Si apre nuovamente il sipario, ma questa volta tra le sabbie. L'intrecciarsi di fato e volontà ha fatto si che il palcoscenico di oggi sia il quartiere dei bazaar di Suna, dove si presuppone che i protagonisti della nostra vicenda possano essere in grado di trovare un minimo di pace e privacy. Dopo aver consegnato il messaggio a Kiri, infatti, Shizuka non ha potuto far altro che cercare di camuffare il proprio aspetto e dirigersi sul luogo prestabilito dell'incontro, nella speranza che la sua interlocutrice si faccia viva. Ormai il buio incalza e questa zona di Suna non è che illuminata da luci fioche e incerte. La penombra è ormai strisciata su tutto il settore e le nuvole in cielo non fanno altro che ricoprire il tutto con un tristissimo velo d'acqua. Non v'è vento. La pioggia si abbatte sul circondario come un pesante e indelebile velo che opacizza tutto e rende ostica la visibilità, oltre a costringere la maggior parte delle persone a rintanarsi nelle proprie abitazioni o in luoghi comunque asciutti. Shizuka, quindi, si ritroverà a spasso tra le tende. Tende probabilmente piene, ma per strada sarà potenzialmente sola. Un leggero mormorio di fondo si contende la scena con il rintoccar della pioggia sulle superfici, mentre innanzi a lei a una decina di metri di distanza, potrà vedere quello che è stato indicato come luogo di incontro. Si tratta di una tenda leggermente più grande delle altre, ci base circolare ampia forse una trentina di metri di diametro. Al suo interno non v'è luce, ne vita. E' completamente vuota e spenta e se si prova a spiare oltre la tenda dell'ingresso principale, l'oscurità pare essere in grado di fagocitare anche te. Shizuka, però, potrà esserne certa. E' quello il posto giusto. Potrà percepire quasi un istintivo richiamo nei confronti di quella struttura tanto misteriosa. Un richiamo che le suggerisce di non aver troppa paura di quel buio. Che le suggerisce di avere fiducia. Quindi sarà assolutamente libera di scegliere sul da farsi, la nostra ragazzina. Il vialone, costeggiato su entrambi i lati da tende e bazaar di dimensioni e natura differenti è ampio circa cinque metri, seppur irregolare. Innanzi a se, alla fine di questa strada, la grande tenda oscura torreggia e risalta nella pioggia. Cosa conviene fare? Aspettare la signora Ojima? Addentrarsi nella tenda sconosciuta? Ognuno è artefice del proprio destino. Ora più che mai.[Iniziativa Libera]
Il tempo viene scandito da ogni singolo rintoccar della pioggia sul suolo. Anomala questa condizione, almeno nel settore di Suna! Tuttavia nessuno sembra farci realmente caso. Shizuka sembra essere più preoccupata, giustamente, per l'assenza della propria compagna. Peccato che non si possa far molto a riguardo. La priorità assoluta viene data all'incontro con la signora Ojima... e l'assicurarsi che la sua compagna stia bene diviene un obiettivo secondario. Quella tenda, quindi, finisce per attirare definitivamente l'attenzione di Shizuka e convincerla a farsi fagocitare dall'ombra. Il suo avvicinamento è cauto. Ponderato. Ed è chiaro che i suoi sensi le suggeriranno di non essere sola. Alla fine quel mormorio tra le tende, qualcuno deve produrlo no? Di gente in zona ce ne è eccome! Eppure quella tenda sembra essere dannatamente vuota. Sembra esserlo almeno fino a quando la Kokketsu non decide di infilarvisi all'interno. Il buio la fagocita, ma contrariamente a quello che si sarebbe potuta aspettare, non è l'oscurità totale ad accoglierla dall'altro lato. La penombra regna sovrana, eppure si vede stranamente bene. Non sembra esserci bisogno di luce alcuna. Casse e scatoloni sono accatastati qua e la, mentre l'unico spazio libero risiede nel centro della tenda, dove una grossa colonna di legno si fa sostegno portante di tutto quel tessuto beige. Alla base di questa colonna v'è una signora anziana estremamente bassa e seduta su una cassa di legno. Vicino a lei sosta un bastone di legno intagliato alto quasi il doppio della sua padrona, e nel mentre le sue mani sono occupate da un pezzo di pane probabilmente rinvenuto proprio nella tenda e farcito con chissà cosa. Le sue palpebre sono ridotte a fessure, ma è chiaro che non stia dormendo. I suoi capelli grigi sono una testimonianza dell'inesorabilità del tempo, ma sono comunque estremamente ordinati e raccolti. Per essere un'esponente del settore povero, sembra tutt'altro che una barbona. L'ingresso di Shizuka non passerà inosservato. La donna, infatti, non mancherà di schiudere le labbra per prima, ma solo dopo aver finito di masticare quel piccolo e ambizioso boccone. <Quindi tu sei la ragazza di cui mi ha parlato Zetsu.