Approvvigionamento di cavoli

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20:54 Katai:
 L'ora è tarda. Ma non hanno potuto far altro che arrovellarsi tutto il giorno sul come riuscire a raccogliere più cavoli possibili. E come riuscire a farlo in maniera da poter sfamare più poveri possibili. Trovare quel campo, poi, non è stata l'impresa più facile che si potesse immaginare, ma indubbiamente neanche la più difficile. Tutto grazie al famoso 'Stratagemma della Capra Nera'. Noto a tutti i ninja, almeno quello di un certo livello, s'intende. Lo Stratagemma, questa volta,ha funzionato e ha dato i suoi frutti: ora le leve inferiori del giovane Uchiha si avvicendano con frenetica fretta, schiacciando la suola dei calzari ninja a terra, su un terreno brullo, sabbioso, che diviene, lentamente, man mano che i metri vengono percorsi, un vero e proprio pianoro coltivato, un'area fertile, opera indelebile delle popolazioni della Sabbia, nonché del loro ingegno più sopraffino. I maestri dell'Arte della Terra e dell'Arte dell'Acqua, sembrano essere riusciti a fondere le reciproche competenze, dando prova e dimostrazione della loro utilità, anche in campo agrario. SI sistema la maglietta scura, dalle maniche lunghe ed il colletto alto e circolare, che sfiora il mento. La indossa sopra un paio di pantaloni del medesimo colore, ma ampi e comodi, stretti alle caviglie da bendaggi candidi, che suggellano la stoffa alla carne, l'andatura all'indumento. E' disarmato, se non della sua Arte Magica, poiché nella sacca portaoggetti , allacciata alla cintola, poco oltre la natica destra, non c'è alcuno strumento d'offesa, se non qualche tonico, dei fuuda nei quali sono sigillati tronchetti per la tecnica della sostituzione ed un ninjaphone, oltre ad un paio di auricolari, spente. < Era di qua. > Esclama, all'indirizzo di Kurou, lì di fianco, mentre le braccia sono lunghe, gettate all'indietro, oltre il corpo ; in una corsa forsennata per giungere al campo prima che chiuda, così da convincere il fattore a lasciar loro le chiavi, per potersi adoperare fino a notte fonda. D'altronde, è per un nobile scopo. E' solo grazie alle sue energie psicofisiche che riesce a compiere gesta degne di uno shinobi, tali da poter vincere le comuni leggi della fisica e della biomeccanica umana, fortificato nel corpo e nello spirito. [Chakra On 60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

20:56 Kurou:
 Il pomeriggio di Suna dimostra la diversità di quel distretto. A differenza del resto di Kagegakure, si estendono dune e grani di sabbia in quantità non misurabile. Questi lasciano davvero poca aderenza al suolo a quei sandali, che scivolano e pattinano su quello strato biancastro instabile, che si solleva in parte ad ogni passo compiuto, producendo un'impercettibile fruscìo. E quelle grandi gambe, di un piccolo shinobi, continuano imperterrite a vangare la sabbia sottostante, mentre una giornata fredda incalza l'inverno infinito a cui stanno prendendo parte, con una brezza secca ma tagliente. La sente schiantarsi sul volto, sulle mani, e sui piedi, le uniche zone dove i suoi indumenti non coprono a pieno. La calzamaglia nera, infatti, parte dalla cima del collo, fino a raggiungere i polsi e le caviglie, aderendo ad ogni strato di pelle del capellone. Un paio di pantaloni cargo antracite sono al di sopra, sulle gambe, mentre il busto viene parzialmente riscaldato da un giubbotto imbottito smanicato, dalle tonalità verde militare. Il passo è velocizzato, questo perchè hanno pochi minuti prima che i contadini lascino la loro giornata lavorativa alle, dando inizio al riposo serale. Ma è proprio lì che i due inizierebbero la lavorare sodo, accaparrandosi del cibo, indispensabile per la gente sfortunata di Kiri. < Sì. Muoviamoci! > le due figure sono medesime, una più grossa, sempre con le braccia cadenti e una concentrazione maggiore sulle gambe che lasciano alle spalle nuvole di polvere e sabbia, mentre un ciuffo ribelle ballonzola a destra e a sinistra, a seconda del momento. Alla sua sinistra, più avanti e con movimenti più rapidi, un Uchiha lo precede, in direzione di quei campi ben in vista, dove questa volta gli ortaggi sarebbero stati scoperti. Le gambe si alternano, tentano di dare la possibilità di arrivare in tempo, di trovare qualcuno ancora intento ad accoglierli.

