Rivelazioni tempestose

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21:57 Katai:
  [Strade] Il cielo è in tempesta. Una frana d'acqua s'abbatte sul Mondo con violenza e irruenza, schiaffeggiando i caseggiati. Le grondaie sono sature, le tettoie colano dappertutto. Rivoli e fiumiciattoli si accumulano a destra e manca: le strade sprofondano nel fango e nella miseria. Non ci sono strutture adatte , in quel luogo, ad ospitare le poche anime che raccolgono il coraggio per affrontare l'intemperie. Tutto è diroccato, flesso, cedevole, precario. Tanto l'architettura, quanto lo spirito di quel luogo rispecchia le sue condizioni indigenti. Le ombre, poi, assediano ogni angolo, si nascondono sotto ogni facciata, ai piedi di ogni edificio. Ma c'è una nota di colore, in quella landa desolata, grigia, buias e in rovina. C'è una nota di colore vermiglio, che si raccoglie nelle frange frastagliete e seghettate di un ombrello, aperto sopra una chioma corvina, ispida e ribelle. Lo stesso colore, il rosso, si raccoglie in una sciarpa che spiraleggia attorno al cingolo scapolare, ricadendo poi oltre la spalla destra, sino alle scapole, dove incontra un simbolo indelebile e inconfondibile: un ventaglio rosso e bianco, stilizzato. Non troppo grande da risultare appariscente, ma neanche troppo piccolo da sfuggire ad occhi attenti. E' disegnato su di una maglia scura, dalle maniche lunghe ed il colletto alto e circolare, che sfiora il mento. Sotto di essa, invece, indossa un paio di pantaloni ampi e comodi, scuri, stretti attorno alle caviglie da bendaggi candidi e umidi. I piedi, invece, calzano stivaletti ninja dalle tinte fosche. Non ha con sé strumenti d'offesa, se non fosse per le sue Arti, modellate dal circolo incandescente ed elettrico che sfrigola nel sistema ad esso adibito: chakra. Il suo scarno equipaggiamento, invece è contenuto in una sacca portaoggetti beige, che tiene legata alla cintola, dietro la natica destra. E dentro contiene qualche tonico e dei fuuda. Nessun'arma. Non ha intenzione di uccidere, non deliberatamente, almeno. Nessuno può costringerlo a compiere l'inverosimile.[Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

22:09 Shizuka:
  [Vicoli] Questa ora è la sua punizione? Non verrà denunciata da Shinzou al Mizukage ma deve piovere per sempre? Sembra che il maltempo stia flagellando il villaggio delle ombre costringendola a portare con se quell'ombrello grande e blu ovunque, per ripararsi dalla pioggia battente che tra l'altro non sopporta! Indossa il solito cappotto nero con il pelo marroncino, sopra a un paio di jeans che si infilano negli anfibi neri alti fino al polpaccio. Sulle spalle il consueto zainetto contenente le cuffie grandi e blu, portafogli, chiavi di casa, blocco da disegno e materiale annesso. Il cellulare sta nella tasca destra del giaccone, mentre con la sinistra appunto sorregge quell'oggetto che l'aiuta a non bagnarsi. I capelli rossi sono lasciati sciolti, così da coprire le orecchie e quindi gli orecchini che indossa, ai lati del capino sono ben fissati i fermagli che ricordano le ali di una farfalla. Gli occhi blu sono appena truccati, un filo di eyeliner e un poco di mascara, niente di altamente elaborato. Questi si spostano a destra manca in quelle vie spoglie, perchè anche gli ultimi della società quando piove cercano riparo in quelle catapecchie sporche e sfatte. Infatti non è difficile trovare e riconoscere la figura dell'Uchiha che se ne sta in una di queste viuzze tetre, con il suo ombrello rosso come il fuoco, una specie di segnale luminoso che Batman levati. Il moto della rossa si interrompe, lo osserva da lontano per qualche istante, manco lo vedesse per la prima volta dopo ere geologiche. Ormai la sorpassa di più di dieci centimetri ma ci ha fatto l'abitudine ad essere sempre e comunque la più piccola. Riprenderebbe a camminare ma con passo decisamente più spedito, ha avuto un'estrema paura di metterlo in pericolo, per quell'idea di Kore, per il fatto di essere pedinata. Ora che le è stato promesso che loro non verranno coinvolti e che non gli sarà fatto alcun male, la rincuora ma al tempo stesso ha bisogno di fisicità in maniera più importante del solito. Una volta arrivata a pochi passi da lui, lascerebbe cadere l'ombrello a terra, infilandosi sotto quello altrui e allungando le proprie braccia attorno al collo dell'Uchiha, sollevandosi appena sulle punte, stringendolo in un abbraccio particolarmente sentito. << Mi dispiace immensamente averti messo in pericolo >> Nemmeno un ciao, si parte direttamente dalle scuse, mentre quell'ombrello blu si prende la pioggia a terra. [Chakra ON]

22:17 Katai:
  [Strade] La pioggia martella Kagegakure, così come quel piccolo ombrello cremisi, che sfila per le strade nere e sporche di quel Quartiere malandato. C'è del marcio in tutto ciò. Si respira dietro ogni angolo, oltre ogni spigolo, al di là di questo o quel muretto di cinta. E non ha nulla a che fare con l'ansa del fiume poco più avanti. C'è del marcio in quella situazione, qualcosa di contorto e terribilmente sbagliato, qualcosa di orribilmente rotto. E, il giovane Uchiha, pare percepirlo. Lo s'intravede nello sguardo buio, che , vitreo, si appoggia contro ogni anima accatastata nell'anfratto lurido del palazzo accanto al quale si muove. La mano libera è ficcata nella tasca dei pantaloni , mentre la gemella si stringe con forza sul manico ligneo dell'ombrello, appoggiato sulla medesima spalla, finendo per andare oltre la clavicola e la scapola, al di là della schiena, proteggendo principalmente la nuca e la testa intera. Ciuffi umidi danzano contro le folate di vento che vibrano tra le strade, si dibattono sul viso al pari di serpi irretite, ma le vesti cozzano sul corpo, sbattendo su pelle, ossa, sangue. La forma slanciata e longilinea si frappone al tremolante paesaggio scuro, lui, ritto e stabile, in ogni passo che muove controvento. Contro temporale. E tuoni. E lampi. Il chakra scorre copioso nei dotti ad esso adibiti: un balsamo per le carni e per lo spirito. Un tonico che irretisce i sensi, dirime il dubbio, scalza la paura - almeno in parte. In parte, proprio perché quella sagoma che incombe diretta verso di lui è a malapena riconoscibile, almeno fin quando il manto opaco della pioggia la avvolge, poi...< Shizu- > Tump. Un battito di cuore, più lesto degli altri, ma non un parimenti battito di ciglia, non fin quando non comprende la vicinanza altrui, nell'atto pratico e concreto di un abbraccio. E' qualcosa di mai veramente sperimentato, mai veramente compreso, né tantomeno compreso. Rimane impalato, alla stregua d'una stalagmite d'ossidiana, e così lo sguardo, che sfida l'orizzonte, quasi vi cercasse risposte, ancor più che attraverso la bocca e le parole. < In pericolo ? > Riesce solamente a dire, senza riuscire a capire. E' interdetto, tanto emotivamente quanto nel ragionamento. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

