Strane Collaborazioni

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17:08 Utente anonimo:
  [Reception] Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto elasticizzato di jeans skinny sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due fuda vuoti, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento ed il suo Ninjaphone che potrebbe mettersi ad urlare da un momento all'altro probabilmente. I piedi sono avvolti in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un maglione blu di lana e cotone, largo in vita appena ristretto sulle terminazioni e con tre bottoni oro per spalla. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti interrotte dalla sola nota di colore smeraldo della fascia che trattiene Sunodeki, e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile. Si presenta così quasi in solita uniforme alla sede della Shinsegumi dove all'ingresso ha chiesto di vedere un agente per una denuncia specifica sul caso di Suna, ed ora semplicemente attende. Nell'attesa il tempo viene granulato al contrario dalla proprio Sunodeki che si mantiene quieta ma attraverso la trasparenza ambrata è possibile vede i granelli agitati che tradiscono un'apparente fredda stasi a lungo costruita nella Sabaku attualmente statuaria con braccia incrociate se non per i granelli della propria giara {Chk ON | Inn 2/4}

17:30 Fumihiro:
 La giornata prosegue tranquilla, mentre le ultime ore di sole scorrono inesorabili e la sera si avvicina sempre di più. Fumihiro stava per portare a termine il proprio turno, quando ecco che il passeggiare per la struttura lo porta fortuitamente a sostare nei pressi della reception. Al piano terra del grande e pomposo palazzo della Shinsengumi, infatti, una giovane ragazza mai incontrata prima sta parlando con gli addetti alla reception. La sua richiesta di incontrare un'agente per sporgere una denuncia ha incontrato l'immediato diniego da parte dei suoi collaboratori, che le comunicano la loro più che abbondante adeguatezza a ricevere quel tipo di informazioni. Tuttavia, la fortuna sembra arridere alla ragazza, poichè l'acuto orecchio di Fumihiro ha comunque carpito l'oggetto della richiesta e ha suscitato il suo interesse. Sarà lui, di sua sponte, ad avvicinarsi al bancone della reception ed intromettersi con la forza nella discussione. <Con permesso...> Il suo tono di voce è tranquillo, seppur macchiato da una vena autoritaria. Le sue parole sono seguite da un colpetto di tosse forzatamente simulato, con tanto di pugnetto chiuso avanti alla bocca. <Me ne occupo io, Sibilla. Non preoccuparti.> Sarà il nome di una delle tante collaboratrici. Ad ogni modo eccolo lì, a disposizione della giovane Sabaku. Si presenta a lei in tutta la sua longilinea altezza, avvolto in una divisa militare nera che lo ricopre da capo a piedi. Persino le sue mani sono coperte da guanti e l'unico tocco di colore, laddove anche i suoi capelli sono neri come la pece, è dato da degli occhialini tondi e rosso rubino che coprono le sue iridi color ghiaccio. Fiero e dalla postura sfingea, gonfia il petto e porta le mani dietro la schiena raccogliendole in una presa solidale ad altezza della fascia lombare. <Prego signorina. Da questa parte.> Fumihiro non è tendenzialmente uno che "aiuta"... ma evidentemente ha qualcosa da ricavare da quel gesto. Dopotutto anche lui è appena entrato nella Shinsengumi e deve far colpo sui piani alti. Possedere informazioni riservate o farsi trovare preparato alle evenienze è un modo per farsi notare... quindi perchè non cogliere la palla al balzo, quando questa giunge direttamente alla tua porta? La scorterà all'interno di uno studio inutilizzato, dove una semplicissima scrivania e due poltroncine li attendono. Probabilmente è usata per le deposizioni o per gli incontri più sbrigativi.

