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Rispettare un patto - Parte Uno. { Katsumi Uchiha -Seiun- Goryo }

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con Hanae, Kaori

15:29 Hanae:
 Sono passati diversi giorni da che l'uchiha ha deciso di muoversi nuovamente nei pressi del locale chiamato Anteiku, luogo che si è scoperto essere la sede stessa dei membri di questo clan fino ad ora avvolto da una cortina di mistero: il clan Goryo. Non sa realmente come i poteri di tale innata possano aiutarlo, non avendone la benchè minima conoscenza, tuttavia ha la garanzia certa che sarà in grado di ottenere il necessario per poter rimediare ad una parte dei problemi causati da Arima, il settore che riguarda i danni causati al corpo di Kimi; a sua detta i reni verranno totalmente resi inutili da parte del veleno Doku che circola nel corpo altrui, ciò causerà presto un loro collassare e la conseguente probabile morte della donna. Trovare le informazioni necessarie a rintracciare il clan non è stato difficile, grazie alla traccia iniziale data da Kimi e all'aiuto ricevuto nel settore ospedaliero dalla Hyuga recentemente incontrata, tuttavia è ancora parzialmente basito nei confronti della richiesta che Nimura ha portato avanti per poter raggiungere un accordo che favorisse entrambe le parti; semplicemente il proprio supporto in maniera piuttosto diretta, contribuire all'esistenza del probabilmente unico Hijutsu artificiale esistente. I sensi permangono sempre in allerta, il chakra di conseguenza scorre fluidamente e al pieno delle sue possibilità per ogni punto del chakra di Katsumi. A vestire il corpo una camicia nera, accompagnata da cintura, pantaloni e stivali del medesimo colore; un abbinamento costretto per il momento ad indossare poichè oltre quest'ultimo ha attualmente con sè soltanto le vesti dell'organizzazione alba, momentaneamente costrette in un paio di fuuda tramite il fuuinjutsu. A coprire ambo due le braccia un paio di guanti cremisi, posata sull'occhio destro, il bianco, una benda avente lo stesso colore dei propri capelli: bianco latte. La pupilla color cremisi permane come la sola scoperta, il mangekyo permane sopito per quanto in ogni momento sia ormai capace di evocarlo. Il passo è rapido in direzione del locale, raggiungendone così in pochi istanti la porta che da verso l'interno. Se la oltrepasserà probabilmente non ne uscirà nello stesso identico modo, che ciò avvenga nella mente o nel corpo. Il braccio destro a distendersi verso la maniglia, polso a ruotare e una lieve spinta ad essere applicata di fronte a sè; ad accompagnare l'apertura della porta e la venuta di un cliente una piccola campana. Il passo non viene arrestato neanche per un'istante, difatti prosegue rapidamente per raggiungere la sala comune e principale dello stesso Anteiku, uno sguardo verso i presenti dato da un lieve ruotare del capo, per poi volgersi al bancone, avvicinandosi con passi che vanno crescendo più rapidi. < Devo incontrare Nimura nella sua.."stanza" > fa appena il verso a quelle parole, così da dar modo di capire a chi si trovi dall'altra parte del bancone, sempre che qualcuno sia presente, qualcosa di più. Non esiterebbe qualora gli venissero fornite informazioni sul dove andare a seguire un percorso. [ chakra attivo ] [vesti comuni on] [fuuda con oggetti dell'Akatsuki, 1 coagulante, 1 tonico chakra]

Giornata tranquilla in quel di Kusagakure. La gente passeggia serena per le vie del Terzo Cerchio indossando gli abiti più pesanti che possiede per via di quel freddo inclemente che ormai da un po' spira tutt'attorno. Non par esserci nulla di strano o di nuovo per quelle strade, non v'è nulla che possa lasciar presagire un cambiamento importante da lì al tramonto. Pare una giornata come tante, una qualunque, ma il nostro eroe sa benissimo che sarebbe stata la prima di un nuovo inizio. Sa cosa sta andando ad affrontare -circa- e sa che quando uscirà da quella porta non sarà lo stesso Katsumi che vi è entrato. Il solito campanellino dorato trilla cristallino al sospingere della porta d'ingresso del locale da parte dell'Uchiha; ne segnala l'arrivo, l'accompagna, andando a tacere nel giro di pochi istanti. Hiruma è di nuovo alla cassa e si ritrova a schiudere appena le labbra, con sorpresa, al notare il giungere del jonin. Il locale è piuttosto pieno, quest'oggi: sarà per via del freddo che vige fuori da quelle mura, sarà per il desiderio di bere qualcosa di caldo, ma i tavolini paiono essere quasi tutti pieni e il brusio chiocciante che sale dalla stanza è quasi confortevole. Dà un senso di quotidianità e pace al quale, forse, non sei propriamente abituato. Quando ti rivolgi al ragazzo -l'unico disponibile ad offrire una qualche informazione visto che il resto dello staff par essere impegnato dietro e davanti al banco- l'altro si ritrova immediatamente ad annuire come se quasi s'aspettasse quelle tue parole. < O-oh sì, sì, certo! > esclama annuendo con vigore, un po' teso, prima d'essere raggiunto da una giovane biondina armata di vassoio e cinque tazze con la divisa del locale. "No! Ma è vero allora! Non stavi mentendo!" esclama lei rivolta al biondino alla cassa mentre ti fissa con fare sconcertato. < Certo che non stavo mentendo! Ti pare?! > risponde Hiruma quasi oltraggiato dal fare sospettoso e incredulo di lei. "Mi pare sì, mi pare! Te ne inventi di ogni tipo tu..." lo stuzzica andando a sollevare il capo verso l'alto con fare superbo e vanesio. Ma i due non fanno a tempo a dire altro che, dal corridoio dietro al banco, spunta d'improvviso l'ormai ben nota e androgina figura di Nimura. Indossa anche lei la divisa da cameriera -sebbene al posto della gonna porti un paio di semplici pantaloni scuri- e ha sottobraccio un vassoio ormai vuoto. Sta per tornare al bancone quando i suoi occhi vanno ad incontrare la tua figura. Basta un attimo perchè le sue labbra vadano a distendersi in uno di quei suoi folli e assolutamente bizzarri sorrisi. < Oh oh oh! > ridacchia a mo' di Babbo Natale poggiando con malagrazia il vassoio vuoto sul banco e saltellando verso di te con le mani unite dietro la schiena. < Ka-tsu-mi ~ > ti saluta con quel suo solito fare divertito, confidente -troppo confidente- e si sistema il ciuffo corvino con una mano, una mano coperta da uno dei suoi guanti scuri, neri come la notte, aderenti. Paiono quasi simili ai tuoi se non fosse semplicemente per la sfumatura diversa. < Alla fine sei arrivato. Bene. Molto bene > annuisce compiaciuta sbattendo le ciglia, schioccando la lingua sul palato. < Vieni. Seguimi. Sono piuttosto sicura che non hai tempo da perdere. Oh, beh, e nemmeno io ovviamente > aggiunge andando ad indicarti di seguirla verso la solita porta preclusa ai non-membri dello staff. Lascia nelle mani del resto dei suoi compagni la gestione dell'affollato locale e accende la luce in quel corridoio buio su cui si affacciano numerose porte. Percorre l'intera via prima di fermarsi dinnanzi le scale. Una scala a salire ed una a scendere. < Di sotto > ti comunica con un sorrisetto divertito, prendendo a scendere gli scalini un passo per volta. Nel mentre va a liberarsi del suo grembiule marroncino della divisa slacciandolo dal collo e dai fianchi per poi lasciarlo ricadere -una volta giunti al piano di sotto- contro un attaccapanni posto dinnanzi una porta. Una porta diversa dalle altre, metallica, fredda. Dallo stesso attaccapanni va recuperando invece un camice bianco, di quelli usati generalmente dai medici, schizzato solo qua e là da qualche goccia di sangue non troppo fresco. < Mh. Dovrò lavarlo prima o poi > si stringe nelle spalle indossandolo ed infine pone la sua destrorsa sulla maniglia metallica della porta. La stanza che si rivela alle spalle di essa è principalmente bianca. Fastidiosamente bianca. Pareti, soffitto, pavimento, mobili. Ogni cosa è candida, par di essere immersi nella neve o nella più candida luce. Vi sono mobili composti da cassetti, sportelli, vetrine. Vi è un letto al centro della stanza dalle lenzuola pulite ed un cuscino apparentemente basso e molle. Le luci sono forti, accecanti, ovviamente bianche. Strumentari di ogni tipo affollano le pareti assieme ai mobili apparendo quasi un intero reparto ospedaliero compattato in una unica camera. < Benvenuto nella mia stanza dei giochi > dice lui inchinandosi verso di te e spalancando le braccia. < Prego! Togliti pure la camicia e mettiti comodo sul lettino, inizieremo fra un attimo > ti informa con un sorrisetto divertito sulle labbra prima di andare a portarsi in direzione di una delle vetrine lì presenti a passo deciso, meno folle e bizzarro di quelli mostrati fino a quel momento al piano di sopra. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

