Punti di vista

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17:15 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Il tempo è variabile, le nuvole coprono il cielo a tratti e la cosa non la mette esattamente di buon umore, infatti quel faccino è un po' imbronciato. I capelli per una volta sono stati resi un poco mossi, niente boccoli ma una coltre di lunghi capelli rossi appena ondeggianti, che sono trattenuti indietro da una morbida mezzacoda, fissata coi soliti fermagli a farfalla. Sul visino resta la frangetta, gli occhi sono leggermente truccati, un filo di matita e eyeliner e del mascara. Gli orecchini a forma di farfalla sui lobi sono ben visibili, quattro due per lato e per colore, in cima all'orecchio sinistro l'anellino d'orato. La collana invece non si vede, coperta da una sciarpina grigia che si è arrotolata al collo, gli abiti sono invisibili sotto a un cappottino di lana bianca, lungo fino alle ginocchia con i bottoni neri, sciancrato, che segue le curve del corpo della ragazzina. Sotto il cappotto sbucano un paio di collant bianchi, che si infilato in un paio di stivaletti grigi alti fino alla caviglia. Con se ha una borsetta a tracolla grigia, con all'interno le chiavi di casa, il telefono, il portafogli e un ombrellino tascabile per ogni evenienza. Stasera è in giro solamente per piacere, niente strani disegni anche perchè ha lasciato incompiuto quello di Katai per mancanza della giusta ispirazione. Per ora comunque è stata trascinata dal fidanzato in quei del centro, passeggiano mano nella mano guardandosi attorno, lei senza una meta ben precisa che forse invece lui ha in mente.[Chakra ON]

17:25 Kan:
  [Centro] Dopo essersi ripreso, dopo aver parlato con la Kokketsu è pronto a vivere ancora una volta la sua vita con maggior convinzione, maggiore risolutezza avendo trovato ciò che vuole fare nella vita, cosa intende realizzare per sentirsi soddisfatto, completo e, finalmente, felice ed appagato. Una strada completamente opposta a quella di Shizuka, non prevede l'essere ninja, non ha più intenzione di renderlo una priorità declassandolo a ultima ruota del carro concentrandosi su ben altro. In giro per il centro del villaggio delle ombre insieme alla rossa, guarda il ninjaphone tenendolo su con la mano sinistra, legge un articolo, l'ultimo sul serial killer annunciando la morte di Sango e l'intervento della Shinsengumi nel caso. Alla fine il governo è intervenuto prendendo in mano la situazione ma non basta ciò a fermarlo, non basta per impedirgli di cercare di prenderlo, catturarlo e mettere fine a quella vita. Ripone il cellulare nella tasca trattenendo la manina della compagna, volgendo le dorate iridi in prossimità di essa, ammirandone il vestiario, i capelli mossi, decisamente diversi da come li porta di solito <Sei molto carina> stringendo appena di più la manina mentre passeggiano per quel centro affollato. La sera sta prendendo possesso del resto della giornata, le anime del villaggio escono per godersi quei momenti, i negozi s'illuminano, i centri commerciali prolificano a dismisura i guadagni, tutto sembra andare bene. Il bianco, per quest'occasione, a scelto di vestirsi in maniera un po' più consona alla sua figura ricalcando l'eleganza dei vecchi tempi con un paio di blue jeans a ricoprire le leve inferiori, scarpe lucidi nere con un tacco rialza ed un lungo cappotto nero a ricoprire ogni altra parte del corpo, esso arriva fino alle ginocchia, maniche lunghe, abbottonato ed un colletto piegato lasciando emergere solamente il collo. L'orecchio sinistro mostra la presenza di un anellino blu sul padiglione, mero simbolo del legame con la Kokketsu. Sulla vita ha come sempre il proprio portaoggetti al cui interno sono celati fuda ed inchiostri speciali per aver accesso alle proprie abilità <Mi spieghi il perchè di scoiattoli e capre?> ritornando su quell'argomento al quanto strano tirato fuori per puro caso. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:30 Katai:
 L'Inverno è alle porte , ma lassù, oltre le cime dei palazzi torreggianti, c'è un cielo vagamente terso. Il firmamento inizia a far capolino oltre gli ultimi raggi di un Sole morente, che tinge d'arancio , rosso e viola ogni cosa. Ad occidente, oramai, la parabola dell'astro infuocato si va spegnendo, come ogni giorno, quotidianamente. La fitta trama architettonica del centro di Kagegakure impedisce ad un giovane Uchiha di seguire, fino in fondo, la discesa della stella più grande e calda. Vetro, acciaio e cemento si mescolano in architetture moderne, delle più svariate altezze, quasi stessero facendo a gara, ognuno di quei palazzi, per raggiungere il cielo.E' vestito di abiti monocromatici, perlopiù neri. Così è la maglia dalle maniche lunghe ed il colletto alto e circolare, che sfiora il mento. Così anche i pantaloni, ampi e comodi, stretti, attorno alle caviglie, da un paio di giri di bende bianche, sporcate , in alcuni punti, da chiazze di fango - segno che, oggi, ha camminato anche al di fuori di quella pozza di asfalto sulla quale , ora, si ritrova. I piedi calpestano il selciato, fasciati da calzari ninja di una tonalità del blu, molto scura. All'altezza della natica destra, dietro la cintola, una sacca portaoggetti reca con sé tutto il suo scarno armamentario: due fuuda, nei quali sono sigillati, rispettivamente, due tronchetti per la tecnica della sostituzione ; due tonici per il recupero del chakra ed un tonico curativo, mentre l'unica arma è rappresentata da un solo kunai, uno solamente. Sfila tra la folla con fare assorto, volgendo, di tanto in tanto, lo sguardo all'insù, cercando la Luna, tra quelle vette di cemento. Questo comporta diverse cose, una delle quali è non avvedersi della coppia presente su quella stessa strada ; un'altra, invece, è non riuscire ad evitare una sonora spallata contro uno dei tanti passanti, che neanche si gira e sfila via, inghiottito dalla matassa di corpi. [Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2

17:39 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Quella testolina rossa vaga a destra e sinistra, distrattamente, le luci dei vari negozi la attirano di tanto in tanto, poi arriva quel commento, che ovviamente porta del colore viola sulle sue guance. << Grazie... >> Si nasconde un poco col faccino in quella sciarpa, come se volesse evitare di dover dire altro in merito. Passeggiano come se nulla fosse, evitando quella calca che un poco va a infittirsi dato l'orario serale ormai prossimo e i lavoratori liberi per il fine settimana. << Oh giusto... >> Viene richiesta quella spiegazione, che non ha dato prima di uscire di casa. << In realtà una mia amica, Kore, vuole una capra domestica! Pare che quegli animali le piacciano enormemente! >> Insomma sostanzialmente quell'idea per uscire è per aiutare qualcun altro, sia mai che faccia qualcosa solamente per se stessa! << Invece pare che il suo fidanzato voglia uno scoiattolo. >> Semplice e lineare come discorso, è come se volesse fare un regalo di natale a entrambi, un piccolo animaletto da compagnia. << Però secondo me è difficile trovare questi animali in vendita... >> Mugugna, mentre lo sguardo blu si muove freneticamente attorno, alla ricerca quanto meno di un negozio di animali. << Non volevi prendere un gattino? >> Domanda a mezza voce, si era quasi dimenticata di quella proposta stramba uscita per caso in una delle loro chiacchierate. Proprio mentre si guarda intorno però ha la fortuna di intravedere la figura dell'Uchiha, che non indossa una maglietta modificata oggi e che sembra aver fatto qualcosa nel fango, un allenamento magari. << Mio! Ti parlavo di Katai no? >> Ti palo in frasca perfetto Shizuka. << E' lui! >> Andrebbe a indicare il ragazzino che ora sarà alto quanto lei, dato che le scarpine che indossa hanno un minimo di tacco. Senza troppi problemi andrebbe a tirare un poco la mano del compagno verso la figura del giovane Uchiha e, una volta in prossimità, andrebbe a muovere il braccio libero a destra e sinistra in segno di saluto. << Hey Katai! >> Un sorriso enorme su quel faccino tondeggiante.+ [Chakra ON]

