Giocata del 22/01/2023 dalle 11:49 alle 18:33 nella chat "Campo d'addestramento [Oto]"
Pigri e grigi cumulonembi s'assiepano sopra Kagegakure. Il mattino mostra difficoltà ad illuminare il Distretto di Oto, finendo irrimediabilmente per combattere con i raggi del Sole, oramai partorito dall'orizzonte, ad oriente. Nel bel mezzo del campo d'addestramento di Oto, stabile e fisso, risiede una figura nerovestita, che non porta fronzoli,né decori, su di sè, ma solamente una maglia scura, dal collo alto e circolare, che sfiora il mento e le maniche lunghe, oltre le quali sbucano mani fasciate da bendaggi candidi, arrampicati sino alle nocche. I pantaloni al di sotto della maglia, invece, sono ampi e comodi, ma stretti alle caviglie da altrettante fasciature , che suggellano le movenze alla stoffa, la carne all'indumento. Non è armato, non ha nulla con sé, eccezion fatta per una sacca portaoggetti abbandonata d'un lato, contenente tutto il suo scarno equipaggiamento: tonici curativi, fuuda, tonici per il chakra. E' poco più di un'Ombra, in quel mattino grigio, colorato solamente delle note vive e cremisi di una sciarpa, avviluppata attorno al cingolo scapolare e ricadente oltre la spalla destra, in un lembo di stoffa che ha il sentore di un rivolo di sangue, sceso sino a macchiare il ventaglio rosso e. bianco che copre la schiena, tra le scapole. E' abbastanza grande da poter essere visto da chiunque, ma abbastanza piccolo da non occupare l'intera superficie posteriore dell'indumento. Per quanto risulti fermo, dinanzi ad un bersaglio ligneo annerito su più punti, il chakra scorre con violenza ed impeto nel sistema circolatorio. Sfrigola, incandescente, lungo i dotti ad esso adibiti, riempiendo il corpo di un vigore rinnovato, di una forza che gli permette di affrontare l'intemperie con stoica determinazione. L'allenamento è appena cominciato, ma lui già detta le condizioni per ricreare i fattori necessari a materializzare la propria Arte del Fulmine. [Chakra On| 60/60]12:08
Utente anonimo:
Indossa un pantalone cargo a vita bassa color verde militare, aderente sul pube e lievemente più largo sui polpacci, restringendosi alle caviglie per far spazio agli scarponcini da trekking morbidi, grigi e con lacci verde fluo. Tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene due fuda con tronchetto, due tonici curativi e due di recupero del chackra. Superiormente un maglione beige ben sposa la fusciacca smeraldo che attraversa trasversalmente l'intero busto e cinge la vita. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa che continua a tacere, segno che non sta attingendo alla sua innata. Anche se quel giorno non piove sembra che stia per farlo ed è l'ennesimo giorno in cui rimane ad Oto, la sua convocazione dovrebbe aver luogo l'indomani ed anche se i suoi allenamenti sono sospesi ha deciso di non ignorare del tutto il suo Fuuton tornando al campo di addestramento, i continui tentativi di rinunciare all'uso dell'innata sembra si stiano sposando al maltempo, essi eprò vengono meno quando vede da lontano una figura che riconosce, quella di Katai, vestito a lutto come al solito appare magro, si sa che il nero sfina, ma ad una adeguata distanza da riconoscerne il passo rallenta, si sofferma e si limita ad osservarlo, ad almeno una ventina di metri, rivelando tutta la sfiducia che provi nel genjutser e convogliando il chackra verso i granelli della propria Sunodeki iniziando a centellinare il suo tempo all'inverso. Come potrà affrontare una missione con lui è mistero che solo Akainu dei due non si è forse posto ma l'occasione di parlare è ghiotta, eppure in quel richiamo sceglie di non disturbarne componendo con fare cheto il sigillo della capra ed il bue, richiamando quella manciata di granelli atta a comprimere un bulbo oculare, ricollegandovi il nervo ottico ma mantenendo a sè quella che è la sua solita vedetta, ad una spanna dalla spalla destra{2xfuda con tronchetto, 2xtonico chk, 2x tonico salute, Inn Controllo della Sabbia II 2/4-Occhio di sabbia 2/4- CHK ON 70/75} Un'altra giornata, che ormai che si omologa a tutte le precedenti, con un'atmosfera cupa e soffocante, quasi se il cielo stesse cercando di togliere l'ossigeno agli abitanti di Kagegakure. Con una andamento regolare e le mani serrate nelle tasche di un paio di pantaloni cargo color antracite, ecco che un valoroso e imponente shinobi alle prime armi si aggira tra le vie di Oto, già percorse in precedenza, ma questa volta di propria iniziativa. Attaccata alla pelle c'è una inconfondibile maglia termica che lo avvolge, dal collo alle caviglie, ed estendendosi anche sulle braccia fino ai polsi. Ai piedi un paio di calzari, mediamente sporchi, che sono anch'essi ancorati alle caviglie del ragazzone. Il suo volto è riflessivo, mentre le gambe si alternano, a perdi tempo, in una passeggiata che è permessa da una mancanza di impegni, e da un'attrazione naturale verso l'ultimo luogo in cui ha incontrato colui che sta cercando. Continua per quella strada, passando a vari edifici, ripensando a quella batosta subita e per cui avrebbe messo da parte ogni tipo di orgoglio e di sicurezza, per prevenirla in futuro. Continua seguendo alcuni punti di riferimento, come l'entrata per la scuola dei più piccoli, ed infine giunge ad un angolo, che voltato lo avrebbe portato verso alcune vecchie tettoie, dietro le quali sarebbe spuntato il campo. Non sarebbe stato sicuro di trovarlo, ma il telefono è scarico, e non ci sarebbe stato comunque allenamento migliore di quello. Continua. Si apre un varco, in un'ampia visuale, piena di terra e con al centro, come l'ultima volta, un punto nero, che assorbe la poca luce di quella mattina, ma con tratti pallidi e candidi, in un contrasto che ormai Kurou ha compreso e accolto anche nel carattere dell'Uchiha. Continua imperterrito, senza guardarsi troppo attorno, sollevato da aver trovato il motivo di quella scampagnata, e inizia a cambiare espressione in un bel sorriso, un po' imbarazzato a dire il vero. < Yo! > prova ad attirare l'attenzione ad ancora una decina di metri di distanza, in cui avrebbe sventolato la sua mano destra vicino al volto, mentre l'amico viene avvicinato da quei passi incessanti. < Ti disturbo? > la paura è proprio questa. Non gli piacerebbe essere interrotto a metà allenamento, ed avendo una grande propensione a mettersi nei panni altrui, la domanda sarebbe stata dovuta. Il chakra saetta nel corpo, ma quest'ultimo è fermo. Immobile. Stabile. Il centro del campo d'addestramento, delimitato da uno steccato ligneo, che compone l'intero perimetro e lo definisce, è preso d'assalto da quell'Ombra slanciata e longilinea, dai capelli corvini, scossi nella chioma ispida e ribelle, che ricade qua e là sulla fronte e sul capo, coronando i tratti obliqui e ripidi, scoscesi. Le mani sono unite nel sigillo della [CAPRA], atte a fortificare una concentrazione crescente, ferrea, determinata. Gli occhi, infatti, sono socchiusi, ma è proprio lì che avviene il miracolo del chakra. Quest'ultimo, infatti, è dirottato nel sistema ottico, deviato nel suo corso naturale per essere impiegato, in quantità, per imbibire i tessuti dell'apparato visivo. Muscoli, nervi, connettivo ; tutto impregnato da quell'energia psicofisica che alterna spirito e corpo, mescolati in un unicum indissolubile. La reazione tra chakra e geni si esplica in una cascata enzimatica, che si sussegue sino ad indurre il cambiamento fenotipico dell'iride, dal nero buio e profondo, al rosso vermiglio. E' quando, infatti, le palpebre si sollevano, che si rivela l'arcano: Sharingan. E gli occhi di brace si piantano sul bersaglio di legno. Non sembra notare il sopraggiungere di Kore, così secca da risultare leggera anche sul terreno brullo del campo d'addestramento. Solo il rintocco ruvido della sua giara sulla schiena potrebbe risultare udibile, ma non a chi, come il giovane Uchiha, sembra estremamente concentrato sul proprio da farsi. E' la voce di Kurou,però, a destarlo da quel torpore meditabondo. Lo sguardo devia, in direzione del suono, per primo e dell'uomo, poi. Lo indaga, in silenzio, in un'occhiata di sangue e pece, proprio come l'ultima volta. Ed è bastata quella, appunto, per farlo finire in ginocchio. < Yo > Replica, pacato, emulando il saluto altrui. Non batte ciglio, prima di rispondere. < Affatto. > Conciso. < Che ci fai qui ? > Domanda, a sua volta. [Chakra On 60-2/60][Doujutsu lv.2 Off > On]12:46
Utente anonimo:
