Indagini ad Oto

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14:29 Akainu:
 Nevica in quel di Oto, fiocchi bianchi e candidi ricadono nel distretto del suono imbiancando ogni singolo loco, tra palazzi, strade e persone. A quell'ora non vi è molta vita salvo qualcuno che si gode la neve, in particolare delle coppiette e si, il clima si dimostra piuttosto romantico sotto certi aspetti ma il deturpato è li per tutt'altro motivo. Ha una missione da svolgere, delle indagini da fare arrivando a contattare Katai proprio per questo essendo suo compagno; il pensiero viaggia inevitabilmente all'ultima missione da loro svolta, non finita bene, al contrario, un disastro su tutta la linea ed ora spetta a lui mantenere tutto nella tranquillità. Segue le indicazioni donategli ad Ame, ricerca il generatore di corrente in uno dei posti a più alto tasso energetico del distretto ma in tutto ciò attende l'arrivo dell'altro sostando al fianco di un locale, in particolare un ristorante in procinto di chiudere le serrande. L'outfit si dimostra leggermente cambiato rispetto al solito con qualche modifica ed accortezza capaci di renderlo più libero. Sul busto indossa solita maglietta bianca smanicata coprendo il ventre ed il petto seppur ne lasci scoperta una piccola parte su cui sono in bella vista le cicatrici; pantaloni di un blu scuro a ricoprire le leve inferiori caratterizzati da svariate pieghe nella zona della coscia e del polpaccio. Ai piedi scarponcini di un marrone scuro tendente al nero di pregevole fattura, necessari per svolgere le attività di tutti i giorni, perfetti per il lavoro da shinobi. A coprire ulteriormente il busto un cappotto privato del cappuccio, colletto sollevato per occupare la parte posteriore del collo, lunga mantella discende fino alle ginocchia mentre le maniche risultano corte tenendo esposte le braccia deturpate; intorno all'orlo delle suddette vi una placca di metallo per tenerle alzate. Intorno alla vita un portaoggetti con al suo interno la classica spada di chakra e l'arco, utili per quelle missioni in cui le armi vengono meno ed infine, sulla schiena, vi sono due foderi contenenti una katana ed una ninjato, entrambi legati al busto tramite un paio di fasce leggermente dorate. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

14:48 Katai:
 Un candido manto discende sul Villaggio dei Sei. Il cielo grigio riversa sul Mondo il suo pianto di ghiaccio, disegnando una coperta bianca su ogni cosa. I suoni paiono ovattati, i rumori soffusi, le forme diluite in quell'orizzonte biancastro, che smussa gli angoli e confonde i bordi. Nella trama perlacea del Quartiere Scientifico, un'Ombra si muove, macchiando la bianca tavolozza di un oscena chiazza nerovestita. Indossa abiti comuni, sciatti, perlopiù umili. Una maglia scura, dalle maniche lunghe ed il colletto alto e circolare, a sfiorare il mento, aguzzo crocevia dei suoi lineamenti. Oltre gli orli delle braccia, sbucano bendaggi più candidi della pelle, ma meno della neve, che si avvinghiano su per le mani, sino alle nocche, proteggendole dal freddo e dalle escoriazioni. Dei pantaloni ampi e comodi, neri, si avvicendano tra loro, stringendo le falcate che trascinano la sagoma slanciata e longilinea, lungo i sentieri di cemento , vetro e acciaio del Quartiere. < Quindi cos'hai scoperto ? > Riguardo i cali di tensione, s'intende. Non hanno altri argomenti di cui parlare, non apertamente, almeno. Eccetto uno, il più importante, ma anche il più pericoloso. < Sai ho conosciuto un certo Vika. > Rivela, andando a snocciolare quell'informazione come nulla fosse, quasi stesse parlando dei granuli di cristallo che discendono dalla volta grigia. I calzari ninja, dalle tinte fosche, si imprimono nel selciato, lasciando impronte ben visibili, chiare, nitide, seppur leggere, almeno nel peso. E' armato di ben pochi strumenti d'offesa, eccezion fatta per le sue Arti Magiche, dal momento in cui, nella tasca portaoggetti che reca alla cintola, non c'è arma alcuna, ma solo tonici e fuuda, nei quali sono sigillati dei tronchetti per la tecnica della sostituzione. Le uniche note di colore, in quell'abbigliamento, sono rappresentate dal simbolo del clan Uchiha, un ventaglio rosso e bianco, stilizzato dieto la maglia, all'altezza delle scapole, non così grande da risultare ingombrante, non così piccolo da poter essere frainteso. E una sciarpa cremisi, che si avviluppa attorno al cingolo scapolare, ricadendo poi, in volute di stoffa, oltre la spalla destra. L'unica fonte di tepore, poi, è rappresentata dal sistema circolatorio del chakra, riempito di quell'afflusso continuo e costante, che sfrigola, incandescente, come un torrente di lava instabile. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

