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21:20 Shiroichi:
  [Bosco dei ciliegi] Le condizioni atmosferiche sul villaggio delle ombre questa sera sono abbastanza brutte, la pioggia cade incessante dal cielo. Le persone, la maggior parte di loro almeno, sono già andate a casa o in qualche izakaya dove andare a bere e a divertirsi con gli amici. Shiroichi dal canto suo si gode quella pioggia notturna al massimo, ha passato tutta la giornata in prigione a fare il secondino; una delle mansioni da anbu che preferisce meno, forse seconda solo al compilare le scartoffie. Il Nara ha deciso di uscire con Katai per fare una passeggiata; ha preferito l'Uchiha alla Kokketsu perché sa benissimo quanto la rossa odi la pioggia. Camminano fianco a fianco chiacchierando del più e del meno <...E quindi ti dicevo, ci sono questi due deshi che stanno sempre a seguirmi come un ombra! Non so perché credono che io sia fortissimo> dice raccontando le sue disavventure da sensei all'amico; il tono è palesemente divertito, fondamentalmente il Nara è abituato ai bambini, fa da balia ai piccoli di clan da quando ha memoria e ci sa piuttosto fare, ma si sente ancora piuttosto impacciato nel ruolo di sensei. Il suo vestiario è quello che usa di solito in missione, una tuta monopezzo nera a maniche lunghe e a collo alto con sopra le protezioni che utilizza anche in veste di anbu: Pettorale, schinieri e vambracci; ai piedi degli anfibi scuri; nella sacca portaoggetti invece ci sono due fuuda, uno con la ninjato e la maschera da anbu e l'altro con la maglietta di Shizuka in caso lui sospettasse che la rossa possa aver bisogno di aiuto; oltre a quello tonici di recupero chakra, tonici corroboranti e uno spray per le ferite più lievi. <Tu invece che mi racconti Katai-kun?> chiede curioso di conoscere le novità nella vita dell'amico. Il chakra come al solito scorre nel suo corpo come un fiume in piena.[Chk on]

21:31 Katai:
 Il cielo crolla , nero e uggioso, sotto una frana d'acqua. Soffi di luce baluginano in lontananza, ma sopra Kagegakure domina l'Ombra. L'alito d'Inverno si esalta nell'umido tocco della notte, morde la carne, graffia il viso, schiaffeggia i capelli. Sotto un ombrello cremisi, però, s'aggira un'Ombra, ancor più densa delle altre, partorita tra i vagiti della notte, come una piega nella trama monocromatica del Bosco, che s'appanna, in un manto buio,disteso sul Mondo intero. Almeno quello che lo sguardo abbraccia. L'Ombra respira ed è vestita, persino. E' abbigliata di abiti sciatti, umili, privi di fronzoli e decori, se non fosse per una sciarpa vermiglia, che circonda il cingolo scapolare e discende oltre la spalla destra, sino a sfiorare le scapole. Tra quest'ultime, tuttavia, si erge un simbolo, un indelebile segno dell'appartenenza dell'Ombra ad un clan ben preciso: Uchiha. Lo stemma è abbastanza grande da poter essere visto da chiunque, ma abbastanza piccolo da non occupare l'intera superficie posteriore dell'indumento. Sotto la maglia, invece, un paio di pantaloni ampi e comodi, stretti alle caviglie da fasciature candide. Sono le stesse che sbucano oltre l'orlo delle maniche lunghe e si avvinghiano sino alle nocche delle dita, proteggendo dalle escoriazioni e dal freddo, almeno parzialmente. In entrambi i casi. I piedi, invece, s'alternano tra loro, avviluppati da calzari ninja dalle tinte fosche. < Davvero non so perché > Gli fa eco, seppur ironicamente, con aria tremendamente seria. Finge, ovviamente, ma senza guardare in faccia l'altro. Tiene l'ombrello alto sopra la testa, ma appoggiando il manico sulla spalla destra, tenuto dalla medesima mano. < Sicuro di non voler riparo ? > Offre, mentre lo affianca, seppur più basso, stando ben poco attento a non scolare l'acqua addosso all'altro. Non porta con sé strumenti d'offesa, se non le proprie Arti Ninja, poiché anche nella tasca portaoggetti, che tiene legata alla cintola, oltre la natica destra, non ha armi, ma solo tonici curativi, per il recupero del chakra e fuuda, nei quali sono sigillati tronchetti da sostituzione. Il tepore del corpo, poi, sembra ravvivato dal perpetuo scorrere del chakra, incandescente e sfrigolante, nel torrente circolatorio ad esso adibito. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