20:57 Katai:
 Calzari ninja, dalle tinte fosche, si avvinghiano su i piedi e strusciano a terra, calpestando sabbia, terriccio e qualche foglia di cavolo, qua e là. Ma solo dopo aver percorso qualche metro, o forse qualche chilometro. Tutto in compagnia di Kurou, che affianca e spalleggia, non che l'altro ne abbia bisogno, ma è pur sempre un alleato, in quella lotta alla povertà, al Dolore, alla Guerra. Le ruvide carezze del vento scompigliano i capelli e solleticano le guance, mentre soffiano contro quello shinobi che persegue il proprio sentiero, in ogni passo, in ogni falcata, in ogni modo. Una sciarpa cremisi volteggia nell'aria, poco oltre la nuca del giovane Uchiha, tradendo quella nota di colore che rimanda al ventaglio rosso e bianco che occupa la porzione della schiena, tra le scapole, stilizzato sull'indumento che indossa. E che Kurou, poco dietro di lui, potrà ben notare. Ed è giunti in vista del recinto delle capre, ben più contenuto rispetto all'area dedicata alla coltivazione dei cavoli, che riesce a rallentare il passo e rinfrancare l'animo. < Ci siamo. > Annuncia, a voce alta, mentre l'astro di fuoco, in lontananza, va oramai calando, lasciando il dominio del Mondo alle ombre e alla notte incombente. < Non lo vedo, però. > Tradisce, nei riguardi del fattore, l'uomo proprietario della bancarella ambulante. S'arresta, infine, in un moto trascinato che pianta la destra a terra ed il corpo lo getta dal lato opposto, facendo perno sulla sinistra per agevolare l'equilibrio, nonché la direzione della frenata. < Tanto vale cominciare noi, no ? > In fondo, quello è l'obiettivo. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

20:58 Kurou:
 Il dietro della testa di Katai resta a distanza costante, mentre al di sotto una lingua di stoffa rossa ondeggia, un po' come i suoi capelli. All'annunciare del compagno, gli occhi di infittiscono sotto un grugno volto a scrutare, in quei pochi momenti di luce che rimangono alla giornata, in cui riesce ad avvistare delle capre, mai belle quanto la rappresentazione di Katai, sintomo di essere in prossimità del campo del commerciante caritatevole. < Beh finché gli ortaggi sono scoperti direi che si possa lavorare... > tenta una supposizione, non nota molte anime nei dintorni, forse qualcuna, in altri campi coltivati, che ancora risplendono in un mare di sabbia, portando un po' di colore al panorama scarno. < Dunque, vediamo se ce ne sono di maturi... > passi rallentati, in prossimità del campo di cavoli, facilmente riconoscibili dalla forma sferica e un colore verde chiaro, avvolti da un bocciolo di foglie più scure, come a rivestire il frutto della terra dai freddi venti invernali. Andrebbe quindi ad avvicinarsi ai cavoli più vicini, fissandoli con attenzione, con tanto di mano destra sul mento e con sguardo sospettoso, alla ricerca dei quelle sfere verdi più cresciute, lucenti, dalle foglie esterne più lunghe e rigogliose, cercando di scartare da subito quelli che a lui sembrerebbero troppo acerbi per finire sul piatto di qualcuno ( Cucina lv.2 ). Una volta trovata una zona più rigogliosa, tenterebbe di avvicinarsi ancora, andando infine a piegarsi con schiena e ginocchio destro sul terriccio, senza paura di sporcarsi visto il loro compito, e andrebbe perciò ad affondare le mani in quel complesso di foglie verdi afferrando con la sinistra la testa tonda e chiara, e con la destra andrebbe invece alla base di quella sfera nel tentativo di troncare delicatamente il collegamento al terreno. < Katai-kun, sembrano davvero ottimi. Devi cercare di prendere quelli così, guarda! > Se fosse riuscito a staccare quell'esemplare maturo, lo avrebbe sollevato in direzione dell'amico sorridendo, portando alla sua visuale un cavolo integro, dalla testa soda e senza crepe sulla superficie esterna.

