Incontro in ospedale

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21:38 Shiroichi:
  [Camera 274] Un'altra noiosa giornata in ospedale sta per volgere al termine e il convalescente Shiroichi Nara è steso a letto con fasciature candide su braccia e gambe e con una grossa medicazione a coprirgli la ferita sul collo. Ha passato la giornata a leggere vari libri e a chiacchierare con le infermiere che di tanto in tanto passavano per controllare il chuunin, il suo carattere affabile ha fatto il resto facendo sì che le lavoratrici passassero il loro tempo libero nella stanza del ragazzino che ovviamente non perde occasione per parlare della sua passione più grande: i piumati; anche se tutti sembrano nettamente più interessante alle chimere che sono state sconfitte qualche giorno prima dal ragazzo e dalla sua squadra. Il resto dell'abbigliamento del Nara si comprende solo del camice da ospedale dal tipico colore verde muco (?). Le luci in quella stanza composta da un singolo letto, un paio di sedie ed una scrivania, sono soffuse per favorire il sonno dei pazienti più anziani. Shiroichi è ancora sotto antidolorifici motivo per il quale riesce a sopportare abbastanza facilmente il dolore provocato dalle ustioni di secondo grado sugli arti, questo a patto di non fare movimenti bruschi, o che non gli stiano cambiando le fasciature; in quel momento c'è da dirlo che soffre abbastanza nonostante i bendaggi idratanti. È sonnolento il ragazzino, ha gli occhi mezzi chiusi mentre legge il libro che ha poggiato sulla pancia e che tiene con la mano sinistra; chi l'avrebbe detto che quei farmaci avessero la meglio sul carattere vispo e mai stanco del chuunin![Chk on]

21:49 Katai:
 Una tormenta si è abbattuta sul Villaggio dei Sei. Il cielo piange lacrime di ghiaccio, colorando le ombre di un candido manto. I bordi si smussano, i contorni si confondono, le forme si delineano nella notte più buia, dove le stelle rimangono nascoste dietro nubi cariche e gonfie, mentre la Luna a stento si mostra laddove combatte con l'intemperie più fitta. Le strade sono colorate di bianco, i tetti ricolmi di uno strato perlaceo, così come i fili che si rincorrono da un lato all'altro dei palazzi più vicini. Le sue impronte scivolano nella neve, tradendo il passaggio di un'Ombra, dai colori scuri, in netto contrasto con l'orizzonte candido. Ombre e neve si mescolano tra loro in un connubio netto, evidenziato dal contrasto che si marca laddove le luci non giungono, dove le trame della notte si allungano come grinfie buie , a ghermire le strade e i quartieri. Indossa abiti monocromatici: neri. Privi di fronzoli e ninnoli, eccezion fatta per una sola decorazione, ovvero un ventaglio rosso e bianco, che capeggia tra le scapole, abbastanza grande da poter essere visto da chiunque, abbastanza piccolo da non occupare l'intera porzione posteriore dell'indumento. Le maniche della maglia sono lunghe, sino ai polsi, il colletto è alto e circolare, stretto entro spire cremisi di una sciarpa che si attorciglia e si avvolge sul cingolo scapolare, prima di ricadere oltre la spalla destra, come un rivolo di sangue. I pantaloni scuri si sfiorano tra loro ad ogni falcata, stretti attorno alle caviglie da bendaggi candidi come la neve in cui affonda, dove calzari ninja, dalle tinte fosche, si trascinano uno dietro l'altro. E' diretto all'ospedale, dopo aver ricevuto il messaggio di Shiroichi. Ha ritardato quell'incontro, troppo preso dalle scoperte appena fatte sull'Arte del Fulmine, conscio che la salute del Nara sia finita nelle migliori mani. E' disarmato, per non allertare ulteriormente la situazione e mentre fa il suo ingresso nella hall dell'ospedale, si avvicina ad un infermiera, all'accettazione, chiedendogli la strada più veloce per raggiungere. < Shiroichi Nara. Sì. > Annuisce, come a voler sottolineare la questione evidente: è lì per vederlo.E' orario di visite, quindi si avvia a grandi passi verso la stanza indicatagli, il piano prescelto ed il corridoio suggerito. < ... > Raggiunta l'ala della struttura , la camera giusta, si ferma sull'uscio, sollevando una mano verso lo stipite, osservando l'interno da fuori, cercando con lo sguardo il Chuunin moribondo.

22:06 Shiroichi:
  [Camera 274] Preso dalla lettura e dalla sonnolenza il ragazzo non s'avvede subito della presenza appena giunta sull'uscio della sua porta. Lo sguardo vaga, la concentrazione inizia a mancare, si affaccia alla finestra e solo ora sembra notare il meteo; un sorriso gli si dipinge sul volto proprio come quelli dei bambini che non aspettano altro che la neve per andare a fare i pupazzi di neve all'esterno o andare a giocare a palle di neve; sarà per la prossima volta. Chiude il suo libro usando come segnalibro una delle piume bianche di corvo che ha recuperato quella sera e, con non poco sforzo poggia quel libro sulla scrivania alla sua destra; proprio dal lato della porta. Solo in quel momento le iridi azzurre incontrano quelle nero pece dell'amico <Katai-kun!> esclama allegro, finalmente qualcuno con cui parlare che non sia un'infermiera! <Prego entra!> dice lui facendogli cenno con la mancina bendata di avvicinarsi ed accomodarsi. <Finalmente qualcuno con cui parlare! Che mi racconti, che novità ci sono? Hai sentito qualcosa sulle chimere? Tutti dicono che gli attacchi al portone di Konoha sono diminuiti ma io ho il dubbio che lo dicano solo per farmi stare tranquillo a letto> ecco la sonnolenza sembra essere del tutto passata, adesso Shiro ha un nuovo gioco con il quale intrattenersi. Si sistema meglio sul letto facendo peso sulle mani e passando ad una postura più seduta che non distesa come in precedenza. Apprezza davvero tanto che l'amico abbia trovato il tempo per venirlo a trovare, iniziava a sentirsi un po' solo in quel posto, soprattutto la sera quando l'unica cosa che fa compagnia al ragazzo sono il russare del paziente della 273.[Chk on]

