Un ventaglio rosso e bianco

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Giocata di Lavoro

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21:35 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Quel negozio è divenuto più grande di quando il buon Ryoma ci lavorava. Ora l'ingresso principale è sempre composto da quelle tre vetrate, una delle quali è la porta, mentre quelle laterali sono coperte da due giganti ritratti eseguiti dal precedente lavoratore. Tuttavia ora vi si è affiancata un'altra grande vetrina, chiusa da due pesanti tende rosse interne che non consentono di sbirciare oltre, quella è la stanza dove è stato allestito la zona di trucco e parrucco. In ogni caso una volta entrati dalla porta principale, oltre a far tintinnare un campanellino, ci si ritroverà immediatamente un appendiabiti attaccato al muro, oltre a scontrarsi con delle pareti tappezzati da vari disegni e tatuaggi, quasi in ogni angolo. In fondo a questa stanza c'è una scrivania, sulla quale sosta il pc, una sedia per poterlo utilzzare e due dal lato opposto, ovviamente per i clienti. Su quel pezzo di legno ci sono fogli ovunque, quaderni, raccoglitori con i vari tatuaggi pre creati, oltre che disegni in corso. In particolare la ragazzina rossa si trova lì, occhiali a forma di goccia sul nasino, mentre le matite colorate vengono applicate su quel foglio che ha innanzi, a dare vita a un tatuaggio che stava progettando da qualche settimana. I capelli sono raccolti in una lunga treccia rossa che le si poggia sulla spalla sinistra, indossa una maglietta nera, molto larga e lisa, appartenuta con ogni buona probabilità a Yasuhiko. Jeans strappati in più punti, ai piedi delle scarpe da tennis nere. Il cappotto è appeso vicino all'ingresso mentre la borsa è nascosta da qualche parte. Il cellulare è poggiato non molto distante, come se aspettasse un'eventuale chiamata nonostante abbia già dato l'indirizzo al giovane Uchiha. Però non si sa mai, magari può essersi perso (?). Lo ha anche avvisato che avrebbe esposto il cartello 'Chiuso', ma che in realtà lui può entrare dato che la porta è aperta. Voleva solo essere sicura che non venissero disturbati. [Chakra ON]

21:42 Katai:
 C'è una notte piena di stelle, là fuori. Una Luna nera è fissata nel cielo siderale, che rifulge di un chiarore freddo e distante. Non c'è nuvola ad oscurare il firmamento contro il quale si stagliano le miriadi di luci della Piazza Centrale del Quartiere di Kusa. E' fisso dinanzi alla fontana della Piazza oramai da un po'. Sta osservando il suo riflesso nell'acqua che zampilla e scivola verso i bordi. Gli occhi fissano gli occhi ed il resto del corpo rimane fermo, immobile. E' vestito di abiti scuri, monocromatici, che vedono una maglia nera, dalle maniche lunghe ed il colletto alto e circolare, indossata sul busto. Sotto di essa un paio di pantaloni ampi e comodi, che permettono qualsiasi movenza e sono stretti attorno alle caviglie da un paio di giri di bende nuove, bianche. Quest'ultime suggellano il passo - anche se ora del tutto assente - alla carne, la stoffa al movimento. I piedi, invece, sono infilati in un paio di calzari ninja dalle tonalità del blu scuro, che lasciano intravedere solo le dita dei piedi. Dietro la cintola, all'altezza della natica destra, è assicurata una sacca portaoggetti, che trascina con lui tutto il suo scarno armamentario: un kunai, due tonici per il recupero del chakra, un tonico curativo, due fuuda nei quali sono sigillati, rispettivamente, due tronchetti per la tecnica della sostituzione. Dovrebbe cercare il negozio di Shizuka, o almeno avrebbe dovuto già farlo, ma , da quel movimento che si innesca qualche minuto - o forse ora - dopo aver ricevuto l'indirizzo sul proprio ninjaphone, sembrerebbe averlo già trovato. Sì, perché è diretto e deciso, va verso la porta sulla quale capeggia la scritta 'chiuso', ma , ben conscio del tranello - di cui non è la vittima - finisce per alzare la mano destra, in cinque dita chiuse in un pugno. Questa si abbatte sull'uscio, così da annunciare la sua incombenza. E , solo successivamente, andrebbe ad afferrare il pomello, per farsi avanti. [Equip: kunai x1|fuuda con tronchetto x2|tonico pf x1|tonico chakra x2]

21:54 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] E' intenta a disegnare quell'occhio, donargli i colori che la Sabaku ha richiesto, renderlo una sorta di fusione fra l'essere un fennec ed essere un Uchiha. Quegli occhiali comprati con Shiroichi le calzano a pennello, li usa praticamente sempre per disegnare ormai, la aiutano a tenerli riposati, senza sforzarli eccessivamente. Eppure in quel silenzio totale in cui si è immersa, quasi fatica a sentire quel bussare alla porta. E' come se si estraniasse dal mondo, quando è concentrata è su un altro pianeta letteralmente. Tuttavia ha imparato a riconoscere quel tintinnio, dato dalla campanella della porta d'ingresso, unico rumore a riuscire a risvegliarla perchè significa che è arrivato un cliente. In questo caso gli occhi azzurri saetterebbero davanti a se, staccandosi da quel foglio, anche se le mani sorreggono una matita rossa fra le dita e ancora poggiata. << Hey! >> Saluta brevemente, ora che riconosce il quasi quindicenne, << Ti dispiace dare una mandata alla porta? >> Vorrebbe che lui chiudesse il tutto, così da essere sicuri di non essere interrotti da qualcuno che non sa leggere. Andrebbe infine a poggiare quella colore, per poi alzarsi e sorridere all'Uchiha: << Come va? Portato le magliette? >> Insomma il piano era chiarissimo, lei ha anche preparato almeno il materiale per i colori, poi pensava di lasciargli tutto, dopo avergli insegnato la tecnica. Se lui si addentrasse nella stanza, potrebbe tranquillamente vedere almeno due porte, una che da su di una stanza posteriore a quella attuale e l'altra che da sulla stanza laterale protetta dalle lunghe tende rossastre. [Chakra ON]

