Attendere Fato!
In quel di Kusagakure, sta per avvenire qualcosa di nuovo. Raflo è nel di lei Ufficio. E' minuta in confronto ad altri uomini che ha con sé. Nonostante questo, è rispettata, forse anche perché incute timore a chiunque la veda. Siede su una poltrona nera, con il simbolo degli Anbu di Kusagakure di colore verde sulla stessa. Le gambe sono sollevate e accavallate sulla superficie della scrivania. Indossa il classico abbigliamento da Anbu, ossai pettorina nera con il simbolo della Corporazione sul pettorale sinistro; pantaloncini grigi fino a metà coscia, con vambraci metallici alle braccia e gambali dello stesso materiale alle gambe, assieme a dei sandali ninja neri. Sul volto, ovviamente, è presente la Maschera Anbu bianca, raffigurante il classico Animale per eccellenza. Sulla bocca, o in prossimità dove essa dovrebbe trovarsi, in quanto non è visibile, ci sono tre fori e il solito simbolo sopracitato. I capelli son rossi e con un taglio insolito: corti dietro e lunghi ai lati del volto. Ai di lei lati, vi sono due uomini con la solita tenuta sopracitata, anche se i loro pantaloni son lunghi sino alle caviglie. Stessa maschera, ma da loro proviene l'assoluto Silenzio. Son posti uno a destra e l'altro a sinistra, in un Ufficio piuttosto angusto. Sembra essere costruito all'interno di una Grotta, tant'è che i muri son freddi e grotteschi, fatti di pietra calcarea. < Allora, a chi aspettiamo? > Ancora Silenzio. < Ah già.. > Sorride da dietro la maschera, assottigliando le palpebre. < ..non potete parlare. Kyahahah! > Non credo ci sia molto da ridere. Ad ogni modo, Yumire viene scortata da due Anbu poste ai di lei rispettivi lati. La ragazza, dal canto proprio, è bendata poiché non deve vedere la strada che percorre né la base, almeno finché non giunge in prossimità dell'Ufficio del Generale. Ovviamente, potrà parlare con chi ha vicino, ma non potrà vedere niente. L'hanno scortata da casa sua - o dovunque ella abiti - sin lì per un incontro del quale, però, non l'è stato specificato ancora niente. Alla Neo-Kori, dunque, il da farsi. [Chiusa]
La ragazzina, condotta all'interno della Struttura, permane ancora bendata. I due Anbu con quest'ultima bussano, palesando la loro presenza. < Falla entrare e che resti bendata. > I due dietro di lei restano immobili, fermi come delle statue. Le disposizioni del Generale vanno rispettate senza alcuna remora, qualsiasi esse siano. Male che va, troverà qualcun altro da torturare. < Tu-- Ragazzina. > Il volto da dietro la maschera è serio. Le gambe vengono riabbassate, sedendosi in modo del tutto composto. Gli occhi verdi si posano su di lei, ma ovviamente non saranno visibili da dietro la maschera ch'ella indossa. < Puoi togliere la benda. > Mormora, poggiando entrambi gli avambracci al di sopra della superficie lignea del bancone dietro al quale siede. La porta dell'Ufficio viene ovviamente chiusa. < Non fate entrare nessun altro, finché non avrò finito. > Altrimenti, le punizioni saranno del tutto severe. Sanno che Raflo non è la donna migliore di questo mondo. Anzi, probabilmente non somiglia affatto ad una donna, quanto più ad un Legionario. < Hai idea del motivo per il quale tu ti trovi qui? > Le chiede, tranquilla. Gesticola appena con la mandritta. < Ti ho mandata a chiamare per una singola ragione. > Ammette, lasciando però ancora la suspence aleggiare nell'aria. Non vuol mica giocarsi tutte le proprie carte in una volta soltanto. Vuole anche capire cosa passa per la testa della fanciulla, prima di ogni altra cosa. [Chiusa]
Raflo focalizza l'attenzione sulla Kori. < Kyahahah! > Ride, sbattendo il palmo della mandritta sulla superficie del bancone. < Oh-- Tu NON puoi sapere come agiamo né di cosa possiamo occuparci. > Il tono diventa tagliente, roco. < Neanche tua madre aveva appreso appieno ciò che vuol dire essere uno di noi. > Ciò fa capire a Yumire che la stessa Generale che ha davanti sa di lei, sa di sua madre. Essendo Generale, come regolamento, conosce i suoi sottoposti sia sotto mentite spoglie sia come comuni Shinobi del Villaggio. E li tiene sotto controllo. Idem fece con la madre di Yumire. Deve accertarsi che tutto prosegui nel modo giusto tra le di lei fila. Il primo che parla, il primo che anche solo pensa di dire qualcosa a sproposito, va contro Raflo. < Viene prima la Missione, QUALSIASI essa sia. E se c'è bisogno di uccidere qualcuno, lo si fa senza tentennamenti. > Ribatte, stringendo le mani a pugno, serrando le dita. Vuol farle capire qualcosa? Non è ancora dato saperlo. La scruta, vuol scavare a fondo dentro di lei, solo per intuire cosa è rimasto della di lei genitrice. < Se sai di cosa ci occupiamo, dimmelo. > Agita la mandritta come un fazzoletto nell'aere. La sta sfidando apertamente. Piega le labbra in uno dei suoi soliti sorrisi, ma non sarà affatto visibile all'esterno per ovvi motivi. < Sai veramente com'è morta tua madre? > Scocca la freccia, apre il baratro. Aspetta una qualsivoglia reazione, soltanto per bearsi della stessa. Vuole capire fino in fondo dove la Kori possa spingersi.. E se è destinata davvero a far parte di quella Elite. [Chiusa]