22:14 Katai:
 Ritto sulla soglia della porta, non pare intenzionato ad entrare, non fin quando non riceve il consenso, proprio da quel figuro avvolto in un camice d'ospedale, riverso nel letto che l'ha accolto, accudito e protetto -in qualche modo. Lo osserva dalla distanza, in silenzio. < ... > Non un cenno, non un muscolo che possa muoversi, non prima che abbia udito la voce di Shiroichi e decretato l'identificazione del soggetto, nonostante quei panni che veste, nonostante le condizioni in cui versa. E' nel tono esclamativo del saluto che lo ritrova, nell'allegria dell'accento che lo colpisce, dal principio. < Stai giù. > Suggerisce, bonario, ma senza sorrisi, quando oramai i suoi passi hanno introdotto la sagoma nerovestita all'interno della stanza, trascinando con sè, sotto i calzari, tra i capelli, il pulviscolo nevoso raccolto , per caso, nel suo incedere attraverso le strade di Kagegakure. Le braccia rimangono lungo i fianchi, la sciarpa sul collo e la piega di quest'ultima che discende oltre la spalla, fin tra le scapole, come ad insozzare di sangue cremisi il ventaglio Uchiha che tiene tra le scapole. < Non ho letto i giornali, mi dispiace. > Taglia corto lui, stringendosi nelle spalle. < Raccontami, piuttosto. > Esordisce, ancora dritto e stante al capezzale del letto, quasi fosse impossibilitato a sedersi, forse per la curiosità, forse per la tensione. < Erano chimere volanti ? > Domanda, sin da subito, estremamente preoccupato da quell'eventualità, ma allo stesso tempo eccitato di udire racconti sul Mondo di Fuori.

22:26 Shiroichi:
  [Camera 274] L'amico entra in stanza e gli suggerisce di stare giù e di non mettersi in posizione seduta. Il Nara lo guarda alzando un sopracciglio; il destro per la precisione e gli risponde <Guarda che sono ustionato, non moribondo, posso stare seduto, in realtà posso anche camminare, come un vecchio di settant'anni e dolorante ma posso farlo> dice in tono allegro ma non mentendo sulla sua situazione attuale. Sembra deluso nello scoprire che l'amico non abbia alcuna notizia di ciò che stia avvenendo al villaggio ultimamente <Dovresti prendere la sana abitudine di leggere un giornale al giorno Katai-kun, le informazioni sono potere> e lui che è anbu lo sa piuttosto bene; però gli sorride e continua mentre lo vede stare lì impalato come uno stoccafisso vicino al letto <Guarda che non devo mica morire da un momento all'altro. Anzi, fra qualche giorno mi dimettono; poi in una settimana dovrei essere di nuovo fresco come una rosa!> Annuncia allegro, non vede l'ora, oramai ha passato quasi una settimana in quella stanza e, per quanto le infermiere non siano antipatiche preferisce decisamente andare fuori a mangiare del ramen piuttosto che stare lì così. Arriva poi subito a bruciapelo la domanda dell'Uchiha, anche lui vuole parlare delle chimere. <No, non ce n'erano di volanti, erano tre cani che usavano tre elementi diversi e un vermone di quaranta metri di lunghezza e circa otto di diametro, è lui lo stronzo che mi ha mangiato> dice lui senza mezzi termini raccontando con quali tipi di fiere si è trovato a combattere durante la difesa del villaggio della foglia. <Però sul serio Katai-kun, siediti, così sembra un interrogatorio!> si lamenta [Chk on]

