figlie della yakuza

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13:58 Mattyse:
 Shizuka era stata abbastanza chiara su dove trovare il rosso: Rasetsu Kokketsu, genetista all'ospedale di Kusa, ha pure avvisato che non avrebbe avuto collaborazione gratuita, ma questa è una cosa che non si aspetta da nessuno... coraggio, chi impegnerebbe il proprio tempo gratuitamente per uno sconosciuto? Si, sconosciuto, perché Mat ancora non ha dato un volto a quel nome, volto che però conosce. Il Senjuu quindi entrerebbe in quello che sarebbe l'ospedale indossando i propri stivali neri, alti tanto da stringere fino a metà stinco un paio di pantaloni grigi, questi coperti poco oltre le ginocchia da una cappa verde oliva che presenta uno spacco verticale che attraversa il lato destro del busto, due tagli obliqui all' altezza delle anche, che renderebbero di facile accesso le tasche dei pantaloni, ed un colletto alto, che copre il giovane fino al mento. A tener chiusa la cappa vi sono tre bottoni, situati in tre altezze differenti: uno al altezza del bacino, uno della bocca dello stomaco, e l' ultimo all' altezza del collo. La manica sinistra, quella ove l'arto è mancante, è stata piegata su se stessa e fermata con una puntina da cucito, così che il tessuto non sia libero di vagare e creare scompiglio con quella che è divenuta oramai quotidianità per il menomato. I lunghi capelli bianchi, palesano ancora delle piccole chiazze nere, principalmente sulle punte, causate dal colore che, ancora una volta, non è stato levato in maniera corretta. La pratica rende perfetti, no? Il Senjuu quindi entra quindi nel edificio suggeritogli, sollevando poi ciò che resta del suo sguardo verso i diversi cartelli che normalmente indicherebbero la strada per i diversi reparti per seguire quelli che dovrebbe indicare "GENETICA", o magari semplicemente laboratori? Rasetsu Kokketsu, Rasetsu Kokketsu... il telefono è stretto in mano, ma Mat ripete quel nome con un filo di voce nel intento di non dimenticarselo, chissà come mai la piccola dottoressa di famiglia abbia fatto proprio il suo nome

14:12 Rasetsu:
 Cosa potrà mai fare in un laboratorio? Niente che non sia stato già fatto in passato. Sul bancone principale, sono disposti diversi contenitori vitrei e trasparenti, contenenti dei liquidi di diverso genere e colore. In uno di questi, è versato quello che presumibilmente è appena due dita d'un composto violaceo - veleno. Nell'altro, invece, sta mescolando un liquido trasparente. In un ultimo, infine, c'è quella che parrebbe essere polverina bianca. <...> Non fate domande, ma sembra essere anche piuttosto concentrato in quel che sta facendo. Il laboratorio non è particolarmente enorme, ma è perlopiù occupato dal suo utero artificiale che necessita di essere riparato al più presto, ammesso voglia effettivamente lavorarci su col prosieguo dei suoi esperimenti. V'è un tavolino metallico posto centralmente con diversi macchinari quali postazioni computer - almeno due - e microscopi. Un registratore è appeso ad un chiodo di fianco ad un altro pc posto sulla parete frontale e sulla sinistra del costrutto machiavellico del rosso. Sul lato destro, invece, vi è un lavandino in cui è possibile lavare anche tutti gli altri attrezzi che son posti nelle immediate vicinanze come tubicini, bisturi e contenitori di diverse dimensioni. Asettico, come sempre, viene pulito perlopiù dalle amorevoli gesta della genitrice numero due. Il rosso si sta avviando in direzione dei lavandini, in modo che possa agguantare quanto prima un biberon. Or che è nata, gran parte dello spazio possiede anche piccoli oggettini appartenenti alla bimba. Di fronte all'ingresso, sotto agli scaffali e mobili a muro, vi sono latte in polvere, riscalda biberon, baby monitor attualmente spento e pannolini - oltre al fasciatoio sul quale cambiarla che è minuziosamente sistemato in un angolino tra lavandini e scaffali. Il Kokketsu, al momento, si presenta ancora con un paio di pantaloni neri tenuti su da una cintura d'egual cromia; ai piedi, calza un paio di scarpe dello stesso colore, lucidate e ben allacciate. Una camicia bianca ne ricopre l'addome, lasciando aperti soltanto i due bottoni sul petto. Non porta con sé nient'altro che non sia necessario, non essendo affatto abile nell'uso d'alcuna arma. Gli occhialini posti sul naso son ben puliti e sistemati - una volta tanto. Ha un camice bianco che è stato lasciato aperto sul davanti, munito di un badge ben appeso sul taschino sinistro. Per ora... non sembra essere disturbato da nessuno, ma la sua bieca risata potrà essere sentita anche da fuori. <NYAHAHAHAHAHAHAH!> Scienziato pazzo a lavoro...? La stessa scritta che il Senjuu troverà sulla porta del suo laboratorio con annesso il nome dello scienziato. [ Chk On ]

14:23 Mattyse:
 Le indicazioni abbastanza chiare non parrebbero necessitare di chissà quale abilità di navigazione, i cartelli conducono il Senjuu dinanzi alla famigerata porta che mostra pure il nome da lui ricercato "Rasetsu Kokketsu". Mat quindi scuoterebbe le spalle prima di avvicinarsi alla suddetta porta, piegando il gomito del unico arto rimasto, così da porgere il dorso della mano a quel oggetto che gli impedisce temporaneamente l'ingresso, si appropinquerebbe a bussare, ma a bloccarlo sarà una risata a lui nota, qualcosa già sentita... La stessa risata apparteneva ad uno Yakuza che anni addietro aveva stretto con lui un accordo, doveva uccidere Orochi Hyuga in cambio di alcuni cinghiali di Mat... Ovviamente non ha rispettato il patto. Questa cosa potrebbe tornare a suo vantaggio, ma in quel preciso momento il bianco vuole sperare sia solo una coincidenza, che non si tratti dello stesso soggetto, in fondo si tratta solamente di una risata, no? Le nocche della mano destra andrebbero quindi ad urtare la porta, generando il classico [Knock Knock] utile per avvisare della propria presenza e chiedere il permesso di entrare, permesso che però Mattyse non attenderebbe. La stessa mano verrebbe abbassata e, stringendo nel mentre il cellulare contro il palmo attraverso l'ausilio di mignolo e anulare, utilizzerebbe medio, indice e pollice per afferrare la maniglia ed aprirsi da solo l'ingresso per quel laboratorio, in cui andrebbe a compiere un paio di passi per poter chiudere nuovamente la porta alle sue spalle. < Buongiorno, sto cercando Rasetsu. Mi manda Shizuka. > Secondo gli accordi con questa, lei dovrebbe aver già anticipato al rosso della sua esistenza e della sua necessità, motivo per cui è così tranquillo, almeno per ora

