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[Parte 2] - Un nuovo Re

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Missione di Livello S, Giocata di Clan

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con Hanae, Kaori

Siete arrivati, infine, al dojo Uchiha. Avete percorso le vie, le strade del quartiere piuttosto liberamente, indisturbati, raggiungendo senza alcun problema il centro nevralgico del posto. L'edificio principale e centrale dell'intero quartiere, la magione di Arima, del capoclan. Nessuno ha fermato il vostro cammino fin qui, la notorietà di Katsumi gli apre molte porte, specialmente in quella che, per un certo verso, potrebbe e dovrebbe considerare casa sua. Varcate le soglie della magione, però, la situazione va lentamente cambiando. Kimi non dovrebbe trovarsi lì, nessun non-Uchiha dovrebbe se non espressamente richiesto ed autorizzato da Arima stesso. Neppure la fama e l'autorità del mezzo Seiun possono in questo caso fermare il malcontento e l'opposizione di chi si trova all'interno. Ma, dopotutto, non è neppure intenzione della Tigre Bianca dell'Akatsuki quella di scatenare inutili scontri, inutili polveroni. Desidera solo raggiungere l'apice di quel luogo, i piani superiori, alla ricerca dell'epilogo di ogni cosa. Kimi e Keizo devono semplicemente liberargli la via, impedendo a chiunque di fermarlo. E questo fanno. Lo scontro parte immediatamente quando la Doku attacca gli Uchiha presenti al pian terreno e, nell'avviarsi della battaglia, trovi facile accesso alle scale che portano al piano superiore, in fondo alla stanza. Nessuno ti ferma, nessuno pensa ad arrestare il tuo passo mentre al piano inferiore c'è sangue e morte. Avanzi indisturbato fino ai piani superiori -due- che ospitano diverse altre stanze fra cui, al terzo piano, gli alloggi del capoclan. Tuttavia, salendo, noterai come non vi sia nessuno a fermarti, a passare per quei corridoi. Nessuno che sembra abitare quelle stanze. Se fossi salito fino al terzo piano allora ecco che, avvicinandoti alle scale che portano sul tetto, potrai notare scendere un paio di uomini entrambi molto simili. Capelli scuri, Sharingan a tre tomoe negli occhi, espressione ferma, contratta. Deglutiscono appena fermandosi, fissandoti. "Ti stava aspettando" dice alla fine, uno dei due, spostandosi di modo tale da lasciar libero un passaggio. V'è contrarietà nello sguardo, la sua voce è amara. E' come se gli fosse costata fatica dirlo, come se non capisse quello che sta succedendo. E, beh, difatti nessuno potrebbe capire. Nessuno potrebbe analizzare e studiare quello strano, bizzarro legame che lega le vostre anime, le vostre menti. La via è quindi libera, il sentiero tracciato. Arima, a quanto pare, sembra attendere al vero ultimo piano dell'intera Magione. Sul tetto. [Quest Chiusa][Turni liberi (...)][E, sì, me ne pentirò: nessun limite di tempo][Ore: 11:00]

11:30 Hanae:
 Il piano terra della magione è stato superato senza particolari difficoltà da parte dell'Uchiha, al contrario di Kimi e Keizo il cui compito primo è stato appunto di attirare quanta più folla lì dove sono, il carattere della Doku l'ha portata ad ingaggiare quasi istantaneamente lo scontro..qualunque cosa succeda da adesso in poi lui non potrà in alcun modo mettervi mano, o per meglio dire, occhio. Una battaglia che è stata programmata in silenzio, qualcosa che in fin dei conti Katsumi ha realizzato che Arima potrebbe essersi aspettato da ben più tempo di quanto non sembri. Ogni evento, dal momento in cui ha incontrato il capoclan nella propria stanza ai laboratori di Oto, sembra convergere in maniera definitiva a questo punto. Diversi anni fa Arima era già in grado di sfruttare la tecnica dello Tsukuyomi, tempi nei quali l'Uchiha ancora non era conoscenza delle sue origini, tantomeno del potere del mangekyo sharingan; questo porta lo scontro ad un livello di difficoltà sconosciuto, contro un avversario del quale sa soltanto di non dover sottovalutare. Il corpo è quasi per intero nascosto dalle vesti dell'organizzazione alba, nuvole cremisi avvolgono casualmente quella nera tunica, nascondendo il resto del corpo e dunque le sottovesti. Dal suo canto ha un vantaggio particolare del quale Arima potrebbe non essere conscio, il potere concessogli da Nimura, l'attuale svitata capoclan dei Goryo. Un potere che se funzionerà come progettato dovrebbe mettere particolarmente sull'attenti chiunque possa incontrare sul tetto, che ci sia Arima soltanto o meno. I passo sono rapidi, il busto è lievemente piegato in avanti e le gambe s'alternano rapide in una corsa tra i vari piani, sfruttando le proprie percezioni - i 5 sensi - per poter fiutare in anticipo possibili presenze. Ma il risultato è più che nullo, nessuna presenza ostacola il proprio cammino, in una maniera tra l'altro inaspettata, cosa che lo porta a rallentare sul raggiungimento dell'ultimo piano, il terzo. Nel proseguimento verso il tetto, due Uchiha si presentano, il capo si inarca appena verso l'alto, posandolo sulle loro figure, il proprio chakra si agita già rapido nel sistema circolatorio per poter essere sfruttato in un'eventuale offensiva, ma le parole altrui bloccano quel gesto sul nascere. Arima lo aspettava. < Dovreste tornare al vostro alloggio. > Un ordine, un avvertimento..forse una velata preoccupazione per loro, o per chi sta al piano terra della magione, in ogni caso quelle parole vengono espresse nel momento preciso in cui supera quelle due identità. Tenterebbe di proseguire da lì in poi sul sentiero per il tetto, il luogo dove Arima ha deciso che avrebbero combattuto. Chakra ad essere richiamato a sè una singola volta, da ogni punto di fuga una minima quantità di energia ad esser fatta confluire all'altezza della bocca dello stomaco, energia che verrebbe conseguentemente plasmata e addensata all'interno di una sfera che permetta di trasportare il chakra verso l'alto, passando dal plesso solare alla trachea, raggiungendo infine la testa e lo stesso cervello. Come da abitudine, la sfera precedentemente citata verrebbe mossa precisamente sopra il solco centrale dell'organo indicato, per essere soltanto allora rilasciata in un flusso di energie che dovrebbero essere assorbite per dar vita all'arma "segreta" che Katsumi ha ottenuto. La manifestazione di tale arma dovrebbe avvenire primariamente come un cambiamento fisico, che vede i capelli sfumare per intero sul color pece, la sclera che circonda la pupilla e l'iride a divenire repentinamente nera nell'occhio sinistro, mentre il gemello verrebbe avvolto nell'iride e nella pupilla dal medesimo colore, accentuato dalla presenza di due occhiaie dalle sfumature rossiccie sotto gli occhi, come fondi di vino. Dal collo in giù chiazze nere ad avvolgere il corpo dell'Uchiha, che divengono infine veri e propri tatuaggi di scolopendre che vanno arrampicandosi sul corpo. Ed infine, l'ultimo vero cambiamento, è nella mente. Dal subconscio viene difatti richiamato ciò che di più profondo si annida nei pensieri di Katsumi, un'identità nata da forme vaghe che si rispecchia adesso nel nome di Nemurimasen. E' così, che il tetto verrebbe raggiunto. [ chakra 86/90 ] [2/4 raggiungimento tetto - 2/4 innata Goryo lvl 4 ] [Tonico coagulante x1 ] [ Potere top con me]