17:43 Utente anonimo:
  [Reception] Il suo rifiuto di parlare con gli addetti alla reception mantiene blandamente, ha l'aria di qualcuno che potrebbe piantonarsi davanti alla palazzo della Shinsengumi come una novella Greta Thumberg piuttosto che parlare con loro ma come detto la sorte arride agli audaci, pare, viene quindi avvicinata da Fumihiro, un colpo di tosse che attizza gli occhi tondeggianti, un taglio canidae circondato da un nero intrapalpebrale che scivola sull'altro mostrando tutta la curiosità della dinastia fennec che la vede ultimo stipite. Per guardare Fumuhiro deve tenere il viso bello in alto infatti, al suo confronto potrebbe tirargli una testata, sì, ma sull'ombelico. L'invito ad una stanza diversa porta l'espressione a farsi truce verso Sibilla, pare che la Sabaku abbia rapporti complicati con le portinaie, Shinsengumi, ospedale, poco importa. Il passo leggero smuove al seguito di Fumihiro comunque ma non dice nulla nè scioglie le braccia finchè non giungono nello studio. La prima ricerca dello sguardo va agli angoli della stanza, plausibili telecamere segno che è già stata in quel posto, ne scandaglia mollemente senza donarsi ulteriormente ai dettagli altrui prima di seguirne il fare, non si siederebbe per prima infatti ma raggiunta la riservatezza di quella stanza prenderebbe parola dopo averla analizzata. <Sembra che gli Anbu non siano stati capaci di prendere il killer di Suna. Vorrei collaborare al caso.> Dritta al sodo, cerca lo sguardo oltre gli occhialetti coprenti altrui. <Sono uno dei ninja che era stato assegnato alla questione, ho già fatto un colloquio per le forze governative, vorrei poter collaborare al caso.> Nemmeno si è presentata, nemmeno l'altro l'ha fatto, ma del resto non è importante chi sia uno o l'altro, la nozione importante
è che fosse implicata nella missione, il suo nome se la stanno registrando chi di dovere già lo sa, Fumihiro no. La maschera arida della Sabaku è comunque ingannata da un turbinio agitato visibile nella propria Sunodeki, le sabbie rivelano un umore inquieto che non trasuda alla postura ancora ferma e la chiusura verbale delle braccia incrociante è un culmine nel linguaggio del corpo di quanto stia cercando di mantener propria la riservatezza del suo stato d'animo {Chk ON | Inn 62/65}

18:01 Fumihiro:
 Fumihiro entra per primo nella stanza. La attraversa con il rigore militare che lo contraddistingue e dopo aver aggirato la scrivania, si lascia andare sulla poltrona ivi situata. <Accomodati.> La invita a prendere posto, mentre accavalla le gambe ed incroncia le mani avanti al viso, con i gomiti poggiati sui braccioli della poltrona. <Agente scelto Fumihiro Doku. Faccio parte della divisione strategica.> Si presenta alla ragazza, per mettere in chiaro con chi stia parlando e quale sia la sua funzione. Non sta parlando con un gretto picchiatore, infatti. Sta parlando con uno dei membri dell'intelligence! <Lei è?> Lui, a differenza della reception, si è perso la presentazione della ragazza. Vorrebbe conoscerne i dati identificativi così da poterli appuntare sul form bianco che or ora sosta tra di loro, sulla superficie legnosa della scrivania. <Mh.> Mugugna pensieroso, mentre il tentativo di lei di cercare i suoi occhi va a buon fine. Dietro quegli occhialini rossi, infatti, uno sguardo dalle tonalità azzurre estremamente tagliente la attende. Non sono occhi che trasmettono sicurezza. Non sono occhi di un eroe o di un paladino della giustizia. Eppure è lì e indossa la divisa. Probabilmente la sensazione che trasmette ai più è quella di uno sfuggente serpente: infido, veloce e imprevedibile. Ad ogni modo, l'affilatezza dei suoi tratti somatici è seconda solo a quella della sua lingua e dei suoi pensieri. Fumihiro è una persona estremamente lungimirante e intelligente... quindi ci mette relativamente poco a ricomporre i puzzle, man mano che ne raccoglie i pezzi. <La cosa non mi sorprende affatto.> Quella degli Anbu, s'intende. <Non sono altro che l'ombra di quello che furono un tempo.> Si stringe nelle spalle, come se quell'outcome fosse per lui scontato e prevedibile. <Mh?> Mugugna interrogativo quando l'altra si presenta come uno dei ninja che attivamente ha partecipato al primo tentativo di cattura. Le sue palpebre si serrano appena e le sue pupille si fanno più piccole. Sembra come se abbia individuato una preda. <Quindi sei entrata direttamente in contatto con questo fantomatico assassino.> Fumihiro non è il tipo che prende per oro colato tutto ciò che ascolta, ma indagare potrebbe portare a piacevoli sorprese. <Ci è stato girato un fascicolo. Pare che il governo abbia assegnato la questione a Noi... quindi se ha informazioni che potrebbero essere utili...> Beh, è il momento di sputare il rospo. <Ha già sostenuto il colloquio?> Domanda, poggiando una guancia sulle nocche della mano destra e osservato la ragazza di sbieco. Incuriosito. <E come è andato?> Beh non ha la divisa e sta chiedendo di collaborare. Evidentemente i loro iter sono stati differenti. La mano sinistra, intanto, brandisce la penna e la fa picchiettare con la punta contro la scrivania. La ragazza sembra aver stuzzicato il suo interesse!

