Sulle tracce di un Fantasma

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21:57 Katai:
  [Presso le Mura] Il cielo è pieno di nubi. Densi e scuri cumulonembi si assiepano sopra le teste di tutta Kagegakure. Il firmamento si nasconde lontano, da distanza siderale osserva e lì, dove il vento della libertà spira più forte, anche l'odore del Mondo fuori le Mura sembra farsi più pungente. Calma piatta, questa sera, ma il giovane Uchiha non si lascerà sorprendere questa volta. Questa volta è armato - al meglio che può, s'intende - e forte di quella energia psicofisica che scorre nell'organismo come un torrente incandescente, rinvigorendo il passo, fortificando le membra, rendendo presuntuoso anche lo sguardo. Sì, quest'ultimo indaga e indugia, dapprima sulle vie del Mercato dell'Acqua, quindi sui camminamenti sopra le difese , dove l'abilità dei maestri dell'Arte della Terra e quella del Legno si sono mescolate con sapienza e meticolosità. Le osserva da lontano, mentre incombono verso di lui, man mano che il passo si dirige laddove, per l'ultima volta, ha osservato quel Corvo gigante ed un Fantasma, suo cavaliere. E' vestito di abiti comuni, sciatti, privi di fronzoli e con un solo decoro: un ventaglio rosso e bianco, che capeggia tra le scapole, abbastanza grande da essere visibile da chiunque, abbastanza piccolo da non occupare l'intera superficie posteriore della maglia nera. Questa ha le maniche lunghe ed un colletto alto e circolare, che sfiora il mento, ma è stretto tra le spire di una sciarpa cremisi, che circonda il cingolo scapolare e ricade oltre la spalla destra, in una lingua di sangue. Le leve inferiori sono strette tra pantaloni ampi e comodi, ma cinti sulle caviglie da bendaggi candidi, che suggellano il passo alla stoffa, l'andatura all'indumento. I piedi, invece, sono fasciati da calzari ninja , dalle tinte fosche. Kurou è lì, al suo fianco, come sarebbe dovuto essere da tempo. Calcano il suolo polveroso e minaccioso di quel Distretto disastrato, oltre il Fiume,oramai, diretti verso il luogo prestabilito. < L'ultima volta l'ho visto in questo posto. > Rivela, andando a suggerire le prossime mosse, mentre un ticchettio metallico rivela il contenuto di quella sacca portaoggetti che tiene legata alla cintola, contenente un kunai, due fuuda con tronchetti sigillati all'interno, due tonici per il recupero del chakra ed un tonico curativo. [Equip: kunai x1|tonico curativo x1|tonico chakra x2|fuuda con tronchetto x2]

22:24 Kurou:
  [Presso le Mura] L'astro è cupo, denso e soffocante, in una serata invernale ormai giunta all'apice della sua oscurità, laddove una luna arranca a fornire la sua flebile luce alle vie, ostruita da quegli ammassi di acqua volanti. La vera luce proviene da quegli animi giovani, che ardono inesorabili nel tenere vivo i loro obiettivi e i sogni in cui ripongono le loro azioni. Sono proprio i loro moventi a portarli su quella strada, sempre più esterna, sempre più vicina a ciò che li ha rinchiusi lì dentro, come dei topi in gabbia. Nulla li avrebbe distratti, anche il cammino è stato piuttosto silenzioso, e per quanto Kurou sia un noto casinista, riesce a prendere sul serio una missione anche in semplici fasi di sopralluogo. Non che avesse molta esperienza sul campo, ma la concentrazione e la voglia di fare bene è alta, tanto da pendere dalle labbra del compagno, sempre serio e attento, tanto da essersi attrezzato a dovere per quella scampagnata. Anche Kurou non si fa trovare impreparato, e prima di partire dalla sua abitazione, per raggiungere il suo amico, aveva già composto il suo consueto segno caprino, tramite il quale avrebbe convogliato la forza mentale e fisica all'interno in un miscuglio potente, sparso poi in tutto il corpo per rendere i suoi taijutsu un'arma da tenere pronta all'uso. Per eventuali situazioni critiche, il suo portaoggetti, un po' sporco di polvere e terriccio, è legato tramite uno spago al lato sinistro della cintura di un paio di pantaloni cargo neri, contenente null'altro che un po' di tonici per dare un rapido ristoro. Al di sopra di quei pantaloni c'è una calzamaglia nera aderente che mette in risalto un corpo fibroso e imponente, e che al contempo si allunga fino alle caviglie, sotto tutti gli altri indumenti. Ancora sopra si trova una giacca di jeans smanicata, dal coloro verde oliva, ma che si amalgama a tutto il resto, nei tratti in cui la luce risulta scarsa. Al di sotto dei sandali, abbastanza curati, che possano permettere movimenti comodi e reazioni repentine. < Così lontano dal centro? > La domanda viene servita con stupore, non sapendo come Katai potesse essere arrivato in un punto così remoto del distretto e quale motivo lo avesse spinto a quell'incontro. E subito dopo continua, dopo una seconda analisi. < Aspetta... Quindi lo hai già visto? > viene servito il doppio dello stupore, tant'è che il suo gesticolare lo porta ad alzare le mani al suo volto, premendo con i palmi sulle rispettive guance paffute, immaginando nella sua testa un eventuale primo incontro tra il suo compagno e questo misterioso e tenebroso fantasma. [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)]