22:39 Vika:
  [Corridoi ospedale] Lunghe ed intense come al solito le giornate che caratterizzano lo scorrere della vita al Kagegakure. La neve incessante è venuta giù tutto il giorno dipingendo i tetti del villaggio e creando una cornice fiabesca tale da ispirare i cuori di coloro che anche con un solo fiocco riuscirebbero ad emozionarsi e a trasudare meraviglia. Ben diversa invece la giornata del giovane Tomori, che di tempo per soffermarsi ad ammirare la bellezza del proprio villaggio innevato proprio non ne ha avuto, ed anzi, una volta completata l'ultima lezione in accademia in vista dell'imminente esame genin, molto volentieri avrebbe preferito andarsi a riposare piuttosto che passare l'intera serata nei corridoi dell'ospedale in attesa di esser visitato a quell'avambraccio sovraccaricato durante lo scontro con la parigrado denshi del suono. Dopo ore di attesa, giustamente, visto che non si trattava di un caso da vita o morte, men che meno di amputazione di un arto, la conferma che si trattava come immaginava soltanto di una forte contusione con annesso livido e nulla più. Qualche ora di sonno aggiuntiva senza troppi sforzi, eventualmente una pomata, e sarà bello che nuovo per l'esame tanto atteso. Potrà dunque far capolino al proprio distretto senza alcun patema d'animo, ora che la neve finalmente ha smesso di venir giù lasciando il posto con il calar delle tenebre alla nebbia. Data l'ora, la stragrande maggioranza del personale ormai ha smontato dal proprio turno di servizio, congedato il medico che lo ha visitato va gironzolando in quel luogo labirintico indossando gli stessi abiti dal mattino. Pantaloni larghi scuri che vanno parzialmente a coprire i grossi moon-boots neri ai piedi, giubbino nero con zip tirata su fino al collo. La folta frangia di colore grigio a nascondere coi passi quelle iridi nere come la pece fino a quando la mano non va, quasi fosse un anti stress, a risistemarla sulla fronte. I passi risuonano per il corridoio tipo rintocchi, lì dove non vola una mosca. I pazienti che albergano in quelle stanze già riposano, fino a quando con il suo incedere non sente delle voci provenire da una stanza lì a pochi metri sul suo percorso, magari qualcuna delle voci saprà dargli un'indicazione.

22:44 Katai:
 < Allora ci facciamo due passi ? > Domanda, tremendamente sincero, andando ad unire le labbra, in una sottile linea rosea. < Odio queste stanze. > Gracchia, dimostrando, forse per la prima volta, un sentimento del genere, proprio al Nara. Il perché è taciuto, ma non sarà difficile, per l'altro, poterlo intuire. Quella stanze, di fatto, gli ricordano suo nonno. La sua morte. Le sue speranze, le parole non dette, quelle urlate. Quelle stanze sono, per lui, simbolo di menzogna e tradimento. Un luogo freddo e asettico in cui la verità è messa a nudo, sotto luci al neon così schiette da sembrar accecanti. Non strizza gli occhi in un sorriso bonario, tantomeno il tono risulta cordiale, è quasi una richiesta, che, se elargita verso un paziente, potrebbe sembrare la più egoistica del mondo. Infatti è ancora lì, in piedi, non si muove di un centimetro, tantomeno accenna a volersi sedere. Lo sguardo devia verso la porta, come un rapace in gabbia che anela l'uscita. < Ti ho già ascoltato con ninjagram una volta e guarda cos'è successo..> Abbozza, andando a lasciare la frase in sospeso. E' diventato Mr. Spooky, ecco cos'è successo, ma non ha cavato un ragno dal buco, non uno stralcio d'informazione utile, non un accenno di attualità, su quel ninja-social ninjetwork. < Ti ha mangiato ?! > Alza il tono della voce, andando a sgranare lo sguardo, quasi incredulo di fronte ad una simile eventualità. E lo guarda, da capo a piedi, il tempo necessario e sufficiente per potersi sincerare delle sue condizioni, ancora una volta, prima di vagare, almeno visivamente, per la stanza, in cerca delle stampelle canadesi appartenenti al giovane Nara. < Su, andiamo. > Lo incita, facendo cenno verso la soglia.

22:58 Shiroichi:
  [Camera 274] Il perché del suo stare impalato lì a fissarlo è chiaro al Chuunin tuttavia sperava che l'amico non ne fosse così condizionato da farlo sembrare un pesce fuor d'acqua, non più del solito almeno <D'accordo, c'è una sedia a rotelle fuori dalla stanza, se ti va di stare fuori da questa stanza ti toccherà faticare Katai-kun> ridacchia, perché si è vero che può camminare ma i medici gli hanno anche detto che sarebbe meglio limitarsi agli spostamenti necessari, il bagno per intendersi. <Beh ma cosa c'entra ninjagram con i giornali è come se ti avessi proposto di bere un bicchier d'acqua e tu ti lamentassi del sakè!> Ridacchia lui spostando leggermente il peso del suo corpo verso il bordo del letto scoprendosi le gambe, anch'esse totalmente fasciate da garze idratanti. Attenderà che l'amico sia rientrato dopo aver preso la sedia a rotelle prima di rispondergli <Sì, mi ha inghiottito, tanto velocemente da non essere riuscito a spostarmi, credevo che sarei morto> risponde serio per poi continuare <Le ustioni me le sono procurate per uscire dal suo stomaco, ho usato tutta la potenza che avevo> spiega il ragazzo <Altrimenti quasi ne sarei uscito incolume se non fosse per questo> indica il grosso cerotto sul collo dove si trova il morso della chimera di fuoco suturato con dovizia da Shizuka quando è arrivato in ospedale dopo la missione. Una volta spiegata questa cosa all'amico andrebbe poi a poggiare delicatamente i piedi nudi sul pavimento, il freddo di quel piano gli fa venire un leggero brivido dietro la schiena ma pazienza. A piccoli passi e come un novello terminator si avvicina alla sedia a rotelle e vi si siede <Andiamo!> esclama il Nara contento anche lui di uscire per un po' da quella stanza.[Chk on]