18:15 Utente anonimo:
  [Reception] All'invito ad accomodarsi occhieggia la poltroncina rimasta libera, mentre l'altro si adagia lei è obbligata a sciogliere le braccia, il nodo alla vita della fascia smeraldo viene allentato per consentire ad una Sunodeki ben più viva di lei di scivolare mollemente al fianco destro, un fianco che praticamente entra qussi del tutto tra le curve di quella sessuosa clessidra.<Kore Sabaku dei Fennec.> Una presentazione che sembra mera presentazione di un ID accompagnando quel passo laterale a sedersi ora che la Sunodeki non impiccia la schiena. Gli occhi dell'altro hanno certamente della stranezza ma nulla che per lei sia veramente ricollegabile se non il cognome. <Doku.> Le è stato chiesto del veleno di Doku tempo addietro, ma non è in quegli occhi che sembra trovare modo di dirgli "scusa me ne dai un po'?". Lascia che l'agente scelto possa esprimersi senza interromperlo, non appare marziale appare solo distaccata, non fosse per le sabbie agitate nell'ambrata giara. <Sono riuscita a ferirlo, conosco il sapore del sangue dell'assassino.> Specifica alla fien quando viene messo in luce che sia entrata direttamente in contatto con esso, e non sembra casuale l'informazione che l'abbia ferito, lei ha fallito la missione ma gli Anbu sono riusciti a farsi scappare un killer che era già stato leso e che aveva certamente consumato chackra. La sua sfiducia è ora seduta in quello studiolo asettico. <Immagino che non sia andato bene, ma non importa, le mie intenzioni di collaborare con la Shinsengumi al caso sono ferme.> Non è lì per fare un rapporto sul killer è andarsene a mani vuote, la questione è personale per la Sabaku e nulla è più motivante di qualcosa di personale, nemmeno il dovere di un agente scelto. Quando la mano destra allunga oltre la Sunodeki dalla stessa inizia a richiamare delle sabbie. <Io desidero che il caso sia risolto, Agente Scelto Fumihiro Doku, lei può aiutarmi?> Domanda senza guardarlo poichè sta fissando la propria sabbia che si agglomera, pian piano ogni granello sembra prendere sembianze umanoidi, che stia creando una mummia di sabbia? Oddio sarebbe figo e poetico ma no, su quelle fattezze la maschera del killer, ovviamente incolore, disegna presto altezza, manto, aspetto della maschera, vesti visibili e definibili dello stesso ma delle abilità non fa ancora menzione. Lascia che Fumihiro si trovi davanti un chiaro identikit, mancante di colore ma dettagliato di ogni memoria, di quello che è l'uomo che cercano. Un costrutto che una volta stipulato riporta lo sguardo della Sabaku sull'altro come a voler ribadire che le sue non sono fandonie da "ho visto il killer". <Era ferito, se lo sono lasciati scappare.>Sancisce avallando quello che sembra un'altrui bassa stima degli Anbu come se ne volesse corteggiare la mente {Chk ON | Inn 59/65| Costrutto: Killer di sabbia 2/4}

18:41 Fumihiro:
 Lo sguardo affilato dell'agente scelto resta puntato su di lei. Ne scruta i movimenti e le reazioni, mentre da dietro gli occhialini dona di tanto in tanto uno sguardo alla giara che porta con se. Non teme di essere attaccato. Non lì, per lo meno. Solo un folle attaccherebbe all'interno della sede centrale della Shinsengumi. Per questo motivo non richiama neanche il proprio chakra. La ragazza gli dona qualche altro frammento di informazione, tra cui il fatto di esser stata in grado di ferirlo e di saggiarne il sangue. <Mh.> mugugna ancora, Fumihiro. Si chiede se quel commento nasconda una vera utilità e l'abilità di tracciare o identificare il nemico, o se si tratti di mera sete di sangue. In entrambi i casi, non sembra essere particolarmente interessato a snocciolare la cosa -ora-. Le iridi cristalline dell'agente non si staccano neanche per un attimo da lei, come un serpente non perde mai di vista il topolino che vuole divorare. Più i granelli scorrono nella clessidra del tempo e più si fa spazio in lui la consapevolezza di avere tra le mani un pozzo di sorprese e possibilità. Si parla del suo colloquio non esattamente andato per il meglio e del fatto che le sue convinzioni siano comunque salde e incrollabili. Tutti tratti ottimi per un soldato... che deve eseguire gli ordini. Il ticchettio della penna sulla scrivania si fa più lento e cadenzato. Quella mente così perversa e così malsanamente lucida sta partorendo qualcosa. <E' un vero peccato, perchè gli agenti non bastano mai.> Borbotta, palesemente stuzzicando l'attenzione di lei. <Immagino che tu abbia ancora degli spigoli da smussare e che, allo stato attuale, sia stato più saggio attendere per una tua maturazione.> Non usa termini sgarbati come respingere, rigettare o inadatto. Nessun termine con accezione negativa. Fumihiro è un mastermind e forte di ciò, cerca di lavorare con la mente della ragazza per indurla a prendere la strada che Lui vuole che prenda. In questo specifico istante, vuole che lei si rianimi della speranza di poter entrare in quel corpo d'arme, prendendo la strada giusta. Ad ogni modo, la vera domanda è: perchè darle questa speranza? Perchè aiutarla? La risposta è semplice e la si può leggere nel sorrisino beffardo che ora macchia il volto del Doku. Il percorso che la aiuterà a diventare idonea, mirerà anche a renderla una sua subordinata. Fumihiro è entrato nella Shinsengumi con successo... e ora ha bisogno di iniziare a tessere la propria rete. Come una cellula tumorale o un virus, che lentamente si diffonde ed infetta ciò che ha deciso di parassitare. <Hai riflettuto su cosa possa esser andato storto? Su cosa dovresti lavorare per avere i margini di miglioramento che il Governo si aspetta?> Non gli importa realmente la risposta. Sia il -si- che il -no- conducono a lui, alla fine. Alla possibilità di averlo come mentore, poiché... <Il caso è stato affidato alla Shinsengumi, quindi in un modo o nell'altro sarà risolto. Potrei prenderlo in carico personalmente... e questa sarebbe una garanzia più che sufficiente per quello che mi chiedi.> Senza mezze misure. Non ha timore nel lodarsi e autocompiacersi delle proprie capacità. <Tuttavia...> il suo sguardo si sposta sul clone di sabbia creato da lei e lo scandaglia da testa a piedi, cercando di memorizzarne le fattezze. <... ammetto che una mano... mh... non ufficiale... potrebbe facilitare un sacco le cose.> Quelle abilità lo stanno stuzzicando. Ne sta già valutando l'impatto strategico e la spendibilità in battaglia. <Non c'è gloria in quello che facciamo.> La mette in guardia, poichè da collaboratrice non ufficiale lei non esisterà nei registri. <Tuttavia non sottovaluterei le opportunità di crescita.> Ed ecco l'esca lanciata. Ora non resta che vedere se la plausibile discepola abboccherà all'amo o meno.