15:10 Akainu:
 All'arrivo Katai snocciola fin da subito il tutto rompendo il ghiaccio con una domanda diretta, riferita a quella missione. Le verdi iridi vengono portate sul ragazzo scrutandolo, fissandolo per lunghi momenti prima di distoglierlo per iniziare a camminare in direzione della cabina elettrica, la medesima indicatagli dalla centrale energetica facendo un cenno del capo all'altro di seguirlo <I cali sono avvenuti con regolarità ma il penultimo calo è avvenuto a Konoha, poi ad Oto ma non ha toccato Suna quando invece si sono sempre svolti nell'ordine di Suna, Oto e Konoha> spiega velocemente attendendo qualche momento così da far metabolizzare le informazioni al clannato. Lo sguardo fisso in avanti, la neve ricade sulla nera chioma imbiancandola esattamente come accade per le vesti indossate il cui colore sembra cambiare seppur lentamente si ritrovino bagnate, appiccicose <Con Kore abbiamo scoperto che non ci sono stati incidenti ne furti energetici, il personale alle cabine è sempre stato diverso durante i cali e abbiamo la posizione di queste cabine> inspira ed espira continuamente aria dai polmoni, aria fredda e ghiacciata per via delle temperature <Io credo che i tre distretti siano collegati per via delle strutture. La zona industriale di Suna, quella scientifica di Oto insieme ai laboratori e l'ospedale di Konoha, è l'unico collegamento che riesco ad immaginare> e per ora tace non fornendo altri dettagli, necessita di sentire l'altrui parere ma l'attenzione viene attirata quando un nome ben preciso emerge. Strizza appena gli occhi smuovendo lentamente il capo, riportando le verdi iridi sull'altro in quella camminata <Lo so, l'ho incontrato anche io> umetta le labbra strofinandole tra loro <E' attirato dagli Uchiha, devo scoprire il perchè> l'intenzione di prenderlo per la gola è ancora presente, a costo di farlo fuori all'istante, non può rischiare che qualcuno mini la sicurezza del clan, anche se la minaccia proviene da un ragazzino che ha appena iniziato il percorso per essere un ninja. Atono il tono, privo di emozione alcuna rende difficile decifrare ciò che prova. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

15:21 Katai:
 Alza il naso all'insù, lasciando che minuscole gocce di ghiaccio s'infrangano sull'epidermide, bagnando anche i capelli corvini, incastrandosi tra gli stessi, come briciole di un cielo che cade a pezzi, ma lentamente. Con flemmatica calma. Tutto, ai piedi dei caseggiati, sembra rallentare, persino le auto riducono il loro passaggio, non solo gli abitanti. I più piccoli si beano di quel clima a loro nuovo, i più grandi, invece, si preoccupano già di far scorte o salvaguardarle. C'è chi, nonostante tutto, procede sul sentiero della propria quotidianità, accasandosi dal lavoro o raggiungendolo. E quel luogo, di fatto, si presta come area d'interesse per il progresso scientifico ed economico, attirando una moltitudine di figure operaie e non, dirigenziali o meno. Lui che, per quanto possa far funzionare le cervella, non è capace di comprendere i complessi meccanismi che sottendono alle nuove scoperte, soprattutto in quei campi di elevato spessore tecnologico. Il Quartiere Scientifico, insomma, brulica e vibra di una vitalità sommessa, come un'enorme bestia dai pesanti polmoni, che respira con la calma del letargo, sotto il manto di neve, ma pur sempre viva. < ... > Ascolta, in silenzio, mentre procede nella direzione indicata dall'Uchiha più anziano. Le sue supposizioni risultano congrue, non così fuori luogo come, ad una prima occhiata, potrebbe sembrare. < Un semplice malfunzionamento misconosciuto ? > Quale e in che modo, tuttavia, è ancora tutto da scoprire. La sua fiducia nel prossimo, tuttavia, appare così incrollabile da non essere scossa da semplici ragionamenti, ad alta voce, tantomeno da quelle allusioni sottese, che potrebbero minare qualunque buon proposito. < Perché possiede lo Sharingan. > Rivela, tutto d'un fiato, senza scrutarlo in volto, ma lasciando che le iridi spazino nell'area antistante, in cerca di figure sospette ,qualora ce ne fossero. < E afferma di essere parte del clan. > Conclude, senza una reale inflessione della voce che possa suggerire alcunché, se non quell'occhiata di sottecchi, che scivola sull'altro. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

