[ Anbu ] Test

Quest

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con Furaya

Pare che Boryoku abbia finalmente deciso di adoperare un metodo di arrolamento diverso dal solito. La signorina Sabaku in questione non è legata, tuttavia è bendata. Non deve riuscire a vedere dove viene condotta ed è stata prelevata dalla propria abitazione sott'ordine del Generale Anbu in piena notte, cosicché nessuno potesse accorgersi di quanto fatto e scortarla in maniera sicura sin dov'è arrivata. Ovviamente non conosce in alcun modo l'esatta ubicazione, hanno sempre cercato di depistarla e non farle ascoltare rumori nei dintorni. Ha solo sentito un lieve eco ogni tanto, ma niente di che. Al momento, risulta trovarsi in un ufficio neanche tanto grande, scortata da due uomini in veste Anbu con tanto di maschera che non le hanno parlato più del necessario. Le hanno soltanto detto che deve seguirli, punto e basta. E quando gli sbirri vengono a prenderti direttamente a casa, difficilmente tenti di sottrarti al tuo destino - a meno che tu non voglia passare guai ben più grossi. Varcato l'ingresso dell'ufficio, l'uomo alla sua sinistra le rimuoverà la benda dagli occhi permettendole di inquadrare sia l'interno della stanza che una persona seduta sul bordo della scrivania che giace al centro d'essa. Ciò che si può vedere all'interno è una parete bianca, alla quale è semplicemente appesa una sorta di lavagna digitale sulla quale poter riportare eventuali pianificazioni, orari, nomi dei sottoposti, turni di guardia e quant'altro di utile per il Generale. In questo momento, poiché disattivata, non sarà permesso al ragazzo d'intravedere possibili utilità. Al centro esatto della stanza, quindi posta frontalmente all'ingresso, una scrivania rettangolare viene occupata direttamente dalla donna dal lungo crine biancastro e dalla maschera a forma di lupo - la quale possiede qualche graffio non ben identificato, maggiormente ad altezza dell'occhio manco. Che sia stata una chimera a fargliela? Sulla superficie del bancone da lavoro un computer portatile, un mouse e un portadocumenti fanno la loro comparsa. Lateralmente, lungo le pareti dell'ufficio, vi sono soltanto attestati, stendardi rappresentanti la corporazione in questione e alcune maschere appartenenti a vecchi generali deceduti in battaglia o luogotenenti distintisi durante una di queste. <Salve.> Enuncia soltanto da dietro quella maschera con una voce pressoché metallica e non ben identificata. Anche le forme femminili sono squadrate dalla divisa, quindi se non fosse per la snellezza mostrata e i lunghi capelli bianchi che fuoriescono sul retro, sarebbe difficile quantificarne il sesso. Silenzio, per ora. Con un cenno del capo, la donna indica ai due uomini d'uscire e di lasciarle da sole e così fanno. [ Ambient - Chiusa ]

10:56 Utente anonimo:
 Non sa se è stata sedata e non sa come sia possibile, sa solo che ad un certo punto era bendata, ed esattamente il giorno dopo aver indagato sul killer a cui ha evidentemente imputato quell'atteggiamento. Non è legata ma la mente della fennec non può che imputare alle sue indagini quel prelievo notturno, eppure non ha detto niente mentre la sua fantasia galoppa, e se il killer fosse un anbu? se fosse fuggito per questo? Se stesse per morire perchè le avrebbero concesso tempo di vestirsi? Vogliono minacciarla, sicuramente, magari spaventarla, o stanno sottovalutando la sua determinazione. L'udito cerca di tenersi fino al rumore metallico, come se si aspettasse il noribiki alle spalle da un momento all'altro. Indossa un pantalone cargo a vita bassa color verde militare, aderente sul pube e lievemente più largo sui polpacci, restringendosi alle caviglie per far spazio alle scarpe da outdoor comode e sportive, grigie e con lacci verde fluo. Tutto sommato la Sabaku appare giovanile più della sua reale età seppur manchi di vezzo femminile, trucco e orpelli. Superiormente un maglione beige a girocollo, stretto sul vitino magro e dalle maniche leggermente larghe. Il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile così come non cela l'occhio tatuato alla nuca, al di sotto dell'attaccatura dei capelli. Quando la benda viene rimossa lo sguardo vaga in quella pallida stanza formale solo brevemente, è la figura antropomorfa mascherata da lupo leso che attira lo sguardo ma le labbra a quel saluto mantengono una linea piatta. Un convenevole? A quale utilità potrebbe imputarsi? <Sono in arresto?> La domanda muove piatta e prova di accezione, come è sovente il tono della Sabaku e come postura allenata ad apparire priva di qualsiasi nervosismo, non si chiede neanche per cosa dovrebbe, l'essere in arresto è un fatto ma persino quella maschera lì davanti potrebbe sapientemente nascondere le fattezze del noribiki killer. Le braccia sono sciolte lungo i fianchi, la schiena troppo leggera e priva del peso della propria Sunodeki, senza la quale il suo cuore batte fuori dal petto, una metà persistente la sua, identitaria, che ora si vede snudata prima che il viso si torca a seguire i due uomini uscenti tornando su Boryoku con lentezza. Le maschere e la segretezza hanno lasciato poco mistero, è in qualche ufficio anbu ovunque esso sia, anbu che potrebbero anche avercela con lei per non si sa quale motivo al momento ma è continuamente all'opzione killer sbagliata probabilmente che la sua mente ossessionata va a graffiare le possibilità{Chk ON}

