Posto giusto, momento sbagliato

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18:16 Rasetsu:
  [Bassifondi] La missione che gli hanno insegnato l'ha reputata molto divertente e, allo stesso tempo, anche piuttosto ironica. Devono raccogliere delle informazioni per quanto riguarda un traffico d'organi e chi più di Rasetsu saprebbe averci a che fare? Prima del crollo del mondo, aveva un Mercato Nero tutto suo. Trattava particolarmente le innate, oltre che gli organi, ma questo è un altro dettaglio opinabile. Basti pensare che si sia fatto abbastanza soldi nel corso del tempo, tanto da perderli tutti quando il mondo è crollato su sé stesso. A testimonianza del fatto che i soldi non son tutto nella vita! Al contrario, può sempre rifarseli. Solo che ha dovuto ripartire da zero. Ha ricevuto un messaggino da Saigo riguardante delle indagini, consapevole che a quanto pare non sarà da solo in quella missione. Il centro di Kagegakure è vasto, a volte anche troppo caotico ma non gli dispiace. Deve soltanto avviarsi in direzione dei bassifondi piuttosto che del centro e difatti l'obiettivo ultimo sarebbe proprio quello. E' ancora leggermente contrariato con Dokuhiro, pertanto non sta tornando a casa da quando hanno imbastito quel litigio bizzarro che ha portato il demone ad essere avvelenato e Dokuhiro ad esser appesa alla parete della stanza. Se ci pensa, gli ribolle ancora il sangue dentro. Il rosso è or vestito con una camicia bianca e un giaccone bordeaux piuttosto pesante viste le temperature prettamente invernali, arrivante sin ad altezza delle ginocchia. Al di sotto, il suo vestiario è concluso da un paio di pantaloni neri sorretti da una cintura d'egual cromia con fibbia argentata. Ai piedi, calza un paio di semplici scarpe con lacci, relativamente eleganti e per niente sportive. Nelle tasche, ha soltanto una coppia di tonici (coagulanti e di recupero Chakra) e il telefono cellulare. Nel suo sistema, l'energia psicofisica è chiaramente attivata preventivamente onde evitare particolari problematiche: d'altronde, si stanno avviando nei bassifondi, mica in giro per il centro. <...> Silenzioso, per il momento, pare che non abbia chissà cosa da dire. [ Chk On ]

18:21 Matono:
  [Bassifondi] [Bassifondi] Passo cadenzato e svelto ,sguardo torvo fisso in avanti, in direzione dell'enorme Area periferica attorno al palazzone al centro di Kagegakure destinato all'elite politica del conglomerato. Si presenta come sempre Matono, sia nell'aspetto esteriore che nelle espressioni e nelle emozioni trasmesse, Maglia bianca, pantalone scuro con scarpe chiuse e una cappa scura con cappuccio posto sul capo a nasconderne le fattezze, letteralmente ci possiamo fermare qui, non un particolare o un' accessorio di sorta, fatta eccezione per il ciondolo con la ciocca bionda all'interno di una sfera, bloccato nel tempo all'interno di una similambra, in tasca due tonici, che sai mai cosa può succedere nel muoversi qui. Il suo aspetto anonimo si riconferma tra i suoi preferiti anche nella serata odierna, con la luna che si è riappropria della sua interezza tronfia sopra la il villaggio, Non una nuvola sembra impensierirla, si staglia sola nel cielo scuro circondata da piccoli puntini luminosi. L'illuminazione nei pressi dell'area non è intensa come in tutto il resto del centro ,a dirla tutta quest'area è piuttosto discordante nell'aspetto dal resto, lo stile costruttivo appare vecchio e decisamente non all'avanguardia, oltre che vicino alla fatiscenza, non che a Matono dispiaccia questa caratteristica, anzi al contrario ne è felice come se fosse nostalgico riguardo un era che nemmeno ha sognato, figuriamoci vissuto, un istinto recondito comunque ogni giorno gli pungola la psiche ripetendo che tutto questo non è quello che dovrebbe essere la sua esistenza,. Al momento viaggia spedito senza badare troppo a cosa ha attorno cercando di raggiungere il pieno dei bassifondi ed iniziare le ricerche da li<Mh.> Suono gutturale di stizza alla visione ormai abbastanza nitida del palazzo centrale alla sua destra , a circa una duecento metri , Matono blocca il suo incedere finora molto spedito, improvvisamente, e prende a tenere sotto attenzione quella costruzione, la linea della bocca si storce e cambia, i suoi occhi restano sempre colmi di una sensazione che sembra una fusione tra apatia e rabbia , in ogni caso non una bella espressione.< A volte, se ci penso, non riesco a capire a cosa serve, siamo stati decontestualizzati da questo mondo, e tutti sono diventati niente più che politici.> Inizia a parlare tra sè e sè a voce molto bassa, fa le sue considerazioni fermo in mezzo ad una stradina umida e deserta, però a fine frase fa per girarsi alla sua sinistra, come se cercasse effettivamente la presenza di qualcuno e continuando.<Ma al tempo stesso a volte fatico anche a biasimarli.>L'intensità dell'avversione verso quel palazzo sembra esser rimarcata anche nel tono <Forse siamo rotto > Conviene verso qualcuno che probabilmente esiste solo nella sua testa, sorridendo amaramente poi si rende conto che sta parlando al vuoto, scuote il capo un paio di volte sospirando prima di riprendere a camminare, la mano destra giocherella con la collana colpendola nervosamente con l'indice destro. Il chakra dentro di lui scorre e pompa energia nelle membra, quasi avesse un umore e fosse negativo almeno quanto quello del suo possessore che ora all'interno di un quartieraccio bada bene ai rumori e alle ombre circostanti, analizzando molto meglio rispetto ad una cinquantina di metri fa.[Chk On][tasca: tonico curativo 1x - tonico chakra 1x]