15:34 Akainu:
  [Pressi Cabina] Dovrebbero aver raggiunto la cabina elettrica da dove scaturisce tutte l'elettricità di Otogakure e collegata direttamente alla centrale energetica. In quel posto possono esserci delle risposte oppure un buco nell'acqua, deve comprendere a cosa sono dovuti quei cali per rendere la missione semplice, corta e fattibile in poco tempo; lasciare Katai e Kore da soli non è qualcosa che si augura, non vuole ritrovarsi nell'ennesima discussione con l'altra ne in procinto di perderla eppure il silenzio tra i due è onnipresente, parlano poco se non il necessario per portare avanti quella missione. Inspira ed espira il deturpato le cui iridi si scostano da destra verso sinistra alla ricerca di qualcosa di concreto <E chiamerebbero degli Shinobi?> replica alla di lui domanda con l'ennesima domanda <Cerchiamo in zona, vicino alla cabina. Deve esserci qualcosa per spiegare tutto> non crede minimamente ad un malfunzionamento, fosse così semplice loro sarebbero inutili, del tutto fuori luogo. Umetta le labbra con piccoli tocchi della lingua, veloci, il giusto per renderle meno secche <Con il raiton sei anche in grado di assorbire elettricità esterna per tramutarla in tecnica?> domanda che ha formulato la prima volta alla centrale ed adesso può finalmente farla, soddisfare quella curiosità ed in caso di risposta positiva, potrebbe aver ottenuto una pista da seguire in quel caso. Si guarda intorno avvicinandosi alla cabina, scrutando gli operari e gli addetti ai lavori, cerca dettagli, segni di non sa bene quale tipo; concentra lo sguardo sul terreno, forse i problemi arrivano da sotto terra, qualcuno in grado di muoversi attraverso delle gallerie, non sa bene che pesci prendere eppure Katai riesce a farlo distrarre, a farsi guardare per l'ennesima volta. Quel ragazzino possiede lo sharingan, afferma di essere parte del clan; non ha senso, non ha il minimo senso, perchè non gliel'ha detto? Perchè tenerlo segreto? <E ti fidi? Quando gli ho fatto il mio nome, non ha risposto di essere uno di noi> sospirando, la mancina inizia leggermente a tremare <Può aver rubato gli occhi ad un nostro fratello> o sorella ma non lo specifica. L'irritazione inizia a manifestarsi nel tono, il solo pensiero di un ragazzino in grado di uccidere uno di loro è inammissibile. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