20:58 Katai:
 Ora i passi si fanno più accorti, attenti, lenti. Si aggira per il campo, ben attento a non calpestare il filare di cavoli che si snoda da un sentiero all'altro, in mezzo al quale si trova l'avvallamento del terreno tipico di un impianto ad irrigazione a goccia. Lui, però, non comprende quei sistemi, quelle tecnologie avanzate, almeno per il momento storico di Kagegakure, dove l'agricoltura necessita di spazi e investimenti, nonché manodopera. E' proprio per sopperire all'ultima, che i due giovani shinobi sono qui, oggi. Il patto è stato stipulato tempo addietro, ma ha motivo di ritenerlo ancora valido, sicuramente proficuo, per entrambe le parti, s'intende. Lui potrebbe esprimere il suo potenziale nell'atto riempire quel vuoto che si crea laddove i giovani non scelgono più la terra, la coltivazione, il campo, ma la città, l'ufficio, le comodità. discorsi che, il giovane Uchiha, pare aver ascoltato fin troppo, probabilmente dal nonno, prima che questi si ritirasse ad Oto, a seguito della sua decisione di diventare un ninja. Le braccia tornano penzoloni lungo i fianchi, oscillando al ritmo dei suoi passi, quindi ben poco. Si sofferma sul posto, stante ed immobile, alla stregua dell'ennesimo rapace, sorvolando l'area - ma solo visivamente - alla ricerca di quell'uomo con il quale ha già stretto un patto e , oggi, intende rivendicarlo. < Mh. > Mugugna, dinanzi alle risposte dell'altro, senza muovere un dito, non ancora, almeno. E' piuttosto interessato a trovare il venditore amvulante, nel tentativo di strappargli un accordo ancor più vantaggioso. < Come riconosco quelli maturi da quelli non maturi ? > (Cucina Lv. 0) Domanda, finendo irrimediabilmente per affidarsi alla sapienza del ninjachef - o una sottocategoria dello stesso. Un subordinato. Un sottoposto. Qualcosa di simile ad un lavapiatti, ecco. Si ritrova poco dopo, però, a rubare con gli occhi: cosa. CHe cosa ? Il lavoro di Kurou. E' vesto quest'ultimo che dirige l'attenzione, per un attimo, quando richiamato, ma lontano da quest'ultimo che l'iride nera sorvola l'area , in cerca dell'agricoltore. [Chakra On |60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2| tonico pf x1|tonico chakra x]