> La sua vocina è stridula, ma non a tal punto da risultare fastidiosa. Anzi. <Mi aveva accennato che avresti provato a cercarmi.> Ridacchia, salvo poi tornare a strappare un morso al panino. Sta alla Kokketsu, ora, mettere in tavola le proprie carte nella maniera che ritiene più opportuna. La vecchia non si è presentata, ma ha fatto un nome ben preciso. E' il caso di fidarsi?[Sig.ra Ojima: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/15/221915.jpg][Iniziativa Libera]
Situazione strana, invero. Quel buio non buio è anomalo oltre ogni comprensione. Peccato che la giovane Shizuka non abbia potuto interagire con Mattyse o Keiga riguardo le interazioni con questa simpatica nonnina. E' una donna dal carattere peculiare... ma ancor più dalle peculiari abilità. Tempo al tempo, però. Verrà il momento in cui tutto sarà chiaro. Nascondersi non serve a nulla. La signora Ojima è protagonista e padrona di quel palco, a tal punto da non scomporsi neanche un po' nel momento in cui la ragazza inizia a muovere le prime richieste. Ovviamente il primo pensiero va a Zetsu. <E' stato impossibile spegnere i bollenti spiriti di quel testone.> La risposta lascia spazio alle più tristi elucubrazioni, eppure lei ridacchia al pensiero. Non ci saranno spiegazioni per Shizuka. Ojima non si sbilancia più di tanto e lascia che sia l'altra, almeno inizialmente, a condurre la discussione. Si lascerà andare ad un commento spiazzante solo nel momento in cui Shizuka si macchia di una eccessiva sicurezza di se. Le labbra segnate dal tempo della vecchia signora si schiudono ancora una volta, quindi. <Sei sicura di averla questa possibilità?> Domanda a bruciapelo, serissima. <Temo che la situazione sia assai più grande di te...> scuote la testa, in segno di diniego. <... o di me. Non fa differenza.> Insomma, magari Shizuka ha anche ragione, ma è proprio sulla natura di quella possibilità di aiutare e sulla sua effettiva esistenza, che bisogna ragionare. <Mmmh... fare qualcosa di concreto...> borbotta, comunque dimostrando di non aver completamente abbandonato l'idea di provare a fare qualcosa. La vecchia, dunque, poggia il resto del suo panino sulla cassa di legno e con un balzello si rimette in piedi. Schiena curva e bastone alla mano, muove qualche passo verso Shizuka e si ferma ad appena due metri da lei. <...> la scruta per qualche frazione di secondo senza dire niente, salvo poi lasciarsi scappare un sorrisino beffardo e un'occhiata di sfida. Le sue palpebre si sono schiuse appena e finalmente si riesce a vedere il bianco dei suoi occhi, oltre che le sue pupille. Non è un'espressione malvagia, invero... ma di sfida! La stessa espressione che si può apprezzare sul volto di chi -sa il fatto suo-. <Eri più bravo un tempo, vecchio mio...> Ridacchia la signora Ojima, continuando a guardare in direzione di Shizuka. Che cosa intende? <O forse sono diventata troppo brava io.> Se la ride ancora sotto i baffi, quando ecco che il bastone di legno viene sollevato leggermente e [STOMP!] sbattuto una singola volta sul pavimento. Al momento dell'impatto, la luminosità della stanza si distorce appena. Quell'ombra che pervadeva ogni cosa sembra quasi stretcharsi e allungarsi verso il punto di contatto con il bastone. Solo per una frazione di secondo, prima che quel moto si inverta completamente. Dal punto del rintocco infatti, l'oscurità si strappa e inizia a ritirarsi. Esattamente come una pietra che, gettata nello stagno, genera un'onda concentrica che si allarga sempre di più, la vecchia ha generato un'onda in grado di spazzare l'ombra e lasciare dietro di se il classico tepore e la luminosità di una tenda illuminata da una lanterna. <La segretezza non serve più a molto, temo.