Il bello dell'arruolamento degli Anbu è che lascia sempre un punto di domanda nella vita dell'arruolato - o del presunto, come in questo caso. Boryoku tamburella con le dita sulla superficie della scrivania, aspettando che l'albina possa dire o fare qualunque cosa. Non sembra volersi alzare e andarsene, non sembra volerla attaccare e farsi poi probabilmente catturare poiché anche un idiota capirebbe che non è il momento adatto per muoversi, questo. Il capo del Generale tentenna di lato, squadrando la ragazza che ha di fronte. <Hai fatto qualcosa di sbagliato ultimamente?> La domanda risulterebbe essere anche abbastanza lecita dal momento che Kore crede d'essere in arresto per qualche motivo in particolare. Tutti penserebbero di esserlo quando vengono prelevati da casa e condotti nella base Anbu, direttamente davanti agli occhi glaciali del Generale. Cerca di guardarla dalla testa ai piedi, squadrarla, cogliere qualche dettaglio in più su chi ha di fronte. <Cosa potresti aver fatto per doverti ritrovare qui?> Le domande sono mirate al ragionamento, al farle comprendere da sola e con le proprie forze la motivazione che l'ha spinta ad essere tra le spire degli Anbu. Boryoku è un'abile giocatrice e manipolatrice di menti, soprattutto grazie alle illusioni delle quali vive. Quindi, potrebbe anche adottare quei suoi soliti giochetti del cavolo... Ma non lo sta ancora facendo, per quanto possa saperne ovviamente Kore. Lei adesso è soltanto sott'interrogatorio se tale vogliamo definirlo, anche perché la situazione non è così impensabile come si crede. Ha facoltà di muoversi e di rispondere, mica come Akainu che poteva soltanto sostare dietro le sbarre ed attendere che Boryoku smettesse di giocare con lui. <Ho anche il tuo ragazzo in custodia.> Letteralmente, oseremmo dire, dato che per lasciare quella corporazione dovrà quanto meno ucciderlo o togliergli i ricordi dalla mente. [ Ambient - Chiusa ]