21:00 Kurou:
 Un colore indescrivibile, dalla base bianco, come il più candido fiocco di neve, ma col salire delle venature, le foglie della palla vegetale diventano sempre più sature, fino ad arrivare al colore più simile all'erba, ma allo stesso tempo così diverso, molto più sgargiante e leggero. Si alzerebbe, da quello posa a chinoni, andando a ritrarre la gamba destra e a distenderla, così come anche il suo busto. Ora quell'alto shinobi andrebbe a raggiungere Katai a passo leggero, con sempre nella mano sinistra, un po' raccolta, la sfera verde e bianca, sporcata solo da qualche macchiolina di terriccio bagnato. < Tieni questo come esempio, l'importante è che siano grandi come questo, e completamente rivestiti, senza crepe. > Porgerebbe quindi l'ortaggio verso il compagno, notando però una sua disattenzione, nel guardare i dintorni, per scrutare qualcosa o qualcuno. < Stai cercando il mercante? Secondo me possiamo raccogliere, non dobbiamo aspettare lui. Gli faremo trovare i cavoli pronti. > Andrebbe a supporre che le preoccupazioni fossero quelle, ma a volte gli è davvero difficile decifrare quel viso pallido, dall'espressione quasi sempre neutra, a cui ormai è affezionato. Alle spalle di Katai, andrebbe a notare come in prossimità del recinto di capre ci siano delle cassette di legno, che sarebbero state utili nella sessione di raccolta. Andrebbe quindi a raggiungerle con le gambe ed entrambe le mani, che ne solleverebbero quattro circa, utilizzando quell'ammasso di muscoli tanto sudato, portandole all'inizio della coltivazione, sfilandone infine una di cui si sarebbe appropriato per iniziare la raccolta vera e propria. < Io vado in fondo a raccogliere, tu puoi partire da qui. Se facciamo tutto bene dovremmo incontrarci a metà... > andrebbe a dare la sua idea a Katai, che avrebbe benissimo potuto accettare o rifiutare, mentre uno shinobi volenteroso di afferrare degli ortaggi si sarebbe diretto verso il fondo di quella corsia di cavoli, raggiungendo quasi la recinzione esterna del campo coltivato. Una volta raggiunto il punto di interesse, avrebbe replicato le sue azioni come con il primo esemplare, scrutando rapidamente quelli più maturi, chinandosi su uno di essi appoggiando le ginocchia sulla terra, e sfilando la bolla verde dal resto delle foglie, sempre con una certa cura, nel rispetto del duro lavoro di tanti contadini.

21:01 Katai:
 Ascolta la sua risposta, meditando sul da farsi. C'è un ostacolo, obiettivo, in tutto ciò: lui non ha idea da dove cominciare. Quando gli viene portato l'esempio da seguire, non disdegna di afferrarlo e rigirarlo, cercando di comprendere meglio la forma, la dimensione, nonché il colore. < Secondo te, come potremmo raccoglierli più in fretta ? > Domanda, all'indirizzo del Taijutser, sollevando il volume della voce, ma non il tono, che permane pacato, piatto, perlopiù grigio. L'entusiasmo, se anche ci fosse, appare sopito. Sopito da pensieri, che circolano con pesantezza, all'interno del tessuto cerebrale, ma si ripercuotono sulla postura, laddove le spalle si curvano appena, in avanti, finendo per evidenziare quel grave fardello che conduce su di sé, con sé ; nascosto da uno sguardo buio. Glissa sul suggerimento altrui, non avendo alcuna intenzione di aspettare il fattore, ma avendo tutte le intenzioni di parlargli. < Vorrei solo assicurarmi che rispetti il patto. > Lui che, di fiducia negli altri, ne ha sempre veramente poca. < Deve fornire al Quartiere Povero questi approvvigionamenti. > Afferma, sognante e sognatore. Le ombre si allungano sul terreno, macchiando il cielo di tinte cremisi, violacee e rosa: l'astro infuocato si accinge a scomparire oltre il profilo delle Mura, là, lontane, dietro la linea dell'orizzonte, ad ovest. E, per quanto non sia il momento, è sicuramente il posto giusto: in mezzo ai campi, semi-deserti, circondati dalle sabbie solitarie del Distretto di Suna ; il posto giusto per poter parlare indisturbati. < Credi che quel Jonin, quello Shinzou..> Introduce, d'improvviso, dimostrando di stare a rimuginare sulla questione, forse da un po', forse da tempo. < ..sia ancora dalle parti di Kagegakure ? > Domanda, quasi l'altro potesse avere davvero la risposta, quasi potesse avere, davvero, la soluzione al suo problema. < Voglio dire, cavalca corvi giganti, potrebbe essere ovunque. > E si accovaccia, nel mentre, senza remora alcuna, piantando le ginocchia nel terriccio smosso, scosso dagli ingranaggi delle macchine agricole ; laddove scorrono i tubi dell'impianto a goccia, ma attento a non calpestarne alcuno, per non finire alle mani con qualche fattore di troppo. [Chakra On|60/60][Equip: come sopra]