15:55 Katai:
 La cabina elettrica è in vista, ma la sua abilità manuale e conoscenza tecnologica non gli permettono un agevole risoluzione del caso (Informatica Lv.0)(Artigianato Lv.0). Si affida, quindi, alle informazioni che Akainu stesso pare aver reperito, in compagnia di Kore, che potrebbe essere stata più o meno risolutiva, in quel frangente investigativo. Non comprende come, in realtà, possano aver cavato un ragno dal buco, insieme, sebbene manchi di sottovalutare le loro rispettive abilità. Non si fida dell'uno più di quanto non faccia dell'altra ,ma ha bisogno di cooperare, unire gli sforzi, per poter meglio perseguire quello scopo comune, che li vede, appunto, in una missione assegnata loro. A conti fatti, preferisce di gran lunga dover tenere d'occhio l'Uchiha più anziano, che dividere il fato con la Sabaku. Il loro rapporto, per quanto sia stato teso, in passato, è senza dubbio cambiato, in peggio o in meglio, però, solo il tempo potrà dirlo. < Hanno chiamato degli shinobi anche per spalare pietre da una galleria, ricordi ? > E' retorica quella domanda, non attende una reale risposta, lasciando che l'allusione nasca e muoia in quel frangente, senza alcuna continuazione polemica, senza alcuna inflessione amareggiata. < Mh, credo di poterla solo espellere, non assorbire.> Rivela, dubbioso, quasi fosse lui stesso incerto sulla propria affermazione, ma trovandosi, di fatto, a studiarne i risvolti, come se potesse condurre a qualcosa di proficuo per entrambi. < Ma forse qualcun altro è in grado di farlo. > Ipotizza. < Qualcuno capace di utilizzare l'Arte del Fulmine, in modo diverso. > D'altronde, lui ne sa davvero poco di quell'Arte, a tal punto da aver a malapena sviluppato la capacità di emettere una scarica, di controllarla e dirigerla, ma non di ricomporla e manipolarla. < Posso fidarmi solo dei suoi occhi. > Replica, ma solo dopo aver avuto il tempo per setacciare l'area attorno alla cabina. Per logica ed intuito, si sofferma su i cavi che discendono dal bussolotto, cercandone la continuazione nelle immediate vicinanze, seppur la neve non permetta un'agevole ispezione. Si accovaccia, nel tentativo di fugare ogni dubbio, di rincorrere, chirurgicamente, le diramazioni dalla cabina sino alle zone antistanti. < Ci ho guardato dentro ed il chakra vi scorreva come scorre nei nostri. > Conclude, salvo poi voltarsi verso di lui. < Rubare gli occhi ? E come ? E' possibile ?> Aggrotta la fronte, mentre indaga una sinistra prospettiva. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

16:11 Akainu:
  [Pressi Cabina] Il rapporto tra quei due non è dei migliori, non si è ancora del tutto risolto ma la tensione passata sembra parte di un tempo andato, l'essere Uchiha di entrambi ha permesso di superare un momento critico per unire le forze, creare un'alleanza permettendo di portare avanti quell'idea di clan ma ciò non viene tirato fuori, al contrario, ogni pensiero è trattenuto. Difficile riuscire a parlare, difficile riuscire ad esprimersi, specialmente perchè ha recentemente minacciato il Nara ed è ben consapevole dell'amicizia che lega i due ragazzini <Era un lavoro manuale ma a meno che tu non sia anche un'elettricista sotto copertura> non continuando la frase, medesima allusione nei riguardi della loro utilità in quella missione. I fili elettrici sopra di loro sono ingombranti, occupano spazio e da quella cabina scaturisce tutta l'elettricità del villaggio ma cosa c'è che non va? Le informazioni proveniente dalla centrale risultano positive, dunque dove risiede il problema? Sposta lo sguardo sui pali della luce collegati, ne segue i fili alla ricerca di informazioni, magari assistere ad un calo elettrico sul momento, sfruttare l'occasione per cogliere il colpevole sul fatto. Purtroppo le abilità del ragazzino non vanno oltre l'espulsione di elettricità rendendo la sua pista vuota, priva di fondamenta <Ci ho pensato anche io, se tutto è perfetto dalla centrale energetica, non riesco a pensare ad alternative> non ci arriva, non riesce a comprendere ma è sicuro che sia ad opera di qualcuno. Un'utilizzatore del raiton vi è dietro quella storia o qualcuno all'interno del sistema, della centrale, qualcuno in grado di non farsi scoprire. Non commenta alle prime parole su Vika, gli occhi sono una prova inconfutabile ma perchè non dirlo prima? Perchè non renderlo noto fin da subito invece di mantenere il mistero <Ha una storia simile alla tua?> improvviso quesito quello messo sul piatto, un'alternativa, un modo per vedere il buono in qualcuno <Se posso tagliarti un braccio e portarmelo via, cosa m'impedisce di cavarti un occhio? O entrambi?> gli sembra così semplice, dopotutto estirpare un occhio è ben più che fattibile. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