17:53 Kan:
  [Centro] Sorride a quel rossore scatenato sul visino altrui, un lavoro che riesce ancora a fare egregiamente, non che ci voglia molto, la conoscenza abbastanza da sapere quanto sia facile farla arrossire al minimo complimento. Intensifica la stretta sulla manina continuando la camminata in avanti con entrambi ad inquadrare i vari negozi alla ricerca di non si sa ben cosa, salvo poi interrompere quando la curiosità del bianco emerge; sapere il motivo di quella richiesta, due animali particolarmente strani da cercare, ancor più difficili da trovare in un negozio di animali comune. La spiegazione non tarda ad arrivare e mentre ella parla le labbra si schiudono sempre più lasciando entrare aria, mostrando stupore, sorpresa <U-u-una capra domestica? Questo te l'ha detto prima o dopo la missione?> se fosse accaduto dopo potrebbe ancora giustificarla, la botta in testa deve averla danneggiata e non poco, in caso contrario bisogna sul serio preoccuparsi delle priorità della Sabaku. Fatica enormemente a credere a quanto sente, una capra domestica è impensabile, ancor di più sui desideri del di lei fidanzato <Uno scoiattolo?> sempre più incredulo, più attonito ad ogni secondo che passa tanto da distogliere lo sguardo da lei portandolo altrove, avanti a se <Sono indeciso se chiederti il perchè> umettandosi le labbra con un movimento delle stesse, renderle morbide, più belle a vista e tatto. Sospira innalzando entrambe le sopracciglia, scuote il capo con sommo dissenso senza sapere esattamente cosa dire <Non credo vendano capre nei negozi di animali, forse in un allevamento. Per gli scoiattoli non ho proprio idea> labbra serrate, smorfia di puro dissenso lasciandosi trasportare in quella mole di pensieri, in particolar modo sul tipo di gente che frequenta Shizuka. Annuisce ritrovando un leggero sorriso nel parlare del gattino <Si, sempre se sei d'accordo> ovviamente non l'esclude, ora quella casa appartiene ad entrambi e nulla viene fatto senza la di lei approvazione <Chissà, magari riusciamo a prenderne uno oggi stesso> ricominciando a guardarsi intorno alla ricerca di un negozio di animali. Non s'avvede di Katai, troppo occupato, troppo preso dal negozio ma ci pensa Shizuka a ridestarlo indicandogli il ragazzino <Mh?> le iridi si focalizzano sull'Uchiha velocemente, non ha il tempo di rispondere che viene trascinato nella direzione del genin <Shizu..> si fa trascinare non potendo opporre chissà quanta resistenza salvo poi fermarsi nei pressi dell'altro. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:55 Katai:
 Un caleidoscopio di colori si accende lungo le vie del centro. Neon, fari, videoschermi , illuminazioni ; tutto illumina il cuore di Kagegakure, che sferraglia e schiamazza in una cacofonia di suoni e rumori. < Ouch. > Pigola, portando la mano destra fuori dalla tasca dei pantaloni, per poter così massaggiare la spalla opposta, colpita dal corpo di un passante. Colto impreparato, ha avuto la peggio - e non che , se fosse stato il contrario, sarebbe andata diversamente. Il corpo si torce di qualche grado, in senso orario, gettando lo sguardo dietro di sè; per poter meglio cogliere quella sagoma che sparisce, senza scuse, né cenni. < Mpf > Sbuffa, scuotendo il capo, contrariato. La mano rimane sull'articolazione, cercando di forzarla a compiere dei movimenti rotatori, perlopiù piccoli e di bassa ampiezza. Sinceratosi poi della sua integrità, prosegue, solo per trovarsi dinanzi a < Shizuka > Esordisce, senza alcun sorriso, senza alcuna gioia nel tono, derubato della consueta cordialità, piuttosto si può ritrovare della sorpresa sulle sue labbra, quasi fosse totalmente inaspettato quell'incontro. E magari neanche desiderato. Lo sguardo poi devia sull'uomo che la affianca, non prima di aver notato le loro mani intrecciate. E così gli ingranaggi mentali lavorano rapidamente. < Tu devi essere Kan. > Ignaro della reale figura del ragazzo di lei, magari ha appena cambiato partner e questa è una colossale figura alla Katai o magari è semplicemente un fraintendimento e tutto si risolverà per il meglio. Non proprio tutto, magari.

18:08 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Le spiegazioni richieste dal curiosone arrivano rapidamente, stupendolo oltremodo. La domanda però le impone un minimo di pensiero, il ditino indice della mano libera si appoggia sotto il mento, alzando il visino un minimo verso il cielo, come a riflettere. << Credo dopo. Ma è da tanto che ha la suoneria con le capre sul telefono. >> Insomma non ha certezze sui disturbi dell'amica, ma lei non è solita giudicare gli altri per ciò che piace o meno. Il testino viene mosso su e giù rapidamente alla seconda domanda: << Si si! Proprio uuno scoiattolo, di quelli che si nascondono negli alberi! >> Che esempio perfetto, la preparazione della chunin sul mondo animale è altissima. Poi lui arriva in soccorso con le risposte alle domande, come se usando quel suo cervellone volesse giungere a una soluzione pratica. << Beh ma magari chi lavora in un negozio di animali lo sa con certezza no? >> Forse si o forse no! E mentre quel discorso prosegue, le viene in mente del micino. L'altro non sembra intenzionato a scegliere senza di lei, però propone di andare a caccia il giorno stesso. << Non ho mai avuto animali... Però mi sembra un'idea carina! >> Insomma non ha nulla in contrario, però non sa nemmeno se saprebbe comportarsi bene nei suoi confronti. Tuttavia il discorso viene lasciato in balia del nulla quando la Kokketsu si avvede dell'Uchiha. Il Sumi viene trascinato con se e il femminile saluto cordiale viene ricambiato con un tono piatto e una sorpresa mal celata. Gli occhi blu lo squadrano un poco, evidentemente non ha capito la decisione presa di non soccorrere i quattro malviventi della missione, ne quel gesto di Shiroichi di eliminare un tipo pericoloso. Ma non vuole discuterne ora, non davanti a Kan, soprattutto perchè in questo caso non si tratta di un litigio fra amici ma del fatto che il qui presente abbia disubidito di per se a un ordine fatto da un superiore e che abbia da ridire su colui che ha sostanzialmente le redini del team. << Kan lui è Katai. >> Lascia andare la mano del fidanzato per fare le presentazioni ufficialmente. << Katai lui è Kan >> Insomma avrebbero potuto fare da soli ma perchè non farlo lei? << E avete un grande interesse in comune! >> Ovviamente parla di Kiri ma non ricorda se ha menzionato la cosa a uno dei due, staremo a vedere. [Chakra ON]

18:21 Kan:
  [Centro] Sta per sospirare sollevato, per comunicare come Kore sia ancora salvabile, aiutabile in un certo senso ma la precisazione sulla suoneria lo lascia ancor più interdetto. Socchiude le palpebre portando la mano libera in prossimità degli occhi, li massaggia, li schiaccia appena sempre più incredulo <Ho così tanti perchè da far impallidire un sensei> unico commento in grado di emergere da quella situazione, non può dire altro, non vuole dire altro o si ritroverebbe in una discussione inutile ed in quel periodo non ha voglia di discutere. Il desiderio del bianco è solamente quello di vivere le giornate, di vivere i momenti in compagnia della rossa e di proseguire con i propri obiettivi, per la propria strada <Pensavo quelli che si nascondono nei bagni pubblici> prendendola bonariamente in giro per quella spiegazione sempliciotta quanto innocente, lasciandosi anche andare ad un risolino divertito ma nulla di più di quello. Solleva entrambe le spalle <Può essere, chiedere non costa nulla> tanto vale domandare ai negozianti per avere una sicurezza maggiore sulla verità dei fatti. Non è molto sicuro di avere torto, anzi, si ritrova con la certezza di essere nella ragione <Neanche io ne ho mai avuti ma mi piacerebbe> un qualcosa di nuovo per entrambi, prendersi cura di una creatura diversa da loro, un altro essere vivente, che sia in verità un test per un giorno in particolare? Non è dato saperlo, anche perchè il tutto viene accantonato alla visione di Katai. Strattonato e tirato in direzione del genin, non può far altro che correre dietro la Kokketsu, insieme ad essa fermandosi quando lo dice lei, dinanzi al moro guardandolo, fissandolo da capo a piedi, notando quell'aria quasi triste, privato della gioia di vivere, la depressione fatta ragazzo <L'unico e il solo> replica in merito al nome esibendo un leggero sorriso, non ci vuole un genio per comprendere come egli lo conosca. I casi possono essere due e due soltanto, o Shizuka o Shiroichi, confida più nella prima piuttosto che nel secondo; inspira ed espira lentamente, aria entra ed esce dalle labbra mentre la rossa effettua le presentazioni. Cenno del capo nei di lui confronti prima di tornare con le dorate iridi sulla Kokketsu a quell'affermazione <Le belle ragazze?> esordendo con una battuta non troppo distante dalla realtà comunque. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