16:35 Hanae:
 Per il momento sembra tutto procedere come pianificato, raggiunge il bancone e incontra nuovamente il ragazzo cercato fino alla settimana scorsa, un nome che per sfortuna del biondino è rimasto impresso nella mente dell'Uchiha, a causa di ciò che per diversi giorni ha rappresentato per poter salvare la stessa vita di Kimi. L'iride cremisi, la sola visibile, ad analizzare il ragazzo da capo a piedi, in tale processo il capo viene inarcato appena per poi essere chinato, nella sola attesa di una risposta da parte del giovane, che sembra rivelarsi cosciente di quanto stia accadendo..probabilmente ad opera degli avvisi di Nimura. Ad aggiungersi alla scena anche un secondo membro appartenente allo staff del locale, che si tratti di un altro Goryo? Probabilmente sì; il capo a ruotare dunque anche su tale figura appena comparsa, ma non vi è nessuna analisi poichè si limita ad assistere a quella scena che avviene tra i due..al limite del demenziale. Palpebre a calare un paio di volte in rapida successione dinnanzi agli occhi, il capo viene scosso appena e dalle labbra viene sbuffato un silente ammasso d'aria. Decisamente poco abituato a questa eccessiva vivacità, forse in situazioni diverse potrebbe trovarla leggermente più divertente, ma adesso..? Oh, in momenti come questi anche un animo come il proprio percepisce le onde marine incresparsi, il battito impercettibilmente maggiore dela norma. Qua verrà deciso l'esito di più e più fattori, partendo dalla propria vita e quella di Kimi, espandendosi in direzione del futuro stesso dei rotoli che riportano scritta la storia degli Uchiha..storia che potrebbe essere finalmente modificata, se non letteralmente cancellata. Ma da qui alla battaglia ci vorrà più di qualche tempo, ancora; E finchè non giungerà non deve dimenticare che si trova in una forma di guerra contro dei nemici definitivamente più temibili di un gruppo di shinobi privi di qualunque innata. Al termine del dialogo tra i due membri dello staff fa la sua comparsa anche Nimura, l'intero corpo adesso ruota per potersi rivolgere di fronte a quello altrui. < Nimura..> le labbra vengono schiuse leggermente e quel sibilare vien fatto suonare come una sorta di saluto formale, un invito indiretto a darsi da fare ed a non perdere tempo nei "soliti" balletti. Segue pochi istanti dopo la donna, ritrovandosi ancora nella zona staff. < Son tutti sempre così..vivaci?> Una domanda posta per occupare il tempo necessario a raggiungere una stanza ben differente dalle precedenti, tuttavia a quelle parole segue un colpo di tosse..nonchè lo sguardo che va scivolando su Nimura. < Domanda stupida, in effetti.> scuote appena il capo, da qualcuno avranno pur preso, no? Raggiunta dunque una nuova stanza, lo sguardo dell'Uchiha scivola su quanto gli è possibile vedere, un luogo dall'aria particolarmente claustrofobica, accompagnato da un bianco che fa sembrare tutto incredibilmente più visto di quanto non sembri, ma i vari strumenti appesi un po' dappertutto fermano questa illusione visiva. Prende un profondo respiro prima di avvicinarsi al lettino presente, lo osserva per dei secondi prima di dar retta alle direttive proposte da Nimura. Ambo due le braccia a portarsi all'altezza della trachea, dove viene slacciata la cravata, scivolando conseguentemente in direzione dei bottoni della camicia indossata, lasciata semplicemente cadere al terreno tramite un paio di movimenti casuali delle spalle. La parte superiore del corpo, questa soltanto, viene esposta..mostrando la chaira pelle che compone lo strato più superficiale del corpo dell'Uchiha, gli stessi guanti vengono per adesso soltanto rimossi. Un dettaglio particolare si può notare all'altezza del petto di Katsumi, precisamente dove si trova il cuore, accompagnato dal segno di quanto Izanagi, la lama di Akendo, gli ha lasciato addosso. Una ferita che doveva essere mortale...e che infatti lo è stata. Al di sopra si ritrova quello che pare essere un sigillo, avente la forma di tre tomoe nere, legato sempre a quanto Akendo gli ha fatto quella sera. < Spero non siano necessari antidolorifici..> Non tanto per il dolore, quanto la possibilità di rimanere inerme in una stanza assieme a Nimura. Corpo a stendersi conseguentemente sul lettino, in attesa di ulteriori parole. [ chakra attivo][coagulante x1 tonico chakra x1]

Alla tua domanda, durante il tragitto fra la zona delimitata allo staff ed il laboratorio sotterraneo, Nimura va a rispondere con una leggera e divertita risatina portando la destrorsa a coprire persino le labbra come a voler ricercare una sorta di grazia che decisamente non le appartiene. < Ti ci abituerai anche tu quando sarai dei nostri, vedrai > ti risponde con tono convinto, sicuro, come se non avesse dubbio alcuno che la tua permanenza lì, fra loro, ti avrebbe ben presto portato ad un cambiamento ben più profondo che da quello unicamente genetico. < Come ti ho già detto questa è una famiglia, perchè tenere questi noiosi musi lunghi in casa? E' qualcosa che non ho mai capito > si stringe nelle spalle con fare sincero, non sta scherzando nel dire quelle parole, sebbene il suo tono sia sicuramente leggero. < Perchè essere potenti preclude anche il potersi divertire come chiunque altro? > Misteri della fede. Ad ogni modo giungete infine nel laboratorio dove ti vengono date le prime -ed uniche- indicazioni da seguire. Mentre provvedi a liberarti della parte superiore dei tuoi indumenti, Nimura va ad aprire una vetrina in fondo alla stanza da cui preleva un paio di sacche ricolme di sangue apparentemente fresco. Richiude lo sportello e va poggiando le due sacche su di una sorta di carrello mobile posto accanto al lettino al centro della stanza. Non fa altro, si ferma, osservando i tuoi movimenti con un sorrisetto attento e malizioso stampato sulle labbra. Non è perfettamente comprensibile se si stia godendo lo spettacolo o se si stia divertendo all'idea di avere in mano la situazione: dopotutto chi può riuscire a capire davvero cosa passi per la testa di questa folle, bizzarra svitata? Osserva con attenzione il tuo fare fino a quando non vai a distenderti più o meno cautamente sul lettino precedentemente sistemato. < Oh no, nulla del genere. Te l'ho detto, non farà male > ti rassicura lei, in piedi alla tua sinistra, lasciando scivolare lo sguardo sulla tua figura. < Un trapianto sarebbe più efficace ed immediato, ma sinceramente non ho voglia di privare uno dei miei di qualche prezioso organo per donartelo, perciò procederemo con una semplice trasfusione di sangue > rivela lei con le mani puntellate sul bordo del letto. < Siccome sei un ospite speciale ho pensato di usare direttamente il mio: roba di qualità per il nostro membro d'onore > ridacchia lei fiera e compiaciuta notando solo a quel punto, durante la sua attenta analisi del tuo busto, quelle tomoe messe quasi a copertura di una cicatrice ancora visibile per chi ha un occhio attento e allenato come il suo. < Mh? > inarca un sopracciglio Nimura osservando ora con fare quasi serio quella vecchia ferita, decisamente sorpresa. < Sei stato impossibilmente fortunato a sopravvivere ad un colpo così vicino al cuore. Qualcuno deve volerti bene lassù > commenta stupita, strabiliata, senza sapere quanto invero sia stato vicino alla morte in quell'occasione. Era stato stretto dalle di lei braccia per lunghissimi istanti prima di venirne strappato nuovamente via. Ma avrebbero avuto tutto il tempo del mondo per parlarne, per sapere, per capire. Adesso è tempo d'agire. < Ad ogni modo, tornando a noi... > si schiarisce la voce andando a prendere dal carrello lì accanto, vicino alle sacche piene di sangue, una siringa collegata ad un tubicino. Estrae da un piccolo cassetto posto sotto il carrello una sacca vuota e la poggia al di sopra delle due ancora piene, per poi afferrarne una seconda anch'essa vuota. Collega il tubicino della siringa a quest'ultima e torna a posare su di te il suo sguardo. < Adesso procederò ad estrarre all'incirca due sacche del tuo sangue con questa banalissima siringa. Non farà male ma ti sentirai parecchio indebolito quando avrò finito coi prelievi, quindi cerca di tenere a mente che ti sentirai piuttosto strano fra un po' > ti spiega con quel suo sorriso sfacciato sulle labbra. < Quando avrò finito sostituirò il sangue perso con questo e poi procederò ad utilizzare una nostra particolare tecnica per andare ad unire e collegare queste nuove cellule al resto del tuo corpo. > Pare semplice a sentire, vero? Quasi fin troppo, eppure non pare stia nascondendo qualcosa dietro quel sorrisetto bizzarro. < Se hai qualche domanda da fare o hai qualche ripensamento, questa è la tua ultima occasione > Rimane quindi lei in attesa, accanto a te, fissandoti dall'alto della sua posizione con la sacca vuota e la flebo stretta fra le dita, il corpo pronto a muoversi e procedere al tuo minimo segnale. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