16:27 Katai:
 < Ho conosciuto un postino, una volta. > Replica, quasi come se potesse entrarci qualcosa, come se potesse realmente significare alcunché. Ed il riferimento, ovvio, è a Majima, o Lucky Maji, come si suole far chiamare quel ninja così atipico. < Ma non è questo il caso. > Taglia corto, finendo per arrovellarsi, di nuovo, nei pressi della cabina, laddove partecipa con attivo e vivo interesse alla ricerca di un colpevole, ammesso che sia umano, ammesso che, l'errore, non sia semplicemente dettato dal malfunzionamento tecnologico di qualcosa, proprio come precedentemente menzionato. Le sue parole, di fatto, suonano più altisonanti e leggere delle ultime, quasi a voler dissipare l'alone nebbioso - oltre che nevoso - che s'abbatte su di loro, ma il primo non si nota, poiché è puramente dialettico, discorsivo, ad appannaggio dell'interloquire. < C'è qualcosa che potrei fare, però...> Rimugina, allusivo. < Potrei tentare di sovraccaricare un filo, una cabina o un segmento, per vedere fin dove si propaga il danno, così potremmo ricreare una mappa dell'area collegata. > Si propone e lo propone all'altro, per quanto periglioso possa risultare quel piano e di difficile attuazione, se non con un enorme dispendio di energie, sia fisiche, che mentali. Nonché la possibilità effettiva - e concreta - che qualcosa venga messo in pericolo, proprio per sua stessa colpa, per sua stessa azione. < ... > Lascia che la proposta cada nel vuoto di un silenzio eloquente, denso di parole, carico di pensieri. E' solo a seguito dell'altrui dire, che si desta dalla meticolosa osservazione dei cavi, dalla loro chirurgica ispezione, stando tuttavia ben attento a non venirne in contatto, per evitare che il corto circuito scaturisca da lui per primo. < Conosce i suoi genitori, è stato allevato dal nonno, a suo dire un profondo conoscitore delle leggende del clan. > Omette quale, ovvio, ma non c'è bisogno di specificarlo. < E' alla ricerca del capo clan. Vuole conoscere tutti i segreti dello Sharingan..> Rivela informazioni riguardo il parente in comune - o il comune ladro. < Rubare sì, ma poi utilizzare di nuovo ? Come ? > Lui che, ben poco avvezzo all'arte della medicina, non può comprendere un simile abominio o qualunque cosa si tratti. [Chakra On 60/60][EquiP: come sopra]

16:43 Akainu:
  [Pressi Cabina] Preso alla sprovvista, stranito corruccia la fronte incastonando le verdi iridi sull'altrui figura trovando in quelle parole un nulla di fatto <E cosa c'entra?> non ha davvero capito quel rimando all'altrui conoscenza con ciò che stanno cercando nei pressi di quella cabina ed in quel quartiere specifico <Che questo non sia il caso l'hai dedotto dall'assenza di lettere?> prova a fare dell'ironia molto blanda e basilare trovando difficoltà nell'entrare nella mente altrui eppure un pensiero veloce lo sfiora. Proprio in quella mente vi è la risposta nei riguardi del Nara, una risposta che potrebbe mettere fine a tutto ma, come detto allo stesso Shiroichi, non vuole saperne niente, non vuole rischiare di far avverare un simile futuro per le proprie paranoie e tenersi a debita distanza è la cosa migliore, per adesso. Si accovaccia nei pressi della cabina e dei pali della luce setacciando la base di essi, scostando la neve e la terra, cercando indizi utili alla causa, qualcosa di concreto ed utilizzabile, segni di bruciatura, di scavi, di erosione, segni sulle strutture stesse come graffi, dei tagli riconducibili a qualche arma, qualcosa che possa metterlo su un percorso diverso dal raiton magari ma la proposta di Katai lo spinge nuovamente a guardarlo. Silente l'ascolta senza interromperlo <Rischieremmo di invalidare la missione e favorire qualunque cosa stia avvenendo, oltre a passare noi dalla parte degli indagati> un semplice ragionamento logico il suo, indagati per complicità in quell'immane problema. Le arti magiche sono rischiose e questa n'è l'ennesima prova, una simile avventatezza avrebbe infangato il proprio curriculum, oltre a quello di Kore e per diventare il capo di un clan, il Kage di un villaggio, non può avere macchie rosse sui registri e nessun fallimento. La storia di Vika viene blandamente spiegata non riuscendo a dissipare i dubbi, anzi, alimentandoli se possibile <Allora perchè non ne ha fatto parola? Sarò ripetitivo ma questo ragazzino mi puzza, non mi fido> come se si fidasse facilmente di tutti gli altri, a stento parla con qualcuno <Se è allevato da qualcuno che conosce le leggende del clan, profondo addirittura, perchè creare sospetti? Pensaci, Katai> non riesce a trovare un senso logico, non trova una ragione per agire in un simile modo. Scuote, infine, il capo a quell'ultimo quesito <Non ne ho idea ma non mi stupirebbe se dovesse essere così> dopotutto la tecnologia e la scienza hanno fatto passi da gigante. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