23:10 Vika:
  [Corridoi ospedale] In quel silenzio tombale le voci si fanno sempre più chiare, nitide, identificabili come appartenenti a due figure di sesso maschile, che provengono dall'unica stanza in quel corridoio che mantiene ancora qualche luce accesa seppur soffusa. Ormai è lì, sagoma longilinea quella del giovane denshi, non vi è nessun altro a cui chiedere per cui tanto vale approfittarne. Lo sguardo dai lineamenti felini, accentuati da quei due triangoli di colore blu scuro tatuati su entrambe le guance, che va a posarsi sulla targhetta posta accanto alla volta d'ingresso della stanza, per la precisione la n. 274. < Beh almeno non sono finito all'obitorio o, peggio ancora, nello spogliatoio delle signore > sibila tra sè abbozzando ad un sorriso, per poi andare ad affacciarsi lì dove ha individuato esserci qualcuno, sporgendosi prima con il capo e poi arrivando a sostare con tutta la propria figura sotto l'arco della porta, nel mentre la mano va con le nocche a dare due colpetti sulla parte lignea sincerandosi di non far troppo rumore. < Perdonate il disturbo.. > esordisce quasi sussurrando ma in maniera tale che possa ben essere udito dai presenti, prendendo una breve pausa nell'attesa di aver attratto la loro attenzione, per poi proseguire con tono leggermente più alto e spavaldo < Non è che per caso sapreste indicarmi l'uscita, sto posto del cavolo è un labirinto. > conclude con il classico sorriso da paraculo di chi può sembrare invadente ma ha fatto tutto il possibile per sembrarlo meno.

23:18 Katai:
 < Nessun problema > Sentenzia, diretto, sbrigativo, rapido. La decisione è già stata presa, ora bisogna solo vedere come poterla adattare alle condizioni di Shiroichi e alle sue capacità di locomozione. Il suggerimento viene colto senza alcun pensiero, senza alcuna remora, finendo, di fatto, per avviarsi verso l'esterno, ma fermandosi, d'improvviso, laddove la voce del Nara lo raggiunge. < Mi sono iscritto a quello stupido ninja-social solo perché mi avevi suggerito di farlo. > Si volta, ruotando il busto in senso orario, così da offrire solamente un fianco alla vista dell'altro, così da poterlo osservare solamente con un occhio, di bieco. < ..solo per avere informazioni su cosa accadesse a Kagegakure. > Corregge, forse più se stesso che il Nara. E' schietto. Diretto, proprio come suo solito, proprio come sempre stato con quel Chuunin in condizioni malconce. In fondo, non sarebbe mai davvero adatto al ruolo di diplomatico, o di capoclan o di Kage. O forse sì ? < ... > Non aggiunge altro. Il tono, di fatto, per quanto aspre possano sembrare le parole, non è dei più spietati, tantomeno il più sprezzante. E' pacato, calmo, grigio. Una volta terminato il suo dire, si appropinqua nuovamente verso l'ingresso della stanza, raccogliendo la sedia a rotelle da un lato del corridoio e rientrando con malcelata angoscia. Attende che l'altro finisca per sedersi sul trabiccolo. Lo avrebbe anche aiutato, forse, se non fosse che lo ritrova già in piedi, pronto per lasciarsi cadere sull'ausilio. < Sì, ma se non erano volatili,non conta. > Storce le labbra d'un lato, andando a glissare, di fatto, sulla pericolosità di quelle fiere. Lui, dal canto suo, ne ha vista una solamente e gli è bastato per capire quanto seria sia la minaccia, quanto assurda la loro piccolezza a confronto. < Chi ti ha ingaggiato per combatterle ? > Domanda, d'un tratto, ma mentre si avvia verso l'esterno, la porta viene sbarrata da una sagoma anonima, priva di ogni sorta di segno identificativo, che non siano quelle righe sulle guance, già viste in precedenza. Ma solo una volta. Solo in concomitanza di un evento spiacevole. < Hei, non sarai mica un altro di quella banda di bulli ? > Domanda, ignaro della totale innocenza altrui. La fronte crucciata, il tono lievemente aggressivo. Ha un amico da proteggere, ora.

23:34 Shiroichi:
  [Camera 274] L'amico esegue rapidamente la richiesta di Shiroichi tradendo di fatto la sua voglia di uscire da quel luogo, forse avrebbe fatto meglio a non avvisare Katai che era in ospedale, sembra che quello più in pena sia lui piuttosto che il Nara. <Si vede che non segui le pagine giuste> risponde lui con una calma che ha dell'inverosimile per chiunque potrebbe ascoltarli al momento, il tono di Katai lascia quasi sottointendere un rimprovero ma Shiroichi sa istintivamente che non è così; ha imparato a conoscere quel ragazzo e semplicemente parla senza filtri lasciando che i suoi pensieri fluiscano così come vengono partoriti. <In questi giorni ti giro io qualche pagina che potrebbe interessarti, ma nel frattempo inizia anche a leggere i giornali> risponde lui onestamente. La risposta dell'Uchiha al suo racconto lo lascia di stucco per un secondo fino a che non scoppia a ridere a crepapelle tenendosi la pancia per le risate <Ahahaah....Auch> e il movimento delle braccia effettivamente causa un po' di dolore al Nara <Cioè il tuo migliore amico ti dice che è stato mangiato da una chimera e che a momenti ci resta secco e tu dici che non conta perché non erano volanti?> ridacchia, ci voleva proprio quella risata nonostante il dolore provato <Ci voleva proprio questa risata Katai-kun, ti voglio bene, grazie> il tono è sincero e per nulla canzonatorio. Torna poi serio quando gli viene posta quella domanda, che però lo lascia perplesso <Il consiglio e l'hokage, come al solito, perché?> chiede incuriosito, oramai è un genin da parecchio tempo anche lui, dovrebbe sapere da chi vengono affidate le missioni. Lo sguardo si alza poi verso il ragazzo fermo sullo stipite della porta; ascolta la domanda e la conseguente risposta di Katai. Banda di bulli? Volta un po' il collo, quel tanto che basta per non far tirare i punti, per guardare l'amico e cosa stia fissando, poi si volta verso il nuovo venuto con curiosità. E solo allora la sua mente fa due più due. <Non è un Inuzuka Katai-kun, loro i segni sulle guance li hanno rossi> dice all'amico tentando di placare il suo tono leggermente aggressivo per poi rivolgersi al ragazzo sull'uscio <Allora, per l'uscita devi scendere le scale che si trovano in fondo al corridoio sulla sinistra, seguendo l'ordine inverso del numero delle stanze, e poi svolti di nuovo a sinistra, ti ritroverai nella hall e lì c'è l'uscita> il tono del chuunin è cordiale mentre attende che il ragazzo si sposti per permettere a Katai di uscire dalla stanza con la sedia a rotelle.[Chk On]

