All'ingresso della struttura, si palesa un uomo che definirlo montagna è dire poco(?), notando la sua muscolatura e stazza. <Entri pure.> Bofonchia una delle guardie. <Ma lasci qui qualsiasi arma abbia con lei, altrimenti non posso lasciarla accedere.> Spiega, sperando che non abbia nulla da ridire in merito. In fondo, se vuole le cure per la sua ferita, deve altresì sottostare alle regole vigenti nella Clinica. Qualora, dunque, senza alcun intoppo abbia lasciato qualsiasi cosa abbia di pericoloso, potrà accedere all'interno e avviarsi verso la Reception. <Vada lì. Le indicheranno l'Ambulatorio libero più vicino.> Quindi, qualora effettivamente si sia recato alla Reception, la donna lì dietro gli indicherà un Ambulatorio non troppo distante. <Se riesce ad andarci da solo.. Segua questo corridoio..> Indicandogliene uno a destra. <..fino alla fine dello stesso. C'è una porta grigia con la scritta Ambulatorio 3. Bussi ed entri, senza problemi.> Un sorrisetto cordiale, lasciandolo andare. [Cura]
La donna dietro la Reception, però, non risponde alle provocazioni di lui, bensì lascia che vada e prosegua per la sua strada, sino ad arrivare all'Ambulatorio libero. Apre, senza chieder permesso, senza bussare. <Di solito, si bussa..> Una voce femminile, la cui figura darà le spalle all'uomo. Si tratta di una donna tutta curve, da quel che si può notare sotto quel camice bianco, lasciato aperto sul davanti, a dimostrazione d'una camicia scollata e di una gonna. Capelli biondi, raccolti in uno chignon alto, occhiali dalla montatura scura che fan tanto segretaria(?). <Si stenda e mi mostri le ferite. Dovrebbe essere qui per questo, no?> Lanciando una rapida occhiata alla fascia portata attorno alla spalla. Gli indica un lettino libero, uno dei due presenti nella sala piuttosto ampia. <Se non riesce a togliersi gli abiti, posso aiutarla io.> Propone, mentre richiama il Chakra medico attorno alle mani, le quali vengono ricoperte d'una aura verdognola. <Può dirmi come si è procurato queste ferite? Mi aiuterebbero a capire quali medicinali usare, successivamente e quanto è profonda la ferita.> Chiosa, permettendogli di stendersi e mostrargli le ferite, appunto.[Cura]
La giacca vien tolta assieme al resto, affinché il busto resti totalmente scoperto. Osserva quelle ferite, ascoltando al contempo ciò che Shiro le propone. <Per il momento, pensiamo a queste ferite.> Un sorrisetto divertito, portando le mani a poca distanza dalla pelle altrui, cosicché il Chakra Medico possa cominciare ad entrare in circolo, curando man mano quelle ferite. <Non sono piccolezze. Non bisogna esagerare con quelle tecniche.> Chiosa, poiché è pur sempre un Medico e tra le mani ha un paziente. Le ferite, quindi, man mano dovrebbero richiudersi, seppur dovrebbero ancora dare problemi e fastidi al giovane, tant'è che sente pizzicare e bruciare. <Se stai fermo e fai il bravo..> Un sorrisetto sornione, osservando i muscoli e il corpo del suo paziente. <..magari un giretto con te me lo faccio.> Promette, ma acconsentirà davvero alla fine? Questo sarà semplicemente da vedere. Intanto, prosegue le cure, stando attenta a far ciò che c'è da fare. <Sei molto muscoloso, eh?> Insomma, come tenersi buono un gigante (?). [Cura]
Le mani si spostano lungo la schiena di lui, affinché possa terminare le cure. Il Chakra Medico continua ad agire, imperterrito, chiudendole. Una volta terminato, rilascia il Chakra, così da far tornare le proprie mani "normali". <Oh, smettila. Non mi compri con quattro carinerie.> Sorride, però, quasi come se le piacessero davvero. Ahh, le donne. Si avvicina ad un bancone, prendendo delle garze sterili. <Siediti sul bordo del letto e solleva le braccia.> Mormora, tornando per un attimo seria, poiché si tratta pur sempre di un medico che sta facendo il suo lavoro. Quindi, qualora egli abbia seguito le sue parole, si inclina in avanti.. E solo un uomo può sapere dove gli occhi di quest'ultimo possano andar a cadere in simili circostanze! Fa passare le garze attorno alla spalla e al busto, legandola sul davanti e tenendole ferme con dei fermagli appositi. <Shioki.> Pronuncia il proprio nome, mentre ne osserva il corpo con fare quasi lascivo.. Magari, Shiro potrebbe persino farcela(?). Poggia le mani al di sopra dei fianchi, osservandolo. <Credo non sia il caso che tu mi faccia vedere come sai usare il tuo corpo..> Un sorrisetto curioso, lascivo. <..dovrai stare a riposo per un paio di giorni, onde evitare che vi siano delle complicanze.> Rilassa le spalle, sbattendo le palpebre. <Ma se vuoi rischiare..> Si volta verso il bancone, sistemando i vari oggetti ivi riposti. <Credo sia il caso di lasciar spazio ad altri pazienti. Tra due giorni, quando sarai in forma.. Potresti anche tornare a trovarmi.> Gli sta lasciando automaticamente un appuntamento, una sorta d'invito, quasi a volerlo far contento. Insomma, alla fine il fatto d'essersi preso dei kunai nella schiena, non è stata poi una totale cattiveria (?). [END]