dietro la zona staff < Ti dirò tutto più tardi. > Un arrivederci, ma non un addio da parte di Kankri, lasciando Kaine alle mani di chi si è appena presentato. In ogni caso, dal timbro di voce, Kaine potrà capire che la persona appena giunta è una donna, forse il capo di questa stessa struttura. "Gradisce il caffè?" Una domanda come tante altre, alla quale vien dato poco tempo per rispondere, poichè l'argomento passa repentinamente a qualcosa di molto più importante. "Kaine ed Emi, davvero?" Chiede conferma sulle parole altrui, come se avessero un certo peso. [Ambient]
[Bancone] Dopo aver raccontato le proprie ragioni a Kankri, Kaine aspetta una risposta da parte sua, ma una figura dalla porta dello staff esce e spezza l'atmosfera, facendo cenno a Kankri di andare nella camera e.... "di preparare una stanza?"Kaine si chiede che diamine intenda dire con quelle parole, visto che è una camera dello staff, non dovrebbe esserci molto e ora è abbastanza curiosa. Kankri fa cenno per salutare e va via, la Genin risponde con altrettanto cenno, mentre rimane con la persona uscita dalla stanza, probabilmente il suo capo. Sembrerebbe essere una donna, anche se a prima vista non si capirebbe, ha un piccolo neo sotto l'occhio destro e un ciuffo di capelli a coprire un po' il sinistro. Kaine torna in ansia, non ha più molta voglia di finire quella torta ora. Questa persona non sa come le sta mettendo pressione e la gamba sinistra di Kaine inizia a tremare abbastanza velocemente tanto da vibrare qualche volta il bancone. <s...si certo> Kaine un po' balbettando e guardando negli occhi con sguardo quasi preoccupato, ma senza cercare di darlo troppo a vedere, risponde alla prima domanda del capo. "aaaah ma che ho fatto? Ho fatto male a parlare con un dipendente? Non voglio finire nei gua...." Kaine pensa che abbia fatto qualcosa di sbagliato e ora il capo del locale vuole qualche risarcimento o simili, ma in realtà i suoi pensieri vengono fermati da una domanda decisamente retorica che chiede conferma dei suoi argomenti. "che... che cosa vuole dire?" Kaine è confusa dalla domanda, perché vuole sapere se le parole che la Genin diceva erano vere? E' confusa e in ansia in questo momento, ma nonostante ciò cerca di calmarsi e fermare la gamba tremante. <emh... si stavo parlando con Kankri del perché volessi venire all'accademia, perché me l'ha chiesto se posso chiedere? Vuole che.... gliene parli per caso> L'ultime parole dette da Kaine fanno ritornare il suo battito cardiaco più frenetico e veloce, non sa perché è così in ansia, ma sa che qualcosa di strano sta succedendo. Perché mai il capo staff dovrebbe essere interessato a questa storia?L'atmosfera si capovolge rapidamente dalla luce all'oscurità. Il caloroso Anteiku sembra diventare adesso una trappola all'interno della quale la genin si trova dentro, l'ansia che sta accumulando testimone dello stesso evento, mentre una figura molto più..strana di Kankri, si appresta a sostituirlo in quel dialogo, dal nulla. Lo sguardo della lei a scivolare lungo il piatto di torta altrui, gli occhi ad alzarsi lentamente per raggiungere infine lo sguardo di Kaine, osservando per diversi secondi i suoi occhi e conseguentemente i capelli. "Lo sai, c'era una cosa che una persona diceva sempre.." Le parole lasciano sempre il fiato sospeso, istanti di silenzio che sembrano durare un'eternità si interpongono tra la donna e Kaine. Ogni parola pesa sempre di più, sempre più ricercate. Ed è qua che Kaine potrebbe sussultare, capire che nulla è un caso. "L'oscurità non può guidarti fuori dall'oscurità: solo la luce può farlo. Così come l'odio non può tirarti fuori dall'odio, solo l'amore può farlo." Le parole sono particolarmente canzonate da parte di quella figura, ma forse ancora nulla di ciò suonerà familiare alla ragazza. Il capo inarcato adesso verso il cielo, osservando con gli occhi abbassati oltre le vetrate che mostrano l'intero villaggio di Kusa. Ogni movimento è lento e analizzabile, tutto di ciò che fa vuole spingersi ad un limite teatrale, ogni suo passo mentre lentamente aggira il bancone per rimuovere l'unico