A differenza di Kurou se ne sta ancora a distanza la Sabaku, così vede quel ragazzone avvicinarsi a Katai riconoscendo lo stesso, per quanto visto solo due volte.Inizialmente osserva lo scambio tra i due, riconosce non un inizio di allenamento ma l'interruzione di uno da parte di Kurou stesso. Non potrebbe origliare quelle prime parole ma decide comunque di avvicinarsi a quel punto, senza fretta nè lentezza ma con una meta precisa si approssima ai due probabilmente individuata prima di quanto non sarebbe udita per mera presenza -se di questa possiamo parlare nel suo caso viste le dimensioni-. <Buongiorno.> Un vago verso il suo che lascia scivolare tuttavia gli occhi contornati di nero intra palpebrale tipico dei canidae su Kurou. <Come te la passi?> Proprio verso il ragazzone si dedica inizialmente spostandosi solo dopo su Katai, come se avesso lasciato alle sue attenzioni sull'altro un ruolo marginale, statica ormai a cinque metri da lui le braccia si incrociano mollemente sotto i seni scarni mentre l'occhio che semplicemente ruota da destra a sinistra oltre la sua spalla sembra di lei la parte più animata. <Possiamo parlare? Dobbiamo iniziare a organizzare la nostra missione...Aspettavo di finire un compito per scriverti.> Ma se l'è trovato quasi davanti quindi evidentemente decide di rendere utile quel tempo e quella occasione a quanto pare.La Sabaku appare quasi uniforme, pallidi e biondi i capelli, così come sabbioso è il colore delle proprie iridi, beige il maglione e color ambra la sua Sunodeki, quasi spicca l'occhio di sabbia tatuato alla nuca con l'iride rossa degli Uchiha ma un tipico tomoe di sabbia colorato invece che nero {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant - CHK ON 68/75} Un'occhiata basta, per togliergli il sorriso dal volto, e ributtarlo sulla neutralità. Proprio quegli occhi sono a ricordargli il perchè è giunto fino a lì e con una calma abissale, avrebbe tenuto il contatto visivo, cercando questa volta di non cadere vittima di quello sguardo incandescente, anche se la cosa non sarebbe stata minimamente sotto il suo controllo. L'artista marziale, con il solo ciuffo incollato a se stesso a risultare allegro nel complesso del suo volto, prova ad aprire bocca nuovamente, prima di essere interrotto da piccoli ma incessanti pestoni, che andrebbero a grattare quel suolo ancora secco nonostante le nubi, che distolgono l'attenzione qualche istante, ma abbastanza per rendere nota una presenza familiare. < Kore-san! Che sorpresa! > si disegna un'espressione lunatica su Kurou, prima sbigottita, nel tentativo di riconoscerla, da quei capelli platino e l'inquietante occhio fluttuante, per poi passare ad un grande sorriso nel constatare di avere ben due belle persone dinnanzi a lui. < Abbastanza bene... > Ma si interrompe subito, notando che forse l'obbiettivo di quella apparizione è proprio Katai, che viene ora interpellato dalla maestra della sabbia, in questione che appaiono come serie, di cui Kurou non sa un bel nulla. Subito il bestione si agita diventando un po' rosso, forse esageratamente preoccupato della situazione in cui si trova. < Ah! Ehm, se sono di troppo vi aspetto laggiù... > indica dietro di se, ridendo con imbarazzo, una panchina al bordo del campo d'addestramento, già preoccupato di sentire cose che non dovrebbe, in quanto conosce bene i rischi di rivelare informazioni di missione private, essendo lui un pessimo bugiardo. E continua a fissarlo. Quelle orbite vermiglie lo inchiodano sul posto, indagandone i tratti , le reazioni, gli impulsi nervosi, che si codificano e traducono in gesti motori, ma lo Sharingan pare poterne assaporare ogni sfumatura. Così, dietro quelle due gocce nere, appese ad un cerchio del medesimo colore, che circonda e strozza la pupilla buia, lo osserva. Il silenzio che segue alla sua domanda gli lascia spazio e tempo per approntare l'ennesima strategia, atta a ricreare il momento esatto in cui l'Arte del Fulmine si è palesata ed ha cambiato il corso dei suoi eventi. Ora ha qualcosa in più con cui affrontare il nefasto Mondo degli Shinobi. Qualcosa che, però, riesce a stento a controllare ed è ancora impegnato ad apprendere, tra rotoli e pratica. Ecco perché, ora, devia nuovamente il flusso del chakra, questa volta verso i piedi, anche questa volta in silenzio, proprio come fatto in precedenza e l'energia psicofisica si agita, ancora una volta, finendo per concentrarsi negli arti inferiori, specialmente nei piedi, avviluppati da calzari ninja dalle tinte fosche. E lì si esterna, tramite ogni tsubo presente, in una patina collosa e aderente, ma invisibile, che fascia la suola delle scarpe, permettendo allo shinobi della Nota Nera di vincere la gravità, nonché leggi della Fisica legata ad attrito e moto. Da un angolo, però, spunta quella sagoma fin troppo nota, decisamente inopportuna in ogni sua apparizione, non tanto per la quiete pubblica, quanto per la sanità mentale del giovane Uchiha. Quest'ultimo, però, lascia che i due abbiano esplicato i loro convenevoli, rinunciando ad un primo saluto, in favore di una risposta più diretta. < Parliamo. > Decreta, senza curarsi della presenza di Kurou, con il quale scambia una semplice occhiata, l'ennesima. < Sentiti libero di rimanere. > Lo incoraggia, ma senza sorrisi, senza gesti, lasciando che le labbra si distendano in un tenue sorriso, timido, appena accennato, ma spontaneo. < Io non so nulla di questo killer > [Attualità Lv.I] Mette le mani avanti, tornando su Kore. < Qual è il piano ? > Domanda, perplesso, andando a rimbalzare l'attenzione tra la fennec e l'occhio di sabbia che aleggia su di lei[Chakra On|58-1/60][Sharingan Lv.2 ON][Rilascio del Chakra Avanzato 2/4]13:19
Utente anonimo:
Il capino biondo della fennec si inclina verso Kurou, per qualche istante sembra confusamente attratta da qualcosa di pronunciato dall'altro. <Non pensavo ti ricordassi.> Di cosa non lo dice inizialmente, raddrizzando il viso emaciato. <Il mio nome.> Dimenticare il pene esploso forse sarebbe stato troppo persino per lei, adesso sorge il dubbio che sia lei a ricordarsi quello del Taujutser e che stia prendendo tempo per accedere a quello specifico cassetto mnemonico. Le parole di Katai e l'invito all'altro a rimanere le giungono in soccorso, non sembra intenzionata ad interrompere l'allenamento dell'Uchiha ma qualcosa lascia presto intendere che la chiaccherata potrebbe farsi piuttosto lunga, granelli che continuano a dissiparsi oltre la sua schiena verso il basso come se si stessero agglomerando piano piano in qualcosa inizialmente informe. <Non è un segreto.> Sembra comprendere l'imbarazzo di Kurou cui si dedica per primo, la vocalità sempre la medesima, sillabata e arida, priva di accezione alcuna, ma la sua attenzione torna sull'occhio vermiglio di Katai con il suo terzo occhio, quello di sabbia e che pare più dedito all'interesse per l'Uchiha di quanto non lo siano i propri e concreti. <Ho chiesto una femmina Uchiha, non è stata esattamente una mia idea.> A buon intenditore con quella prima frase sono lasciate poche parole. <Mi ha detto che hai scelto un seno prosperoso. Il killer è avvezzo da quel che so a giovani ragazze, quasi tutte more e di bell'aspetto. Vorrei che ti concentrassi su un viso gradevole, è quello che lui sfigurava alle sue vittime.> La sua preoccupazione per lo svelato interesse di Akainu al davanzale esorbitante di Kataia sembra finalizzato all'archetipo della ragazza ideale del killer e quando quel costutto alle sue spalle cessa di richiamare granelli una poltrona alta poco meno di lei, simil pouff e senza schienale è il passo indietro cui si destina, richiamando le gambe sulle proprie sabbie ne incrocia e si accomoda. <Non ti è stato detto nulla? Perchè hai accettato?Sono motivata a catturare il Killer, Katai, mi preoccupa se la prendi a noia la questione.>Ha bisogno di qualcuno motivato, su questo sembra più secca, abbastanza da sollevare tutti e tre gli occhi a cercare di studiarne le reazioni mentre siede sul suo durissimo pouff di sabbia come se fosse la cosa più morbida e familiare del mondo. {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant - Poltrona 2/4- CHK ON 64/75}Il weekend è quasi finito a Kagegakure ma le persone non si fermano, né gli shinobi che sono al campo di addestramento di Oto né per altre persone li in zona. Poco fuori dal campo di addestramento i nostri shinobi potranno sentire una musichetta tipica dei venditori ambulanti, un uomo di mezza età spinge il suo carretto pieno di cavoli. È un uomo dalla carnagione scura potrebbe effettivamente sembrare di Suna. Indossa una tunica verde e beige ed un turbante dei medesimi colori <Cavoli! Vendo cavoli! Gli alimenti preferiti dalle capre domestiche!>[Riferimento: https://static.wikia.nocookie.net/avatar/images/2/2f/Cabbage_merchant.png/revision/latest?cb=20140112200908]
[Riferimento: https://pin.it/2nrrPrQ]