23:53 Vika:
  [Corridoi ospedale] Stazionato lì immobile in attesa di ricevere una risposta, le pupille dell'allievo shinobi cominciano a mettere a fuoco i dettagli di quella stanza fatta di ombre e penombre, finendo dapprima sul giovane Nara che pare evidente esserne l'abitante, o forse viste le condizioni in cui si trova sembrerebbe di più il prigioniero, probabilmente un pari età o comunque anagraficamente di poco più grande di lui. A seguire, lo sguardo che man mano torna serioso come suo di consueto volge sulla seconda presenza, l'Uchiha nero vestito con quell'effigie che decora il suo abito di cui dovrebbe conoscerne la storia vista la provenienza, ma che per il momento non riesce a ricollegare, non soffermandosi più di tanto su di essa a causa della contro-domanda schietta e diretta rivoltagli proprio da quest'ultimo. < Bulli? > esclama perplesso lui che si aspettava unicamente una risposta in merito a dove fosse l'uscita dell'ospedale, o magari la classica frase "In fondo a destra" che risolve ogni questione tra sconosciuti, per poi proseguire nei confronti di Katai < Sono un semplice denshi del villaggio del suono, hai presente no? > lasciandosi scappare il classico sorriso di chi non ha minimamente idea di trovarsi di fronte ad altrettanti due shinobi, ben più valorati di lui alle prime armi, e che pertanto sta per finire in una delle più classiche gaffe. O almeno fino a quando è lo stesso Nara a rivelare indirettamente al Tomori i loro ruoli citando quel dettaglio del clan Inuzuka che il giovane allievo conosce grazie alle storie sui ninja tramandategli dal nonno. < Ah ma siete anche voi shinobi quindi? > domanderebbe con il tono sorpreso di chi ora ha posto la propria attenzione su questo tema e non è più interessato a quelle indicazioni che tra l'altro il Nara gentilmente gli stava anche fornendo malgrado le condizioni di salute.

23:58 Katai:
 Le mani sono ferme sulle maniglie della carrozzina, ma la presa, per quanto sicura, risulta leggera e volatile, soprattutto ad un occhio attento, che potrebbe indagare la sua disposizione in merito e l'atteggiamento assunto nei confronti del nuovo arrivato. E' proprio verso quest'ultimo che lo sguardo rimane fisso, dritto, piantato su quel volto dai segni indelebili, inconfondibili - almeno per lui che, di clan e usanze non ne conosce una singola cosa (Attualità Lv.1). Ecco come scambiare, di fatto, un'Inuzuka per un altro. Ecco come scambiare, anche se per puro caso, un'anima innocente per un bullo del Distretto della Foglia - o un membro di quella banda, ecco. < Mpf.> Sbotta, sonoramente, come unica risposta alla prima replica del Nara. I ciuffi corvini ciondolano sul capo, sulla fronte crucciata, oltre la sommità delle sopracciglia, che risultano vagamente schiacciate contro lo sguardo buio, abbacinante e nero come oceano di pece , che , minaccioso, ristagna entro le orbite. < Te l'ho detto, non m'interessano le pagine di ninja-fans. > Quelle con le donnine nude, magari a pagamento. < O forse non te l'ho detto ? > Si sofferma, perplesso, quasi stesse realmente cercando tra i ricordi dei loro precedenti incontri. Ma è un attimo o poco più, che dura appena il tempo d'un battito di cuore, di un soffio d'aria e poi rinviene. < Secondo me valevano la metà di una volatile. > Si stringe nelle spalle, ma l'altro non può vederlo, perché , di fatto, si trova dietro di lui, a spingere la carrozzina - che , però, è ancora ferma, a metà tra il letto e la porta, dove Vika sosta inamovibile. < Perché a me non hanno ingaggiato ? > Domanda, ancora, dal basso della sua innocenza, non riuscendo a capacitarsi. < Ah, Inuzuuka. Rossi. > Annuisce appena, storcendo le labbra d'un lato, vagamente perplesso. Eppure non ci sta. < E se li avesse diversi questo qui ? > Ammicca, in direzione del cinereo figuro. < Ah. > Schiude la bocca, poi, un po' inebetito, di fronte alla rivelazione dell'identità altrui, un'identità parziale, ovvio, ma quantomeno sufficiente per far rilassare le spalle del giovane Uchiha. < Ti ho scambiato per un altro. > Tradisce, andando a tagliar corto sulla questione. < Non ti ho mai visto nel Distretto. Hai iniziato l'Accademia da poco ? > Domanda, lapidario e diretto. Terribilmente curioso.