11:40 Utente anonimo:
 La domanda della figura mascherata, che sembrerebbe femmina ma sulla cui deduzione al momento non scommetterebbe, fa inclinare leggermente il viso alla Sabaku, l'espressione per quanto mite e silenziosa si fa curiosa poichè interpreta quella domanda come una negazione agli arresti proprio perchè lecita sia nella domanda che nella risposta. Ne dedurrebbe Boryoku di trovarsi davanti ad una figura tutt'altro che emotiva, graniticamente analitico e composto è il suo atteggiamento che mantiene la seduta. <Nulla che fosse al di fuori dei miei ordini e delle mie mansioni.> Il che non è esattamente vero, nessuno le ha ordinato ufficialmente di chiedere accesso ai registri sul killer, un caso ormai in mano alla Shinsengumi. Inizia a scostarsi dall'idea del Noribiki appianando a quella che potrebbe trattarsi di rosic. <è la missione che conta, e la sicurezza> Una mezza confessione, è per il mezzo che è lì? Per aver chiesto accesso ad atti che non dovrebbero competerle? Sarebbe persino romantico che si sentisse ancora sposata alla missione per la morte di Sango o per dogma ninja, e non per mera ossessione su un clan traditore. Le dinamiche però mutano in fretta, le spalle alleggerite dal peso di Sunodeki arretrano tese quando viene fatta menzione ad Akainu più come un rapimento che altro. <Meglio qui che nel quartiere notturno.Sta bene?>Chiaro come intenda quella custodia annunciata, ma se lei è ora seduta in quella tesa conversazione Akainu potrebbe essere in un gabbiotto in stile le ali della libertà per quanto ne sa, e oltre all'ovvia sicurezza che non sia a mignotte sembra che la prima domanda si stia sincerando dello stato di salute lasciando perdere la comprensione della sua presenza per aver chiesto accesso ai registri, ora seconda e più conclamata ipotesi nella testolina bionda {Chk ON}

Piega la testa lateralmente, di nuovo. Cerca di fissarla, di comprenderla, di capirla, trovando un motivo per il quale doverla arruolare. Tornerà veramente utile? Con Akainu, poi. Riusciranno a collaborare sotto mentite spoglie o si scanneranno prima del tempo? Non può saperlo, ma reputa che potrebbe diventare oltremodo interessante guardare. Male che va dovrà sbarazzarsi di entrambi i nuovi fanciulli. Non può fidarsi immediatamente di chi è appena entrato nella corporazione, figurarsi di chi ha di fronte e che deve ancora in qualche modo valutare. E quindi sta ferma lì, sul bordo della scrivania, ad adocchiare quella figura albina appartenente al clan Sabaku. <Ho saputo che hai fallito una missione di livello B di recente e che è morta una vostra compagna di missione a causa della vostra inettitudine.> La sta provocando, ma il tono di voce con il quale esprime il tutto è chiaramente piatto, atono. Non si lascia sconvolgere poi molto da questi giochetti, anche se sotto quella maschera si stia palesemente divertendo ad avere sotto torchio qualcuno. E' da molto che non tortura nessuno, dopotutto. Dovrà trovare qualche nuovo giochino da seguire e per il quale perdere tempo. <Quindi, la missione conta ma i vostri compagni di team no?> Questa volta è palese il punzecchiamento, provando a farla agitare o comunque innervosire ed attendendone ovviamente la reazione prima d'ogni altra cosa. Continua però ad ascoltarla, a capire cosa stia dicendo. Si stringe nelle spalle alla domanda inerente ad Akainu, poiché mal intenzionata a darle maggiori informazioni in merito all'individuo in questione. E difatti non aggiunge altro, addirittura si potrebbe pensare che stia ignorando deliberatamente la domanda. D'altronde, perché mai dovrebbe darle un'informazione del genere e tranquillizzarla in qualche modo? [ Ambient - Chiusa ]

12:39 Utente anonimo:
 Le parole iniziali della figura mascherata tendono appena la piatta riga delle labbra sottili e scure, la menzione alla missione non sembra infrangere in lei alcun sentimento romantico nè di perdita, quel che si accende nello sguardo è livore. <Vero> Non nega. Sillaba quella veridicità. <Alcune cose sono andate storte. Sono riuscita a ferire il killer ma quando gli Anbu sono arrivati non è stato comunque possibile catturarlo.> Se era forte per voi potete davvero giudicare la squadra? Quell'illazione muove dolcemente senza esser stata posta in merito ai fatti che riguardano la missione, forse quella non è la provocazione che rimesta la Sabaku, tra l'assenza di Sunodeki e la mancata risposta su Akainu non trova Boryoku alcuna di quelle inattese reazioni di perdita e lutto che riguardino Sango. Persino quella domanda esplicita e posta sembra essere interpretata come una divagante perdita di tempo. <La mia compagna di Team non aveva un auricolare, è entrata in un ristorante e ha iniziato ad arrampicarsi su una parete. L'unico vantaggio che avevamo era ambientale.> Non è stata una perdita programmata ma sembra quasi lasciar intendere che Sango se la sia cercata, eppure mentre quella sta morta e in pace questo fallimento sembra ripercuotersi sempre su di lei, che ci stava rimettendo la vita per prendersi quella del killer. <Abbiamo fatto il possibile.> Lapidaria, e non perchè non le importi ma sembra essere arrabbiata con Sango per essere morta (?) e per la missione fallita più di quanto non lo sia con sè stessa, sta di fatto che non si sa se Akainu stia bene o meno, se non che è sotto custodia. <Gli Uchiha la prenderanno sul personale, inizieranno a pavoneggiarsi che ancora gente prova a rubare il loro potere oculare, quella è gente pazza. Perchè prendere Akainu? Sono libera di continuare a indagare sul killer come Shinobi.> Arriva al punto ed ora sembra darsi le conferme che non ha da sola, ce l'hanno con lei per aver chiesto accesso ai registri. {CHK ON}