18:57 Utente anonimo:
  [studio] Le parole dell'altro in merito al proprio colloquio sembrano mantenere l'espressione fissa nella Sabaku, è meramente la sua Giara che non ha mai smesso di creare interni vortici tesi. <Già, un peccato.> Sillaba quasi quelle parole, sembrano sedimentare le dune della Sabaku lasciando dubitare che quel fantoccio respiri, immobile come il costrutto di sabbia in piedi alla propria destra. Eppure quella domanda vien lasciata sedimentare come la parte più corposa di un vino in fase acida. <No, non ci ho riflettuto, non mi è stato detto. Non è nei miei doveri riflettere sul come essere uno Shinobi migliore, è mio dovere seguire le indicazioni ed esserlo.> Snocciola trattenendo e trincerando nel tono il fatto che stia rosicando come una biscia, a differenza delle sabbie nella Sunodeki che hanno un colpo di frusta contro le pareti interne della propria giara, dovendo sfogare quello sforzo che sta palesemente portando avanti con una impeccabile dignità, c'è da dire. Segue il modo in cui l'altro divora il clone con le attenzioni, il capo si inclina, il fennec nel suo animo smuove la coda vaporosa. <Tante attenzioni, per qualcosa che potreste rivedere, non ci sono telecamere in questa stanza?> La domanda si muove con una sincerità persino volgare, diretta. <Non sono venuta fin qui per la gloria. I vanagloriosi avrebbero fatto ben altro.> Le sta proponendo un ruolo non ufficiale, questo l'ha ben inteso, se non ci sono telecamere in quelle parole ha la prova di assenza di microfoni, è in una stanza votata ad altro, evidentemente, qualcosa che non vale la pena sia registrato. <Cosa pensa che farà il governo dopo averlo catturato?> Oh, sì, palesemente è personale, lei non vuole il killer, lei vuole un morto ma nuovamente scosta le attenzioni al suo clone sollevando la mano destra, pattuisce altra sabbia generando un nuovo costrutto alle spalle del suo clone, una catena di Kunai.<Lei conosce questa abilità?> Se riesce a mettere pure la Shinsengumi sotto al culo ai Noribiki ha comunque guadagnato qualcosa. <Io sì, e bene...Mi porti con lei Agente Doku.> una richiesta, forse, ma senza domanda, un tempo che viene dato all'altro per maturare quella proposta, è stata predata da quella proposta o sta predando esattamente quel che desiderava? è difficile dirlo e se l'altro muove sul veleno lei muove sull'ossessione e quel clan le ha tolto il sonno più di quanto un essere sano di mente non dovrebbe ammettere.{Chk ON | Inn |Killer di Sabbia 56/65}

19:19 Fumihiro:
 Ridacchia nel sentire le parole della ragazza. A quanto pare non si è preoccupata di indagare sul perchè non sia stata presa o ricontattata. Da un certo punto di vista comprende il motivo della perplessità dei piani alti e deve spiegarglielo, mentre dall'altro trova che questa sua accondiscendenza e inclinazione al semplice seguire gli ordini senza riflettere sia quasi poetica. Affascinante. Dopotutto sta letteralmente cercando di far proprio un pezzo d'argilla da plasmare a proprio piacimento... se non dovrà combattere con i dubbi che solitamente la morale solleva, sarà tutto più facile. In ogni caso, dovrà darle la risposta -di rito-. Quella ufficiale. <Forse questo è uno degli spigoli che dovremo smussare... ma immagino che avremo modo di lavorarci su.> Scioglie il nodo delle gambe e utilizza le mani per aiutarsi ad abbandonare la poltrona. Fiero in tutta la sua altezza, si volta donando le spalle alla ragazza e avvicinandosi all'immensa vetrata che era dietro di lui prima. Da lì, getta lo sguardo oltre il proprio riflesso e scruta Kagegakure. <La Shinsengumi è un corpo d'elitè. Dovrai lavorare sodo per dimostrare di essere degna di portare queste mostrine... e stai pur certa che in questo non sarai assistita.> Dalla Shinsengumi, s'intende. <Non riceverai indicazioni da seguire.> Nessuna istruzione ufficiale. Ad ogni modo, lascia morire lì in discorso. Ci penserà più tardi a spiegarle che potrà collaborare con lui e che le dirà cosa fare per divenir degna. A spiegarle come fare per diventare una pedina della sua grande scacchiera. <No, non ci sono telecamere in questa stanza.