22:31 Shizuka:
  [Vicoli] Certo che passare dal toccare una guancia a un abbraccio è un salto veramente molto ampio. Però era decisamente spaventata dall'idea di aver esagerato, di aver fatto un passo falso nel omettere informazioni al Mizukage. Il timore di essere seguiti, pedinati dagli Anbu di lui era una paranoica certezza, che Kore era riuscita a mitigare ma che l'ha fatta finire dentro un armadio al buio con Shiroichi. Quando ha chiesto a Shinzou la grazia per i propri amici era disposta a prendersi ogni colpa, però il rivederli sani e salvi non era stato calcolato nell'equazione emozionale della Kokketsu. Soprattutto nei confronti dell'Uchiha che a conti fatti ha promesso di proteggere all'anima del defunto nonno e che invece ha usato come messaggero per i suoi incontri loschi. Non è chiaro se lui abbia smesso di pronunciare il suo nome a metà o se abbia usato volutamente la forma abbreviata, fatto sta che se lo stringe fra le braccia senza alcuna remora, appendendosi a quell'altezza di poco superiore alla propria. Lui domanda, forse non ha collegato, forse nemmeno se n'è accorto: << Si, per quel messaggio alla signora Ojima. La persona che seguiva me, ha seguito anche voi... Se non fosse stato lui a seguirmi avreste potuto finire convolti nelle mie stupidate umanitarie! >> Certo che lagnarsi con il morettino riguardo all'aiutare il prossimo a casaccio è una pessima idea. Però a conti fatti è ciò che è avvenuto. Andrebbe ad allontanarsi un poco, permanendo a qualche centimetro da lui, protetta sotto l'ombrello rosso, le mani che prima di erano alungate dietro al collo finiscono sulle guance del quindicenne: << Ho chiesto che venisse data la colpa solo a me. Mi hanno promesso che non vi sarà torto un capello quindi siete al sicuro >> Un sorriso decisamente sereno le si dipinge sul viso, oltretutto parla al plurale, includendo anche Shiroichi anche se al momento lì c'è solo il portatore dello Sharingan. [Chakra ON]

22:47 Katai:
  [Strade] Non riesce davvero a comprendere. C'è qualcosa di vago e indefinito in quelle parole. Così nettamente contrapposto alla semplicità e alla diretta emozione di un abbraccio. C'è qualcosa di intenso in quel contatto, ma non riesce a comprendere cosa, tantomeno a capire. Nessuno l'ha mai abbracciato, nessuno l'ha mai abbracciato da tempo immemore, almeno. Ricorda vagamente il famigliare giro di braccia attorno alle quali era solito stringersi, con la nonna e con il nonno. Ma ora è totalmente diverso, ora è completamente differente. O quasi. C'è della famigliarità anche in quel legame, c'è della famigliarità anche in quel gesto, ma è diverso. Più sincero, più spontaneo. < Cosa..? > Domanda ora, sotto una pioggia scrosciate. < Eri pedinata ? > Questo ha capito. Questo ha intuito, facendo semplicemente uno più uno e , a conti fatti, non ha concluso facesse due, non solamente, almeno. < Quali ...stupidate ? > Domanda ancora, mentre la stretta attorno al collo si rafforza, così lui, impietrito, non pare capace di rilassarsi, fin quando non comprende come quel contatto sia veramente famigliare. Veramente amichevole e bonario. La compassione è forse la più alta forma di benevolenza. E solo quando lei si distacca, andando a posare le mani sulle guance, finalmente si. permette di battere le ciglia, una volta solamente. La pelle candida si perde tra le dita della Kokketsu. < E tu ? > Domanda, logico. < Tu, ora, sei al sicuro ? > Indaga, piantando lo sguardo dritto in quello altrui. E, da quella distanza, potrà ben notare come le venature nere dell'iride siano talmente scure da sembrar lucide. Schegge di ossidiana grezza, irte di lampi che si rispecchiano sul volto, ad ogni soffio di folgore che balugina su di loro. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

23:00 Shizuka:
  [Vicoli] Lui sembra confuso oltremodo, infinitamente, lei era decisamente più concentrata sul fatto di averlo messo in pericolo che sul fatto che effettivamente non gli ha mai spiegato nulla per bene. Ha parlato con Nobu, ha parlato con Shiroichi ma con Katai non lo ha mai fatto chiaramente, troppo innocente per affidargli la segretezza di alcune informazioni, troppo infantile per coinvolgerlo in qualcosa di pericoloso. Eppure quando Kore ha proposto lui, quella sua innocenza è diventata un pregio, era sicuro che non lo avrebbero ricollegato a lei, invece se il fantasma è giunto a Ojima è solo perchè lei si è fatta scoprire, mettendo a repentaglio la sicurezza dell'Uchiha. << Si lo ero, ma me la sono cercata, ho nascosto delle cose al Mizukage... >> Meno male che ancora sono abbracciati, così quell'ultima parte la può sussurrare al suo orecchio. Si allontana guardandolo negli occhi, quelle iridi nere come la pece, profondissime e oscure che continuano a stregarla immancabilmente, soprattutto da così vicino. << Quasi, potrei esserlo se creeremo un poco di scompiglio. >> Insomma, la sua sicurezza non è una priorità, però in qualche modo quella domanda logica e fredda ha voluto quasi udirla con un tono preoccupato. << Cosa sai della vecchia Kiri? >> La domanda è diretta deve sapere cosa lui sappia, tanto di segreti fra poco, tra quei vicoli non ce ne saranno più. Gli specchi blu della Kokketsu restano incollati a quel buio senza fine, anche se le mani scivolano dal viso di lui fino ai fianchi femminili, interrompendo il contatto fisico fra i due, se lui non l'avesse fermata in qualche modo. [Chakra ON]

