Attendere fato
Le parole iniziano ad uscire come se fosse la cosa più normale del mondo. Da una semplice domanda la risposta diventa un groviglio di risposte traducibili nella storia di Kaine. Pure e oneste parole che il tuo interlocutore ascolta con viva attenzione, permanendo immobile lungo la durata della tua parlantina. Oh, Kaine, non è stato forse un invisibile filo rosso a condurti dentro quel locale, in questa fredda giornata? Forse sì, forse no, ma non aspettarti alcuna risposta al riguardo. La tua storia viene ascoltata per intero, ma ciò che presto potrai notare, al termine del tuo dialogo, è che colui che la ha ascoltata non è soltanto Kankri, ma bensì un'altra figura che appare quasi per caso dalla porta che separa l'Anteiku dalla zona staff. La figura che spunta è difficilmente classificabile come maschio o femmina, in quanto i suoi tratti appaiono particolarmente ambigui. Appare fondamentalmente longilinea e particolarmente esile, dalla pelle candida che va in forte contrasto con una capigliatura piuttosto scura. La fronte è per lo più coperta, tranne che per un ciuffo che ricade sul volto, ad accompagnare il tutto la presenza di un caratteristico e piccolo neo sotto l'occhio destro. Veste allo stesso modo di kankri: camicia bianca, panciotto grigio, pantaloni neri a righe verticali. Lo sguardo inizialmente scivolava spensieratamente lungo il locale, ma qualcosa, tra le tante parole della genin, ha attirato la sua attenzione, tanto dal portarla al battere più volte gli occhi mantenendoli puntati su Kaine. Sì, sta fissando te. Sì, è inquietante. "Ehy." Muove qualche passo verso Kankri, poggiando la sua mano sinistra sulla spalla destra altrui. "Vai a preparare una stanza, per favore." Un paio di pacche sulle spalle del genin, che salutando con un cenno della mano la giovane andrebbe a perdersi dietro la zona staff < Ti dirò tutto più tardi. > Un arrivederci, ma non un addio da parte di Kankri, lasciando Kaine alle mani di chi si è appena presentato. In ogni caso, dal timbro di voce, Kaine potrà capire che la persona appena giunta è una donna, forse il capo di questa stessa struttura. "Gradisce il caffè?" Una domanda come tante altre, alla quale vien dato poco tempo per rispondere, poichè l'argomento passa repentinamente a qualcosa di molto più importante. "Kaine ed Emi, davvero?" Chiede conferma sulle parole altrui, come se avessero un certo peso. [Ambient]
[Bancone] Dopo aver raccontato le proprie ragioni a Kankri, Kaine aspetta una risposta da parte sua, ma una figura dalla porta dello staff esce e spezza l'atmosfera, facendo cenno a Kankri di andare nella camera e.... "di preparare una stanza?"Kaine si chiede che diamine intenda dire con quelle parole, visto che è una camera dello staff, non dovrebbe esserci molto e ora è abbastanza curiosa. Kankri fa cenno per salutare e va via, la Genin risponde con altrettanto cenno, mentre rimane con la persona uscita dalla stanza, probabilmente il suo capo. Sembrerebbe essere una donna, anche se a prima vista non si capirebbe, ha un piccolo neo sotto l'occhio destro e un ciuffo di capelli a coprire un po' il sinistro. Kaine torna in ansia, non ha più molta voglia di finire quella torta ora. Questa persona non sa come le sta mettendo pressione e la gamba sinistra di Kaine inizia a tremare abbastanza velocemente tanto da vibrare qualche volta il bancone. <s...si certo> Kaine un po' balbettando e guardando negli occhi con sguardo quasi preoccupato, ma senza cercare di darlo troppo a vedere, risponde alla prima domanda del capo. "aaaah ma che ho fatto? Ho fatto male a parlare con un dipendente? Non voglio finire nei gua...." Kaine pensa che abbia fatto qualcosa di sbagliato e ora il