> Borbotta la vecchia, mentre scompare quello che a tutti gli effetti potremmo classificare come un genjutsu di livello spaventosamente alto. Quella cortina nera viene allontanata, simulando l'effetto di una coperta nera che vien sfilata da sopra un vecchio mobile. E mentre il mondo si spoglia, più di un segreto vien rivelato al mondo. Shizuka potrà sentire una presenza alle proprie spalle. Una presenza alta e imponente, ma altresì familiare. <Mannaggia... ho perso la scommessa.> Quella voce è familiare. <Ho puntato troppo sulla speranza che la vecchiaia ti avesse fatto perder colpi, Mikage.> A Shizuka basterà volgere il capo verso le proprie spalle per scoprire dapprima che la via di fuga è chiusa... e poi che le è stata tagliata da niente meno che Shinzou in persona. <Sei tu quello mal ridotto.> Insomma... all'improvviso Shizuka si ritroverà ad essere attrice muta di un siparietto quasi comico. Due vecchi amici a confronto.[Sig.ra Ojima: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/15/221915.jpg][Iniziativa Libera]
La vecchia Ojima mugugna, pronta a rimbeccare ancora una volta la ragazzina. <Se pensi di avere un ascendente così forte su uno sconosciuto, dovrò darti una pessima notizia figlia mia...> Non lo dice con cattiveria. E' serena e saggia, come ogni vecchio che si conviene. <Dovrai impegnarti molto più di così, se davvero vuoi assumerti questo tipo di responsabilità.> E' una risposta controversa, ma che lascia spazio ad ampie riflessioni. E' un modo per sollevarla di un fardello che non si merita e, allo stesso tempo, per spronarla a fare di più, se veramente ritiene che sia la cosa giusta da fare. <Se può consolarti... prima o poi lo avrebbe scoperto a prescindere e sarebbe partito comunque. La differenza è che adesso c'è ancora un pizzico di speranza.> Se invece fosse partito troppo tardi, sarebbe morto ancor prima di lasciare Kagegakure. Sarebbe morto dentro. Intanto lo sguardo della signora Ojima si sposta sul vecchio Anbu. <Vi conoscete già?> Borbotta, leggermente spiazzata dalla cosa. Pensava di aver scovato una spia... non di aver tolto il mantello dell'invisibilità al nonno della Kokketsu. <Ah, poco male...> taglia corto, voltandosi e tornando al proprio banchetto di legno, così da risalirvi e agguantare il panino. <Da quanto tempo mi segui, Kaguya?> domanda la vecchia mentre si rimette seduta con fatica. <Poco meno di dieci minuti.> Ammette l'altro, ridacchiando. <In tutto questo tempo non avevo mai preso in considerazione che a nasconderli fossi tu.> L'occhio affilato di Shinzou scruta la vecchia con aria di sfida, che dal canto suo sembra cullarsi nella consapevolezza di aver fregato uno dei più grandi Anbu di Kiri fino ad ora esistiti. <Sei proprio diventato vecchio.> L'altra lo rimbecca, dando inizio ad un battibecco tra anziani permalosi. <Si, ma almeno io non devo usare un bastone.> E l'altra... <Solo perchè non avresti come mantenerlo.> Chiara allusione al fatto che l'altro sia ormai privo del braccio destro. Ad ogni modo, è l'intervento di Shizuka a riportare entrambi alla realtà. La rimpatriata è finita. Shinzou si porta al fianco destro della ragazza e le posa la mano sinistra sul capo. Il suo agire non è ostile, e non lo sono neanche le sue parole. <Spesso sono proprio le cose più semplici a sfuggire alla vista. Specialmente se ricevono anche una fortuita spiantarella.> I due bambini non sarebbero mai riusciti a sfuggire agli anbu, senza l'aiuto della signora Ojima. Finalmente tutti i nodi stanno venendo al pettine. Intanto Shizuka ammette di aver avuto il presentimento giusto. L'avrebbero pedinata... e su questo Shinzou non può che rincuorarla. <Sei fortunata che abbia messo -me- alle tue costole.> Ammette quasi severo, scrutandola con la coda dell'occhio. <Dovrò insegnarti qualche trucchetto del mestiere... così quando vorrai passare inosservata, ci riuscirai in maniera più efficace.> Insomma, le rende implicitamente noto che la loro strategia è stata fallace in alcuni punti. In qualche modo è stato facile scopirli o pedinarli... e l'unica loro fortuna è che Shinzou è un uomo dalla morale più che integra. Abbastanza da non eseguire pedissequamente ordini senza prima essersi sincerato che sia la cosa giusta da fare. <Posso sapere cosa sta succedendo?> Domanda infine, rivolgendosi sia alla Ojima che a Shizuka. Sarà proprio la rosata ad avere l'onore di fare un preambolo sulla situazione. Almeno ora, senza il Mizukage di mezzo, potrà dirgli la verità. O forse no? Ci si può ancora fidare di Shinzou o sta recitando una parte? D'altro canto... Mikage ancora tace![Sig.ra Ojima: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/15/221915.jpg][Iniziativa Libera]