18:38 Rasetsu:
  [Bassifondi] Infila le mani all'interno delle tasche del giaccone indossato, così da tenerle al caldo - o quanto meno tenerle a posto. Si sa che è un abile truffatore quando vuole. Spesso e volentieri, è stato cacciato dai nightclub soltanto perché rubava i soldi dai perizoma delle ballerine sul cubo o direttamente dalle loro borsette. Il rosso ha appena intrapreso la stradina poco propensa ad attività legali, provando a non dare troppo nell'occhio, ma risulta difficile quando si è un demone dai capelli cremisi e lo sguardo da psicotico depravato. L'attenzione volge soltanto in un secondo momento alla volta di Matono, il quale pare parlottare con un edificio nei suoi pressi. <Chissà che roba hai sniffato per parlare con i palazzi.> Borbotta a mezza voce, scuotendo mestamente il capo. La gente non ne capisce veramente niente di droghe. Lui aveva la distribuzione della miglior Sbrilluccica, altroché. Riusciva a guadagnarci su anche troppo e tutti erano contenti. Kusa era ancora il villaggio del divertimento e nessuno osava rompergli le scatole per delle quisquilie. Tranne quelli di Oto, quelli di Oto pensavano di avere sempre ragione in qualche modo e che lui fosse quello storto del gruppo. Non si sono mai fidati di lui al cento percento e tutto sommato facevano solo che bene. Si parla pur sempre d'un disadattato patologico che preferisce rubare e svolgere qualunque attività illegale, solo per dire d'averla fatta praticamente. Il gioco d'azzardo, per esempio, è un suo must. Talvolta perde anche troppi soldi, ma riesce a fermarsi prima di promettere l'ipoteca della sua abitazione. <Il tuo culo è rotto se continui ad acquistare roba poco raccomandabile in questi vicoletti.> Bofonchia, continuando a guardarsi attorno e non soffermandosi poi tanto esclusivamente sull'Uchiha. Fa spallucce, mentre gli occhietti verdastri cercano di individuare qualche possibile acquirente o venditore intenti a far chissà quali trattative. Non crede che si adoperino proprio in mezzo alle vie né tanto meno che lo facciano così ad alta voce per pubblicizzarsi. Comprende bene qual è il meccanismo per rintracciare qualcuno o qualcosa di poco legale. Riprenderebbe il suo avanzare, giusto un paio di metri prima di rendersi conto che, qualora quel ragazzo si sia veramente impasticcato, gli tornerebbe non poco utile sapere dove ha recuperato dello sballo. <Dove hai preso la roba che ti sei fatto?> Così, di getto, senza neanche pensarci due volte. E' il tipico passante che ti guarda storto per strada e poi è lo stesso a chiederti che cazzo stessi guardando. Sì, proprio lui. [ Chk On ]

19:02 Matono:
 [Bassifondi]Inizia a tirare un vento freddo tra le vie ed un brivido involontario prende temporaneamente possesso del corpo del moro, lo scaccia alzando le spalle scocciato e tirando la cappa stretta a se con entrambe le mani. Nonostante il contorno non è troppo infelice di essere in un area davvero poco frequentata, al limite dell'abbandonato, e cosa succede quando Matono è tranquillo e beato con se stesso? che inesorabile una voce si insinua nel suo udito, come un coltello ghiacciato nelle membra percepisce la presenza di qualcuno che porta la corporatura ad irrigidirsi, le ginocchia si piegano e la figura si abbassa leggermente, porta il piede destro più avanti e tenendolo alzato usando il sinistro come punto di perno per ruotare su se stesso fino ad avere di fronte rasetsu, al che farebbe anche u ulteriore passo indietro fissando guardingo l'intruso alla sua tranquillità, decisamente un aspetto inquietante quello di questo sconosciuto.<Non so di cosa tu stia parlando, ma non fare un altro passo. Chi saresti tu ?> Intima con voce a tono basso, anche se decisamente non neutrale e priva di sentimento, si legge chiaramente una nota di rabbia nelle sue parole. Intanto rasetsu sembra aver preso la decisione che Matono è un drogato e prosegue nelle sue invettive, dal canto suo il Moro cerca di tenere almeno il metro a salire di distanziamento ignorando quel che dice, ma la ripetizione dello stesso argomento fa cadere immediatamente quella piccola barriera di silenzio.<Ma che vai farneticando? Io non mi drogo.> Taglia corto lapidario alzando la mano destra per indicare il rosso con indice teso.<Tu piuttosto sembri uno che predica bene e si buca male. Se stai cercando di vendermi qualcosa caschi male ho altro da fare, ed è richiesta lucidità.> Afferma con crescente fastidio, anche perchè le urla di Rasetsu stanno generando più attenzione di quanta Matono ne voglia addosso, e le voci alte di base lo rendono nervoso figurati gli strilloni<Non riesco nemmeno a capire se tu sia un maschio od una femmina.> Sottolinea mentre passa in rassegna, per quel che l'oscurità permette, le fattezze dello strano individuo, al tempo stesso guarda anche se attorno si è affacciato qualcuno a curiosare dato il clamore che il rosso ha deciso di generare.<Se non urlassi sarebbe di gran lunga meglio comunque.> Il corpo resta teso, pronto a scattare per difesa o attacco ed ogni movimento o cenno di Rasetsu viene soppesato, valutando sul momento se merita o meno una reazione violenta, l'aspetto solamente basterebbe di gran lunga a giustificarlo.