21:46 Tenjiro:
 [Bosco dei ciliegi] Il sipario si apre su un placoscenico bagnato e ventoso. Il cielo di Kagegakure piange, infatti, ed il vento lambisce ogni superficie esposta. Ormai il sole è calato all'orizzonte da ore. Il Villaggio dei Sei si è illuminato per mano artificiosa dell'uomo, ma qualcuno rifugge quel baluardo di caos e modernità, alla ricerca di silenzio e contemplazione. A nord del villaggio, in prossimità della zona di contatto tra Kusa e Suna, il bosco dei ciliegi si offre come scenario per gli eventi che or ora narreremo. Se da un lato Ombre strisciano tra le fioche luci dei lampioni che costeggiano il viale alberato, dall'altro si erge un monolita di pace e serenità. Di Bontà. Sulla stessa strada percorsa da Shiroichi e Katai, infatti, Tenjiro si staglia in tutta la sua altezza e tutta la sua peculiarità. Non riconoscerlo è impossibile, per chi ha avuto a che farci almeno una volta. Si tratta di un uomo alto quasi due metri, dalle spalle ampie come le ante di un armadio e con indosso più vestiti di quanto in realtà sarebbe necessario. Un semplice e sottile kimono nero, infatti, è sormontato dapprima da un haori bianco riportante la scritta Hyuga sulla schiena in kanji, e successivamente anche da un secondo giaccone che cela quasi totalmente il primo con un tessuto riportante una fantasia rosea di fiori e petali. Sul capo, infine, un kasa molto ampio nasconde il suo volto nella penombra e protegge il suo capo dalla luce dei lampioni. Le sue braccia sono raccolte ad altezza del plesso solare, l'una accolta nell'ampia manica dell'altra. Nell'incavo interno del gomito regge una lunga asta legnosa, che trova supporto anche sul suo trapezio sinistro e si estende ben oltre la testa e il cappello. Alla sua sommità un ombrello di carta cerata, anch'esso con motivi floreali, lo protegge parzialmente dalla pioggia... almeno finchè il vento decide di collaborare. A differenza di Shizuka, lui ha sempre amato quel fenomeno atmosferico, esattamente come ha sempre odiato il suo elemento d'elezione: il katon. Non siamo qui per parlare di questo però. La sua mente, ora, è occupata da pensieri assai più distanti. Assai più confusi. Abbastanza da ignorare completamente il sopraggiungere dei ragazzi alle proprie ore nove. Potranno notarlo, infatti, non troppo distante da loro e spostato sul limitare del viale sterrato. Offre loro il fianco sinistro, mentre statuario e riflessivo scruta innanzi a se, nell'oscurità che metro dopo metro fagocita sempre di più la vegetazione. Cosa gli passa per la testa è, ovviamente, un mistero.[Chakra On]

22:01 Shiroichi:
  [Bosco dei ciliegi] Cammina di fianco al ragazzo coperto dal suo ombrello, copertura che gli viene offerta ma che viene rifiutata <Tranquillo, mi piace la pioggia> risponde gentilmente agitando la mano destra a destra e a sinistra. La domanda di Shiroichi viene totalmente ignorata dall'amico, la cosa provoca in lui un certo disappunto, disappunto che si concretizza in un indice che tenta di punzecchiare il fianco dell'Uchiha come a sollecitarne una risposta, le iridi azzurre fisse sull'amico <Katai-kun! Invece di fare il pappagallo e preoccuparti della pioggia rispondi alla mia domanda!> il tono del Nara è palesemente ironico, ironia che viene mostrata anche dallo sguardo rivolto all'amico, solare e divertito. Guardando il sentiero il ragazzo di Konoha però nota una figura che gli sembra di conoscere ma ci mette qualche secondo per associare il vestiario dell'uomo di fronte a lui ad una persona. <Ehi Katai-kun, ma quello non è Hyuuga-san?> chiede indicando l'uomo con la mano sinistra; tuttavia però non aspetta la conferma dell'amico per azzardarsi ad importunare l'uomo. Le gambe si muovono velocemente per cercare di colmare la distanza tra loro e lo Hyuuga e prova a richiamarne l'attenzione con la voce <Hyuuga-san!