> Ammette senza troppi giri di parole, senza guardare la ragazza. Continua a donarle le spalle, con le mani conservate nelle rispettive tasche dei pantaloni della divisa. <Non ne ho bisogno.> Saccente come solo lui sa essere. <Ne ho bisogno di rivedere quella figura.> Si fida molto della sua memoria fotografica e si fida poco degli sconosciuti. Nella sua mente quell'informazione è stata classificata e catalogata, ma non è divenuta ancora fondamentale come l'altra la ritiene. Per quanto lui ne sa, potrebbe essere un bluff oppure una riproduzione altamente imprecisa. Solo il tempo e la loro collaborazione riuscirà a decretare quanto effettivamente importante sia quell'informazione. <Mh.> Gli shinobi in cerca di gloria avrebbero portato a termine la missione con successo. Questo è quello che pensa, ma quel mugugno spegne ogni commento in fondo alla gola. Sa che indisporrebbe la ragazza e, pertanto, lo tiene per se. Il fine lavoro di plagio della mente altrui richiede accortezza e precisione. Bisogna soppesare a dovere la parole, per poter sortire gli effetti desiderati su chi si sta cercando di manipolare. Per quanto riguarda il prigioniero... <Tutto dipende da quali saranno le condizioni in cui sarà catturato.> Sul suo viso si apre un sorriso poco rassicurante, ma che non sarà accessibile alla ragazza poichè di spalle. <Vista la gravità della situazione e il carattere d'urgenza della cattura... non penso che ci saranno vincoli di sorta.> Volta appena il capo, donando a lei la coda dell'occhio e uno sguardo quasi maniacale. Lei potrà ben immaginare cosa l'altro stia pensando. Potrà ben immaginare che l'integrità e la salvezza degli obiettivi... non è una priorità per lui. Quella coda dell'occhio, poi, viene completamente attirata dalla manifestazione di un nuovo costrutto. Due lettere seguono la domanda della ragazza <No.> prive della vergogna che di solito taccia gli ignoranti. Non conosce quella tecnica, ma non sembra essere un problema. <Mh.> mugugna fingendo di essere pensieroso quando l'altra esterna la propria richiesta. Si, finge. Ha già deciso di permetterle di aiutarlo, ma vuole rendere meno diretta e inverosimile la cosa. Si volta nuovamente e le dona l'interezza della propria figura. <Va bene... ma ci saranno delle condizioni.> Doveva aspettarselo, in fondo... no?

19:34 Utente anonimo:
  [studio] Segue i movimenti di Fumihiro fino alla vetrata, le parole riguardo al modus operandi del corpo scelto dal governo stesso, ragioni che l'accarezzano ma che al momento sono solo un ostacolo alle sue reali volontà, riprendere quella parte d'anima di Gaara ce vive ancora nel monocoda e riportarla a casa, ogni Shinsengumi, ogni ninja, ogni missione è solo qualcosa che può essere tra lei e le sue ossessioni o che può accompagnarle, se la Shinsengumi non si interesserà a far di lei un ninja scelto ne avrà perso uno certamente determinato, come un ex bistrattato quel pensiero sibila immoto nella figura ossuta. Le condizioni in cui il killer sarà catturato la portano a fissare lo spazio oltre le spalle di Fumuhiro, un pensiero assorto che l'altro ritrova sullo sguardo della Sabaku che non muta la sua direzione coi movimenti dell'agente, non sta guardando lui, sta fissando il vuoto della propria ossessione e quando se ne riprende è ormai palese, come se l'espressione vitrea riprendesse vita all'improvviso mentre i kunai di sabbia nella loro catena muovono mollemente intorno al corpo del killer. L'ammessa ignoranza dell'altro è qualcosa che evidentemente ha attirato la sua attenzione, quando il costrutto inizia a sgretolarsi ognuno dei suoi granelli libra nello spazio dei due metri da sè, e solo la metà torna a condiscendere l'abbraccio della propria giara. La collettiva condivisione che fa con quei granelli ne agita quasi invisibilmente intorno alla propria figura come una carezza. <La ascolto.> Null'altro, su quelle condizioni, sembra tenersi il diritto di ascoltare e laddove le sue incapacità oratorie, alla chi si loda si sbroda, sembrano aver compromesso la chiaccherata registrata con Nobu il suo determinato silenzio sembra invece metterla a propio agio con Fumihiro, al punto che la menzionata abilità vien seppellita con esso, tra le sabbie, lei sa e non dice, quale miglior soldato del resto di uno che non parla laddove non viene chiesto (?) {Chk ON | Inn |Killer di Sabbia+Catena di Kunai 55/65}