Quella ragazzina ha la lingua lunga abbastanza da rispondere per le rime al generale. Comprende il modo in cui lo fa, sentendosi indispettita, ma non per questo zittendosi o mordendosi la lingua. Un punto a favore per Kore, ovviamente. A Boryoku piacciono queste persone. Quindi, probabilmente non è neppure un caso che l'abbia voluta arruolare sulla base di queste piccolezze, provando a scoprire il resto man mano durante questo velato interrogatorio. <Alcune cose come le vostre tattiche o il vostro lavoro di squadra?> Domanda impertinente, con la lingua da vipera sempre pronta a dar man forte al proprio dire. Potrebbero scontrarsi un bel po' soltanto tramite questa parlantina. E il Generale potrebbe finalmente trovare qualcuno con cui divertirsi, finché non si scoccerà come al solito - quest'è ovvio. E' una bambina impertinente che tenta sempre di trovare un nuovo giocattolo, viziata abbastanza da lasciarlo andare presto non appena l'ha ricevuto. <Stai scaricando la colpa su un morto che non può rispondere e non può difendersi dalle tue accuse.> Le fa notare, incrociando le braccia al petto e tentennando nuovamente con quella testolina a forma di lupo, dal crine bianco che le scende lungo la schiena sin quasi ai glutei ancor poggiati contro la scrivania. Gesticola leggermente con la mandritta, giusto per lasciar andare quel discorso riguardante gli Uchiha. Stanno girando attorno alla questione come sempre, mentre Kore pare aver capito tutt'altro da quell'interrogatorio sbucato per caso in una notte tranquilla. <Facciamola finita, non mi interessano gli Uchiha. E vedo che sei abbastanza sicura del tuo uomo, divertente.> Ammette con una piccola risata che viene spenta nel giro di qualche istante, non durevole, affatto, tornando seria immantinente. <Dammi tre buone motivazioni per volerti arruolare.> Sarebbe oltremodo ilare se Kore affermasse di non aver intenzione alcuna di arruolarsi. Beh... quell'interrogatorio terminerebbe piuttosto in fretta, dopotutto. [ Ambient - Chiusa ]