<Mh.> La vecchia Ojima mugugna. Ancora non asseconda quelle parole, ma neanche vi va contro. Speranza... che parola problematica. Per fortuna è Shinzou a rubare la scena per qualche istante, permettendole di isolarsi e riflettere. <Spero tu comprenda che la situazione in cui ti trovi è molto pericolosa, Shizu-chan.> Si appella a lei con quel nomignolo affettuoso, seppur rimarcando la gravità della situazione. <Potresti essere accusata di occultamento di prove, di alto tradimento...> Scuote la testa con disappunto. <Il Mizukage sa essere davvero poco amichevole, in casi come questo.> Per usare un'eufemismo. <E tu ti ostini a seguirlo come un cagnolino scodinzolante.> Lo rimbecca la Ojima, che palesemente non sebra bei sentimenti per il buon Ashura. E' in quel momento che Shinzou solleva lo sguardo da Shizuka e letteralmente fulmina Mikage. <Io sono un Anbu. Ho giurato di servire il mio villaggio e il mio Kage.> Chiunque esso sia. Quelle parole trasudano dedizione e integrità morale. Ashura potrà essere egoista. Potrà essere pessimo a gestire l'economia... ma fino ad ora non si è mai dimostrato un assassino o una persona malvagia. Comunque subito dopo torna su Shizuka. <Sai cosa significa, vero?> Che al termine di quella serata, volente o nolente lui dovrà fare rapporto. La sua integrità glielo impone. <Lo so.> Riferendosi all'esistenza del villaggio. <E so anche delle chimere. Sono stato io a riportare queste informazioni al Mizukage.> Il motivo del suo rientro così tardivo è stato, appunto, un'esplorazione solitaria assai più approfondita di quella prevista nella prima spedizione. Aiutato dai corvi bianchi, Shinzou non solo è riuscito a sopravvivere, ma ha anche potuto farsi un'idea generale su quello che è il quadro all'esterno delle mura, verso est. <Non riesco a capire cosa c'entri Fubuki, invece.> E' questo che al vecchio sfugge. Il coinvolgimento della vecchia e dei ragazzi che per un anno sono stati nascosti da lei. Ebbene, sembra essere arrivato il momento delle risposte. Risposte che, invero, solo lei attualmente possiede. <E' vero, esiste un gruppo di superstiti al di fuori delle mura, precisamente nella vecchia Kiri.> Preambola la Ojima, spezzando il silenzio e riportando l'attenzione su di se. Shinzou la asseconderà aggiungendo qualche informazione a corollario. <Si, e pare che si siano anche riorganizzati abbastanza bene. Non sono semplicemente dei superstiti... la comunità si è riorganizzata e ha proliferato.> La vecchia riprende la parola, quindi, seppur non vi sia sorriso alcuno sul suo viso. <Già.> Momento di pausa. <Pare che la vecchia Kirigakure sia stata.. rifondata, se così vogliamo dire... e che qualcuno abbia preso le redini della società nascente.> Ha smesso di mordicchiare quel panino da un po'. <Questo qualcuno si fa chiamare "Lo Shogun"... e il suo nome è Mamoru Ojima.> Shinzou spalanca le palpebre. Arriva alla deduzione prima ancora che Shinzuka possa anche solo ipotizzare il significato di quel congome combaciante. <Fubuki...> Lui sa... e lei non mancherà di chiarificare tutto anche per Shizuka. <Era il nome di mio figlio.> L'utilizzo del passato non è un caso. Sono passati dieci anni ormai da quando il vecchio mondo è collassato su se stesso. Dieci anni, ormai, da quando la vecchia Ojima si era personalmente convinta di esser rimasta l'unica superstite del suo clan. Una convinzione che, in qualche modo, le aveva donato pace. Una pace che or ora non ha più. Quel viso sembra impassibile. Le palpebre serrate non lasciano trasparire emotività e le rughe d'espressione hanno lentamente anonimizzato il suo volto. Eppure, dentro quell'involucro di rughe e spine, qualcosa si muove con fare turbolento. Intanto, le perplessità della ragazza passano momeneantemente in secondo piano. Non è più solo una questione di sicurezza e prevenzione. A quanto pare si tratta di un vero e proprio affare di famiglia. A quanto pare gli Ojima sono tutto fuorchè una casata in via d'estinzione.[Sig.ra Ojima: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/15/221915.jpg][Iniziativa Libera]