Plic. Plic. Plic. Al fare quell'ultimo passo oltre la soglia della porta che dà sul tetto, noteresti come dal cielo scenda scrosciante una pioggia non troppo violenta. La notte t'avvolge sotto le sue oscure spire e la luna è celata da banchi di nubi grige che s'addensano nell'alto, piangendo lacrime fitte e sottili che arrivano a bagnare il tuo capo, le tue vesti. Lontano, da qualche parte oltre il monte dei volti, un tuono ruggisce ringhiante ed un lampo illumina a giorno ogni cosa per un istante soltanto. Un bagliore improvviso, abbacinante, fastidioso, che svanisce nel giro d'un batter di ciglia. Plic. Plic. Plic. Ma dove ti trovi, ora, esattamente? Il tuo sguardo va stagliandosi verso il tetto della Magione notando come sia quanto di più simile vi sia ad un giardino. Aiuole di fiori bianchi si ripercorrono per la quasi intera superficie del posto tenendo liberi pochi passaggi ove poter camminare ed ammirarne la bellezza. Non v'è molta varietà, a dire il vero, in quell'assortimento bizzarro di fiori. Sono tutti identici, tutti gli stessi. Gigli bianchi. "Purezza. Fierezza. Nobiltà d'animo" Un messaggio lasciato a calare e sovrastare sull'intero quartiere? O solo una bizzarra coincidenza? Ma, al di là delle aiuole, tutto ciò che puoi vedere, alla fine, è la figura di Arima che ti rivolge le spalle. In piedi, fermo, osserva il quartiere sotto di sé con le mani incrociate dietro la schiena. I suoi capelli scuri sono incollati alla nuca, al viso, per via della pioggia che cade incessante, l'impermeabile bianco che lo riveste aderisce al suo corpo come carta su un vetro. Le mani son guantate di nero, i pantaloni sono scuri al di sotto del soprabito. Bianco e Nero, a confronto. Parrebbe proprio essere una perfetta partita a scacchi, questa. Due re a confronto, a darsi battaglia per la conquista della scacchiera più importante di tutte. Ma quanti pezzi, quante energie avrebbero dovuto utilizzare per vincere questo scontro? Sarà solo una la vita che verrà strappata alla fine di questo incontro? Chissà. Chissà. <Avevo programmato ogni cosa> la sua voce giunge d'improvviso a straziar il silenzio di quella sacra notte, sovrastando lo scroscio dell'acqua, il fischio del vento. I rombi dei tuoni. Eppure non grida, eppure non eccede in uno sgraziato eccesso di tono. E' misurato, calmo, par quasi volerti donare una carezza con la sua voce sicura. <Fin dall'inizio, fin dal principio. Avevo preparato ogni cosa affinché arrivasse questo giorno, Katsumi.> rivela lui donando ancora le spalle, chinando solo ora, di poco lo sguardo. <E ce l'avevo fatta. Sei cresciuto. Sei maturato. Sei divenuto grande> e carezza quest'ultima parola con la voce come a voler sottolineare il grado di potenza raggiunto dal suo allievo prediletto. Grande. Non forte, non potente. Grande. Più di chiunque altro, più di ogni cosa. Ha raggiunto e superato limiti che forse persino Arima non era riuscito a prevedere. <Eppure...> e solo a quel punto va egli a voltarsi, a donarti la vista del suo viso, della sua espressione, lo Sharingan non attivo nel suo sguardo. Non ancora. <Mi hai deluso così tanto.> Lo sguardo s'assottiglia appena, le labbra si stringono osservando solo ora la diversità del tuo aspetto. I capelli nuovamente scuri, come l'erano stati un tempo, all'origine di tutto, all'inizio di ogni cosa. <Sei l'unico che poteva realizzare il nostro obiettivo finale. Ripopolare il clan di veri Uchiha. Uchiha puri, originali, nati dal grembo di geni naturali.> E si ritorna a danzare sempre la solita ballata, a cantare le solite monotone note. Il fulcro di ogni cosa. <E hai rovinato tutto. Rifiuti continuamente, ostinatamente questa possibilità ricercando la compagnia di quella donna. La sua progenie> scuote appena il capo con un sospiro stanco. Non potrà più inseguire questo sogno, è arrivato alla fine. Quella notte avrebbe perduto il suo unico esemplare puro, oppure non sarebbe vissuto abbastanza da vederlo proseguire per la sua strada. In ogni caso, il suo sogno, si spegne così. In parte. <Avevo preparato per te la compagna perfetta. Frutto del tuo stesso sangue, della tua stessa vita. E, lo sappiamo Katsumi, non c'è persona che ti affascini più di te stesso> Affascini, che parola interessante, non trovi Katsumi? Perchè sì, insomma, dire "ami" sarebbe parso quanto più inappropriato possibile. Tu che nonostante tutto, ancora, rigetti e rifiuti di abbracciare la reale essenza della tua anima. La tua parte complementare. Oh, Nemurimasen, ironico, non è vero? <Avresti realizzato finalmente il sogno di una vita. No, di generazioni e generazioni... Il sogno di Sasuke.> si ferma per un istante osservandoti con quell'espressione indecifrabile che forse solo tu potresti riuscire a leggere come sconfortata, sconfitta. <Come hai fatto?> domanda allora, alla fine, con un nuovo respiro. <A salvarla> specifica quindi arrestando infine il proprio dire. [Quest Chiusa][Feelz][E, sì, me ne pentirò: nessun limite di tempo][Ore: 12:01]

12:37 Hanae:
 Pioggia, è questo lo scenario che il fato ha scelto di porre ai piedi di questo scontro. Perchè difatti, non c'è modo che le cose vadano diversamente, non c'è modo alcuno che questo non divenga uno scontro, non c'è parola o accordo che potrebbe far cambiare idea a nessuno dei due. Non si tratta puramente di vendetta, non si tratta di dar sfogo ai propri sentimenti o ai propri istinti primari, si tratta di compiere il proprio destino..piuttosto ironico, il modo in cui vada a scontrarsi. Lo sguardo si china appena lungo ciò che circonda il tetto: gigli bianchi. La loro solo presenza, quanto è una beffa a ciò che sta avvenendo in questo momento? Quel simbolo di purezza che si ritroverà macchiato alla fine di questa giornata di intense ed inevitabili sfumature cremisi, chissà di chi. Qualche passo avanti, tanto dal raggiungere il centro perfetto del tetto, occhi a sollevarsi appena lungo la figura di Arima, potrebbe attaccare già adesso, sarebbe alquanto comodo, ma vi è un velato senso di educazione nel modo di fare di Nemurimasen, un modo di atteggiarsi naturale ed implicito. Arima è un avversario definibile al suo pari, tra i pochi che potrebbero esserci nell'intera vastità del mondo degli shinobi. < La più bella qualità di una vera amicizia è capire ed essere capiti con assoluta chiarezza, senza bisogno di parole. > Enuncia così il proprio discorso l'insonne, il braccio sinistro si porta all'altezza del proprio collo, afferra il mantello dell'organizzazione alba, tirando quanto necessario dal farlo passare sopra il collo e rimuoverlo con un singolo strappo, lasciandolo dunque cadere sul proprio lato destro, magari trascinato lievemente dal vento presente, non importa. Al di sotto di quella mantella si presenta il suo reale vestiario: una camicia nera finemente abbottonata, accompagnato dalla presenza di una giacca totalmente bianca, aperta e smossa appena nella parte inferiore dal vento. E' atipico, quel colore, per l'insonne..ma quanto più adatto per questo evento, altrettanto insolito, forse unico. Scendendo un pantalone bianco così come la giacca ed infine un paio di stivali neri. Mano sinistra a passare tra i capelli bagnati, passando per la fronte e tirandoli appena indietro. < Qualunque cosa succeda avrai vinto questo scontro, non è vero? > Il tono è basso, potrebbe quasi essere coperto dalla stessa pioggia, se non fosse per i sensi sicuramente superbi di Arima. Passano degli istanti, le parole di Arima vengono udite, ma soltanto ad una parte di esse giunge realmente una risposta, specificatamente all'ultima domanda. < I Goryo. > Le braccia vengono repentinamente alzate all'altezza del petto, le mani ignude da ogni qual guanto sono visibili nelle loro sfumature cremisi, totalmente innaturali e simbolo di qualche cambiamento. Palmi ad incontrarsi e dinta ad intrecciarsi di conseguenza per formare in rapida successione - come cronologicamente descritta - i sigilli del drago, della cpara, del cane e del bue. Tale composizione dovrebbe permettergli di richiamare repentinamente da ogni tsubo de proprio corpo una vasta quantità del proprio chakra, energia azzurrognola che, andando verso la bocca dello stomaco, andrebbe da prima a circondare i vasi sanguigni, assorbendo dal loro interno una quantità di sangue piuttosto imponente e non indifferente. Alla bocca dello stomaco tali elementi andrebbero fondendosi tra loro, divenendo un'unica essenza che grazie ai sigilli composti dovrebbe assumere a breve una funzione concreta. Verrebbe difatti spinta verso i piedi quell'energia, e dagli tsubo lì presenti rilasciata per permettere ad un miasma di quel composto violaceo di espandersi tutt'attorno a Katsumi, raggiungendo la sua massima possibile espansione in un raggio di 20 metri considerando l'Uchiha come centro, creando conseguentemente una cupola che li isoli in tutto e per tutto da qualunque entità, ma ancor più importante, un potere che infetterà passivamente e ciclicamente l'aria presente con il potere del sangue dell'Uchiha. < Questo scontro è già stato scritto, Arima. Non è cortese far attendere il fato.. > Dalla tasca superiore della giacca bianca verrebbe preso il tonico e repentinamente ingerito, così che il suo effetto possa a breve avere effetto sulle proprie energie mancanti. [ Chakra attivo 66/90] [75/100 pv ] [Innata Goryo LvL 4][Tecnica di clan: Antigene - 40x40x40 metri - resistenza 138][5 punti chakra mantenimento a turno][ Equip scheda(much easier così)] [ 1/4 movimento - 2/4 antigene - 1/4 tonico] [top]

