Sharingan

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con Katai, Vika

21:57 Katai:
  [Campo d'allenamento | Interno] Sotto un cielo nero, irto di stelle, ma assediate da nubi bitorzolute e pigre, si staglia il Distretto della Nota Nera. In un angolo di questo, tra legno, roccia e pietra, c'è il campo d'addestramento , adibito al perfezionamento delle arti ninja, quale che esse siano, a disposizione di ogni shinobi. E così un'Ombra ha preso possesso del pianoro, quando oramai l'ora è tarda e tutti si sono dileguati. Non è lontana da 'casa' , quell'Ombra ed è vestita di abiti sciatti, umili, scuri. Si amalgama tra l'oscurità, evidenziata solamente dalla pelle pallida e dal contrasto con un ventaglio, rosso e bianco, che si staglia sulla parte posteriore dell'indumento, tra le scapole. Non è troppo grande da occupare l'intera superficie, ma neanche troppo piccolo da non essere visto. Le maniche della maglia sono lunghe, scivolano sino ai polsi e lì , invece, ci sono dei bendaggi che sbucano dalla stoffa e si avvinghiano sino alle nocche delle mani. Le leve, invece, sono coperte da un paio di pantaloni ampi e comodi, ma soffocati, alle caviglie, da fasciature candide , che suggellano il passo alla carne, l'indumento al movimento. I piedi, invece, sono coperti da calzari ninja, dalle tinte fosche, che stridono sul terreno brullo, quello scelto per l'allenamento, poiché lì, a qualche metro di distanza, si staglia una formazione rocciosa, annerita su più punti, ma uno, principalmente si mostra più scuro degli altri, con venature rosse, come se fosse ancora incandescente. E' disarmato, se non fosse per quella sacca portaoggetti che tiene d'un lato, slacciata, gettata a terra, contenente tutto il suo scarno equipaggiamento. Il chakra, in tutto ciò, sfrigola , incandescente, nei dotti circolatori ad esso adibiti, così che possa rinvigorire le membra, fortificare lo spirito. [Chakra On|60/60][Equip: tonico curativo x1|tonico chakra x2|fuuda con tronchetto x2]

22:18 Vika:
  [Campo d'allenamento] Regna il silenzio sul villaggio dei Sei. Le tenebre hanno preso il sopravvento già da un pò con la luna che timida si erge nella volta celeste, nascosta a tratti dalla consueta coltre di nubi che perenne sovrasta il Kagegakure. Una tetra atmosfera aleggia per il distretto, fosca al punto giusto da rappresentare l'esatta trasposizione esterna dei pensieri del giovane genin. Gli abitanti sono ritornati alle proprie case già da un pezzo, ed in questo scenario desolato la sua sagoma avanza diretta, con passo deciso, per le vie che puntano al campo di addestramento del Suono. Il look è quello di sempre, indossa il classico giubottino nero, la cui zip è tirata fin su al collo, e che ben si abbina con i lunghi pantaloni da allenamento del medesimo colore. Ai piedi ben stretti dal bendaggio alle caviglie i calzari ninja grigio scuri, mentre al bicipite destro ben saldo il coprifronte recante fiera l'effige di Otogakure. In vita il portaoggetti con una dose di tonico chakra, mentre le mani sono fasciate dai robusti guanti ninja. Il capo è scoperto, mostra libera la folta chioma grigia della frangia che ad ogni passo va ad intralciar lo sguardo nero pece. Occhi diversi, occhi nuovi. Seriosi più che mai, che comunicano all'esterno diverse sfumature di sentimenti, dalla rabbia al rancore, ma anche determinazione. Avanza spedito, dopo tutto quanto successo ha ben chiaro nella testa i prossimi passi da compiere, il motivo per cui si sta recando al campo. Una volta giunto alla soglia della piana da allenamento la speranza di incontrare la persona giusta si fa sempre più forte, tanti dubbi sono stati spazzati via in un battito di ciglia, ed altri ancora hanno bisogno di essere risolti. Giunto in loco, arresterebbe il passo di botto, stanziando longilineo al varco nel mentre lo sguardo inizierebbe a scandagliare il campo alla ricerca di qualcuno, fino a notare una sagoma avvolta nella penombra che dovrebbe accorgersi del suo arrivo, ma di cui ancora non è in grado di metterne a fuoco i connotati. Stavolta lui non porta più tatuati sulle guance i triangoli blu cobalto, perché non è più un Tomori, non lo è mai stato. Il destino aveva riservato per lui tutt'altra discendenza. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