17:48 Hanae:
 Lo sguardo a scivolare in direzione della Goryo quando gli viene rivolta una prima risposta al suo dire, abituarsi a tutto ciò..non gli sembra davvero qualcosa di possibile. Troppi sono gli oneri che gravano sulle sue spalle al momento per poter pensare di far finta che quei pesi non esistano..Kimi, l'organizzazione alba, il clan Uchiha stesso che presto potrebbe vivere un cambio al vertice e diventare molto più che una semplice affiliazione. < per qualcuno non si tratta di una scelta da compiere, Nimura. > Le labbra si schiudono appena, quando si parla del divertirsi, del sorridere come se nulla fosse. La stessa mente si porta indietro, a tempi in cui i propri ricordi erano proprio quelli..forse in un ambiente differente, ma pur sempre quelli. Tempi in cui c'era soltanto lui ed un suo vecchio amico, Katsumi, la persona alla quale ha rubato il nome a seguito della cancellazione dei propri ricordi, la persona che per certi versi ha sfruttato per guadagnare un'identità, dopo la sua stessa morte in una missione. In quei tempi non aveva nulla oltre quella figura amica, era in grado di vivere la propria esistenza così come Nimura ha precedentemente detto. Forse anche ai tempi dei laboratori stessi, assieme a 0-22, viveva qualcosa di simile. < A volte non c'è davvero alcuna scelta. > Il tono permane freddo, mantenendo lo sguardo al passato, dove fin troppe volte è capitato semplicemente di essere succube degli eventi. < Quando potrò divertirmi lo farò di sicuro...> ma fino ad allora c'è qualcosa di ben più importante a cui pensare, nulla di lontanamente divertente. Passano alcuni secondi, il mezzo Seiun si ritrova adesso coricato nel lettino presente nella stanza, il braccio sinistro viene sollevato e disposto sopra l'occhio destro, dal quale viene strappata la benda indossata, mostrando l'iride vitrea che sembra voler riflettere il bianco del soffitto presente, nonostante quella sia semplicemente la sua colorazione naturale. < Come preferisci. > Non sembra esserci alcuna differenza tra una trasfusione massiccia di sangue o di organi, quindi..lascia i metodi al medico di turno. < Magari si son sentiti semplicemente in colpa, da lassù. > Una placida risata dalle labbra, che va morendo in brevissimi istanti assieme alla sua stessa voglia di fare auto-ironia su quel destino a cui spesso crede; seppur il motivo per cui è vivo sia tutt'altro che lontano da questo mondo. L'argomento viene nuovamente messo da parte poichè giunge il momento delle avvertenze e conseguenze su quanto gli sta per accadere; il proprio sangue verrà letteralmente sostituito e per del tempo pare che dovrà vivere un principio di dissanguamento..sembra facile. Un cenno del capo, inspirando profondamente e chiudendo entrambi gli occhi. < Nessun ripensamento, procedi. > Le gambe divaricate leggermente tra loro sopra quel lettino, ginocchia appena piegate e la pianta di entrambi i piedi a poggiare per intero sul lettino, mantenendo addosso gli stessi stivali. < Assomigli ad una persona che conosco..sai? > parole che potrebbero realmente essere tra le ultime, dal momento che sta affidando la sua vita nel palmo di una persona praticamente sconosciuta. Conosce qualcuno che vede il mondo in modo tanto ilare, qualcuno al quale qualunque trauma o dramma suona più come una commedia. < A proposito, pensavo di usare un soprannome quando sarà necessario agire in nome dei Goryo. E' un problema? > una domanda, prima di inspirare profondamente e attendere che tutto inizi. [ chakra on ] [robe on]

Una risatina glaciale fuoriesce dalle labbra della ragazza quando le rispondi con quelle brevi, fredde parole. Una vita fatta di dolore e sofferenza, una esistenza tracciata su esperienze atroci, da incubo, che ti hanno portato ad essere ciò che sei ora. Una fortuna, invero, che tutto quel dolore non ti abbia reso folle, ben più crudele e vendicativo di quanto tu in realtà non sia in questo momento. Se qualcuno potrebbe mai definire follia, la tua, sarebbe senz'altro lucida, limitata da regole e valori ben precisi nella tua mente. Qualcosa che pare essere totalmente estraneo allo stile della figura che ti precede in quella stanza. < C'è sempre una scelta, gioia > sorride lei voltando verso di te il capo, le labbra distese in una espressione quasi sadica su quella pelle lattea. < Anche se non puoi decidere cosa ti accadrà, anche se non puoi scegliere di non soffrire, puoi sempre scegliere come reagire a ciò che ti trovi davanti > spiega Nimura fissandoti dritto negli occhi, sogghignando con convinzione. < La vita mi offre calci in culo? Va bene. Gliene restituirò il doppio ridendole in faccia > Semplice, lineare. < Perchè dare a qualcuno la soddisfazione di vedermi in difficoltà? Di vedermi sofferente? > Inclina il capo verso la spalla sinistra, continuando a fissarti. < No. Preferisco mostrargli quanto possa continuare a vivere tranquillamente nonostante tutto. Dopotutto, poi, c'è chi di dolore ne ha sperimentato così tanto che ormai può solo sbadigliargli in faccia. > aggiunge stringendosi appena nelle spalle prima di procedere con i preparativi per l'operazione. Chissà quali dolori e quali scheletri si nascondono dietro quel sorriso imperturbabile? Chissà quali esperienze, quali eventi la hanno resa la folle buffona che è ora? Eppure c'è qualcosa nella sua voce, nelle sue parole, che lascia intendere una certa convinzione. Non sono parole dettate da un semplice pensiero, è qualcosa che par inciso bene a fuoco sulla sua pelle, nella sua carne. Ti si affianca accanto a quel lettino udendo quella cupa battuta autoironica che la porta semplicemente a ridacchiare. < Hanno tante colpe di cui risponderti eh? > incuriosita, divertita, sembra quasi meno pazza all'interno delle mura bianche di quella stanza. Meno esagitata, meno svampita. Imprevedibile coi suoi scostanti cambi d'umore e atteggiamento. Sistema tubi, cavi e siringhe e poi ti offre la spiegazione su quanto sta per accadere. Par sicura di ciò che sta facendo, le sue mani sono ferme e non v'è tremolio o titubanza nella voce. Padrona della situazione e della sala intera. < Perfetto. Allora iniziamo > batte le mani guantate le une contro le altre una sola volta per poi afferrare dal carrello una sorta di cordoncino di gomma verde che va ad avvolgere attorno al tuo braccio sinistro, un paio di dita sopra il gomito. E' freddo al contatto, il nodo è piuttosto stretto. Senti, in pochi secondi, il braccio farsi appena più freddo, un leggero pizzicore in direzione di quel laccio. Solo allora va lei ad avvicinare l'ago alla tua pelle, trapassandola con un unico fluido gesto in direzione di una vena pulsante e ben visibile. Il sangue prende a defluire in pochi istanti verso il tubo andando a riempire poco a poco quella prima sacca. < Ah sì? > domanda Nimura quando le riveli di come lei somigli a qualcuno che un tempo era stato come una sorta di spettro alla tua ricerca. < Qualcuno che ti piace? > chiede ancora distendendo ancor di più le labbra verso l'esterno. < Occhio alla tua risposta, eh? Ho pur sempre un ago collegato alle tue vene > aggiunge poi facendoti un occhiolino mentre il sangue continua a fluire dall'ago verso la sacca ormai piena già per metà. E' una sensazione strana quella del sangue che scivola via dal tuo corpo. Inizialmente quasi non avverti nulla, ne hai abbastanza da non sentirne propriamente la mancanza. Ma poi.. basta attendere qualche minuto perchè quella mancanza prenda a farsi notare. Fa più freddo? O è una impressione? Il braccio pizzica, formicola. Che cosa fastidiosa. < Un soprannome, dici? > mormora lei inarcando un sopracciglio. < Come una doppia identità? > chiede ancora inclinando nuovamente il capo, incuriosita. < Beh, non che m'importi come ti fai chiamare, basta che avrai tempo per essere anche uno di noi > risponde lei facendo spallucce, sostenendo la sacca ora quasi piena. < Comunque Hiruma ed un paio di suoi colleghi sanno già chi sei. Ma se preferisci che la cosa non sia di dominio pubblico... beh, sarà facile far mantenere loro il segreto > il sorriso inquietante che si dipinge sul di lei viso non ha proprio niente di rassicurante. Par quasi pericoloso se non fosse che par essere piuttosto legata ai suoi compagni. La sacca viene ora completamente riempita e Nimura procede a bloccare il prelievo per cambiare busta. Chiude quella appena riempita e va sostituendola con una vuota, trasparente, che ora collega all'ago ancora infilato nel tuo braccio. Assicuratasi che sia stato ben unito riprende col prelievo procedendo col riempire quella seconda sacca. Il bianco della stanza inizia ad essere quasi fastidioso mentre, lentamente, senti il tuo corpo farsi più fiacco, più debole. Più freddo. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