22:35 Katai:
 Lo sguardo si alza all'insù, questa volta oltre il profilo regolare delle Mura, intervallato solamente dalle torri di guardia e le sagome delle sentinelle appostate. Questa volta lo sguardo vola più in alto, come un rapace scuro che anela l'aria, l'ossigeno, cercando di sconfinare dal territorio prestabilito. E' alla ricerca di un'ombra bianca, di un guizzo niveo, di un baluginare candido. Eppure la notte è buia e piena di disperazione. Ma c'è anche Speranza, laddove regna la povertà e la fame e la miseria. C'è l'attenta veglia degli shinobi sui camminamenti, c'è la silenziosa guardia che adoperano a protezione di Kagegakure. Rimane distante, però, quel che basta per permettere a Kurou di non cadere vittima dell'ennesimo attacco, qualora dovesse avvenire. < Teniamoci a distanza. > Afferma, in tono vagamente preoccupato, sporcato proprio da quella sfumatura di apprensione. < Le chimere sono sempre in agguato. > O così pare aver dedotto, così pare aver concluso, a conti fatti, dal momento che le campane d'allarme, quel giorno, non cessavano di suonare, neanche un attimo. Ora avanza cauto, forse più per la sua strenua ricerca, che per la reale paura di quelle bestie, che ha visto affrontate - e sconfitte. Proprio dal Fantasma, tra l'altro. < Sì, mi ero spinto molto in là. > Ammette, in tono pacato, distratto. < Volevo vedere quella. > E alza una mano, l'indice puntato in avanti, verso la cinta muraria in lontananza. < Solo di sfuggita, comunque. > Rivela, nei riguardi del suo primo incontro con il Fantasma. < E' balzato giù da un enorme corvo bianco, in volo. > Tradisce, andando ad alzare di nuovo lo sguardo all'insù, verso la Luna, questa volta. < Qualche idea su come trovare un Fantasma ? > Domanda, quasi come se cercasse di metterlo alla prova. [Chakra On| 60/60]

23:06 Kurou:
  [Presso le Mura] Il passo è regolare, e lo sguardo del grosso giovane shinobi non è rivolto alla strada, in quanto per quella si affida alla cura e alla guida dell'Uchiha, ma ai ciuffi di erba al bordo, già umidi di rugiada e agli arbusti, un po' più distanti. Il richiamo di Katai lo fa virare, verso quella muraglia, a cui non si attenterebbe di avvicinarsi troppo, non potendo fornire il suo aiuto alle persone del villaggio da morto. Forse è l'unico motivo che lo spinge a tenere a freno la sua curiosità e la sua voglia di sfidare e portare al limite le sue capacità, ma in realtà, ora come ora, c'è un pizzico di paura in fondo al suo animo, nella possibilità di dover affrontare una calamità, qualcosa di immondo. < Sì... > Si limita a rispondere con tono serio all'avvertimento, mentre continua a guardare quell'ombra lontana con luci sparse, sopra la quale bravi shinobi vegliano il sonno di tanti civili. Questo però cambia di nuovo. Ora gli occhi si spostano, tornano sul prato, che abbonda di piccole piante e cespugli, quasi attratto e guardingo. Forse è proprio quell'attenzione che gli permette di percepire un fruscìo. E' repentino, inizialmente sordo. Kurou pensa inizialmente di esserselo immaginato. Poi però, aguzzando la vista, nota uno degli arbusti secchi vibrare, come di vita propria, in maniera sempre più insistente. Un orecchio è rivolto a Katai, ma l'altro è decisamente verso quel cespuglio e questa attenzione, forse troppo preoccupata, lo porta ad un brivido, qualcosa che lo paralizza dal bacino in su, ma senza arrestare il passo. L'espressione è immutabile con gli occhi sgranati su quella pianta, mentre dall'agitarsi di quei rametti fuoriesce un animale di piccole dimensioni, troppo indefinito, ma possibilmente un topo, che si allontana con qualcosa tra i denti, attraversando la strada dietro di loro. Quel sussulto lo porta a mettersi sull'attenti, a sprigionare la maggior parte dell'adrenalina caricata, ma notando una forma così piccola, la tensione viene rilasciata in malo modo, con un forte colpo di tosse, come se gli fosse andata di traverso l'aria. Questo gli fa perdere anche la maggior parte della concentrazione nel mantenimento del flusso di chakra negli tsubo, facendolo disperdere all'interno del suo corpo, lasciandolo con un filo di voce per il suo interlocutore. < Un corvo bianco? Grande quanto? > è un po' sibilante, mentre continua a tossire, producendo dei fischi con l'esofago. Si riprende, nella speranza di non aver fatto notare nulla di tutto al suo compagno, che avrebbe potuto percepire la scena come estremamente ridicola. Ma a conti fatti, lo è. Si pulisce la bocca dalla saliva con la mano destra, e continua. < Ehm... Non saprei davvero. > si prende un attimo per riflettere < Un fantasma vero è una minaccia. Se si mettesse a tormentare qualche innocente nella zona, si verrebbe a sapere. > dice, pensando ad alta voce, mentre restando al fianco, ma un po' dietro a Katai, ricompone il segno caprino, chiudendo gli occhi e facendo affluire le sue due forze, quella mentale e quella fisica, ormai rilassate, al centro del plesso solare, facendole infine vorticare in senso antiorario e far riprendere il flusso di chakra, disperso dopo lo spavento subito. [ Impasto Chakra ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)]