21:02 Kurou:
 Quel lavoro manuale è soddisfacente, non tanto nel vedere la cassetta di legno che si riempie di ortaggi, quanto il contatto con la natura e i suoi frutti, che sembrano tanto fragili quanto invitanti. Ascolta le domande di Katai, mentre si adopera su quei cavoli, finendo per raccoglierne quattro o cinque nel frattempo. Velocizzare il metodo di raccolta... Probabilmente Katai intende un metodo ninja per raggiungere l'obbiettivo, qualcosa che possa raccogliere il tutto in massa. < Non saprei davvero, non credo che le mie arti marziali andrebbero bene... > e usare le porte del chakra per velocizzarsi nei movimenti sarebbe un insulto al mondo del taijutsu nel suo complesso. < In effetti Kore sarebbe stata utile qui, la sua sabbia avrebbe velocizzato molto a staccare le teste dei cavoli. > pensa anche solo alla maestria con la quale ha usato quei granelli compressi per impastare del pane. Un'abilità davvero fuori norma. < Ricordiamoci di chiamare anche lei la prossima volta! > Continuerebbe con cautela e delicatezza nel trascinare le gambe chinate verso gli ortaggi maturi più vicini, fino a riempire la cassetta predisposta. Ma un cambio di argomento lo rallenta un po', portandolo a sforzarsi di ricordarsi una questione di così vitale importanza. < Non ne ho proprio idea, ma se è riapparso dopo tanto tempo, dubito sparisca una seconda volta così velocemente. > ancora supposizioni, azzardate, ma d'altronde il suo flusso di pensieri non ha filtri di sorta, il che comprende quelli intelligenti e quelli un po' meno fortunati. < Comunque ora che sappiamo chi è, mi piacerebbe sapere il perchè lo cerchi... Vuoi che diventi nostro alleato? > Non è mai stato chiaro a riguardo, perchè Kurou non lo ha mai chiesto, ma sapere di essere alla ricerca di un ninja di quel calibro, rende il tutto più curioso e allo stesso tempo più pericoloso.

21:02 Katai:
 Solo ora, dinanzi alla risposta del Taijutser, comprende come non ci siano scappatoie. Nessuna via di fuga. Nessuna scorciatoia. Solo il sudore della fronte e la forza delle braccia e la resistenza delle gambe potranno permettergli di raccogliere più in fretta quei cavoli. < Quella non c'è mai quando serve..> Replica, masticando l'amaro di una mancanza nell'esecuzione della 'missione'. Ecco perché, rassegnato, si accinge a sfilare una cassetta lignea dalla pila che Kurou ha condotto sin lì, trovando i contenitori impilati l'uno sul'altro, in un angolo vicino al recinto delle capre. L'associazione con quest'ultime, però, non lo rende fiero e sorridente, bensì crucciato, pensieroso. Una ruga si disegna nella fronte, altrimenti limpida e tersa, coronata dalla chioma corvina che si dibatte contro il vento d'Inverno. < Spero non dia alle capre questi cavoli..> Borbotta, tra sé e sé , rivolto quasi più alle proprie orecchie che a quelle del compagno di raccolta. Indugia, solo un istante ancora, sfidando le ombre, sempre più lunghe, nel ricercare , oltre il recinto delle capre, delle tracce di cavoli sparsi , di foglie cadute, di residui masticati. Esita, ma poi decide di adoperarsi, anch'egli, seguendo le direttive di Kurou stesso. Si porterebbe, quindi , sul limitare del recinto, prendendo quest'ultimo come punto di riferimento e allineandosi al Nakayama , sul filare di cavoli, ma dalla parte opposta rispetto a lui. Così, dopo una breve occhiata alle movenze dell'altro, TENTA di emularle: la prova consiste nello sradicare la pianta dal terreno, estraendola con forza, ma decisione. Precisione. Accortezza. A seguito di ciò, TENTA di ripulire il cavolo dal terriccio - perlopiù granelli di sabbia e fango . Per cercare di dargli una parvenza accogliente e invitante. < Mh. > Mugugna, come unico segno di reazione alle parole del Nakayama. < Ho bisogno di lui. > Taglia corto, dinanzi alla domanda che gli viene posta. < Voglio che mi addestri. > Rivela, infine. < Non come sensei e allievo, s'intende. > Lui che, di quel rapporto, ha già avuto un assaggio e oltretutto insoddisfacente. < Ma ad affrontare le chimere alate. > La vera minaccia, secondo le modeste opinioni del giovane Uchiha. < Voglio offrigli il mio aiuto. > Come se, realmente, quel tizio ne avesse bisogno. [Chakra On| 60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1 |tonico chakra x2]