19:03 Hanae:
 Immobile adesso, ascolta quando Nimura ha da dire riguardo alle scelte e al destino, parole che son facilmente comprensibili per l'Uchiha, parole che vengono comprese e che portano lo stesso Katsumi ad intuire quanto esse non siano un'idea campata per aria. < Non è un'abilità con cui generalmente si nasce. > le labbra si schiudono quanto necessario dal mantenere il tono di voce basso quanto un sussurro, oh..non son cose che si possono far maturare dal nulla, questi pensieri. C'è bisogno di provare emozioni, sensazione, di lasciare che aghi su aghi vengano accatastati sotto pelle, per poter avvertire il necessario da seguire quel filo logico da Nimura espresso. Per giudicare un altro uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure ed emozioni, e spesso per poter raggiungere tale grado di comprensione è necessario ben più che concentrarsi. Nimura, oh..inizialmente sembrava semplicemente un triste clown, un giudizio troppo precoce, seppur la realtà potrebbe non essere tanto lontana. < Chissà. > spalle ad esser alzate appena, dalle labbra quello che par essere uno sbadiglio, trattenuto appena con l'ausilio della mancina posata ad hoc sopra le labbra. < Ok. > Stanno per iniziare; ed è per questo che le ginocchia vengono totalmente distese e le braccia portate in maniera parallela lungo i fianchi, capo dritto, concedendo al proprio cono visivo di osservare il soffitto ed eventualmente parte del volto di Nimura, ruotando le pupille. Il braccio viene avvolto dal laccio emostatico, pressione a cumularsi e rendere le vene importanti per queste operazioni visibili, i muscoli dell'Uchiha vengono controllati quanto più per non reagire con contrazioni improvvise o movimenti involontari dettati dal sistema nervoso, lascia così che il proprio sangue venga prelevato tramite l'ago, che va man mano aspirando di più dal proprio corpo, accompagnando una sensazione di freddo..facendo sì che la stessa pelle schiarisca appena le sue sfumature come risposta alla mancanza del liquido cremisi. < Che mi piace..? > il capo viene alzato appena, una placida risata prima di farlo cadere sul cuscinetto dove poggia. < Lo odiavo perchè non lo capivo a pieno. > inspira profondamente, ripensando a tutto ciò che è avvenuto con tale identità che forse..non ha neanche bisogno di essere tenuta misteriosa. < Era un passo avanti e per questo credevo mi stesse deridendo, alla fine..> la fine? Forse non c'è mai stata una fine, ma soltanto un inizio, quella sera in cui è caduto vittima del sonno. < alla fine stava soltanto cercando di fare la cosa giusta. > Forse ci son state scelte sbagliate in quel percorso, ma fare scelte sbagliate non fa di qualcuno il cattivo, lo rende soltanto..umano. < Sembra banale detto da te.> riguardo il soprannome; il tono si fa meno freddo e più disinvolto, forse un sintomo di quella perdita improvvisa di sangue. < Un patto è un patto. > lo sguardo scivola su una delle sacche di sangue che viene adesso rimossa e sostituita con una seconda, ulteriore sangue ad esser rimosso, assieme a parte importante dele proprie energie. Quel bianco presente ovunque sembra lasciare una scia ogni qual volta che il proprio capo si muove anche delle benchè minime coordinate, lo sguardo leggermente assottigliato ed il corpo freddo. Non c'è alcun particolare dolore accompagnato a ciò, solo un fastidioso senso di stanchezza. < Non importa che lo sappiano i Goryo..> borbotta appena. < Non è una voce che deve girare..> completa quella frase dopo qualche istante. [ chakra on?] [tutto on]

< Anche questo è vero > fa spallucce trovando che la cosa, dopotutto, non sia poi di suo interesse. Che la gente viva la sua vita come gli pare, l'importante è che lei e la sua famiglia non vengano in qualche modo ostacolati o feriti. Tutto il resto, come diceva un'antica canzone, è noia. Il tempo scorre. Ogni passo, ogni gesto, ogni parola strappa via secondi, istanti, momenti inquantificabili così immersi nel bianco assoluto di quella stanza. Nessun orologio, nessuna finestra, nessuna luce naturale. Solo quattro mura ed una porta. Nimura continua a muoversi ed agire con quella sua aria tranquilla ed imperturbabile, tiene le labbra distese in quei sorrisi ampi che sembrano quasi voler prendere in giro il mondo intero, e chiacchiera con te piuttosto serenamente. Par decisamente di buon umore tanto che, i brevi attimi di silenzio fra una parola e l'altra, vengono riempiti da un canticchiare a mezza bocca abbastanza allegro. Un motivetto che non conosci, forse inventato, che ricorda le melodie acute delle giostre che son solite divertire i più piccoli. < Sembra una figura interessante > sogghigna lei mentre il tuo sangue va a riempire questa seconda sacca, goccia dopo goccia. < Par essersi guadagnata il tuo rispetto, alla fine > ti osserva con quello sguardo fisso, deciso, che par volerti guardare al di sotto della pelle, della carne, oltre i tuo semplici occhi. E' come se volesse leggere di più, scovare più a fondo. Grattare non solo la superficie, ma raggiungere le vere profondità dietro la tua persona. Ridacchia quando pronunci quelle ulteriori parole, annuisce senza aggiungere altro. Un patto è un patto, non c'è cosa sulla quale Nimura potrebbe essere più d'accordo. Continua a riempire la seconda sacca, ormai finalmente colma, e t'osserva notando il pallore che ricopre lentamente il tuo viso, il tuo busto. < Come preferisci. Non sarà del tuo nome che ci serviremo per essere più forti > ridacchia lei allegramente tornando a canticchiare un motivetto bizzarro prima di stoppare l'afflusso di sangue dal tuo corpo alla busta. La richiude, la scollega dal tubo facendo attenzione a che non si versi alcuna goccia e poi la ripone con una certa cura sul carrello. Continua con l'intonare quella strana canzoncina muovendo il capo a ritmo di musica, muovendosi però con estrema precisione. Afferra la prima delle due sacche contenenti il proprio sangue e la collega al tubicino della siringa assicurata al tuo corpo per poi avviare il processo inverso. Il sangue non vien più risucchiato ma rilasciato all'interno delle tue vene. E' un fiotto di calore improvviso che prende a scivolarti dentro il braccio riempiendoti mano a mano interamente. E' un tepore piacevole che contrasta il freddo della tua pelle scoperta, che ti dà poco a poco nuove forze. Certo, è un processo più rapido rispetto al momento di perderle, ma almeno non ti senti più prossimo allo svenimento. Resistente, certamente lo sei abbastanza da poter sopportare una breve mancanza di sangue. < Piuttosto... non mi hai ancora detto chi è la persona che desideri salvare > inizia a dire Nimura dopo un po' portando le iridi a spostarsi dalla siringa al tuo volto. < Il tuo attaccamento mi porta a supporre che si tratti o della tua donna o di un parente stretto, come un fratello o un figlio > dice lei le sue supposizioni senza minimamente preoccuparsi di apparire piuttosto indelicata. Non è esattamente un argomento di gossip, questo, ma lei non è esattamente famosa per il suo tatto. < Non credo che qualcuno accetterebbe di modificare il proprio corpo e la sua stessa natura per un amico. Io, almeno, non lo farei > aggiunge stringendosi nelle spalle mentre la prima sacca va finire di svuotarsi nelle tue vene. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

