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con Furaya, Yumire

Attendere Fato!

In quel di Kusagakure, sta per avvenire qualcosa di nuovo. Raflo è nel di lei Ufficio. E' minuta in confronto ad altri uomini che ha con sé. Nonostante questo, è rispettata, forse anche perché incute timore a chiunque la veda. Siede su una poltrona nera, con il simbolo degli Anbu di Kusagakure di colore verde sulla stessa. Le gambe sono sollevate e accavallate sulla superficie della scrivania. Indossa il classico abbigliamento da Anbu, ossai pettorina nera con il simbolo della Corporazione sul pettorale sinistro; pantaloncini grigi fino a metà coscia, con vambraci metallici alle braccia e gambali dello stesso materiale alle gambe, assieme a dei sandali ninja neri. Sul volto, ovviamente, è presente la Maschera Anbu bianca, raffigurante il classico Animale per eccellenza. Sulla bocca, o in prossimità dove essa dovrebbe trovarsi, in quanto non è visibile, ci sono tre fori e il solito simbolo sopracitato. I capelli son rossi e con un taglio insolito: corti dietro e lunghi ai lati del volto. Ai di lei lati, vi sono due uomini con la solita tenuta sopracitata, anche se i loro pantaloni son lunghi sino alle caviglie. Stessa maschera, ma da loro proviene l'assoluto Silenzio. Son posti uno a destra e l'altro a sinistra, in un Ufficio piuttosto angusto. Sembra essere costruito all'interno di una Grotta, tant'è che i muri son freddi e grotteschi, fatti di pietra calcarea. < Allora, a chi aspettiamo? > Ancora Silenzio. < Ah già.. > Sorride da dietro la maschera, assottigliando le palpebre. < ..non potete parlare. Kyahahah! > Non credo ci sia molto da ridere. Ad ogni modo, Yumire viene scortata da due Anbu poste ai di lei rispettivi lati. La ragazza, dal canto proprio, è bendata poiché non deve vedere la strada che percorre né la base, almeno finché non giunge in prossimità dell'Ufficio del Generale. Ovviamente, potrà parlare con chi ha vicino, ma non potrà vedere niente. L'hanno scortata da casa sua - o dovunque ella abiti - sin lì per un incontro del quale, però, non l'è stato specificato ancora niente. Alla Neo-Kori, dunque, il da farsi. [Chiusa]

16:23 Yumire:
  [Base Anbu] E’ stata bendata sin dalla sua abitazione, sin dall’abitazione della zia presso cui dorme e mangia. Indossa una maglietta con la manica a tre quarti, di colore blu, un paio di leggins blu, con un leggero strappo sul ginocchio destro e un paio di scarpe nere, comode e pratiche, ai piedi. Iridi acquamarina sono incastonate sul volto giovane, mentre i capelli azzurri sono rilegati in una treccia che si appoggia ordinata a ridosso della schiena. Nessun sorriso o smorfia particolare a intaccare i lineamenti, soprattutto dopo l’avventura del giorno precedente. Ha bisogno di assestare i pensieri, ma ci vorrà del tempo per questo. Nel frattempo, due Anbu la stanno scortando all’interno del Quartier Generale, inconsapevole di trovarsi proprio all’interno di questo luogo. I passi si affrettano e continuano a cambiare direzione, fin quando non si fermano dinanzi a una porta e, allora, viene privata della benda e riacquisterebbe così la vista. E’ confusa, nonostante cerchi di non esserlo e si appresterebbe a entrare all’interno di quella stanza, visualizzando la figura di altri due Anbu ai fianchi di un altro posto all’esatto centro e con le gambe rialzate sopra alla scrivania. Lo sguardo acquamarina si soffermerebbe sui dettagli del vestiario, della maschera indossata e su quei capelli rossi che si intravedono appena dietro la nuca della donna. Non sa che si tratta di una donna, ma potrebbe percepirlo una volta che l’Anbu prenderà la parola. Silenzio totale sul proprio corpo e nella propria mente, accantonando per un attimo quei pensieri inquietanti e violenti che l’hanno caratterizzata dall’ingresso di quella porta infernale. Adesso è qui e deve focalizzarsi su ciò che ha davanti.