22:01 Katai:
 La mano si chiude sul pomello della porta, cinque dita adunche e sottili imprimono una lieve spinta all'uscio, così da schiuderlo verso l'interno. L'odore dell'inchiostro colpisce le narici assieme al tepore accogliente. L'attenzione, per un attimo, si smarrisce, nella ricerca di un punto fisso, ma subito dopo si ritrova, proprio quando i suoi passi verso l'ingresso sono oramai diventati due o tre. E si focalizza proprio sul crine ramato del medico, là, oltre la scrivania, proprio dov'è seduta. Quel che c'è di più simile - nel suo bagaglio espressivo - ad un sorriso, viene elargito con fiducia e sincerità. La linea delle labbra si tira, assottigliandosi, ma senza snudare la dentatura. La mano destra, dapprima impegnata con la porta, ora si solleva, in segno di saluto. La luce artificiale s'infrange su gli occhi, contro quello sguardo nero che dilaga tra la mobilia, ma si fissa sull'unica cosa animata: Shizuka stessa. < Ciao > Aggiunge, in tono cordiale, vicino all'espressione che snocciola. Sottolinea vocalmente quanto il braccio ha appena dichiarato. Il tintinnio della campanella scandisce il silenzio oltre la domanda del medico, proprio quando l'uscio si va richiudendo. < Oh, basterà questa, in effetti.> Ammette, stringendosi nelle spalle, mentre quest'ultime sono rivolte alla donna, così che possa dedicarsi alla serratura dell'ingresso, per girarvi due volte la chiave, proprio come richiesto. < La laverò più volte > Lui, quasi quindicenne, non ha certo remore sul da farsi. Che tutto questo implichi spogliarsi, proprio davanti a lei ? Di nuovo ? D'altronde, lo ha già fatto in passato, proprio quando lei ha dovuto curarlo dale ferite provocate nello scontro con Shiroichi. < Cosa stavi facendo ? > Domanda, curioso. Si sa, è un suo tratto saliente.

22:12 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Quel ragazzo le sembra sempre così strano. Quegli occhi sono troppo simili a quello dell'amico d'infanzia per non incastrarcisi ogni volta, eppure è molto poco espressivo rispetto a Yasuhiko, fatica quasi ad accennare un sorriso nel salutarla. Eppure non le dispiace, ha imparato a comprendere quei limiti ed è estremamente grata del fatto che sia diverso dall'ex ragazzo, altrimenti sarebbe stato alquanto problematico. La risposta che riceve riguardo alle magliette fa si che compaia un faccino stupito: << Ok... Meno male che ho trovato i colori resistenti all'acqua allora! >> Insomma che problema c'è a utilizzare quella maglietta che indossa proprio lì ed ora più volte? Alla fine ha pensato di insegnargli una tecnica, così lui potrà ricolorarla più volte. Quella porta viene chiusa come richiesto e poi la raggiunge una domanda, curioso di scoprire cosa l'altra fosse intenta a fare. << Ti faccio vedere! >> Prontamente tornerebbe dietro la scrivania, aspettando che lui si avvicini un poco oppure solleverebbe il disegno sul quale l'altro potrà tranquillamente vedere un occhio, molto simile nelle fattezze a quello sabbioso che Kore riesce a creare, eppure a differenza di questo, l'iridie è rossa, al suo interno un solo tomoe, ancora incolore. << E' il progetto di un tatuaggio che mi ha richiesto Kore. Sono ancora indecisa se farlo nero o dorato quel tomoe. >> Insomma non sa se includere ancora di più quell'unione delle due figure o meno. Ancora non si è tolta quegli occhiali, anche se di disegnare non se ne parla più, quegli occhi azzurri sono tutti per lui, concentrata com'è sull'impegno serale non si è posta il problema che l'altro dovrà denudarsi parzialmente per ottenere quel risultato. Ma in fondo anche Katai ha visto Shizuka mezza nuda no? E poi lui è Unshippable! [Chakra ON]

22:32 Katai:
 S'inoltra timidamente all'interno del negozio, titubante ed esitante proprio come la sua insicurezza sociale comanda e detta. Ambo le mani tornano su i fianchi, mentre si muove verso la scrivania, cercando di avvicinare Shizuka per meglio comprendere su cosa sia così profondamente concentrata. Lo sguardo rimane fisso sul foglio, almeno fin quando la spiegazione non giunge in suo soccorso e non deve più badarvi troppo. < ... > Non replica alle sue parole, non immediatamente almeno. Un paio di passi, forse più, per potersi inoltrare in sua direzione. Quando il foglio con il prototipo del tatuaggio viene sollevato, non può che arrestarsi, di colpo. < Mh. > Mugugna, sbattendo le ciglia una volta soltanto. Quell'occhio, in fondo, lo conosce bene e lo conosce da ambo i lati, in tutti i sensi. < Non ci metto becco. > Gracchia quel piccolo corvo, al centro della stanza. < Se solo scoprisse che ti ho dato un suggerimento, getterebbe via il progetto, lo so..> E' convinto, in fondo, di ciò che sta dicendo. La Sabaku ne sarebbe capace. Sicuramente. La sua voce è ferma, ma pacata, bassa , ma decisa. Dimostra una certa 'padronanza dell'argomento'. < Prima o poi lo farò anche io un tatuaggio. > E' qualcosa, infatti, che sembra interessarlo, incuriosirlo. Quindi, di fatto, eccolo chiudere l'argomento oppure aprirlo, proprio quando sembrava giunto ad un punto morto. Le mani, infatti, si adoperano per iniziare a togliersi la maglia e proprio quando questa sfila via dal suo corpo , al di sotto rivela una canottiera dalle maniche corte, rossa cremisi, proprio come lo Sharingan che cela ne gli occhi.