20:09 Hanae:
 Un cenno del capo in direzione dell'altra figura, permanendo comunque coricato sul bianco lettino presente al centro della stanza, l'esistenza di questa stessa stanza adibita per le operazioni che adesso stanno venendo svolte potrebbe determinare che l'innata Goryo ha davvero bisogno di persone che possano arricchire il numero dei membri..o magari è qualcosa come un mini ospedale, non importa realmente in questo particolare frangente. Anche la seconda sacca di sangue di Katsumi viene adesso portata alla sua attenzione, iridi a seguire il fluire del proprio sangue all'interno di quel contenitore, ascoltando al contempo le parole di Nimura. < Interessante? Non saprei dirti..> già, come dovrebbe valutare quest'identità di cui parlano? Chi mai potrebbe provare il benchè minimo interesse verso quell'esistenza? Difficile dire se la stessa identità provasse interesse verso sè stessa. < Ma penso che abbia il mio rispetto, ormai. > Annuisce appena con il capo facendo da rafforzativo a quanto viene espresso. La proposta del soprannome non sembra causare alcun problema alla figura di Nimura, i Goryo avranno quel che hanno chiesto, semplicemente con un nome differente. Non è certamente il momento più adeguato per far sapere al mondo che ha alterato il proprio codice genetico Uchiha, specie considerando il suo appellativo di "puro", elemento che lo pone al vertice della gerarchia Uchiha, così come fu con Hanabi ai suoi tempi. Elemento che tutt'ora disprezza e che probabilmente tenterà di eliminare per il bene altrui, ma specialmente per il proprio. Le due sacche di sangue rimosse lo portano ad avere diverse pause della durata di qualche secondo tra una frase e l'altra, i muscoli vengono mantenuti rilassati, ad eccezione per i piedi che scaricano la tensione dell'Uchiha contraendo a tempi alterni i muscoli. < Kimi Doku..> la persona di cui ha parlato con Nimura al loro primo incontro è lei. < I reni originali son collassati a seguito della rimozione di..un feto. > attimi di silenzio prima di terminare la frase con le ultime due parole, lo sguardo permane insofferente, il tono seppur segnato dalla stanchezza e dalla mancanza di energie, non si mostra in maniera alcuna rassegnato. Forse per Nimura è tutto più chiaro, ora. Sbruffa con fare sarcastico quando seguono le ultime parole di Nimura, che sembrano elogiare o forse rimproverare le azioni di Katsumi. < Forse sarebbe stato meglio entrare all'Anteiku e forzare qualche Goryo a fare ciò che è necessario per aiutarla. > Il sarcasmo, per quanto il tono sia basso, viene accentuato particolarmente. In fin dei conti se avesse dato retta al solo istinto in questo momento prima degli Uchiha sarebbe in guerra con i Goryo. < I Goryo sono una famiglia per te..> Il fatto che ora stia avvenendo questa infusione dimostra quanto possa tenere a quel progetto creato da un uomo. < Cosa non faresti per loro? > Una sottile ironia, inspirando appena e prendendo fiato, mentre altro sangue prende a scorrere per il proprio sistema circolatorio. [ chakra on ]

< Non l'avrebbe ottenuto se non lo fosse, no? > sorride lei fissandoti dall'alto con fare divertito, interessato. E' piuttosto certa che una personalità qualunque non avrebbe mai potuto catturare il tuo rispetto. Per quanto non ti conosca, per quanto sappia di te solo ciò che il vento ha voluto portar con sé, è certa che quegli occhi così stanchi non si soffermino troppo a lungo su esistenze prive di un qualsiasi interesse per te. O forse è solo il suo personale punto di vista che considera anche come tuo: chi lo sa? La trasfusione procede come previsto e programmato lasciando così modo al corpo dell'Uchiha di riprendere quel colore che aveva perduto con i precedenti prelievi. Il sangue di Nimura scorre nelle tue vene unendosi al tuo ma senza ancora fondersi ad esso. E' come se fossero liquidi diversi a scivolare nei medesimi canali, una convivenza che non potrebbe durare a lungo senza il giusto intervento. Uno scontro di poteri che avrebbe portato a spiacevoli conseguenze nel tuo corpo. Ascolta il tuo breve racconto mentre prosegue in quello scambio di globuli scarlatti e rimane per un attimo persino basita nell'udire quella rivelazione. < Oh. > un semplice verso sorpreso che rimpicciolisce per un attimo appena le sue labbra ritirandole, tenendole schiuse in una piccola 'o'. < Brutta storia > commenta semplicemente, dopo qualche istante, scuotendo per un po' il capo con fare contrariato. < Non si scherza mai coi bambini > mormora lei divenendo improvvisamente seria, fissando il nulla dinnanzi a sé per qualche istante. < Poi ci si ritrova a vedersela coi genitori. E due genitori incazzati non sono mai un bell'affare. > La sua voce è diversa, ora. Più sottile, più decisa, leggermente più scura e seria. Ma non è solo la sua voce ad esser mutata, no. Ad osservarla meglio, Katsumi, noterai che la sua chioma scura par essere appena più lunga, appena più selvaggia, ed i suoi occhi divenuti diversi fra loro. L'iride sinistra è infatti divenuta ora scarlatta e la sclera solitamente candida par essere un profondo abisso tinto del buio più oscuro. Sposta sul tuo volto lo sguardo, non canticchia più, non par voler scherzare. < Mi dispiace > aggiunge quindi, apparentemente sincera, tornando a tacere, lasciando che quella seconda sacca si svuoti del suo contenuto. Le energie tornano lentamente, sei ancora provato dalla repentina perdita di sangue sebbene sia appena stato reintegrato, ma come promesso non v'è stato alcun dolore. Non dalle sue azioni, almeno. Le sue parole... beh, quelle sono un altro conto. < Nulla. Non c'è nulla che non farei per loro. > risponde lei, semplicemente, tornando a fissarti con fare serio, deciso, ricercando il tuo sguardo. < Ma far parte della mia famiglia non vuol dire che siano ammessi gli errori. Sarei la prima a strappargli il cuore dal petto se dovessero... doveste osare tradirmi. > E le labbra fino a quel momento tenute strette in una linea seria e sottile vanno ora a distendersi in un nuovo sorriso. Un sorriso ampio, apparentemente allegro, ma estremamente inquietante quando lo si considera assieme alla minaccia appena pronunciata. Va a questo punto, lei, a tirar via -lentamente- l'ago dal tuo braccio per poi sciogliere il nodo del laccio emostatico precedentemente stretto. < Alzati, siediti di fronte a me > ti intima poi scostando appena da voi il carrello con le sacche di sangue e gli aghi appena usati. < Adesso facciamo sparire questa fastidiosa debolezza > le labbra vanno ad incresparsi in un ghigno divertito, compiaciuto, mentre le mani andrebbero -se avessi accolto la sua richiesta di sederti- a posarsi entrambe sul tuo petto. Non v'è traccia della malizia dimostrata fino a poco prima questa volta, però. Non v'è traccia di gioco o diletto, ma solo di impaziente soddisfazione. Al momento di sentire le sue mani sul tuo corpo andresti ad avvertire un tepore intenso e piacevole pervaderti dal busto per tutto il corpo. Il chakra di Nimura viene infuso in te, nelle tue vene, circola nel tuo intero organismo mischiandosi al sangue che fluisce in te. Va a divenire un tutt'uno con esso e grazie al potere sconosciuto di questo clan, andrebbe a permettere una sorta di perfetta fusione fra il tuo nuovo sangue e quello vecchio. Non viene più visto come estraneo dal corpo, non è più un virus da estirpare e contro cui combattere: è parte di te. Il chakra lo fa fondere alle tue cellule, ai tuoi tessuti, al tuo dna. Si mescola e concilia col resto del tuo organismo fino a divenire, nel profondo, parte integrante della tua natura. E' una sensazione rigenerante, inebriante, ti ridona le forze perdute e forse persino qualcosa di più. < Mpf > sorride lei finalmente felice di aver attuato quella parte del suo progetto. Non appena le mani della donna vanno a distanziarsi dal tuo petto, tuttavia, l'espressione di lei va a rivelarsi d'un tratto sorpresa nel guardarti. < Oh > mormora colpita. < Okay, forse ho guarito anche qualcosa di troppo > si ritrova ad osservare inclinando il capo verso la spalla destra, andando ad afferrare dal carrello un vassoio metallico liberato di tutti gli strumenti precedentemente poggiati su di esso. Te lo porge lei offrendotelo come fosse uno specchio per permetterti d'osservare la tua immagine sulla sua superficie riflettente sebbene appena opaca. Sulle prime sembrerebbe essere tutto normale. Pelle bianca, capelli bianchi, naso dritto, benda al suo posto... E poi... e poi basta un attimo per notare qualcosa di nuovo sul tuo viso, qualcosa di diverso. La tua iride scarlatta è ora attorniata da una sclera perfettamente bianca, candida come la gemella, come quella di chiunque altro e priva di quei solchi rossastri che ne crepavano le palpebre circostanti. Alcuna cicatrice ne circonda la forma, nessun graffio strazia l'omogeneità della tua pelle. Per la prima volta dopo molti anni, potresti notare il tuo viso quasi pulito, quasi privo di quel dolore che permane tuttavia vivo e pungente sottopelle. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