18:27 Katai:
 Attende una risposta, ma non è poi così importante. Ciò che conta, ora, è che lei sia lì, davanti a lui, per la prima volta, dopo la missione svolta insieme. < ... > Ed il silenzio eloquente, nel quale si rifugia, potrebbe dirla lunga, se non fosse che, le parole, di solito, non sono il suo forte. Ma stavolta pare diverso. < scusa eh > Alza una mano verso Kan, come se volesse presentarsi, ma in realtà il palmo è aperto e rivolto verso di lui, le dita leggermente schiuse, ma dritte verso il cielo. < Avresti potuto mirare alle gambe. > Gracchia, dal nulla, facendo sì che un moto di bile salga dallo stomaco alle labbra, tramutandosi in parole. E lo sguardo, per quanto la presenza di Kan lo incuriosisca, è rivolto verso Shizuka. Lei, che è stata artefice di una multipla uccisione - o quasi. Lei che ha deciso di non soccorrere i malcapitati, né di fermare Shiroichi in quell'atto efferato e gratuito. Lui, che per primo non comprende la portata della sua disobbedienza - per quanto, di fatto, sia stata solo parziale. < Avresti potuto salvarli. > Rimbrotta, stringendo le labbra, in una sottile linea rosea e secca, che solca il volto, poco al di sopra del mento. Gli occhi neri, come pozzi senza fine, che ingoiano il blu della Kokketsu, come farebbe una marea di petrolio su un mare incontaminato. Abbacinanti e voraci, questa volta senza discrezione alcuna. La fissano, insistentemente. Non pare farsi problemi circa le opinioni dei passanti, tantomeno riguardo il giudizio che potrebbero avere su di lui, ora. Ribolle, come un maremoto di pece, in netto contrasto con l'epidermide pallida ed il volto giovane. < Tu hai ucciso quattro persone. > E forse lei ne ha uccise di più, ma non davanti a lui e questo, di fatto, fa tutta la differenza del mondo. < Non hai neanche fermato Shiroichi. > E lui nemmeno, ma era troppo impegnato ad obbedire a gli ordini.

18:45 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Insomma alla fine quel gattino forse se lo prenderanno, non commenta riguardo al fatto che lui abbia domande in merito alle capre, perchè così la interpreta lei. Finchè non verranno epsoste non potrà farci molto. Lascia anche che le battute le scivolino addosso, in fondo non sembrava necessitare di risposta. Il tutto effettivamente passa in secondo piano una volta che quell'incontro con l'Uchiha ha inizio. Per quanto lei volesse far passare il tutto come un qualcosa di non necessariamente importante in quel momento, a quanto pare il quattordicenne non la pensa allo stesso modo, bloccando le presentazioni e le battute del Sumi con una mano aperta. Si scusa per la scortesia, riversando quegli occhi neri in quelli blu della Kokketsu e iniziando a lamentarsi di quanto avvenuto. La prima frase che le rivolge la fa reagire d'istinto, forse prendendo un poco la supponenza del bianco in questo caso: << Ah perchè tu hai anche visto dove ho mirato? >> Probabilmente lui, come quelli che ha investito con quel cannone, non è nemmeno in grado di vedere gli attacchi sferrati dalla chunin, quindi non può sapere dove lei realmente abbia mirato. << Mirare alle gambe li avrebbe fatti cadere, per sbattere poi la testa e avere con ogni buona probabilità la stessa sorte. >> Insomma poca differenza dal colpirli lei, in maniera diretta come dei birilli, avrebbe pure potuto staccargli la testa ma non l'ha fatto. << Oltre al fatto che mi sono semplicemente difesa e ho difeso il resto del mio team da dei ragazzotti che picchiano i bambini di dieci anni. >> Insomma, non vede nulla di male in quello che ha fatto, è stata giudice e carnefice, ha completato la missione in maniera perfetta, senza feriti nel gruppo e rapidamente. Eppure evidentemente quello non basta per il moro, contesta altro, che avrebbe potuto salvarli: << Io ero lì in qualità di Ninja, per dare una lezione a dei malviventi che come detto picchiavano e rapivano bambini. Non era mio il compito di salvarli. >> Lei non era il medico deputato a soccorrere quegli imbecilli, hanno chiamato i soccorsi, ma ormai era troppo tardi per quella banda di pedofili. Eppure lui sembra particolarmente arrabbiato per quanto avvenuto, lo aveva intuito nel fine missione, ma probabilmente ha continuato a rimuginare a riguardo. << Io ho messo fuori combattimento quattro persone che stavano maltrattando dei bambini. >> Esatto, il problema non è uccidere ma chi. << Ho difeso il mio team e l'ostaggio che è sopravvissuto solo grazie a noi. Un bambino di otto anni a cui è stato tirato un calcio nello stomaco da un ventenne davanti a noi. >> Il tono per tutto il tempo è rimasto decisamente piatto, freddo per così dire, una versione della Kokketsu difficile da osservare. << Avrei dovuto fermarlo? Per poi prendere quell'uomo e darlo in pasto ad Anbu o Shinsengumi che avrebbero fatto altrettanto? >> Perchè avrebbe dovuto impedire al suo migliore amico di fare ciò che reputava giusto? Per non lasciare che la sua anima pura non venisse intaccata? Shiroichi è un Anbu, lei sa che lui fa di peggio teoricamente a lavoro. << Spiegami un po' Katai. Pensi che si sarebbero redenti per caso? Che consegnati alle autorità avrebbero fatto della galera? Dei servizi sociali? Hanno quasi ucciso una bambina di 10 anni. >> Tentato omicidio, questo è, se tutto va bene sarebbero stati messi dentro a vita, senza possibilità di uscire mai più. Forse lei gli ha fatto un favore mandandoli nel Naraka. [Chakra ON]

19:06 Kan:
  [Centro] Ed è Katai a dar inizio alle danze scusandosi in principio, praticamente subito prima di rigettare tutte le sue attenzioni sulla rossa con una frase del tutto casuale e fuori contesto. Schiude velocemente le labbra ed altrettanto velocemente le richiude senza porre domande ma continuando ad ascoltare le sue parole senza ancore capire bene il contesto in cui tutto ciò è avvenuto, apprendendo, però, dell'omicidio commesso dalla Kokketsu. Quattro persone sono tante ma in cosa? Perchè ha fatto ciò? Persino Shiroichi viene messo in mezzo in quella storia arrivando a confondere il bianco ancor di più di quanto già non lo sia seppur una blanda idea stia prendendo forma nella di lui mente. Scosta le dorate iridi dal moro alla volta di Shizuka, silente la sente replicare in maniera piatta, fredda ma decisa. I superiori arti vengono innalzati ed incrociati all'altezza del petto, braccia conserte continuando ad udire la spiegazione, partecipando in qualità di mero ascoltatore per adesso, cercando di crearsi una storia, un quadro generale del tutto. Shizuka si difende senza troppi problemi dando il suo punto di vista, spiegando il perchè di quelle azioni tanto violente fino a quando il motivo non viene a galla. Hanno picchiato dei bambini. Basta una simile frase a fargli stringere le dita all'interno dei rispettivi palmi, le nocche sbiancano; comprende perfettamente lo stato d'animo della ragazza, lui avrebbe fatto lo stesso perchè toccare un bambino è la cosa peggiore che si possa fare in quel mondo, peggiore anche dell'omicidio stesso. I bambini rappresentano l'innocenza, il simbolo della purezza ma man mano che il racconto prosegue riesce ad immaginarsi la scena, quattro figure ed un bambino piccolo, piccolissimo venire colpito allo stomaco da qualcuno di estremamente più grande; tali misfatti superano di gran lunga la definizione di bullismo, non vi è alcun tipo di definizione per descriverli. Sospira pesantemente, un sospiro difficile da fare, quello che hanno vissuto è tremendo, non immagina per quei ragazzini <Toccare un bambino è un crimine imperdonabile, loro sono innocenti, non hanno colpe di nessun genere. Picchiarli ti rende automaticamente indegno di salvezza> dona semplicemente il suo punto di vista, il proprio parere <Suppongo eravate in missione ma anche non fosse così, le azioni di Shizuka non sono da colpevolizzare o rinfacciare. Mettiti nei panni dei genitori di questi bambini, immagina come si sentano, immagina di essere in quella situazione, al loro posto> prende una piccola di qualche secondo <Cos'avresti fatto sapendo che tua figlia è stata picchiata da qualcuno?> rivolgendosi a Katai, portando le iridi sul di lui viso. Insomma, forse sta ragionando più lucidamente rispetto ai due pur schierandosi apertamente dalla parte di Shizuka. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