14:40 Rasetsu:
 Tiene d'occhio il macchinario affinché possa in qualche modo sistemarlo qualora vada sbilanciandosi in qualche modo. Deve accertarsi che tutto segua un preciso metodo, altrimenti quella diluizione non verrà mai bene. Deve rimuovere parte del veleno, quindi quella percentuale che renderebbe il veleno troppo dannoso per l'organismo, ma permettere alla capacità dell'allucinogeno di rimanere invariata. Questa macchinazione permetteva la creazione della Sbrilluccica degli Odori, quindi una capacità che non ha perso nel tempo e che sta riprendendo a produrre onde evitare che dimentichi qualche particolare. Da qualche parte in quel laboratorio, vi è scritta anche la ricetta per la Sbrilluccica sotto forma di eventuali complesse formule - che ovviamente qualche altro genetista potrebbe anche comprendere, ma diffida che Kan sia abbastanza intelligente. Non lo vede in laboratorio praticamente da anni e secoli. Fa spallucce, continuando ad adocchiare il macchinario nella speranza che nulla possa andare storto, per il momento. Sente bussare alla porta, sollevando gli occhi in direzione della stessa poiché completamente inatteso. Di solito, già soltanto per la risata, la gente s'allontana dal suo laboratorio praticamente alla velocità della luce e lo lascia alle prese con le sue invenzioni da strapazzo che, per la stragrande maggioranza delle volte, riguardano qualche clonazione di animaletti che termina con un fallimento graduale o delle pasticchette... come in questo caso. <Chi diavolo sei?> Piega un sopracciglio, inclinando poi la testa da un lato per cercare d'individuare adeguatamente la figura che si prospetta sull'uscio del laboratorio. Ha qualcosa di famigliare, ma non capisce ancora bene che cosa. Che l'abbia già incontrato da qualche parte? Possibile? E quanto tempo fa? <Se ti mandasse davvero Shizuka, mi avrebbe avvisato.> E torna con lo sguardo a rivolgersi dabbasso, così da proseguire nel suo repertorio di stranezze. Le dita tamburellano sulla superficie del bancone, tanto per cambiare, come se aspettasse che questi vada via da un momento all'altro soltanto per via della sua affermazione. [ Chk On ]

14:51 Mattyse:
 Chiusa la porta alle proprie spalle, non viene accolto nella maniera più calorosa, comprensibile l'atteggiamento burbero e diffidente di uno sconosciuto, meno che Shizuka non abbia avvisato il Kokketsu come invece aveva detto di fare... Lo sguardo ambrato del bianco inizialmente studia il laboratorio, con calma, senza farsi troppi problemi, nel mentre avanza ancora di qualche passo, riponendo lentamente il telefono nella tasca destra attraverso uno di quei tagli obliqui presenti all`altezza delle anche, che rende quindi di facile accesso la rispettiva tasca. < Mattyse Senjuu... > Da quanto non usa più il cognome Kanishiro? < ...In effetti mi fa strano non l'abbia fatto, mi aveva detto ti avrebbe lasciato il mio... > Ed è in questo momento che ciò che resta del suo sguardo inquadra la figura del rosso, bloccandolo per qualche secondo. < ...Tu. Pensavo fossi morto una decina di anni fa... > Era una visione ottimistica sul perché non abbia rispettato il loro accordo. Mat, riconosciuto il soggetto, avanzerebbe a passo svelto verso di lui, cercando di portarsi ad un paio di metri. < sbaglio o non sei invecchiato per un cazzo? Anche te dentro ad uno di quei cristalli? > la domanda è giusto frutto della propria esperienza, tutti quelli re incontrati che non sono invecchiati era all'interno di uno di quei cristalli, dove sono rimasti congelati per un decennio. < E come sei finito da capo della Yakuza a genetista? > perché lui lo conosceva proprio come tale. < Oh oh, aspetta lo so. Hai provato ad uccidere Orochi ma hai fallito, così ti sei dato agli esperimenti, ho detto bene? > Un po' avvelenato, in fondo ha perso un occhio per colpa sua, tira le sue somme in maniera anche abbastanza errata, ma senza essere troppo rancoroso, ha bisogno di lui e aiutarlo potrebbe essere un modo per ripartire da zero, senza alcun problema di sfiducia.

15:20 Rasetsu:
 Il demone è troppo occupato col suo progetto, quindi non prende il telefono tanto meno si premura di chiamare Shizuka per capire cosa voglia quel ragazzo da lui. Lo scoprirà vita natural durante. Poco male. <A me non è stato pervenuto alcunché.> Fa spallucce mentre il composto continua ad essere elaborato dal silenzioso macchinario. Il rosso preferisce restare dietro il bancone affinché possa tenere il tutto sotto controllo. Il nome altrui non sembra dirgli poi molto, anche perché il signorino qui davanti s'era presentato come Al Miaeda e non s'era neanche fatto vedere bene in viso. Quindi, non sa proprio di chi diamine si stia parlando... <Nome mai sentito.> E' costretto ad ammettere, stringendosi nelle spalle per l'ennesima volta. Si sta dimostrando disinteressato alla figura che ha di fronte poiché non sembra aver molto da offrire. Difatti, non nota neanche l'assenza altrui del braccio - o quell'occhio non del tutto funzionante. <Io?> Aggrotta un sopracciglio, focalizzando soltanto adesso le iridi verdastre nei di lui riguardi. Sembra conoscerlo, ma per quale assurda ragione lui non lo ricorda? <...> Senza indugio, porterebbe la mancina alla volta delle proprie fauci. Quivi non farebbe altro che far scivolare dabbasso la manica quel tanto che basta affinché scopra la pelle del polso. Essa appare molto pallida – come il resto del proprio essere – e le vene son d’un colorito piuttosto scuro, differente dal normale o dalla concezione umana che si hanno di queste ultime solitamente verdastre o bluastre. Dapprima, farebbe in modo che l’elemento dell’Acqua – l’unico che al momento sappia utilizzare – venga risvegliato e vada miscelandosi con il proprio sangue nero. I canini appuntiti del mostro andrebbero a penetrare la carne del polso, in modo che possa riaprire una delle tante cicatrici che difficilmente permette di far cicatrizzare, utilizzandole spesso e volentieri per l’attivazione della propria innata. Causandosi quella piccola ferita, una stilla di sangue dovrebbe iniziare a fuoriuscire ma galleggerebbe nell’aria per volontà dell’utilizzatore. Infatti, il proprio sangue nero – passivamente sempre di questo colore – sarebbe unito all’elemento del Suiton che ne faciliterebbe la fuoriuscita e l’attivazione dell’hijutsu Kokketsu. Due lacrime nere scenderebbero dalle palpebre inferiori degli occhi del demone, scivolando sugli zigomi e le guance, assestandosi ad altezza del mento. Persino le iridi muterebbero colore assumendo una tonalità ambrata simile a quella d’una bestia. Ulterior sangue gli galleggerebbe attorno in un’area che dovrebbe comprendere circa i dieci metri, formando quella che potrebbe anche assomigliare ad una nuvoletta violacea con delle piccole scariche – del tutto sceniche – attorno alla propria figura demoniaca. L'unica leggera differenza è quell'alone violaceo che gli circonda anche gli occhi e, avendo le maniche sollevate, sarà possibile intravedere quegli schizzi di sangue dipinti da un artista psicotico che vengono disseminati lungo ambedue gli avambracci andando a coprire persino quelle ferite che utilizza per far uscire la sua arma principale. Così, come se niente fosse. Senza neanche pronunciare chissà quante parole. Lo sguardo truce si deposita su di lui, mantenendosi ancor distante e con un tavolo in mezzo ai due. <Dimmi che cazzo vuoi o chi ti manda, altrimenti ti apro in due. Se mi conosci così bene, saprai anche che non sono vane minacce. Io ero un genetista ancor prima di diventare Capo della Yakuza, per inciso.> Quindi non è che sappia proprio tutto di te, Rasè... dai, ragiona. Magari è un cliente! [ Chakra: 77/80 ][ 2/4 - Hijutsu Kokketsu LVL3 ][ HP: 98/100 ]