Nell'osservare il modo di fare di Katsumi, Arima rimane silente. Squadra gli abiti candidi al di sotto di quella mantella a nuvole rosse notando come sia probabilmente la prima volta dacché lo conosce a notargli un simile colore indosso. E si può dire quasi per certo che lui sia l'entità che più d'ogni altra lo conosce. Da più tempo di chiunque, forse meno soltanto dello stesso Nemurimasen. Alla domanda dell'altro il capoclan Uchiha si ritrova a non rispondere, a non dire nulla. E' davvero così? Arima ha già la vittoria in tasca a prescindere dalla fine di quello scontro? Non lo conferma, non lo nega, si limita a continuare ad osservarti con i suoi occhi scuri per poi assistere al tuo successivo fare. Le tue mani vanno ad unirsi a comporre una sequela di sigilli imparata solamente da pochi giorni, le tue energie vengono prosciugate, sacrificate, impiegate per l'immenso sforzo insito in quella tecnica. Arima non si muove, non ancora, limitandosi semplicemente ad andare a muovere al tempo stesso le proprie mani per andare a comporre i sigilli del serpente, del drago, del serpente, del topo e ancora del serpente in una rapida successione che termina con il pollice destro che viene portato alle labbra così da venir morso con forza. Morde lui fino a far scaturire del sangue dal suo dito così da far strisciare il polpastrello ferito sul palmo opposto macchiandolo di quel liquido cremisi. Il palmo viene rivolto al suolo e, in una esplosione di fumo ecco comparire accanto a lui un enorme, immenso serpente gigante a tre teste. Scaglie marroncine, sguardi ferini, lingue a venir esposte e agitate in un sibilo fastidioso mentre il marchio a tre tomoe di Orochimaru spicca nero e sinistro sulle loro fronti. Sa che Katsumi conosce perfettamente, ormai, le abilità dello Sharingan ed è piuttosto sicuro di aver più bisogno di un aiuto esterno che di un'abilità dall'altro prevedibile. Nel mentre tuttavia continua ad osservare quanto fatto da Katsumi e ciò che vede è semplicemente una sorta di liquame violastro che fuoriesce dalle suole dei suoi piedi disperdendosi nel terreno. Una specie di colata di chakra e sangue va a disperdersi tutt'attorno ricoprendo il suolo intero fino a raggiungere i limiti massimi di quella terrazza: 30 metri per 30. E una volta raggiunti gli angoli, gli spigoli del nuovo campo da gioco ecco che quel composto s'innalza, s'allunga verso l'alto andando a creare pareti, un tetto, una vera e propria barriera che li tiene rinchiusi e protetti da qualsiasi azione esterna. Persino la pioggia si trova a battere su di essa scivolando via, non potendo più raggiungervi al sicuro dal suo tocco. Ma poi... sarete al sicuro davvero? Katsumi, sicuramente, sì. Ha predisposto il suo campo migliore, ha intrappolato nella sua vischiosa rete una farfalla dai colori brillanti. Arima si guarda attorno rimirando quanto è appena accaduto e così fanno anche le tre teste dell'enorme serpentone appena richiamato il quale si presenta in parte acciambellato su se stesso ed in parte con la coda che occupa gran parte del tetto, dilungandosi mollemente fino a terminare praticamente alle spalle del mezzo Seiun. "[Ade]Arima. Ssssssono anni che non ci chiamavi ad aiutarti" nota la testa destra puntando le iridi ocra sulla figura dell'Uchiha. "[Edo]Che c'è? Manda era occupato?" fa sarcastica la testa centrale, portando l'ultima ad allungarsi verso di lei per lasciarle un morso sul collo. "[Oda] Piantala, sssstupido. Almeno posssssiamo divertirci un po'" lo rimbecca con fare stizzito, portando Edo a fissare Katsumi infastidito. "[Edo] ma l'hai vissssto? Divertirci? Contro il ragazzino?" Dà in un verso stizzito scuotendo la testa centrale per poi andare semplicemente a muovere l'enorme coda alle spalle di Katsumi nel tentativo di alzarla appena a usarla per colpirlo alle spalle, dargli come una "affettuosa" pacca sulle spalle che, tuttavia, considerando forza e dimensioni dell'appendice rischierebbero di scaraventarlo via. <Non ti consiglio davvero di tenere la guardia abbassata, Edo> si limita a dire semplicemente Arima tenendo sott'occhio la scena, gli occhiali a venir sistemati elegantemente sul viso. <Nessuno di noi tre sopravviverà a questo scontro se non staremo attenti> E questo sì, lo sa perfettamente. Tuttavia, in tutto questo, cosa sta succedendo? La barriera non è certamente stata evocata da Katsumi per bellezza, no? Difatti, non appena va a richiudersi sopra le teste dei presenti -tutte quante- ecco che lentamente l'aria infetta che li circonda va ad infiltrarsi poco a poco nel loro corpo, fra le loro scaglie, iniziando a lasciare una prima chiazza violacea su di loro. Su Arima comparirà alla base del collo, nel punto visibile fra i due lembi del colletto dell'impermeabile, mentre per il serpentone gigante, andrà a comparire proprio sulla promimente pancia. Parte del loro chakra viene assorbito, risucchiata dal loro corpo, andando a venir trasferita -in parte- al corpo stesso del Goryo. Una quantità abbastanza massiccia da portare entrambi gli avversari a sentire quel principio di debolezza dovuto ad una spesa non indifferente d'energia. <Oh. Quindi è questo, che fa> mormora Arima osservando con occhi nuovi le pareti ai loro fianchi. <Capisco> [Quest Chiusa][Mappa: http://i.imgur.com/0gWkjyv.png][Difesa: 1/4][Testa + collo = 8 metri; da collo in poi, corpo unico, 24 metri; spessore coda: 3 metri][Chakra Arima - 10; Chakra Oda-Edo-Ade -10; Chakra Katsumi +10][E, sì, me ne pentirò: nessun limite di tempo][Ore: 15:05]