19:16 Rasetsu:
  [Bassifondi] Fa roteare gli occhi verso l'alto nell'istante in cui il ragazzo si dimostra poco propenso al dialogo e allo scherzo, come se l'atteggiamento del demone fosse assolutamente consono a quella situazione. S'intrufola in argomenti che non lo riguardano, crea disagio in persone che neppure conosce e che potrebbero tornargli utile un giorno - presto o tardi che sia. Non sa relazionarsi col mondo esterno a meno che non sia fatto di demoni non molto diversi da lui. Poco male. Non mancherà a nessuno al momento della sua morte, forse soltanto la sua creatura appena nata qualora si ricorderà del padre. Tornando ad argomenti d'ordine quotidiano, l'Uchiha gli sta chiedendo chi sia, la qual cosa non destabilizza granché il rosso. <Non so bene a cosa ti serva sapere il mio nome, ad onor del vero> Ammette, stringendosi nelle spalle con quelle mani ancor calate all'interno delle tasche del giaccone, affinché si mantengano al caldo. Il vento serale e invernale soffia, scombinandogli i capelli cremisi tagliati corti che, al momento, non superano neanche le scapole. Li sta lasciando nuovamente crescere, forse perché tutto sommato è manchevole di quel suo ennesimo tratto caratteristico; come se la gente non lo scambiasse - per l'appunto - per donna anche adesso. <Col cazzo che mi buco. O via orale o niente!> Letteralmente si è sempre limitato a bere alcol come una spugna o a impasticcarsi come un dannato. Il massimo ch'è riuscito a fare qualche volta è stato inalare delle sostanze, ma se n'è pentito subito dopo. Non rientrano nella sua lista di sostanze stupefacenti preferite. Ammette tuttavia d'essere un tossico, anche se è da un annetto abbondante che sta razzolando bene. Si limita nel bere, si limita nel drogarsi. Sta vivendo al massimo la sua vita, sfruttando anche a dovere quell'intelligenza che madre natura gli ha donato - almeno nell'ambito della genetica. C'è da ammetterlo! Un aspetto positivo nella sua vita esiste, peccato che venga utilizzato drasticamente male. <Amico, guarda che non serve fare il finto tonto con me> Ormai è convinto che Matono sia un tossico suo pari, non di certo qualcuno intento a svolgere una mansione ufficiale come lui. Quindi, tenta di approfittarne in qualche maniera poco consona, dal momento che il suo collaborare è legato esclusivamente al fatto che glielo abbia chiesto Saigo. <o sei qui per la droga o per il traffico d'organi. Due son le cose!> Come se sapesse PER CERTO che in quel vicolo succedono determinate cose e soltanto quelle. Ovviamente, l'atteggiamento del rosso è votato al cercare degli indizi e delle informazioni, probabilmente rivolgendosi alla persona sbagliata. E pare atteggiarsi anche a qualcuno che è sicuro di sé. Ma quando mai? <Se mi abbasso i pantaloni, posso mostrarti il mio personalissimo albero di Natale.> Che cringe. Non riesco a commentare oltre questo obbrobrio di affermazione. La prende sempre a male quando lo confondono con una donna, c'è poco da fare. [ Chk On ]

19:33 Matono:
 Lo sconosciuto sembra voler rimanere tale e la cosa crea non pochi scompensi psicologici a Matono che serra i pugni e con le braccia lungo i fianchi tese<Dato che ti sei preso la briga di rivolgermi la parola mi aspetto di conoscere il nome di chi vuol parlarmi.> Conviene fissando Rasetsu astioso, la sua è una fissazione ferrea.<Io sono Matono. Visto? semplice.> Cerca quasi di guidare l'interlocutore ma si percepisce palesemente quanto la cosa lo infastidisca. Pero per Rasetsu sembrano molto più importanti le farneticazioni ed il suo strano senso dell'umorismo, gia fatica a sopportare quello normale di umorismo, quello di questo soggetto è decisamente soffocante.<Te hai davvero qualcosa che non va.> Considera dopo l'ennesima reiterazione dell'affibbiare al moro lo status di drogato, sembra che ormai sia una convinnzione inamovibile perciò Matono decide anche di smettere di difendersi dall'accusa, tanto non sortisce alcun effetto la cosa.<Fermo fermo com'è che hai detto> Alza entrambe le braccia a mezz'altezza con i palmi rivolti verso Rasetsu, che ha magicamente detto le tre parole magiche.<Traffico di organi?> Ripete con tono basso, un pò lo insospettisce che qualcuno venga da lui così casualmente a sbandierare di droga e traffici, infatti resta in attesa di una qualche altra reazione, che però verte in delle palesi molestie che altro non fanno che far infuriare Matono maggiormente, fa un gigantesco sospiro cercando di non impazzire, e sbuffando con forza fuori l'aria dalla bocca.<Allora.> Sembra più parlare con se stesso che con Rasetsu.<Farò finta di non aver sentito questa cosa.> Anche se sarà un tantino difficile dimenticarselo.<Cosa sai del traffico degli organi? Hai decisamente l'aspetto di qualcuno che farebbe esattamente un lavoro del genere> Lungi da lui esser un superficiale di tale portata, però lo stesso atteggiamento di Rasetsu non gli fa presagire bene riguardo cosa faccia per vivere, ma se diventa comunque una risorsa può provare a passare sopra per qualche minuto ad i suoi atteggiamenti, sarà come un apnea.<Puoi anche fare un prezzo ragionevole, ma non prendermi in giro.> Voce e modi sembrano tendere all'essere minacciosi, certo l'altezza potrebbe compromettere gli intenti ma decisamente lo sguardo manifesta marcatamente la cosa [Chk On]

