In quel di Konohagakure, sta per cominciare l'Esame Genin. Per oggi, si intenderà soltanto il Teorico, poiché è il primo da fare, per poi passare a quello Pratico, decisamente più impegnativo. Gli occhi scuri di Yume-Sensei osservano le varie figure entrare all'interno dell'aula. Così facendo, cerca anche di capire chi dovrà affrontare l'esame quest'oggi. Gli abiti indossati da lei son sempre i soliti: pantaloni scuri, sandali ninja del medesimo colore, t-shirt grigia e giubbotto da Chunin di colore verde, lasciato aperto. I capelli neri le ondeggiano lungo la colonna vertebrale. S'alza in piedi, prendendo i fogli con le relative domande. Man mano che li distribuisce, spiega loro come verrà fatto quest'esame. <Io ora vi consegno il test. Voi avete trenta minuti per rispondere alle domande.> Spiega, espirando dalle labbra. <Quando vi dirò di consegnare, dovrete farlo, indipendentemente a quante domande voi abbiate risposto.> Torna, dunque, alla cattedra, lasciando che i ragazzi possano cominciare a rispondere alle domande. Che l'esame abbia inizio! [Esame GENIN : GO!][30 MINUTI | 19.57]
[TEMPO SCADUTO | Si consegna!]
[Accademia - Aula Esame] Ecco forse, la prima apparizione di un sintomo di nervosismo. Raramente vengono fuori. Posizionato nel banco, appoggia entrambe le braccia sulla superficie lignea e la gamba destra viene scossa da fremiti ripetuti, come se fossero dei tic nervosi, ma forse è solo l’ansia da prestazione (?). Si guarda intorno, posando più e più volte lo sguardo sul sensei, come se volesse accelerare il momento in cui questo distribuirà i fogli dell’esame. Non passa molto, però, che questo accada. Altrochè accelerare, ora il cuore manca addirittura un battito. Ce la può fare, deve solo rimanere lucido e non farsi prendere dall’ansia. Le cose le sa. Gli occhi bianchi, quasi a sembrar vuoti di tutto, vengono portate sul Sensei proprio quando questo si accosta al suo banco e rilascia quel foglio sulla superficie lignea. Subito, gli occhi perlacei vanno a percorrere l’intero foglio nell’osservare e capire le domande o, meglio, una veloce e fugace occhiata alle domande per constatare se siano complesse o più o meno facili. Non appena parte il tempo, Hida non si perde d’animo ed inizia a rispondere alle domande, cercando di rispondere più o meno correttamente a tutte. Ovviamente, cerca di rispondere prima a quelle che conosce meglio, possibilmente, altrimenti risponderebbe come può a quelle che più lo hanno colto impreparato e poi le altre. Si fa un po’ prendere dall’agitazione ma… Una volta che il tempo sarà finito, consegnerà il foglio così, con quello che è riuscito a fare. Poteva fare di più? Sicuramente.