> dice con tono di voce alto ma che allo stesso tempo tenta di essere quanto più cordiale e quanto meno fastidioso possibile, dopotutto sono pur sempre in un luogo pubblico per quanto poco popoloso sia in questo momento. Se l'uomo. Più si avvicina all'uomo meglio riesce a coglierne i dettagli del vestiario, nota il Kanji della sua famiglia, le possibilità che sia un altro si riducono decisamente, ora tutto sta a vedere se effettivamente l'uomo sia in vena di parlare con loro e se non lo disturbano eccessivamente con la loro presenza.[Chk on]

22:24 Katai:
 < Ti piace anche la febbre ? > Domanda, guardando il Nara, lì di fianco, zuppo da cima a piedi. Interrogativo e perplesso, almeno per un attimo, fin quando l'indice teso del Nara non si conficca nel fianco, pungolandolo ripetutamente. < Mi preoccupo per te, non per la pioggia. > Rivela, tradendo quel senso di protezione e compassione che , per la prima volta, esterna in modo esplicito, dando prova dell'intesa che lega i due. La mano sinistra, quella libera, rimane nascosta nella tasca dei pantaloni, mentre la destra si stringe con più forza sull'asta lignea dell'ombrello , proprio quando la figura torreggiante dello Hyuga si fa largo tra le ombre, nell'oscurità fittizia che regna tra le fronde, oltre i cespugli, sotto i rami e dietro i tronchi. L'Inverno giace sul bucolico paesaggio come un manto morente e logoro, spogliando la natura dei suoi averi più preziosi. < Nh ? > Mugugna, in un singhiozzo vocale che partorisce nella gola, ma si schianta contro la dentatura unita, giunta, dietro la linea delle labbra, che si uniscono in una linea sottile, rosea, che solca il volto al di sopra del mento. Lo sguardo d'ossidiana si incunea sul sentiero, sino a raggiungere la sagoma floreale del medico. < Tenjiro. > Lo richiama, in tono cordiale e pacato, rompendo il silenzio interrotto solamente dal tintinnio della pioggia contro quel Mondo avverso alle anime dei più sensibili. Dei più emotivi. E' il caso del giovane Uchiha, d'animo innocente, nascosto dietro una grigia scorza di asettica espressività. Sempre contenuta. Sempre morigerata. Raggiunge la coppia, con passo lento e cadenzato, misurando la distanza che li separa. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

22:40 Tenjiro:
 [Bosco dei ciliegi] La pace e la contemplazione non sono destinate a durare a lungo. Il duo si avvicina al buon Tenjiro, richiamando la sua attenzione e appellandosi a lui a più riprese. <Mh?> Mugugna interrogativo, mentre i suoi pensieri si spezzano e disperdono come polvere al vento. Non può fare a meno, quindi, di voltare il capo verso la propria sinistra ed utilizzare l'unico occhio libero a disposizione per mettere a fuoco coloro che si stanno avvicinando e che lo stanno richiamando. <Mattaku...> borbotta con un lieve e controverso sorriso disegnato sul volto. Il classico sorriso di chi sarebbe super contento di incontrare qualcuno, se le condizioni fossero diverse. In questo momento la sua mente non era predisposta all'incontro di nuova gente e la sua deformazione professionale gli impone anche una certa preoccupazione relativa al fatto che siano in giro nonostante non sia la stagione migliore per esserlo. <Non dovreste essere a casa al caldo, voi due?> Ovviamente il primo ad esser riconosciuto è proprio Katai. Con lui ha avuto a che farci più da vicino e più in profondità. Anche se non per mezzo del Byakugan, ha potuto scrutare in antri del suo carattere che magari altri non hanno ancora visto. Per Shiroichi, invece, ci vorrà un po' più di tempo. Hanno portato a termine una missione insieme, invero, ma Tenjiro vede un sacco di gente ogni giorno... e il suo archivio di volti e nomi inizia a diventare tristemente ricco. <Che cosa ci fai sotto la pioggia, giovane Shiroichi? Non vorrai prenderti un malanno.