17:01 Katai:
 < Può darsi. > Si stringe nelle spalle, lasciando cadere tanto l'argomento quanto l'allusione, dal momento in cui non si preoccupa di spiegarsi, non fornisce secondi chiarimenti, tantomeno una reale pista da seguire per giungere a quest'ultimi. Torna al suo gran da fare, voltando le spalle all'Uchiha: per quanto non si fidi di lui, è fuori questione che possa colpirlo alla sprovvista, in qualunque modo. O forse no ? Shiroichi, in fondo, non sarebbe dello stesso avviso. Lui, invece, preferisce di gran lunga porre sotto attenzione Akainu, ma lasciar lui il beneficio del dubbio. Non sono i suoi modi a preoccuparlo, quanto più le sue idee. O almeno quelle che sono state rivelate, nei loro precedenti incontri. E non tutte, s'intende, altrimenti non sarebbe lì, a cercare una via per la collaborazione, una strada per il reciproco successo, un sentiero comune per giungere alla vittoria. Su chi e cosa, dopotutto, non è dato sapersi. In che modo e quando, poi, è ancor più difficile da comprendere. Si adopera, quindi, per poter setacciare le linee dei cavi che passano sotti i suoi piedi e sopra gli stessi, oltre la cima della chioma corvina, la stessa che risulta quantomai madida di neve, di minuscole gocce di ghiaccio che imperlano i ciuffi più alti e più scompigliati, oltre che gli indumenti. < Non hai tutti i torti. > E lui, invece, non ha tutte le capacità tecnologiche per scongiurare quelle ipotesi, neanche lontanamente. Non comprende cosa, di fatto, star accadendo all'intera rete elettrica di quei Distretti, tantomeno di cosa o chi possa essere la colpa. Ammesso che ce ne sia una da ricercare all'esterno della centrale elettrica e non all'interno degli impianti di smistamento. < Cosa pensa Kore al riguardo ? > Domanda, dal momento che la Sabaku non è lì, indagarne il parere e l'opinione, potrebbe mettere in luce nuove opportunità, nuove finestre d'azione. < Beh, sembra che alla Torre del Consiglio lui abbia trovato una lettera, firmata dai genitori. > Continua, dopo una breve pausa. < Crede che qualcuno fosse a conoscenza del suo segreto e quello stesso qualcuno lo ha condotto sin lì, lo ha instradato sulla via del clan. > Scuote il capo, pensieroso, lasciando che l'ipotesi dell'impianto genetico decada assieme a tutte le remore che aveva sollevato in merito. < Non ci resta, comunque..> dice sollevandosi, andando ad abbandonare la pista dei cavi, quasi stufo dell'inconcludente ricerca < ..che appostarci , nascosti ed attendere sospetti. O l'ennesimo calo di tensione. > Commenta, infine. [Chakra On 60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