La ragazzina, condotta all'interno della Struttura, permane ancora bendata. I due Anbu con quest'ultima bussano, palesando la loro presenza. < Falla entrare e che resti bendata. > I due dietro di lei restano immobili, fermi come delle statue. Le disposizioni del Generale vanno rispettate senza alcuna remora, qualsiasi esse siano. Male che va, troverà qualcun altro da torturare. < Tu-- Ragazzina. > Il volto da dietro la maschera è serio. Le gambe vengono riabbassate, sedendosi in modo del tutto composto. Gli occhi verdi si posano su di lei, ma ovviamente non saranno visibili da dietro la maschera ch'ella indossa. < Puoi togliere la benda. > Mormora, poggiando entrambi gli avambracci al di sopra della superficie lignea del bancone dietro al quale siede. La porta dell'Ufficio viene ovviamente chiusa. < Non fate entrare nessun altro, finché non avrò finito. > Altrimenti, le punizioni saranno del tutto severe. Sanno che Raflo non è la donna migliore di questo mondo. Anzi, probabilmente non somiglia affatto ad una donna, quanto più ad un Legionario. < Hai idea del motivo per il quale tu ti trovi qui? > Le chiede, tranquilla. Gesticola appena con la mandritta. < Ti ho mandata a chiamare per una singola ragione. > Ammette, lasciando però ancora la suspence aleggiare nell'aria. Non vuol mica giocarsi tutte le proprie carte in una volta soltanto. Vuole anche capire cosa passa per la testa della fanciulla, prima di ogni altra cosa. [Chiusa]

17:14 Yumire:
  [Base Anbu] La benda ancora andrebbe a persistere sul volto della giovane, in quanto non potrebbe minimamente vedere la locazione né del posto né della stanza in cui si trova attualmente. I due Anbu che l’hanno scortata fin qui rimarrebbero dietro di lei fin quando la donna non prenderebbe parola. Annuirebbe appena alle disposizioni che le vengono rivolte, togliendo di fatto la benda e riuscendo a vedere perfettamente attorno a lei. I due Anbu andrebbero fuori dalla stanza, a presidiare e a limitare l’ingresso di questa stanza. Una persona molto diretta, molto autoritaria, molto sicura di sé colei che si trova innanzi. Non è sicura di trovarsi davanti a una donna ma il tono utilizzato non l’andrebbe a collegare con un uomo. Non sembra proprio un uomo, se non dalle movenze che porterebbe in seguito, per porsi in una postura assolutamente corretta e ordinata. Una domanda le viene posta di getto, di prima botta e replicherebbe con tono serio, quasi privo di suono <Sì. Posso immaginare il motivo. So chi siete e so di cosa vi occupate> ha avuto una spiegazione da parte della zia, dopo che la stessa Yumire aveva trovato la maschera appartenuta alla madre tempo prima. Cercherebbe di mantenere una certa calma e una certa compostezza, ascoltando la seconda affermazione e provocando una leggerissima nota di sorpresa sui lineamenti giovani e delicati. E’ stupita di essere stata convocata quest’oggi, ma poter essere qui è solo un grandissimo onore per la sua mente e il suo cuore.

Raflo focalizza l'attenzione sulla Kori. < Kyahahah! > Ride, sbattendo il palmo della mandritta sulla superficie del bancone. < Oh-- Tu NON puoi sapere come agiamo né di cosa possiamo occuparci. > Il tono diventa tagliente, roco. < Neanche tua madre aveva appreso appieno ciò che vuol dire essere uno di noi. > Ciò fa capire a Yumire che la stessa Generale che ha davanti sa di lei, sa di sua madre. Essendo Generale, come regolamento, conosce i suoi sottoposti sia sotto mentite spoglie sia come comuni Shinobi del Villaggio. E li tiene sotto controllo. Idem fece con la madre di Yumire. Deve accertarsi che tutto prosegui nel modo giusto tra le di lei fila. Il primo che parla, il primo che anche solo pensa di dire qualcosa a sproposito, va contro Raflo. < Viene prima la Missione, QUALSIASI essa sia. E se c'è bisogno di uccidere qualcuno, lo si fa senza tentennamenti. > Ribatte, stringendo le mani a pugno, serrando le dita. Vuol farle capire qualcosa? Non è ancora dato saperlo. La scruta, vuol scavare a fondo dentro di lei, solo per intuire cosa è rimasto della di lei genitrice. < Se sai di cosa ci occupiamo, dimmelo. > Agita la mandritta come un fazzoletto nell'aere. La sta sfidando apertamente. Piega le labbra in uno dei suoi soliti sorrisi, ma non sarà affatto visibile all'esterno per ovvi motivi. < Sai veramente com'è morta tua madre? > Scocca la freccia, apre il baratro. Aspetta una qualsivoglia reazione, soltanto per bearsi della stessa. Vuole capire fino in fondo dove la Kori possa spingersi.. E se è destinata davvero a far parte di quella Elite. [Chiusa]