> Borbotta ancora, inarcando il sopracciglio con visibile disappunto. Ovviamente è il classico caso di predicatore che parla bene e agisce male. Infatti il braccio destro abbandona il suo riparo nella manica sinistra e vien sfilato. In un rapido movimento andrà a cingere il proprio ombrello, per poi porgerlo verso avanti al giovane Anbu. <Prendi questo.> Non gli ha chiesto se vuole un riparo. Lo sta costringendo a prenderlo. Tanto lui ha il suo grosso Kasa sulla testa e non corre pericoli. <Mi stavate cercando? Non è la serata migliore per andare a caccia di Hyuga, sapete?> Ridacchia ironizzando. La sua presenza, come sempre, dovrebbe trasmettere la stessa pace e la stessa sicurezza di quella di un padre o di un punto di riferimento di cui, anche inconsiamente, ci si può sempre fidare. La sua espressione è serena e il suo occhio perlaceo è lo specchio di un'anima ancora più bianca. <Ho ricevuto i messaggi...> con le richieste di incontro. <Mi perdonerete, ma in ospedale è stato un periodo un po' tribolato.> E' stato assorbito quasi interamente. Dal lavoro e dai pensieri.[Chakra On]

22:55 Shiroichi:
  [Bosco dei ciliegi] <Ma che febbre e febbre, non mi prendo un malanno da almeno dieci anni, e giro praticamente sempre sotto la pioggia! Parte dei miei allenamenti consiste anche nel resistere alle intemperie> spiega il Nara all'amico preoccupato, dopotutto le ronde del villaggio non si fanno solo nei giorni e nelle notti di cielo limpido. Gli occhi di Shiroichi a quanto pare non sbagliavano e l'uomo è effettivamente lo Hyuuga che cercavano. Si avvicina a lui e gli sorride inchinandosi lievemente in segno di rispetto e di saluto. <Sono stato a lavoro tutto il giorno, volevo godermi il fresco della notte e la pioggia> dice il Nara all'uomo che sembra preoccupato per la loro salute; come non potrebbe dopotutto è un medico. <Accennavo giusto prima a Katai-kun che sono abbastanza allenato per resistere alle intemperie...> afferma il chuunin sorridendo tranquillamente all'altro che però non sembra voler affatto sentire ragioni e gli porge subito il suo ombrello; il ragazzo vorrebbe protestare ma non se la sente vista l'espressione di disappunto che si schiude sul volto dell'uomo. Arrossisce visibilmente in imbarazzo il ragazzino che non può far altro che farfugliare un <G..grazie Hyuuga-san> prende l'ombrello con la mano destra e se lo poggia sulla medesima spalla coprendo la testa mentre la sinistra va a tirare indietro i capelli per evitare che gli grondino eccessivamente sul volto, dopotutto la pioggia è una cosa l'acqua dei capelli è tutt'altro, questo almeno secondo le strane teorie di Shiroichi. Ridacchia alla domanda ironica del medico <Nessuna caccia allo Hyuuga, semplicemente avevo bisogno di svagarmi un po' all'aperto e ho chiesto a Katai-kun di farmi compagnia> sorride gentile volgendo lo sguardo all'amico per poi tornare sull'uomo <Non preoccupatevi, avevamo immaginato che i vostri doveri vi tenessero decisamente impegnato, anzi, scusateci se vi abbiamo importunato, sia via messaggio sia ora> dopotutto magari l'uomo voleva stare per gli affari suoi e non voleva essere disturbato e si ritrova con due ragazzini alle calcagna.[Chk on]

23:00 Katai:
 La preoccupazione espressa dall'Uchiha pare essere condivisa anche dal medico, che ora fronteggia. Il passo, lentamente, scema, sino ad estinguersi, in un nulla di fatto. Rimane a qualche spanna di distanza dall'uomo, cercando di colmare il divario d'altezze, ricorrendo a quell'espediente puramente posizionale. < ... > Tace, di fatto, in un muto e ostinato silenzio, che lascia ampio spazio ai pensieri, agli sguardi, alla mimica e alle parole. Quelle altrui. L'ombrello cremisi s'inclina debolmente verso la schiena, lasciando scivolare una cascata d'acqua verso il basso, verso terra, sul selciato che si snoda tra l'erba umida, come una serpe di cemento e umano raziocinio: perfettamente lineare, correttamente bordata. I maestri progettisti della Foglia, devono aver sicuramente messo il loro