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Cure per Mekura

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con Mekura, Sakura

15:52 Mekura:
  [brandina] Subito dopo gli eventi a Kusa l'avevano portata di corsa a Konoha dopo un primo soccorso a causa della ferita dovuta alle bruciature del secondo tipo. Sta male, sente dolore e questo a detta dei medici è un bene, altrimenti sarebbe di terzo stadio. Sta male, molto male, ma più che nel corpo nella psiche. Ha l'espressione e il tono nella voce di una persona distrutta, con lo sguardo spento e nel vuoto come se fosse una bambola rotta. Si trova in un lettino appoggiata sopra con le gambe interamente scoperte al di sopra delle lenzuola. la divisa ospedaliera addosso e null'altro da dichiarare se non "drago di fuoco incrociato, fatto male i calcoli, limitati i danni" sembrava quasi un robot mentre lo diceva. Attende, attende in silenzio aspettando di ricevere qualche informazione o trattamento. Sdraiata continua a leggere in silenzio la lettera che le ha mandato Raido, di alcune cose da mettere a posto, di cose da fare, da dire, luoghi da raggiungere. Dovrà mandare un messaggio ai suoi bambini e..forse Akendo. Su di lui non sa cosa pensare, ha fatto un grave errore, forse, non sa più cosa sia giusto o sbagliato e affrontare anche lui le sembra un'altro problema che si aggiunge a tutti gli altri...al momento vuole solo guarire e sperare che le cicatrici non le rimarranno troppo visibili, aveva delle belle gambe adesso sono un disastro. [ch off]

L'ospedale di Konoha è sempre un continuo.. Caos. Non solo in pronto soccorso, ma anche nelle varie stanze dei pazienti. Il fatto che qusi il sessanta per cento dei ricoverati siano degli shinobi, la dice lunga. Tra continue operazioni chirurgiche, cure da fare, medicine da prescrivere, fisioterapia e quanto altro i medici non arrivano a fine giornata riposati. Ma anzi, fin troppo stanchi e provati. All'interno della camera 104, dove si trova Mekura, non ci sono particolarità: una camera sterile e spartana, bianca come l'avorio. La grande finestra da sulla via principale dove si affaccia l'ingresso ospedaliero e dillumina la stanza, di una luce un po' spenta. La porta d'ingresso viene repentinamente aperta e la ragazza potrà vedere una figura maschile entrare e spingere un carrello a due ripiani, colmo di bende, lozioni varie, pomate e medicine. Il classico carrello di supporto che molte volte si può vedere accanto ai medici, intenti a cambiare le fasciature o fare altro. L'uomo è sulla quarantina, barba ispida e nera, non troppo alto e dai capelli nero corvino, con qualche ciocca bianca. Occhi scuri e pelle molto chiara, lineamenti del volto duri, spigolosi. Non è accompagnato da nessuno. Indossa la divisa da ospedale, composta da una smeplice maglia a maniche lunghe blu scura, pantaloni lunghi del medesimo colore e sandali ninja. A coprire il torace, c'è il camice bianco, con cartello identificativo, penne e luce portatile agganciate alla tasca sul petto. <Buongiorno.> Tono molto profondo, baritono. Non ostile, né stanco. Completamente neutrale. < Dunque..> Direbbe, fermando il carrello accanto al letto e andando a prendere la cartella di Mekura. <..ustione di secondo grado alla gamba destra. Infortunio dovuto ad una tecnica.> Legge velocemente, cercando di capire bene come muoversi per la cura. <Mekura Hyuga. Piacere di conoscerla, sono Ishin Tomei.> Dice, andando a posare nuovamente la cartella per poi controllare con i suoi occhi la ferita. Soppesa bene la valutazione fatta precedentemente, per poi dire <Il derma è esposto in più punti.. Sente dolore costante? Oppure avverte freddo?> Chiederebbe, per poi girarsi verso il carrello e prendere due bellissimi guanti in lattice bianchi. < Non ci sono ancora segni di infezione, ma sarebbe meglio assumere degli antibiotici..Per evitare possibili complicanze post-cura.> E scract, il guanto che viene inserito nella mano. [Quest di cura]-Sakura