19:15 Katai:
 E' incredulo, tanto di quello che è accaduto, quanto di quello che sta uscendo dalla sua bocca. E' come se qualcosa di atavico e primordiale si fosse risvegliato, andando a pizzicare corde antiche , che bruciano, incandescenti, lungo la gola, fin nello stomaco. Si sa, d'altronde, un Uchiha ama intensamente. Odia intensamente. Dietro la scorza superficiale, di solito si cela il più emotivo - e precariamente instabile - degli individui. Lui, forse, ne è l'esempio ed oggi non serve una maglietta con il ventaglio rosso e bianco dietro la schiena per ricordarlo a tutti. O solo a qualcuno, ai suoi diretti interlocutore, ad esempio. La linea della mascella s'indurisce, gli zigomi sporgono, le sopracciglia si schiacciano contro gli occhi, riducendone l'ampiezza e la rotondità. La risposta che giunge dalla kunoichi è un pugno diretto , che non gli toglie il fiato solamente perché ora il respiro è accelerato, mentre le spalle si alzano e si abbassano ad un ritmo più lesto. < ... > Si zittisce, ammutolito dalle sue prime parole. < Dove - hai - mirato ? > Farebbe tutta la differenza del mondo , saperlo. Le parole sono scandite una ad una, come se potessero essere difficilmente comprensibili. Ma non alza la voce, non ne ha bisogno, il tono vibra di un disappunto palpabile, visibile. < E come ninja avresti dovuto proteggere tutti, consegnare alla giustizia i malviventi ! > Rincara la dose, esponendo la sua personalissima visione delle cose. < Siamo dei ninja, non degli aguzzini. > Nonostante fossero stati ingaggiati proprio per dare una lezione a chi aveva malmenato e derubato una piccola indifesa. < Dovevamo consegnarli alla giustizia, non ucciderli. > Continua, finendo, di fatto, per entrare in netta opposizione all'idea che il medico espone. In tutto ciò, le parole del genetista, invece, finiscono per passare in sordina, nonostante sia la prima volta che lo incontra e questo, di fatto, è un punto a favore del bianco. < Non li avrei certo uccisi. O li avrei lasciati in balia del destino. > Si rivolge ora a Kan, direttamente, finendo per spostare l'attenzione su di lui ed il tono si mitiga, nonostante risulti ancora affilato.

19:27 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Ovviamente il povero Sumi si è ritrovato immerso in uan situazione che non conosce per nulla, assiste passivamente a quello scambio, senza dire una parola lasciando che i due contendenti se la vedano da soli. E' quando però si va a sottolineare l'età dei bambini coinvolti che egli freme. Perchè si anche tutto quel discorso relativo all'Ochaya era iniziato proprio per il rapimento di Kimi per lui. Le parole che spende sono in qualche modo schierate dalla parte della rossa, non che si aspettasse diversamente in fondo. Si sono scontrati spesso per vari pensieri ma sicuramente non per questo. << Eravamo in missione. >> L'unica affermazione che viene rivolta per ora all'albino, anche se non crede che in un caso diverso lei non fosse da colpevolizzare. Effettivamente ha esagerato, avrebbe forse potuto agire diversamente, con più calma, lasciare il lavoro sporco agli altri e proteggere quel ragazzino in maniera altrettanto efficace. Ma forse, l'ultima missione in cui ha perso più di un ostaggio durante il salvataggio non voleva che si ripetesse. E da questo punto di vista avere accanto Shiroichi che ha condiviso quel pensiero non le è dispiaciuto per nulla, anzi. << Ho mirato al primo della fila. Addome. Volevo destabilizzarlo e farlo cadere come un birillo contro il seguito. >> Risponde alla domanda, anche se non è per nulla tenuta a farlo ne tanto meno a giustificarsi con lui. Arrivano quelle parole, che sottolineano come lei avrebbe dovuto proteggere tutti, la testolina si muove appena verso sinistra, stupita che lui non veda come quello è stato fatto egregiamente. << Abbiamo protetto tutti. Non faranno più del male a nessuno ora. >> E' una durissima e cruda realtà quella, un dato di fatto che gli pone innanzi senza troppi giri di parole. << La giustizia cos'è Katai? Chi sceglie cosa sia giusto e sbagliato? La legge? Che da in mano ad Anbu e Shinsengumi il privilegio di eliminare i malviventi dietro a un tavolo? A rimuovere i ricordi delle persone? >> Tasto dolente, molto dolente soprattutto per il ragazzino che ha di fronte. << Siamo dei ninja. Dei mercenari. Pagati per svolgere una missione. Ci è stato detto di dargli una lezione, mi pare esemplare per chiunque altro a Kagegakure pensi di toccare un bambino anche solo con un dito di violenza. >> Come quel suo mostrarsi in veste di mostro di fronte ai bulli del vicolo, spaventarli senza torcergli un capello. << Ho provato a spaventarli, non ha funzionato come hai visto. Non sono stata io ad attaccare per prima. >> Legittima difesa? Poco credibile considerato che lei poteva pure schivare i loro attacchi per sempre. << Io ero a capo della missione. La responsabilità è mia. Se pensi di poter fare di meglio, diventa tu il leader di un Team e fammi vedere cosa riesci a fare. >> Forse adesso sta un po' esagerando, però si sente punta sul vivo, come se venire giudicata da quegli occhi neri la renda inquieta. << Io almeno non ho perso nessun compagno e nessuna vittima. Pensi che sarebbe stato uguale in condizioni diverse? >> Insomma, non era proprio una situazione semplice, se non si fosse imposta subito forse anche loro due sarebbero stati messi in difficoltà. [Chakra ON]

19:45 Kan:
  [Centro] Arriva la conferma, una missione in cui hanno preso parte lei, Katai e Shiroichi molto probabilmente. Sospira ancora immergendosi in quel silenzio dopo aver preso le parti della ragazza, è vero, hanno discusso su tante cose, hanno dimostrato di avere pensieri diversi su tanti argomenti ma quello no, quello li ha sempre accumunati e forse è proprio per questo che hanno deciso di collaborare entrambi per debellare l'Ochaya, chi dall'esterno, chi dall'interno. Permangono conserte le braccia continuando a far da spettatore alla discussione osservando due visioni del mondo completamente opposte, due visioni dell'essere ninja talmente diverse da arrivare a scontrarsi; deglutisce a labbra serrate passando le dorate iridi su entrambi i partecipanti continuando a tacere, non saprebbe neanche cosa dire ne come mettersi in mezzo. Non ha partecipato direttamente alla missione e non presenziando, può solo donare pareri da esterno. Nota l'incredulità di lei, una frase del moro quanto mai sbagliata <Ha salvato i bambini, voi siete tornati vivi. Ha protetto chi meritava protezione, un ninja è questo che fa, o meglio, che dovrebbe fare, proteggere gli innocenti, gli indifesi. Non è tenuto a fare lo stesso con chi si bagna del loro sangue> eppure sa che i ninja odierni non sono così, non sono come lui perchè il suo percorso è ben diverso da quello che tutti si son prefissati. Possiede una visione troppo diversa, ha imparato a proprie spese ed a spese di altri come non sia il migliore degli shinobi, probabilmente è parte dei peggiori di essi <Non c'è giustizia in questo mondo, siamo noi i soli artefici> pronunzia con tono più basso con il pensiero a volare verso Kushina, verso la sua indegna morte ma è quando parla di rimuovere ricordi che ne attira ancor di più l'attenzione. A cosa si riferisce? Perchè proprio una frase del genere? Corruccia la fronte lievemente indispettito non riuscendo a comprendere ma non l'interrompe nuovamente. Innalza il destro sopracciglio smuovendo il capo verso destra, concorda con quanto viene detto dalla ragazza, dopo un massacro del genere, è più che palese come sia proibito toccare altri bambini per non incorrere nella medesima fine; un modo al quanto singolare ma decisamente efficace. La bambina che è in lei viene fuori, piccata dal dire altrui lo sfida a divenire un leader per provare a fare di meglio. Non mette bocca su questo, lui in primis non è un leader, non sa come ci si comporta, non sa cosa vuol dire esserlo, da sempre fuggito da una simile responsabilità, adesso si ritrova completamente senza parole. Le iridi tornano su Katai quando finalmente viene considerato da quest'ultimo <Parli così perchè non sei coinvolto o non hai vissuto ciò che abbiamo vissuto noi> replica prima di zittirsi totalmente. Stringe le braccia, le parole di Shizuka giungono come un pugno nello stomaco, un colpo secco e forte da far male; al contrario di lei, ha perso un compagno, ha visto una vittima morire. China inevitabilmente il capo, socchiude gli occhi sospirando mentre l'immagine di Sango e della ragazza si manifestano nuovamente, i loro cadaveri in una pozza di sangue, un incubo da sveglio. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