zampino in quell'opera architettonica, in cui uomo e natura si mescolano, in una commistione inscindibile, quasi logica. Deduttiva. In tutto ciò, l'Ombra, macchiata dal cremisi della sciarpa , si pone in antitesi , tanto verbale, quanto cromatica, con la controparte Hyuga. < Non c'è nulla da perdonare. > Risponde lui, dal basso della sua innocenza, andando a prendere alla lettera il dire dell'interlocutore più alto. Come rapaci curiosi, le iridi nere s'insinuano sotto il kasa dell'altro, volendone indagare il volto, in cerca di un barlume di sicurezza, quell'emanazione di solidità che la figura trasmette ed esprime. Per la quale, una volta, si è trovato a perpetrare il proprio punto di vista, emotivamente denudato. E non dal Byakugan. La sua indole sociale non lo porta ad esprimersi ulteriormente, rispetto a quanto detto da Shiroichi, verso il quale, ora, lascia che lo sguardo s'inclini, debolmente, salvo palleggiare poi in favore di Tenjiro stesso, alla presa della sua parola. < E l'ospedale di Kiri, invece ? > Domanda, dritto per dritto, lapidario e diretto, ignorando i convenevoli, poiché accalorato dallo scopo.[Chakra On 60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

23:21 Tenjiro:
 [Bosco dei ciliegi] La sicurezza ostentata dal giovane Shiroichi non è sufficiente per rincuorare lo Hyuga, che da parte sua non manca di regalare una piccola pillola di saggezza popolare. <Non dovresti prendere così sotto gamba l'intervento della Natura. Non sarai mai preparato abbastanza, fidati.> Lo guarda con occhio complice e con il sorriso, salvo poi cercare di rievocare nell'immaginario collettivo una scena assai più allettante e salubre. <Quando vuoi goderti il fresco di una serata come questa, torna a casa. Chiuditi in una stanza con una tisana bollente e una coperta. Spegni le luci e apri la finestra. L'intimità del tuo antro e il contrasto di temperature... può veramente schiarirti le idee.> Sempre ammesso che sia il godersi la serata, l'obiettivo. Per quanto riguarda l'esser stato importunato, solleverà con tranquillità la mano destra, come per voler virtualmente arrestare il discorso sul nascere. <Nessun disturbo. Fa piacere incontrare nuovamente volti noti.> E' sincero. Tenjiro non è particolarmente incline a mentire, se non ve ne è reale motivo. <Per quanto veda un sacco di gente ogni giorno, il lavoro tende sempre a farti sentire un po'... solo, se gli dedichi troppo tempo.> Tuttavia non sono lì per autocommiserarsi. Anzi. Katai va subito al sodo e attira l'attenzione di Tenjiro. <Mh?> Dapprima un mugugno interrogativo, mentre l'occhio perlaceo si posa su di lui. Subito dopo il suo cervello fa i dovuti collegamenti e giunge all'unica conclusione plausibile. <Shizuka te ne ha già parlato, quindi...> borbotta con un sorrisino divertito, mentre si massaggia il mento con la mano destra. <Mh, si... forse me lo aveva anche accennato.> In una delle loro tante chiacchierate a ruota libera. <Il progetto è concreto, ma non è stato ancora avviato.> Ammette senza fare troppi giri di parole. Nonostante il responso non propriamente positivo, però, la serenità non è ancora scomparsa dal suo viso. <Sarebbe ipocrita trascurare i degenti di cui mi occupo ora, per dedicarmi a un progetto che dovrebbe occuparsi appunto di altri degenti.> E' come far morire di sete la propria famiglia mentre si va a casa d'altri a portare l'acqua. <Ho necessità di fare le cose con ordine. Devo prima concludere l'evento pattuito con la direzione sanitaria di Kagegakure... Terminato ciò, avrò daccapo un po' di tempo libero per iniziare ad imbastire questa nuova sfida.> Ridacchia, consapevole che non sarà una passeggiata. <Chi si ferma è perduto!> Forse è più un modo per dar forza a se stesso, che il resto. Infine ecco la domanda cruciale. <Shizuka mi ha detto che hai particolarmente a cuore la situazione kiriana.> Ma non è scesa nel dettaglio. Lo sguardo di Tenjiro si fa più caldo e penetrante, esattamente come la sua espressione. Un'espressione che Katai conosce molto bene. E' quella che assume quando usa il suo terzo occhio per scrutare e specchiarsi nella tua anima. <Ti turba?> [Chakra On]