21:08 Fumihiro:
 Le parole di Fumihiro riecheggiano nella stanza, fermandosi sulla porta incapaci di proseguire oltre. La mancanza di telecamere e microfoni è un atto voluto, ma non perchè si parli strettamente di Kore. E' semplicemente il modus operandi di Fumihiro. Un modus operandi difficile da comprendere per coloro che non guardano il mondo dal suo stesso punto di vista. Il fatto stesso che stia iniziando a tessere trame complicate, pur essendo un semplice agente scelto, è qualcosa che può sfuggire alla comprensione dei più. Tuttavia, più si è grandi e più si ignora il quieto e mesto agire di una formica... fino a quando il formicaio scavato sotto i propri piedi è diventato ormai troppo grande e ti fa sprofondare nella fossa. Alla stessa maniera, l'agente Doku sta già preparando il sentiero per i tempi che verranno. Tempi bui, invero. <Mh.> Mugugna ancora, ma questa volta con soddisfazione. L'altra non ribatte e lui sembra esserne contento. Nella migliore delle ipotesi ha compreso tutto ciò che egli aveva da dire e ha fatto tesoro di quelle parole. Nella peggiore delle ipotesi quelle parole sono risultate incomprensibili, ma pur di non far la figura della stupida ha deciso di restare in silenzio. In ogni caso, è un'ottima cosa. Piuttosto si passa alla parte succosa della loro collaborazione, ovvero le condizioni indispensabili perchè questa possa sussistere. <Molto bene.> Torna a specchiarsi nella vetrata, mentre un riflesso luminoso risalta su quegli occhialini rossi. Si accinge a spiegare, sempre assicurandosi che la porta alle spalle della ragazza sia chiusa e non si apra all'improvviso. <Come puoi ben immaginare, non posso fidarmi ciecamente di te. Non ancora, almeno.> E' il minimo. Probabilmente non si fiderà mai di lei al cento percento, ma adesso è praticamente al pari di quel barbone che ha ammazzato qualche giorno prima assieme a Saigo. <Quindi la prima condizione fondamentale è che mi dimostri di essere la persona di cui ho bisogno.> Ruota su se stesso, dando ora le spalle alla vetrata e portandosi frontale rispetto a lei. La mano destra vien cacciata fuori e l'indice verso l'alto indica il numero uno: <Dovrai raccogliere informazioni sulla localizzazione di questo assassino senza il mio aiuto... e dovrai farlo prima che ci arrivi io o la Shinsengumi.> Questa è più una prova personale, che una necessità oggettiva. <Dovrai comunicare solo ed esclusivamente con me e mai tramite canali di comunicazione alternativi. Dovremo incontrarci in un luogo concordato e isolato.> borbotta dopo aver alzato il medio per emulare il numero due. Ovviamente a seguire v'è l'anulare con il tre e così via. <Se dovessi scoprire che vi sono terze parti coinvolte nel nostro piccolo patto o che le informazioni sfuggono al nostro canale comunicativo, andrà tutto in fumo. Con tutto quello che ciò comporta.> Non specifica cosa comporta. Lo lascerà alla sua fantasia e al buonsenso che suggerisce di non chiedere oltre a riguardo. <Per questa indagine non dovrai agire di tua iniziativa e senza dirmi nulla. Se i tuoi colpi di testa dovessero danneggiare il prosieguo della missione e anche solo vagamente mettermi in una scomoda posizione, non esiterò a prendere le adeguate contromisure.> Far finta di non averla mai vista, comprometterla agli occhi della legge o anche solo... ucciderla e far finta che sia stato l'assassino. Fumihiro non è meno pericoloso di quel Noribiki, purtroppo. <In cambio ti offro la testa del nostro obiettivo su un piatto d'argento e... un porta di servizio per...> con la destra indicherà ciò che è attorno a loro. Ovviamente è un'allusione alla Shinsengumi. <... tutto questo.> Abbassa appena gli occhialini rossi e la guarda negli occhi. <Questa è l'ultima occasione per decidere che strada prendere.> o per ribattere a quelle condizioni. Che si faccia sentire.