15:40 Hanae:
 Lo scontro inizia in maniera più che repentina, Arima fa la sua mossa tramite un'evocazione e la stessa cosa fa Nemurimasen con l'utilizzo di Antigene, tecnica i cui danni collaterali dovrebbero essere parzialmente ripristinati grazie all'ausilio del tonico precedentemente assunto. Occhi ad alzarsi rapidamente sul serpente a tre teste, lo sguardo segue il movimento della coda in propria direzione, una coda troppo spessa per saltare e schivare il colpo in tempi utili, altrettanto stupido sarebbe buttarsi tra le braccia di Arima o arretrare..perderebbe soltanto tempo e possibilità di schivare. Tale è il motivo per cui il busto andrebbe a ruotare di 90° alla propria destra, seguito immediatamente dal resto del corpo che va seguendo tale movimento. La gamba sinistra arretra appena, mentre la gemella andrebbe, partendo dalle punte dei piedi, a far forza sul terreno per dargli la possibilità di eseguire uno scatto nella direzione scelta. Per far ciò, al massimo del suo potenziale, il busto verrebbe inclinato leggermente in avanti, appena quei due gradi che potrebbero fare la differenza tra schivare e non schivare. Il peso, nel far ciò, non viene portato totalmente in avanti, ma soltanto il necessario dal muoversi rapidamente senza perdere equilibrio. Le falcate sono brevi, in ogni passo il peso viene portato sul piede posto davanti; i gomiti delle braccia vengono piegati a formare un angolo retto, mantenendo i pugni rilassati e facendole oscillare da fianchi a mento per ottenere una spinta maggiore. Persino la respirazione tenta di essere sincronizzata con le falcate, per maggiore efficacia. Se riuscisse dunque a partire con lo scatto, originariamente al proprio lato destro, stando attento ad eventuali piccoli gradini nell'aiuola, si sposterebbe di 15 metri sul lato scelto, cosa che dovrebbe portarlo più o meno in posizione obliqua rispetto ad Arima e in salvo dal colpo di coda. < C'è ancora una cosa, Arima. > Ignora il dire dei serpenti, forse per mostrare un senso di superiorità nei loro confronti, o forse perchè non ritiene di dovergli dare troppe attenzioni, se non il necessario dal non esser colpito da eventuali loro attacchi. Nuovamente il proprio chakra viene richiamato, questa volta due sfere vengono create all'altezza della bocca dello stomaco e repentinamente vengono infuse di un quantitativo equo di energia, tale dal poterle addensare al loro limite per poi sospingerle verso l'alto dalla sola propria abilità di manipolazione del chakra. Tali sfere, verrebbero portate attraverso il nervo ottico per raggiungere le pupille, e una volta raggiunte anche queste ultime l'energia addensata precedentemente verrebbe rilasciata, così dal poter causare una reazione naturale con il proprio primo gene: Il gene Uchiha. Le iridi dovrebbero entrambe improvvisamente sfumare su un'accesa scala di rossi, le pupille a ruotare una singola volta a 360° ed in tal processo la formazione repentina di nere macchie sull'iride che presto si rivelano essere..uno sharingan, ma non affiancato da Tomoe, bensì da un disegno totalmente unico nel suo genere, il mangekyo sharingan di Katsumi..qualcosa che fino ad ora dovrebbero aver visto 2 o 3 persone, il potere che gli è stato concesso nel momento in cui la sua vita è stata azzerata. Un potere che garantisce incredibile vantaggio in uno scontro, ma che in questo caso andrà ad azzerare il vantaggio che l'altro potrebbe voler ottenere. Come ultima cosa, se tutto fosse andato come previsto, L'Uchiha andrebbe arretrando passo dopo passo alle proprie spalle, attento ad eventuali ostacoli e calpestando i gigli bianchi, alternando le gambe ad una velocità inferiore al suo massimo, per poter tuttavia osservare lo scenario senza poter ricevere sorprese. La distanza percorsa adesso sarebbe di 15 metri. [Chakra attivo 67/90] [Antigene attivo - 5 punti] [Mangekyo sharingan -4 punti chakra a turno] [ 1/4 tentativo schivata - 2/4 sharingan - 1/4 spostamento] [agilità 51 - mente 125 ][ Pv a fine turno 95/100(se non beccobbbbotte)]

La reazione di Katsumi, grazie ai suoi sensi estremamente sviluppati, va ad essere praticamente istantanea. Un semplice scatto, una schivata elegante, pulita, che lo porta a spostarsi alla propria destra della massima distanza percorribile in quel perimetro in pochi secondi, evitando per un pelo quel colpo di coda che fende il vuoto. Un solo istante d'esitazione in più ed ecco che quell'appendice scagliosa l'avrebbe preso in pieno. L'evocazione sibila infastidita dalla sua testa centrale mentre le altre due ai suoi lati si ritrovano a fissare silenti la figura del mezzo Seiun. Arima, dal canto suo, è piuttosto preoccupato per la barriera attorno a loro. Ha avvertito quel senso di debolezza andare ad appesantirlo, come energie spese ma mai utilizzate e sa che più di ogni altra cosa potrebbe costituire un problema per lui. Per loro. Anche gli stessi serpenti hanno avvertito questa sensazione portando tutte le teste, per una volta a ritrovarsi immediatamente concordi. "[Ade] Arima, ma dove diamine ci hai convocati?" domanda la testa destra dando voce al pensiero delle altre due. "[Ade]Chi è il ragazzino?" domanda ancora sibilando, agitando la coda nervosamente. Arima, dal canto suo, andando a risvegliare il proprio Mangekyou, va a puntare lo sguardo sulla figura dell'ormai lontano Katsumi, rintanato nell'angolo più remoto e distante della barriera. <Lui è il passo successivo a Sasuke.> dice la voce decisa, ferma, sicura dell'Uchiha fissando il viso di Nemurimasen con le sue iridi scarlatte, il disegno originale ed unico del suo mangekyou ad essere indistinguibile a quella distanza sebbene ormai Katsumi lo conosca da molti, molti anni. Forse da una vita diversa. <E' un tipo di Uchiha completamente nuovo. Mai visto prima.> La sua creatura. Il suo pupillo. Il suo più grande successo e la sua più profonda delusione. La pioggia continua a battere contro le pareti della barriera e il tempo scorre lento, placido, mentre dal piano di sotto s'odono urla, grida e rumori di colpi e battaglia. <Fermatelo mentre io cerco di distruggere la barriera> ordina quindi all'evocazione notando come, ancora, le sue energie vadano diminuendo pericolosamente. Quel posto può essere la sua tomba se non trova il modo di abbatterlo. L'idra, dunque, annuendo e concordando con il dire dell'Uchiha, si ritrova a strisciare pericolosamente in direzione di Katsumi andando ad agitare le sue tre teste di modo tale da creare con esse una sorta di ostruzione. Andrebbe a fermarsi ad otto metri da te di modo tale da tenerti bloccato nell'angolino nel quale sei finito con due teste, quelle laterali pronte a mordere con le loro zanne affilate, e cercare al tempo stesso di morderti con quella principale. Oh, beh, forse la parola migliore per descrivere ciò che Edo vuole fare con te è: d i v o r a r t i. Par quasi una parola ricorrente nella tua esistenza, non è vero? Ma mentre sei impegnato a cercare di evitare l'offensiva dell'idra, ecco che Arima, dal canto suo, va a comporre dei sigilli per te ormai ben noti: Drago, Serpente, Tigre, Cavallo, in questa esatta sequenza, i sigilli delle palle di fuoco tipicamente utilizzate dagli Uchiha. L'uomo va a portare la destrorsa a comporre una sorta di mirino attorno alle labbra per poi rilasciare da quello spazio, il proprio chakra katon sotto forma di due sfere infuocate del diametro di tre metri ognuna, una dopo l'altra. Sfere che vanno ad impattare contro la parete della barriera mirando entrambe sullo stesso punto, alla sua sinistra, infrangendosi contro la parete violacea fatta di sangue e chakra. Il colpo è senz'altro potente, i danni sostanziosi, ma non sufficienti a distruggere l'integrità della barriera. E' senz'altro danneggiata, certo, ma non abbastanza da abbatterla. [Quest Chiusa][Mappa: http://i.imgur.com/Uzo7jyi.png][Difesa: 2/4][Testa + collo = 8 metri; da collo in poi, corpo unico, 24 metri; spessore coda: 3 metri][Chakra Arima - 20; Chakra Oda-Edo-Ade -20; Chakra Katsumi +20][Ps Katsumi: 95/100][Resistenza attuale barriera: 50][Ore: 16:36]