capo del locale vuole qualche risarcimento o simili, ma in realtà i suoi pensieri vengono fermati da una domanda decisamente retorica che chiede conferma dei suoi argomenti. "che... che cosa vuole dire?" Kaine è confusa dalla domanda, perché vuole sapere se le parole che la Genin diceva erano vere? E' confusa e in ansia in questo momento, ma nonostante ciò cerca di calmarsi e fermare la gamba tremante. <emh... si stavo parlando con Kankri del perché volessi venire all'accademia, perché me l'ha chiesto se posso chiedere? Vuole che.... gliene parli per caso> L'ultime parole dette da Kaine fanno ritornare il suo battito cardiaco più frenetico e veloce, non sa perché è così in ansia, ma sa che qualcosa di strano sta succedendo. Perché mai il capo staff dovrebbe essere interessato a questa storia?L'atmosfera si capovolge rapidamente dalla luce all'oscurità. Il caloroso Anteiku sembra diventare adesso una trappola all'interno della quale la genin si trova dentro, l'ansia che sta accumulando testimone dello stesso evento, mentre una figura molto più..strana di Kankri, si appresta a sostituirlo in quel dialogo, dal nulla. Lo sguardo della lei a scivolare lungo il piatto di torta altrui, gli occhi ad alzarsi lentamente per raggiungere infine lo sguardo di Kaine, osservando per diversi secondi i suoi occhi e conseguentemente i capelli. "Lo sai, c'era una cosa che una persona diceva sempre.." Le parole lasciano sempre il fiato sospeso, istanti di silenzio che sembrano durare un'eternità si interpongono tra la donna e Kaine. Ogni parola pesa sempre di più, sempre più ricercate. Ed è qua che Kaine potrebbe sussultare, capire che nulla è un caso. "L'oscurità non può guidarti fuori dall'oscurità: solo la luce può farlo. Così come l'odio non può tirarti fuori dall'odio, solo l'amore può farlo." Le parole sono particolarmente canzonate da parte di quella figura, ma forse ancora nulla di ciò suonerà familiare alla ragazza. Il capo inarcato adesso verso il cielo, osservando con gli occhi abbassati oltre le vetrate che mostrano l'intero villaggio di Kusa. Ogni movimento è lento e analizzabile, tutto di ciò che fa vuole spingersi ad un limite teatrale, ogni suo passo mentre lentamente aggira il bancone per rimuovere l'unico ostacolo che la separa da Kaine. Pochi metri vi separano, ma nessun ostacolo è in mezzo. Alta, imponente, inquietante, quella figura sembra mostrare consapevolezza. "Ripeteva sempre quelle parole. A colazione, a pranzo, a cena, prima di dormire. Amare preghiere. E ogni volta che quelle parole venivano pronunciate la sua oscurità si manifestava su coloro che più amava." Una storia sta venendo raccontata dalla lei, una storia che Kaine sentirà inizialmente come estranea, ma che parola dopo parola riporterà in lei qualcosa di particolare-- unico. Un forte dolore alla testa, una sensazione di disorientamento, accompagnata immediatamente da una forte fitta all'altezza dei reni, la sensazione di una coltellata. "Molti la definirebbero cattiva. Ma sai cosa vuol dire cattivo, Kaine?" La domanda viene posta, ma una risposta non è realmente necessaria. "Tradotto letteralmente vuol dire: Prigioniero" Ogni parola viene scandita con attenzione adesso, per assicurarsi che venga ascoltata ed assorbita. Il dolore che la verde percepisce adesso non è altro che illusorio, come quando ci si immagina di schiacciare un chiodo, si ha una vivida idea di ciò che si proverà, ci si immagina chiaramente il momento nel quale il metallo si addentrerà nella carne per lacerarla. "Rischieresti di diventare cattiva, per sapere ciò che vuoi?" La domanda più importante, forse. La più pericolosa. [Ambient per kaine]