22:39 Katai:
 I gesti sono lenti, misurati, accorti, ma non flemmatici. Ogni atto rasenta la chirurgica precisione degna di un rituale, di una sequela di gesti che si snodano come fossero uno conseguenza e prerequisito dell'altro. A cominciare dalle gambe, che si flettono leggermente, divaricandosi sino ad eguagliare la larghezza delle spalle, con la linea che, perpendicolare, discende dal cingolo scapolare ai calzari ninja, dalle tinte scure. La notte abbraccia ogni atto, lo confonde, lo diluisce, smussando angoli e contorni. I bordi della sagoma scivolano sotto un firmamento di stelle, bagnati da una luce siderale. Fredda. Lontana. Argentea, proprio come il satellite che, quasi incontrastato, regna alto nel cielo. Le mani si uniscono dinanzi al petto, all'altezza dello sterno, snocciolando una serie di movimenti, una sequenza di flessioni ed estensioni del polso e delle dita, che si oppongono, si contraggono e si mescolano l'un l'altra, dando forma a dei sigilli ben precisi [Drago-Serpente-Scimmia-Cinghiale-Cavallo-Tigre]. Uno ad uno, lentamente, tradendo la concentrazione in quella ruga che si sprofonda nella fronte limpida, sotto la chioma corvina. Lo sguardo nero rivolto fissamente e insistentemente verso l'ammasso pietroso che fronteggia, a qualche metro di distanza, dando prova di avere intenzioni chiare, almeno per chi si sofferma a guardare. E non riesce a cogliere l'arrivo di Vika, proprio perché ora trae un profondo respiro, deviando, al contempo, il flusso di chakra, dirottando quest'ultimo verso i polmoni, che si riempiono d'aria ed energia psicofisica, mescolandosi assieme, agitando le particelle di materia, sino ad incendiarle. Ed è proprio in quell'incendio che prende vita la sua Arte del Fuoco, quando decide di lasciar giunte le mani, nell'ultimo sigillo, sporgendosi in avanti, andando a reclinare la schiena all'indietro, un attimo prima di fletterla in avanti, sgonfiando le guance, in un soffio di fuoco, atto a creare una palla di fiamme, roteante e voluminosa. [9m di diametro]. E soffierebbe proprio verso la formazione di roccia, il suo bersaglio, il suo unico nemico, ora. [Chakra On|60-10/60][Palla di Fuoco Suprema 1 turno > 3/4 ]

23:05 Vika:
  [Campo d'allenamento] I giochi di ombre e chiaroscuri creati dalla notte ben mascherano il pallore che caratterizza il volto del genin dai lineamenti felini. Le nere iridi si posano su quella sagoma, scrutandone ogni singola movenza e cercando di carpire quanti più dettagli nel minor tempo possibile per procedere alla sua identificazione. Le leve inizierebbero lente a muovere il giovane Uchiha verso quella figura. Esattamente, Uchiha. Quindici anni di silenzio, domande senza risposte, bugie dette fittiziamente a fin di bene. Un intero castello di carta montato ad arte fino a quel momento, a quella lettera lasciatagli in sospeso. D'un tratto, è stato letteralmente spazzato via da quella scottante rivelazione circa le sue origini e il sangue che gli scorre nelle vene. < Mmh.. > L'incandescenza generata dalla palla di fuoco, come un faro nella notte, permetterebbe all'Uchiha di mettere a fuoco gli ultimi elementi necessari a riconoscere Katai, completando dunque la distanza che lo separa fino ad arrivare al suo cospetto. Un sorriso, soddisfatto per averlo trovato, sembra abbozzarsi sul volto del giovane, per poi ritornare nuovamente serioso. < Katai! > invoca il suo nome chiaro e deciso firmando così anche la propria di presenza sul campo terroso, attirandone l'attenzione. < Ho bisogno di parlarti, è importante! > argomenta motivando la sua venuta, dando fin troppo ottimisticamente per scontato che l'altro Uchiha si ricordi anche solo vagamente di lui allorquando, ancora allievo, il destino li fece incrociare insieme a Shiroichi in carrozzella nei freddi corridoi dell'ospedale. Le indicazioni lasciategli dai suoi genitori sono state chiare, qualcun altro al villaggio sa sicuramente di loro e del compito di fornire ulteriori spiegazioni a Vika circa quella maledetta discendenza. Tutto intorno vige il silenzio, in attesa che i nodi vengano al pettine. [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

23:14 Katai:
 Le fiamme divampano. Sabbia e terra e aria prendono fuoco, all'unisono. Tra le ombre, nella notte stellata, irta di nubi, s'accende , lesto, il falò del chakra. Il sibilo della sfera di fuoco ne tradisce la veloce espansione, nonché il movimento, rettilineo, impietoso, incandescente. Si dirige a gran velocità [80% Ninj] verso l'ammasso di roccia, dove si schianta, in un boato fragoroso, che riempie i timpani. La chioma corvina si dibatte ancora, sospinta dai moti ondosi delle correnti d'aria, smosse e agitate dall'improvvisa combustione, violenta e abbacinante. Le vesti stesse si agitano, spinte dalle folate di vento che frustano l'area circostante, aizzate dalla rapida espansione della palla di fuoco. Detriti di roccia e schegge di cenere si disperdono qua e là, lasciando soltanto un alone annerito , dalle venature rossastre, laddove la pietra si è infiammata e ha quasi preso fuoco, se non fosse per la sua totale refrattarietà. Una voce, però, attira la sua attenzione. < ?! > Le sopracciglia si sollevano e quando l'urlo delle fiamme si è oramai estinto, ritrae la schiena, respirando affannosamente. < ... > Comprende, con un attimo di ritardo, quanto, in realtà, sia dispendiosa quella tecnica, dal punto di vista fisico e spirituale. Torce il busto, ruotandolo in senso orario di circa novanta gradi, offrendo, quindi, solamente una visuale di taglio, di profilo, all'attenzione dell'altro Uchiha, suo coetaneo. < Ciao > Esordisce, non ancora abbastanza lucido da potersi sorprendere di come l'altro abbia ricordato il suo nome. < Parla. > Rinviene, battendo le ciglia una volta ancora, una solamente, neanche volesse ripulire il proprio campo visivo da eventuali residui incandescenti. [Chakra On|50/60]