21:24 Kurou:
 Un sorriso un po' tirato con conseguente squassamento verticale della testa, come suo solito, quando non capisce il perchè di una risposta oppure non si vuole sforzare ad arrivarci. Ma i dubbi sul mercante sono comprensibili, sebbene non abbia dato modo di sembrare un truffatore, fino a quel momento. < Vedrai che rispetterà i patti, e poi quando faremo un ospedale da campo potremo comprarli a prezzo ridotto e portarli noi stessi ai meno fortunati. > Riesce finalmente a notare una diffidenza dalla parte del compagno, in diverse situazioni affrontate assieme. Forse a causa di esperienze passate, o forse di carattere. Intanto quelle mani si adopererebbero sui vegetali, sempre meno a disposizione, mentre la cassetta di legno sembrerebbe essersi riempita di frutti verdi e bianchi, segnando una necessità di cambiare recipiente. Andrebbe quindi a sollevare la cassetta di fianco a lui, per poi alzarsi in piedi e trasportarla fino all'inizio, lì dove Katai ha iniziato il suo processo di raccolta, sostituendo il recipiente pieno con uno vuoto. Ma il discorso incalza, e altri dettagli vengono a galla. < Addestrarti?! > La faccia è stranita, perplessa, con quella cassetta di schegge vuota in mano, mentre gli occhi cadono sullo shinobi pallido dalla chioma nera a chinoni sui cavoli. < Quindi che ti dia un modo per ucciderle... > manterrebbe lo sguardo mentre le gambe lo riporterebbero in posizione, andando perciò a posare a terra la cassetta e riprendere la connessione col terreno, e tramite le mani libere andare a depredare altri ortaggi tondi dal suolo. < Dì un po' Katai... Questo Shinzou è più forte di te? > Non sa se vuole sapere la risposta, ma gli serve, per sapere quanto dista... Quanta strada c'è ancora da percorrere?

21:40 Katai:
 < Tu credi che basti ? > No, non l'intera piantagione. Non il loro raccolto, ma qualcos altro. Qualcosa di diverso, che si nasconde tra le parole del giovane Uchiha, chino su i cavoli, a cercare di rapportare l'uno all'altro, ma sopratutto al primo che Kurou gli ha offerto, cercando di eleggere questo ad unità di misura. A modello di riferimento, per poter sradicare solamente quelli necessari, lasciando gli altri alla loro naturale e fisiologica crescita, dettata dai ritmi meteorologici e dall'efficienza di quell'impianto d'irrigazione. I maestri dell'Arte dell'Acqua e della Terra avranno il loro bel da fare, probabilmente molto presto, probabilmente fin quando ci saranno due shinobi a sradicare cavoli e combattere per essi. < Voglio dire..> Torna alla carica, insolitamente loquace o almeno più del solito. Torna alla carica, rinvigorito - nella favella - dal sudore della fronte e dalla fatica dei muscoli. L'interminabile serie di accosciate che va compiendo per ergersi oltre il profilo del campo e quindi rigettarsi nella raccolta, stanno dando i suoi frutti, tanto da indurlo a togliersi la sciarpa dal collo, in un gesto sbrigativo e quasi distratto, finendo per arrotolarla attorno alla cintola, come un obi cremisi, che non trova altra stoffa cerimoniale a suggellarne e giustificarne la presenza. Ed è in quel frangente, ritto sul campo, che incontra la sagoma di Kurou, ora più vicina e altrettanto eretta, intenta a cambiare cassetta di legno, mentre lui è ancora alla prima. Lui è ancora indietro. Non è fatto per i lavori manuali, ma nel caso dovessero assegnargliene altri, sa già a chi rivolgersi. < Combatterle. > 'Uccidere' è una parola che non pare pronto a pronunciare, neanche nel caso di una chimera. < Non so se è possibile, ma spero ci sia un altro modo per vincere questa battaglia contro le chimere. > Un altro modo oltre sterminarle, ovviamente. < E' un jonin, no ? > Lo insegue, ma solo vocalmente. < E' naturalmente più forte di me. > E oltretutto cavalca dei corvi giganti, cosa che potrebbe avvantaggiarlo non poco nella battaglia contro le chimere. O nell'esplorazione oltre le Mura. [Chakra On|60/60][Equip: fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1!tonico chakra x2]