19:58 Rasetsu:
  [Bassifondi] Il Kokketsu è in effetti parecchio bravo a far innervosire le persone che incontra, a prescindere che queste abbiano o meno una grande pazienza. Si presume sia una sua seconda capacità innata, altrimenti non si spiega come possa riuscirci. La parte divertente è che nessuno è ancora stato capace d'ucciderlo. <Matono...> Rimugina attentamente sul nome che ha appena sentito poiché non gli è affatto nuovo. Da qualcuno l'avrà sicuramente pur sentito, ma al momento non gli sovviene assolutamente né chi né come tanto meno il quando. <E va bene, se ti fa stare più tranquillo.> Gesticola distrattamente con la mancina, facendo nuovamente ruotare gli occhi verso l'alto pur di palesare costantemente quel fastidio che prova per il genere umano o quando gli dicono cosa sarebbe maggiormente corretto fare, specialmente nei confronti della società. <Sono Rasetsu.> Si presenta a sua volta, ma non gli tende alcuna mano. Non ne ha bisogno tanto meno predilige il contatto fisico con qualcuno che potrebbe esser peggio di lui per quanto riguarda le sostanze poco legali che si assumono in quei vicoletti. <Sì sì, me lo dicono in tanti però per gli affari giusti sono sempre il vostro uomo.> Fa ondeggiar la manina in aria, replicando meramente al fatto che Matono gli abbia detto d'aver qualcosa che non va. Non ha torto, assolutamente. C'è davvero qualcosa nella testa del rosso che non funziona come dovrebbe. L'Uchiha pare leggermente agitarsi quando Rasetsu tira fuori quelle tre paroline necessarie per affrontare quella dannata missione nella quale ambedue sono stati convocati. Ovviamente, nessuno dei due sa che saranno nella stessa squadra perché si tratta pur sempre di due esemplari non troppo evoluti con la tecnologia. <Si vede, eh? L'ho fatto per un periodo, ci ho tirato su bei soldoni.> Non lo nasconde, perché dovrebbe? D'altronde, vuole riaprire il business non appena ne avrà le capacità giuste. Necessita anche di un luogo e in effetti l'obiettivo sarebbe quello d'abbandonare il laboratorio nell'ospedale di Kusa. Un argomento anche fin troppo delicato che non è il momento di trattare. Torniamo al traffico degli organi, che forse è meglio. <Comunque so un cazzo. Nel senso che sono qua per cercare qualcuno che conosca qualcosa del business.> Sempre tornando al discorso che ripartire da zero non sarebbe una cattiva idea, potrebbe magari iniziare mettendosi in società con qualcuno che già conosce quel mestiere e possiede un'attività ben avviata. La missione prevede che vengano catturati e che quella vendita sia sgominata, ma il demone tenta sempre di guadagnarci sopra da qualunque cosa possa tornargli utile. Nell'ultima D, si è portato a casa una piantina di papaveri che sta cercando di coltivare come si deve. Mica scemo, capite? <E dato che mi sembravi abbastanza fatto, speravo che conoscessi il quartiere.> Questi due assieme in missione non so bene cosa possano combinare... Non che adesso stiano dando il meglio di loro stessi, eh. [ Chk On ]

20:32 Matono:
  [Bassifondi] La osserva rimuginare sul nome del moro, fino a ripeterlo, sospettoso come sempre il moro resta li a fissare nel tentativo di capire se per qualche ragione questo tizio lo conosca, anche se lui si è parecchio impegnato a rendersi meno conosciuto possibile, la cosa lo lascerebbe assai sgomento dopo tutta la fatica fatta ad essere irascibile e scorbutico con chiunque.<Si mi fa stare decisamente più tranquillo.> Fa l'eco esortandola a far finire quest'attesa del nome, che fortunatamente arriva subito dopo e anche li un grillo nel suo cervello prende a frinire.<Oh !> Afferra il telefono andando a leggere il messaggio ricevuto da Saigo.<Quindi tu sei Rasetsu? Saigo mi ha parlato di te.> Resta sul vago omettendo che la conoscenza di questo nome è tutt'altro che una novità di qualche giorno, dentro di se la tentazione di indagare anche su qualcos'altro prende forma e forza.<Tu.> SI blocca con queste due lettere mentre la mano destra va a cingere con forza il pendente della collana contenente la ciocca di capelli, respira profondamente svariate volte bloccando alla fine l'intento e proseguendo.<Tu non dovevi indagare con Saigo?> Domanda sviando sia se stesso che un ignaro Rasetsu su di un argomento meno problematico, oltre che il principale motivo per il quale è qui.<Invece che chiedere a qualcuno di qui hai chiesto esattamente alla persona che è sul posto per il tuo stesso motivo.> Cerca di spiegare in maniera piuttosto rafazzonata la strana situazione che si è venuta a creare.<Non so dove ci vedi del drogato in me mai lo capirò. In ogni caso su quest'ambiente mi sembri molto ferrata, Hai una qualche idea su dove andare a mettere il naso?> Si rende conto solo successivamente quanto questa sua frase apra a possibili giochi di parole per quella che ha ormai riconosciuto come una mente malata di questo tipo di umorismo, dandosi peraltro la zappa sui piedi da solo ed attendendo con ansia l'arrivo della quasi scontata battuta a base droga, perlomeno tenta subito dopo di sviare il discorso con altre parole buttate a caso.<L'ambiente, lo sai meglio di me, sarà ermetico, dubito potremo trovare molte informazioni senza le maniere forti.> Non la mette sul soft la cosa insomma, d'altra parte questo tipo di traffico presenta molti benefici e molti rischi e chi ci sguazza ha spesso poche remore, perciò deve agire con la stessa intensità, senza sapere perchè ha la sensazione che Rasetsu non avrà problemi in questo.<Quindi direi di cercare il primo posto dove si spettegola nei bassifondi, un bar.> Quale miglior ritrovo di una bettola puzzolente e fatiscente nel cuore di un quartiere del genere per aprirsi la strada a delle ottime informazioni, o ad una rissa.[Chk On]