23:50 Vika:
  [Campo d'allenamento] E' in questo istante, in attesa di un cenno da parte di Katai nei suoi confronti, che il cuore inizia a smuovere la sua calma apparente aumentando le pulsazioni sulla spinta di quelle emozioni che, per quanto non voglia farle trapelare, invece si agitano da giorni dentro di lui. < Quella notte in ospedale la ricordi? > Tira un profondo respiro prima di iniziare così ad argomentare, gli occhi fermi fissano quelli impegnati di Katai, come se null'altro intorno esistesse ed anche il leggero fruscio del vento venisse mentalmente annullato. < Non chiedermi come e perchè, ma in quel momento ebbi una strana sensazione, un brivido. > prosegue, il tono serio della conversazione del giovane genin dovrebbe sottolineare all'altro l'importanza di quello che arriverà a dirgli finito il giro di parole iniziali. < Non seppi dargli in quel momento una spiegazione > il capo andrebbe leggermente verso il basso, pensieroso, distogliendo per un attimo lo sguardo dal suo interlocutore, per poi ritornare nuovamente in posizione e riprendere fiato al discorso. < Poi qualche giorno dopo ho conosciuto al distretto Akainu. Non so se lo conosci, ma quel brivido quando si presentò mi è ritornato. > domanda retorico sulla circostanza quasi scontata che i due possano conoscersi trattandosi di un altro Uchiha anche lui del villaggio del Suono, in un climax crescente che dovrebbe a questo punto attirare sicuramente la curiosità di Katai. < Non capivo perchè sia con te che con lui tremavo, avvertivo dentro me qualcosa di oscuro. Poi ho scoperto una cosa. > conclude, lasciando quell'attimo di suspance in Katai senza rivelargli ancora nulla, rompendo la posizione dritta assunta fino a quel momento al suo cospetto per compiere un passo leggermente all'indietro. Le gambe parallele andrebbero leggermente a flettersi, mentre il busto inclinato di qualche grado in avanti andrebbe ad assumere la classica posizione di richiamo. Le mani dunque andrebbero al petto a comporre quello che ormai meccanicamente è il classico sigillo quotidiano [Capra] di ogni buon shinobi, mentre la mente focalizzandosi sulle due energie fisica e mentale andrebbe a scuoterle e convogliarle nella bocca dello stomaco al fine di miscelarle per dar vita a quel connubio perfetto che prende il nome di chakra. [Tentativo richiamo Chakra] [1/4 Movimento un passo indietro + 3/4 Richiamo Chakra] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

23:56 Katai:
 La notte è oramai fonda. L'oscurità domina Kagegakure, soprattuto quei distretti dove la luce, di recente, sembra andare e venire, provocando qualche gusto, qua e là, ma anche qualche blackout totale. [Vedi: Giocate, Missione C - Cali di Tensione]. L'illuminazione, al campo d'addestramento, è fioca. L'area non è adibita all'uso notturno: ecco perché è lì, il giovane Uchiha, questa sera. E' torto, sul posto, stante ed immobile, ma rivolto verso Vika per un quarto , o quasi. Le braccia, adesso, scendono lungo i fianchi, finendo irrimediabilmente per penzolare sino alle tasche dei pantaloni, ampi e comodi, ma ora fermi lungo le leve inferiori. Le dita, strette da fasciature candide, rimangono immobili, senza nascondersi nel tessuto. Lo sguardo nero, come scheggia d'ossidiana grezza, si pianta addosso al Grigio, insistentemente, forzatamente. Lo ascolta, sinceramente partecipe di quella chiamata all'attenzione. E così lo osserva, non da capo a piedi, non ha interesse a studiare la sua fisionomia, non ancora, almeno. Piuttosto, si concentra sul suo volto, sulla reazione che la mimica gli dona, sulla piccola gestualità , quella a malapena percepibile , soprattutto in quella notte fredda, di un Inverno oramai incombente e incontrastato, dove il gelo morde la carne e le ossa. < ... > Nessuna replica alla sua prima domanda, nessun cenno d'assenso, ma solo il mero silenzio, un tacito consenso a proseguire oltre. Poiché ricorda di lui, ricorda la sua faccia, l'averlo scambiato per un Inuzuka - anche se non ha idea di chi siano, veramente. ( Attualità Lv.1). < Nh ?! > Mugugna, finendo per ruotare il busto in direzione altrui, completamente, rivolgendogli la fronte ed il petto, la piena attenzione. E attende, incuriosito da quel sigillo, attratto da quelle parole, sebbene lui non abbia ricevuto la stessa sensazione dell'altro, non in maniera così diretta, almeno. [Chakra On|50/60]