23:14 Katai:
 La sua mano rimane in tasca, mentre l'altra, invece, è ben appesa al manico dell'ombrello cremisi. Non è preoccupato di tenere entrambi al coperto dalla pioggia, dal momento che lui, nella tempesta, pare esserci rinato. E , per questione di attimi, non l'ha potuto notare anche lei, su quei tetti, proprio lì, in quel quartiere ; il giorno in cui ha scoperto l'Arte del Fulmine e la sua affinità con essa. E' proprio nell'elettrico crogiolo di fulmini e lampi e tuoni e pioggia che riesce a destarsi , tra un rombo del cielo e l'altro. Ciuffi corvini ballonzola sulla fronte, dibattendosi contro le sopracciglia, che solo ora scopre sollevate, estese, dirette contro la cima del viso. Solo ora scopre il proprio sguardo strabuzzato, mescolato nella sorpresa e nell'incomprensione. Ecco , così il suo tono si palesa, si esprime e si condensa, in poche parole. < Cosa c'entra il Mizukage ? > In quel territorio, poi, potrebbe davvero entrarci tutto - e niente. Quando lei si distacca dal contatto fisico, il vento sembra più freddo, l'aria più gelida, la pioggia più forte. Quando lei si distanzia di qualche centimetro, la sua mano destra, impugnando l'ombrello, la segue pari passo, in un gesto altruistico, spontaneo, compassionevole. Ricorda perfettamente la sua avversione per la pioggia. < Perché dovremmo creare scompiglio ? > E, a conti fatti, lei sembra quasi aver predetto il futuro, scrutando nel passato. Che le informazioni siano già trapelate ? Che Kurou e Fujirama abbiano già rivelato troppo ? Si acciglia, quindi , lasciando che lo sguardo si faccia più duro, grave, pensieroso. Oceani di pece si agitano tra le orbite, contornando la pupilla in cui i lampi sprofondano. E così lo sguardo la sommerge, come un'ondata di pece e inchiostro scuro. < Non sono mai stato a Kiri. > Rivela, perplesso. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

23:30 Shizuka:
  [Vicoli] Già che c'entra, in effetti forse è il caso che gli dia delle spiegazioni più complete. Già lui sembra sempre faticare a seguire i discorsi complicati, concentrandosi su cose assurde, chissà cosa diamine può capire ora. Lei sospira, in maniera profonda, sa che sarà un discorso lungo e complicato ma doveroso. << Ti va di cercare un posto più riparato? Sarà lunga. >> Domanda, notando come lui la segua per non lasciare che si bagni sotto quella pioggia battente. Lui afferma di non essere mai stato a Kiri, ma ovviamente lei non intendeva quello, la testolina rossa si muove a destra e manca e, qualora lui avesse deciso di trovare un posto più riparato, andrebbe a recuperare il proprio ombrello da terra, svuotandolo dall'acqua piovana eventualmente accumulatavisi. Una volta riguadagnata la propria copertura personale eventualmente farebbe strada al ragazzino per raggiungere uno di quegli edifici diroccati, con le porte inesistenti che si infilano in stanze non necessariamente completamente coperte da un tetto. In fondo quelle case sono fatiscenti, spesso vecchi magazzini sono stati abbandonati al loro destino, così che mantengano solo parte della tettoia e quindi solo qualche angolo asciutto. Se si fossero mossi in quella direzione, una volta trovato un minimo di riparo, la Kokketsu avrebbe chiuso l'ombrello andando a sedersi poi a terra, poggiando la schiena ad un muro. Se invece lui avesse preferito stare in piedi, sotto la pioggia, avrebbero parlato lì proprio in quel vicolo. << Un anno fa, c'è stato un violento attacco alle porte di Kiri da parte delle chimere. Ma prima ancora una notte qui fra le strade dei quartieri poveri è avvenuta una mattanza. >> Ricorda gli eventi di un anno prima come se fosse ieri. << Io ho cercato di salvare qualcuno che era stato attaccato malamente e dilaniato. Purtroppo non ero abbastanza brava da farlo sopravvivere, però mi ha lasciato degli indizi che ho personalmente indagato, a contatto con la Shinsengumi. >> Insomma aveva coinvolto lei Saigo, che poi l'aveva rimbalzata su Nobu. Però è un discorso molto lungo, mettersi comodi sarà necessario presto o tardi. [Chakra ON]

23:47 Katai:
 Il racconto inizia proprio laddove termina la domanda della Kokketsu. E lì dove si arresta la sua andatura: sotto le guglie diroccate di un caseggiato in rovina. Sì, ha accettato a seguirla, forse per mero senso di prudenza, forse per non lasciarla in preda ai turbamenti dovuti a quell'intemperie violenta e buia. I nembi bitorzoluti e pigri, che s'assiepano sopra le loro teste, vengono sostituiti dal tetto spiovente di un edificio qualunque. E , seppur uno vale l'altro, non può far a meno di guardarsi attorno, prima di impugnare con rinnovata fermezza quell'ombrello che ora non ha più necessità di essere schiuso, ma rimane aperto sopra la testa del giovane Uchiha. I suoi capelli corvini, adesso, risultano più umidi di prima, meno ribelli, poiché , di fatto, c'è meno aria lì, all'interno, dove qualcuno, ancora una volta, potrebbe averli seguiti, ma lui, in tutto ciò, sembra interessato più al racconto che all'eventuale pericolo di un pedinatore seriale. Chi o cosa, poi, è ancora tutto da scoprire. < Una mattanza ? Ad opera di chi ? > Si rabbuia, in volto, quando nei dettagli della narrativa, ritrova e ricerca il colpevole. Le chimere, infatti, sono un bersaglio troppo facile e troppo scontato per poter essere annoverate come semplici avversari , trasversali ad ogni cittadino del Villaggio delle Ombre. < Quale indizi ? Riguardo cosa ? > Incalza, incessante, ora toccato nella sua forma di speranza più viva e profonda: la curiosità. E, stante ed immobile, rimane fermo sul proprio posto, dopo aver meticolosamente e chirurgicamente seguito la kunoichi all'interno della struttura in rovina. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