15:31 Mattyse:
 Il genetista non pare voler collaborare, o almeno non sembra essere interessato a collaborare, almeno inizialmente... Basta difatti usare la combinazione di parole giusta per vederlo attivarsi tanto velocemente da poter quasi spaventare il masochista, che però rimane lì a osservare l' attivazione di quella innata, osservandola con un piccolo sorriso stampato sul volto, al metà tra l'incredulo e lo sbalordito. Al termine di tutta questa scenicità, in grado di pareggiare le trasformazioni di sailor moon, risponderebbe. < te lo ripeto... > E andrebbe lentamente a riprendere il telefono nella tasca, telefono che sbloccherebbe con l'ausilio del pollice prima di andare ad aprire gli SMS per poi lanciarlo sul tavolo vicino al rosso. < ...Shizuka. > prima cosa, rassicurare il criminale che quello che abbia lì davanti non sia stato mandato da un nemico, così che possa magari calmarsi, sicuramente ora ha la sua attenzione. < Non dubito che tu non sappia il mio nome, probabilmente ne avrò usato uno falso all'epoca, o anche se così non fosse saresti stato troppo ubriaco per ricordarlo. Avevamo un patto: mi dovevi portare la testa di Orochi. Non hai svolto molto bene il lavoro. > E questa si che è una accusa in piena regola, ma chi più di lui può sapere chi abbia o meno svolto il proprio lavoro in quell`ambito? Mat solleverebbe appena il palmo, quasi a mostrarlo, forse per palesarsi indifeso o non intenzionato a lottare, almeno per ora. < Comunque molto figo... la cosa con il sangue. > piega il polso così da poter indicare il "tutto" con un movimento circolare del dito indice. < Ti pensavo troppo alcolizzato per qualcosa di questo calibro, ti faccio i miei complimenti. > È uno showman, adora qualsiasi cosa sia apparentemente figa. < Ma se rinfoderi il sangue possiamo parlare di affari. >

15:45 Rasetsu:
 Lo vede far scivolare sul bancone il cellulare aperto sulla chat con Shizuka, in modo da poter leggere cosa v'è scritto al suo interno. <Hm.> Convinto ma non troppo, riporta gli occhietti a fissare l'interlocutore. Pare essersi un pochetto placato rispetto a cinque minuti prima dove è andato palesemente in escandescenza. <Orochi Hyuuga... quel figlio di puttana è difficile da dimenticare.> Ammette senza troppi fronzoli, gesticolando appena con la mancina abbastanza da far svolazzare via qualche goccia di sangue depositatasi sulle estremità dell'arto superiore. <Mi ricordo d'aver stretto un patto con qualcuno per dei cinghiali... Il corpo di Orochi lo avevo pure recuperato.> Il che implica che in qualche modo la testa gliela stesse portando eccome pur d'avere quella coppietta di animaletti un po' inconsueti per i quali aveva fatto strenua richiesta. Continua a fissarlo infastidito, arricciando il naso come se fosse perennemente sul piede di guerra per qualche ragione a noi sconosciuta. Beh, in effetti trovarsi qualcuno di fronte che conosce abbastanza di te, ma che reciprocamente non è la stessa cosa non deve essere molto carino, tanto meno rassicurante viste le volte in cui hanno tentato d'ammazzarlo. <Facciamo così> Ancor dietro il bancone, il macchinario emette un bip e s'arresta completamente. Probabilmente ha terminato la creazione del composto che dovrà successivamente andare ad unificare alla polverina bianca precedentemente citata. <io non rinfodero un bel niente e tu parli dell'affare che vorresti stringere.> Quando si parla del Kokketsu, dopotutto, si stringono esclusivamente affari. Mostra quella dentatura appuntita ed affilata che usa per tagliuzzarsi il polso, assieme ad un mefistofelico sorriso. Difatti, come accennato non è intenzionato per nessuna ragione a rinfoderare quell'arma dalle molteplici utilità. Piuttosto, attende soltanto che quel ragazzino prenda finalmente la parola e sancisca finalmente le motivazioni che l'hanno condotto sin lì. <Forza.> Non prosegue con quella sperimentazione precedentemente accennata, così da poter prestare completamente attenzione al bianco piuttosto. Come prima. [ Chk On ]

15:58 Mattyse:
 Oh, finalmente pare aver capito con chi stia parlando, ma ancora il rosso non si è placato del tutto, come biasimarlo, ma la fiducia è qualcosa che necessita di essere conquistata poco per volta, parola dopo parola, facendo le scelte giuste. < Ah quindi alla fine il corpo lo avevi tu? Guarda te, ti avevo chiesto di portarmi la sua testa, me lo sono dovuto pure andare ad uccidere da solo e per poco non volevi pure incassare la tua ricompensa. > Voce un poco più alta, con il capo che ondeggia con fare incredulo. < Ho dato fuoco al suo locale e ho perso un occhio per ucciderlo. Dovevi farlo tu. > Gli accordi erano semplici. Mat scuote un poco il capo, riprende a guardarsi attorno, riprendendo a camminare incuriosito da cosa possa esserci in quel laboratorio. < Come ti pare, non mi fa una grande differenza. Anzi, se lo usassi probabilmente ti faresti solo chiamare "papino" > O Daddy, in base alla lingua... L'occhio ambrato ricade sul lavandino ove li vicino sono presenti diversi utensili, tra cui il biberon. < Sei padre? > Chiede indicato l'oggetto con la mano destra. < deve essere piccolo, quanto tempo ha? > Svia il discorso, ma non per motivi particolari, trovare cose in comune con quel pazzo aumentano le possibilità di collaborazione, se riuscissero a empatizzarsi a vicenda, vedendo in l'un l'altro cose che vorrebbero evitarsi probabilmente potrebbero stringere anche un forte legame di fiducia. < Per colpa di Orochi non ho potuto allattare mia figlia, o vederla crescere... ora ha undici anni e l'ho abbracciata una volta sola. > Ed ecco che arriva la mossa infame, lo sguardo andrebbe ad inquadrare il kokketsu con la coda dell'occhio, assottigliandosi un poco per cercarne di coglierne maggior dettagli possibili. < Te come pensi avresti reagito? O come avresti vissuto? Se avessi fatto il tuo lavoro avrei avuto mia figlia che aveva ancora pochi mesi. > Rasetsu in parte è colpevole, in buona parte, lui e la sua negligenza hanno causato parte di questa estenuante separazione. Il bianco inspirerebbe lentamente attraverso il naso, chiudendo gli occhi, per poi espirare dalle labbra, in cerca della calma necessaria. < Ok. Senti. Mi manda Shizuka, avevo un accordo con il suo ragazzo, doveva farmi avere una protesi per il braccio... ma è sparito, e così mi ha mandato da te. Sembra abbia molta stima e fiducia nelle tue doti, quindi... eccomi qua. > Un braccio, con cui poter tornare a uccidere per riavere la propria bambina. < Pensi di potermi aiutare? >