00:24 Vika:
  [Campo d'allenamento] Eseguito correttamente il rituale, dirompente il chakra inizia a scorrere lungo tutto il sistema linfatico, andando a riscaldare e rinvigorire la magra muscolatura del giovane. A questo punto dovrebbe esser riuscito a catalizzare la piena attenzione dell'Uchiha che fino a quel momento era concentrato sui suoi allenamenti in notturna. Ma il bisogno di incontrare lui, o Akainu, era per il genin di primaria importanza. < Ho chiesto di te tutto il giorno al distretto, e l'unico posto che mi restava da setacciare era questo > riprende il discorso, dando dunque la spiegazione finale di come lo abbia raggiunto quella notte, mantenendo intatta la posizione senza scomporsi di un solo centimetro. Le ultime volontà dei suoi genitori erano state quelle di andare alla ricerca degli altri Uchiha al villaggio, scoprire chi fosse il capoclan lì al Kagegakure, e da lì scegliere la propria strada. Ed il ricordo di quei due ambigui incontri da lui citati lo avevano attanagliato per tutti i giorni avvenire, rappresentando Katai e Akainu gli unici due tasselli per la prosecuzione di quel puzzle complicato. < Scommetto che resterai stupito > prosegue, mentre l'eccitazione di quel momento enfatizzata anche dal chakra in circolo vanno nervosamente a strappare un ghigno sul suo volto dando così inizio alla seconda parte del rituale. Le palpebre andrebbero a chiudersi, celando a Katai ed al buio tutto intorno le nere iridi del genin, raccogliendo la massima concentrazione possibile per quell'atto. Il rancore e la rabbia che lo hanno portato a risvegliare quel potere fin lì sopito sono rimaste costanti dal giorno della rivelazione. Come flash nella sua testa andrebbero a fare da boost allo sforzo mentale di raccogliere l'energia in lui precedentemente richiamata per convogliarne una parte alla cavità oculare. Da qui, poi, ai bulbi di modo da azionare ancora una volta quel gene maledetto che per troppo gli è stato tenuto nascosto. La scintilla, tipo big bang, di quel mix scatenerebbe il cambiamento fenotipico che muterebbe l'iride dal suo colore naturale in rosso sangue, mentre una lacrima di color nero si andrebbe a formare al suo interno intorno la pupilla. E' il richiamo dello Sharingan, la fonte primaria del potere degli Uchiha. Le palpebre andrebbero a questo punto a riaprirsi, rivelando dulcis in fundo a Katai il segreto per cui era impaziente di incontrarlo. [Chakra ON 30-1/30] [Sharingan liv. 1 ON] [2/4 Attivazione Doujutsu] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

21:27 Katai:
 Tra le ombre, giace. Come piega nella trama monocromatica della notte, come una ruga su quella tavolozza dipinta del medesimo colore. Lui che, di lì, non ha note cromatiche se non quella pelle nivea e quel simbolo indelebile, impresso sulla maglia, nella zona posteriore dell'indumento, proprio tra le scapole. E' abbastanza grande per ricordare, a chiunque lo osservi, l'appartenenza ad un clan storico di Otogakure, ma abbastanza piccolo da non occupare l'intera superficie dell'indumento. Non comprende il perché di quel ghigno altrui, non riesce a strappare l'ilarità del caso da quel volto coronato da capelli grigi. Lo osserva, in silenzio,finendo per intrecciare le braccia al petto, ora che lo fronteggia in tutto e per tutto, dando prova della sua attenzione, per quanto lo sguardo, come scheggia d'ossidiana, sia oramai infilzato tra le maglie espressive di Vika stesso. E' su di lui che focalizza i suoi occhi, nonostante quelli altrui si vadano chiudendo, nascondendo il segreto che a lungo e gelosamente ha custodito, senza rivelare ad alcuno la sua vera identità. E' solo di recente, però, che ha deciso di uscire allo scoperto, laddove necessario, laddove imposto dal proprio Nindo , dal proprio Bushido. < !! > Le sopracciglia si sollevano, all'unisono, quando tra le maglie d'ombra, s'accendono due fuochi: gli occhi di Vika. Incrocia la dannata e sinistra magnitudine di quello sguardo. Mima il gesto di districare gli arti superiori, mentre le gambe rimangono dove sono, ferme e immobili. E' stante su i propri passi, inchiodato nei calzari , dalle tinte fosche, che indossa ai piedi. Solo il fruscio del vento sibila nelle orecchie, solo l'ululato dell'Inverno che sferza e si dibatte contro le vesti, riottoso e frenetico, sospingendo la chioma dell'Uchiha più giovane, proprio sulla fronte. < Sharingan. > Trapela, dalle sue labbra, in un sussurro di vita. < Chi sei ? > Rinviene. < Cosa vuoi ? > Lapidario, diretto, senza mezzi termini. Un'antica sfiducia che s'accende, nuovamente. [CHakra On|50/60]