22:06 Kurou:
 < No, non bastano. Non sei nemmeno a una cassetta, ne facciamo almeno due a testa. > ovviamente l'immenso ciuffo di capelli interviene, soffocando, tramite la sua lacca spalmata, l'afflusso di sangue al cervello, che lo porta a rispondere senza ragionare alla domanda dell'amico. Ma ecco che l'altro lo corregge, mentre è già chinato a raccogliere cavoli un po' più vicino a Katai, di qualche metro, così che ora entrambe le voci si possano raggiungere con più facilità. Le mani si alzerebbero, da un ortaggio ancora da cogliere, e un po' sporche di terra umida si muoverebbero ripetutamante in maniera asincrona, di fronte al suo viso, che ora punta Katai, in un'espressione di imbarazzo. < Ah, non mi fraintendere! Se ci fosse un modo alternativo sarei il primo ad optare per quello. > lui che non alzerebbe nulla contro nessun essere vivente, se non fossero le leggi della natura a richiederlo. < Ma visto che ha trafitto una chimera con una lancia, penso che il suo modo di agire sia abbastanza brutale. > pensa, e prova a far ragionare il suo compagno sulla cosa. < ... > Non risponde infine all'osservazione sul divario di abilità. Riappoggerebbe lo sguardo su quel cavolo, tentando di riprendere il tempo perduto ed impegnarsi per staccarlo dalla sua base di foglie rigogliose, ancora una volta, e appoggiarne il frutto all'interno del contenitore di legno, sempre a portata di mano. Ma un occhio pensante, forse rimuginante, tornerebbe su Katai, a sentenziare una frase, prima di ritornare di nuovo sul cavolo. < Vi raggiungerò entrambi. > Lo dice ad entrambi probabilmente, a se stesso e all'Uchiha, ricordandosi di avere un arsenale decisamente più scarso di molti altri shinobi, e che deve affinare a dovere la sua arte, in ogni momento. < Katai-kun, ti ricordo che mi devi insegnare a difendermi dai genjutsu, non ti scordare... > altri cavoli andrebbero a cadere nel contenitore. Un altro po' e anche quello sarebbe stato pieno.