16:29 Rasetsu:
 A quanto pare, forse vantarsi d'aver avuto il corpo di Orochi tra le mani sarebbe dovuta rimanere un'informazione poco conosciuta ai più, specialmente se si tratta di Mattyse. <Se non ricordo male, ha partecipato anche Sakir a quella battaglia. E Sakir per chi pensavi lavorasse?> Inaspettatamente, Rasetsu si gioca la parte 'paraculata', che poi tanto paraculata non è. Non si è mosso in prima persona, ma il Re non si muove mai per primo, no? Sì, sa esattamente di paraculata, ma gli vogliamo bene soprattutto per la sua scaltra capacità. <L'unica ricompensa che potevo ricavare da quel corpo di merda era il Byakugan.> Che voleva ovviamente vendere al mercato nero prima che venisse bandito da Kusa e dai territori alleati, costretto a vagare nel territorio dell'Aria perché non gli permettevano neppure l'ingresso ad Oto. <...come, scusa?> Relativamente all'idea di sentirsi chiamato 'papino', solleva un sopracciglio e fissa l'interlocutore abbastanza stranito. Non è nuovo ai fetish, figurarsi, ma non vuole pensare che si riferisse a quello. Forse ha intravisto qualche oggetto utilizzato per la bambina quando la teneva in laboratorio o quando, adesso, ce la porta saltuariamente. <Sì, è stata un mio esperimento.> Tutto fiero, come se asserire che tua figlia sia un esperimento sia qualcosa di estremamente positivo da raccontare durante le sue feste di compleanno. <Tre mesi compiuti ieri.> Si nota una leggera allegria nel di lui tono di voce, la qual cosa dovrebbe già far intuire al bianco la risposta alla sua successiva domanda. <Io mi sarei dissanguato> Letteralmente, oseremmo dire, data la sua innata. <avrei finito anche l'ultima riserva di Chakra e probabilmente mi sarei fatto ammazzare per andarmela a riprendere.> Serio. D'altronde, è sangue del suo sangue! Certo, c'è quel cinquanta percento appartenente a Dokuhiro che, al momento, lo fa soltanto innervosire. Deve sperare che non venga su come la madre, tanto meno come lui. <Non devi dipendere dagli altri per qualcosa di tuo, altrimenti non lo otterrai mai.> Detto da lui, tra l'altro, non è neppure così sbagliato per quanto sorprendente. Ha chiesto più volte aiuto al prossimo per il veleno Doku e non lo ha ottenuto. Adesso, deve iniziare quel processo con le sue mani. Appena vi metterà le mani sopra... succederà il delirio! <Allora> Trae un profondo respiro, pur non disattivando l'innata forse sentendosi ancor un po' minacciato dall'altro in qualche maniera a noi sconosciuta. <per quale protesi vuoi protendere? Quella fissa è una mera protesi che ti viene agganciata al moncherino, ma non permette alcuna movenza. Quella meccanica, invece, ti permetterebbe quanto meno di formare i sigilli necessari, creando i giusti condotti in cui far fluire il Chakra.> Sembra comunque molto ferrato in materia. D'altronde, è un genetista... tempo addietro, conosceva praticamente tutto ciò che si poteva conoscere. Adesso, deve soltanto rimetterle in pratica prima che sia troppo tardi - magari con qualche aggiunta. <Altrimenti, possiamo pensare ad un innesto. Togliamo un arto ad un cadavere fresco che rispecchi bene o male le tue condizioni fisiche e tentiamo di agganciartelo. E' una pratica che il novanta percento delle volte fallisce.> Non perché abbiamo già testato, ovviamente. Per niente. Però, giustamente, gliela rende nota anche perché va a discapito di quanto egli voglia pagare - o quale patto voglia stringere. <Altrimenti, posso stimolare la tua ricrescita cellulare, ma necessito d'avere accesso ad un tipo particolare di cellule.> Piega la testa di lato, or fattosi decisamente più serio dal momento che discute a proposito d'argomentazioni che lo riguardano maggiormente da vicino (come se quella di Orochi non lo fosse, eh). <Cosa mi dai in cambio?> Una domanda come un'altra... tipica del rosso, ma che questa volta potrebbe ricevere una risposta poco propensa. [ Chk On ]

16:30 Rasetsu:
 EDIT [ Chakra ON ][ Hijutsu Kokketsu LVL3 ON ][ HP: 96/100 ]

16:47 Mattyse:
 Sakir ha partecipato, ricorda si quell'ingresso in scena... < oh quindi Sakir, quello che nei giorni precedenti era diventato il mio medico personale, è intervenuto per il corpo di Orochi... Bene, quindi oltre che non aver fatto nulla hai mandato un ragazzino che quanto meno poteva salvarmi l'occhio a rubarmi il cadavere da cui avevo appena strappato la vita. > Perché diciamocelo, l'intervento di Sakir ha salvato la vita del bianco, ma per quelle che son state le conseguenze non si può essere sicuri sia stata una cosa buona. < dovresti darmi un motivo per considerare l'accordo lontanamente rispettato, non aumentare quello che sarebbe il tuo debito sai? > Forse fa un po' schifo nelle trattative? Il discorso va avanti, sorvola su quel chiarimento riguardante il papino, per poi ascoltarlo mentre si vanta della piccola. < Una? Una bambina eh? > E qui si volta completamente verso di lui, mostrando un ampio e sincero sorriso, che però svanisce rapidamente quando questo spiega cosa avrebbe fatto al suo posto. < Che coincidenza. Ma stai guardando con chi parli o hai i fondi di bottiglia che hai svuotato davanti agli occhi? Orochi doveva morire per questo. Ho perso un occhio per questo. E il braccio. > Andando con la mano destra ad afferrare la manica piegata della mancina, sollevandola per farglielo notare. < ma ogni fottuta volta qualcun altro si metteva in mezzo. A proposito, se riuscissi a procurare a Shizuka parte del DNA di Orochi ci faresti risparmiare un sacco di tempo sai? Per quello pagherei profumatamente. > Valorizziamo il quanto? probabilmente l'assassinio di un kage potrebbe valere di meno. Il rosso inizia a parlare di protesi, ma il Senjuu non è convinto, abbassa lo sguardo, pensieroso e storcendo appena il naso. No, l'idea di aver attaccato al corpo qualcosa che non gli appartiene non lo fa impazzire per nulla al mondo, ma poi parla di innesti e ricrescita, e qui la situazione cambia. < Fallisce il novanta percento delle volte? Come mai? E di che cellule avresti bisogno? > Poi ovviamente, bisogna pagare del pagamento. < Bhe, potrei considerare il nostro irrisolto concluso... sai, te e Sakir a quanto pare mi dovete un occhio. > ma il bianco potrebbe avere qualcosa di più interessante. La mano destra si solleva, va verso i propri capelli, ne prende una ciocca che avvolge attorno all'indice e al medio per poi tirare con forza fino a strapparli. < Secoli addietro molte guerre erano per il DNA di Hashirama Senjuu. Sono tra i più puri Senjuu con il controllo del legno in circolazione. Può ancora interessare a qualcuno? > Forse un po' sfacciato, o un po' troppo ottimista, ma è la sua prima offerta