23:24 Katai:
 Continua a camminare, non senza indagare gli anfratti di quel dedalo di caseggiati e banchi. L'ora è tarda, ma è proprio a quest'ora che ha scorto il Fantasma, la prima volta. E, nella sua ignoranza ed innocenza, è convinto di poterlo trovare di nuovo, proprio a quelle latitudini dell'orologio. Il colpo di tosse dell'altro lo distrae, a tal punto da costringerlo a torcere il collo verso di lui, lanciandogli un'occhiata più lunga delle altre, proprio quando tenta di gettar fuori dalle labbra tanto l'adrenalina quanto l'aria. < Stai bene ? > Domanda, ma il tono è di circostanza, il quesito, invece, risulta perlopiù retorico, poiché non attende una reale risposta, non mentre lo osserva proseguire oltre, chiedere, informarsi, progettare. < Un corvo bianco, grande abbastanza da trasportare una persona sul dorso. > Proprio come un automobile, quindi. < EH ? > E d'improvviso gli sorgono tutti i dubbi e le domande del caso. E' come se un fulmine avesse squarciato il cielo ed ora il tuono ricadesse tutto sulle sue spalle, rimbombando solo nella sua testa. < Non è un vero e proprio fantasma. > Si arresta, alza le mani, entrambe, sventolandole dinanzi all'altro. scuote la testa, gli occhi che si socchiudono, appena, qualche attimo. Inspira, a fondo, torcendo appena il busto verso di lui, di tre quarti, non senza sdegnare il percorso che hanno dinanzi. < Era un uomo. > Replica, lapidario e diretto. < Senza un braccio e bendato. > Dettagli, informazioni, che, d'improvviso, si era accorto di non aver fornito, dando prova e adito alle remore altrui. < Un uomo capace di uccidere una chimera da solo. > Proprio come ha fatto. < E' lui che devi cercare. E' lui che dobbiamo trovare. > Conclude, schiudendo nuovamente lo sguardo, nero e buio, forte di una luce talmente densa da risultare fredda. [Chakra On|60/60]

23:57 Kurou:
  [Presso le Mura] Le parole e i colpi di tosse rompono quel silenzio quasi sacro, insistente nel loro tragitto e a tratti anche inquietante. Kurou è alla destra del suo compagno, un po' indietro, di circa un passo, e sembra quasi essere la scorta di Katai, con quella stazza da artista marziale fifone. La concentrazione viene ristabilita e il tema principale rimane. Questo Fantasma deve essere trovato, in un modo o in un altro. Ne va della missione e della fiducia che il suo amico, uno dei pochi di cui può vantare, ha riposto in lui. < Tutto bene, ho preso un po' di freddo... > lui che ha sempre una calzamaglia, sottile come un foglio di carta, e che si allena nel gelido fango, senza dare mai segni di raffreddore. Ma è quella l'unica scusa utilizzabile, per non far vacillare la sua credibilità e mantenere alta l'immagine della sua determinazione, che rimane inamovibile. Cammina con le braccia lungo i fianchi, ma appena Katai si gira di scatto, durante il suo flusso di pensieri, queste sì alzano, formando un angolo del gomito tale da permettere agli avambracci di raggiungere i lati del petto, verso l'alto, e i palmi delle mani spalancate, in vista al suo amico, come in segno di scuse, accompagnate da un leggero sorriso tirato. < Perdonami, avevo capito male... Quindi lo chiami fantasma per il suo aspetto? > riesce piano piano a riordinare la mente e a riconfigurarsi su questa nuova idea. D'altra parte, aveva già pensato di interpellare una delle sue vicine di casa, un'anziana signora sull'ottantina molto religiosa, che quando si trova a chiacchierare gli ripete ogni volta di riuscire a sentire le voci di suo marito, defunto da tempo, ma solo quando gioca a carte. < Ha ucciso una chimera da SOLO? > Kurou rimane bloccato in quella posa con le mani alzate, le gambe sono ferme, e gli occhi sono sgranati verso Katai, che non finisce di sorprenderlo, frase dopo frase. Chi è questo tizio che con un braccio solo riesce a buttare giù una di quelle bestie da solo? Kurou è riuscito a vederne una, solo per pochi secondi, non dal vivo ma invaso da un Genjutsu, e ciò gli è bastato ad intimarlo di tenersene alla larga, ma pensare che possa esistere qualcuno in grado di affrontarli con facilità, lo porta su uno strano filo, in bilico tra la paura e l'eccitazione. < Riusciresti a ripercorrere meglio la circostanza in cui l'hai incontrato? > A questo punto, per evitare altre incomprensioni, Kurou preferisce capire tutto della situazione, e affrontare il tutto con un punto di vista più critico, per poter aiutare il compagno a ragionare di conseguenza. < L'hai visto coi tuoi occhi uccidere quelle mostruosità? E l'hai visto fare solo quello? > Ora non è più sorpreso, ha capito la straordinarietà della situazione, ed è diventato riflessivo, coprendo gran parte della sua bocca con la mano destra, il cui corrispettivo gomito poggia sul braccio sinistro appoggiato allo stomaco in orizzontale, come a supporto, mentre ora il suo viso è verso il pavimento, per non essere distratto da ciò che lo circonda. [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)]