00:10 Shiroichi:
  [Camera 274] Il Nara ascolta la mezza presentazione del nuovo arrivato e gli viene da sorridere. <Shiroichi Nara, chuunin del villaggio della foglia> si presenta lui semplicemente utilizzando anche il suo grado. Poi torna su Katai <Ninja-fans? Che roba è? Non l'ho mai sentito> chiede incuriosito il ragazzo, possibile che in nemmeno una settimana tutti si siano spostati da ninjagram a ninja-fans? dovrà fare le sue dovute ricerche. Di fatto l'ignoranza del chuunin riguardo a questo nuovo social fa anche da risposta per la domanda dell'amico, evidentemente ne ha parlato con qualcun altro. Il discorso sulle chimere affrontate dal ragazzo in sedia a rotelle continua <Ogni chimera ha diverse abilità Katai-kun, la difficoltà la fanno i jutsu che conosci e che sai applicare al meglio nella situazione nella quale ti trovi> spiega lui pazientemente dall'alto delle 3 chimere uccise in missione <Pensa che anche le chimere che erano simili tra loro avevano abilità diverse; quella che utilizzava il raiton per esempio era velocissima, non sono nemmeno riuscito a prenderla con la mia ombra, il vermone invece sono riuscito a metterlo sotto genjutsu per far guadagnare tempo alla squadra> racconta con calma come se stesse spiegando una lezione ai deshi dell'accademia di Konoha ai quali insegna di tanto in tanto. <Non sono nelle teste di quelli del consiglio Katai; però questa era una missione di grado b; da regolamento vengono affidati a queste missioni solo ninja con grado chuunin o superiore, se dovessi azzardare una risposta credo che il motivo sarebbe quello> risponde serio alzando le spalle come a voler cambiare discorso, perché si è improvvisamente ritrovato a fare una lezione al suo migliore amico?[Chk ON]

00:23 Vika:
 L'imbarazzo iniziale per non essersi reso conto della gaffe commessa dura giusto un nanosecondo. Così sicuro di sè e distaccato da cosa possano pensare gli altri di lui, figuriamoci se il giovane allievo poteva dargli più di tanto peso, venendo invece sempre più coinvolto da quella innata curiosità che lo pervade ogni qual volta si trova a che fare con un ninja. E' così affascinato dal loro mondo tanto da averne fatto la sua unica ragione di vita. Da quando ha lasciato casa per arrivare a Kagegakure esiste solo lo studio, l'apprendimento, l'allenamento, l'accademia. Insomma, un'ossessione o quasi in vista di quell'esame genin che lo attende di lì a poco. Di conseguenza, ogni shinobi che incontra rappresenta l'occasione per raccogliere informazioni, tracce, evidenze circa il suo passato, la sua casata, la sua famiglia di cui ancora troppo poco conosce. < Piacere mio, mi chiamo Vika, e sono arrivato solo da poco al Distretto del suono > risponde dapprima alla presentazione del Nara per volgere nuovamente lo sguardo all'Uchiha ora che i toni sono stati smorzati. Sarà per la strana aura che lo pervade, forse l'identità non ancora rivelata, o per qualche altra strana congiuntura astrale, ma quest'ultimo parrebbe attrarre come una calamita le attenzioni di Vika più del Nara. Nel mentre accortosi di esser d'intralcio ai due che evidentemente erano in procinto di abbandonare la stanza, si sposta da quell'uscio compiendo un passo indietro verso il corridoio per permettere alla carrozzina di poterci passare e così riprendere il filo del discorso verso l'Uchiha < Tu invece come ti chiami? Da dove arrivi? > concludendo in attesa di conoscere chi altro il destino gli ha messo di fronte in questa notte di luna calante, in quelle stanze d'ospedale.