22:51 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Si avvicina alla Chunin, come a voler sbirciare il femminile operato che viene svelato poco dopo. Aggiunge anche qualche dettaglio, anche se forse per il giovane genin tutto ciò è superfluo. Le parole che lascia sfuggire dalle labbra sono particolarmente sicure, non volendosi esprimere sulla preferenza che avrebbe egli riguardo a quel diesgno. << Mi ha detto che secondo lei gli ha idato degli ordini. >> Insomma quella chiacchierata fra donne ha tirato fuori qualche altarino. << Secondo me è stato un gran malinteso, non sei il tipo che comanderebbe a bacchetta senza sporcarsi le mani... >> Non sa nemmeno se quello voleva essere un complimento, o meno, nei confronti del moro, per lei semplicemente è un dato di fatto, la propria opinione. Però per la prima volta afferma personalmente di volersi marchiare, di voler incidere su quel corpo qualcosa di permanente: << Beh, quando deciderai sai dove trovarmi! Non sono l'unico tatuatore di Kagegakure, però mi piacerebbe sapere che ti affideresti a me >> Gli rifila un occhiolino, per poi mordicchiarsi l'interno della guancia pochi secondi dopo. Proprio in quel posto Nobu le ha consigliato di non fare affermazioni ambigue e probabilmente ne ha appena fatta una. Va beh troppo tardi ormai. Lui si spoglia poco dopo, rivelando quella canottiera dai colori molto accesi. Mai si sarebbe aspettata una cosa del genere, ma questo forse aiuta a non farla scattare come un grillo. C'è da dire che sto quasi quindicenne non ha proprio registrato il senso del pudore. << Ti faccio vedere cos'ho preparato! >> Gli occhiali vengono tolti, poggiati sul tavolo per poi proseguire nella stanza sul retro. Se l'Uchiha vi fosse entrato, avrebbe potuto scorgere i classici strumenti da tatuatore, oltre alla sedia ergonomica dove solitamente sosta il compratore. Ci sono un paio di tavolini con le rotelle e in fondo alla stanza una specie di tavolinetto che segue quella parete sul bordo. In particolare su uno dei tavolini volanti, lui potrebbe riconoscere della tintura per abiti spray e un paio di fogli di carta bianchi, ritagliati. [Chakra ON]

23:02 Katai:
 Sotto la luce dell'interno, di fatto, si mostra un fisico asciutto, longilineo e slanciato, seppur in quel metro e sessanta che lo vede , ora , ergersi al centro della stanza, in attesa che il medico possa dettare i tempi e i modi di quell'atto creativo che la vede protagonista, in tutto e per tutto. < Tieni > Le porge la maglia, mentre ora si mostra spezzato a metà, almeno cromaticamente. Pantaloni neri, bui, proprio come i capelli spettinati ed ispidi che coronano il viso e una maglia rossa, vermiglia, nettamente in contrasto con l'epidermide pallida. < Mpf > Sbuffa, non così sonoramente da risultar fastidioso. E'un singhiozzo sonoro o poco più, qualcosa che nasce dalla gola e si spegne sulle labbra. < Sono stanco di ripeterlo a chiunque lei incontri. > Taglia corto, senza lasciare che la stizza delle parole si ripercuota nel tono. Quest'ultimo si mantiene basso e pacato, perlopiù colloquiale. < Non ha capito nulla di quello che intendevo. > Si stringe nelle spalle, dimostrando di aver navigato l'argomento a lungo. < Ma è un storia chiusa , per quel che mi riguarda. > Aggiunge, chiarendo la sua posizione nei confronti della Sabaku, verso la quale, a conti fatti, ha ancora una discussione in sospeso, ma di tutt'altra natura. < Ma ti ringrazio per l'opinione.> Annuisce, brevemente, sottolineando la sua sincera gratitudine per quelle parole spese a suo favore. < Certo. > Commenta brevemente, nei riguardi del suo invito a lasciarsi tatuare da lei, qualora avesse deciso di farlo una volta per tutte. < Ti seguo > Annuncia, finendo per farlo davvero, ma non prima di aver atteso che l'altra abbia afferrato la maglietta nera , in favore di quella rossa sottostante.