[Campo - Carretto ambulante] Un'ennesimo sorriso arrossato in risposta all'osservazione della ragazza, ma questo è utile a mascherare la risposta, visto che sarebbe stata un ricordarsi del suo nome in quanto personalità particolare, almeno quanto il presente Katai, sebbene in modi diversi. Ormai il trauma del primo incontro sembra essere sostituito dalla conversazione del secondo, e agli occhi di un taijutsuer ella è semplicemente una tipa tosta e diretta, sebbene l'episodio rimanga indelebile nel suo identikit. Nessuno dei due sembra intento a cacciarlo, il che lo lascia un po' sorpreso, e gli permette di rilasciare la tensione dei nervi, accusata dalla paura di essere di troppo, quando uno schiamazzo sembra riempire l'aria, con una propulsione notevole, non propriamente indirizzata ai tre ma che esplode nell'area circostante. Si gira quindi di riflesso, nella direzione dalla quale sembra provenire il frastuono, con una soglia dell'attenzione di un criceto, perdendosi tutto quello di cui i due stanno parlando. < Scusate... > avrebbe soffocato in mezzo alle labbra, sempre girato verso il suono, andando a comporre un piccolo gesto con la mano, come di attesa, mentre le sue gambe si sarebbero mosse da sole come attratte da quel a latrato, partendo in una corsetta che sarebbe terminata solo all'arrivo dello shinobi sulla strada, ormai a diversi metri di distanza dagli altri due, che avrebbe raggiunto di nuovo dopo aver esaurito la sua curiosità. Raggiunto il marciapiede, avrebbe girato il testone capelluto, usando il ciuffo come ago di bussola, per una o due volte, fino a localizzare la provenienza di quel rumore che avrebbe eventualmente individuato come carretto ambulante. < Cavoli? Effettivamente, potrei averne bisogno... > Non ne ha. E' l'ennesima vittima del marketing perfetto condotto da quei venditori, che spesso prendono per sfinimento, più che per bisogno. Il passo si fa più lento, mentre il ragazzo in abiti da addestramento si avvicina a questo signore adulto, dalla tonalità più abbronzata. < Salve, quanto costano? > Ormai ci è cascato con entrambi i piedi. La mimica del volto, acceso da quei due fuochi cremisi nelle orbite, non cambia, non molto almeno. Le labbra, infatti, sono l'unica nota d'enfasi su quel viso giovane, affilato. La bocca si arriccia appena, nell'attimo in cui la Sabaku accenna a qualcosa di più di un semplice saluto, proprio verso Kurou stesso. < ... > Non annuisce, ma si limita a scivolare, almeno visivamente, verso l'imponente figura, che, nel trio, spicca considerevolmente, soprattutto su quel paesaggio brullo e spoglio, che, se non fosse per gli elementi rocciosi e legnosi - installati per il semplice fine d'essere bersagliati - sarebbe vuoto. L'eccezione è rappresentata da quell'insolito trio, ritrovatosi in conversazione , per puro caso, o forse no. Entrambi, per qualche motivo, in qualche modo, sembrano essere sulle tracce dell'Uchiha. < Ho accettato di aiutare te, ma solo a patto che il clan e Akainu accettino di aiutare me. > Sentenzia, pacato, ma in tono spicciolo. Lo sguardo cremisi che insiste sul volto della Sabaku, indiscreto, invadente, ostinato a perpetrare quella silenziosa fissità di cui è promotore e protagonista. < A proteggere il villaggio. > Chiarisce, infine, aggiungendo dettagli a quell'accordo. < Mi è stato detto che l'assassino predilige vittime di bell'aspetto, ma poco altro. > Solo pochi accenni, appunto, che non gli hanno lasciato molta scelta, se non quella di indagare ulteriormente. < Dimmi di più. > La esorta, questa volta a fronte di un respiro più lungo, più profondo, più rumoroso. La pazienza, in fondo, non è il suo forte. E mentre il silenzio cala nella conversazione, una nota stridente, molesta, riempie la pausa e si colloca, con forza, tra di loro, portando il giovane Uchiha a torcere il collo verso l'ingresso del campo d'addestramento, cercando la fonte di quel suono, almeno visivamente. Di fatto,però, non si muove di lì. < Ti servono dei cavoli per cena, Kurou ? > Domanda, all'indirizzo del Nakayama. Ma quest'ultimo è già partito per la tangente, irrimediabilmente attratto da quella pubblicità opprimente. < Vieni, parliamo mentre lo raggiungiamo. > Invita, nei confronti di Kore, senza attendere un suo cenno d'assenso, piuttosto iniziando ad incamminarsi verso la fonte del rumore. [Chakra On|57-1/60][Sharingan Lv.2 On][Rilascio del Chakra Avanzato On]14:17
Utente anonimo:
Mentre qualche nodo alla loro conversazione si scioglie, ospitando la seduta cheta della Sabaku, una distrazione soggiunge nella forma di una musica ma soprattutto di un urlo e soprattutto ancora di una parola: "capre".Di scatto il viso emaciato si volta verso il limitare del campo e sul venditore ambulante che potrebbe esser il suo vicino di casa a giudicare dall'aspetto -caratteristica che tuttavia lei non possiede in senso estetico quindi non lo giudicheremo in provenienza in base al colore della pelle in pieno stile inclusivo-.<Una capra domestica nana?!>Le braccia si sciolgono per sollevare il suo braccio sinistro. <Aspetta Kurou!>Ah, allora il nome se lo ricorda, quando serve, cercando di intercettare il ragazzone che va verso il venditore di cavoli. Cerca di attirare la sua attenzione alzando la voce ma non animandola. <Puoi chiedergli se sa dove posso trovare una capra domestica nana?>Ad ognuno il suo feticcio a quanto pare e quella richiesta viene mossa verso il Konohano con una schiettezza fredda quanto disarmante: vuole una capra nana, l'aver promesso ad Akainu che non avrebbero avuto una capra domestica non rende quell'occasione meno ghiotta di quanto non sia, pare.Persino Katai sembra più interessato ai cavoli portando la Sabaku a sciogliere braccia e gambe dalla sua seduta per richiamare il passo a seguire il ragazzo. <Non darmi ordini. è la mia missione. Questo killer ha fatto molte vittime, lo stai sottovalutando?> Chiede infine con fare diretto vedendo che l'altro non l'aspetta ma non facendo nulla oltre quelle parole per affrettare il passo. No, dovrà dire ad Akainu che è stata una pessima idea, forse lavorerebbe meglio con Shiroichi ed al Nara sembra davvero interessare partecipare a quella cattura. La sua poltrona aleggia sgretolandosi piano piano ma solo parte della sabbia torna alla Sunodeki mentre la rimanenza resta una nube vaporea appena discernibile allo sguardo nel seguirne la direzione. <Il caso è in mano alla Shinsengumi, sai che non possiamo essere indiscreti, almeno?> {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant - Poltrona - CHK ON 62/75}Evidentemente il nostro venditore ambulante ha trovato degli amanti delle verdure! Dev'essere il suo giorno fortunato; ultimamente tutti quanti preferiscono andare a mangiare fuori! Nessuno capisce più il valore della cucina casalinga. Kurou è il primo a raggiungere l'uomo e chiede i prezzi della merce <Buon pomeriggio!> dice il mercante allegro <Un cavolo viene 50 ryo, però te ne do tre a 110!> risponde lui attendendo una sua risposta mentre prende il più bel cavolo che ha sul carretto <Guarda che bello che è! Grosso, lucido e profumato> Con un po' di attenzione sul banchetto si potranno notare anche dei portachiavi intagliati in legno a forma di capra con gli occhietti fatti in vetro levigato arancione. [Riferimento: https://pin.it/2nrrPrQ]
[Carretto ambulante] Durante la sua carica, tutto ciò che può fare quel rinoceronte con tanto di corno fatto di capelli è aguzzare le orecchie, per capire la provenienza del suono e allo stesso tempo intercettare le parole della shinobi alle sue spalle, a cui, per non distogliere l'attenzione dell'obbiettivo, rivolge un semplice pungo chiuso col pollice rivolto al cielo. Non ha tempo di elaborare la richiesta stravagante, ma ne ha per imparare a memoria la frase e riportarla così com'è a quel negoziante. Arriva un po' ansimante, di fronte a quello che sembra a tutti gli effetti un banco, con diversi cavoli in esposizione, mentre riesce a notare anche qualcosa simile a dei gadget a tema capra, anche se non è ciò su cui si vuole concentrare. Ascolta attentamente e annuisce, mentre porta quella mano destra, dapprima cadente sui fianchi, alla tasca posteriore dei pantaloni, estraendo un portamonete marrone, dal cuoio un po' crepato, forse per la stagione fredda e piovosa. < Uno può bastare, grazie! > Estrae il giusto ammontare dalla sua riserva, contando attentamente, mollando quindi sul bancone cinque pezzi da 10 ryo, e osservando il cavolo che da per scontato essere buono, non notando ammaccature esagerate sulla superficie (Cucina lv.1). < Una mia amica vorrebbe sapere anche se conosce uno che vende capre... Capre nane credo che abbia detto... > In attesa di risposta, avrebbe avanzato un ulteriore richiesta, molto semplice, indicando il retro del manco con l'indice della mano sinistra, usata prima per estrarre il denaro < Me lo metterebbe in un sacchetto? > e pensando al susseguirsi delle due frasi avrebbe continuato < Il cavolo, non la capra... > La sua espressione è seria, davvero timoroso che avrebbe potuto mettere una capra in un sacchetto. Avrebbe quindi riposto il suo portafoglio nel di dietro, con quella mano destra lo sorregge attualmente, rendendosi libero per ricevere quella succosa verdura e la risposta da riferire a Kore. Un sospiro. Lungo, prolungato, rumoroso. E' tutto ciò che segue a quella prima domanda, posta dalla Sabaku e verso la quale, ora, rivolge una mera occhiata, seppur incandescente - e non tanto per l'enfasi, quanto più per il reale colore dell'iride. < Ordini ? > Domanda, fermando il passo, d'improvviso e torcendo il busto di circa novanta gradi, offrendo solo un fianco alla mercé della kunoichi. Un solo ed unico occhio, che le si pianta addosso, con insistenza. Le sopracciglia, però, si stringono vagamente , proprio verso lo sguardo, schiacciando quest'ultimo su gli zigomi. < Non do ordini a nessuno. Non sono fatto per dare ordini. > Gracchia, ma senza astio, tradendo solo una sfumatura di delusione. < ..io.