21:26 Hanae:
 Aggrotta appena la fronte al dire altrui, labbra ad incurvarsi appena in quello che è un mezzo sorriso, senza tuttavia aggiungere altro per quanto riguarda quella figura per il momento avvolta nel mistero. Figura che paradossalmente è lì, forse non all'interno della stanza, ma presente. Attimi di pausa tra un'azione e l'altra della Goryo che permettono a Katsumi di recuperare calore all'intero del proprio corpo, così come il far riprendere a circolare fluidamente il sangue all'interno del proprio corpo, per quanto quell'essenza cremisi da sola non sia ancora abbastanza per completare la trasfusione imposta da Nimura. Ascolta quanto viene detto da Nimura riguardo la faccenda figli persi e genitori incazzati, facendo tornare la linea delle labbra neutrali e lo sguardo in direzione di un angolo casuale della stanza, semplicemente il vuoto. < Non combatterò per vendetta, questa volta. > Ha passato la sua intera vita a portare avanti una vendetta nei confronti di Sasuke Uchiha, ha tentato di raggiungerlo con tanta ossessione dal diventarne clone per del tempo, ha toccato il suo stesso odio e probabilmente è stato in grado di superarlo dopo essersi separato da Kimi. Un odio tanto denso dal non poter essere compresso o controllato, qualcosa che a conti fatti Arima è stato in grado di curare una volta per tutte in 3 anni, durati grazie al suo tsukuyomi ben più tempo. Eppure, sembra che la storia si ripeta, sembra che il fato abbia scelto Arima per l'ingrato compito di dare nuovamente vita al ciclo del proprio odio, ed Arima ha deciso di accettare il suo ruolo, forse per gli Uchiha, forse per una sua ulteriore ossessione, non importa. Katsumi odierà, renderà quell'odio potere fino a che potrà respirare, ma conterrà quell'energia e la manipolerà; del resto il suo ruolo è stato sancito essere al centro delle due vie della luce e dell'oscurità, raccogliendo emozioni da una e l'altra sponda. < Non importa..> scuote appena il capo quando segue la dichiarazione di dispiacere dall'altra figura, figura che fino a poco tempo fa toccava quei nervi scoperti senza la benchè minima empatia, figura che in effetti non sopportava al loro primo incontro. Eppure adesso son semplicemente lì, a parlare come se in verità fossero assieme in un qualche locale a sorseggiare del buon sakè. < mhm..> un cenno del capo quando parla di ciò che non farebbe per la famiglia, famiglia nella quale corregge uno dei termini usati, includendo ormai la propria identità. < Dovrò indossare una divisa e servire caffè alla gente? > Una nota di sarcasmo, facendo forza sui muscoli del busto e alzandolo, così da cambiare posizione da coricato a seduto. Con l'ausilio delle mani il fondoschiena a poggiare sul bordo del lettino, così da portarsi di fronte alla figura di Nimura. Osserva le mani di Nimura, quando queste entrano a contatto con il proprio corpo ed iniziano a fare..qualcosa, come fonti di calore, ma non si limita ad agire sullo strato superficiale della pelle, un calore che percepisce espandersi e disperdersi per l'intero proprio corpo, una sensazione stranamente piacevole per essere davvero un'azione di Nimura. < Qualcosa di troppo? > china leggermente il capo di lato quando la tecnica altrui viene arrestata, batte le ciglia in attesa che gli venga portato il vassoio metallico, dove effettivamente vede..la propria immagine. Un sopracciglio ad alzarsi e la fronte ad essere aggrottata, nulla è fuori posto, almeno fintanto che non si sposta sul volto, l'occhio sinistro. La mancina scivola dove dovrebbe trovarsi la parte ruvida della propria pelle, dove vi erano precedentemente le cicatrici causate dallo spiedo arroventato..ma quella sensazione ruvida è svanita, assieme ad essa il colore della propria sclera. E' come se..si fosse separato di qualcosa di davvero importante, i segni di colui che era, è come se si fosse separato dall'io che tanto si è impegnato a cambiare. < ..cosa succederà ora? > la mancina continua a sfiorare appena il contorno dell'occhio, qualche secondo ancora prima di fermarsi. [ chakra on ]

< Mhn? > Un sopracciglio viene alzato mentre t'osserva, l'espressione sinceramente perplessa, turbata. Non comprende, non capisce le tue parole, il senso nascosto dietro di esse. < E per cosa? Giustizia? > domanda lei con una vena leggera di sarcasmo nella voce. < A volte sono modi diversi per intendere la stessa cosa. > Non vuole prenderti in giro, non vuole stuzzicarti o rimproverare le tue parole. Ma non può concepire lei l'idea di non volersi vendicare di un torto simile. Lei, personalmente, non lascerebbe mai impunita un'azione così deplorevole. Ma lei, d'altronde, è molto diversa da te. O forse meno di quanto ci si potrebbe aspettare. Chissà? Le parole scivolano via più lentamente ora, misurate, cadenzate. Le chiacchiere semi-frivole di poco prima lasciano spazio ad una ben più tranquilla e silenziosa serietà che, nel giro di qualche minuto, viene spezzata dalle parole ironiche e sarcastiche del mezzo Seiun. Le labbra di Nimura vanno a distendersi in un sorriso, le iridi a puntarsi nelle tue, trattenendo a stento una risatina divertita. < Ti ci vedrei bene. Inoltre è rilassante > dice lei mentre avvia il processo di guarigione e rigenerazione per perfezionare l'operazione appena conclusa. < Ma qualcosa mi dice che non sei dello stesso avviso > Il sorriso va a svanire nel giro di vari istanti mentre il suo chakra va a diffondersi nel tuo corpo come un vero e proprio virus. Un virus che invece di danneggiare, erodere e consumare va a ripristinare e rafforzare il tuo corpo, la tua carne, andando ad eliminare cicatrici, graffi, segni e ultimi resti di dolori passati. Una "pulizia" solo superficiale, che non potrà diffondersi più in profondità, nel tuo animo. Si sofferma al corpo, alla superficie. Lascia lei che tu possa osservarti, guardarti, rimanendo quasi spiazzato dalla perdita di quei piccoli dettagli che ti rendevano più... te. < Ora vediamo se riuscirai a risvegliare il nostro potere > risponde Nimura con un sorriso mesto, serio, fissandoti con serietà. < Non è nulla di troppo difficile, è piuttosto semplice in verità. Per farlo basterà che tu invii una certa quantità del tuo chakra nel solco che divide i due emisferi del tuo cervello, fino a riempirlo. Cerca di immaginare e visualizzarlo nella tua mente e fai affluire la tua energia in quella specie di canale. Ti accorgerai immediatamente del tuo successo o del tuo fallimento > spiega la donna andando a permanere ora in piedi, dritta di fronte a te, con le gambe unite e ben strette fra loro e le braccia incrociate al petto, sotto quello che dovrebbe essere il suo seno ma che non par affatto trasparire sotto le vesti maschili. Non chiosa altro, non verbia, limitandosi a fissarti con estremo interesse, quasi dimenticandosi del resto della stanza attorno a voi. A te, dunque, procedere con la prossima mossa. [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