23:57 Shizuka:
  [Vicoli -> Edificio in rovina] Lui resta in piedi dopo averla seguita all'interno di uno dei vari edifici in rovina, che un minimo consente loro di trovare riparo. E' lei che si siede a terra, facendo si che il divario fra le loro altezze si accentui incredibilmente, così come il divario di conoscenze. La curiosità e il senso civico altrui la fanno da padroni nelle prime domande: << Chimere. >> Risponde semplicemente, ora che sa, ora che ha verificato che sono state avvistate, che erano vere e hanno varcato i confini, anche se tutto è stato messo a tacere. La mano destra però andrebbe a battere con decisione sulla parte di pavimento freddo accanto al sedere della rossa. Lo sta invitando a sedersi accanto a lei, a chiudere l'ombrello e condividere un momento di racconto veramente intenso. Lui sembra avido di informazioni, curioso di conoscere quella storia di cui è stato tenuto all'oscuro proprio perchè ritenuto impreparato. << Sul corpo del ragazzo che non sono riuscita a salvare c'era un frontalino molto simile a quello del distretto Kiriano, ma diverso per alcuni dettagli. La shinsengumi non è riuscita a ottenere informazioni precise ma mi è stato detto di controllare le fogne del distretto e così ho fatto. >> Che lui si fosse seduto o meno, lei avrebbe portato le gambe al petto, piegando le ginocchia, per poi abbracciarsi gli arti inferiori. << L'ho fatto poco tempo fa, ho trovato delle persone che si nascondevano, mi hanno dato informazioni riguardo alla vecchia Kiri e alla Signora Ojima che ho voluto confermare parlando il Mizukage, oltre che con l'anziana. >> Di nuovo lascia che il discorso abbia la meglio interrompendosi brevemente, come per sincerarsi che lui stia seguendo la sequenzialità degli eventi. [Chakra ON]

00:15 Katai:
 Rivoli di pioggia discendono dalle crepe nel soffitto: così intensamente il cielo frana sul Mondo, così strenuamente il temporale s'insinua laddove la mano dell'uomo è caduta in rovina. Sotto guglie di cemento, calcinacci e polvere umida, il racconto prosegue. E si fa più sinistro. Alla stessa maniera lo sguardo del giovane Uchiha diviene più buio, adombrato da quella notte che filtra attraverso l'entrata, come un sudario di disperazione e paura, riverso sull'orizzonte, a perdita d'occhio. < ... > Tace. Inizialmente tace, quindi la mano sinistra esce dalla tasca dei pantaloni, muovendosi flemmatica e precisa verso la cima dell'asta lignea dell'ombrello, così da coadiuvare i gesti della gemella, nell'atto di chiudere quel riparo artificiale, lasciandolo d'un lato, ma gelosamente custodito a vista. Pare affezionato a quell'ombrello, che, nelle occasioni di pioggia, porta sempre con sé. Non disdegna il contatto con il temporale, anzi, pare promuoverlo, ma non intende soffrire d'un malanno da raffreddamento, soprattutto ora che ha potuto constatare come il suo operato, soprattutto di recente, sia divenuto sensibilmente più...richiesto. Ora ha qualcosa da costruire, qualcosa di nuovo, nato tra i vagiti neri di un capo di cavoli, ma , in realtà, concepito assai prima. < Il coprifronte non era di Kagegakure ? > Domanda, avanzando un'ipotesi che probabilmente, senza dubbio, non potrebbe essere altrimenti ; sarà smentita. < Perché queste persone si nascondono nelle fogne ? > Salta subito alle domande, lui, mentre una piega della pelle, ora, si approfondisce sulla fronte. La chioma corvina che scivola a destra e manca, coronando il viso dai tratti obliqui e ripidi. E solo ora, dopo l'ennesima domanda, accetta di sedersi lì accanto a lei, quasi a suggellare quel patto di reciproco ascolto e reciproca intesa. < Cos'hai scoperto ? > Incalza, infine, torcendo il capo verso di lei, dal momento che lo sterno, invece, rimane parallelo al suo. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

10:23 Shizuka:
  [Edificio in rovina] Già perchè chi potrebbe mai fare una carneficina se non quegli esseri? Aveva sospettato un Inuzuka ma aveva constatato che non fosse possibile, i loro cani non sono abbastanza grandi per fare certe ferite. Non starà però a commentare oltre l'amico non ha posto domande e lei non vuole ricordare eccessivamente quanto successo. << Non lo era, altrimenti non mi avrebbe incuriosita e non avrei nascosto il tutto agli Anbu... >> Si perchè ha fatto anche quello un anno prima, incoscentemente, forse perchè spaventata, forse perchè anche quella notte pioveva e già quello bastava per renderla inversa. Sospira alla successiva domanda, dando risposta poco dopo: << Sono clandestini, oltretutto non si fidavano di Kagegakure. Hanno vissuto lì sotto per parecchio, aiutati da Ojima. >> Che sia seguita o meno, quelle informazioni non hanno più molta importanza, presto sarà la nonnina stessa a diffondere il verbo nei quartieri poveri. Inoltre Shinzou dovrebbe aver chiarito la posizione della Kokketsu al Mizukage ormai, nessuno dovrebbe pedinarla troppo. Si siede infine, quando incalzato. La testolina rossa si rende conto solo ora di quanto loro due non siano mai stati così liberi di parlare l'un l'altro, da soli, senza Shiroichi attorno o senza una missione di mezzo. Lui di nuovo pone domande, quegli occhi neri puntati addosso, ogni volta che succede l'improssione che ne ha è che lui possa leggerle dentro, manco fosse un veggente. Oppure è solo perchè quel nero lei ce l'ha dentro. << Alla vecchia Kiri esiste un avamposto organizzato di persone. >> Il mare blu si specchia in quell'oceano color pece, il tono di voce estremamente serio, come poche volte in realtà con lui, se non in missione. << Hanno un capo, che si fa chiamare Shogun, è il figlio della signora Ojima. >> Si interrompe spesso, tutte quelle informazioni sono pesanti, importanti e soprattutto vuole vedere la reazione dell'altro. << Quando sono stata fuori dalle mura, le chimere che abbiamo visto radunate, stavano progettando un assalto ma non a noi, a loro. Il Mizukage lo sa e non ha la minima intenzione di mobilitarsi per questo avamposto. Kagegakure non può rischiare la sua sicurezza per un villaggio che potenzialmente non vuole nemmeno il nostro supporto. >> Sono discorsi da adulti, fatti da una quasi diciottenne a un ragazzino di appena quindici anni, sembra assurdo, ma forse nemmeno troppo considerato che i ninja del passato a 15 anni erano molto più forti di quanto non siano loro attualmente. [Chakra ON]