13:30 Utente anonimo:
 Annuisce alla domanda della figura mascherata iniziale. <Appunto.> Non c'era un lavoro di squadra ed il risultato è stato un morto ed un killer sfuggito ma è solo la seconda che sembra animare qualcosa nella bionda. <I morti hanno il loro modo di esprimere dissenso> Specifica affezionata alle vecchie credenze come pochi, troppo vecchie per la sua età comunque acerba seppur meno di quanto il viso emaciato non doni a vedere, è però a quel gesto che spazza via il discorso che le spalle si curvano verso il basso rilassandosi. Eppure non capisce dove voglia arrivare con quel divertimento, la mancata risposta non è contegno di una sentenza breve e tagliente quanto mancanza della stessa. Infatti le parole seguenti hanno una piega inaspettata e la sua certezza auto prodotta di essere in arresto perchè continua ad interessarsi di un caso ormai in mano alla Shinsengumi ha una svolta emotiva lampante nella fennec, stavolta è visibile per quanto breve che gli occhi si sgranano e la compostezza viene scalfita per istanti lampanti. Vogliono arruolarla, qualcosa a cui non aveva mai pensato. I Sabaku sono gente fiera, troppo per pensare di nascondersi dietro una maschera e quando ha fatto domanda alla Shinsengumi aveva la reale intenzione di sposare una vita militare e d'ordine per accrescere le sue forze e le sue possibilità di uscire dalle mura alla ricerca di Shukaku. Ma le rotelle impiegano qualche momento a metabolizzare che gli anbu esistono e quale sia l'enorme vantaggio alla sua portata. <Il silenzio.> Una dote che accompagna l'intera esistenza su cui la Sabaku si allena è la matrice della segretezza di quell'ente, non dovrebbe spiegare niente a nessuno come già non vuole perchè non può. <La determinazione.> Obbedienza all'obbiettivo oltre ogni regola, avrebbe dovuto dire l'ossessione ma non lo fa, le persone ossessive sembrano pericolose e probabilmente lo sono, se invece si minimizza dicendo che sono determinate chissà perchè sembra un complimento. <Ho fatto domanda di ingresso alla Shinsengumi, il che vuol dire che farei il lavoro cento volte meglio di quanto non avrei fatto per loro.> La vendetta, suona brutto, anche questo può sembrare un complimento bastano spesso poche parole, ma giuste. <Perchè arruolare un Sabaku? Si accorgeranno tutti dell'anbu deforme con qualcosa sul fianco anche coprendo la mia giara.> Non ha fatto reali domande ad ora, oltre Akainu che sembra discorso messo da parte dall'andazzo che la porta lì, quella è la prima che sta iniziando a rimettere in sesto tutte le convinzioni a cui era arrivata {CHK ON}

Resta leggermente sorpresa dalla risposta riguardante i morti, costretta però ad arcuar un sopracciglio che non sarà notato all'esterno a causa dell'ovvia maschera che indossa. <In che modo?> Pare esserne alquanto curiosa, tanto da chiedere informazione e aspettare una papabile risposta. L'argomentazione conseguente riguardante una papabile richiesta per tutt'altra corporazione fa sì che il Generale presti maggiore attenzione ai dettagli e alle particolarità di quant'affermato dalla Sabaku. <Oh, ma se hai fatto domanda per entrare nella Shinsengumi, cosa dovrei farmene di te? Perché non aspetti di venir convocata?> Le domanda con tono ironico, pungente. E' un quesito però importante dal momento che non avrebbe ragione alcuna per arruolarla, dal momento che ha preferito entrare nella Shinsengumi e farvi richiesta. Considerando il desiderio del lupo alpha che sta detenendo quest'incontro, rubare un membro a quella squadra sarebbe una gran bella cosa. Tuttavia... andiamo per gradi, alla fine questa non è altro che una bella chiacchierata. Deve darle ovviamente delle delucidazioni in merito a cos'è un Anbu e a come si comporta, schiarendosi appena la voce e lasciandola fuoriuscire melliflua, pur modificata dalla maschera. <Non ti porterai alcuna giara in missione o quanto meno dovrai poi assicurarti che chi ti ha visto usare l'innata non sopravviva.> Una delle tante regole fondamentali per vivere serenamente all'interno della corporazione in questione. <Verrai addestrata nell'uso delle arti che più ti sono congeniali, potresti anche imparare a sfruttare qualcosa di nuovo.> Giusto per dirne una, per esempio. L'addestramento è gratuito, figurarsi, dovrà soltanto spaccarsi la schiena per cercare di stare al passo il più possibile. Niente di impensabile, no? <Pensi veramente che nessun Anbu qui arruolato abbia un'innata?> Potrebbe averla anche Boryoku stessa per esempio, ma non averla mai mostrata a nessuno per via della segretezza che questo ruolo comporta. <L'addestramento non è facoltativo, ovviamente. La maschera non è facoltativa. Gli ordini non sono facoltativi. La missione non è facoltativa. Ti è tutto chiaro sin qui?> Sarà affidabile? Accetterà di essere 'comandata'? Certo, come Shiroichi, potrebbe riuscire anche ad aver diritto di parola nei confronti del Generale... ma questo non è da sapersi adesso. [ Ambient - Chiusa ]