Aleggia un'aria pesante nell'Ufficio. Raflo sospira, prima di riprendere a parlare, raccogliendo le idee. < Capirai. Eccome se capirai. > Su sua madre, ovviamente. Ma la lascia parlare, poiché ha molto lei stessa da dire, tuttavia non è ancora il momento giusto. Il capo viene mosso dall'alto al basso, in un tacito annuire. Non sembra avere ancora niente da dire, almeno fin quando la Kori non tace. < Parole tutte molto belle, molto esaustive.. > Rispecchiano il di lei carattere, ma Raflo non si interessa di questo. Almeno per il momento. < Tua madre è morta perché non sapeva fare il suo lavoro. > All'improvviso, esce fuori con questa singola considerazione, nata dal nulla o forse dal risentimento. Questo, non è dato saperlo. Stringe le labbra da dietro la maschera, involontariamente assume un'aura austera e fiera. Quasi come se volesse imporsi con quella su Yumire in ascolto. < Aveva contro una ragazzina; avrà avuto sì e no qualche anno in meno di te. > La ragazzina intende. < Si è fatta mettere nel sacco soltanto perché non aveva intenzione di ucciderla, ma solo di fermarla. > Il tono si fa sempre più grave e profondo. La maschera, tra l'altro, distorce la voce, rendendola peggiore di quanto già non sia. < La Missione viene prima di tutto. > Non smetterà mai di dirlo. < E' meglio perdere un Anbu che fallire la Missione, questo tua madre lo sapeva. E nonostante questo, non è stata in grado di fermare una ragazzina. Pensava potesse esserci del buono in lei.. > Come pensava sul serio, d'altronde. Ma solo Yumire può confermare il comportamento della madre, per capire se è vero quanto espleta il Generale oppure no. < ..e proprio quando pensava ciò, il Nemico l'ha uccisa. In loro, non c'era nessun tentennamento. Pagherei per avere dei sottoposti simili. > E' il proprio pensiero, poiché riflette su come un Anbu debba agire e rispecchiarsi sugli altri. < Poteva diventare qualcuno, ma sicuramente non era ancora pronta per adempiere al ruolo che ricopriva. > LuogoTenente, uno dei più alti in grado. Si lascia andare contro lo schienale della sedia. Se solo potesse vedere il di lei volto soddisfatto ora.. < Per questo, ti arruolo. > Per quale assurdo motivo dovrebbe farlo? < Non perché tu sia capace, non perché tu possa diventare qualcuno. No. > Scuote il capo, schiocca la lingua contro gli incisivi. < Sai perché? > Vuole creare ancora quella punta di Suspence, non volendo giungere subito all'obiettivo finale. Lascia passare qualche secondo di silenzio, prima di annunciare quanto segue. < ..ma solo per farti capire dove sbagliò tua madre. Ti dò la possibilità di rimediare al suo misfatto. > Canzonatoria, dimostra l'animo ineluttabile e infido che la caratterizza. < Ti chiamerai Ikki. La tua vera identità non dovrà venir esternata a nessun altro, se non a me stessa. > Termina, rivelando quanto accaduto tempo prima. Le ha comunque dato modo di riflettere su quanto accaduto quando lei era troppo piccola per ricordare. D'altronde, un argomento simile poteva soltanto essere spiegato da chi ha libero accesso agli Archivi Anbu. Non tutta la missione poteva venire a galla, poiché fatta in quanto Anbu. [Chiusa]
Raflo ascolta quanto dice la giovane Kori. Sembra caparbia lei stessa, coraggiosa e sicura di sé. < Mi piaci, sai? > Ammette, seria, seppur con una velata punta di sarcasmo nel tono. < Cominci a capire.. > Soddisfatta, si alza in piedi. Con uno scatto celere, tant'è che la ragazzina non potrà accorgersene - ha pur sempre davanti a sé un Jonin - la Generale si troverà direttamente al di lei fianco. Con un movimento altrettanto celere della mano, andrebbe a colpire un punto preciso del collo. L'obiettivo? Farle perdere i sensi. Va a toccare nervi e punti di pressione appositi, che non daranno alcun fastidio alla giovane. Yumire sviene quasi subito. Sentirà soltanto un lieve fastidio dietro la nuca, e poi nient'altro che il buio. < Riportatela dove l'avete recuperata. > Cruda verso i sottoposti al di lei servizio. < Sapete come muovervi. > Intima verso questi ultimi. In un frangente, che potrebbe durar tanto come poco, la Kori verrà riportata alla propria dimora. Al proprio risveglio, qualche ora più tardi, potrà notare che, accanto al di lei corpo, è stata lasciata una Maschera ANBU recante il simbolo del Villaggio e tutta l'attrezzatura necessaria, compresa una piccola arma data solitamente in dotazione. Il sipario, dunque, quivi si chiude con una nuova Sottoposta per il Generale più temuto di Kusagakure. [END]