19:51 Katai:
 < !! > Le sopracciglia, infine, si distendono, sollevandosi verso l'alto, portando con sé le orbite, che spintonano verso l'esterno. Le labbra si schiudono appena, inalando ossigeno, dubbi e speranze. < Destabilizzarlo..> Ripete, quasi in un sussurro, muovendo appena la bocca, neanche stesse sillabando qualcosa di invisibile e indicibile. Non batte ciglio, non fin quando non ode il resto di quel discorso, il quale, purtroppo, lo riporta alla realtà. E la realtà è che il Mondo degli Shinobi non è fatto per un'idealista come lui, non per chi, in tutto e per tutto, si appella alla legge del villaggio, alle sue sovrastrutture, alle impalcature organizzative della giustizia. Mai si sottrarrebbe ad una simile ruota, ad una simile 'gabbia' , come l'ha definita qualcuno, di recente, in sua presenza. < Dovevano stare in galera, non morti a terra. > Si riscuote, rincara la dose, salvo poi finire con l'ennesimo nodo alle budella. < Cosa significa ? > Domanda, senza aspettarsi una reale risposta, poiché aggiunge, un attimo dopo. < Cosa significa 'rimuovere i ricordi delle persone' ? > Tema a lui assai noto. Si sofferma, le spalle si raddrizzano, si sollevano, così anche il capo, riguadagnando la postura eretta , slanciata e longilinea, che lo contraddistingue. < Ci sono state cinque vittime, invece. > Considerato anche il capo della gang rivale. < La cosa assurda è che non riesci a vederle. > Gracchia, aprendo il becco ancora una volta con risentimento e disappunto. < Non è tenuto neanche a togliere la vita arbitrariamente. > Una parola forte, soprattutto per le labbra di un quasi quindicenne. Sicuramente di libri ne ha letti abbastanza da poter condire il proprio verbo con un lessico più forbito, ma forse uno, su tutti, 'La Via del Ninja - Trova il tuo Bushido' muove ora la sua bocca e la sua lingua. < Cosa avete vissuto ? Anni di vendetta ? Di morte e Dolore ? > Ora, infine, stringe un pugno, ficcando le unghie nel palmo, sbiancando le nocche. < Io metterò fine a tutto questo Dolore. >

20:11 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Al commento di Kan che arriva sempre per confermare il dire altrui vuole aggiungere una specifica: << Abbiamo. Non l'ho fatto da sola. >> Lo sente sussurrare quel verbo, come se in quell'idea vi fosse tutto il senso di quell'attacco. Anche se il fatto che lei non puntasse a uccidere indubbiamente non l'assolve in toto. << Tu sai se le leggi dello stato prevedano o meno la pena di morte per chi tenta di uccidere un bambino? >> La domanda è retorica. Lei non lo sa, ma nemmeno l'Uchiha probabilmente ne è a conoscenza, perciò non può sapere se comunque sarebbero finiti sotto terra o meno. Tuttavia la discussione la infervora tanto da disvelare informazioni che non avrebbero mai dovuto uscire da quella bocca. Rimuovere ricordi. Nobu ci ha provato senza risultato ma ora sa per certo che lui lo può fare, ma magari non è la shinsengumi, anche se il Ryuuzaki non è un genjutser. << Tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro no? >> Quel ragazzino che ha subito quella sorte per far si che crescesse diversamente dal resto del suo Clan. << Ci sono Genjutsu che possono modificare i ricordi. Me lo ha detto il mio sensei. >> E' la prima volta che definisce Rasetsu come tale, eppure è vero, a conti fatti è il suo maestro per quell'arte criptica. Sospira quando lui definisce vittime quei cinque mostri con la forma umana: << Se quelle cinque 'Vittime' ..>> Andrebbe a mimare le virgolette con le mani. << ..non ci fossero state, Forse ora ci sarebbero cinque bambini picchiati a morte. E scusami ma ritengo che questo mondo per migliorare abbia bisogno di perdere chi si permette di ferire gli innocenti. >> Insomma una visione simile ma diversa nell'applicazione rispetto a quella del giovane Uchiha, forse anche per questo si sono trovati d'accordo negli intenti finali, ma evidentemente con percorsi diversi. Allungherebbe una mano verso la fronte altrui, cercando di rifilargli rapidamente un colpo ben assestato con il dito medio sinitro, dopo essere stato frenato in parte dal pollice. << Ho detto all'inizio della missione che avevate libertà d'azione e di parola. Se preferisci una missione senza spargimenti di sangue, nemmeno fra le file nemiche, potresti proporlo all'inizio. >> Insomma deve parlare, se vuole cambiare il mondo non può pretendere che tutti intuiscano i suoi pensieri. << Per te potrei anche riuscire a contenermi. Ma se vuoi cambiare il mondo, magari inizia a esprimerti con questa voce prima che non ti vada bene qualcosa. >> Non è chiaro se stiano litigando o meno ora. Lei si è arrabbiata e il fidanzato che la conosce meglio di Katai sa benissimo cosa questo significhi, sa quanto sia difficile tenere a freno la rabbia della rossa, che ha bisogno di forti redini per venire intrappolata. Una di queste redini è il Sumi, un'altra il buon Tenjiro. Che possa diventarlo anche l'Uchiha? [Chakra ON]

21:01 Kan:
  [Centro] Già, l'hanno fatto, in fin dei conti è la squadra che risponde di quanto commesso, non solo il suo leader limitandosi ad ampliare leggermente le labbra in risposta ma senza aggiungere molto di più alla questione. Ancora evita di intromettersi troppo in quei discorsi, neanche lui sa cosa prevedano esattamente le leggi del villaggio, la pena di morta, la galera, un processo, sa solo che, a meno che la missione non porti specifiche, i ninja hanno libertà di azione, entro i limiti della legge ovviamente ma ce l'hanno. L'informazione che si è lasciata sfuggire Shizuka può rivelarsi importante eppure tira in mezzo i genjutsu, esistono illusioni capaci di rimuovere i ricordi; un potere terribile, un potere devastante capace di privare un'essere vivente di ciò che ha di più prezioso in questo mondo, la propria memoria, i propri ricordi. Fronte nuovamente corrucciata, piccole rughe si mostrano su di essa mentre assimila informazioni sempre maggiori, chi è questo ragazzino? Cosa dovrebbe sapere? E' capace di privare gli altri dei ricordi? No, l'esclude altrimenti quella domanda non sarebbe stata posta, forse ne è soggetto? Probabile ma i dettagli son pochi per poter azzardare ipotesi, può dedurlo ma senza la certezza assoluta creerebbe solamente una discussione senza fine. Sospira, la litigata sembra non finire mai, continuano imperterriti entrambi restando nelle proprie posizioni; parteggia per Shizuka ovviamente, la pensa come lui su questo e niente gli avrebbe fatto cambiare idea ma quell'uscita con lei sarebbe dovuta essere di piacere ed invece si ritrova invischiato in qualcosa che non vuole. Hanno passato troppi brutti momenti, ora meritano di godersi un po' di tranquillità. Shizuka alla fine si avvicina, lo colpisce debolmente invitandolo a parlare, ad usare la voce permettere ai suoi ideali di emergere. Sospira facendo qualche passo in avanti, avvicinandosi ai due cercando di porre la mano sulla spalla della Kokketsu ma evita di toccare Katai, non lo conosce, non sa neanche chi sia e di certo non può prendersi chissà quale confidenza <Ascoltatemi> prendendo forzatamente la parola, attirando l'attenzione di entrambi, ci prova quanto meno <Entrambi volete stessa cosa, entrambi volete cambiare le cose, volete impedire che la gente soffra, volete evitare che altri bambini passino quello che hanno passato e come dice Shizuka, parlate tra di voi> quelle parole escono difficili perchè il non averlo fatto ha portato alla morte di Sango. Ha imparato una dura lezione quella notte ed ora ne paga il prezzo <Siete una squadra e una missione si può portare a termine solamente se tutta la squadra è unita> ennesima lezione imparata direttamente sul campo. Le viscere si contorcono ad ogni parole pronunciata, vorrebbe andarsene adesso, vorrebbe rifugiarsi da qualche parte per non vedere più nessuno. Deglutisce, inghiotte quel rospo <Shizuka ha molta più esperienza, sa quello che dice e sa quello che fa> continuando a difenderla ma adesso è verso di lei che va a rivolgersi <Lui è giovane, deve ancora imparare molto e non c'è nessuno migliore di te per insegnargli, Mia> la mano sale dalla spalla fino al viso cercando di donarle una leggera carezza, delicata, veloce prima di far venire meno quel contatto <Andando avanti, Katai, imparerai che essere ninja è più difficile di quanto immagini, io in primis l'ho capito a mie spese e sto affrontando le conseguenze ma se vuoi cambiare le cose, non è scagliandoti contro i tuoi compagni che lo farai, piuttosto fatti aiutare da loro. Trova altri con i tuoi ideali e insieme costruite qualcosa di concreto> umetta le labbra passando velocemente la lingua su di esse rendendole morbide <Le missioni non devono dividere ma far crescere perchè sono le missioni a farci capire chi siamo e cosa vogliamo diventare> sospirando infine prima di tacere dopo aver sproloquiato abbastanza per quella sera. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