20:45 Rasetsu:
  [Bassifondi] Dopo del tempo che pare infinito, si scoprono finalmente gli altarini. Sia Rasetsu che Matono si trovano in quel posto per lo stesso motivo, peccato che nessuno dei due n'è informato. Per quanto riguarda il demone, il motivo per il quale non conosce l'altro è presto detto: non s'è mica interessato su chi potesse essere il terzo membro della missione; anche perché avrebbe dovuto dar per scontato che non fossero stati incaricati esclusivamente lei e Saigo. In una missione B, in due, risulta essere non poco complicato a meno che non si posseggano delle doti piuttosto particolari ed eccelse. Tuttavia, stiamo pur sempre parlando di un Kokketsu dai capelli rossi ch'è già tanto sia stato abbastanza collaborativo da andare a svolgere delle indagini per conto della stessa missione. Ci sarebbe da ringraziarlo, altroché. <Saigo non sa farsi i fatti suoi> Inizialmente pare essere addirittura imbronciato, infastidito dal fatto che la Manami abbia aperto bocca e non per qualche pratica che piace al demone. <ma cosa ti ha detto di me?> Salta subito su, con occhi sfavillanti e pieni di speranza che getta irrimediabilmente addosso all'Uchiha. In un clima bambinesco, molteplici sono le stelline che s'ammassano attorno a quello sguardo carico di sogno. Cosa vuoi che gli sia stato detto? Che sei uno psicopatico, sicuramente non sono state spese chissà quali parole pregne di pregi. <In realtà, dovevo indagare in tutt'altro posto, ma ho pensato prima di fare un giro qui per capire se si possano rifornire nel punto in cui sarei dovuto essere.> Un giro di parole per spiegargli che sarebbe dovuto essere altrove, che ha ascoltato ovviamente la richiesta di Saigo, ma che s'è gettato a capofitto in un altro luogo senza pensare ad una ipotetica suddivisione per diminuire il tempo necessario al risvolto di queste ricerche. Molto intelligente, oserei dire. E' altresì risaputo come il demone non sia prettamente capace di svolgere una missione assieme ad altra gente, a meno che non ci sia qualcosa di suo interesse in essa: e ultimamente - c'è da dirlo - gli è andata anche piuttosto bene. <Sicuramente non nei loro affari> Per una volta, coscienzioso di quel che sta dicendo e senza buttarla su battute che farebbero soltanto cadere i testicoli al qui presente Matono. Si sistema persino gli occhiali sul naso in modo da darsi un'aria più diplomatica, severa, seria. Sia chiaro che nessuno di questi aggettivi potrebbe essere veramente ricollegato al demone, ma facciamo finta che per una volta ci stia quanto meno provando. <sarebbe conveniente dirigersi da loro come clienti, ma fare domande come stiamo facendo noi avrà un effetto immediato. Vorranno venire da noi per farci fuori.> Un metodo maggiormente efficace e sicuramente più veloce. L'ultima sua spiegazione viene proferita a voce piuttosto bassa, avvicinandosi in direzione di Matono per far sì che sia l'unico a poterlo ascoltare. Idiota sì, ma fesso no. <Un bar non è una cattiva idea... Qui attorno non ne conosco molti, sono un abituée del Quartiere notturno.> Perché mai nasconderlo s'è praticamente attaccato al suo posto di lavoro. [ Chk On ]