22:00 Vika:
  [Campo d'addestramento] Solo a questo punto, a rituale ultimato, va a sciogliere la posizione precedentemente assunta ritornando dritto con la schiena e le braccia rilassate lungo il corpo. Svelate dunque le carte in tavola, gli occhi insanguinati del genin fissano come due spie rosse nel buio le nere iridi di Katai, riuscendo stavolta ad osservare tutto da una prospettiva diversa. Adesso è in grado di vedere come un'aura il chakra in circolo lungo il sistema di tsubo dell'altro Uchiha, e tutto intorno lo scenario sembra andar leggermente al rallentatore come una serie di fotogrammi proiettati da un vecchio cinematografo. E' questo l'immenso potere dello Sharingan, una maledizione innata di cui conosce ancora tremendamente poco, ed è per questo che Katai, qualora lo volesse, potrebbe rivelarsi molto importante lungo il cammino del genin. < A quanto pare, non sono soltanto Vika il bullo. > risponde mantenendo quel sorrisetto, compiaciuto per essere riuscito nell'effetto sorpresa nei confronti di Katai, rimandando a quella volta in ospedale con Shiroichi in cui era convinto che Vika appartenesse ad una banda di bulli del clan Inuzuka della Foglia. < Bando alle ciance, ho bisogno del tuo aiuto.. > riprende il filo del discorso, tornando nuovamente serio lì dove aveva interrotto la narrazione, compiendo nuovamente un passo in avanti verso il suo interlocutore. < I miei genitori erano anche loro Uchiha, si chiamavano Nana e Takasu Uchiha.. > utilizza il passato, manco fossero morti per davvero pur non avendo prove evidenti di che fine abbiano fatto da dopo la nascita del Kagegakure. Eppure per 15 anni è come se lo fossero stati. < Qualcuno al Villaggio sapeva del loro segreto e del mio. E sempre quel qualcuno mi ha fatto trovare l'altra notte alla Torre del Consiglio una lettera. > prosegue, umettando le labbra e prendendo fiato. < C'era la firma dei miei genitori, ed una volta risvegliato lo Sharingan sopito avrei dovuto rivolgermi al nostro capoclan per allenarne i poteri. Ho bisogno di sapere chi è e se è la stessa persona che conosceva i miei e mi ha recapitato quella lettera. > Conclude, deciso in quella che è adesso diventata la sua battaglia personale cui vuole andare fino in fondo, rivelando quindi tutta la storia che lo ha portato fino a lui. [Chakra ON 29-1/30] [Sharingan liv. 1 ON] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

22:14 Katai:
 ISTINTIVAMENTE, come per naturale reazione, il corso del chakra, viene deviato. Un argine mentale, di pura volontà, si impone sul sistema circolatorio, dirottando il flusso incandescente, in uno sfrigolio elettrico che si addensa, consuma e raccoglie nel sistema ottico. Lì accade il miracolo: la reazione tra energia psicofisica e geni insiti in ogni cellula, scatena una cascata enzimatica di agenti biochimici e secondi messaggeri, tali da indurre un cambiamento biologico dell'iride stessa. I tessuti, nervosi, muscolari, connettivi, imbibiti di chakra, divampano. E lo sguardo s'infiamma, macchiato di sangue, come un tramonto di fuoco, dove le città vanno in rovina e una pupilla nera capeggia su un panorama rosso, desolato, eccezion fatta per un cappio di pece che stringe il centro dell'occhio e al quale rimangono appese due lacrime nere, due tomoe. Sharingan. < ...> Un battito di ciglia DOVREBBE rivelare la reale natura di quegli occhi, che cangiano , da inchiostro buio a brace incandescente. Ed ora fissano quelli altrui, di rimando, come riconoscendone un qualcosa. La fronte, però, rimane crucciata, turbata da una ruga più profonda che si disegna nella pelle, attraversando la cima del viso, sotto quella chioma corvina che ondeggia, da un lato, sospinta dal vento. Le braccia, però, rimangono tali e quali a prima. Ferme. Incrociate sul petto, in un nodo di carne, sangue, ossa e stoffa. < ... > In silenzio, come stalagmite d'ossidiana, si erge al centro di quel pianoro, totalmente ignaro delle intenzioni altrui, ma conscio - dopo un battito di ciglia - di come abbia reagito alla rivelazione altrui. Ed ora quel passo che l'altro compie, altro non è che un impulso nervoso, tradotto e codificato dai suoi occhi, suggerito al sistema nervoso come qualcosa di intuibile, comprensibile, ipotizzabile. Una sorta di precognizione. < Non posso aiutarti. > Taglia corto, infine, dopo averlo lasciato terminare il discorso. E' lapidario, è diretto. < Non conosco il capo clan. Non conosco neanche qualcuno che lo ha incontrato, prima d'ora. > Gracchia, prima di lasciare che un pausa rompa il discorso. < Ma conosco qualcuno che lo andrà a cercare. > Si sofferma. < Io. > Deciso, conclusivo, senza lasciar spazio a indugi. [Chakra On|60-2/60][Doujutsu Lv.2 Off > On| 2/4]