22:21 Katai:
 < Nh ? > Mugugna, onomatopeico, finendo per sollevare il capo dal campo di cavoli, in direzione dell'altro, la cui voce trasporta una risposta assai inattesa. Interrogativo, lo osserva. Qualcosa sembra essere andato storto, nel suo flusso di pensieri, qualcosa si è interrotto, troncato di netto ed ora ne pagano le conseguenze, entrambi. Si arresta, infatti, per l'ennesima volta, portando ulteriori ritardi alla raccolta di quella verdura. La schiena, però, rimane curva, curva in avanti, le gambe leggermente divaricate e i piedi ben piantati al suolo, nel terreno lavorato - e irrigato. La vicinanza con l'altro gli permette di vedere i suoi gesti, attraverso le ombre del tramonto, che si vanno allungando sul campo di Suna, dove il Sole oramai è poco più di un morente compagno e le tinte che il Mondo assume sono delle più disparate, ma tutte riconducibili a quel globo infuocato che s'appresta ad estinguersi oltre la linea d'occidente.< ... > Non blatera ulteriormente, non spreca fiato prezioso, soprattutto quando si trova lì, chino e flesso su cavoli a perdita d'occhio ed il sudore imperla la fronte, così come i ciuffi corvini ciondolano nel vuoto. La posizione, di fatto, presuppone una certa qual dose di equilibrio, tale da permettergli di ritrovarsi curvo sul filare di ortaggi, pronto a sradicarne ancora un bel po'. < Il suo modo di agire...> SI sofferma, perplesso. < Ma io voglio conoscere anche quello di pensare.. > Sì, perché non è ancora detto che possa esserci una e una sola soluzione al problema comune delle chimere. < Continueremo a correre , allora. > Replica, in tono di sfida, con una piega ironica, nei confronti dell'altro. < La prossima volta. Ho già in mente come fare. > Replica, promettendo, per l'ennesima volta, un allenamento. E per l'ennesima volta a Kurou. Continuerebbe così, dunque, affondando le mani tra gli ortaggi e sradicandone una buona quantità, prima di lasciarli finire nella cassetta, ma solo una volta ripuliti dalle foglie più mosce e dal terriccio più ingombrante. Continuerebbe così, fino al termine del lavoro, allo standard indicato da Kurou stesso. < Offriti come cuoco all'ospedale da campo ! > Lo esorta, infine, come un'idea geniale partorita dal nulla. ( E N D)

23:00 Kurou:
 Una mano aiuta l'altra, in un movimento ormai meccanico, che passa da fiore in fiore, se fiore può essere chiamato quel tripudio di foglie grandi, che nascondono al di sotto uno dei mangimi più gettonati tra le capre. Ed è proprio la Capra Nera di Oto che continua ed incalza, con la sua estrema curiosità verso il Fantasma. Un sentimento che non è ancora in grado di comprendere a pieno, forse perchè non ha avuto a che fare con quei mostri. Ancora non lo hanno scalfito, troppo piccolo per ricordare i danni da loro compiuti, e l'unica cosa che riesce a tenere alla larga la sua voglia di confrontarsi con quelle bestie è quell'immagine, di un essere capace di lasciare impotente anche uno shinobi esperto, fortunatamente visto solo in un'illusione. Quei pensieri, quella mole di problemi viene attutita, da un cenno di intesa, una risposta che avrebbe voluto sentire ed è arrivata. Non può far altro, se non rispondere con un gran sorriso in direzione della capra nera, piegata sui suoi ortaggi preferiti. < Ci puoi contare! Arriveremo più in alto di quel fantasma! > sarebbe difficile, data la sua capacità di cavalcare esseri volanti, ma parlando metaforicamente, tutto è possibile con la dedizione. E intanto, anche la seconda cassetta diventa piena. Può anzi notare come il compagno si sia dato da fare, e che anche lui sia prossimo al termine del lavoro. Andando quindi a raccogliere il proprio operato e a posizionarlo vicino alle altre cassette piene, andrebbe a volgere uno sguardo lontano, ad un sole che saluta l'orizzonte, per sprofondare in quelle dune, come sabbie mobili, mentre esce la proposta finale, improvvisa dalla bocca di Katai. < Certo! Io porto le cose pesanti e cucino! > Non perde l'occasione per un sorriso fiducioso e una flessione del braccio verso l'alto a mostrare un bicipite gonfio, oltre quel giubbotto smanicato. Ma mentre guarda Katai, ancora per poco chinato a raccogliere gli ultimi cavoli, avrebbe ripensato a tutte le ultime loro mosse, ai motivi che li spingono a continuare, ai loro pensieri. E tutto conduce ad una frase e un sorriso. < Siamo proprio una bella squadra, Katai-kun! > [ END ]

Kurou e Katai si dirigono al campo di cavoli, questa volta durante l'orario di apertura, e iniziano la loro raccolta di ortaggi, con lo scopo di far arrivare il tutto alla povera gente di Kiri.