La conversazione procede su un sentiero semi-occulto. La ragazzina dice e non dice, a tratti sfidando la perspicacia del buon Shinzou. L'Anbu, infatti, prima la guarda per qualche istante. Poi il suo occhio rimbalza su Fubuki e infine torna daccapo su Shizuka. Nonostante la vecchia non abbia detto nulla e da quelle palpebre serrate dal tempo pare essere impossibile estrapolare un'interpretazione dei suoi pensieri, Shinzou sembra essersi fatto una vaga idea teorica. Quando l'altra pone la domanda alla vecchina, sarà proprio il Fantasma a intromettersi a gamba tesa nel discorso. <Il Mizukage può non essere il più simpatico degli individui, ma ha sempre difeso il villaggio da ciò che lo ha minacciato. Se il tuo obiettivo è il bene di Kiri, allora la risposta è si. Sarebbe stato giusto. Sarebbe stata sua premura decidere a cosa dar peso e a cosa no. Il fatto che tu abbia omesso queste informazioni non ha valore finchè restano dicerie. Se, casualmente, dovessero diventare realtà... beh la questione diverrebbe molto differente. Molto grave.> E' il problema del camminare sul filo sottilissimo che divide la legalità e l'illegalità, dove legalità e giustizia non sono necessariamente sinonimi. Shinzou le patterà la testa ancora una volta, scompigliandole i capelli. <Sei ancora molto giovane.> A cosa si riferisce? Ovviamente alla sua affermazione circa la testa e Kusa. Si allontanerà da lei alla ricerca di una cassa su cui sedersi, mentre le sue labbra si schiudono ancora per proferir parole non propriamente ottimistiche. <Non sottovalutare la Politica e il mondo degli adulti, Shizu-chan. Più volte, anche in passato, si è dimostrata addirittura più forte dei legami di sangue.> Basti pensare ad Hashirama e Madara. Basti pensare alle guerre ninja. Basti pensare al Clan Uchiha. Ad ogni modo, Shizuka non manca di esplicare la sua posizione e la sua idea. In tutto questo Fubuki tace e sembra come impagliata, mentre è sempre Shinzou a parlare. <Sei stata la fuori con me. Sai di cosa sono capaci quelle belve...> Preambola, rievocando il ricordo dei medici devastati in pochi e semplicissimi colpi. <E sai anche quante chimere si stanno dirigendo verso quel villaggio, giorno dopo giorno. Spero che tu ti renda conto di cosa significhi "unire le forze" contro quei mostri.> La guarda serissimo. Del suo atteggiamento paterno traspare ben poco in momenti come questo. E' il suo lato militareggiante a risaltare. <Significa mandare gente a morire per salvare qualcuno che potrebbe non voler essere salvato, per quanto ne sappiamo. Non esiste nessuno scenario in cui saremmo in grado di uscirne senza ingenti perdite. Inoltre non abbiamo uomini a sufficienza a Kiri. La mobilitazione dovrebbe essere molto più massiccia e coinvolgere tutta Kagegakure. Pensi che gli abitanti di Oto, o di Kusa, accetterebbero di andare a morire per un villaggio decaduto?> E cosa non meno importante... <Noi sappiamo che la vecchia Kiri è stata riabilitata, ma per l'opinione pubblica quello è ancora un ghetto per reietti.> Eh già... lì si stanziarono predoni e delinquenti, che ovviamente non furono inclusi nella formazione di Kagegakure. <Purtroppo è così...> La signora Ojima conferma con triste fil di voce. <Se anche glielo chiedessimo, non accetterebbero di essere aiutati.> Ne è sicura, a quanto pare. <Zestu e Nemu mi hanno raccontato la storia di Mamoru. La storia del nuovo villaggio. E' sul rancore nei confronti di Kagegakure che si fonda...> Sospira. <Rancore immotivato, invero... ma pur sempre rancore.> Non scenderà nei dettagli, poichè non sono importanti. Magari sarebbe bello chiedere direttamente a Mamoru, no? <...> La vecchia scuote la testa lentamente. E' palesemente interdetta. Indecisa sul da farsi. Bisognerebbe spintonarla un po' per tirarla fuori da quello stallo. La giustizia razionale e l'amore di madre si contendono quella che sarà la decisione finale: provare a fare qualcosa o assistere alla fine del proprio casato per la seconda volta? In tutto questo, anche Shinzou momentaneamente tace. Persino un Anbu del suo calibro può tentennare.