EDIT: Dimenticavo. E' possibile descrivere fin da ora le modifiche fisiche e psicologiche del personaggio derivanti dall'attivazione dell'innata -sempre previo giusto utilizzo di condizionali e periodi ipotetici- ♥

22:45 Hanae:
 Ascolta le parole altrui, il capo viene scosso leggermente da sinistra verso destra e viceversa. < Gli Uchiha son parte della mia famiglia..> viene rivelato anche in maniera più esplicita chi sia responsabile di quanto adesso avviene. < Molti moriranno, proprio per aver tradito il clan..ma quando sarà finita riporterò sulla strada giusta ognuno dei sopravvissuti. > Che sia uno solo, dieci o ancor di più..ha già fatto una promessa a qualcuno. Quando arriverà il momento si ritroverà dietro la porta promessa ad attendere che la falena esca dal suo bozzolo, una falena pronta a rinascere sotto la luce del sole. E come tale identità altre ne esistono, persone e non codici, che meritano di vivere con un nome e non con una serie di numeri e lettere. < In ogni caso non c'è nessuna giustizia o vendetta, è semplicemente un desiderio. > Il desiderio di vedere finalmente svanire quella pessima convinzione nata da Sasuke per cui esistono identità più elevate di altre dalla nascita, individui più meritevoli per i loro soli geni. Z-69 faceva parte di una classe superiore, eppure chi, adesso..sa qualcosa di lei? Cosa ha fatto o realizzato? Nulla, nonostante tutto ha dedicato la sua vita ad immergersi totalmente in un dolore dal quale Katsumi ha deciso di emergere. < Se mai perderò qualche scommessa, forse lo farò. > aggiunge, alzando appena le spalle e riprendendo tra le mani una certa ironia, precedentemente assente. Passa del tempo, Nimura termina i preparativi per attivare tale innata, l'Uchiha la ascolta elencare le procedure necessarie all'attivazione di quest'ultima. < Chakra..al cervello? > Sembra il principio di un genjutsu, se non fosse per il dettaglio che vi è un punto preciso da raggiungere per poter richiamare quel potere. Un cenno del capo, come segno che sta avviando quel processo. Attivare per la prima volta un'innata...l'ultima volta era nella stanza di Hanabi, a recuperare i ricordi della sua vita passata. Gli occhi vengono chiusi ed un'immagine del proprio corpo viene visualizzata. Una sagoma priva di dettagli anatomici, se non per una serie di fili che attraversano l'intero corpo, rappresentanti il flusso stesso dell'energia denominata chakra. A tale immagine viene aggiunta la sagoma di un cervello, il punto nel quale poterlo trovare, il punto nel quale dovrà inviare il chakra, per poi cercare il solco centrale. Profondo respiro ad essere preso ed una sola sfera vuota ad essere richiamata all'altezza della bocca dello stomaco, nient'altro che un contenitore per una massa di chakra che viene conseguentemente richiamata e compressa all'interno della sfera, creando una riserva che possa alimentare il potere di cui parla Nimura. Una forza viene applicata con direzione verticale, verso l'alto, dotata di abbastanza energia dal poter sospingere la sfera di chakra creata e farla dirigere su per il corpo, dal plesso solare alla trachea, dalla trachea al cervello. Raggiunto tale punto il flusso viene ulteriormente mosso, nel tentativo di trovare il solco centrale che divide in due differenti zone del cervello. La sfera verrebbe dunque spostata in tal punto, da lì sciolta per lasciar fluire l'energia e permetterle di essere assorbita partendo dal solco centrale. Pochi istanti di stabilizzazione dovrebbero far seguire l'attivazione effettiva di questo potere. Il primo cambio visibile, qualora tutto vada a buon fine, si riscontra negli occhi: il sinistro permane color cremisi, il destro tuttavia si colora di un profondo nero. I capelli a partire dalla loro pianta iniziano a sfumare su un grigio che più volte si ripete, facendo divenire man mano quella capigliatura scura e totalmente nere. Il taglio permane quasi identico, se non che i capelli sembrano maggiormente allineati e composti. L'iride cremisi tornerebbe ad essere circondata da una sclera nera e non bianca, un nero piuttosto denso e scuro che rimette in esalto quel particolare colore cremisi. La pelle dello stesso corpo sembra saturarsi appena di più, eliminando la caratteristica pelle chiara del giovane; occhiaie come fondi di vino sotto entrambi gli occhi. L'espressione apparirebbe cheta, placida, definibile addirittura serafica. Essendo privo di camicia, sul petto possono essere viste formarsi partendo da delle semplici macchie nere, delle forme. Piccoli centipedi, come ombre a causa delle loro sfumature totalmente nere, come tatuaggi sparsi per l'intero corpo a partire da sotto la testa. Sul petto, sui fianchi, all'altezza dello stomaco, sulla schiena..e anche oltre, dove il vestiario tuttavia nasconde. Le stesse unghie paiono dipingersi di nero sotto quel potere. Eppure, per quanto a livello estetico questo sia tutto ciò che vi è da vedere, qualcosa scatta nella propria mente, come una lampadina che viene accesa ed un'altra che viene spenta. Dal profondo della propria identità, appena oltre la stanza dove l'insonne è stato divorato, un'ulteriore livello..il subconscio, laddove il pensiero di Katsumi non influenza attivamente la sua vita. Da lì viene estratto qualcosa..per meglio dire qualcuno. Quel qualcosa che da sempre gli solletica la pelle creando un prurito che spesso è aumentato fino ad infondergli il desiderio di sradicare la propria pelle e strapparsi la carne di dosso. Quel lato di sè tanto ostico, tanto freddo da essere ormai deceduto da tempo. Quei parassiti, i centipedi, non sono altro che ciò di cui è composto quel lato di sè. Può sembrare che vada tutto bene, ma poi eccoli. Scavano nella carne, al punto dal far desiderare alla propria mente che tutto finisca. Quell'identità rappresenta questo per Katsumi, la parte di lui che mai- mai, potrà risolvere ciò di cui la propria pelle è sporca. L'altra metà del Re, quella che il tempo ha sembrato aver represso. Quella parte che è stata divorata, ma che è sopravvissuta così come uno scarafaggio senza testa. < ... > E' questo, che avverrebbe, se quel potere venisse attivato con successo. [ Chakra attivo 86/90] [tentativo attivazione HJijutsu Goryo]

E ora, il momento che noi tutti stavamo attendendo. Prego, Katsumi, lanciaci pure un bel D50. *parte la ola*