ostacolo che la separa da Kaine. Pochi metri vi separano, ma nessun ostacolo è in mezzo. Alta, imponente, inquietante, quella figura sembra mostrare consapevolezza. "Ripeteva sempre quelle parole. A colazione, a pranzo, a cena, prima di dormire. Amare preghiere. E ogni volta che quelle parole venivano pronunciate la sua oscurità si manifestava su coloro che più amava." Una storia sta venendo raccontata dalla lei, una storia che Kaine sentirà inizialmente come estranea, ma che parola dopo parola riporterà in lei qualcosa di particolare-- unico. Un forte dolore alla testa, una sensazione di disorientamento, accompagnata immediatamente da una forte fitta all'altezza dei reni, la sensazione di una coltellata. "Molti la definirebbero cattiva. Ma sai cosa vuol dire cattivo, Kaine?" La domanda viene posta, ma una risposta non è realmente necessaria. "Tradotto letteralmente vuol dire: Prigioniero" Ogni parola viene scandita con attenzione adesso, per assicurarsi che venga ascoltata ed assorbita. Il dolore che la verde percepisce adesso non è altro che illusorio, come quando ci si immagina di schiacciare un chiodo, si ha una vivida idea di ciò che si proverà, ci si immagina chiaramente il momento nel quale il metallo si addentrerà nella carne per lacerarla. "Rischieresti di diventare cattiva, per sapere ciò che vuoi?" La domanda più importante, forse. La più pericolosa. [Ambient per kaine]
[Bancone] Altro che gamba che trema, tutto il corpo di Kaine sta fremitando dall'ansia, l'atmosfera si è fatta pesante, come è potuto cambiare tutto in questo modo? Era iniziata come una semplice passeggiata notturna, come si è passati a questo ora? Kaine è preoccupata, esternamente non vi è nessun pericolo, ma è come se si sentisse un uccello in gabbia, una gabbia da dove può uscire, ma a una condizione. La genin inizia ad avere anche un po' il fiato corto e inspira ed espira lentamente per cercare di calmarsi...... ma non funziona. La donna inizia a parlare e a dire cose quasi senza senso agli occhi della ragazza, sembrerebbe essere una sottospecie di storia, ma Kaine non riesce a capire le allegorie che sta dicendo fino ad una certa frase. Kaine non riesce a rispondere a nessuno dei momenti in cui la donna prende pausa tra un'allegoria e l'altra e ora è a pochi metri da lei. Si gira con lo sguardo decisamente preoccupato e anche in quasi in dolore, si tiene con il braccio sinistro la pancia ad altezza del rene, come se quella ferita si fosse riaperta anche se in realtà non è così, ma riesce quasi a sentire la carne lacerarsi, tanto da farle anche scendere una o due lacrime di dolore. La domanda fatidica che fa capire che cosa volesse dire la donna con questo discorso quasi insensato viene posta e riesce a capire che cosa intendesse. Potrebbe lasciare questa gabbia senza poter capire come recuperare i suoi ricordi, o fare un sacrificio e riuscire a capirlo. Detta così sembrerebbe stupida come cosa, ma vista l'atmosfera creatasi e quel dolore lancinante non riesce a credere che tutto ciò sia falso. Il respiro si fa più pesante e Kaine sta pensando a come rispondere, è davvero pronta a sacrificare quella che potrebbe essere la sua libertà per una verità celata? O vorrà uscire da questa gabbia come un fringuello?. La Genin ci pensa e ci pensa, non riesce a decidersi ma con la mano destra prende il ciondolo che ha al collo e abbassa la sguardo verso di quello per qualche secondo, per poi rialzarlo verso la donna, facendo scendere delle lacrime dagli occhi, in tono triste quasi malinconico, ma anche speranzoso e ottimista allo stesso tempo Kaine pronuncia queste parole.......