00:36 Katai:
 La presentazione del Nara precede la propria. < Io sono Katai. > Non annuisce, non saluta, non alza un dito per dipanare i dubbi altrui sulla propria insicurezza sociale. < Katai Uchiha. > A scanso di equivoci. Che non si dica, poi, che non ci ha provato, almeno lui, a riabilitare quel cognome. A rimettere in sesto quel clan, in qualche modo. Qualunque modo. < Sono uno shinobi di Kagegakure. > Sì, per lui è quello il suo Villaggio.< Non fare il finto tonto, adesso. > E non gli assesta una sberla sul collo solo perché quest'ultimo è ancora fasciato, leso da una chimera, da quanto gli pare di aver capito. < Di che abilità stai parlando ? > Domanda, incalzante, incuriosito, abbassando lo sguardo sulla nuca del Nara, che potrà avvertire, senza dubbio, la pressione esercitata da quell'occhiata lunga e prolungata, che sembrerebbe sul punto di aprigli la scatola cranica e rovistare tra i ricordi, per poterne afferrare due o tre, quelli più necessari e sufficienti a rispondere in maniera esaustiva al suo quesito. < Oh, a proposito di Arte del Fulmine..> Inspira, a fondo, mentre tenta di trovare le parole per esprimersi, evidentemente affaticato da quel discorso , che pare pesare ben più di qualche semplice lettera messa insieme a comporre una spiegazione degna di essere ascoltata. < Genjutsu eh ? > Cantilena, volutamente riflessivo, andando a saggiare il racconto altrui. < Cosa ?! > Sbotta, infine, mollando la presa sulla carrozzina, sporgendosi di lato, sul fianco del paziente. < - solo - dal chuunin in poi ? > Continua, incalzando l'altro, quasi potesse avere tutte le risposte del caso. Tutte le necessarie abilità e poteri per sovvertire quello schema prefissato. < Tu combatti le chimere là fuori e io devo starmene qui impalato solo perché non sono un Chuunin ?! > Il tono della voce vibra, sollevandosi in volume, ma non abbastanza da poter svegliare il reparto intero. < Non ci sto. > Non scuote il capo, ma, per ora, sembra condurre tutto ad un'unica conclusione, non difficilmente ipotizzabile, poi. E mentre il Grigio si sposta dall'uscio, lui riprende le redini della carrozzina, tentando di spingerla fuori dalla stanza. < Grazie. > Borbotta, educato, a modo, nei confronti del Deshi, dimostrando di poter gettare un ponte sociale, a dispetto della sua incapacità relazionale.

00:54 Shiroichi:
  [Camera 274] Evidentemente il Nara non sembra essere di particolare interesse per Vika che rivolge le sue attenzioni su Katai, lui nel frattempo ascolta il loro discorso tranquillamente salvo poi rispondere all'amico <Sono serissimo Katai, non ho idea di cosa sia questo Ninja-fans> dice lui visibilmente confuso per poi continuare con le spiegazioni su quello che ha visto fare alle chimere <Beh per esempio i cani erano in grado di lanciare attacchi elementali come quelli che usiamo noi ninjutser> dice portandosi il braccio fasciato al mento per ricordare meglio altre cose alla mente e fornire altri dettagli all'amico <Il vermone invece nonostante i continui attacchi sia da parte degli shinobi sulle mura sia della squadra non sembrava minimamente venire scalfito, doveva avere una resistenza fuori dal comune.> il discorso poi si interrompe per qualche secondo quando Katai inizia un'affermazione che però decide di non continuare <a proposito di arte del fulmine?> ripete interrogativo, cercando ancora una volta di girarsi con il busto per guardare almeno parte del volto del corvino. <Sì, i genjutsu, sono riuscito a guadagnare tempo usandoli contro il vermone, altrimenti sarebbero stati guai grossi probabilmente> dice lui tranquillo salvo poi bloccarsi quando l'Uchiha sbotta in quel modo e gli si porta a fianco a seguito di quella informazione <Sono le regole dai tempi dei villaggi separati Katai-kun, non è nessuna novità> inizia lui salvo poi ammutolirsi a quella esclamazione vibrante <Non sono andato fuori per un cavolo, doveva essere una missione di difesa, non era previsto che le chimere sfondassero né tantomeno che entrassero nel villaggio> prova a calmarlo usando un tono paziente e condiscendente, non vuole sminuire l'amico semplicemente pensa che si sia fatto un'idea sbagliata di cosa significhi andare in una missione di grado B <Katai-kun quando diventerai chuunin sono certo che avrai la tua dose di missioni pericolose da fare, ma non affrettare i tempi, le chimere non sono uno scherzo o dei malviventi qualsiasi non lasciarti prendere dall'impeto> dice con sguardo gentile e sincero verso l'amico, seriamente preoccupato che possa fare qualche cavolata preso dalla voglia di ritrovare il fantasma di Kiri. <Vedrai che ti promuoveranno presto> gli dice infine <Io credo in te> alza il pollice destro e sorride poi una volta che Vika si sarà spostato si lascerà trasportare ovunque l'amico abbia deciso di andare nel perimetro dell'ospedale.[Chk On]

01:10 Vika:
 Pochi attimi e la risposta dell'Uchiha non si fa attendere. < Katai Uchiha hai detto? > sibila chiedendosi se abbia mai sentito prima d'ora quel nome, quasi sicuramente no. Ma il cognome, volutamente marcato dallo shinobi, quello si invece che lo conosce bene. Forse era proprio questa la congiunzione astrale, semmai esistano, che faceva in modo da attirare l'attenzione di Vika nei confronti di quell'uomo piuttosto che del Nara della foglia. La conferma del dato poi è immediata. Infatti, soltanto all'uscita dalla camera n. 274 da parte della coppia Nara-Uchiha lo sguardo del denshi finisce con l'accorgersi della decorazione che orna la schiena di Katai, inconfodibile. < Beh, spero uno di questi giorni di incontrarti al Distretto > proferisce abbozzando così i primi segnali di congedo per lasciar soli i due, soddisfatto per l'incontro avvenuto, muovendo i primi passi verso il centro del corridoio dinanzi alla carrozzina su cui viaggia Shiro. < Grazie mille per le indicazioni e auguri di buona guarigione > rivolgendosi al Nara e ringraziandolo per quella che avrebbe dovuto essere l'informazione iniziale, prima di carpire poi tutte le altre, per incamminarsi poi verso le scale in fondo sulla sinistra. [Exit]