[Bancone] Altro che gamba che trema, tutto il corpo di Kaine sta fremitando dall'ansia, l'atmosfera si è fatta pesante, come è potuto cambiare tutto in questo modo? Era iniziata come una semplice passeggiata notturna, come si è passati a questo ora? Kaine è preoccupata, esternamente non vi è nessun pericolo, ma è come se si sentisse un uccello in gabbia, una gabbia da dove può uscire, ma a una condizione. La genin inizia ad avere anche un po' il fiato corto e inspira ed espira lentamente per cercare di calmarsi...... ma non funziona. La donna inizia a parlare e a dire cose quasi senza senso agli occhi della ragazza, sembrerebbe essere una sottospecie di storia, ma Kaine non riesce a capire le allegorie che sta dicendo fino ad una certa frase. Kaine non riesce a rispondere a nessuno dei momenti in cui la donna prende pausa tra un'allegoria e l'altra e ora è a pochi metri da lei. Si gira con lo sguardo decisamente preoccupato e anche in quasi in dolore, si tiene con il braccio sinistro la pancia ad altezza del rene, come se quella ferita si fosse riaperta anche se in realtà non è così, ma riesce quasi a sentire la carne lacerarsi, tanto da farle anche scendere una o due lacrime di dolore. La domanda fatidica che fa capire che cosa volesse dire la donna con questo discorso quasi insensato viene posta e riesce a capire che cosa intendesse. Potrebbe lasciare questa gabbia senza poter capire come recuperare i suoi ricordi, o fare un sacrificio e riuscire a capirlo. Detta così sembrerebbe stupida come cosa, ma vista l'atmosfera creatasi e quel dolore lancinante non riesce a credere che tutto ciò sia falso. Il respiro si fa più pesante e Kaine sta pensando a come rispondere, è davvero pronta a sacrificare quella che potrebbe essere la sua libertà per una verità celata? O vorrà uscire da questa gabbia come un fringuello?. La Genin ci pensa e ci pensa, non riesce a decidersi ma con la mano destra prende il ciondolo che ha al collo e abbassa la sguardo verso di quello per qualche secondo, per poi rialzarlo verso la donna, facendo scendere delle lacrime dagli occhi, in tono triste quasi malinconico, ma anche speranzoso e ottimista allo stesso tempo Kaine pronuncia queste parole.......<Si>.Che cosa permette ad un ninja di continuare in quel suo macello di vita? Uccidere e uccidere finchè non si muore. Un riassunto preciso ma al contempo distruttivo per la natura di uno shinobi. Ideali di pace che si infrangono sugli scogli della verità, forze di assassinio, distruzione, abusi familiari, in che modo il sole può ancora splendere? Non sono forse tutti, nel loro subconscio 'cattivi'? La risposta è: sicuramente sì. Nessuno desidera morire, e chi vorrebbe morire non ha più nulla di positivo in lui. "La differenza tra noi e loro, è che siamo capaci di mostrarci nel nostro io più intimo, in grado di mostrarci per come la nostra mente ci plasma. Per come ci vediamo per un millesimo di secondo davanti allo specchio. " Sicuramente c'è un motivo per cui il nostro io profondo è dormiente, ed il motivo più semplice si rivela nel trauma, nel pericolo. Il subconscio è il luogo nel quale tutto ciò che il corpo ha vissuto non può e non verrà mai dimenticato, il subconscio sono esperienze e pensieri così rapidi e caducei dall'essere totalmente impercettibili. Ma se potessi esternarli per un tempo prolungato...allora cosa succederebbe? La cura si annida tra il trauma ed i falsi ricordi. La donna assottiglia lo sguardo, le iridi nere bruciano quasi intensamente osservando i lineamenti altrui, ogni singola reazione che si manifesta positiva a qualcosa di ben preciso. Le mani si uniscono, palmo contro palmo, le labbra si allungano mostrando un sorriso. "E' solo una possibilità, essere prigionieri." Un rischio, qualcosa che può o non può avvenire. C'è chi cade succube di una forza più grande, chi combatte per tutta la sua vita contro di esso, o chi non ha problemi a conviverci. "Perchè non attivi il chakra, dunque?" Il tempo scorre, ogni battito dell'orologio si amplifica sotto il silenzio del locale, ormai vuoto. tick. tock. Sulla tua schiena senti il dolore di vecchie cicatrici, come se bruciassero di fuoco vivo, ma non è il dolore che deve fermarti, davanti alla verità. [ambient]