21:27 Utente anonimo:
 Senza telecamere nè microfoni l'unico compagno a quella conversazione sosta in piedi, circondato dai suoi Kunai ma immobile e silente, un'estensione propaggine che tuttavia permane ancora come un compagno mai dimenticato, il killer, la sua maschera, i segni sul viso delle vittime, nulla sembra abbandonare la memoria della Sabaku che riversa e sedimenta in ognuno di quei collettivi granelli. Le spiegazioni dell'altro vengono accolte con il dono che la Sabaku possiede di più prezioso: il silenzio. Tombale persino nel riassumere le braccia al di sotto dei seni scarni, un incrocio di chiusura a chi parla eppure di attento accoglimento, lo stesso accoglimento che hanno gli occhi curiosi dal taglio fennec a rimirare parte integrante di quel riflesso alla vetrata oltre le parole, l'intenzione di incontro in un posto isolato e fondamentalmente l'attribuzione di un'indagine prima che ci arrivi la Shinsengumi iniziano a gorgheggiare, eppure non ne interrompe. Quell'accordo ha una nota stonata, se la Shinsengumi è così abile da aver scartato la sua persona perchè all'agente davanti a lei farebbe comodo una tale segretezza e non un banale civile che collabora? Cercano di incastrarsi gli ingranaggi ma è alla menzione sui colpi di testa che il capo biondo e scarmigliato arretra, ricorda, che sta parlando con qualcuno che non la conosce in maniera minimale, che non sa nulla della fermea dolcezza di una vera ossessione e l'unica cosa che offusca quel Killer è fuori dalle mura di Kagegakure adesso. Le porte della Shinsengumi le vengono offerte, un patto. <Fumihiro Doku.> Le parole, il nome, sembrano voler rimettere alla memoria ogni sillaba della presentazione altrui. <Il migliore amico di mio fratello era un Doku.> Un'informazione non richiesta quella, mentre le braccia si annodano maggiormente l'una all'altra, tese come un groviglio. <Gente simpatica.> Un giudizio quasi sillabato che inclina il capo cercando gli occhi plumbei altrui oltre l'occhieletto che è stato abbassato, parlando solo quando una replica le viene chiesta. <Io sono un Sabaku, gente silenziosa, orgogliosa e che non fa colpi di testa. Ho dato agli Ambu un killer ferito, la mia collaborazione è per la sua testa.> Gente orgogliosa, per cui quella promessa significherebbe che lei non è stata capace solo essendo lo shinobi che è. <La mia gente, la mia vera gente, ancora patisce la sete per ricordare com'è l'arsura.> è fatta di memoria, di rancore e di speranze. <Il luogo concordato ed il canale di comunicazione, io collaborerò al caso, con o senza la Shinsengumi. Ma ho comunque solo i miei mezzi, ora...Mi servirà la prima pista plausibile, a quel luogo e a quel canale.> Passeggiare per Suna cantanto la canzone di Orsone lla casa blù dov'è dov'è dov'è killer non sembra un'alternativa che la Sabaku trova plausibile ma c'è un patto ed è chiaro, per qualche motivo intende collaborare con quel Doku, finanche sembra più che con l'ente Shinsengumi in sè quanto quel singolo elemento, essere. Una memoria. <Dove e come, le ho fatto perdere più tempo di quanto immagino non voglia trascorrerne con me. Ha altre domande?>{Chk ON | Inn |Killer di Sabbia+Catena di Kunai 54/65}

21:55 Fumihiro:
 Gente simpatica, i Doku. A quella affermazione si lascia scappare un sorrisino beffardo, mentre l'indice destro sistema gli occhialini sul ponte nasale. <Non immagini quanto.> Non sono famosi per essere dei benefattori o dei buoni samaritani. Questo è poco ma sicuro. La loro natura è tossica per definizione... e lui forse la incarna al massimo del suo splendore. La ascolta trattare e ritrattare. La ascolta parlare della sua gente e del suo credo... ma a quelle parole resta impassibile con il suo sorrisino viscido stampato in volto. Sembra quasi essere sordo alle parole che non ritiene necessarie. Gli passano attraverso senza lasciare nulla dietro di se. Piuttosto si sofferma sulle parti salienti. Su quelle che effettivamente segnano il suggellare di quel contratto verbale. <Mi troverai al Canyon che separa Suna e Kiri, un giorno si ed uno no a partire da domani. Sosterò lì per una trentina di minuti al calar del sole e poi andrò via. Se avrai novità da comunicarmi, ti basterà raggiungermi lì.> Inclina appena la testa di lato, in maniera appena percettibile. <Se -io- avrò bisogno di comunicarti qualcosa... saprò come rintracciarti, non preoccuparti.> Le vie della Shinsengumi sono infinite, pare(?). Ad ogni modo, definito il dove e il quando, non resta che porre fine a quella discussione e sguinzagliare la detective. <Fa parte delle condizioni, no? Dovrai provare a trovarlo senza il mio aiuto... e io ti darò una mano a stanarlo senza troppe difficoltà.