23:35 Shiroichi:
  [Bosco dei ciliegi] Ascolta le parole dell'uomo con attenzione e prende mentalmente nota di provare a godersi il fresco della notte in modo diverso da quello al quale è abituato, e cioè bagnarsi come un pulcino infischiandosene della temperatura esterna. <Grazie per il consiglio, ci proverò sicuramente> lo rassicura in modo gentile e amichevole mentre il tintinnio della pioggia batte sull'ombrello che lo Hyuuga gli ha prestato. Non capisce appieno le parole del medico riguardo al sentirsi solo dedicando troppo tempo agli altri ma non commenta non credendo di avere nulla di intelligente o costruttivo da dire. Katai chiede poi dell'ospedale di Kiri, la cosa è nota anche a Shiroichi che però non è direttamente coinvolto, né tantomeno informato quanto lo è l'amico. Dalla direzione anbu hanno fatto sapere che alcuni di loro dovranno presenziare all'evento prossimo venturo per riuscire a mantenere l'ordine ma non sa se effettivamente lui sarà di turno o se sarà assegnato alla sicurezza di quell'evento. Ascolta come procede l'organizzazione di quello che a tutti gli effetti sarà una svolta importante per il quartiere Kiriano e di conseguenza per il villaggio tutto, un miglioramento non da poco e che purtroppo si è tardato a fare. Fortunatamente però ci sono ninja come Shizuka, Tenjiro e Katai che si preoccupano di queste cose ben più di quanto chiunque altro del villaggio faccia. <Katai-kun è molto impegnato nel sociale, ha un cuore buono nonostante questa facciata fredda e un po' apatica> afferma lui descrivendo l'amico e anche prendendolo un po' in giro affettuosamente. [Chk On]

23:42 Katai:
 < Capisco. > Taglia corto. Stroncando qualsiasi dubbio in merito, semplicemente accennando a quell'affermazione che si rafforza, poi, un attimo dopo. Ma non prima di aver tirato un profondo respiro, che gonfia il petto, solleva le spalle, espande la cassa toracica, sotto quella maglia scura che indossa, ma sulla quale la sciarpa vermiglia capeggia come una lingua di sangue, che discende, poi, oltre la spalla destra, a macchiare il ventaglio rosso e bianco, stilizzato sulla schiena dell'indumento. La conica luce giallastra dei lampioni, poi, non fa che accentuare le ombre. Persino quelle sul volto del giovane Uchiha. La pelle pallida si specchia contro il profilo sghembo di una Luna assediata dalle nubi bitorzolute, goffe, gonfie. Ma netto è il contrasto con l'abbigliamento, drastico e vertiginoso, se osservato con cura, proprio come ora lo Hyuga s'appresta a fare. Dinanzi all'ultima domanda di quest'ultimo, non si ritrae. Non più. Le palpebre, invece, calano sullo sguardo, andando a coprire gli occhi, gettando il suo campo visivo in un'oscurità amica, confortante, raccolta dietro i sipari di carne che scivolano sull'iride. < Tu ti occupi della salute delle persone. > afferma, in tono pacato, calmo. < Io di quella del villaggio. > La sua ultima casa, l'ultimo baluardo di una famiglia dispersa nel passato, diluita nella menzogna. Ben consapevole di quelle mancanze, entrambi gli interlocutori potrebbero facilmente giungere alla deduzione più logica, psicologicamente semplice: il giovane Uchiha, rimasto solo al Mondo, ha abbracciato l'unico legame rimastogli. Kagegakure stessa. Il suo clan, però, è un'orizzonte ancora tutto da scoprire, anche se la devozione verso la salvaguardia del villaggio, pare far da padrone. < Abbiamo raccolto dei cavoli per l'ospedale che verrà. > Del cibo, insomma. Approvvigionamenti per i più bisognosi. < Conto di avere anche un cuoco, presto, da poter mettere al servizio della mensa da campo. > Kurou stesso, che si è offerto in prima persona. < E l'agricoltore di Suna che ci ha permesso di raccogliere i suoi cavoli, ha anche delle capre. Potrebbe fornire del latte, dietro un buon accordo. > Quindici anni, sì, ma cresciuti in fretta. Oltre l'anagrafica. E , forse, dato il tempo trascorso dal loro ultimo incontro, Tenjiro potrebbe fatica a riconoscere quel giovane Uchiha, segnato da un passato infausto, destinato, dal nonno ad una missione di vendetta, ma votato al sacrificio. No, non verso i più deboli semplicemente, ma verso il Villaggio stesso, a suo modo. Quando riapre gli occhi, però, ambo le iridi si piantano su Shiroichi, lì di fianco. < E c'è un'altra questione...