14:26 Utente anonimo:
 La questione sui morti porta il capo biondo della Sabaku ad inclinarsi. <Modi che non ho mai conosciuto per esperienza diretta. Molta gente si proclama tormentata dai morti, poi si ammazza.> La sillabazione cheta sembra trattare il fatto con un certo cinismo, malgrado la sua assai terrena affiliazione con la parte religiosa del suo clan nel suo credo manca del rispetto del culto dei morti dedito ad altre tradizioni. Certo è che se stesse sparlando di Sango sembra credere fortemente che le sarebbe quantomeno venuta in sogno per dirle di smetterla, non interpreta il fatto come una diffamazione. La domanda dell'altra tocca un altro tasto dolente, una nuova reattività dimostra ancora una volta che la figura mascherata oltre alla questione di Sango e della missione sta toccando i punti giusti altrove, con Akainu e con la Shinsengumi. <Perchè ci hanno messo troppo.> La risposta iniziale è perentoria ma la schiena nuda della propria Sunodeki cerca aderenza alla sedia come se volesse richiamarne la compagnia. Le è stato offerto uno scambio per entrare in quelle schiere in altra via e l'ha rifiutato, ma è troppe determinata per farne menzione e non ha nemmeno la lungimiranza probabilmente, visto che non si aspettava quell'incontro. <Sono una persona troppo consapevole e dignitosa.> Orgogliosa, probabilmente, sarebbe stata la parola giusta e meno complimentosa. La mancanza di Sunodeki ammutolisce comunque ogni altra ragione stesse formulando la sua mente, senza la propria giara non ha mai considerato alcuna potenzialità nella sua identità, ogni obbiettivo da Shinobi è stato focalizzato alle sue abilità di Sabaku fino a quel momento. <Niente è facoltativo.>Ha compreso. La bocca secca dalla consapevole assenza della propria giara, non tanto per l'obbligo di dover apprendere qualcosa di nuovo quanto per il timore di non esserne capace se privata della sua compagna. La replica sembra quella di chi non ha problemi a seguire un ordine ma richiederà un allenamento del tutto diverso. <Che tipo di arti dovrei apprendere? Io sono un ninjutser, e pure piuttosto anziano per il mio grado.> Non è una mente fresca, dall'apprendimento rapido, ha ormai sedimentato le sue competenze al punto che degli elementi derivati alla sua sabbia conosce a stento un paio di tecniche necessarie all'urgenza. Eppure anche quella dichiarazione di consapevolezza appare come un atto maturo di coscienza. <Con un pugno della mia sabbia sono immune a buona parte dei Genjutsu, ma senza in una missione imminente sarei un peso con una maschera.> {CHK ON}

Ignora deliberatamente la prima parte della conversazione, lasciandola cadere e ammutolendosi, piuttosto facendo spallucce poiché non trova altro da aggiungere al contesto. <Ed è una valida motivazione? Magari non gli interessi oppure sei poco portata per quel ruolo. Pensi che per questo saresti adatta?> Provare dell'odio o del risentimento per quella corporazione tornerebbe utile al Generale, per questo tenta di capire quanto più possibile da parte della Sabaku. Anche solo un accenno di quel sentimento potrebbe venir accresciuto direttamente da Boryoku o da chi lavora all'interno delle fila Anbu. Al di fuori, è naturale che gli Anbu e la Shinsengumi siano alleati, ma dall'interno... è tutt'altra storia. Tornando ad argomenti più spinosi ed interessanti, cerca di darle una risposta quanto più esaustiva possibile col suo solito tono mellifluo, ma a tratti quasi ironico. <Conosci benissimo le arti esistenti oltre al Ninjutsu. Siamo ottimi utilizzatrici d'armi, potrebbe tornarti utile. Abbiamo dei validi insegnanti.> Così, per dirne una ad esempio. Reputa che sia quanto più necessario specializzarsi anche in altro, piuttosto che restare fermi nel proprio stile di combattimento. <Se pensi che sopravvivere in missione sia fattibile esclusivamente con la tua sabbia, vuol dire che non sei abbastanza sicura di te. Voglio metterti alla prova.> Ammette, stringendosi nelle spalle, ma non per questo alzandosi o muovendosi dalla propria posizione. Non sembra essere poi molto volenterosa d'attaccarla o causarle chissà che problematiche. Forse, non è tra quelle quattro mura che intende metterla alla prova. <Non puoi credere che in ogni combattimento avrai contro un Genjutser. La tua sabbia non esiste soltanto per affrontare le illusioni, così come non esiste solo quella per difenderti e combattere.> Non vuole farle la morale, anzi ha il tono di una ramanzina bella e buona dal momento che la qui presente pare adoperare esclusivamente la sabbia. Non dovrebbe neppure definirsi Ninjutser, ma solamente Sabaku poiché s'affida esclusivamente alla sua innata in base alle parole con le quali s'è finora espressa. <Che ne pensi?> Riferendosi per ultimo alla prova pratica che vuol farle fare per arruolarla ufficialmente. Ormai, dovrebbe esser piuttosto chiara l'intenzione dietro quella maschera da lupo. [ Ambient - Chiusa ]