<Si>.Che cosa permette ad un ninja di continuare in quel suo macello di vita? Uccidere e uccidere finchè non si muore. Un riassunto preciso ma al contempo distruttivo per la natura di uno shinobi. Ideali di pace che si infrangono sugli scogli della verità, forze di assassinio, distruzione, abusi familiari, in che modo il sole può ancora splendere? Non sono forse tutti, nel loro subconscio 'cattivi'? La risposta è: sicuramente sì. Nessuno desidera morire, e chi vorrebbe morire non ha più nulla di positivo in lui. "La differenza tra noi e loro, è che siamo capaci di mostrarci nel nostro io più intimo, in grado di mostrarci per come la nostra mente ci plasma. Per come ci vediamo per un millesimo di secondo davanti allo specchio. " Sicuramente c'è un motivo per cui il nostro io profondo è dormiente, ed il motivo più semplice si rivela nel trauma, nel pericolo. Il subconscio è il luogo nel quale tutto ciò che il corpo ha vissuto non può e non verrà mai dimenticato, il subconscio sono esperienze e pensieri così rapidi e caducei dall'essere totalmente impercettibili. Ma se potessi esternarli per un tempo prolungato...allora cosa succederebbe? La cura si annida tra il trauma ed i falsi ricordi. La donna assottiglia lo sguardo, le iridi nere bruciano quasi intensamente osservando i lineamenti altrui, ogni singola reazione che si manifesta positiva a qualcosa di ben preciso. Le mani si uniscono, palmo contro palmo, le labbra si allungano mostrando un sorriso. "E' solo una possibilità, essere prigionieri." Un rischio, qualcosa che può o non può avvenire. C'è chi cade succube di una forza più grande, chi combatte per tutta la sua vita contro di esso, o chi non ha problemi a conviverci. "Perchè non attivi il chakra, dunque?" Il tempo scorre, ogni battito dell'orologio si amplifica sotto il silenzio del locale, ormai vuoto. tick. tock. Sulla tua schiena senti il dolore di vecchie cicatrici, come se bruciassero di fuoco vivo, ma non è il dolore che deve fermarti, davanti alla verità. [ambient]
[Bancone] Kaine sente ancora di più bruciare le cicatrici sul rene e sulla schiena come se fossero appena state inflitte, vorrebbe urlare per il dolore, ma non lo fa, resiste lacrimando e stringendo i denti sul labbro tanto da farlo sanguinare. Per il dolore è caduta a terra ed è in ginocchio, ma ciò non la ferma da ascoltare le parole della donna. Rimbombano nella sua testa come il suono di una campana, non sa ancora di cosa stia parlando riferendosi a noi, ma ciò non la ferma dall'avviare la richiesta fatta dalla donna.... attivare il chakra. Kaine cerca di non pensare al dolore, il sangue sulla sua bocca ha il sapore del ferro, lo stesso ferro che fintamente ma allo stesso momento così realisticamente sta trafiggendo il suo rene. Non importa come, non importa quando, Kaine cerca di liberare i pensieri dal dolore e impastare il chakra. Inginocchiata a terra e ancora lacrimando la genin porta le mani ad altezza del petto, e tenta di ricreare il sigillo della capra, per poi successivamente cercare di trovare dentro se stesse le proprie energie fisiche e psichiche. Le psichiche nel così detto terzo occhio presenta sulla sua fronte, le fisiche nel resto del corpo, in quelle stesse cicatrici che ora bruciano così vigorosamente, in quel labbro che sanguina quasi copiosamente, lasciando un sapore ferroso e amaro in bocca, nei proprio muscoli, nel proprio cuore, nel rene che ora fa così male e in tutto il resto. Fatto ciò tenta di portare quelle due energie ad altezza della bocca dello stomaco e di farle confluire in un solo flusso. Per farlo immagina un bacino d'acqua diviso a metà, da una parte colorata di nero, le energie fisiche, dall'altra colorata di bianco le energie psichiche. Queste due energie vanno mescolandosi e amalgamandosi in un solo flusso di colore bluastro... il chakra. Questo flusso poi cerca di immaginarselo in una serie di tubature all'interno del suo corpo e che si estendono in 361 ramificazioni. Il chakra si muove in queste tubature, per poi tentare di toccare tutti i punti di fuga senza uscire. Infine tenta di tenere il ciclo costante. Kaine non ha idea di come impastare il chakra ora possa esserle utile, ma se servirà a diventare cattiva e a recuperare i suoi ricordi lo farà, se servirà a capire che cosa ci faccia nella casa dei Kada e come ci è finita li, se servirà anche solo a capire meglio se stessa lo farà, se servirà anche solo per capire chi è Emi...... lo farà. [Tentativo Impastamento Chakra][Chakra 20/20]Il chakra viene impastato con successo, quell'energia rinvigorente che tuttavia adesso non sembra aiutare in