17:12 Hanae:
 Ascolta il dialogo che segue da parte di ogni presente dinnanzi a lui, due sole entità divise in più menti, paradossalmente questo scontro vede come partecipanti più persone di quanto non si possa dire. Nemurimasen in questo stesso momento non è altro che uno strumento, per Katsumi, ma chissà ancora come le cose andranno avanti. Per il momento la cosa maggiormente di valore da considerare è che il vantaggio tattico dell'Uchiha si basa quasi per intero sull'utilizzo dela tecnica di Antigene, sarebbe davvero un problema farne a meno. < Serpenti giganti, mh.. > borbotta appena, quasi come se stesse riflettendo sulla loro natura, particolarmente ricorrente all'interno del clan Uchiha da che Sasuke è diventato capoclan, ma nulla che non dovrebbe riuscire a gestire, specialmente grazie all'ausilio dello sharingan che gli consente di osservarli ad una velocità che dovrebbe essere inferiore persino alla propria, adesso. Il capo si alza appena verso l'alto adesso, in direzione delle teste dell'idra, le braccia si alzano e le mani si incrociano all'altezza del plesso solare, tentando di formare in rapida successione i sigilli del cane, del topo, della tigre ed infine del bue, così da poter richiamare il chakra nei propri tsubo e decidere come muoverlo. Verrebbe espulso da ogni punto di uscita del chakra un quantitativo di energia necessaria a circondare come una patina il corpo del'Uchiha, chakra che dovrebbe istantaneamente dar avvio al genjutsu della paralisi ad ogni testa del serpente una volta giunte entrto il raggio deciso. Tale genjutsu inizierebbe esattamente circondando la figura di Katsumi di una densa aura color pece, che a livello mentale contribuirà ad inviare continui messaggi subliminali alle menti altrui che incitano il senso della paura e del terrore, concretizzando nelle loro menti un'illusorio senso omicida da parte di Katsumi, mostrandogli al contempo immagini rapide e consequenziali che manterranno attivo tale senso di terrore, ovvero una loro futura morte da diverse prospettive: bruciati dal fuoco dell'amaterasu, sfiniti a causa della barriera dell'antigene, con le teste tagliate da lame invisibili. Dovrebbe essere il necessario dal paralizzare l'idra e farlo accasciare almeno in via momentanea dove si trova, bloccando istantaneamente la sua offensiva; intanto, se ciò fosse riuscito, lo sguardo andrebbe posandosi su Arima..che attacca la barriera. Forse la cosa migliore da fare, in presenza di un alleato, ma per lui ha ben di più che semplice chakra denso d'odio. Sa che Arima può uscire senza difficoltà da un proprio genjutsu, o per meglio dire, ne è sicuro, per questo tenta di rifarsi ad un'arma molto più rapida nei suoi effetti. Nessun sigillo viene composto adesso, soltanto il proprio chakra viene richiamato in due differenti sfere e fatto confluire in direzione delle pupille già pregne del proprio chakra, ma non per sostarvi, ma per sfruttare il mangekyo sharingan come strumento di tramite per inviare il proprio chakra in direzione della figura del capoclan, un'ondata di chakra repentina che dovrebbe vedere, ma che allo stesso modo andrebbe a svanire subito dopo, qualora raggiungesse la sua mente. Il risultato collaterale sarà un istantaneo giramento di testa, dato dalla momentanea perdita di equilibrio e dal sovraffollamento di chakra nella sua mente. Il genjutsu verrebbe fatto terminare così, seppur Arima potrebbe non rendersene conto, lasciandolo semplicemente in balia dei postumi di quell'atto. [ Chakra attivo 53/90] [Mantenimento antigene -5 punti chakra ] [ mantenimento sharingan -4 punti chakra] [utilizzo tecnica normale: Paralisi -15 punti chakra] [utilizzo tecnica di clan: potere illusorio -8 punti chakra] [2/4 paralisi - 2/4 potere illusorio] [Paralisi dovrebbe avvenire nel momento in cui si è almeno a 12.5m da Katsumi] [Potere illusorio raggio: genjutsu] [Paralisi sull'idra - Potere illusorio su Arima] [ Il potere illusorio termina a questo turno, utilizzandolo al suo primo stadio per creare malus ad arima . "Se intelligenza Arima > Katsumi - Arima potrà muoversi al termine del genjutsu - Se invece intelligenza avversario < Katsumi - Arima sarà paralizzato per 1 turno ]

Le chiazze viola vanno ad aumentare sui corpi dei tuoi avversari. Arima ha diverse macchie sul collo, sul viso, mentre l'idra da marroncina che era inizia a divenire lentamente violastra. La fatica viene accusata rapidamente da tutti i contendenti man mano che le energie vengono usate o risucchiate. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta accadendo: l'attacco dell'Idra atto a cercare di fermare e neutralizzare Katsumi viene fermato sul nascere da un genjutsu richiamato dal puro. Nella mente delle tre creature va a dipanarsi la stessa identica illusione che mostra loro un Katsumi predatore. Pericoloso, oscuro, iracondo, capace di nutrirsi delle loro paure più profonde. Nelle loro menti si va dipingendo l'immagine di vari scenari comprendenti la loro morte. Immagini sinistre, vivide al punto da risultare reali, come fossero ricordi vissuti da loro stessi, talmente ben disegnate nella loro mente da portarli ad immobilizzarsi sul posto, impietriti. Le tre teste rimangono immobili, rigide, mentre le pupille serpentine si restringono terrorizzate alla vista di tali immagini. La creatura va così a crollare al suolo, immobile, sotto il controllo del genjutsu dell'Uchiha, distendendosi al suolo con le fauci aperte, gli occhi sgranati, e le scaglie a divenire sempre più violacee. Arima, intanto, nel mentre che questo accade è ancora impegnato a cercare di abbattere la barriera che li circonda. Una barriera che sta nutrendosi della sua stessa linfa vitale, di quella del suo compagno, sottraendogli energie preziose. Un'arma estremamente pericolosa e che non aveva idea esistesse. Dove avrà trovato, Katsumi, questo assurdo potere? Non ha tempo di chiederselo, però, in quanto ogni secondo trascorso sono energie perdute e, per questa particolare occasione, solo i Kami sanno di quante forze abbia bisogno per poter contrastare il suo nemico. Così ecco che Arima va semplicemente a ripetere l'attacco precedentemente portato contro la parete della barriera. Un attacco che ha di molto indebolito la sua integrità e che ha reso la parete sicuramente più fragile, più debole. Non può spendere molte energie e per questo si limita, una volta compiuti i dovuti sigilli -Drago, Serpente, Tigre, Cavallo- a lanciare una sola palla per volta fin quando la barriera non sarà abbattuta. Porta la destrorsa alle labbra unendo pollice ed indice in un mirino e soffia l'ennesima sfera, l'ennesima palla infuocata, mirando al punto precedentemente colpito. Un'altra sfera dalla larghezza di tre metri viene soffiata contro la barriera e, questa volta, l'intera costruzione non riesce a reggere alla moltitudine di colpi, finendo così distrutta e lasciando nuovamente modo alla pioggia esterna di scrosciare sul terreno sotto ai vostri piedi. Un ostacolo in meno, certo, ma il combattimento non è ancora finito, anzi. Il suo avversario è ancora in piedi e, in realtà, par proprio pronto ad attaccarlo dopo aver messo al tappeto la potente idra. Una ondata di chakra illusorio sta infatti giungendo estremamente rapida in sua direzione, troppo perchè egli possa riuscire in qualche modo a schivarla. Un trucchetto che lui stesso ha insegnato a chissà quanti dei suoi allievi... forse persino a lui. Conosce la tecnica, sa cosa è a impedirgli di muoversi, a causargli quelle vertigini, quel forte senso di stordimento. Lo sa... lo sa... eppure, non di meno, non può far altro che soccombere a quell'effetto sapendo che sarebbe terminato di lì a breve. Non può muoversi, non può agire, può solo sentirsi terribilmente stanco, svuotato di gran parte delle sue energie. Osserva nonostante tutto, ancora, il suo prediletto e il suo Sharingan brilla di una luce lontana, sincera. Ammira il livello raggiunto dal ragazzo, le sue capacità, la fredda logica attraverso la quale reagisce ad ogni situazione senza minimamente darsi per vinto. Osserva incapace di far altro, sentendosi impossibilitato a muoversi, a compiere qualsiasi gesto. <Ebbene... Cosa farai, adesso?> domanda quindi, sinceramente incuriosito, guardandolo fisso, a testa alta, senza mostrar paura od astio per quella situazione, per ciò che sta per arrivare. [Quest Chiusa][Mappa: http://i.imgur.com/IG3fQCx.png][Testa + collo = 8 metri; da collo in poi, corpo unico, 24 metri; spessore coda: 3 metri][Chakra Arima - 10; Chakra Oda-Edo-Ade -10; Chakra Katsumi +10][Ps Katsumi: 100/100][Ore: 18:13]