17:45 Yumire:
  [Base Anbu] Il tono tagliente della donna giunge forte alle orecchie della Kori, rendendola partecipe di una volontà alquanto forte e decisa della Generale. Non andrebbe a ribattere alla prima considerazione, lasciando cadere tutto nel vuoto assoluto. Non controbatte perché non bisogna sempre dar fiato alla propria voce, soprattutto in determinate situazioni. Tipo questa. <Com’è possibile?> ribatte sulla prima considerazione riguardo alla madre, dato che sa solo alcuni stralci di lei, senza sapere molto nello specifico. Non ha avuto il tempo di poter comprendere e di poter parlare con lei direttamente, visto che l’hanno uccida prima che Yumire potesse iniziare a parlare. Era piccola, troppo piccola. <Capisco. Prima la missione, sopra ogni cosa. Nessuna indecisione, nessun dubbio, nessun ripensamento. Nulla che possa compromettere una qualsiasi missione> decisa e diretta, cercando di non far trasparire un tono alquanto confuso ma presente e concentrato. <Io so solo che vi occupate di missioni della massima segretezza e della massima importanza. Non so nient’altro> sicura, tranquilla, senza tentennamenti. Non vedrebbe il sorriso che provoca subito dopo ma vede benissimo la mano che viene agitata nell’aria, un segno che non saprebbe interpretare per il momento. <Avevo circa un anno e mezzo quando è morta mia madre e mia zia mi ha sempre occluso tutto riguardo a lei e a quello a cui si dedicava. So solo che è morta durante una missione molto delicata e molto importante, per la sopravvivenza della pace tra due villaggi. Non so altro e non mi hanno detto altro a riguardo> sicura, decisa, caparbia, senza paura di affrontare di petto la figura della Generale. Non la sta sfidando apertamente, ma si sta impegnando con tutta sé stessa per rimanere impassibile e glaciale.

Aleggia un'aria pesante nell'Ufficio. Raflo sospira, prima di riprendere a parlare, raccogliendo le idee. < Capirai. Eccome se capirai. > Su sua madre, ovviamente. Ma la lascia parlare, poiché ha molto lei stessa da dire, tuttavia non è ancora il momento giusto. Il capo viene mosso dall'alto al basso, in un tacito annuire. Non sembra avere ancora niente da dire, almeno fin quando la Kori non tace. < Parole tutte molto belle, molto esaustive.. > Rispecchiano il di lei carattere, ma Raflo non si interessa di questo. Almeno per il momento. < Tua madre è morta perché non sapeva fare il suo lavoro. > All'improvviso, esce fuori con questa singola considerazione, nata dal nulla o forse dal risentimento. Questo, non è dato saperlo. Stringe le labbra da dietro la maschera, involontariamente assume un'aura austera e fiera. Quasi come se volesse imporsi con quella su Yumire in ascolto. < Aveva contro una ragazzina; avrà avuto sì e no qualche anno in meno di te. > La ragazzina intende. < Si è fatta mettere nel sacco soltanto perché non aveva intenzione di ucciderla, ma solo di fermarla. > Il tono si fa sempre più grave e profondo. La maschera, tra l'altro, distorce la voce, rendendola peggiore di quanto già non sia. < La Missione viene prima di tutto. > Non smetterà mai di dirlo. < E' meglio perdere un Anbu che fallire la Missione, questo tua madre lo sapeva. E nonostante questo, non è stata in grado di fermare una ragazzina. Pensava potesse esserci del buono in lei.. > Come pensava sul serio, d'altronde. Ma solo Yumire può confermare il comportamento della madre, per capire se è vero quanto espleta il Generale oppure no. < ..e proprio quando pensava ciò, il Nemico l'ha uccisa. In loro, non c'era nessun tentennamento. Pagherei per avere dei sottoposti simili. > E' il proprio pensiero, poiché riflette su come un Anbu debba agire e rispecchiarsi sugli altri. < Poteva diventare qualcuno, ma sicuramente non era ancora pronta per adempiere al ruolo che ricopriva. > LuogoTenente, uno dei più alti in grado. Si lascia andare contro lo schienale della sedia. Se solo potesse vedere il di lei volto soddisfatto ora.. < Per questo, ti arruolo. > Per quale assurdo motivo dovrebbe farlo? < Non perché tu sia capace, non perché tu possa diventare qualcuno. No. > Scuote il capo, schiocca la lingua contro gli incisivi. < Sai perché? > Vuole creare ancora quella punta di Suspence, non volendo giungere subito all'obiettivo finale. Lascia passare qualche secondo di silenzio, prima di annunciare quanto segue. < ..ma solo per farti capire dove sbagliò tua madre. Ti dò la possibilità di rimediare al suo misfatto. > Canzonatoria, dimostra l'animo ineluttabile e infido che la caratterizza. < Ti chiamerai Ikki. La tua vera identità non dovrà venir esternata a nessun altro, se non a me stessa. > Termina, rivelando quanto accaduto tempo prima. Le ha comunque dato modo di riflettere su quanto accaduto quando lei era troppo piccola per ricordare. D'altronde, un argomento simile poteva soltanto essere spiegato da chi ha libero accesso agli Archivi Anbu. Non tutta la missione poteva venire a galla, poiché fatta in quanto Anbu. [Chiusa]