21:47 Katai:
 Non è capace di comprendere il loro interloquire. Qualcosa sfugge alla sua conoscenza, tale da renderlo poco partecipe a quello scambio di parole, per quanto breve possa essere. < Se anche lo prevedessero, allora sarebbe uno Stato sbagliato. > Taglia corto, estremista ed estremo. Proprio come gli ha detto Amhya. Forse, quella ragazza, in fondo, non aveva tutti i torti, su di lui, almeno.Vede tutto bianco o nero, senza sfumature di grigi e questo, inevitabilmente, lo porta ad uno scontro , non tanto con gli altri, quanto con se stesso e la realtà stessa. < E cosa c'entra questo con le forze dell'ordine ? > Domanda, senza curiosità, se non nelle parole, perché il tono rimane sprezzante. Il buffetto di Shizuka, poi, lo coglie impreparato, poiché totalmente preso e immerso in quella discussione che non vede vincitore, se non due contendenti destinati alla reciproca rovina. Quel tocco lo risveglia, come da un sonno profondo, riportando la mente alla lucidità. < Bene. Sarà fatto la prossima volta. > Annuisce, convinto, trovando in quell'argomento ed opzione un punto d'incontro. Lui che, di fatto, non ha molti modi per sconfiggere un nemico se non quello di bruciarlo vivo o gettarlo in un'illusione. A conti fatti, chi rischierebbe di più da una simile proposta, è proprio lui. O forse è solo da scoprirlo. < Hai detto a mio nonno che mi avresti protetto, Shizuka. > Ora sembra farsi più serio, più convinto. < Io ti chiedo di non proteggere me, ma di proteggere le mie idee. > Stringe le labbra, lascia andare il pugno, ma lo sguardo nero, abbacinante, come un'onda d'inchiostro su una tela candida, si abbatte su di lei, in un'unica volta, con un'unica presa. < Trovare altri con i miei ideali. > Costruire qualcosa. Sussurra, quasi tra se e se. Ritraendosi appena di fronte alle parole di Kan, che risultano quantomai propedeutiche a spegnere l'incendio che è divampato dalle viscere. E' qualcosa che non ha ancora considerato, quello di creare qualcosa dal nulla, di non sottostare solamente ai limiti pre-imposti. < Si possono convincere gli altri dei propri ideali ? > Domanda, dubbioso

22:04 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Inutile sembra che Katai sia convinto della propria posizione e non voglia indietreggiare, peccato che anche la rossa è testarda come pochi. << E chi lo ha deciso che sia sbagliato sei tu? Pensi che sia abbastanza per il resto del mondo? >> Lui in fondo non è nessuno, quasi non sembra il ragazzino che ha vinto quello spooky event. E' antipatico il fatto che si stia concentrando su quel dettaglio riguardo alle forze dell'ordine, perciò per uscire da quel caos deve usare un escamotage: << Conosco persone appartenenti alle forze dell'ordine che sarebbero in grado di farlo. Anche io penso che potrei farlo se volessi impararlo. Immagino che fra le loro file ci sia gente migliore di me no? >> Non può assolutamente lasciar intendere al mondo che sa qualcosa che non dovrebbe, oltre al fatto che Nobu stavolta la butterebbe giù dal palazzo. Risponde a tono dopo quel colpo sulla fronte, anche se in fondo non crede sia più necessario dirlo a lei, dato che ormai le intenzioni dell'Uchiha sono più che evidenti. Poi arriva quella richiesta, quelle parole che forse vorrebbero creare un legame ancora più stabile ma che non possono essere accolte: << Mi dispiace Katai ma non sono sicura di poterlo fare. >> Non è per tirarsi indietro per non prendersi l'impegno ma perchè si conosce. << Posso proteggere te, ma non le tue idee da me. Se qualcuno dovesse fare del male alla mia famiglia, non ci sarebbe perdono se non la morte. >> Insomma non crede di riuscire a contenersi di fronte a qualcosa del genere, quella rabbia che si cela nel sangue nero che possiede non le lascia modo di non farlo. << Non sono una persona vendicativa. Ma ti assicuro che non perdono facilmente. Se qualcosa dovesse succedere di fronte ai miei occhi, che metta in pericolo qualcuno a cui io tengo, non sarei in grado di proteggere i tuoi ideali. Mi dispiace. >> E dire che forse in qualche modo si stavano toccando. Il Sumi che fino a quel momento ha deciso di tenersi fuori dalla discussione decide di immettersi dopo quei continui battibecchi, quelle risposte date e ricevute che a conti fatti mettono in mostra solo un diverso modo di essere. Forse innocenza da parte dell'Uchiha e troppa rabbia da parte della Kokketsu. Ognuno pecca in qualcosa forse e solo il tempo potrà dire chi cambierà e perchè. Continua quel suo monologo il bianco, andando perfino a toccarla, eleggendola in qualche modo a insegnante e maestra di un ragazzino del quale in realtà si sente più amica che sensei. E forse anche quello è uno dei problemi della missione, il fatto che quei tre più che team sono prima amici, che in realtà non si conoscono poi così bene quanto forse pensavano. << Dubito Mio di essere la persona più adatta ad insegnargli qualcosa. E non penso nemmeno che lui voglia. >> Poi arriva a quella domanda che sembra necessitare di una risposta: << Non lo so. Io ci sto provando a farlo. Se vuoi puoi provare anche tu no? >> Insomma era quello il punto di partenza no? Convincere gli altri che non sono così male come il loro clan li descrive, eppure ha già fallito almeno con lui a quanto pare. [Chakra ON]

22:24 Kan:
  [Centro] Continuano i battibecchi dei due, non accennano a diminuire trovando sempre punti contrastanti, trovando sempre qualcosa su cui discutere senza mai arrivare ad una quadra <Se pensi che sia sbagliato, perchè non ti muovi per fare qualcosa? Se non inizi adesso, quando?> capisce la sua visione, in realtà capisce la visione di entrambi seppur si trovi d'accordo con la ragazza. Tutti e due vogliono la stessa cosa ma con metodi diversi, da una parte un pacifista, dall'altra una ragazza disposta a fare di tutto pur di proteggere gli altri ed in particolare la propria famiglia. Inspira ed espira portando le dorate iridi su Shizuka, scrutandola nel suo spiegare le conoscenze delle forze dell'ordine; non gli ha mai parlato di niente di tutto ciò, ne di chi conosce al suo interno ne di quello che sono in grado di fare. Evidentemente qualche segreto viene celato dalla rossa, qualcosa che adesso sta emergendo per puro caso o per fortuna, dipende da come la si vuole vedere. Evita di fare domande, di puntare su quello altrimenti non ne sarebbero più usciti; per quanto la curiosità si prepotente, la tiene a bada sotto quintali e quintali di fatti propri e poi ecco la richiesta del ragazzo. Proteggere i propri ideali, una richiesta pesante di cui conosce già la risposta, troppo scontata, prevedibile quanto inevitabile <Katai, ognuno di noi è diverso e lotta per quello in cui crede> breve pausa ricercando lo sguardo del genin questa volta <Nessuno può proteggere i tuoi ideali, solo tu. Tu devi fare di tutto perchè essi sopravvivano, tu devi spingerti in là per preservarli, non possono farlo gli altri> lasciamo all'Uchiha il tempo di assimilare tutte quelle parole, una dietro l'altra <Li puoi diffondere, li puoi condividere ma la loro protezione, spetta a te ed a te soltanto. Se non sei tu il primo a lottare per quello in cui credi, perchè gli altri dovrebbero seguirti?> domanda più che lecita quella posta dal bianco. Probabilmente stanno raggiungendo uno strano punto d'incontro, forse è riuscito a placare un minimo gli animi tanto da spingere entrambi ad abbassare di poco i toni. Sospira dopo aver concluso il proprio dire, un monologo il cui intento era mettere fine alle discussioni <Tu dubiti, io invece ho piena fiducia> senza dire nulla in merito alla volontà altrui, su quello non può mettere bocca. Le sorride addolcendo appena lo sguardo <Si, se ci credi fermamente> deglutendo <Vedi, tempo fa ero una persona diversa, qualcuno che faticheresti ad immaginare ma stare con lei> indicando la rossa <Mi ha fatto cambiare, mi ha mostrato il mondo in maniera diversa e questo perchè non ha mai tentennato una volta, è sempre rimasta fedele a se stessa. Lei con me ha fatto l'impossibile, perciò, perchè non dovresti riuscirci tu con altri?> ennesima ed ultima domanda rilasciata all'altro mentre una carezza viene donata alla schiena della ragazza, un semplice gesto istintivo. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:33 Katai:
 < E' abbastanza per me. E questo mi basta. > Ribatte, piccato, andando a scurirsi in volto. Risponde botta su botta, non volendo cedere dinanzi a quel discorso, che gli è assai caro. Stringe le labbra, ora, tirandole in una linea sottile, che non accenna sorriso alcuno. Il volto è duro, nuovamente. Un'ombra vela lo sguardo, già nero e singolarmente buio. < Uchiha ? > Domanda poi, di getto, sapendo che le abilità del suo clan possono portare a quell'evento, a quella sciagurata azione, un crimine tra i più efferati. Ed è sgomento di sentire che le persone nelle forze dell'ordine potrebbero fare altrettanto. < La morte..> Ripete, arricciando le labbra in un piglio pensieroso, quasi imbronciato. E non tanto per il rifiuto altrui, quanto per quella punizione estrema che lei sembra capace di dispensare con tanta facilità. < Non sei nessuno, Shizuka, per poter dispensare morte in questo modo. > Si sofferma, un pausa, voluta e cercata. < Sì, proprio come non sono nessuno anche io per giudicare gli altri. > Socchiude lo sguardo, infine, calando il mento di qualche grado, riflessivo. < Ma questo non toglie che ci siano persone preposte a farlo >La ammonisce, come se lui sapesse realmente come funziona l'organizzazione generale del Villaggio dei Sei ( Attualità Lv.1). E' su Kan, che, in un secondo momento, la sua attenzione devia e gravita, poiché quel figuro, in tutto ciò, pare averlo colpito, in qualche modo. < Se c'è davvero una pena di morte per questi malviventi, allora mi occuperò anche di quello> Gli occhi puntati sul Bianco. < Ma fino ad oggi , per me, le forze dell'ordine sono sempre state al pari di eroi e modelli da seguire. > Ora, con quelle parole di Shizuka, le cose paiono essersi incrinate, ma non irrimediabilmente, forse. < Crederci fermamente e non esitare mai. > Sembrano questi gli ingredienti necessari a poter convincere qualcuno dei propri ideali. Almeno a detta del genetista. < Sono un Uchiha, io > Si indica, il pollice sul petto. < Devo convincere più di qualcuno, devo convincere il Mondo intero. > Un clan maledetto il suo, un clan di traditori per qualcuno , di assassini per qualcun altro.