> Conclude, quasi a corollario di quanto appena detto, finendo per specificare la sua attitudine, la sua solamente. E chi vuole capire potrebbe farlo, ma senza neanche troppa immaginazione. < Stai facendo molte domande, ma senza dare nessuna risposta. > Non allarga le braccia, né si stringe tra le spalle, ma si limita a riprendere il passo, voltandole la schiena , offrendole la vista solamente del ventaglio rosso e bianco, tipico segno del suo clan, stampato ,in maniera stilizzata ,sull'indumento. E la sciarpa ondeggia appena, sulla parte posteriore delle spalle, oltre quella destra specialmente, al ritmo dei passi. Raggiunto il perimetro del campo, si adopera per tentare d'individuare il sentiero percorso da Kurou, la sua traiettoria e , di conseguenza, anche il venditore ambulante. < Kurou, ho un'idea. Aspetta. > Schiamazza, animandosi, almeno verbalmente, perché le mani rimangono lungo i fianchi, questa volta ficcate nelle tasche dei pantaloni. < Ti ho visto in divisa da cuoco, una volta. > Rievoca, mentre a piccoli passi, tenta di avvicinarsi al Nakayama. < Perché non compriamo dei cavoli e li portiamo ai poveri di Kiri ? > [Chakra On|56-1/60][Sharingan Lv.2 On][RIlascio del Chakra Avanzato ON]14:51
Utente anonimo:
Il capo biondo della Sabaku si scuote appena, sulle prime parole di Katai, ma non dice nulla. I passi muovono, non fa nulla per accelerare davvero avendo le gambine più corte assai di quelle di Katai salvo rallentamenti dell'altro si tiene più o meno arretrata. La schiena di Katai che le viene rivolta è un'occasione quasi più ghiotta della capra ma è la sfrontatezza con cui ne ha incrociato l'occhio cremisi che si lascia maggiormente intendere nel silenzio. <Perchè non mi sembri motivato, e questa missione è importante per me, se non hai voglia di fare del tuo meglio non preoccuparti, dirò ad Akainu che sei stato eccelso ma non ne abbiamo cavato nulla e terremo per noi la cosa.> è disposta a mentire all'Uchiha pur di non fallire nel suo intento. <Ho avuto accesso agli archivi, dirti tutto quello che so senza sapere se almeno vuoi davvero trovarlo questo assassino sarebbe contro producente per il mio piano.> Sentenzia senza fronzoli quelle parole, eppure è vero quanto detto dall'altro, sta mantenendo riserbo come se fosse diffidente sulle intenzioni altrui, quelle parole non lasciano emergere che questo, trovarsi Katai in un obbiettivo importante e personale solo perchè debbono scambiarsi favori al tomoe tra Uchiha sembra cosa fuori prospettiva per la Sabaku. <Non si limitava a ucciderle, disegnava sulle loro carni sfigurandole, tutte belle ragazze sui venti anni.> Solo questo, aggiunge, una specifica che sembra lasciar intendere quanto lei non stia cazzeggiando nelle sue intenzioni al punto da continuare ad indagare su un caso ormai in seno alla Shinsengumi. Ormai giunti nei pressi del carretto la sua attenzione si propaggina sui portachiavi, i tre dovrebbero essere tutti a portata visiva di tutti, di certo al suo terzo occhio non sfuggono i due mentre potrebbe sfuggire lei che indica il portachiave puntando l'occhio di sabbia proprio verso Katai. <Lo voglio.> Solo questo sillaba, sembra proprio verso l'Uchiha seppur il prezzo dei cavoli sia esorbitante, come se fosse una sorta di implicita richiesta ora che può cogliere la risposta del mercante a Kurou in merito alla capra l'amica è lì, presente a sè stessa ed abbassa il braccio destro che s'era ringalluzzito forse più del dovuto {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 60/75}<Va benissimo ragazzone> risponde l'uomo con un sorriso prendendo le banconote e mettendole in tasca per poi prendere automaticamente un sacchetto di carta e mettervici dentro il cavolo porgendolo a Kurou. Arrivano poi gli altri due shinobi in compagnia di Nakayama <Sono sicuro che la povera gente di Kiri apprezzerà questo pensiero così altruista> dice l'uomo che non ha per niente intenzione di vendere quanti più cavoli possibile per portare soldi a casa <Mia moglie alleva proprio capre domestiche nane, diamo loro da mangiare questi stessi cavoli, crescono forti e in salute!> dice in risposta alla domanda sulle capre domestiche nane <La potete trovare a Suna! Al bazar!> dice lui. Arriva poi la Sabaku e l'uomo che appunto bazzica quelle zone la riconosce come membro di un clan della sua zona <Per la signorina di Suna il portachiavi è in sconto! 100 ryo! Li ho intagliati personalmente da diversi tipi di legno, quelli chiari sono di legno di pino! Annusatelo, potete sentire ancora l'odore di resina!> Insomma quest'uomo fa di tutto pur di sbarcare in lunario e portare la pagnotta a casa. [Riferimento: https://pin.it/2nrrPrQ]
[Carretto ambulante] Volta lo sguardo verso dove è arrivato, torcendo solo i muscoli del collo, per vedere gli altri due che arrivano con Katai che lo richiama all'attenzione, e Kurou è molto pronto ad accogliere le sue parole, ora che ha finalmente acquistato il suo cavolo. Katai, che lo ha rincorso fino a quel punto, forse solo per dire quelle dolci parole, appena uscite dalla sua bocca minuta e sottile. Gli occhi di un bestione, che di nuovo riesce ad intrecciare la sua coscienza con quella dell'Uchiha, imbibisce gli occhi di commozione, in un misto tra fierezza verso un compagno così attento al prossimo e vergogna nel non aver pensato una cosa così semplice ma così altruista al fine di aiutare quella povera gente, in condizioni disperate da sempre. < Katai-kun! > esclama, asciugandosi rapidamente gli occhi sfregandoli contro la manica di quella maglia termica, apparendo vulnerabile agli occhi di tutti i presenti, sotto quelle parole gentili di un grande shinobi. Si sarebbe girato verso il commerciante, con volto determinato ma ancora un po' imbronciato dalla commozione. < Me ne dia altri 5, per favore! > Estrae di nuovo il portamonete, in attesa del conto finale, che sarebbe stato forse fuori dalle sue possibilità, ma che avrebbe provato ad estinguere con tutto se stesso, per quella buona gente. Intanto avrebbe ascoltato la risposta del mercante alla domanda sulle capre, ma questa volta ci sarebbe stata la diretta interessata ad ascoltare, seppur la voglia di una capra domestica risultasse sempre più ambigua, nei suoi pensieri. < Ti piacciono le capre? Il loro formaggio era pregiato nei ristoranti in cui ho lavorato... > è rivolto a Kore, un po' per capire il suo interesse, un po' per distrarsi e non pensare di nuovo alle parole dolci dell'amico, che lo avrebbero fatto scoppiare a piangere di sicuro. Sbatte le ciglia, una volta solamente, quasi a voler dirimere ogni sfocatura su quello sguardo. Occhi cremisi, contornati da un cerchio di pece, al quale sono attaccate due lacrime di pece. Questi , incandescenti e macchiati di nero, si rivolgono verso Kore, ancora una volta. A lungo la osserva, in silenzio, quasi volesse strapparle qualcosa dal volto, senza aprir bocca. Si confronta, probabilmente, più con sé stesso che con l'altra. Inspira, a fondo, andando a gonfiare il petto e sollevare le spalle, proprio contro quella maglia scura, che tiene addosso al corpo slanciato e longilineo. E' poco più alto di Kore, è vero, ma le sue leve inferiori si alternano con lentezza, serafica calma o forse solo profonda distrazione. Non ha mollato, infatti, la propria concentrazione sul sistema circolatorio, non ha desistito dal perpetrare quell'allenamento al quale si era votato e che, adesso, tiene solamente in sospeso. La presa sul terreno, per quanto questo non sia umido, né scivoloso, né bagnato, è alterata dal controllo del chakra che deriva proprio dalla ferrea volontà di determinarlo, di soggiogarlo al proprio volere. Un allenamento silenzioso, mirato a dividere l'attenzione , adesso, tra Kurou, la kunoichi e la risposta del venditore ambulante. < Questi cavoli sono pochi per un intero quartiere. > Rimugina, portando ora la mano al mento, che si abbassa, mentre lo sguardo passa in rassegna il carretto di verdure. < Ho una controproposta. > Esclama, infine, sollevando solo gli occhi, ma non il mento, verso il venditore ambulante. < Potremmo lavorare per voi e lei fornirà, per un periodo, i suoi cavoli, al Quartiere Povero di Kiri. > Se ne ha abbastanza per venderli, allora ne ha abbastanza per sfamare i più bisognosi. E Kurou, poi, potrebbe cucinarli. < E' in progetto un ospedale da campo , lei potrebbe fornire questo cibo per nutrire i meno fortunati, proprio in quel contesto. > Tradisce, senza alcuna discrezione, incalzante, partecipe di quel piano, ordito proprio su due piedi, ma del quale pare protagonista, almeno a sentirlo parlare. [Chakra On|55-1/60][Sharingan Lv.2 ON][Rilascio del Chakra Avanzato ON]15:19
