L'ospedale di Konoha è sempre un continuo.. Caos. Non solo in pronto soccorso, ma anche nelle varie stanze dei pazienti. Il fatto che qusi il sessanta per cento dei ricoverati siano degli shinobi, la dice lunga. Tra continue operazioni chirurgiche, cure da fare, medicine da prescrivere, fisioterapia e quanto altro i medici non arrivano a fine giornata riposati. Ma anzi, fin troppo stanchi e provati. All'interno della camera 104, dove si trova Mekura, non ci sono particolarità: una camera sterile e spartana, bianca come l'avorio. La grande finestra da sulla via principale dove si affaccia l'ingresso ospedaliero e dillumina la stanza, di una luce un po' spenta. La porta d'ingresso viene repentinamente aperta e la ragazza potrà vedere una figura maschile entrare e spingere un carrello a due ripiani, colmo di bende, lozioni varie, pomate e medicine. Il classico carrello di supporto che molte volte si può vedere accanto ai medici, intenti a cambiare le fasciature o fare altro. L'uomo è sulla quarantina, barba ispida e nera, non troppo alto e dai capelli nero corvino, con qualche ciocca bianca. Occhi scuri e pelle molto chiara, lineamenti del volto duri, spigolosi. Non è accompagnato da nessuno. Indossa la divisa da ospedale, composta da una smeplice maglia a maniche lunghe blu scura, pantaloni lunghi del medesimo colore e sandali ninja. A coprire il torace, c'è il camice bianco, con cartello identificativo, penne e luce portatile agganciate alla tasca sul petto. <Buongiorno.> Tono molto profondo, baritono. Non ostile, né stanco. Completamente neutrale. < Dunque..> Direbbe, fermando il carrello accanto al letto e andando a prendere la cartella di Mekura. <..ustione di secondo grado alla gamba destra. Infortunio dovuto ad una tecnica.> Legge velocemente, cercando di capire bene come muoversi per la cura. <Mekura Hyuga. Piacere di conoscerla, sono Ishin Tomei.> Dice, andando a posare nuovamente la cartella per poi controllare con i suoi occhi la ferita. Soppesa bene la valutazione fatta precedentemente, per poi dire <Il derma è esposto in più punti.. Sente dolore costante? Oppure avverte freddo?> Chiederebbe, per poi girarsi verso il carrello e prendere due bellissimi guanti in lattice bianchi. < Non ci sono ancora segni di infezione, ma sarebbe meglio assumere degli antibiotici..Per evitare possibili complicanze post-cura.> E scract, il guanto che viene inserito nella mano. [Quest di cura]-Sakura
Il medico guarda la paziente. Uno dei copiti principali è osservare, oltre che le ferite, anche il comportamento del paziente, in modo tale da trovare non solo la giusta cura, ma anche il corretto aiuto psicologico, in caso di bisogno. Di certo, non ha specializzazioni in Psicoterapia, ma sicuramente qualcuno dentro l'ospedale potrebbe aiutarla nel caso in cui avesse dei problemi. <Dolore costante.. Il che significa meno tempo a riposo. I Nervi non sono stati danneggiati pesantemente.> E questo vorrebbe dire solo una cosa: miglior tempo di guarigione per la donna e minor tempo speso in cure per l'uomo. Andrebbe quindi a richiamare il chakra curativo, estendendolo verso le mani. Un alone verdastro le ricopre, inglobandole. Le mani vengono portate subito in prossimità della ferita e gli occhi si posizionano su di essa, cominciando il processo curativo. <Le consiglio tuttavia di rimanere a casa, qualche giorno. Non sforzi la gamba e prenda le giuste medicine. Glie ne prescriverò alcune.> Dichiara, continuando il suo trattamento medico nel migliore dei modi possibili. [Quest di cura][Mani Terapeutiche A][10 Pv a turno]-Sakura-