22:46 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] << No non sono Uchiha. >> Non solo quel Clan può fare certe cose, basta avere alcune capacità spiccate. Riflette sulle parole altrui, sembra comunque imbronciato, non convinto di quanto proferito dalla rossa, quei due estremi continuano a cozzare senza sosta. << Non sono nessuno ora. Ma punto ad esserlo. Se poi qualcuno verrà a prendere la mia testa perchè ho ucciso dei malvagi, sono più che pronta a pagare per i miei errori. Non senza combattere. >> Se ha sbagliato qualcuno verrà ad ammonirla, eppure le sembra di aver ricevuto il compenso per quella missione, di non essere stata richiamata da Shinsengumi o Anbu. << Se le autorità facessero quello che devono, noi ninja non saremmo più necessari. Pensaci. >> In fondo perchè gli shinobi esistono ancora in questo mondo? Perchè gli vengono assegnate delle missioni da risolvere se tanto ci sono degli organi preposti? Che senso ha questa cosa? Vero anche quello che dice il bianco, deve cercare persone che la pensino come lui per proteggere il suo ideale, non qualcuno che la pensi diversamente ma comunque ci tenga. Non crede che lui non volesse difenderli da se, come suppone in parte il Sumi ma quanto meno avere un alleato in quel piano. Lei però quello che può fare per rispettare il suo modo di vedere il mondo lo ha già esplicitato, ma non può chiederle di negare se stessa, quel temperamento che per quanto utilizzi il Suiton come elemento, è sicuramente fuocoso. Come sempre il fidanzato la supporta, vede in lei ben più di quanto se stessa ci veda, crede che sarebbe una buona insegnante, che potrebbe cambiare il modo di vedere il mondo di chiunque. Lei non si vede così totalizzante, non pensa di poter smuovre gli eserciti, prova lampante è proprio quel ragazzino che ha di fronte, con i suoi occhi neri che la divorano ogni volta che ci si incastra sopra. << Sono una Kokketsu. Si dice che il nostro progenitore sia nato da un patto con i demoni. Yukio ha sterminato un intero Clan solo perchè gli andava. Che la tua famiglia abbia più lignaggio della mia non cambia nulla. Al mondo noi siamo visti come mostri che dispensano morte. >> E forse non è poi distante dalla realtà dei fatti. << Vorrei che lo fosse per una giusta causa per lo meno. >> Sospira un pochino, è decisamente stanca di quella discussione su vita e morte della gente anche perchè poi a conti fatti non è che lei si diverta ad ammazzare le persone. << Che sia chiara una cosa però. Non sono una pazza che uccide la gente perchè si è svegliata male al mattino. Sono qui ad aspettare il tuo mondo perfetto. Dove io non dovrò più uccidere nessuno perchè tutti si vorranno bene e nessuno soffrirà più. >> Lo guarda intensamente in quegli occhi neri come la pece. << Fino ad allora cercherò di rispettare il tuo desiderio quando e se saremo insieme. Altrimenti non posso prometterti nulla. >> Può fermarsi per lui, con lui, non può farlo se lui non c'è ad arginare quel fiume pronto a uscire dagli argini ogni volta con la spinta giusta. [Chakra ON]

23:06 Kan:
  [Centro] Shizuka punta ad essere qualcuno, un capo clan, una futura Yukio ma ha le carte in regole per divenire la nuova Kage di Kusa in futuro ed il bianco non ha dubbi sull'avversarsi di ciò un giorno, neanche troppo lontano <E non sarai sola a combattere> non l'avrebbe mai lasciata in balia di qualcuno, a combattere da sola contro l'intero mondo. L'avrebbe accompagnata fino alle porte del Naraka piuttosto <Non contare troppo sulle autorità Katai> dando nuovamente man forte alla rossa eppure stavolta in quella frase vi è qualcosa di più personale, di nuovo la mente vola a Kushina, alla di lei morte senza nessuno ad aiutarla, ad aiutarli <Un tempo vigevano solamente i ninja, proteggevano chiunque, erano e sono eroi tutt'ora. Le autorità guardano il popolo dall'alto in basso senza accorgersi di quello che succede nel piccolo ma preoccupandosi solamente di ciò che fa scalpore> ed il pensiero venuto alla mente fa male, dannatamente male <Le autorità potevano intervenire sul killer di Suna fin dall'inizio, invece l'hanno fatto solamente dopo la notizia della morte di un ninja> vuole arrivare ad un punto ben preciso <Risolvendo la situazione passano per eroi quando invece è solamente un cavalcare l'onda, niente di più. Non hanno pensato a quell'essere come un vero problema, non faceva notizia abbastanza> insomma, ha preso la sua strada ed ha deciso di percorrerla fino in fondo. Tutte quelle esperienze si stanno unendo insieme, stanno creando il percorso da seguire seppur parlare di quella notte gli stia costando tanta, un'enorme fatica. Non da a vedere nulla limitandosi a raccontare i fatti. Inarca il destro sopracciglio, la determinazione dell'altro viene improvvisamente fuori rivelando il suo essere Uchiha, figlio di un clan di tutto rispetto a conti fatti, una genetica vecchia di decine e decine di anni <Il mondo intero? Buona fortuna> ne ha bisogno, veramente ma veramente tanta. Finalmente tace dopo aver supportato ancora una volta la rossa, non può fare altrimenti e non vuole farlo vedendo in lei più di quanto riesca a vedere ella stessa. Il desiderio altrui viene fuori, dimostrare la bontà dei Kokketsu, sfatare il mito dei demoni, dei mostri, essere visti come protettori; si limita a sorriderle quando, alla fine, decide di venire a patti con l'altro attendendo il giorno in cui non sarebbe più servita la forza ne spargimenti di sangue <Non credo arriverà mai il mondo perfetto ma sicuramente possiamo fare del nostro meglio per migliorarlo> inutile sperare nell'impossibile, l'imperfezione fa parte dell'animo umano. Sospira definitivamente avvicinandosi ancor di più alla rossa dando una veloce occhiata al cielo, totalmente annerito, la sera è sopraggiunta <Un giorno capirai Katai> adesso è troppo presto ma non può biasimarlo, ha gli occhi di un sognatore e come ogni sognatore, non riesce a vedere il grigio <E ora basta discutere, la vita va vissuta fin quando è possibile> volgendo le dorate sulla chunin <Che ne dici? La viviamo verso un negozio di animali?> non dimentichiamoci l'obiettivo di quell'uscita, il gatto non è defunto, li sta aspettando. [Chk On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