18:37 Yumire:
  [Base Anbu] Il fare della Generale è alquanto austero, alquanto caparbio, alquanto diretto in tutto e per tutto. Le prime parole andrebbero a scivolare contro la cortina ghiacciata del viso della Kori, nonostante dentro di sé abbia una gran voglia di urlare e di far sapere al mondo che voleva bene a sua madre, anche se non ha mai potuto stringerla molto a sé. Gliel’hanno portata via prima che potesse capire, prima che potesse davvero amarla o provare qualsiasi altro tipo di affetto. Forse per questo è portata a essere una Kori, forse per questa distanza in cui l’hanno costretta per tutto questo tempo. Ascolterebbe il racconto, ascolterebbe quelle parole colme di risentimento o di altre emozioni. Non riuscirebbe a percepire nulla nel tono, dato che non riesce a vedere la mimica facciale di Raflo. La lascerebbe andare avanti, senza sosta, rimanendo un attimo scioccata sulle considerazioni in direzione della donna, di quella che fu sua madre. <Ha fallito. Come madre e come Anbu> e abbasserebbe un attimo lo sguardo, incredula e spaesata per qualche secondo. Poi quell’arruolamento, quelle parole forti e colme di riscatto. Alzerebbe così le iridi acquamarina in direzione della donna, ignara ancora se sia davvero una donna o meno. Le sembrerebbe quasi un automa da come pronuncia parole e discorsi. Il nome le giunge buono all’orecchio, ripetendolo sottovoce <Ikki…> semplice, senza aggiungere nulla di particolare nella voce. Non vuole mancare di rispetto a Raflo e a nessun altro in questo luogo. <Non verrà detto niente a nessuno. Non voglio commettere gli stessi errori e farò in modo di non commettere gli stessi errori. Voglio essere degna di essere qui, di essere al vostro cospetto. Farò in modo d’essere degna e leale fino in fondo> dura e glaciale, come dovrebbe essere e come vorrebbe essere. E’ giovane, inesperta ma non permetterebbe mai di avere sulla coscienza un fallimento. Si innervosisce per un semplice sbaglio in Accademia: non le piace perdere.

Raflo ascolta quanto dice la giovane Kori. Sembra caparbia lei stessa, coraggiosa e sicura di sé. < Mi piaci, sai? > Ammette, seria, seppur con una velata punta di sarcasmo nel tono. < Cominci a capire.. > Soddisfatta, si alza in piedi. Con uno scatto celere, tant'è che la ragazzina non potrà accorgersene - ha pur sempre davanti a sé un Jonin - la Generale si troverà direttamente al di lei fianco. Con un movimento altrettanto celere della mano, andrebbe a colpire un punto preciso del collo. L'obiettivo? Farle perdere i sensi. Va a toccare nervi e punti di pressione appositi, che non daranno alcun fastidio alla giovane. Yumire sviene quasi subito. Sentirà soltanto un lieve fastidio dietro la nuca, e poi nient'altro che il buio. < Riportatela dove l'avete recuperata. > Cruda verso i sottoposti al di lei servizio. < Sapete come muovervi. > Intima verso questi ultimi. In un frangente, che potrebbe durar tanto come poco, la Kori verrà riportata alla propria dimora. Al proprio risveglio, qualche ora più tardi, potrà notare che, accanto al di lei corpo, è stata lasciata una Maschera ANBU recante il simbolo del Villaggio e tutta l'attrezzatura necessaria, compresa una piccola arma data solitamente in dotazione. Il sipario, dunque, quivi si chiude con una nuova Sottoposta per il Generale più temuto di Kusagakure. [END]

Yumire viene condotta dal Generale ANBU Raflo. Quest'ultima, oltre a sondare chi ha davanti, le racconta della morte della madre. Infine, la accoglie tra le sue fila, ma la fa svenire. Quando si risveglierà, si troverà ormai nella propria abitazione, con affianco la Tenuta Anbu e la Maschera.

No Exp.
Complimenti ♥