> Così lui ci guadagnerà su più fronti! Tanto per cominciare metterà alla prova l'effettiva utilità della ragazza e le sue capacità. Inoltre se lei ne sarà in grado, permetterà a Fumihiro di portare avanti le indagini e completare la missione per la sua corporazione, praticamente effortless. Se dovesse vincere su entrambi i fronti, ci guadagnerebbe prestigio militare e una valida collaboratrice. Lo scacchiere è pronto! <L'unico consiglio che posso darti è: usa la testa e non fossilizzarti solo su ciò che vedi.> Ma ad un certo punto, mosso da uno strano senso di benevolenza, si sbottonerà anche un po' di più. <Stiamo parlando di un killer, non di un barbone a cui è scappata la mano. Ha un modus operandi... aveva un campo di caccia...> prediligeva le donne. Cacciava prevalentemente in un settore specifico. <Trattalo come lui trattava le sue prede. Sii tu la cacciatrice. Studiane i comportamenti. Ipotizza dove possa trovarsi o cosa possa attirarlo. Imbastisci trappole e scenari di cui puoi prevedere e studiare gli esiti.> Poggia la mano sinistra sulla scrivania e si incurva verso avanti avvicinandosi a lei. Nel mentre la mano destra, per mezzo dell'indice, picchietta contro la rispettiva tempia per indicare alla ragazza che la cosa migliore da fare è <Usa la testa.> Che diventi una cacciatrice. Non una semplice bambina che insegue le palle di rovi nel deserto. <La missione che avete fallito...> Conclude, lasciandosi andare sulla sua sedia ed accomodandosi. <Il Kage avrà sicuramente dei fascicoli a riguardo.> Con le info raccolte fino ad ora. <Io ci butterei un occhio.> Ed eccolo sorriderle ancora una volta in maniera velenosa e beffarda. Quei fascicoli potrebbero non essere accessibili per lei... ma non lo saprà mai se non ci proverà. Quando l'altra farà riferimento al fatto che gli ha fatto perdere troppo tempo, lui risponderà con un complimento che però non è troppo simpatico (?). <Sagace.> Insomma... le da ragione, ma almeno le ha detto che è brava a comprendere tra le righe! <Nessuna domanda.> Il fiato a disposizione per questa conversazione sembra essere terminato. Si limita a lasciarsi andare contro lo schienale e incrociare le mani guantate contro il proprio addome.

22:08 Utente anonimo:
 Non replica alla questione sulla simpatia Doku, eppur la testolina fennec macina come se volesse chiedersi quale follia permei Rasetsu per convincerlo a cercare del veleno Doku, e quale pazzo mai andrebbe a chiederne. Il capo biondo si inclina, canyon e tramonto, ha il come, ha il quando, e ha la consapevolezza che l'altro saprebbe rintracciarla non che delle capacità governative su trovare qualcuno, per quanto poco appariscente come la fennec potesse dubitare. Il suggerimento che la vede preda è dissgustevole a quell'aspetto mascolino ed infantile, si, il killer ha un modus operandi, ragazze giovani e avvenenti, della sua età ma totalmente diverse da lei, e salvo vestire Shizuka da pasticcino e metterla per le vie di Suna la Sabaku vede sè stessa come una preda così improbabile che il Noribiki di sabbia inizia a sgretolarsi verso la propria Sunodeki, granello dopo granello, come se misurasse il tempo finale a quella conversazione. L'altro si lascia andare sulla sedia quando menziona alle possibilità dei fascicoli del Kage, se farsi preda le appariva improbabile infiltrarsi negli uffici del Kage è impossibile, il che vuol dire che sta collaborando con un pazzo schiantato. <Ho occhi.> Non sai quanti, Fumihiro Doku, anche se l'idea di far passare un occhio di sabbia dentro gli archivi del Kazekage è un suicidio assistito, osservare non costa nulla ma ha ucciso molti testimoni storicamente. Ogni granello è riassorbito ma non è abbandonata quella coscienza che ha di una Sunodek palesemente desta quando si alza in piedi prendendo la fusciacca di smeraldo dalla suo clessidra per riaccorparla a tracolla lungo il fianco destro evitando lunghi assestamenti sulla schiena.<Mi piacciono i canyon.> Informazione non richiesta ad un congedo che è saluto di mero cenno del capo, un annuire solenne, hanno un patto e questa storia del killer non può farla languire, troppe ossessione e poco tempo, eppure il tempo è così complice alle chete dune che sembra doloros vederselo così improvvisamente avverso. Attese eventuali altre questioni altri, se non ve ne fossero, il suo saluto per quanto silente è stato fatto ed è esplicito, lo stesso che non ha motivo di non accompagnarla all'uscita. {Chk ON | Inn |Killer di Sabbia+Catena di Kunai sgretolamento. 53/65 SE END}

Kore si reca alla sede della shinsengumi per riportare tutte le informazioni di cui è in possesso circa il killer di Suna, ma viene intercettata alla reception da un neo agente scelto. Fumihiro prende in carico la deposizione, rilasciata in apposita stanza priva di telecamere e microfoni. Qui Kore viene posta innanzi alla possibilità di collaborare segretamente con l'agente a determinate e velenose condizioni.
Si instaura così un legame nelle ombre tra i due ninja, il cui scopo principale sembra essere la cattura del malvivente sfuggito alla legge.