23:13 Katai:
 La prima risposta altrui pare quasi rincuorarlo. Il volto si distende appena e potrebbe quasi tirare un sospiro di sollievo, se non fosse per il resto delle parole del medico. Parole che lo portano a scuotere la testa, ma solo dopo averla fissata a lungo, attraverso quegli occhi neri, che incatenano il blu, in un legame ben più eloquente di qualsiasi parola, ben più discorsivo di qualsiasi monologo. < Noi ninja non siamo qui per giudicare la vittima o il carnefice. > Replica, lasciando che la folla, attorno a loro, continui a scorrere, proprio come farebbe un torrente attorno alla pietra che si frappone sul proprio tragitto. Finisce per abbassare la mano, sul fianco, lasciandola penzolare lungo lo stesso. < Forse un ninja dovrebbe solo obbedire alla missione, forse .. > si sofferma, ma pare esserci dell'altro. < ..allora perchè Shiroichi ha ucciso un nemico indifeso ? > Domanda, andando ad interrogarsi anche su quello spinoso quesito. E' un'altra faccenda, ma intimamente legata a quella discussa sino ad ora. < La missione era completata. E tu, comunque, non l'hai fermato..> E neanche lui, infatti, troppo preso dalle restanti vittime. < Yukio ha anche sventato una Guerra. > Ribatte, a suo modo. < Ce l'ha detto Furaya, no ? > Retorico, non attende una risposta, perché si volta verso Kan, tirando un profondo respiro, al termine delle sue parole. < Il killer di Suna ? > Lui , che i giornali li legge a malapena e non ha sentito niente al riguardo. S'incupisce, perplesso, conscio di come , qualsiasi informazione sia, pare averla mancata. < Non capirò mai cosa c'è di sbagliato in questo Mondo, Kan. > Scuote il capo, affranto. < Ma farò del mio meglio per cambiarlo. > Annuisce, convinto e serio.

23:40 Shizuka:
  [Centro di Kagegakure] Si volta verso il fidanzato donandogli un dolce sorriso quando lui sceglie di sostenerla ora e per sempre. Lascia che spieghi all'altro perchè il mondo non gira, perchè le autorità non bastano. Eppure ancora il quattordicenne si ostina a continuare nella sua personale direzione. << E' quello che abbiamo fatto Katai. Nessuno ha specificato quale dovesse essere la punizione. Però quando prendono a calci un bambino di otto anni davanti ai tuoi occhi, io sinceramente non sono in grado di non farmi ribollire il sangue. >> Arriva poi quel commento riguardo a Shiroichi, di nuovo come un flashback l'immagine di quello che fino a due secondi prima era qualcuno da proteggere si è tramutato in un ninja, un ragazzo fatto e finito con la sua testa e le sue scelte. Diventanto adulto agli occhi della rossa in mezzo istante. << Non sono nella testa di Shiro. Ma penso fosse molto arrabbiato anche lui. >> Certo non lo sa, ma quel gesto l'ha visto proprio come una punizione per qualcuno che non meritava pietà. Forse lo avrebbe fatto anche lei. << Vorrei farti notare che il bambino si era aggrappato a me, era scappato dal sangue, avrei dovuto abbandonarlo lì? E in ogni caso, ho detto che avreste avuto libertà di scelta. Non sono un dittatore. >> Non ha mai distolto lo sguardo dal genin, se non per donare quel sorriso al fidanzato durato pochi secondi. << Ora Katai. Tu Yukio lo avresti messo in galera nel tuo mondo utopico? Ha sterminato un clan, ma ha anche cercato di sventare una guerra no? >> La domanda è retorica non ha bisogno di risposta ma solo che lui ci pensi. Non sa nulla del killer di Suna, non sa come gira il mondo ma prima o poi vuole fare la differenza. Nel frattempo quei capelli mossi si rivolgono al Sumi. << Andiamo a cercare quel gattino. >> Gli rivolge un sorriso, si è scordata delle capre e degli scoiattoli per ora, anche se l'amaro in bocca resta. Le blu però tornano sull'Uchiha prima di allontanarsi: << Mi dispiace averti dato fastidio. Sei più carino quando sorridi. >> Una mano di nuovo si sposterebbe verso di lui, toccandogli delicatamente la guancia destra e forzando a sollevare quel lato della bocca, come a inscenare qualcosa che non ha visto. << Se vorrai sai come trovarmi >> E' lei a rivolgergli un sorriso, non è arrabbiata con lui, hanno solo punti di vista differenti al momento, qualcuno meno utopistico dell'altro. Si avvicinerebbe a Kan prendendolo a braccetto, allontanandosi con lui probabilmente in direzione di un negozio di animali prima che chiuda. [Chakra ON][//END]

23:53 Kan:
  [Centro] I dettagli della missione gli sono ignoti, su questo tace veramente concordando solamente sul ribollire del sangue, anche lui non avrebbe avuto pietà per costoro, non ne meritano ma sapere di Shiroichi lo sorprende abbondantemente. Il ragazzino è cresciuto? E' cambiato? Non lo sa ma di certo è un grande passo oppure un salto nell'oblio, solo il futuro avrebbe dato risposta a questo quesito <Chiedilo direttamente a Shiroichi> semplicemente, la cosa migliore da fare è chiedere al diretto interessato le motivazioni del suo gesto senza cercarle altrove. Sbatte un paio di volte le palpebre evitando di parlare sulle dinamiche della missione ma ora la curiosità è tanta, avrebbe voluto parteciparvi, vederla con i suoi occhi, vedere Shizuka in qualità di leader prendere decisioni con mano ferma. Di questo passo, un giorno, si sarebbe ritrovato in quella posizione, magari come cittadino di una futura Kusa alla cui cima vi è proprio lei <Questa è al vita del ninja Katai, facciamo cose che non ci sogneremmo mai di fare per un bene superiore ma poi sta a noi capire se ci sta bene oppure no. In tal caso, esistono altre vie> la maturazione del bianco continua ad emergere momento dopo momento ritrovandosi a comprendere ancor più a fondo le proprie scelte, ritrovando in esse una vera e propria ragione. Sempre più soddisfatto delle decisione da lui prese, non vi è rammarico o rimpianto, è la strada giusta, quella corretta <Non sai del Killer? Informati> non sarebbe entrato nei dettagli della faccenda lasciando a lui il compito di scoprirlo <E' un'ardua strada quella che hai intrapreso, non priva di difficoltà> prima di ricambiare il sorriso della rossa annuendo alla decisione di andarsene alla ricerca del gattino. Sospira lasciandola avvicinarsi al ragazzino, fargli un complimento, magari spingerlo a sorridere, la scena di una sorella maggiore con il fratellino. Sorride dolcemente stringendo il braccio di lei al di sotto del proprio <Buona fortuna Katai Uchiha> andandosene insieme a Shizuka verso un negozio di animali, allontanandosi a braccetto lasciando l'Uchiha con i suoi pensieri. [END]

23:57 Katai:
 < Un ninja dovrebbe sopprimere le proprie emozioni, per fare solo ciò che la missione richiede. > Un ninja ideale , s'intende. In un Mondo ideale, ovvio. Oggi, a quanto pare, non ci sono più i ninja di una volta e tantomeno gli ideali che li muovevano, ma lui questo può immaginarlo solo attraverso i libri , perchè troppo piccolo per ricordare ciò che è stato prima di quelle mura, prima di Kagegakure, prima delle chimere. < Essere arrabbiati con qualcuno non è certo una buona motivazione per ucciderlo. > Ripete, questa volta più freddo, più cupo, con il tono che scende di un'ottava e poco più. La domanda poi, riguardante l'antenato della Kokketsu, lo lascia sorpreso, per non dire sgomento. Non riesce a decidere, su due piedi, cosa avrebbe fatto e , per la prima volta dall'inizio di quel discorso, esita. Indugia però in riflessione e lo si può notare dalla ruga che si disegna sulla fronte, proprio sotto la chioma corvina, ispida e ribelle, mai veramente doma. Ed è forse la pioggia, infine, a decretare il termine di quella contesa verbale. E' la pioggia che inizia a martellare il Villaggio, titillando contro vetri, muri e auto. I videoschermi sobbalzano al suono del primo tuono. < Devo prima trovare Shiroichi. > Commenta infine, senza opporre resistenza a quel tocco che sfiora la guancia. E' il suo ponte verso una risoluzione pacifica, almeno con lei, almeno per ora. E' tutto ciò che aggiunge, almeno in direzione del medico, invece, verso il genetista, ora replica, dopo averlo ascoltato attentamente, come avrebbe fatto con qualunque altra figura più conosciuta, più famigliare. < Allora Scoprirò da solo cosa mi sta bene e cosa no , di questo mondo degli shinobi. > Annuisce, rafforzando la propria opinione. < Grazie, Kan > Kan e basta. Proprio come l'ha conosciuto, proprio come gli è stato presentato. E andrebbe infine a dileguarsi nella direzione opposta alla loro, così da lasciarsi inghiottire dalla folla ( END)

Katai e Shizuka si scontrano su quanto accaduto in missione. Due punti di vista differenti con il medesimo fine; Kan è in mezzo, parteggia per Shizuka pur comprendendo anche Katai cercando di far trovare ai due un punto d'incontro.