> Lo sguardo, ovviamente, è d'intesa. Una richiesta silenziosa, quasi volesse, implicitamente, il permesso altrui. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

00:06 Tenjiro:
 [Bosco dei ciliegi] Le sue prime parole, ancora una volta, sono rivolte proprio a Shiroichi. Parole di confortevole conferma, nell'ammette che, si... <Lo so molto bene.> Gli donerà un sorriso. Conosce la caratura del giovane Uchiha. <Sarebbe un ottimo allievo, invero. Le sue inclinazioni sono compatibili con le mie, con la differenza che lui deve ancora maturare una consapevolezza che, per ovvietà di cose, non ha ancora fatto sua.> E' tanto giovane. Troppo giovane. A quell'età i traumi non hanno nulla da insegnarti. Possono solo danneggiarti. Tenjiro respira ad ampi polmoni, mostrando il petto sempre aperto e le spalle larghe. In quella sicurezza e in quella bontà, si nasconde anche qualche vena di sincera fierezza. La tipica fierezza di chi, nel bene o nel male, ritiene di non avere nulla da nascondere o nulla di cui vergognarsi. A differenza di Katai, infatti, lui non abbassa mai lo sguardo e mai cerca rifugio nel tanto confortevole, quanto traditore, abbraccio della penombra. Ed è proprio a questo che si riferisce quando parla di consapevolezza. Ad ogni modo, è su di lui che nuovamente si posa l'occhio perlaceo. Le sue labbra si schiudono daccapo con calma, pronunciando parole controverse e che l'altro potrebbe anche non condividere. <La salute delle persone -è- la salute del villaggio.> Un accennato sorriso spicca tra quella barbetta curata. <In ogni caso, sono contento che tu abbia deciso di prendere questa strada alla fine.> cerca il suo sguardo, così da poter stabilire un contatto visivo diretto. <Hai trovato il Bushido giusto, alla fine.> Un breve accenno al passato. Al loro primo incontro. Non v'è tempo per fare i nostalgici però! Il ragazzo si dimostra più che propositivo e già con un mare di ipotesi da testare. Ovviamente, come facilmente pronosticabile, la cosa incontrerà immediatamente l'entusiasmo del medico. <Sarebbe un'ottima cosa, Katai-kun.> Lo asseconda, con il suo classico tono paterno. <Più gente riusciremo a coinvolgere nel progetto, più l'opera di sensibilizzazione sarà efficace.> Eccolo spostare lo sguardo, infine, e gettarlo virtualmente in direzione di Kirigakure. <Non basterà costruire un presidio ospedaliero per arrestare l'emorragia sociale di questo paese.> usa un'allegoria, che tuttavia i due dovrebbero essere bene in grado di comprendere. <Il cambiamento deve avvenire a livelli più alti. Deve essere un cambiamento degli ideali e della morale. Deve essere la considerazione generale ad avere una svolta radicale.> Personalmente trova assurdo che un quartiere di un villaggio possa ritrovarsi in quelle specifiche condizioni. Non nel Villaggio dei Sei. <Mh?> Mugugna interrogativo, abbassando nuovamente lo sguardo su Katai ora che la curiosità si accende e divampa daccapo. <Dimmi tutto.>[Chakra On]

00:20 Shiroichi:
  [Bosco dei ciliegi] Le parole dei due vengono ascoltate con attenzione. Annuisce di tanto in tanto alle informazioni che riesce a recepire dalle conversazioni altrui. <Ce lo vedo effettivamente a fare il medico> afferma il ragazzino, Katai è sicuramente il tipo di persona che riuscirebbe a mettere da parte se stesso per gli altri. <La mia unica preoccupazione se facesse il vostro stesso lavoro, Hyuuga-san è che potrebbe essere troppo coinvolto e starci male>. Afferma onestamente lui, dopotutto lui riesce a notare la sensibilità dell'amico dietro quella facciata. Katai poi lo guarda e sa già dove vuole andare a parare con quella affermazione, Shiroichi annuisce e poggiando l'ombrello sul terreno va ad abbassare il lato destro del colletto per mostrare al medico il pentacolo tatuato sul suo collo, oltre a quello l'uomo potrà anche notare la cicatrice lunga tutta la spalla provocata dall'attacco della chimera. <Tempo fa siamo stati catapultati in una sorta di genjutsu con una realtà alternativa.> spiega il ragazzino trattenendo però i dettagli, memore di quello che è successo con Akainu <Al nostro risveglio ci siamo ritrovati con questo tatuaggio sul collo. Non sappiamo cosa sia, sappiamo solo che ci provoca delle strane allucinazioni, io suppongo vengano provocate dal pensiero riguardo i nostri rispettivi clan, ma non ne ho la completa certezza; ci chiedevamo se voi dall'alto della vostra esperienza medica sapesse cosa può provocare questi sintomi ed eventualmente come liberarcene> dice in tono serio ma pur sempre cordiale aggiungendo solo infine <Abbiamo anche provato ad indagare su chi ci ha fatto questo scherzo, ma ad oggi non abbiamo cavato un ragno dal buco> afferma stringendo leggermente i pugni innervosito da questa sua improvvisa incapacità di riuscire a seguire una traccia.[Chk on]

00:28 Katai:
 < ! > Entrambe le sopracciglia si sollevano, assieme, sfiorando la cima della fronte, dove l'attaccatura di una chioma corvina, ispida e ribelle, si addensa, più fitta. Proprio come la notte frastagliata di pioggia, che s'affaccia là fuori, oltre i bordi seghettati del campo d'erba, oltre le cime nodose degli alberi, al di là delle luci soffuse, sbiadite , che provengono dalla città più lontana. L'orizzonte pulsante di Kagegakure si osserva appena, da quella distanza, nella trama uggiosa del temporale. Non rabbrividisce per l'intemperie, ma per l'allusione diretta dello Hyuga. < Ho avuto un sensei. > Commenta, dopo aver appianato l'espressione dopo aver diradato quella reazione mimica che s'affaccia sul viso, schiudendo appena le labbra, permettendogli d'inalare ossigeno. E dubbi e delusioni. < E non è andata bene. > Conclude, tornando a serrare la bocca, in un sigillo che pare inamovibile. Almeno fin quando non batte le ciglia, allo stesso istante, per la prima volta, di fronte alla rievocazione di un ricordo , che il medico ostenta, esplicitamente, senza mezzi termini. < Forse ho trovato il mio Bushido, sì. > Sebbene ciò, tutto è ancora in divenire. E luci e ombre, proprio come il netto contrasto cromatico che regna sulla sagoma dell'Uchiha e si specchia contro quella dello Hyuga ; si addensano nel futuro dello shinobi. < Una volta mi è stato suggerito di trovare altri con i miei ideali e di camminargli di fianco. > Così Kan gli disse, più o meno. < E ora sono qui, con Shiroichi, con Shizuka, con Kurou. > si sofferma, sollevando ambo le iridi d'ossidiana sul profilo del medico. < Con te. > Ma c'è un passo, ancora, che pare mancargli. Qualcosa che può incrinare il dedalo di pedine disposte a fondamenta di quell'opera di crescita. < Ma non ho ancora incontrato il mio clan. > Rivela, in tono più basso, più cupo, più grave. < Mi preoccuperò di informare anche loro. > Rivela, parte dei propri intenti, senza lasciarsi sfuggire alcunché, senza aggiungere altro. D'altronde, sarà il capo clan a decidere, ma non sarà il clan ad impedirgli di proseguire sul proprio sentiero. < Io un 'medico' ? > Salvare la gente del villaggio, per salvare il villaggio stesso. Si ritrova a pensarci, a soffermare il pensiero sulla questione, salvo poi aggiungere come nulla fosse. < Potrò salvare il villaggio, solo quando saprò salvare almeno un quartiere. > Da solo ? Affatto. Probabilmente passo dopo passo con quelle persone già citate. < Queste visioni, potrebbero avverarsi ? > Domanda, più preoccupato. < O sono solamente delle illusioni ? > Incalza, diretto verso il medico, indagandone l'esperienza clinica. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]