Utente anonimo:
Non interviene sulla beneficienza a Kiri, segno che non parteciperà. Non vige -ed è palese- nella Sabaku alcun animo samaritano così la questione semplicemente viene ignorata e non commentata. La questione in risposta sulle capre nane invece non viene ignorata quando è lei a rivolgersi al mercante. <Quanto costano? Quanto sono nane? Frequento spesso il banco di datteri al Baazar e non ho mai visto delle capre nane.> Non sembra mettere in dubbio la veridicità di quella frase ma un alone di sospetto si annichilisce quando finalmente qualcuno sembra riconoscere la sua giara e quindi la sua provenienza. <Sono il mio animale preferito.> Replica a Kurou sulle capre dando forse adito in voce a quella che sembra un'emozione per poi tornare su Katai. <Regalamelo.> Indica di nuovo il portachiave con l'indice destro CERCANDO di reclamarne l'attenzione con l'occhio di sabbia che sembra si stia fissando su quello sinistro dell'Uchiha. Katai non ha risposto in merito alla reale voglia che abbia di partecipare al recupero del Killer e quello sembra una argomento in sospeso, il portachiave invece no.<Come porta fortuna per il mio trasferimento. E come regalo di compleanno, sei invitato alla mia festa...Akainu e Shiro hanno litigato, mi va se ci sei anche tu, non voglio che colui che amo si senta in disparte.> Insomma lo vuole proprio quel portachiavi ma evidentemente non ha portato con sè un becco di ryo quel pomeriggio. <Ti darò un bacio.>Vero è che non specifica dove ma è anche vero che la Sabaku nemmeno le tocca le persone, ha generalmente lo schifo del contatto, deve davvero desiderare quel portachiave. {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 58/75}L'uomo sta già scegliendo i cinque cavoli più belli da dare a Kurou quando ode la proposta di Katai; sembra rifletterci seriamente, dopotutto è una buona occasione sia per fare del bene sia per guadagnare <Facciamo così, ragazzo> dice rivolto all'Uchiha <Vi darò tutti i cavoli di cui avete bisogno però siccome sono da solo avrò bisogno di una mano per la raccolta. In cambio del vostro aiuto e per ricompensare voi della vostra bontà, ogni cavolo ve lo vendo a 20 ryo invece che a 50, che te ne pare?> propone lui sorridendo gentilmente lui che non è commosso quanto Kurou dalla proposta dell'Uchiha ma che è comunque piacevolmente stupito da quanto quel giovane pensi al sociale nonostante l'età. L'uomo poi volge le sue attenzioni alla Sabaku <Gli adulti arrivano a non più di 40 centimetri al garrese, 1000 ryo i maschi 850 i cuccioli e 1200 le femmine e puoi scegliere la tua preferita! Aspetta te le faccio vedere> L'uomo prende dalla tasca il suo Ninjaphone e apre la galleria porgendolo alla Sabaku che potrà vedere centinaia di foto di caprette. Nel frattempo l'attenzione torna su Katai <Prendiglielo dai, un regalo così carino per una ragazza così carina, magari riesci ad entrare nelle sue grazie> gli fa un occhiolino. [Riferimento: https://pin.it/2nrrPrQ]
[Carretto ambulante] Kurou mette via il portafoglio, rifacendo il movimento contrario, pensando a quanto fosse effettivamente stupido e impulsivo comprare 5 cavoli in più per decine se non centinaia di persone affamate. < Ottima idea Katai, io ci sto. > guarda fiero il commerciante, dopo aver annuito all'amico, carico per riprendere a raccogliere ortaggi, dopo aver passato l'ultima missione a buttare olive dentro a scatoloni. < Risparmierò qualcosa, così quando verremo a aiutare cercheremo di comprare la maggior parte del raccolto. > comprare all'ingrosso è sempre meglio che spendere a prezzo pieno, ma senza nulla in tasca è come essere al punto di partenza. < Questo lo prendo per la mia cucina intanto... > avrebbe afferrato il sacchetto di carta, con all'interno il cavolo pagato a prezzo pieno. Nel frattempo avrebbe osservato la conversazione tra Kore e Katai, un dibattito su uno di quei gadget di legno, effettivamente appariscenti, ma a cui la ragazza dai capelli platino sembra tenerci particolarmente. Come sempre ai modi diretti e senza fronzoli della Sabaku, Kurou sorride divertito, pensando tra se a come effettivamente in questo assomigli molto al pallido e generoso Uchiha. < Regalo di compleanno? Beh se le piacciono le capre è perfetto. > incalza un po' il discorso, per mettere un po' più di pressione a Katai, ma senza saperlo e senza malizia non avendo minimamente conoscenza del tipo di rapporto tra i due. < Quando compi gli anni, Kore? > ormai riesce solo a fare domande di circostanza, con quel cavolo nel sacchetto che trasuda, aspettando di essere cucinato. L'occhio di sabbia della Sabaku, così caratteristico da identificarla, al pari della sua giara, si avvicina a tal punto da risultare più insistente del proprio sguardo. < Nh ?! > Un mugugno, sordo e gutturale, che si solleva dalle corde vocali, un singhiozzo di quest'ultime, che si pianta contro le labbra unite, giunte, in una linea sottile, che solca il viso, poco al di sopra del mento aguzzo. < Toglimi questo coso..> Si scansa, appena, facendosi indietro d'un passo, salvo poi rinvenire, più lucido, meno istintivo ed impulsivo. < Per favore. > La parola magica, quella che gli ha strappato di dosso già una volta, ma era costipato e stritolato in una morsa di sabbia. Questa volta, invece, non c'è alcuna presa magica su di lui, ma è di sua spontanea volontà che si erge a forma educata e comprensiva della psicolabilità altrui. Sia mai che lo interpreti come un altro ordine. < D'accordo. > Accetta, replicando alla Sabaku, in merito al portachiavi. < Ma tu ci aiuterai con il quartiere povero di Kiri. > Controbatte, rivelando la sua proposta, nel tentativo di trascinare quella kunoichi in una crociata che ha oramai intrapreso da tempo e che, di fatto, non pare voler abbandonare. E' una questione personale, forse. Forse qualcosa di più. Quel luogo gli è caro e sembra intenzionato a sanarne le criticità, in un modo o nell'altro. < Un-un bacio ?! > Biascica e ora le mani si sollevano, entrambe, sventolando dinanzi al viso, scuote il capo e la chioma corvina. < No, no no. Non minacciarmi. > Lui lo prende come un vero e proprio pericolo. < Prendo il portachiavi, allora. > Si affretta, andando a mettere le mani alla tasca, quando ecco che, qualcosa, oltre all'equipaggiamento, sembra mancare. < Hei ! Ma che ?! > Il suo portamonete. Sparito. < Ma dove..?! > Tasta le tasche, sguardo basso e interrogativo. < Il mio portafogli. E' sparito. > Borseggiato giorni prima, ma se ne accorge solo ora. < Senta, mi lasci il suo numero di telefono. Mi chiami quando vuole e sarò da lei con il denaro necessario per comprare il raccolto ed il portachiavi. > E' serio, sebbene angosciato e lo sguardo punta dritto sul mercante. < Io e lui..> Indica Kurou. < Vi aiuteremo a raccogliere, a patto che poi lei fornisca un approvvigionamento continuo all'ospedale da campo del quartiere povero. > Novello diplomatico , si erge a mercante lui stesso. Non di cavoli, no, di anime. D'altronde, il Sacrificio è la Via del NInja, no ? [Chakra On|54-1/60][Sharingan Lv.2 On][Rilascio del Chakra Avanzato ON]16:07
Utente anonimo:
Il mercante si è decisamente attirato le attenzioni della Sabaku con un prezziario ed una lista di foto, la Sabaku infatti allunga le mani per vedere le foto. <Mi sarebbe sempre piaciuta una femmina...> Ma scorrendo la galleria sembra fissarsi su un cucciolo maschio -questo però non lo sa,
o almeno non ancora- tutto bianco e con un occhio nero. <Tomoe sarebbe un nome bellissimo per questa capra.> Gira il Ninjaphone verso il mercante. <Se non è ancora stata venduta può dire a sua moglie di tenermela da parte? Passerò a prenderla nei prossimi giorni.> Akainu la ucciderà, questo è poco ma sicuro, per rabbonirlo le serviranno tempo, sangue freddo e tutte le doti da femme fatale che non ha, dovrà cercare tra gli hentai dell'Uchiha qualche fantasia perversa che disconosce per avere quella capra ed assicurarsi un granello di felicità in più nella propria esistenza. Quando lascia al mercante il telefono realizza che è la prima volta che la tacciano per carina, già tanto che non le hanno dato del maschietto acerbo grazie alla voce comunque morbida per quanto atona, ma carina suona di leccata di culo persino per lei. Si limita quindi ad occhieggiare la risposta di Katai. Fa una cosa strana verso Kurou, e non è la prima volta: sorride. L'aura bonacciona che quell'energumeno tira fuori sembra donarle qualche sforzo dovuto alla conoscenza delle reazioni umanamente accettate che generalmente non ha. <sedici giorni fa...Ma non lo sapeva nessuno e i miei amici ci tengono che organizzi una cena. Vuoi venire?