22:41 Vika:
  [Campo d'addestramento] Il freddo comincia a farsi sentire, ed una nebbia pregna d'umidità cala sulla zona aperta priva di abitazioni e circondata tutto intorno dalla fitta vegetazione. Ciò non scompone nessuno dei due Uchiha, la cui essenza metafisica meglio nota come il chakra, in circolo impetuosa, funge da autoriscaldante per i loro muscoli. Una frazione di secondo, pochi istanti appena il grigio conclude la narrazione ed anche l'altro Uchiha decide di rivelare le proprie carte in tavola sfoggiando la propria di maledizione. < Due tomoe? > inizialmente in silenzio, osservando per il tramite di quel filtro innato lo scombussolamento di chakra posto in essere da Katai per richiamare lo Sharingan, per poi sibilare qualcosa non appena si accorgerebbe stupito di un dettaglio. La seconda lacrima di colore nero intorno a quell'occhio. Se voleva una prova del livello ninja superiore in possesso dell'altro, beh questo dettaglio è più che sufficiente. La destrorsa di tanto in tanto si solleva dal fianco per andare a porre un garbo alla folta frangia grigia che, in balia del fruscio del vento, va capricciosa ad esser d'intralcio tra la sua vista e quella di Katai, nel mentre ne ascolta la sua risposta che arriva anche a parole. < Permettimi allora di venirlo a cercare con te. > risponde colpo su colpo, come si suol dire tenendo botta alla conversazione, senza lasciarsi scoraggiare dalla negazione per cui neanche Katai conoscerebbe il capoclan Uchiha. La linea diretta tra le due innate sembra un filo, invisibile, lungo cui scorre ora la connessione d'onda tra i due membri dello stesso Clan. Accetterà Katai, per quanto anche lui giovane, di fare da chioggia al neo ritrovato familiare alla lontana? O quantomeno per i geni che contraddistinguono il loro dna. [Chakra ON 28-1/30] [Sharingan liv. 1 ON] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

22:52 Katai:
 Lo ascolta, questa volta molto attentamente. Forse ancor più di prima. E' nelle sue parole che pare rovistare, anche con lo sguardo, quasi stesse cercando una verità nascosta, un proposito taciuto, qualcosa di introvabile solamente con la voce. Lo studia, letteralmente. Lo sguardo è così insistente che potrebbe risultare ingombrante, persino indiscreto. Sicuramente pesante. Nell'amalgama d'ombre, quegli occhi di brace si accendono, come tizzoni ardenti, finendo per baluginare in un buio sempre più fitto, sempre più denso. < ... > Le labbra sono sigillate, in una linea sottile, che solca il viso, al di sopra del mento aguzzo. Quest'ultimo, crocevia di lineamenti obliqui, ripidi, scoscesi, indubbiamente giovani, maledettamente giovani. Dimostrano d'essere coetanei, ma i tratti dell'Uchiha dal crine corvino appaiono più rigidi, più marcati, forse semplicemente più tesi, rispetto a quelli altrui. < Come conosci le tomoe ? > Domanda, di getto, rabbuiandosi. Lui ha dovuto saperlo per vie traverse, tramite gli altri, non essendosi quasi accorto del cambiamento dei propri occhi. Tantomeno del significato insito in quel mutamento. E così indaga, ancora, inquisitorio nella domanda, restio a concedere fiducia e aperture. < Come posso fidarmi di te ? > La domanda cruciale. La più importante. Quella che segna un bivio nel loro incontro, sin dal principio, oltretutto. < Rispondi. > incalza. non avendo intenzione di lasciar lui il tempo per formulare un pensiero più razionale e logico che possa essere. Non ha intenzione di lasciar lui il momento per riflettere, vuole conoscere ciò che il suo cuore nasconde, non ciò che la sua mente partorisce.[ Chakra 58-1/60][Sharingan Lv.II On]

23:18 Vika:
  [Campo d'addestramento] La conversazione entra nel vivo, sebbene a domanda da parte del grigio arrivi incalzante altra domanda, e poi un'altra ancora. Quanto basta, per lasciar intendere come Katai incarni bene quel gene maledetto non soltanto a livello di connotati biometrici, ma anche comportamentale. Del resto, sei per fatti tuoi, in una fredda notte invernale, e ti si presenta un semi sconosciuto che dal nulla ti mostra una delle innate più antiche e ambite soprattutto della storia ninja. Chi non sarebbe diffidente. Ma non ha problemi a dirimere i dubbi dell'altro. < Beh l'oscurità di questi occhi ha spaventato persino me quando mi son visto.. > risponde anche lui di getto, schietto, del resto una guardatina allo specchio dopo aver pianto sangue dal bruciore risvegliando quel doujutsu se l'è data, ma prosegue. < Mio nonno mi ha raccontato tanti miti sugli Uchiha, leggende più che altro.. > del resto la storia di quel Clan è ben nota a molti, e lui che neanche lontanamente poteva immaginare da bambino di aver quel sangue nelle vene, quando ascoltava le storie sul mondo ninja ne ha sentite di battaglie e vittorie riguardanti la sua stirpe. Ma la centralità del discorso è un'altra. La sua determinazione è tale da averlo fatto crescere senza genitori ugualmente con ottimi risultati, incamminandolo su quella strada da shinobi e forgiandone il carattere. Se prima era disposto a tutto pur di conoscere la sua storia, ora che ci è arrivato, lo step successivo è quello di andare fino in fondo, trovare il proprio posto nel mondo con quel potere e magari scoprire anche che fine abbiano fatto coloro che lo hanno messo al mondo. Nel bene, o nel male. < Considera che insieme o senza, anche io andrò a cercarlo. > risponde diretto, non conosce le intenzioni nè tantomeno il background dell'altro e dei motivi per cui ha quell'obiettivo. Ben lungi dalle dinamiche interne di quel clan di cui al momento ne fa parte soltanto per la propria discendenza e per l'innata risvegliata da pochissimo. Non gli interessa null'altro se non scoprire chi lo sta tenendo d'occhio da lontano e cos'altro nasconda lo Sharingan, da che parte stare non gli riguarda. [Chakra ON 27-1/30] [Sharingan liv. 1 ON] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