10:38 Katai:
 Il racconto si complica. E diviene più oscuro, proprio come quelle nubi che sovrastano entrambi, che sovrastano tutti. Nessuno escluso, nemmeno quelle anime che guardano al futuro con speranza e devozione. I lampi illuminano squarci d'interni, filtrando tra le crepe, oltre le lamiere piegate e il soffitto in rovina. Il caseggiato dove si rannicchiano è diroccato e in disuso, puzza di umidità e muffa, proprio come quelle che si raccolgono sulle pareti senza intonaco e sul soffitto dove le travi sono esposte e malandate. Lo sguardo del giovane Uchiha è verso il cielo nero, che s'intravede nel soppalco squarciato e non di certo per paura che gli frani addosso. Pare Cercare ispirazione, in una riflessione silenziosa, che anela risposte incompiute. Parole non dette. Spiegazioni mai date. Tutto viene rivelato in una volta sola, tutto si snoda come un gomitolo ingarbugliato. Lui è l'uncinetto che tira dall'altro capo, con insistenza, ma cauta curiosità. < ... > Tace. Ascolta, ingoia parole e informazioni, camminando, solo mentalmente, su quei sentieri tortuosi di un passato fino ad ora totalmente ignoto, almeno a lui. < Perché non fidarsi di Kagegakure ? Perché entrare clandestinamente ? > Domande che gettano un'ombra sull'animo. Un'ombra tossica, velenosa, sicuramente piena di lampi e tuoni - proprio come la volta scura sopra le loro teste. Lui, innocente e bonario per natura, non può comprendere davvero la decisione di quelle persone, lui che, di Kagegakure, ha fatto sempre un vanto e ha strenuamente difeso i suoi confini, credendo nel proprio operato. Ma ora vacilla, proprio come la notte sul campo di cavoli, proprio come la notte al cospetto delle decisioni del Daimyo . Vacilla, così come la sua fiducia nell'istituzione. < Allora Kore aveva ragione. > Borbotta. < Lei mi aveva detto di questo villaggio, ma io non ci ho creduto. > Respira, finalmente, in fondo alle proprie parole. < Ma quelle persone sono innocenti ! > Protesta, sollevando un poco la voce. < Perché Kagegakure non aiuta loro come aiuta noi ? > Non vede differenze, lui, che è cresciuto nel Villaggio dei Sei, non in quelli indipendenti e solitari e segreti di una volta. < Perché lascia quelle persone alla mercé delle chimere così come lascia il Quartiere Povero al suo destino ? > Tradisce, così, una parte delle proprie preoccupazioni. Una parte importante. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

11:03 Shizuka:
  [Edificio in rovina] Il cielo nero sopra le loro teste non fa altro che da eco ai discorsi, così in realtà come anche al loro essere. E' strano come le persone a lei più care abbiano qualcosa di oscuro dentro, chi usa le ombre, chi quei colori li ha indosso come Katai, chi li porta nel cuore come Nobu. Lei quella tinta la ha nel sangue. Alza le spalle a quelle prime domande, non lo ha capito nemmeno lei parlando con quei due ragazzini: << Non so Katai, sembrava che qualcuno gli avesse detto che il nostro villaggio è malvagio. Io non sono riuscita a capire.. >> Insomma lei tutta quella malvagità non la vede in giro, forse però sta iniziando a scorgere quanto in realtà sia protezionista. La testolina rossa si muove su e giù a conferma di quanto detto su Kore, l'amica ci era arrivata prima di lei, o forse era proprio quella speranza a cui si attaccheranno molti. Lo sente alterarsi, sollevare la voce e la cosa la fa sorridere, è forse la prima volta che mostra qualcosa di simile alla rabbia di fronte a lei. L'abbraccio sulle sue stesse gambe viene meno, sposterebbe il corpo in direzione altrui, sedendosi leggermente girata verso l'Uchiha, gambe leggermente piegate e sovrapposte, mentre l'arto sinistro si allunga con l'indice verso la guancia di lui, obbligandolo a sollevarla, come a spingerlo a sorridere. << Io ci ho creduto quando me lo ha detto Shinzou. Non è che Kagegakure non li aiuta, loro non vogliono essere aiutati. >> Insomma quello stato avrà pure qualche tutela no? Se non arrivano richieste di supporto per quale ragione dovrebbe inviarne? Non sanno nemmeno se poi verranno effettivamente attaccati dall'altro villaggio! Sembra però che nulla possa limitare quel dubbio, quelle domande che si susseguono una dopo l'altra. L'animo buono del quindicenne si palesa in maniera limpida, chiara, non dissimile da quello della rossa, anche se hanno due modi diversi di vedere le cose su alcuni punti. La sinistra abbandona quella guancia, la testolina rossa si muove al cielo, un altro sospiro viene emesso. << Il sacrificio è la via del ninja. Credo di avertelo sentito dire non so quante volte ormai. >> Stupide massime da libri, che nell'atto pratico hanno delle implicazioni ben diverse, ben più ampie. E' questo che lei ha capito da quei discorsi fra adulti. << Tu hai pensato sempre e solo al tuo di sacrificio vero? >> Si sposta di nuovo, ginocchia a terra, busto inclinato leggermente verso il suo interlocutore, mentre ancora sta alla di lui sinsitra. << Saresti disposto a sacrificare tutta la sicurezza, tutte le vite di Kagegakure per aiutare quel villaggio? Per aiutare il quartiere povero? >> E' questo il punto fondamentale, questo il dettaglio ulteriore che dai libri passa alla realtà. << Kagegakure non vuole sacrificare i suoi figli per qualcuno che non conosce nemmeno. Lo comprendo, mi sono messa a cercare risposte perchè volevo aiutare quella gente Katai. Perchè nella mia stupida illusione di poter fare qualcosa, ho cercato risposte, metodi, forza per raggiungerli. >> Già e poi? nella sua ricerca ha fatto dei passi falsi, ha parlato con le persone sbagliate dando priorità a cose errate. << Però quando sei stato coinvolto tu, anche solo parzialmente e c'è stato il rischio che il mio agire ti mettesse in pericolo, ho capito che io ero pronta a sacrificarmi per loro. Ma non avrei mai permesso che tu venissi sacrificato capisci? >> E' in ginocchio, decisamente più protesa verso di lui, mentre lo fissa negli occhi, cercando di fargli capire quel punto di vista, che altro non è se l'apliare il discorso corrente. << Abbiamo una soluzione se ti interessa... >> Perchè dirglielo? Potrebbe semplicemente proteggerlo come una madre farebbe col figlio, tenerlo all'oscuro, giocare nuovamente con la sua testa e mentirgli. Però forse ne ha già subite a sufficienza di queste cose. [Chakra ON]