16:24 Mekura:
  [brandina] All'interno della saletta Mekura sente qualcuno entrare, solleva la schiena e la testa per vedere chi è arrivato e rimane a fissarlo senza battere alcun ciglio con una espressione vuota, molto simile a quella di un morto. Non lo guarda subito in faccia ma dirige la sua attenzione verso il camice sentendo a malapena quello che quel uomo sta dicendo. <...buongiorno> risponde meccanicamente, non era un buon giorno felice, non era neppure sincero. Dentro la sua testa si susseguono le immagini del laboratorio, degli scienziati del laboratorio che stavano lavorando uno dei cadaveri dei bambini Hyuga, forse suo figlio o sua figlia. Ripeteva in loop quel momento costantemente, senza riuscire a scollarsi quella immagine di dosso. Ha anche preso in mano quei bambini, quello che ne rimaneva...alcuni erano ridotti all'osso, letteralmente. Chiude gli occhi in quella bolla di dolore personale portando una mano sul volto per coprirsi metà faccia. <come?> alla fine collega e risponde alla domanda <dolore...costante> porta lo sguardo sul carrello e dopo sui guanti e la sua espressione cambia diventando ostile. quando produce quel rumore ha un'altro abbaglio e rabbrividisce gemendo, non per il dolore ma per quello che sta osservando quello che è ancora nella sua testa. <....quello che crede> afferma guardandolo, diffidando di quella persona, consapevole che non le ha fatto nulla, ma quel camice...tutto quello che è in quella sala, la sta danneggiando. Si tratterrebbe, senza aggiungere altro se non per fare una richiesta <faccia quello che deve e può> ma implicitamente la richiesta è non metterci troppo. [ch on]

Il medico guarda la paziente. Uno dei copiti principali è osservare, oltre che le ferite, anche il comportamento del paziente, in modo tale da trovare non solo la giusta cura, ma anche il corretto aiuto psicologico, in caso di bisogno. Di certo, non ha specializzazioni in Psicoterapia, ma sicuramente qualcuno dentro l'ospedale potrebbe aiutarla nel caso in cui avesse dei problemi. <Dolore costante.. Il che significa meno tempo a riposo. I Nervi non sono stati danneggiati pesantemente.> E questo vorrebbe dire solo una cosa: miglior tempo di guarigione per la donna e minor tempo speso in cure per l'uomo. Andrebbe quindi a richiamare il chakra curativo, estendendolo verso le mani. Un alone verdastro le ricopre, inglobandole. Le mani vengono portate subito in prossimità della ferita e gli occhi si posizionano su di essa, cominciando il processo curativo. <Le consiglio tuttavia di rimanere a casa, qualche giorno. Non sforzi la gamba e prenda le giuste medicine. Glie ne prescriverò alcune.> Dichiara, continuando il suo trattamento medico nel migliore dei modi possibili. [Quest di cura][Mani Terapeutiche A][10 Pv a turno]-Sakura-

17:04 Mekura:
  [brandina] Non lo abbandona neppure un secondo, lo fissa con insistenza in quello che fa, rimanendo in silenzio ed annuendo a denti stretti prendendo un lungo respiro come per calmarsi. Lo lascia fare, continuando a tenere quello sguardo carico di preoccupazione, dolore e ostilità, trattenendosi sempre dall'alzare le mani reagendo violentemente per impedire che si avvicini a lei anche se è cosciente che non è uno di quegli uomini. Trattiene la presa sulle lenzuola del letto osservando l'alone verde palesarsi sulla pelle. Sospira sentendo una fitta ed un tepore improvviso. In silenzio si concentra sul respiro cercando di non guardare in direzione del medico in modo da trovare la sua calma personale, se mai ce ne sia rimasta. <qualche giorno...si> medicine <mi stordiranno?> chiede come se la cosa fosse assolutamente importante per lei lasciando che quello possa fare il suo lavoro. Non riesce tuttavia a tenere gli occhi chiusi per troppo tempo, lo guarda, per vedere che cosa stesse facendo, quale azione stesse portando avanti e quanto ci avrebbe messo. Si ritrova letteralmente a contare i secondi ed i minuti di tutta l'operazione, mentre continua a vedere quelle immagini nella sua testa, sangue del suo sangue, carne della sua carne, macellati come bestie. [ch off]