00:13 Katai:
 Scuote il capo, lentamente, ancora una volta. E'l'ennesimo diniego, ora, che l'altro rivolge ancora una domanda, informandosi, com'è giusto che sia, da buon ninja qual è. O quale aspira ad essere. < Lo chiamo così perché è il nome che gli ha dato il popolo del Distretto. > Quale ? Quello di Kiri, ovviamente. L'unico che ha potuto interpellare al riguardo. L'unico che ha potuto comprendere, in qualche modo, più a fondo, in un certo senso ovviamente. Ora ambedue le mani tornano lungo i fianchi, assieme alle braccia e la postura tende a porsi sul percorso medesimo che era stato stabilito in precedenza, da entrambi. O meglio, da lui solamente. Inspira, a fondo, andando a gonfiare il petto, sollevando le spalle, espandendo la cassa toracica al di sotto della maglia nera. Non muove un passo, né un labbro, non ancora. < ... > Lascia che il silenzio riempia la distanza da quell'insolito duo. Lo sguardo dell'Uchiha è ancora alto , sul volto del Nakayama, quando questi gli si rivolge con stupore,lo stesso che ha contraddistinto la sua reazione, nell'osservare la scena descritta. < Hai > Afferma, annuendo appena, lasciando poi che il precedente respiro ruzzoli giù dalle narici, lungo il naso, rotolando sul viso e la sciarpa rossa che avvolge la cima del collo. < Ero poco più avanti. > Alza nuovamente un indice, teso, adunco, sottile, che dirige e muove verso le zone antistanti le Mura, le stesse zone dove ha calcato i piedi quella sera, prima di finire...< nel bel mezzo di un attacco di chimere. > O almeno così ha creduto, ammesso che non fosse stato tutta un'illusione. Proprio come parte del suo passato. < E' saltato giù da un corvo gigante e ha trafitto una chimera volante. > Spiega, in tono fermo, deciso, senza accenti di colore. < Attento alle chimere volanti, Kurou. > Ammonisce, stringendo le labbra, sinceramente preoccupato per l'eventualità peggiore. E lo sguardo, infatti, devia ancora verso la Muraglia. < Ho chiesto ai presenti chi fosse e ho scoperto solamente che lo chiamano Il Fantasma..> Si stringe nelle spalle. Fin lì tutto bene, ma , perché cercarlo ? Perché dare la caccia ad una persona che si è vista appena ? Il movente, rivelato ad altri, viene tutt'ora omesso. < Una volta a terra, è sparito a gran velocità tra le vie del Distretto. > Ed il racconto termina lì, mentre la Luna si chiazza di una nube più scura, andando a mitigare la sua luce argentea. [Chakra On|60/60]

00:46 Kurou:
  [Presso le Mura] Inizia ad accendere il cervello, ora che ha capito che a Katai serve un punto di vista ulteriore più che un aiuto dal punto di vista fisico. E Kurou lo ascolta, con le orecchie ben ritte così come i suoi capelli, a quell'aria umida. Prova a raccogliere tutto, in un angolo della sua mente, e ad aggiungere man mano i pezzi al suo ragionamento. Ascolta il tutto rimanendo con lo sguardo al suolo, e la mano destra immobile, a coprire la bocca, quasi a fermarsi dall'interrompere la spiegazione del ragazzo, che lo sta rendendo partecipe di una scena sempre più chiara. Il fatto che anche Katai stesse affrontando quelle belve, lo coglie di nuovo alla sprovvista, infatti il suo sguardo si alza verso il compagno per pochi istanti, prima di ricadere in riflessione, ma senza muovere altri muscoli e senza espressioni. Ora viene distratto da un piccolo sasso, infangato dalla terra bagnata di rugiada, che si frappone tra i piedi dei due, ma lo sfrutta, usandolo come punto fermo per continuare a pensare fino alla fine della spiegazione di Katai, senza fiatare. Si prende qualche secondo in più, facendo calare il silenzio, cosa che lo aiuta notevolmente in quelle battute finali, in cui riesce a ricomporre tutti i pezzi, e a scremare quelli più utili. < Ha ucciso una chimera... Ed è fuggito. > ora rende partecipe Katai del suo percorso. < La gente del posto lo conosce, quindi è apparso più volte. > Lo sguardo si alza di nuovo, lasciando il resto indietro come prima, con la differenza che ora cerca di mantenere il contatto col compagno più a lungo, fino alla fine del ragionamento. < L'unica cosa che mi viene in mente è il replicarsi di un pericolo riguardante le chimere. > Era apparso più volte, probabilmente in circostanza tutte simili data la sua capacità combattiva. Lo avrebbe fatto di nuovo, Kurou ne è sicuro. < Ma è troppo pericoloso usare una cosa del genere come esca. Metterebbe a rischio delle vite... > Come al solito il suo pensiero viene delimitato dalla salute di persone che vivono una vita già abbastanza complicata per ricevere una chimera nel loro Distretto. Non trova una soluzione finale, ma espone delle possibilità aspettando la reazione di Katai. < Ci serve qualcosa di più controllabile... > si rassegna, leva la mano dalla bocca, la sua faccia è seria, ormai pienamente concentrata. < Ti ricordi anche con cosa ha trafitto la bestia? Può esserci utile. > [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)]