14:56 Utente anonimo:
 La domanda iniziale della Anbu torna a generare una piattezza tesa sul viso della fennec. <Io sono un Sabaku, la mia gente impara il silenzio, l'importanza dell'ordine ed il riserbo. Inoltre sono abile nelle mie arti. Non ritengo che le ragioni siano dovute al mio essere portata, sono il candidato ideale ad una vita militare.> Non si sarebbe proposta altrimenti, non se non si fosse ritenuta all'altezza non sembra il tipo di persona che fa le cose per fallire o alla come va va. Il suo risentimento verso la Shinsengumi non è esplicitato in alcun modo, sarebbe forse pure mezzo reato, ma lo sprezzo per non essere stata convocata è facile da cogliere persino un quell'arida piccola figura. L'altra coglie il punto sbattendoglielo in faccia, non è sicura di sè senza la propria Sunodeki ma è anche vero che non può contare sempre sulla sua sabbia, come il suo esame chuunin ha dimostrato. <Non esiste solo quella, ma è l'abilità in cui eccello, senza addestramento sarei un ninja attualmente mediocre.> L'addestramento le è stato promesso ed è vero, per quanto doverosa sia la specifica non sembra ritenersi del tutto incapace ma è come togliere ad un cavallo il suo crine prima di una mostra. <Accetto.> Essere messa alla prova è comunque qualcosa che sembra accarezzare il suo interesse e non ne nega, tuttavia per il momento non azzarda spudorate conclusioni la sua schiettezza è rimasta ferma e consapevole, non ha fronzolo di elogiarsi dove non serve nè di sminuirsi dove si conosce come ha mostrato parlando prima della Shinsengumi poi delle proprie abilità.{Chk ON}

L'importante è che la Sabaku abbia capito che non può sopravvivere affidandosi esclusivamente alla propria innata, per quanto faccia parte di sé stessa. Deve anche comprendere che molte volte non sarà in grado di usarla per un motivo o per un altro. E in quel momento cosa farà? Resterà a guardare il mondo che cade a pezzi assieme alla sua vita o proverà a reagire? Tuttavia, è sempre meglio avere un piano di riserva piuttosto che starsene con le mani in mano e non saper come comportarsi di fronte al pericolo diretto. Boryoku si limita ad un mero cenno del capo, annuendo alle sue stesse parole. L'importante è che non abbia in alcun modo rifiutato quella prova che vuol farle fare. <Ottimo, finalmente abbiamo qualcuno ben volenteroso di imparare.> La prende bonariamente in giro, facendo spallucce e lasciandosi cadere giù dalla sedia. Ora, non è altissima come persona, tuttavia quella maschera da lupo è la protagonista delle sue storie ed è quella che solitamente dovrebbe incutere maggior timore. A seguito di quant'avvenuto, da un momento all'altro si sentirà stranamente sonnolente e s'addormenterà nel giro di pochi istanti. Quando riaprirà gli occhi, si ritroverà nuovamente nella sua abitazione senza saper esattamente come sia riuscita a raggiungere quel posto senza neanche rendersene conto. Le abilità del Generale son molte e vaste, perlopiù improntate nell'ambito delle illusioni, ma la qui presente non può neanche immaginare di cos'altro sia capace quella donna. Lo scoprirà, forse... strada facendo. [ End ]

Kore viene convocata dal Generale Anbu Boryoku per eventualmente arruolarla.
Discutono di alcuni punti importanti quali la missione B nella quale è morta Sango, nonché l'ipotetica assenza della sua Sunodeki in missione e l'incapacità d'adoperare altre capacità in combattimento senza.

A seguire, ci sarà una "missione" di prova per attestare l'effettivo ingresso in corp.

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