Intanto la cura comincia. Lo strato di derma reagisce bene alle cure imposte dal chakra. Il tessuto comincia a rimarginarsi, andando a ricreare la parte mancante e lesa dall'attacco Katon. Le cellule si ricreano andando a prendere il posto di quelle perse, mentre le ghiandole sudoripare si allungano, insieme ai bulbi dove sono presenti i vari peli. I nervi che non sono stati danneggiati molto, si riposizionano lungo il percorso leso, proprio quando il derma comincia a riprendere una forma più levigata e continua. La ferita, sotto l'influsso del chakra, sta reagendo bene ed il dolore che pu sentire Mekura non è particolarmente intenso. Sembra più un lontano ricordo, ormai, sostituito da un prrito più acceso ed un crescente senso di sollievo. <No. Stordirla no.> Ci sono altri effetti che potrebbero darle.. Ma solo se è effettivamente allergica a qualcosa. < Ci sono dei sintomi, che non si verificano sempre. Il più frequente è la stanchezza fisica.> Dichiara, continuando con l'operazione e tenendo sotto controllo anche la stessa mekura. <Signora, sente dolore per caso?> Chiede un po' preoccupato. Non tanto per via dell'operazione che sta facendo, quanto per l'eventuale risposta della donna. Insomma, è sicuro di quello che fa, lo ha già fatto innumerevoli volte e su pazienti con ferite ben più complesse di quelle. Ma a questo punto, meglio essere sicuri di tutto. < Abbiamo quasi fatto. Devo solo sistemare l'ultimo strato della pelle e poi potrà riposarsi.> E fors enon avrà nemmeno bisogno di fasciature o pomate. E non ci sarà la cicatrice. Fortuna per lei.[Quest di Cura][Mani Terapeutiche A][10 PV a turno][90 Totali, ora.]-Sakura

17:21 Mekura:
  [brandina] L'unica cosa che ci sono come sintomi sono la stanchezza fisica. Ci pensa su mentre quella risposta le fa eco nella mente..ed una risata stanca e bassa le esce fuori nella gola andando a scuotere la testa con calma mentre mantiene la mano destra sul volto, reggendosi la fronti <ah...quello non serviranno le medicine per averlo già> cerca di ironizzare trovando tutto questo...non lo sa, le fa ridere per la piccolezza della cosa, del fatto che deve pensare soltanto a questo, o magari del fatto che si sente già stanca da morire. <signora...> la fa sorridere ancora quella affermazione <sono più giovane di voi..signora mi fa sentire vecchissima> afferma con la gola chiusa tirando fuori un lungo respiro. <...va diminuendo> risponde alla fine guardando la gamba andando poi a scuotere la testa <si...si va molto meglio....grazie...immagino> afferma a bassa voce l'ultima parte. Annuisce ancora quando sente che manca poco e potrà riposarsi di nuovo, con più calma, forse, se riuscirà a riprendere sonno probabilmente. <bene, dovrò prendere altro? mettere fasciature, pomate?> perché le ha già, ha sempre avuto problemi con cose che bruciano ed esplodono in un boom di fiamme distruzione e morte. [ch off]