> Insomma, sembra che per lei sia passato più come un giorno qualsiasi ed effettivamente così è stato non fosse per la modalità in cui ha trascorso le sue ferie. Mentre la Sabaku sembra rivolta a Kurou l'occhio di sabbia è rimasto su Katai finchè non è l'Uchiha stesso a protestare, voltandosi nella sua direzione distanzia il proprio occhio qualche istante.<Perchè ti fa così impressione? Gli occhi dovrebbero essere quasi simbolici per te, è un occhio...> Effettivamente lo schifo come se stesse aprendo una rana su un banco da laboratorio potrebbe non esserle del tutto chiaro, per quanto giustificato. Ancora una volta non si intromette sulla questione di Kiri, sembra che il suo silenzio stia intimamente sperando che nessuno le chieda aiuto. <Tu quanti anni hai Kurou? non mi ricordo> è alto ma è palesemente più prossimo a Katai che a lei come età, anche se tolto lo spessore della giara la Sabaku in sè è da considerarsi pratica e tascabile, leggera da trasportare ed ideale per i viaggi. Quando Katai però accetta di regalarle il portachiave quella stupita sembra lei. <Davvero?> Esiste un modo strano di far breccia in una femmina e sembra piuttosto materiale, ma ecco il tranello: Kiri. <Io non sono buona con i poveri, mi fa schifo toccare le persone, ci sono le malattia e se sono sporche le malattie sono quintuplicate, e i poveri sono sporchi.E c'è l'acqua a Kiri, a questa Sabaku l'acqua non piace.>Improvvisamente sembra regredita di almeno una ventina d'anni mentre parla, troppo e più del solito, prendendosi il portachiave che le piace di più tra quelli esposti ed avvicinandolo al naso per odorare la resina. Si estranea dalle trattative rimirandoselo tra le dita e fissandolo anche con il terzo occhio che vicino al portachiave si interessa ai dettagli. <Raccogliere, quello lo posso fare, e trasportare i cavoli.> I poveri non li tocca ma non è quello il punto, come ogni fennec è appena intervenuto un grosso deficit di attenzione per la Sabaku che inizia a voltarsi con il portachiave in mano e muove due passi per sedersi a terra iniziando a giochicchiarci in silenzio. Usa la sabbia, pochi granelli sparsi, per cercare di farlo stare dritto studiando le ombre che fa a terra e la luminosità degli occhi ambrati come la sua Sunodeki. <è femmina, si chiama Giordana.> Il portachiavi, certo, a chi lo sta dicendo è tutto da vedere. {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 56/75}Il mercante ascolta attentamente le parole di tutti sorridendo, la sua attenzione sembra rivolta principalmente all'Uchiha per il momento e gli tende la mano in segno di accordo <Perfetto, abbiamo un accordo ragazzino! Ti aspetto alla fattoria allora questo è il mio bigliettino da visita, chiamami quando vuoi!> dice porgendo all'altro con la mano sinistra il bigliettino da visita "Capreeccavoli, allevamento di capre e coltivazione di cavoli della famiglia Wong". Lo ascolta poi accettare la richiesta della biondina salvo poi accorgersi di non avere il portafogli con sé. Il suo sguardo si focalizza sulle sue mosse, e sembra riflettere sul da farsi. Intanto la Sabaku ha già preso il portachiavi e ci si è messa a giocare sembrando ancora più piccola di quanto non appaia a causa del suo aspetto fisico < Facciamo così, mi state simpatici, il portachiavi ve lo regalo io> gli sorride. Si rivolge solo infine alla Sabaku, ignorando i discorsi sui poveri <D'accordo, il numero lo trovi sul biglietto che ho dato al tuo ragazzo! Se poi non dovesse esserci proprio quella capra lì magari ne troverai un'altra che ti piace!> le sorride gentile <Beh ora ragazzi si è fatto tardi e devo finire il mio giro! È stato un piacere conoscervi!> lo sguardo infine e rivolto nuovamente a Katai, gli si avvicina e lo punzecchia con il gomito <Falla tua, tigre!> e detto questo dopo aver salutato il trio continuerà il suo giro cercando di vendere i cavoli rimasti.[End]
Ormai Kurou è immerso, sia nell'osservare quella scena, sia nel pensare a come potrà rendere più sapido e commestibile quell'ortaggio. Nella sua testa balenano una semplice cottura al vapore, con del condimento semplice, oppure il rischio di infornarlo con delle verdure gratinate, ma con il rischio di dare fuoco ad un monolocale già in condizioni precarie, e dover così tornare in quella reggia piena di libri, statue e incensi dei suoi genitori. Osserva come la Sabaku si compiace delle foto mostrate dal mercante e al contempo l'amico dai capelli scuri tenta di scacciare quell'occhio, che tutti troverebbero inquietante, anche un tipo tosto e inamovibile come lui. D'un tratto ascolta la risposta rivoltagli, ad una domanda fatta per caso. < Caspita, lo avessi saputo prima ti avrei fatto gli auguri. Ma te li faccio comunque anche se in ritardo... > inclina la testa di lato, a sinistra, il volto è un po' dispiaciuto, ma non riesce a trattenere l'emozione di essere stato invitato ad una festa di compleanno, forse la prima non organizzata per qualche anziano del vicinato, a cui lui avrebbe solo assistito, per evitare risse nel bel mezzo di una partita a scopone. < Mi farebbe molto piacere esserci! > sorride ricambiando, con quell'espressione da beota che infonde calma e sicurezza, la sua solita. La stessa che anche quel giorno gli ha permesso di buttare 50 ryo, esageratamente troppi per un singolo cavolo, per quanto fresco. < Ne ho diciassette. > risponde in maniera secca, non sa nemmeno il motivo della domanda e non se lo pone, e ovviamente non ha paura di rivelarlo non avendo ancora fatto i conti con la vecchiaia, o la paura di essa. Tuttavia la conversazione vira, quando Kurou si accorge che Katai sembri non riuscire a riesumare il suo portamonete dalle tasche. Il mercante è stato gentile, nel regalarle il portachiavi, ma la questione del portafoglio rimane. < Katai, magari lo hai lasciato al campo. Dopo andiamo a controllare. > E' un po' preoccupato, ma inizialmente non riesce a dare troppo peso, date le questioni più importanti come i quartieri di Kiri, a cui la ragazza non sembra entusiasta di dare il contributo. < Se posso permettermi Kore-san... > si avvicinerebbe al suolo, in posizione di squat, flettendo entrambe le gambe grazie alle rotule, e raggiungendo il marciapiede con il sedere, senza toccarlo e raggiungendo una posa comoda, attirando l'attenzione della Sabaku, ora alle prese con il suo nuovo portachiavi caprino. < Non credo che Katai voglia obbligarti... > lancia un'occhiata al compagno, in cerca di una conferma in quegli occhi infuocati, ma pur sempre buoni. < Non tutte le persone devono dare aiuti diretti ai malati, se non ne hanno la voglia o la propensione... > comprende e riconosce l'esistenza di individui diversi da quelli come lui e Katai. Solo una persona ottusa non ne sarebbe in grado. < Ma tutti possono contribuire a loro modo. Io per esempio non so fare quasi nulla, però come ha pensato Katai posso cucinare... Un po'... > è evidentemente imbarazzato, in quanto alle prime armi e non vorrebbe essere nei panni di quella povera gente quando manderanno giù i bocconi. < Ma anche gli aiuti indiretti sono aiuti, quindi anche aiutarci col raccolto sarebbe una grande mano. > Accenna il sorriso più grande che riesce a fare, virando rapidamente verso Katai, in modo da dissipare la discussione sul nascere < Ho ragione Katai-kun? > Nel frattempo avrebbe salutato con un cenno il negoziante, lasciando la sportina di carta per terra, così come anche il povero cavolo. < Oh. > Blatera, onomatopeico, quando Kore rivela la data del suo compleanno. < Auguri, allora. > Enuncia, pacatamente, con serafica calma. Lui, sul proprio , rimane silente. Ci ha provato, davvero, ad essere inclusivo e socialmente aperto, ma , di fatto, è finito da Ichiraku con le uniche due persone che valessero qualcosa, almeno per lui. Si stringe nelle spalle, quindi, glissando sulla litigata tra Akainu e Shiroichi, non avendo modo per esplorare ulteriormente quel discorso, ma riservandolo ad un altro momento. Ora, invece, pare concentrato più sulla propria trattativa, che, evidentemente, manca ancora di qualcosa: convincimento. Non può essere la dedizione, né tantomeno la devozione alla causa, o il trasporto emotivo. O forse sì ? Forse è proprio quello a mancare, perché le componenti principali di una buon mercanteggiare sono tutti sul piatto della bilancia. Quest'ultima, poi, pende spaventosamente a favore del mercante. Il Sacrificio, no ? Inspira, a fondo, gonfiando il petto e sollevando le spalle, ancora una volta, lasciando che l'aria ruzzoli giù per le narici, quando liberata, spontaneamente, trascinando con sé dubbi, speranze e paure. < E' inquietante questo occhio. > Di sabbia. Non che i suoi, poi, siano da meno: lo stesso colore dell'orizzonte in fiamme, macchiati da ben due gocce di pece ed una pupilla buia come la notte derubata delle sue stelle. E' questo lo sguardo che pianta addosso al mercante. Ma solo dopo aver diretto la sua attenzione su Kore, che si rintana in un mondo tutto suo, così alieno da isolarla dal contesto. E' la punzecchiata del gomito del mercante, però, a destarlo da quell'alone di perplessità che si stampa sul viso, mentre osserva la Sabaku giocherellare con il monile. < ... > Non si esprime, non apertamente, almeno.< La chiamerò il più presto possibile. > Rinviene, nei confronti del mercante, afferrando il biglietto. < Assolutamente. > Replica, all'ultima domanda del Nakayama verso il quale, in segno d'intesa, allunga un pugno chiuso, il destro, come a voler sancire quell'accordo. In silenzio, ovviamente. Ma lo sguardo di brace vira su di lui, che ne è stato vittima, un tempo, ma ora non più. < Hei, Kore. > La chiama per nome, Per la prima volta forse dopo decenni, forse secoli. Il tono, poi, è tra i più miti, non c'è alcuna inflessione che possa ricondurre ad una piega emotiva. Ma anch'egli si accovaccia, vicino al duo, all'altezza della Sabaku e TENTA di schiudere il pugno - solo dopo che questo sia stato accolto da Kurou stesso - formando un'unione, tra indice e medio, PROVANDO a picchiettare sulla fronte pallida della kunoichi. Un buffetto e nulla più. Qualcosa di simile ad un gesto di comprensione, ma sminuendo la questione. Un buffetto tenue e lento, che potrebbe essere evitato, se volesse, ma che si mostra deciso. E lo Sharingan le si pianta addosso.[Chakra On|53-1/60][Sharingan Lv.2 ][Rilascio del Chakra Avanzato On]16:58