[Bancone] Kaine sente ancora di più bruciare le cicatrici sul rene e sulla schiena come se fossero appena state inflitte, vorrebbe urlare per il dolore, ma non lo fa, resiste lacrimando e stringendo i denti sul labbro tanto da farlo sanguinare. Per il dolore è caduta a terra ed è in ginocchio, ma ciò non la ferma da ascoltare le parole della donna. Rimbombano nella sua testa come il suono di una campana, non sa ancora di cosa stia parlando riferendosi a noi, ma ciò non la ferma dall'avviare la richiesta fatta dalla donna.... attivare il chakra. Kaine cerca di non pensare al dolore, il sangue sulla sua bocca ha il sapore del ferro, lo stesso ferro che fintamente ma allo stesso momento così realisticamente sta trafiggendo il suo rene. Non importa come, non importa quando, Kaine cerca di liberare i pensieri dal dolore e impastare il chakra. Inginocchiata a terra e ancora lacrimando la genin porta le mani ad altezza del petto, e tenta di ricreare il sigillo della capra, per poi successivamente cercare di trovare dentro se stesse le proprie energie fisiche e psichiche. Le psichiche nel così detto terzo occhio presenta sulla sua fronte, le fisiche nel resto del corpo, in quelle stesse cicatrici che ora bruciano così vigorosamente, in quel labbro che sanguina quasi copiosamente, lasciando un sapore ferroso e amaro in bocca, nei proprio muscoli, nel proprio cuore, nel rene che ora fa così male e in tutto il resto. Fatto ciò tenta di portare quelle due energie ad altezza della bocca dello stomaco e di farle confluire in un solo flusso. Per farlo immagina un bacino d'acqua diviso a metà, da una parte colorata di nero, le energie fisiche, dall'altra colorata di bianco le energie psichiche. Queste due energie vanno mescolandosi e amalgamandosi in un solo flusso di colore bluastro... il chakra. Questo flusso poi cerca di immaginarselo in una serie di tubature all'interno del suo corpo e che si estendono in 361 ramificazioni. Il chakra si muove in queste tubature, per poi tentare di toccare tutti i punti di fuga senza uscire. Infine tenta di tenere il ciclo costante. Kaine non ha idea di come impastare il chakra ora possa esserle utile, ma se servirà a diventare cattiva e a recuperare i suoi ricordi lo farà, se servirà a capire che cosa ci faccia nella casa dei Kada e come ci è finita li, se servirà anche solo a capire meglio se stessa lo farà, se servirà anche solo per capire chi è Emi...... lo farà. [Tentativo Impastamento Chakra][Chakra 20/20]Il chakra viene impastato con successo, quell'energia rinvigorente che tuttavia adesso non sembra aiutare in alcun modo ad allegerire il peso di ciò che sta gravando come uno spettro sulla mente di Kaine. Nonostante quella stanza sia riscaldata c'è freddo, la tua pelle si fa via via più umida per la fatica che il tuo corpo va affrontando, eppure continua a seguire quelle parole, poichè la verità è ciò che cerchi. Poichè nessun prezzo sembra essere davvero troppo alto, per te. Un pensiero frutto della disperazione, forse, ancora acerbo del futuro. Acerbo persino dello stesso passato. Ma non è più quest oche conta. Il dolore non sembra accennare in alcun modo a diminuire, la figura davanti a te rimane immobile a fissarti mentre persino stare seduta diventerà