18:49 Hanae:
 Lo sguardo dell'Uchiha scivola appena lungo ciò che lo circonda, la barriera è stata ormai infranta, tuttavia i propri nemici permangono immobili come se il tempo fosse stato interamente fermato dal proprio fare, come se il potere dello sharingan si fosse espanso ad un livello ancora superiore. Ma adesso lo sharingan viene a tutti gli effetti bloccato, Antigene non gli consente più di avere un vantaggio in termini di energie..è il momento di essere il più minuziosi possibile. Il busto viene flesso in avanti, il corpo va dunque inclinandosi e sbilanciandosi in avanti, portando le gambe repentinamente a reagire e ad alternarsi l'una con l'altra in un rapido movimento di tipo obliquo che dovrebbe portare Nemurimasen a separarsi di soli 8 metri dalla figura del su attuale nemico principale: Arima. < Farò ciò che devo fare. E' così che deve andare, no? > Sotto il freddo sguardo di Nemurimasen si palesa uno spettro d'umanità più tipico della sua controparte, ma in fin dei conti..c'è qualcosa in comune tra loro. Le braccia si incrociano all'altezza del petto, i sigilli del drago, del topo, del bue, del cinghiale ed infine il mezzo sigillo della capra vengono composti in rapida successione. < Inizialmente eri un modo per permetterci di svanire. > Una confessione particolarmente intima legata ad un periodo ancor precedente all'apparizione dell'insonne in maniera attiva nella vita dell'Uchiha, in fin dei conti è sempre stato lì, anche lui. E' persino difficile dire chi abbia di più, dell'identità di Katsumi, tra i due. < Poi ha iniziato a desiderarlo; vivere. > Difficile dire se sia astio, quello dell'insonne, o un ringraziamento. Al termine di quelle parole il processo di richiamo del chakra katon termina; processo nel quale dal sistema circolatorio del chakra tenta di richiamare una delle proprie affinità naturali del chakra, ovvero l'affinità con il fuoco, tentando di estrapolare dal proprio flusso di chakra parte di quella pura essenza per renderla energia. Questa energia, adesso, verrebbe indirizzata in direzione dei polmoni, e da essa rilasciata con un potente soffio da parte dell'Uchiha, che dovrebbe investire Arima e formare attorno a lui una gabbia di pure fiamme che andrà rapidamente ad infliggergli danni da ustione, bloccandogli eventuali movimenti futuri e costringendolo nell'immediato futuro a reagire a quella prigione che altrimenti lo consumerebbe. Lo scontro non potrà dilatarsi per troppo tempo ancora, da nessuna delle due parti probabilmente ve n'è la possibilità. < Credo che lo scontro stia giungendo al termine..> Le palpebre si abbassano appena sugli occhi, lo sguardo scivola anche verso l'idra, analizza la situazione prima che la paralisi su Arima termini. [ Chakra attivo 33/90] [ Mantenimento paralisi sull'idra - 5 punti ] [ sharingan -> off ][prigione incandescente: tecnica normale jonin - resistenza 96 ] [ Punteggio d'attacco prigione incandescente: 100] [ 1/4 avvicinamento - 3/4 prigione incandescente ] [Innata goryo attiva] [antigene rip] [spostamento a 8 metri da Arima] [portata prigione: nin/15 m -> 8.3m]

Rimane immobile, Arima, fermo sul posto ed incapacitato a muoversi. La barriera è stata demolita, è vero, tuttavia la situazione non è migliorata poi molto. La sua evocazione è immobilizzata, vittima di un genjutsu dell'Uchiha, mentre lui stesso è impossibilitato a muoversi per via degli effetti del genjutsu attuato dal mezzo Seiun. Caduto nell'illusione di un suo allievo... troppo lento, troppo stanco per respingere una simile ondata di chakra. E' davvero possibile che, alla fine, Katsumi l'abbia effettivamente superato? Perchè no? Non è forse questo l'obiettivo di ogni allievo? Superare i propri maestri? Vede il ragazzo avvicinarsi, le sue iridi tornare ad essere quelle con le quali si era presentato lì al principio dell'incontro. Disattiva lo Sharingan, ne disdegna il potere, andando ad osservare Arima in viso, negli occhi, rispondendo alla sua domanda. Arima l'ascolta, sì, e lo fissa intensamente in volto. Rapito dalla sua voce, dal suo dire. <Deve?> domanda il clone con un mezzo sorriso a palesarsi sulle labbra. Freddo, vuoto, quasi circostanziale mentre continua a fissare le iridi bicromatiche del puro. <Non è ancora finita, Katsumi. Non ancora> ed è allora che potrai notare, Nemurimasen, come d'improvviso non potrai più muoverti. Stanco, spossato, preda di un violento senso di vertigine che ti sale improvviso alla testa. Sei indubbiamente affaticato dall'incontro affrontato fino ad ora, hai speso non poche energie fino a questo momento, eppure conosci queste sensazioni. Sai che non nascono da te. Sono sensazioni indotte. <Mi offendi affrontandomi senza il potere che più di tutti ti ha portato così in alto, Katsumi.> aggiunge Arima ancora immobile, ancora bloccato dagli effetti residui dell'illusione dell'Uchiha. Vi ritrovate ad osservarvi, immobili, come immagini riflesse in uno specchio. Vittime entrambi dello stesso bizzarro sortilegio, in attesa della prossima mossa. Intanto, mentre i secondi scorrono e l'illusione trova suo termine -da ambo le parti- [//OFF: fine turno paralisi per Arima; Mente Katsumi > Mente Arima quindi termina l'illusione anche per te senza conseguenze nel prossimo turno] la pioggia continua a scendere e dal basso, dai piani inferiori, grida si elevano in coro adesso dalle strade del quartiere. Non più uno scontro, non più una battaglia, ma una vera e propria lite. Una scissione che non può raggiungervi, non ora, mentre il cielo piange le sue ultime lacrime. [//OFF: Prigione incandescente annullata, chakra non speso.] [Quest Chiusa][Mappa: http://i.imgur.com/Z1WuX7V.png][Testa + collo = 8 metri; da collo in poi, corpo unico, 24 metri; spessore coda: 3 metri] [Turno paralisi 2 di 4][Chakra Katsumi: 35/90 (avevo dimenticato di correggerti il costo in chakra del turno precedente)][Ps Katsumi: 100/100 || Chakra Katsumi: 50/90][Ore: 19:25]