Utente anonimo:
La questione degli auguri di Kurou viene accolta senza una distrazione dalle sue nuove ossessive mire, ovvero il portachiavi. <Grazie, ma non serve, alla mia età non è una bella cosa.> Che sia la più minuta dei tre non vuol dire che sia la più vecchia ed ultimamente di questa cosa sembra risentire, soprattutto perchè lei ragiona, sovente ma non adesso, con un distacco di età palese rispetto alle persone che ha vicine, le poche. Sedutasi a terra con l'improvvisità di chi è regredito dieci anni di botto coglie il regalo del portachiavi, torcendo busto e collo per voltarsi in direzione del mercante. <Grazie.> Quasi mugola, poco avvezza evidentemente a ricevere carinerie e soprattutto dover essere in qualche modo carina, al punto che sulla questione del proprio "ragazzo" non dice nulla. Non è importante. Quel che è visibilmente importante per la Sabaku lo sta appena lasciando tra le mani e lo trattiene con la sola sabbia in qualche modo contemplando l'ombra caprina che si dirama a terra e facendola muovere come se fosse reale. <Va bene.> Ma vuole quella capra, di questo è sicura a quanto pare ha già deciso un nome pur sbagliandone il sesso. <Buon rientro, ci vediamo al Baazar.> Con lei che è l'unica di Suna e con una capra in sospeso sicuramente a quanto pare ma non lo sta guardando più, sta smuovendo la capra di legno per animare l'ombra fissandola con tutti e tre gli occhi che ha. Seduta a terra si ritrova Kurou accovacciato al fianco, cosa che lo fa sembrare solo più spesso rispetto a lei ma comunque indirizzandone gli occhi dalle note mielate, mentre quello di sabbia ancora gioca con il portachiavi. <Meglio la terra delle persone, assomiglia alla sabbia, si pulisce da sola.> Aiuterà con il raccolto, punto, il Konohano non fa che convincerla perche anche solo parlare dei malati ha un palese brivido lungo la colonna vertebrale della Sabaku. La peste, il vaiolo, i nei spessi sulla fronte, sono cose troppo orribili da sopportare. <E poi il mio doton è più utile lì...perchè vi interessa tanto Kiri?> Chiede scivolando poi da Kurou a Katai che la ridesta dal suo mondo toccandole la fronte. Non ha replicato all'Uchiha infatti ma seppur non lo schiva torna a fissarlo, mentre l'occhio di sabbia si distoglie dalla capra fissando sè stessa, dev'essere stranissimo potersi guardare il culo, anche se ha i suoi vantaggi nella scelta dell'oufit diciamolo. <Non è inquietante.> Osserva quei due tomoe piantati nell'iride rossa dell'altro ma non concede quella spiegazione, non sarebbe il suo jutsu migliore quello se non avesse a che fare con un imprevedibile Uchiha.<Ho promesso ad Akainu che non ti accadrà niente, ma il killer sa come sono fatta in faccia, quindi dovremo stare a distanza e collegati con l'auricolare.Non mi serve che tu faccia molto, puoi startene a fingere di leggere un libro, userò il mio occhio per controllarti da una prospettiva e mi metterò a controllare da un'altra parte. Gli piacciono more...Dobbiamo solo controllare se qualcuno ti avvicina, o prova a seguirti o si interessa a te più del dovuto.>Spiega in merito al suo piano. <Voglio controllare negli archivi se c'è una zona che ha preferito, ma saremo in un posto affollato.> Sentenzia allungando le mani a riprendersi il portachiavi dai suoi stessi granelli. <Grazie.> Le piacciono tanto le capre, e le piace il portachiavi, si vede. {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 54/75} Il capellone ricambia sorridente il pugno stretto dell'amico, con un leggero sibilo in mezzo alle labbra < Ossu! > come a rinforzare quel gesto di appoggiare le nocche su quelle dell'altro, in segno di manforte e complicità. Nel frattempo riesce ad osservare come la ragazza si sia messa a giocare allegramente con il suo nuovo oggetto che trasporta come un cimelio, lasciando poco senso alla sua frase esposta in precedenza, quella sull'età, per cui Kurou non riesce a fornire un valore accurato, ma che accosterebbe alla sua o quella di Katai, dall'aspetto giovanile. Ma d'altronde l'età è un numero, tanto che è stupito dalla maturità dell'Uchiha con due anni in meno di lui, che spesso riesce a comporre ragionamenti più complessi di un qualsiasi adulto. Come al solito, un'altra uscita di Kore che non riesce a comprendere appieno, a cui risponde annuendo sorridente come un idiota, alla comparazione tra terriccio e esseri umani. < Personalmente aiutare gli altri è un po' il mio modo di sdebitarmi col mondo... Per poter proseguire con le mie passioni. > di per se le arti marziali sono una passione molto egoista, che non fornisce nulla a chi ti circonda, tranne se applicate alla via del ninja e a mettere a disposizione il proprio corpo per il benessere altrui. < E poi spero che il mondo migliori, anche di poco, un domani. > E anche questo è un desiderio egoista, in quanto nell'interesse suo, oltre a quello di tutti gli abitanti del villaggio. Del resto del discorso non carpisce molto, lasciando i due a chiacchierare, mentre il ragazzone si alzerebbe da quella posizione rannicchiata per stirarsi, seppur tentando di tendere l'orecchio, completamente invano. < ?! > Le sopracciglia si sollevano dinanzi alla domanda che gli viene posta da Kore stessa. Non aveva messo in conto la curiosità di lei nei riguardi di Kiri e della motivazione per la quale appare così interessato a quel Quartiere. < Non è Kiri ad interessarmi. > Scuote il capo, andando a prendere l'ennesimo respiro, più profondo, più denso, più pesante. < Ma la sua gente. > Taglia corto. Diretto e sbrigativo. < Temo per la Pace. > Rivela, stringendo le labbra, entrambe, in una linea sottile e secca. Arida tanto di parole quanto di saliva. < E temo che il Quartiere Povero di Kiri sia pieno di Dolore, dal DOlore può nascere una Guerra. > Cosa lo porti a quella soluzione, però, non è dato saperlo. Forse semplicemente una missione di salvataggio di un daimyo , forse i discorsi con Shizuka e Furaya. Forse solo quelli con Tenjiro. Lui è il prodotto di ciò che gli è accaduto, ma non il risultato di chi gli sta attorno. Eccolo quindi rialzarsi, lentamente. E manca solo un' 'oplà' per delineare maggiormente la figura del giovane Uchiha. Ascolta il piano delineato dalla Sabaku. < Perché non usi anche tu la tecnica della trasformazione per confonderlo ? > Due è meglio di una, no ? E poi sarebbero più vicini, potrebbero difendersi a vicenda. Colpire vicendevolmente. Lascia spazio alle parole del Nakayama, almeno fin quando questi non termina il suo dire, quindi vi s'inserisce , a corollario delle sue parole. < Un vero ninja protegge con la sua ombra. > Lui, invece, è diretto protagonista delle sue azioni, almeno sino ad ora. La Pace, però, cerca di guadagnarla in ogni modo, anche indirettamente. < Vi devo salutare, ora. > Annuncia. < Credo che Shiroichi potrebbe aiutarti nelle indagini. E nella cattura del killer. > E' un investigatore privato, dopotutto, no ? < Vale la pena contattarlo. > Suggerisce, senza annuire, quindi scivola il suo sguardo, che ora diviene nero, nuovamente, in un battito di ciglia, verso Kurou. < Tieniti pronto per raccogliere cavoli e cucinarli, allora. > Abbozza un piano, sollevando poi una mano in segno di saluto, prima di allontanarsi di lì. ( E N D)17:37
Utente anonimo:
La replica di entrambi su Kiri viene accolta con uno strano condiscendente silenzio, sembra che l'empatia sia qualcosa che non tocca la Sabaku, i concetti sono assorbiti senza che il suo elemento di distrazione, al momento Katai, sia distolto. Quel modo di reagire che spesso appare esanime ma contemplativo si ripercuote nell'aridità stessa del silenzio, un dono, un vezzo. Ma la domanda di Katai ben più legittima fa arricciare le labbra alla Sabaku, c'è qualcosa di non detto.