alcun modo ad allegerire il peso di ciò che sta gravando come uno spettro sulla mente di Kaine. Nonostante quella stanza sia riscaldata c'è freddo, la tua pelle si fa via via più umida per la fatica che il tuo corpo va affrontando, eppure continua a seguire quelle parole, poichè la verità è ciò che cerchi. Poichè nessun prezzo sembra essere davvero troppo alto, per te. Un pensiero frutto della disperazione, forse, ancora acerbo del futuro. Acerbo persino dello stesso passato. Ma non è più quest oche conta. Il dolore non sembra accennare in alcun modo a diminuire, la figura davanti a te rimane immobile a fissarti mentre persino stare seduta diventerà faticoso, così come stare sulle ginocchia. Ti sentirai schiacciata a terra come se qualcuno ti avesse preso a calci più e più volte, la tua mente ha dimenticato tutto, ma il tuo corpo ricorda fin troppo vividamente il dolore che hai provato per un periodo superiore al mese. Ed il tuo chakra entra in risonanza con quel dolore, letteralmente impazzisce all'interno del suo stesso flusso di energia, esplode nel corpo raggiungendo casualmente tante parti di esso. Ma è quando una parte di questo chakra instabile raggiunge la testa di Kaine, che qualcosa accade. Il chakra, dalla testa, si accumula come una pozza liquida lungo il solco centrale del cervello, il punto che separa i due emisferi, e allora la reazione è inevitabile. Qualcosa a te nascosto si risveglia, i tuoi geni segreti vanno reagendo con quel chakra accumulato in un punto così specifico raggiungendo i punti più profondi della tua mente, rendendoti vulnerabile. Il tuo sangue per la prima volta sembrerà bollire ed evaporare, ma a quel punto il dolore non sarà più nulla. La tua regolazione di melanina verrà alterata dall'innata che stai risvegliando, i tuoi geni goryo cambieranno il tuo corpo riflettendo la tua immagine segreta. La tua mente inizierà a svanire sotto il peso di qualcosa di più forte. Da qualche parte, tra il ricordare eventi orribili e il negarli, hai trovato la verità. Il tuo subconscio emergerà infine, a trasformazione completa. Il dolore diverrà un retroscena alla tua nuova consapevolezza di te, della tua forma Goryo. "Questo è ciò che sei, nel profondo. Tua madre era un Goryo, come lo sei tu e tua sorella." Come spiedi conficcati nelle tue carni ricordi, e sei incapace di negare quei ricordi. Tu e un'altra ragazza, state venendo picchiate da una donna. Gli occhi della donna sono avvolti da una sclera nera come la notte, le iridi rosse come il sangue. E' allora che la ragazza affianco a te capì che aveva perso il controllo, era diventata prigioniera del suo subconscio, aveva fallito nel risveglio di quel gene. Improvvisamente ricordi del tuo defunto padre, ma ciò che sapevi di tua madre viene distorto da questa nuova consapevolezza. Non era mera follia la sua, era incapacità di controllare qualcosa di più forte. Non fu uccisa per obbligo, non vi fece del male per puro piacere. Fu uccisa perchè era ciò che voleva, nel suo io ormai sopraffatto da un subconscio oscuro. "L'oscurità non può guidarti fuori dall'oscurità: solo la luce può farlo. Così come l'odio non può tirarti fuori dall'odio, solo l'amore può farlo." Il motivo per cui tu, Kaine, venni lasciata sola, era per tirarti fuori dall'odio. Ma adesso, che effetti avrà su questa te? [Ambient per il clan]
Tira un D50. Il comando da mandare in chat è "$dadi 50"
tira un D50 e fa 3
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[Bancone] Kaine sente qualcosa di strano, non è il dolore provocato dalle ferite, non è neanche una sensazione è proprio qualcosa in lei, sia esternamente che interiormente che sta succedendo. Il chakra impastato lo sente affluire nel suo cervello, cosa mai accaduta o provata prima e sente come.... mutare. Ascolta ciò che la donna sta dicendo. Kaine sta iniziando a ricordare quasi vividamente ciò che anni fa successe e ciò che lo ha portata a questo, la morte del padre, la follia e gli abusi della madre dettati dalla sua oscurità nel suo subconscio, ma che Kaine credeva fosse semplice sadismo, la sua natura da Goryo, ma sopratutto sua