Ancora sotto l'influsso corretto del Chakra curativo, la ferita comincia a rimarginarsi. Con una lentezza più che accurata, l'epiderme si ricrea, andando a ricoprire le ferite causate dalla bruciatura. E' solo questione di pochi attimi, prima che tutta la parte lesa della gamba ritorna ad essere normale. Smette, quindi, di infondere il chakra curativo andando a vedere il lavoro. Non ci sono cicatrici, né altre cose. Le escrescenze piene di puss sono scomparse e la pelle è ritornata liscia. <Niente cicatrici. La zona lesa è guarita.> Annuncia con un tirato sorriso. < Mi scusi.. Il protocollo ci impone un comportamento formale e rigido.> Per quanto riguarda i termini da utilizzare. L'opsedale è pur sempr eun luogo neutrale e come tale, deve mantenere un certo rigore morale. <Dunque, le consiglio una pomata lenitiva, qualora abbia problemi di mobilità. E' a base di estratti di vite rossa, che aiuta a favorire la circolazione.> Perché i dolori alle gambe non sono necessariamente collegati alle ferite da guerra. Possono causarsi infiammazioni dovute alla cattive circolazione. E visto che è entrata in contatto con un'esplosione, potrebbero essersi verificati dei processi infiammatori dovuti alla pressione subita sulla ferita. < Inoltre, le consiglio tre giorni di assoluto riposo. Non si muova troppo, se non per le cose indispensabili. Le prescrivo anche gli antibiotici per via orale. Due volte al giorno, dopo i pasti.> Così evitiamo lacerazioni dello stomaco. Va a prendere il blocchetto con tutti i fogli che servono per le prescrizioni mediche, scrivendoci la pomata indicata e gli antibiotici, quelli standard. Non sapendo se ci sia o meno un processo infettivo, non si può ancora andare sullo specifico. < Passi alla farmacia ospedaliera prima di andarsene. La dimettiamo subito.> Dichiara, per poi posare il foglietto sopra al comodino della ragazza. Va a togliersi i guanti, per poi gettarli dentro al cestello, posizionato nel ripiano in basso del carrello. <Bene, se le servisse altro, non esiti a chiedere. In ospedale abbiamo qualsiasi tipo di medico. Buona giornata.> Insomma, dallo psichiatra al chirurgo. Tutti quanti li, pronti per aiutare. Tutto e tutti. E detto questo, prende il carrello lo gira e se ne va dalla stanza, pronto per il prossimo paziente. [END][100 PV.]

18:00 Mekura:
  [brandina] Abbassa il capo portando la testa verso il basso, sollevando le spalle sospirando pesantemente. Sente lo scusi ma non ci fa caso, lo sa, meglio così. <non si scusi, significa solo che riesco a reagire...immagino> afferma ripetendo di nuovo quella parole più forte, cercando di pensare in silenzio su cosa fare dopo essersi riposata, deve cercare di pensare un passo avanti in modo da non dover lasciare nulla indietro. Tre giorni di assoluto riposo...a fare che cosa? bhe immagina che in tre giorni ci saranno un sacco di altri problemi che non necessariamente hanno bisogno di essere affrontati correndo troppo, bhe forse Raido no, quello non è un problema. Sospira di nuovo soddisfatta dal fatto che non dovrà rimanere li per molto <lo farò> afferma questa tornando in silenzio Iniziando a sporgersi dal lettino, portando le gambe verso l'esterno lasciandole penzolare nel vuoto prima di toccare terra. <grazie> non si fida, continua a utilizzare quel tono ma, oltre al suo autocontrollo, non sembra altro che un cane bastonato per troppo tempo che fa fatica a dare la propria fiducia, sempre pronta a mordere oppure a spegnersi come una candela. Afferra il foglietto piegandolo in due mentre valuta se riesce a reggersi in piedi. Quando sente quelle parole, del fatto che ogni tipo di medico della struttura è li per aiutare, Mekura lo guarda annuisce ma non dice nulla. Non lo farà, per ora non ci riesce, vuole solo dormire. [end]

Cure per Mekura.
Ristabilita la mobilità alla gamba dx, guarita l'ustione di 2 Grado.
Cure nei prossimi giorni: Antibiotici per tre gg, due volte al giorno e assoluto riposo. Se necessario, pomata lenitiva.
No px data la natura della quest!