19:50 Hanae:
 Caduto nel suo stesso trucco, la cosa per certi versi risulta imbarazzante..ma da un punto di vista più strategico non c'è che da elogiare Arima per le sue doti contro un nemico che nonostante tutto è dotato di armi piuttosto uniche nel loro genere. E nonostante fino ad ora gli scambi di attacchi di tipo strategico siano stati parecchi, non c'è stata la benchè minima goccia di sangue nel terreno, questo scontro sembra basarsi sul logoramento. Una cosa più rara che unica, eh? Ad ogni modo, l'insonne subisce lo stesso senso di disorientamento causato ad Arima, portandolo ad immobilizzarsi e bloccandogli la possibilità di porre avanti una tecnica probabilmente determinante per l'andamento dello scontro. < Oh..è fantastico. > Ha perso quest'ultimo scambio di colpi, e quella sensazione di umiliazione quasi lo fa sorridere quando si accompagna un brivido di placata eccitazione. < Ma lo scontro non potrà comunque durare a lungo. > E non perchè ci sia da uno dei due lati qualcosa che sbilanci particolarmente lo scontro, ma entrambi percepiscono la stanchezza altrui..Arima tramite lo sharingan e il puro tramite un solo sguardo. L'altro pare affaticato, ma conta ancora della possibilità di sfruttare un'evocazione, cosa che potrebbe a breve dargli più problemi del giusto. E' il momento di testare una tecnica piuttosto particolare, forse più potente dello stesso Amaterasu sotto un punto di vista profondamente tattico, qualcosa che con le giuste condizioni dovrebbe risultare più che estremo, ed in questo caso..le condizioni potrebbero esser state raggiunte. Nuovamente le braccia si alzano al petto, mentre le dita si intrecciano tra loro per formare in rapida successione i sigilli del drago,d ella capra, del cane e del bue. Un'altra enorme quantità di chakra viene richiamata a sè, da ogni punto di fuga il chakra attraversa il sistema circolatorio del sangue dell'Uchiha e prende con sè parte di quell'essenza, trasportandola all'altezza del plesso solare del ninja e iniziando così ad addensarsi in una forma sferica che vien sempre di più pressata..raggiungendo il punto estremo dove dovrebbe letteralmente deflagrare, trasmettendo verso l'esterno a 360° un'onda di chakra e sangue che per la maggior parte sarà innocua, ma che, a contatto con eventuali infezioni Goryo, creerà una sorta di reazione chimica, causando come primo effetto un infettarsi e gonfiarsi delle zone colpite dalle infezioni Goryo..seguito immediatamente dalla loro effettiva deflagrazione. Dovrebbe quantomeno sistemare le evocazioni..chissà per quanto riguarda Arima. Per pura sicurezza andrebbe spostandosi alla propria destra, verso l'aiuola dove si è diretto alla sua prima schivata, spostandosi di circa 8 metri e ponendo da lì particolare attenzione a ciò che lo circonda. [ Chakra attivo 25/90] [ Pv 70/100] [ Innata goryo lvl 4] [ Tentativo: DEFLAGRAZIONE] [Punteggio d'attacco 40 + 5*(n° infezioni in ogni bersaglio) - Raggio 50 metri - consumo 20 chakra e 30 punti vita ] [ punteggio attacco ninjutsu 44] [mente 125 - ninjutsu 125 ] [ - 5 punti mantenimento paralisi ]

Lentamente, poco a poco, entrambi tornano ad essere liberi del controllo mentale altrui. I loro corpi sono stanchi, certo. Affaticati, anche. Ma liberi. Non più schiavi della debolezza imposta dal chakra avversario, ancora capaci di muoversi, seppur per poco. La pioggia batte ancora scrosciante attorno a loro. Non forte, non violenta, quasi gentile, ad accompagnare quasi con grazia quel momento. La fine di uno, oppure dell'altro. Arima sorride alle parole dell'altro ben sapendo quanto abbia ragione. Le mani dei due vanno contemporaneamente ad alzarsi al petto ed insieme compongono sigilli diversi. Entrambi si stanno preparando alla loro ultima offensiva. Il tempo per confrontarsi è finito, per giocare, studiare i punti di forza o di debolezza dell'altro. C'è solo il tempo per quell'ultima onta, quell'ultimo colpo. Ma solo uno dei due troverà vittoria, solo il più veloce. Entrambi terminano di comporre con le mani i sigilli richiesti per la loro tecnica ma, una frazione di secondo, va a far la differenza in questo scontro. Le dita di Katsumi vanno a fermarsi un solo istante prima di quelle del suo maestro. Il suo chakra viene rilasciato in una onda d'urto senza pari che si propaga attorno a lui per metri e metri. Arima si ritrova investito prima di poter completare il suo jutsu e sgrana gli occhi a labbra schiuse. Avverte qualcosa di strano nel suo corpo, qualcosa di bruciante. Le infezioni che lo avevano cosparso per il corpo si gonfiano poco a poco prima di esplodere come fossero ordigni in scala, colpendo, straziando la carne. Il sangue schizza, sgorga copioso dal suo corpo martoriato, andando a buttarlo al suolo in un tonfo sordo, uno scalpiccio d'acqua che schizza tutt'attorno al suo cadere. Par quasi il riverbero causato dai cocci infranti d'una tazzina che cade al suolo, ormai rotta. L'Idra, a sua volta, vien colpita dalla tecnica di Katsumi e, forte del dolore appena provato, si risveglia dalla paralisi contorcendosi e sibilando furiosamente. La sua corazza scagliosa è resistente, certo, potrebbe ancora combattere, sì. Ma a che pro combattere per la battaglia di uno sconfitto? Le tre teste notano il corpo di Arima giacere riverso nel suo stesso sangue diversi metri più in là e, sbuffando stizzite, vanno semplicemente svanendo, tornando nel loro Regno. Il clone rimane immobile sotto quella pioggia di fine inverno, rantolando i suoi ultimi stanchi respiri. Se ti fossi avvicinato a lui lo vedresti disteso al suolo privo di un braccio, l'addome ferito in più punti sotto gli abiti, il sangue a colare copioso. Il viso è pallido, macchiato di gocce cremisi salite fin lì nell'esplosione. Le di lui labbra si distendono in un sorriso per la prima volta felice. Le nodose falangi della morte stringono con sempre maggior decisione la loro presa su di lui, questo è evidente ad occhio nudo. Lo si vede dal candore sinistro della sua pelle, dall'energia vitale che scorre via in fiumi di porpora che vanno ad innaffiare e nutrire quei fiori bianchi tutt'attorno. Alcuni di essi sono ormai macchiati di un rosso violento, pennellate decise di un Dio annoiato. I secondi scorrono e così i fotogrammi di memorie credute perdute sotto i vostri occhi. Rivivete momenti della vostra vita assieme, di quel malsano e perverso rapporto al vertice del quale sei sempre stato tu. Ogni cosa è sempre stata fatta, pensata, sacrificata per te. Ed ora ultima, ma non ultima, persino la sua stessa vita. Il sacrificio finale. Arima lo sa, lo ha sempre saputo. Una preveggenza diversa da quella tipica dello Sharingan, la consapevolezza di un padre che perde tutto ciò che possiede per donare al proprio figlio il grandioso futuro al quale è destinato. <Tu crederai che tutto ciò che ho fatto sia stato ferirti, ucciderti, torturarti. Che tutto ciò che abbia voluto darti sia dolore...> Il suo sguardo è fermo, stanco, e allo svanire delle iridi cremisi ecco comparire due iridi di un nero scolorito, sfumato di un velo biancastro che ti osservano distanti, probabilmente senza neppure vederti. La sua voce è rauca, debole, flebile, ma non perde nella debolezza della morte la sua fierezza. <Ma ti ho solo preparato. Ti ho voluto donare tutta la forza che ero capace di farti scoprire e utilizzare. Volevo che tu fossi pronto per questo momento...> la mano stanca, l'unica rimastagli, va estraendo dalla tasca del suo soprabito bianco un piccolo oggetto. Le forze stanno rapidamente abbandonando il suo corpo ma ancora resiste come può. Tende verso te le dita tremanti, chiuse verso il palmo, per poi distenderle e mostrare un piccolo anello in metallo bianco: se sia argento o oro non si sa. L'effige su di esso raffigura lo stemma del clan Uchiha e, fra i ricordi di Akendo seppelliti in te, lo riconosci come un antico cimelio appartenuto negli anni al fu Madara. <Tocca a te, adesso. Crescili.. guidali... proteggili. E non avere paura di dover fare cose terribili per riuscirci> se tu avessi preso l'anello precedentemente la mano tremante di Arima andrebbe ad appoggiarsi contro il tuo petto, contro quella giacca bianca che andrebbe ora macchiandosi di ciò che resta della sua vita, afferrandola debolmente. <Rinasceremo... gli Uchi--ha.. torneranno a...> Le dita ricadono stanche al suolo, il respiro rallenta pericolosamente e il capo si abbandona pesante all'indietro. <...vivere> L'ultimo ansimo di Arima, dedicato alla vita, alla speranza, ad un futuro che ha preparato per altri sapendo di non potervi prendere parte. Chissà da quanto tempo, ormai... La vita abbandona definitivamente il suo corpo, le sue labbra permangono schiuse, immobili, ferme in un sorriso finalmente appagato, soddisfatto, che permane sul suo volto come uno spettro. Sarebbe rimasto lì, ormai, per sempre. Gli occhi ciechi rimangono a fissare il nulla sopra di sé mentre una nuova era trova adesso la sua alba. Non tutti, forse, ti accetteranno. Non tutti ti riconosceranno come nuovo Arima. Non tutti ti seguiranno. Ma gli Uchiha hanno adesso trovato una nuova guida, una nuova speranza. Un nuovo Re.[END] [END OBBLIGATORIA COME MINIMO.]