17:32 Rasetsu:
 Le sue sopracciglia hanno un guizzo verso l'alto a causa dell'affermazione altrui, costringendolo ad arricciare leggermente la punta del naso. <L'importante è che io ti abbia mandato qualcuno anche al posto mio.> In realtà, non l'ha mandato lui... Sakir ci si è trovato per puro caso, ma ciò non vuol dire che il demone non possa usare quell'informazione a suo vantaggio, quanto meno per prendersi parte del merito nonostante tutto. <Io non ho ricevuto i cinghiali e tu non hai ottenuto il corpo di Orochi. Tu hai perso un occhio da normalissimo ninja, io due Byakugan paragonabili alla potenza di un Jonin. Siamo pari, oserei dire. Quindi, per quanto riguarda la protesi, la trattativa è ben altra.> Allarga le braccia verso l'esterno in maniera del tutto teatrale, provando ovviamente ad andargli in contro in qualche modo. Palesa un piccolo ghignetto che s'allarga sul di lui volto, aspettando che nell'altro si sviluppi una sorta di reazione, che gli dia una risposta che possa reputare in qualche modo vantaggiosa per entrambi così da concludere quelle dannate trattative che stanno durante anche da troppo tempo. D'altronde, è al bianco che serve una protesi... mica al demone. Annuisce soltanto quando chiede conferma circa il sesso della bambina, non proseguendo poiché tenta comunque di capire bene chi ha di fronte. Non si fida, non che sia una novità. <Non mi riguarda, Senjuu-san. Non è per mia colpa che hai perso un arto e un occhio. Anzi, ti sto anche dicendo che posso farteli recuperare. Devi soltanto darmi in cambio qualcosa che sia di egual valore.> E le cellule Senjuu a quanto pare potrebbero fare al caso suo, peccato che non sappia neanche a cosa servano tanto meno il perché venga menzionato il Primo Hokage della storia, del quale non conosce assolutamente niente - ad onor del vero, non è mai stato molto interessato alla storia globale o ai miti e alle leggende. <Se Orochi ha dei figli ancora in vita, puoi prendere del DNA da loro. Non posso ricreare del DNA da zero senza una base.> Non sarebbe ovviamente appartenente a Orochi, quindi deve avere per le mani qualcosa che dia una base al tutto. <E se Shizuka necessita di questo DNA per quale assurdo motivo non me l'ha detto?> Che stia iniziando a dubitare di colei che fa parte della sua famiglia? Perché effettivamente dovrebbe tenergli nascosto qualcosa di così importante? Non lo comprende neanche lui. Gli sta insinuando il seme del dubbio e non è certo qualcosa da cui la Kokketsu fuggirà facilmente. <So dove andare a recuperare le cellule che servono. Quindi, pensa soltanto al pagamento che devi darmi. Non lavoro gratuitamente e gradirei che quell'argomento fosse accantonato.> Ha già spiegato ampiamente le sue motivazioni nonché il metodo risolutivo con cui concludere il tutto. Reputa che non ci sia nient'altro da aggiungere. <Prenditela con Sakir se hai perso un occhio, io non sono responsabile della sua incolumità se ha commesso degli errori.> Anzi, non sa neanche che fine abbia fatto quell'essere ingrato. L'aveva reincontrato appena rientrato a Kagegakure, ma poi non sa bene dove sia finito. <Fallisce il novanta percento delle volte perché devo innestarti qualcosa che non ti appartiene e che è stato tolto da un altro corpo. Non è come un cuore o un fegato. Un arto è diverso. Potrei anche non riuscire a ricollegare arti e nervi. Il tuo moncherino presumo sia già guarito da un bel pezzo.> Ci sono troppe irregolarità che potrebbero causare non pochi problemi, quindi reputa che la via più saggia possa essere l'innesto Yakushi, a meno che non protenda per una protesi meccanica. <Spiegami come funziona il tuo clan, allora. Non lo conosco.> Ammette, effettivamente, una sua mancanza COLOSSALE. [ Chk On ][ Hijutsu Kokketsu LVL 3 ON ][ HP: 94/100 ]

17:53 Mattyse:
 < Hai mandato qualcuno a prendere un corpo. Dovevi mandare qualcuno a ucciderlo, vi è una bella differenza sai? > Ma non serve molto sale in zucca per capire che quel discorso è sterile, pensava di riuscire a ricavare quanto meno un passo in più a proprio favore, non voleva certamente un regalo... Ma forse è meglio così. < Però non posso darti torto. Cioè, si sei responsabile dei tuoi sottoposti, un lavoro pessimo da parte loro è cattiva pubblicità per te. Meno affari, meno clienti. È un peccato non riuscire a collaborare come si deve, sarei tornato volentieri. > ma qua i lavori che i due condivideranno, almeno per ora, ho l'impressione che saranno davvero pochi. < DNA da zero? Hai il corpo di Orochi no? Non dovrebbe essere difficile recuperarne una piccola parte... > Perchè hai il DNA di Orochi, vero? VERO? Mat questa parte non la capisce, non può capirla, Rasetsu ha ammesso di averlo avuto, quindi dove sarebbe la difficoltà. < Non so perché Shizuka non ti abbia detto determinate cose, forse aveva troppa fiducia in quel suo bel fidanzatino mezza checca che ha. Kami, mi viene il diabete anche solo a pensare a loro due... > Mioo, miaaa... Mat scuote il capo, socchiudendo in fine gli occhi per lasciarsi scivolare di dosso le parole del rosso che parrebbe non volergli venire in contro, come se non avesse responsabilità per la sua piccola azienda a conduzione non tanto famigliare. Un altro lento respiro, poi sente chiede informazioni riguardanti al proprio clan. < Non sai nulla? Veramente? > La domanda è retorica mentre lo sguardo viene rivolto verso di lui, annuisce appena prima di rispondere. < Non ricordo molto dei libri di storia, ma Hashirama Senjuu viene ricordato come uno dei più grandi shinobi, colui che ha inventato i villaggi e il ruolo di kage. Padroneggiava l'arte del legno e aveva grandi capacità mediche... qualcuno diceva che era in grado di curarsi senza aver bisogno di sigilli... > Speculazione, leggende, sono passati così tanti anni che nessuno più sa come fossero veramente le cose. < Durante il regno del terzo e del quarto Hokage, un famoso shinobi sembra abbia tradito per fare degli esperimenti a Oto, prima ancora che questa divenisse un effettivo villaggio. Tra i suoi esperimenti preferiti vi erano li impianti del DNA Senjuu, non si è mai capito se volesse innestarne l'innata o usufruire di qualche altra peculiarità, ricordo solo la leggenda che riporta che tutti i soggetti non compatibili diventavano state di legno e che solo un ragazzino è riuscito effettivamente a padroneggiare il Mokuton. > Speculazioni, come già detto. < Leggende e storia a parte, siamo l'unico clan in grado di creare qualcosa di vivo. Dal nostro chakra spuntano piante e fiorellini, non semplici oggetti o liquidi. Si potrebbe anche definire il "potere della creazione", ove si intende creazione per il dare la vita. > Sperando che il rosso sia in grado di vederne qualche utilità, ma Mat non ne è molto sicuro... a contrario... ma forse una soluzione più pratica? < Stai facendo degli antidoti per il veleno? > Chiede osservando il macchinario che aveva già suonato tempo addietro, quello utilizzato da Rasetsu per il suo esperimento inerente alla sbrilluccica.