17:28 Akainu:
  [Pressi Cabina] Gli occhi girano su se stessi facendo giro completo ed accompagnando il tutto con un sospiro pesante. Poi si chiedono perchè sia sempre serio e noioso, quando prova a fare dell'ironia ottiene risposte ben più serie delle proprie, certamente la voglia passa dopo un po'. Lo nota voltarsi, gli vengono date le spalle e no, non ha l'intenzione ne il motivo di attaccarlo o fargli qualcosa, sono pur sempre parte dello stesso clan e per quanto le idee differiscono ampiamente, per quanto gli obiettivi siano nettamente diversi, il nome Uchiha basta ed avanza per spingerli a collaborare anche in assenza di fiducia reciproca. Non riesce ad abbracciare la filosofia del Nara di dare fiducia a chiunque, non riesce e non vuole essere così perchè il mondo gli ha già dimostrato di non meritare nulla, le persone non meritano niente, solo di essere soggiogate, di inginocchiate dinanzi al più forte. Scaccia quei pensieri, li mette da parte cercando di concentrarsi sull'indagine, trovare ulteriori dettagli sulla faccenda ma la ricerca è più ostica di quanto non lo dia a vedere e la neve non aiuta minimamente; deglutisce pensando a cosa poter fare, a quali tecniche in suo possesso possono aiutarlo a migliorare la situazione. Nulla arriva, nulla di ciò che sa fare risulta utile alla causa. Annuisce quando gli viene data la ragione per poi soffermarsi sulla domanda relativa alla Sabaku <Niente di concreto, lei ha pensato a dei malfunzionamenti ma tolto questo, nulla di rilevante. La nostra visita alla centrale energetica è stata poco profittevole> ammette, quasi a malincuore di non aver trovato altro e se non accade niente nemmeno ad Oto, Suna è un'altra possibilità prima di dirigersi a Konoha. Continuano a parlare di Vika, la storia diviene sempre più strana quanto contorta, priva di logica. Socchiude gli occhi, sospira pesantemente <Devo parlare con quel ragazzino, la storia che racconti non ha senso> non trova una logica in tutto, troppo contorta, strana e priva di qualsiasi fondamenta. Ode l'altrui proposta sull'appostarsi ed aspettare che accada qualcosa; sospira, rigetta fuori l'aria dai polmoni <Direi di si, abbiamo molte alternative> concorda con quell'idea, magari hanno più fortunati nello scoprire chi è il colpevole <Cerchiamo un posto isolato e controlliamo la situazione> e con questo si alza dirigendosi verso un posto più tranquillo e non visibile dove poter continuare quell'indagine. [SE END]

17:47 Katai:
 L'ironia era stata colta ed ha provato persino ad anticiparla, ma una certa qual incomunicabilità sembra far da padrona alla loro rispettiva discussione. La conversazione, infatti, prende pieghe ben più seriose e concrete rispetto a quella fumosa che aveva tentato d'intraprendere. Ecco come, dunque, si cimenta nel suo lavoro d'indagine ed osservazione, ma finendo per porre un punto allo stesso, mettere fine a quella ricerca, non poi così spasmodica, ma ugualmente faticosa, proprio perché mossa in un campo a lui del tutto estraneo, a lui così poco congeniale. Eppure, l'Arte del Fulmine, dovrebbe essere di suo appannaggio, oramai. E' indubbio come l'elettricità sia stata foriera di nuove scoperte, in tutto e per tutto ed è valso anche per lui, ma ora si trova ad un punto cieco, privo di scappatoie di sorta, che non siano la mera attesa ed osservazione. Quanto di più congeniale ad un rapace, appunto. Quanto di più congeniale ad un ninja votato allo studio e l'investigazione. E non si sta parlando certo di lui, ovvio. Lui deve ancora trovare il proprio sentiero, seppur già radicato nel suo Bushido, forte di un NIndo determinato, solido, forse anche ingenuo, ma pur sempre proprio e caratteristico. In molti hanno provato a strappar via quei dettami a cui si aggrappa, ma in pochi ci sono riusciti, destino compreso. < Continueremo ad indagare, allora. Ma a modo mio, se siete d'accordo. > Apre quel ventaglio di possibilità, che ha precedentemente citato, almeno in parte. < Dovremmo parlare con il capo clan, Akainu. > Lo invita, sebbene lasciando solamente intendere le sue intenzioni, nonché le sue concrete azioni. < Io cercherò di osservare dall'alto. Tu ...seguimi, se vuoi. > Dubbioso circa le reali capacità altrui, verso le quali, più volte, si è trovato in difficoltà. Decide di voler ispezionare l'area da una prospettiva decisamente più elevata, decisamente più ampia, ecco perché, di là a breve, si toglierà di mezzo, almeno dalla strada ( E N D)

In vista della missione vengono fatte delle seconde indagini nel distretto di Otogakure per scoprire qualcosa di più prima di andare a Suna. Alla fine decidono di appostarsi per scoprire se vi è qualcuno dietro o in attesa di nuovi cali di tensione.

All'attenzione di Shizuka