21:06 Hanae:
 I sigilli vengono eseguiti al massimo della propria velocità, dall'altra parte la stessa identica cosa sta avvenendo, chi finirà prima..probabilmente sopravvivrà a tutto ciò. E così avviene, i sigilli del puro vengono svolti come primi e di conseguenza la propria onda di chakra si espande verso l'esterno, raggiungendo Arima..e facendo seguire un suono rifacibile ad una sacca piena che viene improvvisamente schiacciata, ed infine un tonfo, più sordo dell'altro suono..ma più potente. La tazza viene buttata a terra, ma non si rompe, non come osserva sempre l'insonne, non nel modo che lo lascia lievemente in disappunto. C'è qualcosa di differnete, qualcosa che porta l'innata Goryo a disattivarsi in maniera più che repentina, lo stesso Nemurimasen si rifiuta di prendere parte dominante a quanto seguirà in questo scontro, al contrario Katsumi scatta in direzione del'altra figura, tenta di raggiungerla per tempo prima che quel tonfo avvenga, ma è già troppo tardi. La sparizione dell'Idra conferma il dubbio morboso che avvolge stranamente l'Uchiha: L'ha ucciso? Il suono della pioggia che cala gentile su tutto lo lascia quasi in uno stato catatonico, gigli bianchi che sotto il cremisi del sangue altrui sembrano tutt'altro fiore. Il fiato dell'Uchiha ad appesantirsi appena sotto la sua stessa fatica, ciocche bianche a contrastarsi in maniera tanto aliena sul terreno dove ora si muove, rosso come il sangue ed in totale contrasto con il colore che si espande per il resto del tetto. Lo scontro è arrivato al suo termine, il fato ha terminato l'aggiornamento di una delle sue tele, crudele tanto quanto un umano nel suo fare. Le ginocchia si piegano sotto il peso dell'Uchiha, portandolo a chinarsi dinnanzi a quel corpo ormai giunto al suo termine. Ascolta ogni singola parola mantenendo il capo chino sull'altra figura, osserva i suoi occhi ormai privi di capacità visive, stancati dallo sharingan, dal tempo, e probabilmente dall'ultimo attacco avvenuto. Un'effige legata da diverse generazione al capoclan degli uchiha viene allungata in sua direzione, è le pupille si dilatano, è alle ultime parole del capoclan che nella pioggia si mescolano in silenzio lacrime amare, Nemurimasen aveva ragione, in ogni caso questo scontro sarebbe stato una vittoria per Arima. La mancina si distende timorosa per afferrare quell'anello, rimane incapace di agire quando quel corpo cade vittima dei danni subiti. Rimane inerme ad osservare come gioiosamente abbandoni il suo posto nella scacchiera per concederlo a quello che prima era un pedone, adesso giunto alla casella più lontana, per prendere nuova vita. Rimane incapace di decidere se tentare di sostenere quel corpo o lasciarlo cadere, accettare le sue parole o rifiutarle, ma solo una cosa è certa: è morto. Colui che forse ha amato gli Uchiha più di ogni altro fino ad ora, che ha dato la sua intera vita conscio delle sue mosse per il clan, per creargli un futuro. In che modo potrebbe fare meno alla sua volontà, dopo così tanta dimostrazione di forza? < Sei stato un maestro per me..ed un padre. > ... < E' tempo di riposare, Arima. > Il palmo della mano destra scivola lungo quel volto immobile, passando per le palpebre e forzandole a calare sugli occhi. Passano secondi, forse interi minuti nei quali permane ancora lì immobile, senza pensare, senza dar fondo a nulla, ascoltando soltanto il suono della pioggia che scroscia sui loro corpi. E dal nulla, si riporta poi in piedi, qualche passo per distanziarsi da Arima, ma non per allontanarsi, bensì per raggiungere uno dei bordi del tetto, braccia a portarsi dietro la schiena e sguardo a scivolar sul quartiere Uchiha, ponendo i piedi laddove Arima li posava nell'attesa che Katsumi giungesse. C'è ancora da fare, ma vuole restare fermo per un po', vuole sentire soltanto lo scrosciare infinito della pioggia sulla sua pelle, vuole far sbocciare i propri sentimenti prima di andare oltre...vuole prendere coscienza di un dolore che non dovrebbe più esserci. E come ultimo gesto, l'anello verrebbe indossato, all'indice destro. [END]

Mentre Kimi e Keizo occupano il piano terra della Magione Uchiha Katsumi si dirige al piano superiore dove incontra Arima in attesa del suo arrivo.
Dopo poche iniziali parole, fra i due parte lo scontro.

Lo scontro, a rivederlo ora, è stato non particolarmente lungo.
Quattro, forse cinque fati, ma estremamente intensi.
Mi sembra di averne vissuti e scritti molti, molti di più.
In questa quest non ho utilizzato un PNG. Ho utilizzato, per come potevo, un vero e proprio pg. Avevo su carta una sua scheda con le sue statistiche, i suoi oggetti e le sue tecniche. Ho tentato d'usarlo come avrei usato Kaori e ha cercato in tutti i modi di metterti in difficoltà, di batterti per davvero. Ma non è servito. Nonostante fosse un avversario con statistiche di un intero grado superiori, un avversario che ha potuto contare sulla presenza di una evocazione, sei riuscito con le tue sole forze a neutralizzarlo. Come hai scritto tu stesso in una delle tue azioni non è stato uno scontro sanguinoso, tutt'altro. E' stata una guerra di logoramento. Entrambi a privarsi di energie reciprocamente, in qualche modo.

Hai fermato l'offensiva di due avversari simultaneamente, sei stato ben attento a proteggerti sapendo che, il tuo personaggio, non sarebbe sopravvissuto a più di un attacco.
Personalmente questo denota una conoscenza profonda del proprio personaggio, una idea precisa di base su come esso sia strutturato e in quale modo combatta.

Ho amato seguire e gestire questa quest.
Ero terrorizzata all'idea di doverti affrontare ben sapendo come sia difficile riuscire a metterti in una situazione di difficoltà (cosa che ora posso confermare), ma Dio se sono stata felice di essermene potuta occupare personalmente. Non avrei voluto che lo facesse nessun altro. Non solo per l'onore di aver potuto seguire la fine di un rapporto così importante per Katsumi, ma per essermi potuta confrontare con te anche come giocatrice, non solo come master.

Non ci sono stati errori nelle tue scelte tattiche, nè nelle tue strategie.
L'unica sbavatura è stata all'inizio quando hai calcolato l'area di gioco una 40x40 invece che una 30x30 ma nulla di rilevante, alla fin fine, per l'andamento dell'incontro.
E' stato uno scontro perfetto, bellissimo ed emozionante.

Grazie. Grazie di cuore per questa giocata.