23:38 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] La maglietta le viene porta, come se fosse lei quella che deve compiere quella magia, quel cambiamento agli abiti altrui. Sbuffa riguardo al discorso relativo alla Sabaku, sembra infastidito da quella situazione, anche se il tono delle parole non segue il significato. Come già immaginato dalla rossa, l'amica sabbiosa ha frainteso alla grande gli intenti del moro, cosa che per altro sembra che lui ripeta a molti. Ormai è stanco pure di sentir nominare quella stupidata, ma a quanto pare il fatto che la Kokketsu prenda in parte le difese dell'Uchiha lo rende abbastanza felice. Fortunatamente Katai non è il tipo da interpretare tutto come un doppio senso, riuscendo quindi a carpire le informazioni più importanti e non quelle visibili fra le righe. Così in qualche modo la chunin si accaparra un nuovo futuro cliente, al quale sorride. Recupera quell'indumento dalle mani altrui, sgattaiolando nella stanza successiva, seguita dal quasi quindicenne probabilmente. Qui andrebbe ad avvicinarsi a uno dei tavolinetti, quello con gli spray e i ritagli di carta. Alzerebbe in particolare uno di questi ultimi, sul quale ha ritagliato la forma del simbolo del clan Uchiha: << Pensavo che possiamo usarlo come stencil! >> a completare quell'affermazione recupererebbe anche una specie di foglio che dovrebbe ricordare una mezzaluna. << Prima un colore e poi l'altro! Senza paura di sbagliare perchè i bordi sono già fatti! >> Per lei è tutto così chiaro che non c'è bisogno di altre spiegazioni, tant'è che andrebbe a recuperare tre o quattro fogli di giornale per poi posizionarli a terra. << Il simbolo dove volevi che fosse? Grande o piccolo? >> Iniziano le domande tecniche, giusto per capire come muoversi e se sia necessario creare altre basi, più grandi o più piccole per spruzzare colore in libertà! [Chakra ON]

23:59 Katai:
 Lascia in consegna la maglia al medico, prima di seguirla nella stanza adiacente, dove nota la poltrona ed i tavoli volanti. Lo sguardo spazia in lungo ed in largo, cercando d'identificare , quanto più possibile, la postazione eletta a ripiano da lavoro per la tinteggiatura delle magliette. O maglietta, che dir si voglia. Di fatto, per ora, la prescelta è una solamente, la più importante, quella più significativa : quella che indossa , appunto. Il sorriso dell'altra viene ricambiato, per come può , almeno. E' una lieve distensione delle labbra, che si allungano poco al di sopra del mento - aguzzo crocevia dei suoi lineamenti obliqui e ripidi. Così giovani, maledettamente giovani. Una mano viene sollevata verso l'alto, aperta in cinque dita sottili e pallide, che sfilano in mezzo alla chioma corvina, scompigliandone maggiormente la forma ed il contenuto, rendendola ancor più indomita di quanto non sia già. E' la sua unica reazione dinanzi a quel simbolo disegnato dall'altra, stilizzato con perfetta simmetria e proporzione. < !! > Gli occhi sussultano di un guizzo quasi invisibile, sicuramente fugace, che si anima da un lato e sparisce dall'altro, scivolando sotto la pelle come un brivido espressivo, così rapido da risultare difficilmente interpretabile. E' la sua unica reazione dinanzi a quel ventaglio che , per lui, custodisce speranze, paure e dubbi. A maggior ragione dopo i recenti sviluppi. < Sulla schiena. > Commenta, senza capire davvero cosa stia accadendo lì, tra carta e fogli di giornale. < Abbastanza grande da risultare inconfondibile e da essere visto a colpo d'occhio. > Annuisce, così da sottolineare la sua decisione. < Ma non così grande da prendere l'intera schiena > Si corregge, tanto per non essere frainteso. Nuovamente. < Diciamo tra le scapole. > Mima un gesto, come a voler decifrare una misura.

21:17 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Fortuna che aveva preparato uno stencil delle dimensioni medie, nulla di troppo grande, nulla di microscopico. Non voleva occupare tutta la maglietta ma nemmeno rendere invisibile quel simbolo che andranno a stampare su di essa. Quei fogli di giornale vengono poggiati a terra, perchè è proprio lì che lavoreranno, vengono distribuiti per coprire bene una buona superficie e per essere leggermente sovrapposti l'un l'altro. La maglietta nera verrebbe posizionata proprio su quei giornali, la parte frontale verso il pavimento, la schiena rivolta verso di loro che la osservano. << Ora prendiamo la carta con il simbolo e la poggiamo bene dove vuoi! >> Gli passerebbe quindi quel foglio di carta dalle dimensioni di un foglio A3 nel quale è stato ritagliato appunto un grande ventaglio, che in realtà potrebbe sembrare un cerchio con uno stecchino sotto al momento. Attenderebbe quindi che lui posizionasse il tutto nel punto designato prima di procedere con il piano. Infatti dopo questo primo posizionamento bisognerebbe sistemare quel ritaglio a mezzaluna che dovrebbe coprire la parte alta del disegno, così da lasciare scoperta solo la parte inferiore del ventaglio: << Ora posiziona la mezzaluna nel posto corretto e fissiamo tutto con dello scotch!! >> E' decisamente un metodo spartano, ma in fondo è molto più personale e forse meno dispendioso che non andare a stampare le magliette in serie. Lo aiuterebbe con il fissaggio dei vari pezzi di carta comunque, fino alla realizzazione del simbolo perfetto che ha in mente il moro. Ovviamente fra i due è chiaramente lei quella che sembra più energica e sul pezzo, anche se spera di riuscire a strappargli qualcosa in più di quel sorriso stiracchiato che le ha già mostrato. Una volta finito il fissaggio, con una sorta di luccichio negli occhi, andrebbe a cercare i di lui profondissimi occhi neri: << Pronto a colorare la tua vita? >> E' una domanda mista a un pizzico di ironia, ma vorrebbe comunque essere propositiva. Attenderebbe lui per il resto del piano, in fondo non sarà qualcosa di troppo lungo, ma potrebbe essere divertente. [Chakra ON]