Tecnicamente non sta facendo nulla per escudere Kurou dalla conversazione ma quando il Konohano si alza lei seduta come stava gli arriva al ginocchio, praticamente è lei la capra nana di Kurou in quel momento, altra cosa che le costerà la morte imminente quando andrà al Baazar. <Non sei troppo giovane per un mondo migliore? Per voi ragazzini Kagegakure è un sogno arcobaleno di pace, viste le chimere fuori.> Snocciola sollevando il capo verso l'alto, torcendosi per guardare l'altro in quella domanda prima di tornare ai suoi affari infantili agganciando il portachiavi al marsupio porta oggetti, è un porta fortuna del resto, non tintinna ed è leggero, sembra collocarlo alla cinghia dello stesso come predestinato. è il momento dei congedi quando scioglie le gambe per alzarsi in piedi. <Shiroichi me l'ha proposto più volte, ma sto indagando ad un caso che è in mano alla Shinsengumi e non voglio coinvolgere troppe persone.> Rivela in merito a quella questione, per poi passare della sabbia a scuotersi le terga come se si levasse la polvere al posto che coi palmi, rivelando il non detto. <Non posso usare la mia trasformazione, perchè non potrei usare il mio occhio, il killer è un noribiki, un Uchiha è l'ideale se lo trovassimo, un genjutser nel particolare, io ne sarei immune e le sue armi sarebbero prevedibili.> Eccola l'informazione chiave, un clan che ha già nominato con Katai, il fulcro della sua ossessione e forse non solo quella. Spandere un genjutsu a qualcuno che usa le armi a distanza ed avere una visuale delle armi stesse è qualcosa che sta iniziando a pianificare da quando Katai le è stato proposo per la missione, un piano B non indifferente. <Ciao.> Non aggiunge altro, avranno modo di organizzarsi ma prima deve accedere a quegli archivi, non le resta che guardare dal basso Kurou ancora una volta. <Bisteccone vai verso la piazza centrale?> Domanda pronta al congedo eventuale sola o con l'altro se non vi fosse altro da dire{Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 52/75} Kurou non fa altro che annuire prima di alzarsi, perso nella miriade di parole di Katai, che non sembra sbagliare un colpo ed essere molto convincente, per un ingenuo come l'energumeno dal ciuffo ribelle. Dopo essersi sollevato, invece si ritrova a dover rispondere ad uno strano quesito dalla Sabaku, che esprime con una voce proveniente dal basso, mentre tenta di agganciare il suo nuovo oggetto alla sua sacca. < Se le persone si comportassero meglio dentro le mura, potremmo concentrarci di più su quello che succede fuori. > Ora le parole sono molto serie, visto che la sua idea di 'migliore' è risolutiva di tutto. < Consideralo un investimento, ma non penso che farò in tempo a vederne i frutti... > Ha già fatto la scelta di vivere la sua vita al massimo una volta, senza rimpianti, con egoismo supremo, e ora le sue gesta dovrebbero essere per gli altri, anche per chi non è ancora al mondo o per chi se ne è andato nella ricerca del Domani. Ma interrompe quel toccante discorso, per dare l'ultimo saluto al ragazzo dagli occhi scarlatti, colui che forse riesce a capire più a fondo quegli ideali condivisi. Alza la mano destra, scuotendola vicino al volto, mentre anche Kore sembra salutarlo dopo essersi alzata, avendo completato la sistemazione del portachiavi caprino. Alla domanda della ragazza, Kurou sorride di nuovo, pensando bene alla strada da fare per tornare in periferia a Konoha. < Mmm, mi sa di no. > nel frattempo raccoglierebbe da terra quel sacchetto di carta contenente quel cavolo ormai impolverato, con urgente necessita di lavaggio accurato. < Ah, però ti lascio il mio numero, così restiamo in contatto... Oltretutto mi devi un allenamento. > lancia un rigoroso sorriso, emozionato quasi, mentre parla di allenamento, come un bimbo irrequieto. Dalla tasca laterale dei pantaloni estrarrebbe un ninjaphone, con lo schermo crepato e digitando alcuni pulsanti lascerebbe comparire una schermata con i suoi contatti, con all'interno il suo numero di telefono. < Ecco qui! > Volterebbe il telefono in direzione di Kore, aspettandosi che lei trascriva il tutto sul suo apparecchio, per poi congedarsi lui stesso, alla volta di Konoha. Sarebbe stato un congedo complice un po' come quello con Katai, forse perchè già riconosce un'amica in quella piccola ed argentea ragazza della sabbia. < Allora ci si vede al tuo compleanno, porterò qualcosa da mangiare! > un grande sorriso, seguito da un braccio destro piegato in avanti, ma leggermente verso il basso, in modo da formare un pugno chiuso che avrebbe voluto congiungere con un medesimo della shinobi, a sigillare un altro legame, per poi abbandonarla e seguire quelle vie di Oto a ritroso verso casa, ripensando a quanto è stato fortunato, ancora una volta. [END]18:20
Utente anonimo:
Il suo occhio di sabbia non l'abbandona, un compagno ormai prevedibile nella Sabaku quello e che sembra non essere giustificato dalla mera presenza di Katai, visto che non lo dissolve, seppur animato in precedenza.Così i sensi si trovano a fissare Kurou in quella risposta ormai rimasti soli. <Sai, non so quanto quello che succede dentro le mura possa influenzare il fuori.> Rivela con fare schietto e sillabato, ma non per questo atto a contraddire l'altro, non intenzionalmente o visibilmente almeno. Allunga le mani ossute verso il ninjaphone dell'altro che le viene passato. <Va bene.> Salva il suo stesso numero come Kore e l'emoticon di una capra accanto al nome, perchè si, tutto sommato la Sabaku ha i suoi modi di risultare infantile quando ci si mette. <Non serve, prendiamo qualcosa da mangiare a Tako Yattà di Oto, non è una vera festa, ma la mia amica ci tiene...>Lei un po' mento a quanto pare ma inclina il capo e torna a fissarlo. <Però aspetta, è stato detto detto che sei un cuoco...>O fatto intendere in qualche modo, non è sorda è che ignora selettivamente a quanto pare. <Allenamento in cambio di regalo di compleanno, da pochissimo vivo da sola, vorrei imparare a cucinare qualcosa...Di non troppo complicato, ad ora so fare le frittate, i toast, le piadine e il tonno tataki.> Urca, addirittura quattro cose che carina, ma sembra che quel regalo di compleanno in "natura" o quantomeno per conoscenza venga pattuito in maniera unilaterale. <Ciao Kurou!> E come l'altro si congederebbe quindi, diretta verso la periferia di Oto {Inn Controllo della Sabbia II - Occhio di sabbia Mant. - CHK ON 50/75 Exit}