16:27 Rasetsu:
 A quanto pare, com'è giusto che sia tra l'altro, la trattativa non volge chissà quanto a favore del demone. Non ha tenuto fede ad un patto, quindi chi può dire al ragazzo che ha di fronte che possa risultare affidabile una seconda volta? <Senti> Tamburella di nuovo con le dita sulla superficie del bancone da lavoro, in modo che possa anche far intuire all'altro che la pazienza ha un determinato limite e che, con molta probabilità, il qui presente la sta pure valicando. <decidi una volta per tutte cosa vuoi fare. Se vuoi collaborare, possiamo metterci d'accordo. Frecciatine riguardanti qualcosa accaduto undici anni fa e che non ci hanno poi permesso di far un cazzo, non mi riguardano. Ero pure ricercato dall'Alleanza all'epoca, mi avevano sbattuto fuori da qualunque villaggio.> Si lamenta, gesticolando con la mandritta. Non ricorda neppure la ragione per la quale l'hanno sbattuto fuori da Oto. Dicono per tradimento, ma lui mica ha tradito (per quel che ricorda, ovviamente...). <...avevo...> Sottolinea di nuovo nei confronti dell'argomentazione riguardante Orochi, stringendosi nelle spalle, ma spostando lo sguardo verso il macchinario sotto di sé. Trae un piccolo contenitore con degli stampini, all'interno dei quali poggiare la polverina e i liquidi così da dare una forma concreta alle pasticche precedentemente citate. <Recuperarlo dai figli sarebbe semplicemente più facile che recuperarlo da un cadavere.> Cerca di pararsi il culo in qualche maniera, ma ha ben poco da potersi proteggere in fin dei conti. Quest'è quanto. <Kan? Anche tu lo consideri inutile?> Gli si illumina letteralmente lo sguardo. Non sopporta quel tale. Si crede chissà chi, quando in realtà non ha il coraggio di mettersi in gioco. Letteralmente non lo vede là dentro da chissà quanto tempo e non sa bene a cosa stia lavorando: probabilmente niente di interessante. Si gratta il capo mentre fa scivolare sullo stampino la polverina precedentemente unificata al veleno così da fargli prendere una forma adeguata tramite la mancina, aiutandosi poi in seguito con la gemella. <Si tratta di leggende, ma forse parli di un tale Orochimaru. Ho sentito qualcosa su di lui ad Oto, ma ciò che sto testando l'ho sempre fatto con le mie mani e con le mie idee.> E con un botto di cavie finché non è riuscito a trovare il metodo giusto, pur sacrificando il prossimo: d'altronde, meglio sacrificarne molti per la riuscita di un onesto esperimento. La gente non manca di certo. <Posso analizzare il tuo clan e capire cosa ne possa uscire fuori. Vediamo se si tratta di mera leggenda o realtà.> E' un test, è un lavoro, è una sperimentazione. Così male non sarebbe come idea. Scoppia però a ridere quando gli chiede se sta lavorando ad antidoti. <NYAHAHAHAHAH! Gli antidoti per il vel--- NYAHAHAHAHAHAH! Col cazzo, anni fa, per il Tanzaku non hai mai sentito parlare della Sbrilluccica?> Oh oh... la produzione sta tornando! Anche se al momento soltanto per uso personale. [ Chk On ][ Hijutsu Kokketsu LVL 3 ON ][ HP: 92/100 ]

16:43 Mattyse:
 La pazienza del rosso sta lentamente giungendo al termine, il fatto che stia durando così tanto però dovrebbe farci intuire che Mat non si è mosso nella maniera sbagliata? Questo lo sapremo solo noi. Mat nel mentre ascolta l'ennesima giustificazione del rosso, che però pare più pacata, per quanto sia palesemente un ultimatum, della serie "o parliamo bene o vai a quel paese". < Lo ero pure io, ma questo non mi ha fermato. > Ma la figlia era la tua, no? Un altro sospiro, poi il bianco abbasserebbe lo sguardo verso il suolo. < Va bene, non prometto di non fare più frecciatine, ma ti garantisco che non saranno per minare i nostri accordi. > vuole collaborare e negoziare, per ora l'unico che ha proposto una soluzione plausibile al di fuori di una protesi è proprio quel pazzo. Poi sente come il kokketsu sottolinea il tempo passato riguardo al avere il corpo di Orochi, obbligando Mat a reagire come se vi fosse l'ennesima delusione: il viso viene sollevato verso l'alto, gli occhi chiusi per una manciata di secondi e la mano portata dinanzi al viso. Devo specificare anche quale mano per caso? < Va bene. Allora torniamo al piano originale e vedo di pestare uno dei figli. Ma ho bisogno di due braccia. A te può servire del DNA di uno Hyuga puro da mettere da parte? > Tanto deve già procurarsene per fatti suoi, un capello in più cosa mai potrà essere? Quando viene nominato Kan però gli sfugge un piccolo sorriso, ecco che iniziano a parlare la stessa lingua. < E' venuto da me con la pretesa di impartirmi lezioni, come se potesse saperne più lui con dieci anni di pace che io con venti di guerre. > Scuote appena il capo con fare divertito, mentre una flebile risata scuote le sue spalle. < E' pure convinto di essere intelligente. > E non serve essere un terrorista mai arrestato per sapere che così non è. Rasetsu riconosce il soggetto di Orochimaru nel racconto del bianco, forse non è proprio così ignorante? Mat non è sicuro sia lo stesso shinobi, ma potrebbe essere una buona base per lavorare, no? < E a cosa lavori, quali sarebbero le tue idee? Magari trovo come darti una mano... > Tanto deve dargli qualcosa in cambio per quel braccio, tanto vale sia manodopera o suggerimenti pratici. Il rosso pare accettare di analizzare il DNA del Senjuu per verificare quanto di quella leggenda sia reale, è sicuramente un bel passo avanti, significa valutare se il suo gene possa o meno tornargli utile in qualche modo. La risposta successiva, sull'antidoto, lascia però il giovane bombarolo un poco di stucco. Sbrilluccica? < L'ho già sentita. Devo presupporre fossero delle pillole? > E lo afferma posando il proprio sguardo verso gli stampini che lo stesso Kokketsu sta utilizzando. < Che dovrebbe essere, rinfrescami la memoria... >