21:32 Katai:
 < Va bene > Replica, netto e deciso, nei riguardi della prima istruzione che viene fornita dal medico - nonché artista. Entrambe le ginocchia vengono flesse ai massimi gradi possibili, così da accovacciare la posizione in una postura di un profondo squat, finendo per poggiare gli avambracci sulle rotule, le mani penzolanti. Il peso viene bilanciato sulle punte dei piedi, dimostrando un'invidiabile equilibrio, qualcosa che solo un lungo addestramento potrebbe fornire. Qualcosa che solo un ninja potrebbe compiere. La schiena è lievemente curva in avanti, con le spalle leggermente anteposte. I talloni sono sollevati, almeno fin quando non deve spostare il corpo per finire il più vicino possibile alla maglietta stesa a terra, sdraiata su quei fogli di giornale con la porzione anteriore rivolta al pavimento, la schiena, invece, sotto i loro sguardi. Quattro occhi che puntano tutti verso la medesima direzione, nel medesimo intento. Le mani si adoperano come istruite: afferrato lo stencil, andrebbe a posizionarlo sul tessuto nero, buio come i capelli che ciondolano nel vuoto, dinanzi alla fronte e ai lati del capo, in un paio di ciocche più lunghe delle altre. Buio come gli occhi che ristagnano tra le orbite, fino a fissarsi, poi , sulla donna che ha dinanzi. < Così ? > Domanda, cercando conferme del proprio operato, laddove andrebbe a manipolare lo stencil per far in modo che risulti posizionato perfettamente laddove voluto, dove desiderato. < Questo ventaglio sarà la mia vita, d'ora in poi. > Annuisce, serio, fissando, di rimando, gli occhi altrui. Solleva proprio le iridi, il mento no - che rimane più basso, rivolto all'indumento che trova sotto le mani, sotto di entrambi. < E io sarò la loro, prima o poi. > Conclude, deciso e convinto.

21:45 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Si applica il giovane, in quel posizionamento di carta e scotch, domanda per essere sicuro di essersi mosso per bene: << Se quella è la posizione prescelta direi che va benissimo! >> Detto questo si abbasserebbe anche lei, scotchando il lavoro altrui in modo che non si sposti. Lui sembra estremamente serioso, prende il tutto come un vero impegno, quella battuta fatta da lei riceve parole profonde che la fanno sorridere in maniera spontanea. << Io sono convinta che farai grandi cose Mr. Uchiha! >> Lo vede troppo concentrato, troppo diretto su quel proposito, e lo chiama in quel modo solo perchè il ragazzino le aveva chiesto di chiamarlo Shan a suo tempo, mentre ora abbraccia le sue origini. La rossa andrebbe ad alzarsi, andando a recuperare la bomboletta di colore bianco, come la tinta che dovrebbe essere della parte bassa di quel simbolo che lei conosce bene, proprio per il bimbo che è cresciuto con lei per ben dieci anni Yasuhiko. << Sai se i colori del vostro simbolo hanno un significato? >> Non ci ha mai pensato, forse perchè nel suo clan l'unico vero simbolo è quel sangue, nulla più. Però forse la simbologia dei vari clan ha qualcosa di mistico che le è oscuro. Andrebbe a protendere il braccio verso di lui, allungando quella bomboletta per poi recuperare un paio di mascherine. Lei ne infilerebbe una, l'altra verrebbe sempre diretta al moro. << Mettitela, le bombolette sono sempre molto antipatiche, meglio non respirare troppo quella roba! >> Meglio evitare di intossicarsi se si riesce no? Non gli spiega bene come usarla, ma spera che lui riesca ad immaginarlo da se, in fondo sulla latta c'è scritto 'colore bianco per tessuti'. [Chakra ON]

21:58 Katai:
 Grandi cose, sì. Mr -che ?! Ecco, al solo sentire quel cognome, solamente una semplice parola , seppur profondamente significativa, qualcosa , dinanzi ai suoi occhi, si materializza come una vera e propria cinematografia. L'interno dello studio cambia, d'improvviso, il pavimento pare capovolgersi ed il nero della maglia riempie i suoi occhi, nel momento in cui quel ventaglio rosso e bianco vortica sino a fargli roteare le iridi e la mente. Un lampo di accecante lo costringe a prendersi le tempie, con entrambe le mani, mollando lo stencil e finendo per disinteressarsi dell'operato altrui. < Aargh > Una fitta di dolore accompagna l'immagine di Akainu, ridotto in schiavitù, come il resto della popolazione Uchiha, a favore dei lori padroni appartenenti al clan Nara. Strizza gli occhi, comprimendo le palpebre contro gli zigomi, disegnando più di una ruga sulla fronte. Sono rughe di dolore, a seguito di quella visione che trapana il cervello e lo destabilizza - anche a causa della posizione - a tal punto da farlo finire con le natiche a terra. < Anf. > Ansima, mentre l'immagine dello sfregiato si dissolve lentamente, lasciando dietro di sé una miriade di luccichii nel campo visivo. Le dita , adunche e sottili, rimangono vicino alle tempie, mentre il mento è basso, il volto riverso nella direzione del pavimento. Gli occhi neri, che si sollevano verso il medico, sono lucidi, vitrei. < C'è qualcosa che non ti ho raccontato..> Commenta, solamente, in tono basso e rauco, che stride contro le pareti ed il silenzio dello studio di tatuaggi. E, a ben guardarlo, ora che è senza maglia e vestito solo di una canottiera cremisi, lei potrebbe notare il pentagramma nero impresso sulla pelle nivea del giovane Uchiha, all'altezza del collo. E solo ora la mano si allungherebbe per cercare la bomboletta che gli viene offerta, ma esita, cercando di recuperare tanto l'equilibrio, quanto la lucidità, lentamente.