21:06 Matono:
  [Bassifondi] Mentre attende le risposte di Rasetsu il telefono nella tasca vibra, reagisce con qualche secondo di ritardo estraendolo, leggendo al volo il messaggio giunto, un amaro sorriso compare in nel volto ora illuminato dalla luce dell'apparecchio, unico strumento tecnologico che riesce a far breccia nelle sue abitudini da età della pietra.<Su questo non posso darti torto.> Ammette riguardo Saigo allargando le spalle, certo non è un discorso che attualmente gli interessa trattare, men che meno colui.<In realtà proprio nulla, ho avuto il piacere di conoscerti senza anticipazioni> Certo il nome del rosso in tempi non sospetti lo affiancava ad un aspetto decisamente diverso, per alcuni da temere, attualmente la cosa davvero grande provocata in Matono è l'inquietudine.<Io sono venuto qui perchè il quartiere povero di Kiri non è esattamente un buon posto per me, ma mi dimentico sempre di spiegarlo a Saigo.> Non ha voglia di incappare in un altra lite con le amazzoni dei tombini, non ha il tatto per parlare con delle donne senza che si incazzino a quanto pare.<Sorvolando su queste amenità vediamo di far fruttare il tempo qua.>La esorta per quanto sia lui in primis riluttante al doversi accompagnare alla fine dei conti dovessero trovarsi nei guai sarebbe meglio imparare a sopportarsi, magari tenendo Saigo al centro per distanziamento se possibile.<Non credere che sistemandoti e dandoti un tono risulti meno inquietante, oltretutto il tuo aspetto esteriore è perfetto così come nel contesto della nostra ricerca.>Afferma notandola impettirsi e darsi un'aria seria, quando l'espressione beffarda e l'alone di inquietudine e turbamento sono l'esatta cosa che permetterebbe al dinamico duo di non dare nell'occhio o addirittura sembrare dei possibili clienti.<Quindi direi di andare sul naturale, tu psicotico strampalato, io nano muto.> Afferma quasi tentando dell'ironia con voce seria e sguardo nervoso, concludendo inoltre con il pollice alzato in sego di Ok con la mano destra, prima di andare ad indicare il proseguo della stradina fronte a sè.<Le uniche persone che ho visto per strada sono andate in quella direzione. Direi che come indizio mi basta. Facciamo i clienti come hai detto ma senza la parte dove cercano di farci fuori. Clienti del bar e poi di qualche organaio>Affermerebbe indietreggiando leggermente di impulso quando vede Rasetsu avvicinarsi, fermandosi poi in uno scatto di fiducia, ma valutando ogni singolo movimento. Lo espone come fosse un piano semplice e lineare, certo nel frattempo in testa si arrovella su come fare, lasciar fare alla rossa nel parlare con qualcuno potrebbe essere sia la mossa giusta che quella sbagliata.<Andiamo.> Annuncia a tono basso iniziando a camminare, prima lentamente aspettando che rasetsu prenda il passo, e poi con una leggermente più sostenuta.[Chk On]

14:46 Rasetsu:
 A quanto pare, la sua fama lo precede. Non in maniera efficiente, ma questo è un altro dettaglio. L'importante è lasciarlo convinto della cosa, quanto meno continuerà a camminare con un sorriso da beota stampato in faccia. <Per un periodo, ho abitato nella zona industriale. Anche quella non è spettacolare.> Parliamoci chiaro, ha letteralmente respirato i fumi inquinanti industriali durante quella fascia di tempo più che viverci come avrebbe voluto. Sta di fatto che tornare ad abitare all'interno del quartiere di Kusa, e nella fattispecie nel quartiere dei clan, lo rende sicuramente meno inquieto ed anche un po' più tranquillo per quanto riguarda sua figlia. <Cerco di risultare ulteriormente inquietante.> Così, giusto per mettere altro carburante sul fuoco, come se già non fosse sufficiente quello che ha già gettato fin dall'inizio di quest'incontro e di questa conversazione. Assieme potrebbero fare grandi cose, ma il demone non è adatto a questo genere di missioni e l'Uchiha non è dotato di una grandissima pazienza. Un dettaglio che, proprio perché ha a che fare col Kokketsu, sarebbe oltremodo importante anche soltanto per sopportarlo un minimo. Talvolta, riesce persino a farsi venire delle idee adatte e quanto meno utili, rendendole il meno discutibili possibili. Il suo incedere comunque prosegue, mantenendo quella lunga schiena ben diritta con le gambe che vanno alternandosi così da riuscire a spostarsi finalmente da quel punto, raggiungendo quello per il quale hanno poc'anzi deciso. <Facciamo finta che per una volta possa fidarmi di qualcun altro e ti assecondo.> E così deciderebbe di fatto di fare, provando a cercare una bettola nella quale potersi rinchiudere per bere qualcosa e che sia possibilmente nelle vicinanze, così come l'eventualità di rintracciare anche soltanto tramite vista ed udito la presenza di gente interessante, che faccia al caso loro e dai quali poter ricavare informazioni di vitale importanza per quella missione. La ricerca non è sicuramente cominciata nel migliore dei modi, tuttavia si può sempre migliorare. <Reputo che la mia idea fosse migliore della tua, ci avrebbe fatto risparmiare del tempo.> Si stringe nelle spalle poiché quando ha ragione reputa d'averla per davvero. Anche quando sbaglia, ma questo è un altro discorso. Non dobbiamo mica fasciarci la testa per idee che ha soltanto lui e che spesso non hanno alcun fondamento logico. [ Chk On ]