faticoso, così come stare sulle ginocchia. Ti sentirai schiacciata a terra come se qualcuno ti avesse preso a calci più e più volte, la tua mente ha dimenticato tutto, ma il tuo corpo ricorda fin troppo vividamente il dolore che hai provato per un periodo superiore al mese. Ed il tuo chakra entra in risonanza con quel dolore, letteralmente impazzisce all'interno del suo stesso flusso di energia, esplode nel corpo raggiungendo casualmente tante parti di esso. Ma è quando una parte di questo chakra instabile raggiunge la testa di Kaine, che qualcosa accade. Il chakra, dalla testa, si accumula come una pozza liquida lungo il solco centrale del cervello, il punto che separa i due emisferi, e allora la reazione è inevitabile. Qualcosa a te nascosto si risveglia, i tuoi geni segreti vanno reagendo con quel chakra accumulato in un punto così specifico raggiungendo i punti più profondi della tua mente, rendendoti vulnerabile. Il tuo sangue per la prima volta sembrerà bollire ed evaporare, ma a quel punto il dolore non sarà più nulla. La tua regolazione di melanina verrà alterata dall'innata che stai risvegliando, i tuoi geni goryo cambieranno il tuo corpo riflettendo la tua immagine segreta. La tua mente inizierà a svanire sotto il peso di qualcosa di più forte. Da qualche parte, tra il ricordare eventi orribili e il negarli, hai trovato la verità. Il tuo subconscio emergerà infine, a trasformazione completa. Il dolore diverrà un retroscena alla tua nuova consapevolezza di te, della tua forma Goryo. "Questo è ciò che sei, nel profondo. Tua madre era un Goryo, come lo sei tu e tua sorella." Come spiedi conficcati nelle tue carni ricordi, e sei incapace di negare quei ricordi. Tu e un'altra ragazza, state venendo picchiate da una donna. Gli occhi della donna sono avvolti da una sclera nera come la notte, le iridi rosse come il sangue. E' allora che la ragazza affianco a te capì che aveva perso il controllo, era diventata prigioniera del suo subconscio, aveva fallito nel risveglio di quel gene. Improvvisamente ricordi del tuo defunto padre, ma ciò che sapevi di tua madre viene distorto da questa nuova consapevolezza. Non era mera follia la sua, era incapacità di controllare qualcosa di più forte. Non fu uccisa per obbligo, non vi fece del male per puro piacere. Fu uccisa perchè era ciò che voleva, nel suo io ormai sopraffatto da un subconscio oscuro. "L'oscurità non può guidarti fuori dall'oscurità: solo la luce può farlo. Così come l'odio non può tirarti fuori dall'odio, solo l'amore può farlo." Il motivo per cui tu, Kaine, venni lasciata sola, era per tirarti fuori dall'odio. Ma adesso, che effetti avrà su questa te? [Ambient per il clan]
Tira un D50. Il comando da mandare in chat è "$dadi 50"
tira un D50 e fa 3
[Bancone] Kaine sente qualcosa di strano, non è il dolore provocato dalle ferite, non è neanche una sensazione è proprio qualcosa in lei, sia esternamente che interiormente che sta succedendo. Il chakra impastato lo sente affluire nel suo cervello, cosa mai accaduta o provata prima e sente come.... mutare. Ascolta ciò che la donna sta dicendo. Kaine sta iniziando a ricordare quasi vividamente ciò che anni fa successe e ciò che lo ha portata a questo, la morte del padre, la follia e gli abusi della madre dettati dalla sua oscurità nel suo subconscio, ma che Kaine credeva fosse semplice sadismo, la sua natura da Goryo, ma sopratutto sua sorella, non è sicura ma ha sospetta che nome potrebbe avere. Ma chi l'ha abbandonata, chi è stato o per meglio dire stata? Kaine non lo sa ma una cosa è certa non è mai stata abbandonata, è semplicemente rimasta sola, lei è stata salvata, salvata dagli abusi di una madre malata e piena d'odio, per essere