22:07 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Non capisce in maniera chiara cosa sia accaduto, dopo però che ha detto quella frase sembra che il giovane Uchiha sia preda di dolori improvvisi. Gli occhi blu si allarmano, la bomboletta viene malamente lasciata a terra su uno dei fogli di giornale mentre lei si avvicina all'altro che si stringe le tempie e fissa il pavimento, ansimante. << Katai! Katai! Che succede? >> Il tono è evidentemente preoccupato mentre lei si preoccupa di toccarlo, sfiorargli il collo con due sole dita per sentire il battito cardiaco accelerato del moro. Forse è un bene che tutto ciò sia successo davanti a un medico che può assicurarsi del suo stato di salute. E proprio mentre gli sfiora il collo, nota quel simbolo, identico a quello che possiede anche il Nara. Lo sguardo si insospettisce, si avvicina quasi a lui, lasciando che quelle dita un poco fredde sfiorino la sua epidermide e il respiro caldo vi si contrapponga. << E' uguale a quello che ha Shiro addosso... >> La voce è quasi un bisbiglio, è sovrapensiero, quei cricetini in confusione. Lo osserva, lo vede si affannato, forse un poco sudato, una manina, la sinistra si sposta sulla fronte, controllando rapidamente a spanne la temperatura corporea. In effetti non è mai stata così fisicamente vicina all'Uchiha, se non per le cure mediche, ma forse dopo quanto successo con Shiroichi un poco il suo atteggiamento verso gli amici sta tornando quello di un tempo. << Anche tu hai quelle strane visioni eh? >> Lei sa già, solo perchè capitato con l'Anbu, però ha riconosciuto quel simbolo e soprattutto il dolore per quelle visioni. << Vuoi un thè? Ci prendiamo una pausa? >> Domanda, non sa quanto impattante sia quell'evento, però non si sposta, gli resta vicina, forse fin troppo rispetto al solito. Attende pazientemente che sia lui a darle l'ok per continuare quel lavoro, più preoccupata per la sua testa che non per i colori. [Chakra ON]

22:27 Katai:
 Lentamente la realtà torna ad occupare la sua mente, quanto il suo sguardo. E' dinanzi a Shizuka che prova ad aprire gli occhi, pian piano, quasi temesse di affrontare di nuovo quella distopica visione. < ... > Muto, almeno nei primi momenti che seguono la visione , il flash mentale di cui è vittima. In tutti i sensi. < Sto..sto bene.> Blatera, mentre allunga anche l'altra mano, per frapporla tra loro, ma non per scansare il medico, quanto più per disegnare un eloquente gesto d'intesa e comprensione, atto a rassicurare la donna, di cui percepisce l'apprensione - seppur minima e clinica - in quella sua accorata domanda. < Cosa ? Ah, questo..> E gli occhi scivolano di lato, quasi a volersi osservare il collo da solo. Il movimento è tale da condurre il viso d'un lato, a piegarsi come se cercasse il pentagramma nero impresso sulla carne. < Ti ha già detto tutto, immagino..> Commenta, quasi deluso, ma in un certo qual senso confortato dalla vicinanza che i due dimostrano , vicendevolmente. < Sì, visioni di un qualcosa che non comprendo. > Aggiunge, chiarisce e, in qualche modo, rende ancor più confuso. Lascia che i gesti altrui esplorino i suoi parametri fisiologici, sincerandosi delle condizioni in cui versa. Tenta di prendere un profondo respiro, alzando le spalle, gonfiando il petto sotto la maglia cremisi, inalando ossigeno, ansie, dubbi e paure. < No, no, sto bene. > Ripete, sincero, forse sottovalutando la situazione, forse intenzionato più al proprio importante proposito e non alle problematiche che lo riguardano. < Cosa pensi che sia ? > Domanda, andando ad indicare il pentagramma sulla pelle. < Shiroichi crede che possa essere un sigillo. > Avanza quell'ipotesi, titubante. < Gliel'ha detto un suo amico, un certo 'Kan' > Si stringe nelle spalle, non avendo la benché minima informazione aggiuntiva circa quel tizio. < Ma credo che Tenjiro possa saperne di più. > E' la sua speranza, almeno, la sua più sincera e forte speranza. < Ma tu..> Sembra ravvedersi, quasi si fosse acceso un faro nella testa. < Tu non hai mai visto niente del genere ? >

22:37 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Fa quasi ridere il fatto che fra i due, quella che è sempre stata più in difficoltà ad approcciare l'altro è proprio la Kokketsu. Infatti il moro nemmeno arrossisce per quel contatto fisico, per quella vicinanza così istintiva. Cerca di rassicurarla, e i parametri parlano per lui più di quella voce che si spezza un minimo. E' lei a notare quel simbolo, lui che segue con lo sguardo e boffonchia qualcosa. << Mi ha detto di strane visioni, di un mondo parallelo con suo padre a capo di Kagegakure e lui morto. >> E' chiaro come quell'affermazione sia fatta con un tono inferiore, una nota amara, che non approva quella situazione. Nemmeno l'Uchiha comprende certe cose, e lei purtroppo non può aiutare lui così come non ha potuto aiutare l'Anbu. << Non so cosa sia, ma non sembra un tatuaggio normale. >> Esclude quella possibilità, lei che come lavoro li crea quei marchi incisi sulla pelle con un ago. Poi per la prima volta dalla bocca del quattordicenne, sbuca il nome del proprio fidanzato: << Kan è il mio ragazzo. >> giusto per chiarire il fatto che esista qualcuno con quel nome in quel villaggio che è legato a lei in maniera indissolubile. Viene poi nominato l'amico, lo Hyuga medico come lei che forse in effetti potrebbe conoscere di più data l'età. << Potresti chiedere a Ten. In fondo sa un sacco di cose, però se scopri qualcosa potresti farmelo sapere? >> Curiosità o comunque voglia di essere aggiornata sulla salute delle persone che le stanno attorno, preoccupata forse per Shiroichi in maniera eccessiva. Scuote la testa alla domanda che le viene posta: << A parte sul collo di Shiro no... >> Inutile chiedere a lei, non ha notizie in merito anche se vorrebbe aiutarli. Si allontanerebbe da lui finalmente, tornando dal lato opposto di quella maglietta, recuperando il colore e nuovamente passandoglielo. << Ti è capitato altre volte di avere queste visioni? >> Magari affrontando l'argomento riusciranno a capirne qualcosa in più. [Chakra ON]