17:28 Rasetsu:
 Sorvola sull'argomento dell'Alleanza e dell'esser stato un ricercato, sollevando nuovamente gli occhi al cielo innanzi all'altrui replica. Tuttavia, il bianco sembra riuscire ad andargli incontro tanto quanto basta per smettere di discutere. Se riescono a trovare un accordo, allora il Senjuu potrebbe riuscire ad ottenere quel che vuole; idem il demone, in cambio. <Okay.> Le dita smettono di tamburellare. Gli stampini vengono riempiti con le doverose polverine, così da riuscire in quella creazione che, si spera, possa portarlo sulla Luna in tempi brevi. L'importante è che possa staccare momentaneamente la mente dall'idea di Dokuhiro e delle sue improponibili macchinazioni. <Il DNA degli Hyuuga torna sempre utile, anche se non credo di riuscire a ricreare un Byakugan esclusivamente da quello.> Si tratta pur sempre di genetica, ma senza dubbio d'altissimo livello. Per quanto fosse bravo in passato, la tecnologia adesso ha fatto passi da gigante e lui deve imparare a starci dietro. E' come se fosse stato creato qualcosa di nuovo che lui neppure conosce e fosse tornato a studiare come un tempo. Non male, quanto meno si diverte a sperimentare ancora pur possedendo poche cavie sulle quali poter lavorare. <E' un bamboccione che è vissuto con mamma e papà e che riceveva regalini ad ogni compleanno. Cosa cazzo vuoi che ne sappia della guerra?> Agita la mancina nell'aere, spargendo nuovamente qualche gocciolina scura di sangue, poiché ricordiamo che ha ancora l'innata attiva. <Intelligente? LUI? NYAHAHAHAHAHAH! Non ha neanche l'un percento del cervello che dovrebbe avere un genetista. Ragiona da medico come Shizuka: gli ho detto un sacco di volte che il genetista non è un ruolo che gli si addice.> Non c'entra proprio niente in quell'ambito, non fa assolutamente parte di quel mondo come vorrebbe far credere agli altri. Gli piacerebbe, certo, ma così non è. A proposito di lavorazione scientifica, il bianco gli chiede a cosa stia lavorando ed egli si stringe nelle spalle. <Clonazione. Riproduzione cellulare. Prima che venissi sbattuti dentro queste mura come delle tr013 in calore, lavoravo esclusivamente alle droghe e al commercio di organi.> Principalmente non s'era mai avvicendato oltre poiché la formuletta chimica della Sbrilluccica l'aveva solo e soltanto lui, esattamente come anche adesso. Non s'è mai permesso di donarlo ad altri per timore che gliela sottraessero e difatti non ha mai avuto alcun problema seguendo il proprio metodo. <La Sbrilluccica è sotto forma di pillole, sì> Conferma, rivolgendogli un cenno con l'indice steso in sua direzione, come a volergli dare un punto per aver indovinato. <erano create per inibire il dolore in battaglia, ma hanno delle facoltà che, a seconda della situazione, potrebbero favorirti il combattimento o aiutarti nel divertimento. Nessuno le ha mai considerate utili in battaglia a causa dell'effetto secondario, oltre all'assuefazione.> Ma ha sempre reputato che sarebbero tornate un sacco utili... bisogna soltanto trovare un Kage abbastanza scellerato da farle usare ai suoi soldati, no? [ Chk On ][ Hijutsu Kokketsu LVL 3 ON ][ HP: 90/100 ]

17:42 Mattyse:
 Il momento battibecco viene accantonato, non seppellito, per discorsi che parrebbero essere ben più importanti. Il DNA Hyuga potrebbe tornare utile al rosso, e questo potrebbe essere un vantaggio per il Senjuu che ha già in programma di prelevarne un poco, in maniera poco amichevole, da alcuni possessori del suddetto, ascolta poi il suo dire, il fatto che potrebbe non esser possibile riprodurre il Byakugan da esso, ma questo non è qualcosa di interessante per il Senjuu, che decide quindi di andare oltre, immagazzinando però l'informazione. Non si sa mai. < l'un percento del cervello che dovrebbe avere un genetista? Non ha l'un percento del cervello necessario per stare al mondo. Vuole solo comandare e sentirsi dire che ha ragione pure quando ha palesemente torto. Mi chiedo come una ragazza sveglia come Shizuka possa stare con uno come lui... probabilmente il sesso sarà pure un enorme sega di lui che si vanta e si complimenta di se stesso su quanto è bravo. > Che PESSIMA visione... il bianco scuote con il capo con forza con l'intento di scacciare l'immagine che si è appena creato in testa. Il rosso ammette quindi di lavorare alla clonazione, la cosa diviene magicamente interessante per il bianco che acquista vivacità nel proprio sguardo. < Clonazione? Pensi sia davvero possibile? > Domanda retorica, se ci lavora è ovvio che lo pensa. < Il fatto che i tuoi esperimenti mi stiano interessando così tanto non è un bene, mi fa venire voglia di venire a lavorare qua a gratis per imparare... > Forse non dovrebbe dirlo ad alta voce, ma non può trattenere il proprio entusiasmo. < Se le leggende sull'innata Senjuu fossero vere... potrebbe tornarti molto utile quindi. O magari anche se non sono vere, un po' di chakra Mokuton potrebbe comunque favorirti. Si tratta di vita in fondo. > Erba, piante, decisamente diverso da sangue, lava ed ombre. < Non voglio promuovere l'offerta di prima, no. Voglio solo dire... forse in qualche modo posso aiutarti, anche qui. Ne ho letti di libri e ho studiato un molto da ragazzino, magari una mente più furba rispetto a quella di kan potrebbe farti comodo. > Una mente come due braccia in grado di uccidere e far scoppiare cose, no? La spiegazione sulla sbrilluccica lascia pochi dubbi su quello che poteva essere il suo obbiettivo principale. < E la fai dai veleni? Non c'è nulla in natura che possa agire meglio? Dieci anni fa riuscì ad usare una tecnica di clan che usava il polline di una pianta speciale per stordire... può essere di tuo interesse? > Una tecnica che di letale non aveva un bel nulla se non lo stato confusionale che poteva causare ad una vittima...