11:19 Katai:
 < Mpf > Sbuffa, sonoramente, dinanzi alle sue prime parole. Un soffio d'aria che , paragonato alla tempesta - atmosferica ed emotiva - è nulla. Ma quel gesto, su di un volto perlopiù inespressivo, scolpito nella grigia fissità di un piglio serioso e asettico, è una frana mimica. Un terremoto espressivo. Le labbra trattengono a stento quel gesto, mentre il mento si torce di scatto, tornando verso l'orizzonte, che, in questo caso, è nascosto da un muro di cemento, con intonaco sgualcito e frammentato, pieno di crepe e coperto di umidità e muffa. Ma gli occhi neri abbandonano il blu altrui, schiantandosi proprio contro la parete opposta alla seduta che occupa, di fianco a Shizuka. Gli avambracci rimangono sulle ginocchia, le mani penzolano oltre le rotule, nel vuoto, sui pantaloni neri, che ora si chiazzano di fango e terriccio e polvere, quando assisi di fianco alla Kokketsu, sul pavimento di quel caseggiato in rovina. Pavimento che risulta, perlopiù, inesistente, scoperchiando, qua e là, le fondamenta stesse e le mattonelle divelte, laddove ciuffi d'erba si sono fatti strada per sbucare dal basso, agognare ossigeno e luce. < !! > Quando le sopracciglia si sollevano, entrambe, all'unisono, il volto è di nuovo diretto verso di lei e ne incontra le dita, che spingono sulla guancia , spostandola all'insù, come a forzare un sorriso che , però, non partorisce, poiché costipato nell'espressione sorpresa e stupita. < Shinzou ? > Ripete. < Parli del Fantasma di Kiri ? > L'associazione è immediata, forzata dalla strenua ricerca di quel personaggio. Una ricerca i cui scopi sono stati svelati solamente a Kurou e nessun altro. Non per mera segretezza, quanto per esclusiva affinità. < Io..> Esita, proprio di fronte a quella domanda che gli viene posta. Esita, perché non ha mai dovuto scegliere tra una vita e l'altra, non ha mai dovuto sacrificare un'anima per il bene di un'altra. Ed è forse proprio di questo che consta lo scalino emotivo, caratteriale, di maturazione del giovane Uchiha. < Io ..non posso...> Si limita a dire, inizialmente, piantando gli occhi a terra, quasi troppo pesanti per essere gettati sul volto altrui. < ..il villaggio è più importante..> Il villaggio è tutto. Il villaggio è ordine, fondamenta, speranza e futuro. Il villaggio è il luogo che può chiamare 'casa'. Ed è ciò per cui combatterà, sempre. Dentro e fuori. Ma..< cos'è davvero il villaggio ? > Bofonchia, a bassa voce, quasi riferito più a se stesso che all'altra. <..cos'è il villaggio se non la sua gente ? > Dimostra di aver rimuginato a lungo su quelle questioni, dimostra di aver raggiunto una conclusione che sembra sfidare la logica, ma abbracciare tutto il resto. < Quale ? > Domanda ora, tornando a fissarla in volto, come se, fino ad ora, non l'avesse mai vista prima. Due onde di pece, liquida, torbida e abbacinante, si gettano su di lei, fameliche e voraci. [Chakra On| 60/60][Equip: come sopra]