22:48 Katai:
 Non che sia realmente abituato al tocco di una donna, ma ,a sue spese, ha imparato ad abituarsi al tocco di un medico. Ed è quello che l'altra rappresenta, ora, anche se non del tutto, non fino fin fondo. In un certo senso, è molto di più. Ma in quegli occhi neri, derubati della luce che potrebbe illuminarli dal profondo, non c'è traccia alcuna di sentimento, se non quello di uno sguardo che potrebbe perdersi nell'oceano di pece che ivi ristagna. < Forse un mondo parallelo. > Sospira, gettando fuori l'aria che aveva dapprima inspirato e , solo ora, finisce per gettar via, fuori, giù per le narici e sul petto, incontrando il lieve tremolio della canottiera cremisi. < Forse solo una potente illusione. > Commenta, stringendo però le labbra, entrambe, in una linea sottile che solca il viso, poco al di sopra del mento aguzzo. E' la sua ermetica reazione a quell'affermazione non così ambigua come ci si aspetterebbe, ma indubbiamente frustrante, a tal punto da risultare scomoda. < Oh, capisco. > Un fidanzato, dunque. E per di più amico di Shiroichi: il filo che lega i tre - o i quattro - appare più intricato di quanto credesse, oltretutto coinvolge più di un nome e questo non gioca a suo favore nel riuscire a recuperare le fila del discorso senza incappare in fraintendimenti di sorta - o vergognosi inciampi. < Lo sto cercando da un po' anche io > Ammette, nei riguardi di Tenjiro. < Sarà molto occupato, credo. > Lo giustifica, di conseguenza, finendo per gettare lo sguardo nero a terra, proprio su la maglietta che indossava poc'anzi. < Potresti dirgli che lo cerco ? Mandargli un messaggio , magari. > O farsi dare il suo numero sarebbe troppo difficile ? A - quasi - quindici anni e un'insicurezza sociale galoppante, non è poi la cosa più semplice del mondo. < Non saprei come risolvere questo enigma. > Ammette, sconsolato, andando ad afferrare il colore che gli viene offerto, di nuovo. < Altre volte, sì. Ma non capisco cosa sia a provocarle. > Scrolla le spalle. < Compaiono all'improvviso e mostrano sempre le stesse immagini..>

22:59 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Illusione, ancora viene posto il dubbio riguardo a quell'avventura, che però perdura. Insomma che quel sigillo possa in qualche modo attivarsi con una parola d'ordine che faccia poi attivare un'illusione? Potrebbe chiedere a Rasetsu in effetti, ormai il suo mentore per quel campo. Rimane pensierosa, rivelando altre informazioni e non cogliendo nulla in quell'affermazione pacata riguardo al fidanzato altrui, non ha motivo di intendere che il moro abbia interessi particolari o mire di conquista nei di lei confronti, in fondo lui è Unshippable Katai! Si passa a parlare di Tenjiro, del fatto che sia quasi irreperibile e mentre si allontana dal moro le sfugge una risata divertita, mentre si infila quella mascherina coprendo naso e bocca: << Non ha un telefono se non quello dell'ufficio all'ospedale. E' un tipo molto tradizionale ma potrei darti il suo indirizzo per spedirgli una lettera! Almeno quello della posta in ospedale a Konoha. >> insomma non può rivelare a tutti dove abita il buon Hyuga, non che lui si offenderebbe forse. Se lo immagina accogliere qualsiasi amico della nipotina con una caramella in mano! << Posso cercare di avvisarlo! Ma non prometto nulla è un tipo che si ferma raramente! >> Gli occhi sorridono ancora, ora che quel viso è parzialmente coperto. << Rimane pesnierosa riguardo alle nuove informazioni, ma sembra non siano molto utili a districare la matassa. Però una volta che l'Uchiha recupera la bombolett adalle sue mani gli rifila qualche istruzione. << Agita bene e poi coloriamo la parte libera! Poi faremo uguale con la parte rossa! >> Alla fine non ha scoperto se quei colori abbiano un significato, ma forse il quattordicenne non è la persona migliore a cui chiedere! [Chakra ON]