19:19 Matono:
 [Bassifondi]<Ti specializzi in aree pessime insomma> Sottolinea in ritorno alla passata zona abitativa del Kokketsu, che poi al di fuori delle aree centrali si potrebbe dire che tutta la periferia non è una zona considerabile tranquilla, inizia a crearsi una bella linea di demarcazione tra fasce sociali, se vedi bello in un quartiere di certo potresti non essere soggetto alla microcriminalità, ma c'è molto di peggio nel villaggio.<Ah be se lo ritieni possibile hai carta bianca.> Non si direbbe ancora abituato alla presenza di Rasetsu, proprio per nulla, anche se in questo momento non sembra completamente insopportabile, quindi ci sarebbe anche dello spazio di manovra nel rapporto momentaneo, che viene comunque battezzato dal cielo con un bel rovescio di pioggia improvviso, allarga le braccia con espressione a dir poco seccata, infine osservando in cielo si lascia colpire dai primi scampoli d'acqua.<Mi ritengo abbastanza affidabile, anche se di norma penso solo a me stesso> Afferma e puntualizza, non è tipo da aver questo gran rapporto, sopratutto vocalmente, si sta già sforzando un sacco in questo frangente, intanto la bettola e nei pressi, poco più che cinquanta metri sulla destra, dunque con la destra indica il posto andando a lanciare un occhiata verso Rasetsu mentre questo sottolinea qualcosa sulla propria idea.<Se è migliore perchè hai deciso di assecondarmi per poi lanciarmi la frecciatina ?> Chiede con tono alquanto confuso, ora prova anche a ricordare qual'era più l'idea di Rasetsu, memoria a breve termine selettiva si direbbe se ha gia rimosso delle cose dette qualche minuto prima.<In ogni caso la possiamo tentare ugualmente se intendi di andare da loro come clienti, tanto già quando entreremo daremo nell'occhio a dir poco.> Non che siano male assortiti, ma girando assieme sembrano gianni e pinotto con capacità illusive notevoli. Una volta fronte alla porta farebbe per afferrare la maniglia con la mano destra per poi tirarla a se, entrando per primo tenendo la porta con la mano finche lo stesso Rasetsu non vi si poggia a tenersela, dunque uno sguardo rapido agli avventori ed all'interno del locale senza troppo fermarsi. Ad un primo esame all'interno ci sono a vista solo quattro persone più l'oste, al naso un odore acre di cipolla bruciata e sudore tanfa l'aria e la rende piuttosto pesante mentre all'udito arrivano solo qualche borbottio, rutti e altri rumori poco invitanti ma ormai sono qui e tanto vale dirigersi al primo tavolo sulla destra libero invitando il Kokketsu a fare lo stesso, già piazzare delle orecchie qui è un inizio comunque, sperando che i fumi dell'alcool facciano buoni effetti sulla lingua degli avventori.[Chk On]

20:01 Rasetsu:
 Una stridula risata risale dalle fauci dell'uomo, il quale gonfia persino il petto come se avesse appena fatto qualcosa di assolutamente perfetto. <Cosa vuoi farci, è il mio mestiere!> Specializzarti in aree pessime? Avere un pessimo carattere? Protendere per l'omicidio piuttosto che per la riappacificazione? Festeggiare la morte di una vecchia compagna? Investire soldi in casinò, bettole e prostitute di lusso? Posso continuare all'infinito. Basti pensare che tutto ciò di poco legale o umanamente accettabile è passato dalle mani del demone per un motivo o per un altro. Ad ogni modo, l'arrivo al bar è previsto nel giro di pochi istanti. D'altronde, hanno scelto di proposito una bettola che fosse quanto meno nelle vicinanze del posto in cui si sono recati per indagare. <E' come se ti fossi contraddetto da solo, allora.> Sottolineando come affidabile ed egoista nella stessa frase, tutto sommato, vadano un po' escludendosi. Ma s'è convinto del risultato, ben venga. D'altronde, lo stesso demone non è certo riconosciuto per essere portato per il gioco di squadra. La stragrande maggioranza delle volte pensa soltanto a sé stesso e al tornaconto che ne ricava. <Perché mi diverto con poco e perché non eri concorde. Quindi, anziché perdere tempo a cercare di convincerti o a genjutsarti la mente per fare in modo che tu fossi d'accordo con me, tanto vale assecondare la tua idea.> Bugiardo. Il fatto è che Matono lo ha preso dalla gola e non in fatto di cibo. Quando si parla di bar, il mondo del demone cambia e vede tutto in maniera piuttosto colorata. Letteralmente non vede l'ora di sedersi ed ordinare una birra con qualche shot, la sua specialità. Deve uscire da lì particolarmente brillo. Tra l'altro, il suo telefono prende a vibrare. Una volta preso dalla tasca del giaccone, grugnendo infastidito perché già immagina chi possa essere, apre soltanto la chat e scorge la foto. Nel notare anche Shizuka in quella dannata ripresa, sa già cosa aspettarsi da entrambe. Sceglie di visualizzare e non rispondere, inserendo persino il silenzioso senza vibrazione cosicché non venga disturbato. Dokuhiro dovrà fare di più per farsi perdonare. Non è così facile questa volta. Ha cercato di avvelenarlo! Non esiste. Una volta raggiunto il locale, il cellulare è tornato nella tasca e si appropinqua ad avanzare al suo interno. Lancia delle rapide occhiate nei dintorni, giusto per confermare la presenza di qualche individuo malintenzionato. <Che posto di merda.> Biascica una volta all'interno, lasciando che la porta vada chiudendosi alle sue spalle con un lieve tonfo. <Forse era meglio il vicolo qui dietro.> Non soppesa le parole, è uno scemo patentato e di questo Matono deve preoccuparsene. Prenderebbe posto nel giro di poco, indicando il bancone con un cenno del capo come se sapesse bene dove muoversi. [ Chk On ]