11:37 Shizuka:
  [Edificio in rovina] In tutto quel buio che aleggia nelle parole, nell'aria e sopra le loro teste, l'unica cosa che risveglia l'attenzione del giovane Uchiha è un nome. Non riesce a farlo sorridere, ma non ci credeva nemmeno lei di poterlo fare in maniera semplice. << Shinzou non è un fantasma, anche se credo sia lui quello che hai visto combattere le chimere. E' un ninja straordinario. Mi ha salvato la vita dalle chimere fuori dalle mura ed è anche tornato vivo. Era lui che mi seguiva. Fosse stato un altro forse sarebbe andata peggio... >> Insomma sa che tutto quello che è successo lo deve alla benevolenza di quell'anbu, anche se non le è chiaro il come sia riuscita a stupirlo in così poco tempo e ricevere la di lui approvazione. Il discorso però muta, ora è lei a fare domande, scomode, profonde alle quali il quindicenne non sa dare risposta immediata. Quel suo interrompere il verbo, guardare altrove, lo interpreta come un'affermazione. Su questo sono identici, lei non ha mai parlato di sacrificio ma si è sempre descritta come uno scudo per le persone che ama. Quando il tutto viene rapportato al gigante, è lì che la consapevolezza di Katai si schianta, si rompe tutto, non può sacrificare il villaggio per qualcuno di esterno, per una piccola fetta. Lo dice lui stesso, il villaggio è più importante. << Questo è ciò che pensa Kagegakure, è importante salvaguardare noi stessi in primo luogo. >> Non può biasimarli, lei non avrebbe mai sacrificato i suoi amici per quel piano, è tutto molto comprensibile. << Il villaggio è la gente che vi abita dentro, ma siamo tanti, abbiamo visioni diversi sul come agire anche fra amici, come credi che sia fra sconosciuti? E' difficile accontentare tutti. >> La realtà dei fatti è così complessa, difficile da affrontare soprattutto senza le conoscenze adeguate, soprattutto quando si è ancora dei bambini. << Io sono diversa da te. Io sacrificherei tutto per la mia famiglia. Che comprende anche te. >> Potrebbe bruciare il mondo ma non l'Uchiha, non quella lista di nomi sul corpo femminile che dovrà essere aggiornata. Però eccola lì la luce che si accende in quel mare nero, la possibilità di una soluzione. << La speranza. >> Che detto così è molto vago, << Niente segretezza, dobbiamo diffondere la notizia del villaggio di Kiri e dell'attacco che subirà dalle chimere in maniera capillare e veloce. Ojima si sta già occupando del quartiere povero. Non possiamo aspettarci che Kagegakure ci segua, >> e si parla di loro tre come se ormai fossero una squadra, lei e i due anziani e potentissimi ninja, << però possiamo dare speranza alla gente. Se qualcuno vorrà seguirci sarà di sua iniziativa, si prenderà la responsabilità di seguire il suo cuore, di lasciarsi Kagegakure alle spalle, di rischiare la propria vita per questa causa. Ma non possiamo pretendere che qualcuno ci segua per obbligo militare o altro. >> Insomma un movimento libero, di shinobi, persone, medici, che scelgano liberamente di intraprendere una sorta di missione potenzialmente suicida, per salvare qualcuno che magari non vuole essere salvato. La mano destra, si allungherebbe verso di lui, come a richiedere all'altro che venga stretta, non per suggellare un patto, ma solo per avere un contatto. [Chakra ON]

12:02 Katai:
 < !! > E' ciò che cercava. Ciò in cui ha creduto. Un nome che valesse la pena seguire. Un ninja che valesse la pena chiamare tale. Non più un Fantasma, no, ma una persona in carne ed ossa, uno shinobi, oltretutto. Le ipotesi si susseguono, così come le congetture che rimbalzano contro quelle quattro pareti diroccate ed umide, bagnate dalla pioggia che filtra attraverso il soffitto crepato. Shinzou non è un Fantasma, ma è solo appellato come tale. Il motivo, poi, è tutto da comprendere, ancora ed è forse per questo che, mentre le sopracciglia rimangono sollevate, i ciuffi corvini scivolano , bagnati, contro la fronte e le labbra sono leggermente schiuse, ad inalare maggior quantità d'ossigeno, maggiori quantità di parole - e dubbi e pensieri, ma c'è anche speranza, ora. < Se ti seguiva, significa che è un uomo del Mizukage ? > Domanda, indagando, lasciando che la logica faccia il suo corso, sebbene possa risultare fallace quel suo ragionamento, basato su così poche informazioni. < Ti fidi di lui ? > La fiducia, appunto, quel conglomerato di speranza, sacrificio e amore. La fiducia è senza dubbio una forma di sacrificio. Il sacrificio dellaa propria incolumità - fisica, morale e psichica - in favore di un'altra persona. Ed è così che decide di porre quella domanda, per comprendere quanto Shizuka possa sacrificare di sé stessa, in favore di Shinzou stesso. < Non importa. > Taglia corto, circa le differenze, soprattutto lui che non le ha mai sperimentate, mai davvero in profondità, come lo fecero i villaggi nascosti, un tempo. < Il villaggio è la sua gente. > Ecco perché lui è al servizio della gente di Kagegakure, a protezione di quella gente, nessuno escluso. Tutti meritevoli del suo aiuto, salvo coloro che minacciano la salvaguardia della Pace del villaggio stesso. < Cioè ...> ora tutto sembra collegarsi, tutto sembra farsi più chiaro, come parte di un destino. < ..dobbiamo trovare altri con i nostri stessi ideali ? > Ora la guarda, la fissa , insistente, indiscreto e costante. Non indietreggia, ma solleva il mento in direzione di lei, così il naso e la fronte. E lo sguardo. < ..io ho un piano. > Assurdo. Come lui abbia davvero già mosso i primi passi verso la composizione di una squadra, di un gruppo, di un team da ingaggiare. < Altri come me. Altri per i quali la gente rimasta a questo Mondo è più importante di ogni altra cosa. > Forse, ma la concezione di 'Villaggio' potrebbe essere mal interpretata, mal vista, fraintesa. < Ma ..cosa ne sarà di Kagegakure, se decidiamo di affrontare questa spedizione ? > Il dubbio, poi, corrode l'animo. < Questa è la mia casa. Questo è il mio villaggio. > Ribatte, colpo su colpo. < Non posso abbandonare il Dolore che c'è qui. > Restio, deve essere convinto ? No, ma ragiona a voce alta. < Guarda questo posto..ha bisogno di noi. > E la mano, prima di finire verso quella altrui, si apre in un semicerchio eloquente, in un gesto che mima all'interezza di quel distretto. Solo dopo si avvicina a quella dell'altra. [Chakra On|60/60][Equip: comw sopra]