sorella, non è sicura ma ha sospetta che nome potrebbe avere. Ma chi l'ha abbandonata, chi è stato o per meglio dire stata? Kaine non lo sa ma una cosa è certa non è mai stata abbandonata, è semplicemente rimasta sola, lei è stata salvata, salvata dagli abusi di una madre malata e piena d'odio, per essere poi data ad una famiglia amorevole quali i Kada che avrebbero dovuto estirpare l'odio dentro Kaine per la madre. Kaine quasi piangendo dalla gioia prima della sua trasformazione, per aver riscoperto almeno parte di un passato si malato, ma comunque suo, accenna un sorriso con le labbra chiudendo gli occhi e la sua forma..... inizia a mutare. I suoi occhi di giada diventano occhi di un blu cristallino, quasi limpido talmente tanto da potercisi specchiare, i suoi capelli si allungano e diventano folti come se la più bella delle vesti venisse tessuta in quel momento, e ottengono lo stesso colore cristallino di quegli occhi, la forma della faccia rimane quasi invariata come se non dovesse mutare quasi, la cicatrice sul suo rene destro sparisce come se non fosse mai esistita e parte delle cicatrici sulla sua schiena, causate dalle follie di una madre, prendono altre posizioni, diverse da quelle originali e il colore della pelle rimane uguale come se anch'essa dovesse essere la stessa. Infine la sua persona, Kaine ormai sente di non avere più la stessa personalità di prima, capisce di essere cambiata, non sente ansia, non sente paura o curiosità ora sente solo....calma. Non riesce a stare in ansia riesce semplicemente a stare calma e composta, ma sente che per la minima cosa questa pace interna potrebbe cadere come un castello di carte. La ragazza dai capelli oramai blu cristallo e non più verde smeraldo, si alza da terra e con nuova forma guarda negli occhi la donna che l'ha iniziata a tutto questo e sorridendo con le labbra dice le seguenti parole, come se nulla di brutto debba accadere, come se il mondo fosse in una quiete collettiva...<Grazie> carissimO, buonasera anche a te, spiavo uwu9
Giocata del 04/02/2018 dalle 10:27 alle 10:30 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Quel chakra riesce infine a cambiarti del tutto, o per meglio dire, forse, a farti emergere per quello che davvero credi di essere. I capelli non si allungano davvero, così come le cicatrici non variano la loro posizione, essendo il livello d'innata messo in gioco troppo basso per quei cambiamenti, tuttavia nella tua mente sentirai che la forma da te descritta è ciò che dovrai raggiungere, in un modo o nell'altro. I ricordi vividi ormai continueranno ad affluire, ricorderai persino il momento nel quale tua madre è stata accoltellata, seppur non sappia effettivamente che fine abbia fatto il corpo. Così come non sai che fine ha fatto Emi, così come non sai se ciò che ti è stato detto sulla morte di tuo padre è reale o meno. Tutto è ambiguo, adesso che lo analizzi con occhi più maturi, con una prospettiva differente. ma solo una cosa è certa "Lo sapevo!" Con vaga euforia la donna davanti a te batte appena le mani, gongolandosi appena tra i suoi pensieri e mantenendo un caratteristico ed inquietante sorriso. "Sono Nimura Goryo, capoclan del clan Goryo e direttrice di questo -splendido- locale. E tua madre, come te del resto, è una mia parente." La verità viene finalmente a galla. Questo spiega perchè ha deciso di parlare proprio a te dell'innata, perchè aveva già sentito i vostri nomi, perchè la tua storia non le era affatto nuova. "Tutti i membri dello staff sono dei Goryo, ognuno con la sua storia, ognuno con i suoi motivi per essere qua." Una spiegazione abbastanza rapida di quale sia la vera natura di questo locale. "Sei libera di trasferirti all'Anteiku, assieme agli altri. Avrai una stanza MA- lavorerai." Il prezzo da pagare, insomma. In ogni caso, non avrai davvero tempo di fare domande Kaine, poichè la fatica fino ad ora accumulata assieme al risveglio di un nuovo gene ti porteranno rapidamente a perdere i sensi, fino al tuo letteralmente crollare. Al tuo risveglio sarai in una stanza di quelle presenti nella zona staff..un nuovo inizio per te. [END]