17:47 Katai:
 < Una lancia. > Sentenzia, diretto e sbrigativo. < Una lancia bianca, grande abbastanza da trafiggere una chimera alata.> Aggiunge, a corollario di quanto rivelato in precedenza. Lo osserva, mentre , riflessivo, si atteggia e si sforza per trovare una soluzione. La missione è stata affidata a Kurou, ma lui è lì per completarla, assieme al Nakayama. La missione, di fatto, è di tutti. E potrebbe valerne la salvezza del villaggio intero. < Sconsiglio di replicare proprio quella situazione. > Afferma, mentre lo sguardo volge ancora verso l'alto, alla ricerca di un barlume bianco. O nero. < Non possiamo neanche avvicinarci alle mura per poter osservare dall'alto. > Ammette, leggermente amareggiato, neanche anelasse, di fatto, a gettare uno sguardo oltre quella cinta torreggiante e massiccia. < Ce lo impedirebbero. > Ipotizza, dando voce ai pensieri, laddove crede che le sentinelle di ronda non permettano a chiunque di raggiungere la sommità dei camminamenti. Le torri di guardia, poi, suonerebbero l'allarme ancor prima che loro possano muoversi con efficacia. < Potremmo usare la tecnica della trasformazione , ma..> si ferma, improvvisamente, andando a socchiudere gli occhi, mentre un fiotto di chakra devia dal proprio percorso e si dirige verso il sistema ottico, dove i tessuti si imbibiscono di energia, reagendo a livello biochimico con quella forza psicofisica che scorre nel sistema circolatorio, ma ora inonda occhi, nervi, muscoli e tessuti, PROVANDO a reagire con i geni insiti in ogni cellula, così che lo sguardo cambi a livello fenotipico ed esprima quello sguardo di brace: Sharingan. < Chi possiede delle abilità particolari potrebbe scoprirci..> E si riferisce, ovviamente, ai suoi occhi. [Chakra On|60-2/60][Attivazione Doujutsu Lv.2 2/4]

18:32 Kurou:
 La descrizione del Fantasma, o di Fantasma, è sempre più singolare, ad ogni tassello che si aggiunge a quel puzzle mentale che Kurou fatica a comporre ma che spera serva a dargli quanto meno una direzione, perchè l'alternativa sarebbe stato vagare nelle strade aspettandone un'apparizione. Usare una lancia come arma è insolito, talmente insolito da poter essere una sua caratteristica peculiare, e data la descrizione della lancia e l'aspetto non troppo comune dell'individuo, il profilo ormai stilato alimenta quell'indagine, che volge alla scelta del da farsi. < Finiremmo subito nei guai... > annuisce ripetutamente a Katai, sempre serio, con quel ciuffo laccato che rimbalza a destra e a sinistra, come se ci tenesse a rafforzare la sua approvazione. Al nominare della Trasformazione, un piccolo sussulto parte dalla parte bassa della schiena nel taijutsuer, che prova un po' di imbarazzo nel rispondere. < Ci sarebbe un problema... > ma si interrompe subito, dopo aver portato la mano destra sulla nuca per grattare dal capo quella nota di vergogna. L'interruzione è dovuta da un dettaglio, comparso in un tempo indefinito per Kurou, che ha poco tempo per realizzare, tanto da non aver modo di supporre nulla e reagendo solo istintivamente. Dalla sua posizione retta, con la mano dietro la testa, fissa sbigottito la faccia del compagno, sbattendo le palpebre un paio di volte, focalizzandosi sempre di più su quelle due gocce cremisi, appena apparse ma mai incontrate, in nessun luogo e in nessuna occasione. Sposta il suo busto leggermente in avanti, diventato curvo, gobbo, nel guardare meglio quegli occhi arrossati, per poi spostare quella mano in avanti, tra le facce dei due, con un indice alzato rivolto a Katai. < Ma che hai fatto agli occhi? > domanda senza tono, come se avesse beccato il suo compagno con un taglio di capelli diverso, ma con lo stupore di non averlo notato prima. Dopo quella parentesi di ingenuità si sarebbe ricomposto, andando a continuare la loro analisi. < Comunque non sarei in grado a prescindere di usare la Trasformazione. > Un effetto collaterale, forse un po' l'amarezza di tutte quelle ore buttate a studiare i ninjutsu. Sprecate, ora che lo sviluppo talmente intenso della controparte gli ha precluso l'uso delle tecniche più basilari. < Quindi scarterei del tutto l'avvicinarsi alle chimere, per il momento. Però la lancia dovrà pur avergliela costruita qualcuno. > Quel dettaglio gli è risultato particolare, e invita il compagno ad analizzarlo, col suo ragionamento, gesticolando un po' davanti alla faccia per farsi seguire meglio, dapprima alzando l'indice per far notare la sua idea. < Non mi sembra un equipaggiamento da shinobi comune, anche per le dimensioni, quindi l'avrà fatta costruire su misura. > non sembra arrivare subito al punto, ma pazientando, Katai avrebbe potuto sentire la conclusione. < Potremmo chiedere a qualche fabbro qui a Kiri se gli è capitato di produrre un'arma simile, penso che se ne ricorderebbero! > alza di nuovo l'indice al cielo, in conclusione, fissando gli occhi scarlatti dell'Uchiha, in attesa di un verdetto. [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)]