18:13 Rasetsu:
 <NYAHAHAHAHAHAH!> Scoppia a ridere innanzi alle speculazioni circa Kan, colui che in realtà dovrebbe essere suo allievo, ma che non sta facendo alcunché di abbastanza costruttivo. <Sinceramente quel che fa a letto con Shizuka non voglio neanche saperlo.> Gli fa quasi schifo. Un brivido gli percorre la colonna vertebrale ed è costretto a stringersi tra le spalle. Niente di troppo anormale dopotutto: reputa Shizuka alla stregua di sua sorella ed immaginarsi Kan nudo non rientra proprio nelle sue preferenze. <Ho cercato più volte di farle capire che forse Kan non fa per lei, ma ha la testa di coccio. Probabilmente è un difetto di famiglia.> Gesticola di nuovo, aggirando adesso il bancone da lavoro. L'innata non viene disattivata per chissà quale ragione, forse ancora poco fiducioso nei suoi confronti. Pur non avendo un braccio, esistono tecniche che non necessitano di sigillo alcuno - come i genjutsu, per la maggior parte. Quindi, tenta di restare all'erta a prescindere dalla situazione o dagli argomenti che stanno venendo trattati. <Era fattibile già prima che la tecnologia avanzasse così tanto, quindi adesso non deve essere poi così complicato.> Non aggiunge l'aneddoto circa il fatto che sua figlia sia stata concepita praticamente in una provetta, unendo due DNA e mescolandoli assieme. Questo è un altro dettaglio. <Saresti sicuramente più dotato di Kan. Poni le giuste domande e non pretendi di conoscere un mestiere e una scienza che non hai mai studiato.> Il Sumi invece ha palesemente dimostrato di non saper più informazioni rispetto al demone, ma fingendo il contrario. Sembrava volersi mettere a paragone con lui, ma avrebbe perso in partenza per ovvie ragioni. <Prima hai detto che generate anche fiori... potresti ricreare un papavero? Posso fartelo vedere, per capire.> La domanda è oltretutto lecita perché la mente del demone sta nuovamente lavorando, sta andando alla ricerca di obiettivi da raggiungere, nuovi commerci da svolgere che possano renderlo nuovamente ricco da fare schifo facendo, tra l'altro, ciò che gli riesce meglio. <Vediamo prima cosa riusciamo a fare per il tuo braccio. Sarai presente durante questa fase, quindi forse mi tornerai utile sul campo direttamente con delle prove tangibili, piuttosto che con delle semplici parole.> O idee malsane. Collaborare con il demone potrebbe essere un problema non indifferente per entrambi, ma che potrebbe addirittura condurre a qualcosa di utile. Gli stende l'arto superiore destrorso in avanti con la mano protesa e le dita divaricate tra di loro. <Abbiamo un patto?> E pretende anche la stretta di mano... Non rendendosi conto che forse è il braccio sbagliato quello da sollevare. <A essere onesto, una volta intrapreso il commercio in qualità di droga, non mi è interessato modificarne gli ingredienti. Utilizzavo il veleno Doku, ma al momento non riesco a reperirlo in circolazione.> E quindi deve arrangiarsi con quel che trova piuttosto che restare senza una produzione che tale possa venir definita. [ Chk On ][ Hijutsu Kokketsu LVL 3 ON ][ HP: 88/100 ]

18:40 Mattyse:
 Si, la chiave per far andare d'accordo quei due, inaspettatamente, è proprio Kan, o almeno i commenti poco carini su di lui. Entrambi vogliono sfotterlo e fargli capire quale sia il suo posto no? Certo, in maniera non attiva, ma se già Mat gli fregasse il posto da genetista potrebbe sicuramente farlo crepare di invidia. Il bianco scuote le spalle riguardo l'essere testarda di Shizuka, è il suo medico di fiducia, è un amica, qualcuno per cui si muoverebbe anche per vie non legali ( e che novità ), ma non ha mai insistito o provato a darle un consiglio sul come vivere. < Mi sento quasi offeso solo per l'essere stato equiparato a Kan, ma posso passarci sopra > ironico, con un ghigno soddisfatto sul volto, prendendo la risposta del rosso come l'accettarlo come sorta di studente. Vediamo solo di non deluderlo, per ora si tratta di essere migliori di Kan... e potrebbe anche volerci poco, ma meglio non darlo per scontato. Il Kokketsu chiede per dei fiori, il bianco è in grado di ricreare un papavero? < No, però se ne avessi uno piantato a terra potrei usarlo per riprodurlo. Ti serve una parte precisa? > Il gambo? I petali? Il polline? No perché potrebbe fare pure qualche stranezza a questo punto, tipo un papavero a tre teste... un Paperberus? < Non chiedo di meglio. > quando gli viene detto che sarà presente per tutta la fase, è un ottimo modo per osservare e imparare qualcosa di nuovo. Il rosso poi porge la mano destra, in cerca di una stretta di mano, per fortuna è il braccio giusto. < Potremmo dire che abbiamo qualcosa di più, ma va bene anche chiamarlo patto. > La mano destra del Senjuu viene sollevata e portata con il palmo contro quella del demone, con l'intento di stringerla e sancire così quell'accordo. < Ti lascio anche i capelli sul tavolino, così quando avrai voglia e tempo potrai esaminare i geni e vedere se e quanto ti possa servire. > Spera ovviamente che questo venga fatto in sua presenza, sempre per il motivo prima specificato. < Allora, fammi sapere quando intendi iniziare. > Il Senjuu attenderebbe così una risposta, avvicinandosi nel mentre ad un tavolino, diverso da quello usato dal rosso per le sue pastiglie, ove poserebbe il ciuffo di capelli strappato in precedenza per poi cercare una penna e un foglio di carta su cui scriverebbe il proprio numero. SE non vi fosse altro, si avvicinerebbe al ripiano ove era stato fatto scivolare il proprio cellulare, nell'intento di recuperarlo. < E goditi la bambina, te che puoi... > Con una piccola nota di malinconia, il bianco si avvicinerebbe alla porta da cui precedentemente è entrato, da cui, se nessuno tentasse di fermarlo, uscirebbe. [SE END]

19:18 Rasetsu:
 Si stringe nelle spalle - di nuovo. Non lo ha direttamente paragonato a Kan, ma l'argomentazione della quale stavano discutendo ce l'avrebbe portato a priori. <Non ho mica detto che fai schifo come lui.> Punto primo, quindi probabilmente possono ancora essere amici prima che sia troppo tardi. Anzi, proprio adesso sono riusciti a trovare un punto d'incontro, quindi sarebbe bene non perdere questo fulcro. <Te lo farò avere.> Riferendosi alla piantina di papavero che ha rubato da una serra durante una missione D, genjutsando gli altri due compagni soltanto per nascondere loro il furto. <Mi servirà anche del sangue.> E non soltanto per i geni della sua innata, bensì anche e soprattutto per la protesi che gli deve ricreare prima che passi troppo tempo. Kan pare avergli già fatto attendere fin troppo. Nota anche come questi gli stia lasciando il suo numero di cellulare, un qualcosa che dovrà andare a memorizzare in rubrica quanto prima. Disattiva volontariamente l'innata, non tanto perché abbia consumato un po' del suo sangue senza far niente, ma perché nell'effettivo il Senjuu s'è dimostrato senza dubbio molto più utile del previsto. <Ci proverò.> Riferendosi alla bambina e vedendolo allontanarsi dal laboratorio successivamente. Egli resterà ancora al suo interno, in modo che possa continuare a produrre quelle sue mirabolanti droghe. Il meccanismo non dovrebbe risultargli troppo complesso, deve soltanto riprenderci la mano dopo tutto questo tempo di inattività. Così, per dire. [ Exit ]

ALLERT
Inizio giocate per chimica 4 per Rasetsu

Mattyse, seguendo le indicazioni ricevute da Shizuka, trova Rasetsu, genetista che potrebbe aiutarlo per il braccio mancante.
I due già si conoscono, si danno quindi il tempo utile per comprendere chi sia una minaccia per chi e in fine parlare di un accordo, su come ripagare il rosso per il lavoro. Il duo risulta andare troppo d'accordo, si parla di una possibile collaborazione ove il bianco potrebbe imparare il mestiere del demone.
La parola chiave per far diventare amici questi due? Kan