poi data ad una famiglia amorevole quali i Kada che avrebbero dovuto estirpare l'odio dentro Kaine per la madre. Kaine quasi piangendo dalla gioia prima della sua trasformazione, per aver riscoperto almeno parte di un passato si malato, ma comunque suo, accenna un sorriso con le labbra chiudendo gli occhi e la sua forma..... inizia a mutare. I suoi occhi di giada diventano occhi di un blu cristallino, quasi limpido talmente tanto da potercisi specchiare, i suoi capelli si allungano e diventano folti come se la più bella delle vesti venisse tessuta in quel momento, e ottengono lo stesso colore cristallino di quegli occhi, la forma della faccia rimane quasi invariata come se non dovesse mutare quasi, la cicatrice sul suo rene destro sparisce come se non fosse mai esistita e parte delle cicatrici sulla sua schiena, causate dalle follie di una madre, prendono altre posizioni, diverse da quelle originali e il colore della pelle rimane uguale come se anch'essa dovesse essere la stessa. Infine la sua persona, Kaine ormai sente di non avere più la stessa personalità di prima, capisce di essere cambiata, non sente ansia, non sente paura o curiosità ora sente solo....calma. Non riesce a stare in ansia riesce semplicemente a stare calma e composta, ma sente che per la minima cosa questa pace interna potrebbe cadere come un castello di carte. La ragazza dai capelli oramai blu cristallo e non più verde smeraldo, si alza da terra e con nuova forma guarda negli occhi la donna che l'ha iniziata a tutto questo e sorridendo con le labbra dice le seguenti parole, come se nulla di brutto debba accadere, come se il mondo fosse in una quiete collettiva...<Grazie> carissimO, buonasera anche a te, spiavo uwu9Quel chakra riesce infine a cambiarti del tutto, o per meglio dire, forse, a farti emergere per quello che davvero credi di essere. I capelli non si allungano davvero, così come le cicatrici non variano la loro posizione, essendo il livello d'innata messo in gioco troppo basso per quei cambiamenti, tuttavia nella tua mente sentirai che la forma da te descritta è ciò che dovrai raggiungere, in un modo o nell'altro. I ricordi vividi ormai continueranno ad affluire, ricorderai persino il momento nel quale tua madre è stata accoltellata, seppur non sappia effettivamente che fine abbia fatto il corpo. Così come non sai che fine ha fatto Emi, così come non sai se ciò che ti è stato detto sulla morte di tuo padre è reale o meno. Tutto è ambiguo, adesso che lo analizzi con occhi più maturi, con una prospettiva differente. ma solo una cosa è certa "Lo sapevo!" Con vaga euforia la donna davanti a te batte appena le mani, gongolandosi appena tra i suoi pensieri e mantenendo un caratteristico ed inquietante sorriso. "Sono Nimura Goryo, capoclan del clan Goryo e direttrice di questo -splendido- locale. E tua madre, come te del resto, è una mia parente." La verità viene finalmente a galla. Questo spiega perchè ha deciso di parlare proprio a te dell'innata, perchè aveva già sentito i vostri nomi, perchè la tua storia non le era affatto nuova. "Tutti i membri dello staff sono dei Goryo, ognuno con la sua storia, ognuno con i suoi motivi per essere qua." Una spiegazione abbastanza rapida di quale sia la vera natura di questo locale. "Sei libera di trasferirti all'Anteiku, assieme agli altri. Avrai una stanza MA- lavorerai." Il prezzo da pagare, insomma. In ogni caso, non avrai davvero tempo di fare domande Kaine, poichè la fatica fino ad ora accumulata assieme al risveglio di un nuovo gene ti porteranno rapidamente a perdere i sensi, fino al tuo letteralmente crollare. Al tuo risveglio sarai in una stanza di quelle presenti nella zona staff..un nuovo inizio per te. [END]