18:39 Katai:
 E così gli occhi cambiano colore e non solo. La pupilla , ancora nera, viene attorniata da un cerchio di pece al quale si mostrano appese due lacrime nere, due tomoe. Sì, non più una solamente, ma ben due. Ed il suo sguardo, ora, pare capace di tradurre gli impulsi nervosi che sfrigolano nel corpo altrui, codificando movimenti muscolari improvvisi e non. Così riesce ad anticipare, seppur di poco, le intenzioni altrui, prevedendone la traiettoria, ipotizzandone la direzione finale. E, su quel volto giovane, maledettamente giovane, uno sguardo di sangue e ombre è come una macchia indelebile su una tela vergine. La chioma corvina ciondola a destra e sinistra, scuotendosi , animata dallo scrollare del capo, in segno di diniego. < Nulla. > Replica, dinanzi alle parole altrui. < Sono gli occhi del mio clan. > Continua, andando poi ad inspirare, profondamente.Le braccia, entrambe, ascendono al petto, intrecciandosi sullo stesso, in un nodo di carne, sangue, stoffa e ossa. < La lancia credo fosse un ninjutsu. > Ipotizza, azzarda, ma pieno di dubbi al riguardo. < E' comparsa dal nulla. > A conti fatti, non ricorda di avergliela vista impugnare prima di balzare giù dal Corvo. < O forse sigillata in un fuuda. > ( Fondamenti del Fuuinjutsu) Il respiro, al di sotto di quel nodo, si alza e si abbassa, riempiendo il petto ed i polmoni. E' regolare, almeno fin quando non decide di agire, di lasciare Kurou alla sua missione ed intraprenderne un'altra, convergente, per certi versi. < Ti seguirò dall'alto. Tu cerca informazioni tra la gente, qui attorno. > Informa, mentre decide di districare gli arti superiori e dirigere l'attenzione verso la grondaia o la tettoia più vicina, quella che ricerca per andare a dirigere dapprima il passo, accorciando le distanze. [Chakra On| 58-1/60][Sharingan Lv.2 On][1/4 spostamento]

19:11 Kurou:
 Occhi cremisi che contrastano un viso pallido, a quanto pare frutto di un jutsu del clan di Katai. Kurou riesce ad abituarcisi lentamente, forse mettendo da parte la cosa all'inizio, e farsi piacere quel cambiamento che dona al suo amico un aria decisamente più minacciosa, almeno di aspetto. < Accidenti! > Kurou esclama, abbassando la testa ed infilando entrambe le mani in quei capelli incrostati, come a tenersi dall'ennesimo buco nell'acqua, data dalla possibilità che l'arma fosse generata dal chakra. < Ho finito le idee... > E' un po' rassegnato, per quanto concerne la ricerca di una scorciatoia a trovare una persona così particolare e forte, ma altrettanto sfuggente, come una figura mitologica. La strada percorribile rimasta è quella di sempre: cercare informazione tramite il popolo, con l'aggiunta di un pizzico di speranza di un apparizione casuale, che sarebbe potuta accadere solo frequentando spesso quel Distretto e tenendo gli occhi aperti. A rigore di questo, Kurou si alza, e così il suo sguardo, vedendo il compagno rimboccarsi le maniche ed avviarsi verso una tettoia, dileguandosi da quella via esterna e dirigendosi verso la zona commerciale del distretto, laddove avrebbero trovato persone in attività probabilmente anche a notte inoltrata. < Beh, meglio iniziare subito allora. > prende il movimento dell'Uchiha come occasione per andare nella stessa direzione, rimanendo però ancorato al suolo, ed infilandosi dentro alla prima via in prossimità del tetto scelto dal compagno. Il suo passo sarebbe stato di corsa sostenuta, per evitare di perdere tempo e raggiungere in fretta una zona più affollata, o con almeno un'anima ancora sveglia. E continua, per quella via stretta tra due edifici con un corvo a vegliare dall'alto, mentre raggiunge il centro di quella zona. In questi casi l'obbiettivo preferito da Kurou sono i negozianti, ancora meglio i pendolari, sempre curiosi e disponibili per una parola in più, con il difetto di richiedere un compenso per alcune informazioni. Si sarebbe quindi arrestato di fronte al primo negozio con una luce all'esterno, cercando una conferma nel suo compagno, dall'alto, facendo un breve cenno con la testa, dopo la quale sarebbe sparito dalla sua vista all'interno, o avrebbe atteso altre indicazione in caso di un'idea migliore da parte di Katai. [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)] [2/4 Movimento verso negozio aperto]