tira un D50 e fa 40

Ti osserva, Nimura, sinceramente sorpresa ora da queste tue parole. Lascia che escano libere, tranquille dalle tue labbra prima di ritrovarsi a sorridere con fare mesto, particolarmente interessato. < Credo che tu sia meno freddo di quanto non appaia, in fin dei conti. > commenta semplicemente con voce bassa, mite. < Tieni a più persone di quanto non si crederebbe guardando questi vecchi occhi stanchi > Appari così distante, distaccato, al di sopra di ogni cosa con quello sguardo fermo e serio, eppure le tue azioni, le tue parole, lasciano trapelare un attaccamento sincero e profondo verso un clan che non molti avrebbero descritto con le tue stesse definizioni. Famiglia. Un termine che gli Uchiha non usavano per identificarsi ormai da molti anni, forse da prima dello stermino attuato dal fu Itachi Uchiha, fratello di Sasuke. Forse, alla fine, puoi comprendere meglio di altri il legame che lega Nimura ai suoi compagni, ai suoi piccoli Goryo. Piccole somiglianze che soltanto un occhio attento potrebbe notare tra voi. < Allora vedrò di scommettere al più presto con te > sorride lei, divertita, andando a snudare ora i denti bianchi in quel gesto. < Vorrei proprio vedertici con la nostra divisa addosso, un vassoio fra le mani. Ma prima, in realtà, dovremo insegnarti come si prepara un caffé degno di questo nome > mormora con fare pensoso roteando le iridi bicromatiche verso l'alto. < Beh ci sarà tempo per ogni cosa quando avremo rispettato il nostro accordo > aggiunge poco dopo annuendo appena col capo. Prima avrebbe terminato quel processo, prima avrebbe potuto assicurarsi che anche tu fossi divenuto parte della famiglia, prima ti avrebbe aiutato a salvare quella donna. Sarebbe stato sciocco aspettarsi aiuto da te prima di averti aiutato a realizzare i tuoi obiettivi, di questo ne è perfettamente conscia. Così procede lei nel spiegarti come risvegliare il raro potere nascosto nei loro geni, nel loro sangue, andando a darti le direttive che tu solo avresti potuto poi seguire. Ti osserva in silenzio lasciandoti il tuo spazio, la tua concentrazione, limitandosi a scrutare con occhio attento ogni minimo possibile cambiamento. E, oh, ve ne sono diversi in verità. Il colore dei capelli va sfumando fino a divenire di un nero brillante, l'iride sinistra torna ad acquisire quella sclera nera che aveva perduto solo pochi istanti prima mentre l'occhio destro diviene un unico profondo baratro d'oscurità. La pelle diviene appena più scura, l'espressione più pacata, intoccabile. Occhiaie scure fan sfoggio di sé sul viso e le unghie vanno tingendosi di un nero lucido. Tanti piccoli dettagli che, nel profondo, devono significare qualcosa e che portano Nimura a sorridere sempre più soddisfatta ed orgogliosa. I suoi nuovi geni hanno svolto a dovere il loro compito, la loro innata è stata correttamente risvegliata e quei cambiamenti fisici ne sono la palese dimostrazione. Osserva il comparire di quei piccoli centipedi neri sulla tua pelle e prende a camminare con passo piuttosto lento e misurato attorno al lettino. Ti osserva da ogni angolo, lentamente, scrutando e studiando la tua nuova figura fino a tornare nuovamente di fronte a te, con un sorriso compiaciuto sulle labbra e lo sguardo fiero ed ebbro di pura gioia. < Eccoti qui, finalmente > mormora lei con voce bassa, quasi solenne. < Katsumi. Uchiha. Goryo. > Schiocca la lingua mentre pronuncia lentamente ogni parola con fare calcolato, misurato, carezzando ogni sillaba con premura. Ma è solo quando pronuncia quell'ultima parola che si ritrova a bloccarsi e soffermarsi per un istante a labbra schiuse, come se si fosse appena accorta di aver commesso un errore. < Oh, dimenticavo. Non sei Katsumi Uchiha. Non qui, non per noi. > continua correggendosi ed inchinandosi dinnanzi a te quasi fosse un suddito adorante ai piedi del proprio Re. < Con quale nome dovremmo chiamarti? > domanda, infine, rimanendo col busto inclinato verso di te e le braccia piegate dinnanzi e dietro il busto. Il sinistro con la mano chiusa a pugno ed il dorso a poggiar contro la propria colonna, poco sopra la regione lombare, ed il destro piegato dinnanzi al torace con il palmo aperto premuto contro il seno sinistro. Alza appena il viso per osservarti, per puntare le iridi nelle tue, ricercando in quei nuovi occhi la verità. O, forse, una qualche traccia d'intesa. Complicità. Solo una volta che l'altro le avesse rivelato il suo soprannome, ecco che Nimura tornerebbe in posizione eretta andando quindi a sorriderti con viva soddisfazione. < Per oggi è meglio lasciarti ad un po' di sano riposo. Puoi fermarti qui, posso portarti in quella che può essere la tua nuova casa, oppure puoi andare nella tua vecchia. Sei libero di agire come preferisci > Ti pone lei dinnanzi le tue possibilità, le scelte possibili da poter cogliere per procedere sul tuo cammino, o almeno per quella notte. < In ogni caso, qual che sia la tua decisione... > ti sorride con maggior sicurezza ora, con uno sguardo intenso, sottile, ricco di un qualche sentimento ancora senza nome. < Benvenuto in famiglia. > [END] [Ambient per Ka-tsu-mi ~] [Nimura: https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/31/2f/4d/312f4de31bad4e226dd50e29fc5239b7.jpg]

23:51 Hanae:
 In fin dei conti Katsumi è uscito dal suo bozzolo troppo presto, ai tempi che furono, per molto è sopravvissuto a stento e sfruttando soltanto delle emozioni prettamente negative. Alimentato da odio, ira, desiderio di vendetta nei confronti del così detto ultimo puro: Sasuke Uchiha. Per molto ha creato un secondo bozzolo attorno a sè, e grazie ad Akendo è riuscito a distruggerlo definitivamente, facendo nascere qualcosa di più di oscuri sentimenti. Ha appreso cosa sia realmente amare qualcuno, in questo caso quelle che sono le sue famiglie. Ha appreso il significato della fedeltà, che in fin dei conti riporta sempre in una sola direzione. In fin dei conti è questa la sua medicina al passato: l'umanità. Quel solo sentimento in grado di suscitare qualcosa al fato, il fato al quale crede e del quale ha parlato soltanto con Kurako in maniera più esplicita. < Forse è così..> Quando è che ha iniziato a voler salvare gli Uchiha? Quando è che ha deciso di lasciare qualcosa di più che un cumulo di cenere, alle proprie spalle? Quella trasformazione graduale gli lascia a stento la possibilità di darsi una risposta. Eppure..il dialogo è ormai svanito nel presente, qualcosa di differente prende forma, un potere sconosciuto assale il corpo e lo muta profondamente. Non solo nell'aspetto, ma nella mente, lasciando qualcosa di totalmente differente agli occhi di Nimura. Improvvisamente si sente come se fosse seduto da troppo tempo, quella sensazione di guardare e non vedere che viene meno quando il lato di sè adesso attivo prende coscienza di quanto sta avvenendo. Le labbra serrate, viso abbassato e assorto sul vassoio rettangolare, osservando il proprio riflesso leggermente distorto da quel materiale. Un riflesso che non risponde alla figura che Katsumi era fino a poco fa. Gli occhi si alzano lentamente quando delle parole lo risvegliano da quello che sembra essere stato un profondo sonno. < Potete chiamarmi..> Le labbra si tendono in un sorriso gioviale, incalzando ora lo sguardo altrui e udendone le parole, permanendo immobile come una statua fino all'ultima sillaba di Nimura. < ... > Attimi di silenzio si susseguono, più di una semplice attesa scenica, come se stesse cercando un nome..o magari decidendo se usarne uno specifico o meno. < ..Nemurimasen. > Una voce non tanto differente dall'originale, rauca, ma non troppo. Incalza uno sbuffo di risata, dando dell'ilarità invero assente al momento. Come se quel nome lo divertisse, come se si stesse beffando di qualcosa-- qualcuno, uno spettro del passato che solo ora si conferma indubbiamente morto, al quale viene rubato infine il nome, così come già ha fatto 0-21 in passato con Katsumi. < Grazie, Nimura. > Un sorriso sulle labbra e la sinistra, dolcemente, scivola sul lettino dove precedentemente era posato. Quegli occhi normalmente inespressivi paiono ora specchiarsi in quelli della Goryo, tanto simile è la loro luce. Una luce che va rapidamente scemando assieme a quella stessa identità, quell'identità..quel lato di Katsumi che ha voluto chiamare "nemurimasen" viene riportato nel subconscio, ormai vivo, senza possibilità di provare a farlo nuovamente cadere in un qualunque sonno. I capelli tornano bianchi, assieme ad essi ogni singola differenza creata con l'attivazione dell'innata svanisce. < Dammi qualche minuto..> la mancina si posa sulla fronte, come a volerla sostenere. Quando si riprenderà dal torpore iniziale seguirà Nimura laddove dovrebbe esserci una stanza per sè. [END.]

Katsumi si dirige all'Anteiku per poter finalmente attuare la sua parte del patto con Nimura.
Qui, la ragazza, lo scorta fino ad un laboratorio nei sotterranei del Caffè dove sembra esser solita fare sperimentazioni di non si sa quale tipo e procede con il suo piano.

Dapprima preleva parte del sangue dell'Uchiha per poi sostituirlo con una trasfusione con altrettanto sangue di tipo Goryo estratto in precedenza da se stessa.
Qui, dopo aver sfruttato un particolare tipo di jutsu proprio del suo clan, Nimura va a stabilizzare nel corpo dell'Uchiha la fusione fra i nuovi geni e quelli vecchi permettendo loro di coesistere e convivere. A quel punto spiega al nuovo membro della sua famiglia come richiamarne il potere ed assiste, per prima, al risveglio della sua personalità Goryo: Nemurimasen.

Innata Goryo:
Risultato del dado: 40/50
Voto master: 40/50

Affinità totale: 80/50

(Viste le feste e la momentanea assenza del CV, Raido mi ha dato il permesso di votare da me la quest per l'affinità Innata)

Bella ambient, come sempre, inutile rimarcare che sai giocare che poi ti sale l'ego a mille u.u
Gne gne gne, bravo ♥

Ps: sottrarre i 40 px del kopijutsu dalla scheda di KaZZumi Lucia Sei-Un Goryo. u.u