Il mondo creato dagli adulti fa schifo. Questa forse è l'unica verità di questa sera. Shinzou scuote la testa, sorridendo appena in maniera beffarda, ma non ribatte. Come può darle torto? Non sprecherà neanche troppe parole a difesa di Ashura. <Ribadisco... non è la persona migliore del mondo, ma è una guida forte e stabile. La sua difesa dei confini Kiriani è stata impeccabile e questo la popolazione lo sa.> Invero, del settore Est Kiri è stata l'unica a non richiedere l'intervento di squadre armate ausiliari. Konoha e Suna, invece, si. Ashura è una figura controversa. Un Re esigente, a tutti gli effetti, che tuttavia bilancia la propria avarizia con la grandissima capacità di offrire sicurezza e stabilità. La sua intelligenza e la sua capacità di prevedere le mosse dell'avversario lo rendono anche uno stratega provetto e un nemico più che ostico. Non sempre la persona più adatta per guidare un paese è una persona buona: un'altra schifosa verità di questo mondo degli adulti. <Sarà la popolazione, appunto, a decidere quando sarà il momento di destituire questo Kage. Che al governo piaccia o no.> Come si sa, il potere è del popolo. Sempre. Intanto la ragazza accenna alla shinsengumi e al fatto che abbia consegnato a loro le informazioni. Questione che porta Shinzou semplicemente a mugugnare. <Mh.> Non sembra essere particolarmente felice per la cosa, ma non vi si soffermerà. Terrà le perplessità dentro di se, passando ad una fase del discorso assai più importante: il valore della Vita. <Purtroppo si. Valgono di più, almeno fino all'ultimo istante. Solo quando l'ultimo granello di sabbia oltrepassa la strozzatura della clessidra ci si rende conto che, forse, la propria scala di valori era viziata.> In tutto questo la signora Ojima tace ancora. Forse sa che proferir parola significherebbe sbilanciare il giudizio degli altri due. Potrebbe essere considerata di parte, come giusto che sia. Shinzou la guarda a più riprese, e nel mentre snocciola i dubbi della piccola Kokketsu. <Non abbiamo il tempo materiale di andare e tornare dalla vecchia Kirigakure.> Il viaggio sarebbe lungo e pericoloso. Darebbe nell'occhio e, soprattutto, renderebbe gli eventuali preparativi militari estremamente tardivi. <Quando sono uscito in ricognizione l'ultima volta, erano già a più di metà strada.> Incrocia le mani e poggia i gomiti sulle ginocchia, il buon Kaguya. <Se iniziassimo a prepararci militarmente adesso e partissimo nel breve tempo, probabilmente arriveremmo a conflitto iniziato, ma ancora in tempo.> Se invece si attardassero, probabilmente i ninja di Kagegakure arriverebbero a villaggio già devastato. Non sembra esserci una via d'uscita. <Io partirò comunque.> La Ojima spezza il silenzio, finalmente prendendo una posizione. <Non posso permettere che mio figlio muoia un'altra volta, senza che io abbia mosso neanche un dito. Non ho intenzione di trascinare Kagegakure in una guerra, ma se la mia casata è giunta al suo tramonto... così sia.> Morirà con lui, combattendo. <Fubuki...> Shinzou ci riflette su, impossibilitato ad arrestare la propria empatia. Nessuno sa quali siano i trascorsi tra i due, ma l'altro sembra tenerci. Abbastanza da prendere in considerazione dei piani alternativi. <Credo...> preambola, accarezzandosi la barbetta con calma. <... che la cosa più corretta sarebbe chiedere direttamente alla popolazione cosa vuole fare.> Cosa intende? E' semplice: <Il Mizukage non potrà mai ordinare la mobilitazione delle truppe per la vecchia Kiri.> Questo è un dato di fatto. Il raziocinio lo vieta. <Tuttavia, non ha neanche motivo di impedire a dei volontari di uscire dalle mura e di disporre della propria vita.