19:21 Katai:
 Non sembra essersi scomposto particolarmente dinanzi alla sua rivelazione d'incapacità nelle Arti Magiche. E che sia dovuta ad un mero , sciagurato, giorno di distrazione all'Accademia o alla reale e concreta mancanza di affinità con il chakra, non può saperlo. Ma non rimane sconvolto, almeno in apparenza, da quell'altrui affermazione. Piuttosto, pare stanco di rimanere fermo lì, sul posto, quindi si avvicina alla balaustra più prossima al pian terreno, flette le gambe, piegando le ginocchia, ricercando un equilibrio più saldo in un baricentro più basso, quindi il peso si distribuisce su tutte e due le suole dei calzari, prima che la flesso-estensione degli arti inferiori lo conduca a gettare il peso in avanti e le braccia all'indietro, oltre il fianco, in un moto oscillatorio che vede accompagnare il salto verso l'alto, obliquo, in diagonale, da terra verso la prima sporgenza di cemento e calcinacci che incontra. Non attende una reale replica di Kurou, che ora lascia a se stesso, non tanto per vero egoismo quanto più per una forte fiducia nei suoi confronti, conscio che , nonostante le difficoltà, possa riuscire a cavarsela da solo.Soprattutto nei colloqui con gli abitanti del luogo. Lui, invece, raggiunta la prima balaustra sporgente, TENTERA' di convogliare il chakra nella zona dei piedi, addensando e ammassando energie in quegli tsubo , a tal punto da espellerne una quantità irrisoria, ma efficace, per poter vincere la forza di gravità, nonché le le leggi della Fisica che regolano il moto dei corpi. E TENTA, di conseguenza, di guadagnare la cima del caseggiato sul quale balza, lasciando aderire le suole dei calzari, dalle tinte fosche, così da adempiere alla volontà di raggiungere l'ultimo piano di quella struttura, a diversi metri d'altezza. La noncuranza e la scioltezza con cui dimostra di scalare l'edificio sono indice di un'esperienza riprovata, già attesa, non così navigata, forse, ma neanche alle prime armi. < ... > Non un fiato, non una parola di troppo, mentre balza di tetto in tetto, CERCANDO di tenere il passo del Nakayama, più in basso, ma, al contempo, andando a scrutare il distretto dall'alto, forte di quei suoi occhi di brace, alla ricerca di tracce di chakra, anche in lontananza, fin dove l'iride riesce a cogliere dettagli. Alza una mano, pollice teso verso il cielo plumbeo, quando gli occhi di Kurou si sollevano su di lui, quasi a volergli dare il suo benestare, nonché un augurio sincero. [Chakra On 57-1/60][Sharingan Lv.2 On][Rilascio del Chakra Avanzato][Movimento 2/4]

20:02 Kurou:
 Il segnale arriva dall'alto, letteralmente, e Kurou può finalmente girare la faccia verso quell'ingresso illuminato da pochi ma costanti bagliori. Prima di entrare, chiuderebbe gli occhi, per poi compiere un voluminoso respiro a pieni polmoni, abbastanza lungo da far passare pochi secondi dal suo prossimo movimento, volto a rimarginare e a chiudere ogni pensiero per focalizzarsi sulla missione e sul risultare il più cordiale possibile, cosa che normalmente gli riesce molto bene. E formando un doveroso sorriso sul volto, riaprirebbe gli occhi serrati, andando così a muovere gli arti inferiori in sincronia con le braccia, abbandonate lungo i fianchi, che si alzerebbero solo per scostare quella tenda dal colore blu, che lo separa dall'osservare gli interni. Lo sbalzo di luminosità lo avrebbe fatto tentennare qualche secondo, portandolo a socchiudere gli occhi, ma avrebbe provato a mantenere con tutto se stesso quel sorriso, abbastanza naturale in quanto si stesse per approfittare della bontà di una persona del luogo per il proprio tornaconto, cosa che non avrebbe mai fatto se non per necessità maggiori. Sarebbe fermo davanti all'ingresso, quando spostando lo sguardo da destra a sinistra troverebbe un arredamento piuttosto spoglio e trasandato, con qualche dita di polvere su ogni scaffale pieno di cianfrusaglie di ogni genere, tra cui attrezzi da lavoro e addirittura qualche prodotto alimentare. In quel momento avrebbe allungato di un po' il campo visivo verso sinistra, per notare un uomo adulto, non molto alto, che fuoriesce da una specie di bancone di legno ammaccato in alcuni punti più interni. Kurou avrebbe quindi tentato l'approccio più diretto possibile, dando un sorriso più accentuato al negoziante, mentre i suoi movimenti lo portano davanti a quel tavolo di legno, con uno sguardo che continua a scorrere quegli scaffali con molte cose ammassate nei pressi dell'ingresso, ma sempre più scarni a ogni centimetro che porta sul retro della bottega. < Buonasera! Mi servirebbero delle informazioni... > avrebbe inclinato leggermente la testa cercando lo sguardo del signore per attendere segnali di qualche genere in sua risposta. Tuttavia, Kurou cede quasi subito, non riuscendo a tenere quella faccia tosta da ricerca di informazioni, nell'approfittarsi di un uomo apparentemente onesto, che cerca di lavorare anche la notte per poter ottenere qualcosa in più in una zona non troppo fortunata. Attingerebbe al portamonete, infilato nella tasca posteriore dei pantaloni, e portando avanti il borsello sfilerebbe 20 Ryo, appoggiandoli sul bancone, come se non fosse il suo stipendio giornaliero da lavapiatti. < Mi vorrebbe anche un mestolo da cucina nuovo... > il sorriso si farebbe imbarazzato, mentre cercherebbe di spacciare quel pagamento di informazioni per un acquisto, ma se il negoziante non avesse rifiutato, Kurou avrebbe continuato con le sue domande, mentre l'uomo si sarebbe avviato in uno degli scaffali accanto per raccogliere un mestolo di legno, un po' sbeccato, riposandolo poi davanti allo shinobi, sul bancone. < Saprebbe dirmi qualcosa riguardo alle voci sul Fantasma? > E' diretto, con il volto che rimane sorridente ma lo sguardo che punta agli occhi dell'interlocutore, come a pregarlo di sapere qualcosa di più sulla questione. < In particolare in che occasioni lo ha sentito, o addirittura visto, apparire. Mi interesserebbe anche il suo pensiero a riguardo, se non sono troppo invadente... > Dopo ciò, Kurou lascerebbe il negoziante parlare, ascoltando e immagazzinando ogni singola risposta. [ Chakra On ] [Portaoggetti: tonico curativo x2 (scomparto sx) + tonico chakra x2 (scomparto dx)] [1/4 Movimento entrata nel negozio]