12:26 Shizuka:
  [Edificio in rovina] Annuisce con la testa alla prima domanda, lo ha visto affiancato a quell'uomo, essere un braccio destro, riportare informazioni, ma non si dilunga in affermazioni che non conosca, ha detto di essere un Anbu ma non serve che Katai lo sappia. << Mi fido di lui. >> Si fida, ciecamente, così tanto da seguirlo fuori, nonostante lui non voglia che lei lo faccia, per lei ora è più importante andare là. Sente che è la cosa in cui crede maggiormente. Non importa se sono diversi, ma questo era già ben più che assodato. << Indubbiamente il villaggio è la sua gente. Non certo le strutture. >> E gli occhi si poggiano distrattamente su quello che hanno attorno. Però quel discorso sembra passare in secondo piano quando appare una soluzione. Che viene interpretata in quel modo dall'Uchiha che gli riporta quelle parole usate durante l'incontro con Kan: << Si dobbiamo lasciare che chi la pensa come noi si unisca alla marcia per salvare la Vecchia Kiri. >> Insomma quello che lei ha suggerito di fare a lui mesi fa lo sta facendo lei. E anzi pare che lui si sia mosso prima in questo senso. Pare aver trovato qualcuno con i suoi stessi ideali, qualcuno che crede che proteggere la gente sia la cosa più importante in assoluto, tutta la gente. Lo ascolta però non lo interrompe, lui le stringe la mano e lei fa altrettanto. << Sei sicuro di poter veramente fare la differenza qui? >> Domanda, così come la vecchia Ojima ha fatto con lei, mettendo non in dubbio la sua forza ma ricordandole quanta sia. << Hai il potere di cambiare le cose per questo posto? Sei pronto a prenderti la responsabilità del migliorare o meno della situazione? Chi sei tu per poterlo fare? >> Non vi è alcuna traccia di superiorità nella voce, non vuole sminuirlo vuole solo farlo riflettere su quanto lui sia fondamentale per quel distretto ora. Lo guarda in quegli occhi neri come la pece, rivelando in realtà il proprio pensiero, egoista. << Se devo essere sincera, io sarei felice di saperti al sicuro qui a Kagegakure. Se lo chiedessi a me, ti lascerei qui, quei mostri sono terribili e non sono sicura nemmeno che le mie capacità siano sufficienti per tornare illesa. >> Ne è consapevole, le serve forza, tanta e non la ha, sta pensando più al supporto medico in realtà che combattivo, lei che oltretutto puzza di sangue. << Però dovevo offrirti la possibilità di scegliere, come farò con tutto il resto del villaggio. >> Insomma, forse Kiri è la più coinvolta, ma non è detto che ci siano altri superstiti la e che altre persone non vogliano unirsi. Quel contatto che si è creato viene mantenuto, forse decisamente più sobrio del primo abbraccio ma comunque efficace almeno per lei. [Chakra ON]

13:05 Katai:
 Si fida di lui. E lui si fida di Shizuka. Tanto basta, o almeno pare bastare. Non ci sono ulteriori richieste in quel senso, non ci sono ulteriori domande, perché è già sufficiente quel che è stato detto. E' ciò che verrà, poi, a lasciar più spazio all'immaginazione. Ma neanche troppa. < ... > Tace, poi, di fronte all'ennesimo tuono, non solo verbale, ma anche atmosferico. Ed il volto, un attimo prima, è illuminato da una falce di folgore, allungando ombre evidenti e dense al di sotto dello sguardo, su quegli zigomi spigolosi e ripidi, nonostante la giovane età. Lo sguardo, poi, è decisamente più vissuto di quello dei suoi coetanei. E' denso, torbido, tumultuoso, come sarebbe quello di un giovane adolescente, i cui trascorsi passati non hanno poi lasciato molto spazio alla spensieratezza e la tranquillità dell'adolescenza. Ha sperimentato già il Dolore, tanto della perdita quanto della menzogna. Ha già provato il vertiginoso senso di incertezza di un legame e l'abisso vorace entro cui si cade quando ci si trova di fronte al tradimento della fiducia. E' più grande dei quindici anni che dimostra e non solo in altezza, no. < Se non c'è scampo dalle chimere, allora anche quelle persone là fuori fanno parte del nostro villaggio. > Lui che, di fatto, non ha mai eretto barriere, ma solo ponti. Lui che non ha mai vissuto ai tempi delle faide tra villaggi e non ha mai vissuto la diatriba antropologica tra gli stessi. E' socialmente libero da quegli schemi mentali e , come tale, ragiona. I quesiti posti da Shizuka, poi, si schiantano contro un muro, un muro di vesti scure, di pelle chiara e una sciarpa cremisi. Rosso e nero e bianco, così nettamente contrapposti da far vorticare lo sguardo alla prima occhiata, proprio perché netti nei loro contrasti, evidenti nei loro bordi, non fusi in una macchia sola, ma spezzati nei confini del tessuto e della carne. Così lo stesso simbolo del suo clan sulla schiena, del medesimo colore, così anche lo Sharingan. Pare portare con sé i colori del suo passato così come quelli del suo futuro, forse. < Conosco altri. > Rivela, d'un tratto. Incurante di mettere in pericolo altre persone. Il sacrificio è la via del ninja. Ecco dove risiede il suo pensiero. < Loro potrebbero seguirci. Seguirmi. > Così come hanno già promesso di fare. < Ma ...> Il dubbio, che lei avanza, scava nello spirito come un tarlo. < Se non posso salvare questo posto, io lo proteggerò comunque fino in fondo. > E si riferisce a quel quartiere o a Kagegakure tutta ? < Non posso abbandonare questo villaggio a se stesso. > Scuote il capo. < Non posso abbandonare la gente del villaggio. > Si sofferma. < Noi saremo l'ombra che protegge il villaggio. > Sì, non ha intenzione di sostituirsi a nessuno, ma semplicemente di coadiuvare le forze di tutti quelli che la pensano come lui, per debellare il Dolore, respingere la Guerra, salvaguardare la Pace. Un deterrente, a tutti gli effetti. < Shinzou ha la forza per tornare. L'ha già fatto, hai detto, no ? > E lui, invece l'ha visto. < Lui ha la forza per combattere anche dal cielo. > I suoi Corvi. < Lascia che ci insegni. Lascia che ci addestri. La sua forza può essere la nostra. > Bramoso, lui, di una forza che non ha intenzione di tenere per sé, quanto di sfruttare per gli altri. [Chakra On 60/60][Equip: come sopra]