01:14 Katai:
 < Ci incontreremo di sicuro > ricambia, nei confronti di Vika, quel. saluto , a modo suo , ovviamente. Il racconto del Nara evoca ricordi e pensieri. Dubbi, soprattutto. E molte domande, che rimangono,perlopiù, senza risposta alcuna. < Mpf > Sbotta, onomatopeico, quando l'altro abbozza un accenno di risposta in merito a Ninjafans. E' sicuro, nonostante le sue proteste, che possa conoscerlo e che, nonostante tutto, abbia cercato anche qualcuno in particolare, proprio su quella piattaforma. < La notte in cui ho visto il Fantasma, molti dei ninja sulle mura utilizzavano l'Arte del Fuoco. > Tradisce, in uno stralcio di racconto che, a sua volta, si va completando nelle immagini di vividi ricordi, ancora indelebili. E non sembra curarsi troppo della presenza di Vika, non si fa scrupoli a rivelare quelle informazioni personali, ma di dominio pubblico - almeno per chi legge i giornali, s'intende - circa la forza e la presenza delle chimere al confine con le Mura del Villaggio. < Oh, beh, ti farò vedere quando ci sarà un altro temporale, ma..> Si sofferma, ancora una volta, quasi volesse tagliar corto, non prima, però, di aver sollevato uno sguardo dalla nuca del Nara al volto del Grigio, dritto negli occhi di quest'ultimo. < ... > Ammutolisce, scrutandolo in silenzio, notando l'attenzione che questi gli riserva. E, per quanto il suo volto sia atono, privo d'enfasi, lo sguardo balugina di un nero lucente, tanto scuro da sembrar luminoso, proprio come ossidiana grezza, scheggiata. Lo fissa, indiscreto ed insistente, prima di socchiudersi, in un moto discendente delle palpebre, quindi del mento , ma quest'ultimo cala di appena qualche grado, verso il basso. < Ho scoperto di poter utilizzare l'Arte del Fulmine. > Rivela, all'indirizzo di Shiroichi. < Non hai capito. > Scuote appena il capo, al termine del discorso del Nara. < Non m'importa niente della promozione. > Tradisce, per la prima volta. < Ma intendo diventare un chuunin, se questo è l'unico modo per poter combattere le chimere.> Cosa. Come. Perché, non pare tardare a lasciarlo intendere. < Kore Sabaku mi ha parlato di un villaggio fuori le mura..> Afferma, quasi sconsolato. E proseguirebbe lungo il corridoio, spingendo la carrozzina. Non è molto, ma è un lavoro onesto. E qualcuno deve pur farlo. (E N D)

01:33 Shiroichi:
  [Camera 274] Vede proseguire il discorso tra Vika e Katai al termine del quale il grigio se ne va ringraziandolo per l'informazione e facendogli gli auguri di pronta guarigione <Di nulla e grazie mille> risponde lui affabile mentre viene spinto da Katai chissà dove che continua a raccontargli di cosa ha visto la notte che ha incontrato il fantasma <Il Katon ha un alto potere distruttivo e alcune tecniche sono manovrabili, è una cosa che avrei fatto anche io se avessi dovuto provare a colpire un bersaglio volante> ammette il ragazzo con calma. Sorride poi a quella rivelazione riguardo all'arte del fulmine fatta dall'amico <Oh ma davvero? Sono veramente felice per te! I temporali già mi piacciono poi se posso approfittare di questi ultimi per vedere una tua nuova tecnica non posso che esserne felice> dice genuinamente contento per la scoperta di Katai riguardo all'utilizzo del raiton e non vede l'ora di vederlo all'opera con quel nuovo potere che sembra essersi risvegliato in lui. La gioia però si tramuta subito in sgomento, Katai ha nominato qualcosa che non è saggio nominare in pubblico al momento e che ha promesso a Shizuka non si fosse venuta a sapere. Lo sguardo del Nara si fa di ghiaccio girandosi verso l'amico per averlo almeno nella visione periferica data l'impossibilità di muoversi come vorrebbe a causa delle ferite. <Non dire un'altra parola.> Dice perentorio provando a bloccare l'amico prima che dica qualcosa di compromettente e provando a mascherare la cosa casomai dovessero esserci orecchie indiscrete tipo quelle di Vika che li ha abbandonati poco prima utilizzando un tono volutamente più alto del normale <Ma certo che ci sono altri villaggi fuori dalle mura Katai-kun! Le rovine del tempo prima delle chimere! Certo che stasera fai proprio le domande più strane> Fortuna che le sue doti attoriali sono decisamente migliorate da quando è entrato a far parte degli anbu; il più delle persone probabilmente ci avrebbe creduto se avesse sentito solo parte della conversazione. Il Nara avrebbe poi provato ad evitare l'argomento per tutto il resto della serata fingendo un'improvvisa stanchezza dovuta ai farmaci e solo quando sarà andato via si sarebbe messo a ragionare sul da farsi; sapeva da Shizuka che Katai avrebbe saputo qualcosa, ma non si aspettava che il ragazzo ne parlasse così apertamente, deve avvisare Shizuka e spiegare a Katai la situazione...[END]

Katai va a trovare Shiroichi in ospedale dopo la missione B di quest'ultimo, iniziano a parlare del più e del meno quando Vika fa capolino nella stanza del moro chiedendo indicazioni per l'uscita. I tre si presentano e Vika sembra provare particolare interesse per Katai, nel frattempo i due amici parlano della missione del Nara, delle chimere e degli obbiettivi futuri dell'Uchiha.