20:32 Matono:
 Starebbe quasi per chiedere per quale motivo si sarebbe contraddetto, ci pensa e ci ripensa ma non riesce a capire dovè questa contraddizione e poi realizza che dare carta bianca a Rasetsu significherebbe che poi avrebbero tentato di ucciderli.<Sai cosa vediamo come và> Tanto ormai sono dentro al localetto, mettersi a discutere del piano sarebbe folle perciò non sta troppo a badare alle sottigliezze.<Dai per scontato che ci cada ?> bisbiglia a labbra strette lanciando un occhiata torva al Kokketsu, la mano destra prende a picchiettare sul tavolo mentre accavalla la gamba destra sul ginocchio sinistro fissando Rasetsu.<Potresti sempre provarci e vedere come va.> Afferma con voce bassa,In ogni caso dubita stia bluffando sul fatto di saper creare illusioni, pertanto annota alla sua personale cartellina di identificazione la postilla genjutser, il fatto che abbia rivelato una propria specialità, a patto sia la verità, denota che ha un ego abbastanza smisurato da voler giocare a carte scoperte con uno sconosciuto quale è il moro.<Noto che ti senti a casa qua.> Decisamente ha portato il lupo nel bosco, sperando di non ferire inavvertitamente qualcuno per averlo fatto, soprattutto se stesso.<Quello che cercavamo allora, e vedrai quanto si incazzeranno quando ordinerò del the.> Sottolinea veemente per concludere con la sua gran sorpresa quando entra in un bar, l'alcool non è una sua grande passione a dirla tutta ma il the lo è abbastanza da suggerirgli di non berlo in questo posto, no ordinerà a suo malgrado della birra contando sul fatto che farà cosi schifo da non essere molto alcolica, intanto cerca di dare maggior attenzione all'udito che a tutti gli altri sensi, concentrandosi a carpire eventuali discorsi degli avventori, scrutare i volti è un obiettivo secondario, di sicuro non incapperà qui in facce conosciute, una volta che la birra sarà arrivata più che a berla concentrerà le sue energie nel controllare che Rasetsu non faccia saltare il piano od il locale mentre al tempo stesso localizza eventuali persone o discorsi sospetti.<Temo che non sarà una serata molto tranquilla vero?> Intanto il ticchettio cadenzato della pioggia cessa, i rumori di fondo della bettola si fanno più nitidi, un conglomerato di rumori ambientali da escludere facendo render conto al moro quanto sia difficile origliare in quel posto<Se riduci al minimo le urla perlomeno ne sarò felicissimo.> Per il resto può sfasciare il locale, ma in silenzio.[End]

20:49 Rasetsu:
 Non bisogna mai dare molta attenzione a quello che il rosso dice, a meno che non stia facendo un accordo. Lì diventa abbastanza stronzo da farti svendere tua madre. <O forse ti senti troppo sicuro di te.> Replica prontamente, come se avesse perennemente la risposta pronta. E difatti così è, anche se spesso e volentieri risulta essere fin troppo fuori posto in ogni parola che pronuncia. Non che sia una novità, per l'ennesima volta. Purtroppo si è abbastanza capito il metodo di ragionamento del Kokketsu. Non ha una coerenza di per sé, a meno che non riguardi qualcosa che gli interessi. Può anche cambiare idea da un momento all'altro per quanto lo riguarda. <Al momento, non serve.> Agita pure la manina nell'etere, come se fosse una quisquilia quel tentativo che Matono gli ha chiesto di fare tramite il Genjutsu. E' un consumo di Chakra che non gioverebbe a nessuno, specialmente se qualcuno volesse farli fuori in questo esatto momento. Certo, è pur vero che dalla sua ha una tattica per non consumarne, ma questo è un dettaglio opinabile che al momento non ci riguarda da vicino come dovrebbe. <Due birre.> Le ordina a sua volta. Che poi Matono ne voglia una da sé è ininfluente, potrebbe berne due tranquillamente da solo per quanto lo riguarda. Quindi, potrebbe anche non aver fatto alcuna opera di carità e di bene con questo gesto. Cerca a sua volta di tendere l'udito per tentare in qualche modo di raccogliere informazioni, nonostante non gli interessi più del necessario. Potrebbe anche rivalutare la situazione e mettersi nuovamente in società per il traffico degli organi. Anzi, qualora venga sbandierata come associazione, potrebbe addirittura prendersela in gestione sotto mentite spoglie. Le sue idee sono sempre poco legali, anche questo dovrebbe essersi reso piuttosto palese assieme al pessimo carattere e all'egocentrismo che l'accompagna. <Te lo ficco su per il culo se ordini del thè.> In parole povere, non si incazzeranno soltanto gli avventori del locale tanto meno il barista od oste che sia, ma proprio il rosso che ha di fianco. L'espressione cinerea che gli ha appena rivolto dovrebbe essere alquanto eloquente. Attende l'arrivo della propria birra, acquietandosi soltanto quando ne riesce finalmente a bere un sorso. Da sopra la spalla, tenta di dare un'occhiata nei dintorni - assieme all'udito ben attento - per scorgere qualche presenza poco rassicurante e che possa dar loro delle vibe congruenti con quel che cercano. <Ehi, non sto urlando!> Ma nel dirlo indirettamente alza la voce, già abbastanza stridula di suo se vogliamo essere onesti. Sarà una lunga serata per Matono... [ Exit ]

Sia Rasetsu che Matono sono nei bassifondi per cercare qualche informazione riguardante il traffico di organi per il quale sono stati convocati in una missione di livello B. Inizialmente, non si riconoscono come compagni di missione e ne nasce una sfiducia tale da credere, per Rasetsu, che Matono sia un tossico utile alla sua ricerca. Matono è alle prese con un idiota patentato, ma riescono quanto meno a capire perché si trovano lì entrambi e ad escogitare un modo per raccogliere informazioni.


All'attenzione di Kan.