Intanto la cura comincia. Lo strato di derma reagisce bene alle cure imposte dal chakra. Il tessuto comincia a rimarginarsi, andando a ricreare la parte mancante e lesa dall'attacco Katon. Le cellule si ricreano andando a prendere il posto di quelle perse, mentre le ghiandole sudoripare si allungano, insieme ai bulbi dove sono presenti i vari peli. I nervi che non sono stati danneggiati molto, si riposizionano lungo il percorso leso, proprio quando il derma comincia a riprendere una forma più levigata e continua. La ferita, sotto l'influsso del chakra, sta reagendo bene ed il dolore che pu sentire Mekura non è particolarmente intenso. Sembra più un lontano ricordo, ormai, sostituito da un prrito più acceso ed un crescente senso di sollievo. <No. Stordirla no.> Ci sono altri effetti che potrebbero darle.. Ma solo se è effettivamente allergica a qualcosa. < Ci sono dei sintomi, che non si verificano sempre. Il più frequente è la stanchezza fisica.> Dichiara, continuando con l'operazione e tenendo sotto controllo anche la stessa mekura. <Signora, sente dolore per caso?> Chiede un po' preoccupato. Non tanto per via dell'operazione che sta facendo, quanto per l'eventuale risposta della donna. Insomma, è sicuro di quello che fa, lo ha già fatto innumerevoli volte e su pazienti con ferite ben più complesse di quelle. Ma a questo punto, meglio essere sicuri di tutto. < Abbiamo quasi fatto. Devo solo sistemare l'ultimo strato della pelle e poi potrà riposarsi.> E fors enon avrà nemmeno bisogno di fasciature o pomate. E non ci sarà la cicatrice. Fortuna per lei.[Quest di Cura][Mani Terapeutiche A][10 PV a turno][90 Totali, ora.]-Sakura
Ancora sotto l'influsso corretto del Chakra curativo, la ferita comincia a rimarginarsi. Con una lentezza più che accurata, l'epiderme si ricrea, andando a ricoprire le ferite causate dalla bruciatura. E' solo questione di pochi attimi, prima che tutta la parte lesa della gamba ritorna ad essere normale. Smette, quindi, di infondere il chakra curativo andando a vedere il lavoro. Non ci sono cicatrici, né altre cose. Le escrescenze piene di puss sono scomparse e la pelle è ritornata liscia. <Niente cicatrici. La zona lesa è guarita.> Annuncia con un tirato sorriso. < Mi scusi.. Il protocollo ci impone un comportamento formale e rigido.> Per quanto riguarda i termini da utilizzare. L'opsedale è pur sempr eun luogo neutrale e come tale, deve mantenere un certo rigore morale. <Dunque, le consiglio una pomata lenitiva, qualora abbia problemi di mobilità. E' a base di estratti di vite rossa, che aiuta a favorire la circolazione.> Perché i dolori alle gambe non sono necessariamente collegati alle ferite da guerra. Possono causarsi infiammazioni dovute alla cattive circolazione. E visto che è entrata in contatto con un'esplosione, potrebbero essersi verificati dei processi infiammatori dovuti alla pressione subita sulla ferita. < Inoltre, le consiglio tre giorni di assoluto riposo. Non si muova troppo, se non per le cose indispensabili. Le prescrivo anche gli antibiotici per via orale. Due volte al giorno, dopo i pasti.> Così evitiamo lacerazioni dello stomaco. Va a prendere il blocchetto con tutti i fogli che servono per le prescrizioni mediche, scrivendoci la pomata indicata e gli antibiotici, quelli standard. Non sapendo se ci sia o meno un processo infettivo, non si può ancora andare sullo specifico. < Passi alla farmacia ospedaliera prima di andarsene. La dimettiamo subito.> Dichiara, per poi posare il foglietto sopra al comodino della ragazza. Va a togliersi i guanti, per poi gettarli dentro al cestello, posizionato nel ripiano in basso del carrello. <Bene, se le servisse altro, non esiti a chiedere. In ospedale abbiamo qualsiasi tipo di medico. Buona giornata.> Insomma, dallo psichiatra al chirurgo. Tutti quanti li, pronti per aiutare. Tutto e tutti. E detto questo, prende il carrello lo gira e se ne va dalla stanza, pronto per il prossimo paziente. [END][100 PV.]