23:25 Katai:
 Socchiude lo sguardo, questa volta. Il mento si abbassa, di qualche grado appena, così la chioma corvina, ispida e ribelle, si dibatte sul capo, al ritmo delle folate di vento. Fruste d'aria che squassano le vesti, sollevando sbuffi di polvere, a terra, qua e là, riversando su gli indumenti tutti i detriti del caso. Il terreno è brullo, arido, proprio come le labbra del giovane Uchiha, che permangono chiuse, sigillate, in una linea sottile. < ... > Non emette fiato. Non un verbo alcuno. Non un qualcosa che possa, veramente, finire per compromettere la loro discussione, ma , neanche, agevolarla. Riflessivo, silenzioso, meditabondo. Accoglie le parole di Vika con tacito silenzio, religioso silenzio. Un ostinato mutismo alberga sul volto, a tal punto che diviene difficile comprenderne le sottocutanee parvenze di emotività. Non è distante da quel Mondo in cui si trova, ma semplicemente osserva con occhio clinico e chirurgico, di conseguenza asettico. Non può sfuggire, però, ciò che l'altro rivela, quando ha da dire, a sua giustificazione. < Capisco. > Si limita a rispondere, piuttosto ermetico, decisamente di poche parole, soprattutto in certi casi. La sua insicurezza sociale, però, in questo momento è sostituita da un'attenta valutazione dell'altro. Una scrupolosa pesatura delle parole. < Perché pensi che questi occhi debbano essere oscuri ? > La domanda, in fondo, è retorica, non attende realmente una risposta, dal momento in cui continua, imperterrito. Non lo guarda, però, rifugiatosi dietro quei sipari di carne. < Chi era tuo nonno ? Come conosceva le leggende Uchiha ? > Genitori scomparsi. Nonni informati. Qualcosa che li accomuna, oltre il sangue, sembra esserci. < Smettila > Taglia corto, duramente. < Se sei qui, c'è un motivo. > E l'altro, pare averlo già esposto. < Se hai cercato me c'è un motivo. > Qualcosa che, forse , va oltre la comprensione altrui. < Quindi, se sai muoverti da solo, puoi andare oltre. Se invece intendi avere il mio aiuto, puoi metterti seduto e ascoltare. > Neanche fossero sensei e allievo, neanche la differenza d'età fosse così marcata da giustificarlo. [Chakra On|57-1/60][Sharingan Lv.2 On]

23:53 Vika:
  [Campo d'addestramento] < Pfff lo chiamavo nonno, ma era nulla più di un badante > abbassa leggermente il capo, del resto Katai conosce solo quello che finora è uscito dalla bocca del grigio, ma qualcosa che li accomuna potrebbe far sì che i loro passati si somiglino. Solo ora il viso lascia trapelare una lieve vena malinconica dovuta allo shock emotivo in cui tutta la sua vita precedente, la sua adolescenza con quell'uomo che alla fine non era nulla più di un sottoposto incaricato dai suoi genitori, come un fuuda contenente un tronco è svanita in un sonoro ed onomatopeico puff. Ed una nuova vita di lì in avanti è cominciata sotto la sacra effige bianca e rossa. Rialza il capo riprendendo coraggio, non c'è tempo per lasciarsi sopraffare dalle emozioni, deve mantenere la lucidità. Lo sguardo ritorna nuovamente a battagliare con quello parimenti incendiato di Katai. < Hai ragione, se sono qui un motivo c'è, e te l'ho detto prima. > prende una pausa, lasciando il tempo all'altro di riprender in mano il suo discorso ante rivelazione. < Le cose non accadono per caso, so bene cosa ho sentito quella sera, e guarda qua cosa mi è successo! > il tono incalza, mentre la destrorsa fino a quel momento deputata solo a sistemare nervosamente la chioma va sollevandosi indicando lo Sharingan del genin ad una tomoe. < I miei genitori per quanto possa odiarli, credo volessero proteggere me e il mio sharingan da qualcosa. Volevano che imparassi ad usare lo sharingan sotto l'occhio vigile di un Uchiha competente, e credo tu lo sia. Devo capire chi mi sta osservando da lontano, e credo che quel qualcuno sia proprio il capoclan che i miei mi hanno detto di cercare. Null'altro. > conclude, chiudendo il climax ascendente del discorso con la massima sincerità e senza alcun volo pindarico circa lotte interne, conquiste di potere al villaggio e tutti quei discorsi lì. Per ora esiste solo lui, il suo passato, e quella scoperta fatta di cui conosce ancora poco. [Chakra ON 26-1/30] [Sharingan liv. 1 ON] [Equip: guanti ninja | Portaoggetti: tonico chakra x1]