> Con tutta probabilità li considererebbe solo degli stupidi suicidi. Lo sguardo di Shinzou si sposta sulla vecchia Ojima. <Non sei l'unica ad aver perso tutto dieci anni fa, amica mia. E non sei l'unica che, in quel villaggio, potrebbe ritrovare la speranza.> Dopotutto sono tantissime le salme che non sono state ritrovate. <Se veramente lo Shogun...> lo chiama con il titolo che desidera. <... ha ritirato su il villaggio, è molto probabile che abbia trovato e accolto altri superstiti.> Insomma, nessuno dovrebbe vivere separato da familiari o amici dati per morti, quando in realtà non è vero. <Ritengo che ognuno debba avere la possibilità di scegliere se sperare o rassegnarsi.> Perchè di questo si tratta. Shinzou, quindi, si rimette in piedi e si erge in tutta la sua altezza. <Questa è l'unica via che vedo. E' una via che con tutta probabilità ci porterà al massacro... ma sono consapevole che c'è gente, in questo paese, che sarebbe disposta a tutto pur di tornare a sperare.> L'unica per poter scatenare una mobilitazione che possa quanto meno definirsi tale e non un plotone di sostenitori dell'eutanasia. <La tua voce è più forte della mia per le strade di Kiri, Fubuki...> Un commento che non dice tutto, ma che lascia capire molto. L'insurrezione popolare non può partire dall'alto. Deve partire dal popolo, appunto. <La mia ha molto più valore nel palazzo d'oro.> Un chiaro riferimento alla magione del Mizukage. <Chissà... con la giusta pressione sociale potrei persino riuscire a strappare qualcosa al Mizukage.> Un intervento, un consenso o chissà. <A prescindere da tutto, io verrò con te.> che anche lui abbia qualcosa per cui sperare?
E' stupido, invero, ma l'umanità è stupida per definizione. A questo, purtroppo, ci si deve rassegnare. La situazione, quindi, inizia a trovare il proprio epilogo. Comincia ad esserci un disegno, o almeno la bozza di un piano. Una bozza che, però, dovrà essere attuata velocemente. Shizuka si avvicina a Shinzou e lo cinge con le braccia, senza che questi opponga resistenza alcuna. La sua mano tocca nuovamente il capo di lei, visto che non può abbracciarla per mancanza dell'altro arto, mentre sul suo volto si apre un sorriso. La Ojima interviene intanto, parlando a se stessa ad alta voce e velata da una triste ironia. <Devo chiedere al popolo di tornare a sperare?> Alza lo sguardo sul vecchio Anbu. <Qual è la verità, Shinzou?> Non è una domanda accusatoria. Anzi... è una auto-critica che immediatamente esporrà. <Li porterei in guerra per alimentare la loro speranza, o la mia?> E' un gran problema morale in effetti. <Io sono certa che dall'altro lato ci sia mio figlio ad aspettarmi... ma illudere gli altri? Dovrei condurre al massacro qualcuno per una speranza che potrebbe essere infondata? Per un'illusione?> E' sottile la linea che separa la filantropia e l'ipocrisia. Scendere in guerra significa spezzare quell'equilibrio che Kagegakure aveva creato per i suoi cittadini. Significa rimettere tutto in discussione. Combattere, addirittura per una vaga speranza e non per una certezza. Sarà proprio Shinzou ad ergersi a ottimista del momento. <Il barlume della speranza diventa più forte, se combattiamo insieme.> Una frase semplice, ma forte. <Non devi convincerli a venire in guerra -per- te. Se lo vorranno, verranno in guerra -con- te. C'è tanta gente che darebbe la vita per una speranza. C'è tanta gente che non ha più trovato un senso alla propria vita, dopo ciò che è accaduto dieci anni fa. Tu devi solo dimostrargli che non sono soli. Dopo di che... saranno liberi di disporre del loro bene più prezioso.