20:28 Katai:
 Si inginocchia sulla cima del tetto. La gamba destra si piega, la gemella anche, ma solo la rotula sinistra tocca terra - o meglio tegole e cemento - mentre l'altra rimane sollevata di una spanna. E' su quest'ultima che il polso omolaterale si poggia, lasciando ciondolare la mano nel vuoto, forte di quel controllo mentale sulle proprie energie psicofisiche, che lo rendono, di fatto, un perfetto grave, contro la legge Fisica che lo trascinerebbe a terra. Opposto in tutto e per tutto. < ... > Non emette un fiato, da lassù, neanche volesse captare le parole dell'altro, appena entrato. Anzi, si concentra, andando ad espandere i propri sensi, nella strenua ricerca di eventuali presenze tutt'attorno, nell'arco compreso dalle sue doti sensoriali e non oltre, probabilmente. Socchiude gli occhi, quell'istante necessario e sufficiente ad imporsi sulla propria mente, salvo poi riaprirli , scandagliando attorno a se l'area circolare, dalla cima di quel tetto. La luce della Luna è l'unica fonte luminosa a guidare le sue iridi scarlatte, che volgono a destra e manca, alla ricerca di quanto di più insolito possa trovare sul suo percorso. E' a caccia di indizi, in tutto e per tutto e decide di unire le forze proprio con Kurou, uno dall'alto e uno dal basso, scandagliando la zona, sia visivamente che verbalmente. E rimarrebbe lì, sino a che l'altro non termini il suo colloquio , quindi scenderebbe a basso, per poter dialogare liberamente. Maledetti auricolari a casa. E informarsi su quanto appreso, quindi continuerebbe, così di seguito, sino a trovare ciò per cui era giunto. Si spera. ( E N D)

20:45 Kurou:
 Annuirebbe a ogni fine frase, facendo capire di essere attento, e avrebbe ringraziato, sia in caso di rifiuto, sia avendo informazioni nuove in mano. Avrebbe quindi chinato il capo verso quel basso uomo un'ultima volta, prima di afferrare quel mestolo di legno, tenendolo per il manico a peso morto con la mano sinistra, e riprendendo l'uscita, scostando la tenda con la mano libera e spostando verso l'alto lo sguardo, verso un cielo molto più buio di prima, di nuovo per lo sbalzo di luce, che non gli avrebbe permesso una visuale chiara sul compagno. Gli occhi scuri del grosso shinobi, che a spostare la tenda col braccio quasi tocca lo stipite dell'entrata, ondeggiano a destra e a sinistra, tra i lineamenti di quella stradina, cercando di riadattare l'iride, e dopo pochi secondo si sarebbe di nuovo potuto poggiare su Katai, che scruterebbe i dintorni dintorni, con quegli occhi ora stracolmi di sangue. Uscendo dalla soglia del negozio, avrebbe tenuto alto il braccio per richiamare l'attenzione del ninja amico, che prontamente sarebbe sceso. Il verdetto della giornata sarebbe stato quello, in quegli ultimi attimi di scambio, tra l'Uchiha e il Nakayama, e Kurou lo avrebbe reso partecipe di tutto, fallimento o successo, e anche dei ryo eventualmente spesi, sventolando di fianco a se un cucchiaio di legno visivamente rovinato. [ END ]

Katai e Kurou si trovano nei pressi del Mercato dell'Acqua, nella zona antistante le Mura di Kiri.
Lo scopo: cercare tracce di quel cavaliere di Corvi che il popolo di Kiri conosce come "Il Fantasma".
Il duo si adopera doppiamente, tanto dall'alto , quanto da basso.