23:55 Vika:
  [edit] < So bene cosa ho sentito quella sera in ospedale >

00:11 Katai:
 Solo ora riapre gli occhi, solleva lo sguardo, rivolto verso l'altro. Solleva lo sguardo, ma non il mento. La chioma corvina ciondola sulla fronte, ai lati del viso, indomita, ribelle, Denota il sospiro del vento, che si agita da destra a manca, trascinando con sé parole, silenzi, sguardi e ben poco altro, oltre alla polvere del terreno brullo. Le braccia rimangono incrociate al petto, dove si stringono, con più forza, ad udire quelle parole che vengono rivolte con tanta noncuranza, con tale mancanza di tatto. Vika Sembra adirato, in qualche modo, forse rancoroso, forse rabbioso. < Non c'è nessun destino glorioso ad attenderti.> Smorza, definitivamente. Tanto i toni, quanto le velleità altrui. < Non c'è alcun futuro di potere e gloria. > Per riprendere le parole di qualcun altro. Qualcuno noto ad entrambi, oltretutto. < Io non so cosa tu abbia avvertito in ospedale. > Potrebbe esser stato qualsiasi cosa, tanto i fumi dei disinfettanti, quanto le sinistre sensazioni evocate da un ambiente così asettico, nefasto e per nulla accogliente. < Ma so che si è destinati solo a ciò che noi stessi creiamo. > Inspira, a fondo, andando a sollevare le spalle e gonfiare il petto, ponendosi, di fatto, come il più saggio dei due - o forse solamente il più disperato. < Il passato è solo un peso. > Non scuote il capo, non si agita più del dovuto. < Lascialo andare..> Invita, senza tendere una mano in senso fisico. < Aiutami a rendere migliore questo clan. > Si sofferma. < Come ? > La domanda, l'ennesima, è pur sempre retorica. < Migliorando chi sei. Migliorando ciò che fai. > Istruisce, a grandi linee, sommariamente, piuttosto ermetico. < Non lasciare che il clan sprofondi nell'oscurità. > Quella che, alcuni , vedono ancora nei membri del clan Uchiha. < I tuoi genitori hanno protetto te. > Insinua. < Ora tu puoi proteggere tutti. > Con le capacità dello Sharingan e l'aiuto del clan. < Aiutami a proteggere il villaggio e io aiuterò te. > L'ennesimo patto, l'ennesima proposta. 'Trova qualcun altro con i tuoi stessi ideali.' Così gli hanno detto una volta, così ora torna ad agire. E , senza realmente tendere un braccio, rimarrebbe lì, il tempo necessario per ricevere una risposta, prima di dileguarsi, oltre lo steccato, forse in compagnia di Vika, forse da solo ( E N D)

00:43 Vika:
  [Campo d'addestramento] La sua determinazione sembra aver smosso la coscienza di Katai, il quale stavolta è lui a prendere la parola ed illustrare le sue di condizioni affinché possa esserci una collaborazione. Per esperienza sul campo, più che per l'età, è certamente Katai il più saggio ed esperto tra i due. Dal tenore delle sue parole deve aver colto il momento che sta attraversando il grigio senza darlo a vedere, così come deve aver capito che gli eventi sono ancora freschi, son passati pochi giorni dal risveglio di quel potere e che pertanto è come se ora si trovasse in un limbo. Un fascia intermedia tra il bianco ed il nero, dove a fronte di tanti dubbi che sono stati dipanati ne restano in piedi altri ancora privi di una risposta, e che debbono necessariamente essere affrontati. Di guisa che Vika stesso possa decidere da che parte stare. < Il passato è un peso quando resta lì piantato morto, e non ti fa andare avanti. Ho bisogno di scoprire prima o poi se loro siano ancora vivi. > asserisce, parlando dei suoi genitori Uchiha che Katai invita a lasciarli andare. Per quel che ne sa - o gli è stato fatto sapere [Vedi: Giocate Registrate - Ritorno al Passato / Ingresso Clan ] - questi sono partiti per una missione segreta e non hanno mai fatto ritorno. La conversazione va avanti. < Per aiutarti a rendere migliore questo clan necessito allora che tu mi rivela tutti i segreti, anche quelli più oscuri, dello Sharingan > una trattativa vera e propria ormai, lì dove Katai sicuramente sta anteponendo i propri ideali facendo il suo gioco, mentre il genin per quanto al momento non riesca a veder oltre il recinto del suo io interiore, comunque per sua buona attitudine a stringere relazioni va cercando comunque un buon compromesso che soddisfi entrambi. < Quando ci siamo conosciuti ero un allievo, porto questa effige adesso no? > prosegue, indicando stavolta con la solita destrorsa il coprifronte recante il simbolo del Suono lì stretto sul bicipite destro, circostanza questa che dopo l'innata rappresenta il secondo nuovo dato rispetto a quando si videro la prima volta. < Se i miei difendevano il villaggio, altrettanto avendo scelto questa strada farò anche io. Qui sono cresciuto e fin quando non avrò una valida ragione di credere il contrario, sacrificherò la mia vita per esso. Siamo allineati su questo, voglio migliorarmi e non mi interessano i giochi di potere. > Conclude, arrivando dunque alla sua apertura sperando possa andar bene a Katai e combaciare con quello che è il suo pensiero. Un primo passo a quel fatidico bivio su che strada intraprendere è stato fatto. Staremo a vedere cosa gli eventi porranno dinanzi lungo il suo cammino. Andrebbe dunque dileguandosi seguendo l'altro Uchiha che da stasera ha scoperto un nuovo parente. [End]

Katai e Vika si incontrano al Campo d'addestramento di Oto.
Quest'ultimo rivela il proprio clan ed il proprio Sharingan.
Tutto si conclude con la parvenza di un patto fra i due.