> Un sovrano si pone problemi di etica delle proprie decisioni. Questo perchè il popolo dovrà per forza rispettarle. Fubuki non dovrà addossarsi questo tipo di responsabilità e Shizuka neanche. <Vedila dall'altro lato... privarli di questa speranza potrebbe essere egoistico, da parte tua. Pensi di essere l'unica a meritare una seconda possibilità?> Potrebbero sembrare le parole di un politico, ma non lo sono. Shinzou è tutto fuorchè un demagogo. Se dice quelle cose è perchè le pensa. Intanto Shizuka, ancora abbracciata a lui, gli confessa che la shinsengumi non sa molto altro. Shinzou sorride appena, fino a quando la ragazza non accenna alla denuncia al mizukage. <Non lo farò.> Non trascinerà nessun altro nel mezzo. Questa è una promessa. <Non posso mentirgli. Va oltre i miei limiti.> morali e ideali. <Tuttavia la verità può essere raccontata in tanti modi.> Le fa un occhiolino, lasciandole capire che quel rapporto può assumere connotazioni differenti, in funzione di come decideranno di muoversi da qui in avanti. <Il Mizukage potrebbe scoprire che ci sono cose più impellenti di cui occuparsi, piuttosto che di una ragazzina dispettosa.> Ridacchia, alludendo proprio a quella pressione sociale di cui parlava prima. Persino la visione di Ashura potrebbe cambiare, una volta scoperto che parte del suo villaggio sta andando a suicidarsi per la vecchia Kiri. Che sta andando a suicidarsi per un tale Shogun, che non solo si erge a suo pari, ma addirittura disprezza il titolo di Kage. Insomma... l'effetto domino sarebbe interessante. Un Kage interessato alla guerra ha implicazioni assai differenti rispetto a quelle di un semplice popolano ugualmente interessato. <Mh.> La vecchia mugugna ancora, ma lentamente nel suo subconscio si fa spazio la consapevolezza che, effettivamente, sarebbe la cosa giusta da fare. <E' l'unico modo che abbiamo, vero?> Domanda, per sicurezza. <Si.> Ribadisce Shinzou, ricalcando un concetto fondamentale. <Non è solo tuo figlio che stiamo salvando, Fubuki. Lo scopo è cercare di limitare il più possibile i danni al genere umano. Più saremo e più riusciremo a spostare in positivo il bilancio dei superstiti. Per quanto ne sappiamo, Zetsu potrebbe essere giunto a destinazione e aver allertato il villaggio, o potrebbe essere morto nel tentativo. In tal caso... Mamoru non sarà preparato ad un quantitativo così mostruoso di chimere ed avranno bisogno di noi.> Eccolo sfoggiare uno dei suoi ampi sorrisi, infine, accennando al fatto che l'altro villaggio potrebbe non essere d'accordo. <Che gli piaccia o no, ci ringrazieranno alla fine.> Se saranno ancora vivi, s'intende. <Va bene.> Si rassegna la Ojima, decretando la fine del discorso e ricomponendosi. <Diffondete la parola nel minor tempo possibile. Più sarà alta la pressione sociale nel momento in cui farò rapporto e più efficaci saranno le mie parole con Ashura.> Il ticchettio dell'orologio parte da ora. E' giunto il momento di rendere il problema di dominio pubblico! Neanche Yoton potrà più far finta che vada tutto bene. Infine, prima che il sipario si chiuda, la giovane Shizuka si espone con una domanda sincera, ma alla quale non esiste una risposta. Shinzou la guarderà negli occhi... <...> e dopo un breve silenzio iniziale dirà l'unica cosa che gli è possibile dire, senza risultare ipocrita o bugiardo. E sappiamo che non è nessuna delle due cose. <Posso impedirtelo?> la risposta è no. Lo sanno entrambi, poiché c'è una cosa che, in questa serata, può essere considerata come l'unica e assoluta certezza: ognuno dovrebbe essere libero di scegliere cosa fare con la propria vita. Shizuka non è esente da questa verità. Su quel saldo e significativo abbraccio, quindi, il sipario si chiude e le luci si spengono. Domani sarà l'alba di un nuovo giorno.[END]