23:12 Katai:
 < Capisco > Risponde, laconico e conciso, maledettamente conciso. E, nella sua voce, si potrebbe scorgere anche qualcosa di amaro, uno sconforto di sottofondo che attraversa trasversalmente il suo dire, rendendolo pesante da percorrere, difficile da ascoltare. Ma non, forse, per chi fa dell'ascolto dell'altro una vera e propria vocazione: come il medico, appunto. < Se posso, allora, gli invierò io stesso una lettera. > Aggiunge, finendo adesso per alzare gli occhi neri su di lei, ancora una volta, così che gli oceani di pece finiscano per dilagare sull'altra, invadenti, voraci, appiccicosi. < La speranza è quella che lui abbia già incontrato questo simbolo..> Rivela quanto, a conti fatti, possa sperare in quel consulto, che esula - ma non del tutto - dalla mera condizione biologica e anatomica. < E che sappia riconoscerlo. > Aggiunge, concludendo. Il braccio destro, quello armato di bomboletta, finisce per scuotersi animatamente, su e giù, finendo per provocare un rumore metallico di qualcosa che sbatte in un recipiente chiuso, come ali di una farfalla intrappolata in una teca di vetro. O di un corvo in gabbia. < D'accordo. > Accetta la sua parte, quindi, senza fare troppe storie ulteriori. E, solo adesso, finisce per utilizzare l'altra mano, la sinistra, per far perno sul pavimento gelido e issarsi in punta di piedi, ma a ginocchia flesse, proprio come si trovava prima che la visione lo colpisse, costringendolo a terra. < Così va bene ? > Domanda, incerto, ma non prima di aver premuto con forza sul tappo della bomboletta, per svitarlo e gettarlo d'un lato, in favore di quello che è il grilletto d'apertura , capace di esplodere fuori lo spray bianco , che ora passa sullo stencil, lì dinanzi, in un moto deciso e orizzontale.

23:26 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Nota quel leggero cambio di tono nella voce altrui, un ragazzo di per se ermetico con le espressioni del viso, ma che riesce a imprimere delle varianti di suoni che possono far intuire a un buon ascoltatore il suo stato d'animo. Lei non ha ancora capito che lui fondamentalmente sia insicuro, che non sappia bene come rapportarsi agli altri, lo ha etichettato come timido, come qualcuno che deve essere strattonato a forza per interagire. << Ti mando un messaggio con il suo indirizzo più tardi allora, almeno avrai modo di contattarlo personalmente! Ti consiglio di scrivergli un indirizzo o il tuo numero di telefono, così che possa risponderti. >> Ci pensa solo in questo momento, però lei non sa dove abiti il moro, non che sia importante, ma sapeva che stava con suo nonno prima. << Shiro mi ha detto che c'era una tua amica con voi quando è successa questa illusione di gruppo... >> La chiama così, perchè non sa come altro definirla, << Ne hai già parlato con lei? >> Domanda retorica, come se non fosse ovvio che i tre abbiano già vagliato ogni possibilità. Lo vede lavorare su quel colore finalmente, ma non utilizza la mascherina e la cosa la indispone abbastanza da recuperarne un'altra. << Devi tenere la mascherina! >> Non ci mette molto a imporsi, infilargli sul viso quella protezione facendo si che passi dietro alle sue orecchie, spostandogli i capelli. Si sta prendendo delle libertà decisamente maggiori, come se il Nara avesse sbloccato la sua capacità di interagire con chi considera amico. Senza farsi prendere da alcun tipo di Imbarazzo si volterebbe andando a recuperare un foglio altro scotch e la bomboletta rossa, quest'ultima verrebbe ridiretta al moro. Se egli l'avesse presa, dopo forse aver poggiato la bianca, la Kokketsu si sarebbe abbassata su quel disegno, andando prima a coprire quella parte sbiancata con il nuovo foglio preso e scotchandolo, per poi andare a rimuovere quella mezzaluna superiore applicata prima e ancora sostanzialmente nera. Si fermerebbe un attimino, per poi da quella posizione accovacciata voltarsi in sua direzione, il mare blu di lei a incontrarsi e scontrarsi con quel pozzo oscuro: << Katai lo sai che se c'è qualcosa che non va puoi parlarmene vero? >> La domanda è retorica, non vuole che lui si esponga in quel momento, anche perchè quel velo di insoddisfazione potrebbe pure esserselo immaginata, però le farebbe piacere che lui sapesse che eventualmente, a lei può dire tutto, sia le cose positive che negative. [Chakra ON]

23:41 Katai:
 < ... > Non le risponde, non subito, almeno. Si limita ad annuire, in un semplice gesto del capo che si abbassa, quindi si rialza, brevemente, conciso - proprio come le parole che è solito snocciolare. Ma, in un secondo momento, eccolo aggiungere. < Farò in modo di trascrivergli il mio numero di telefono. > Annuisce ancora, come a voler sottolineare quella decisione appena presa. E' sicuramente la migliore, dal momento che le lettere, al suo indirizzo, potrebbero finir perdute o smarrite o peggio ancora. In fondo, ora, la sua abitazione è in quel palazzo residenziale, vicino la Quarta Piazza di Oto, dove condivide il pianerottolo con degli sconosciuti e occupa un monolocale spartano e angusto dal quale dirigere tutte le operazioni della sua vita. O quasi. < Oh, Ahmya ? > Domanda, senza però attendere una risposta. < Non è una mia amica. > Si stringe nelle spalle, agitando ancora la bomboletta, ma prima che possa anche solo proseguire nell'opera di colorazione , finirebbe per abbassare la testa, d'istinto, in risposta al gesto altrui, dove coglie una premura che non aveva mai notato, non finora almeno. Lui, Unshippable Katai, non arrossisce, non indietreggia, ma sicuramente rimane interdetto. Sbatte le ciglia, almeno un paio di volte, prima di cogliere la reale portata di quel gesto, ammesso che ci riesca, ovviamente. E no, non s'intende la mera esecuzione dell'atto, quanto più la capacità che questo ha di lasciarlo perplesso. < Gr-grazie.> Biascica, finendo per assestare la mascherina sul viso. In fondo, combattere con la sua chioma corvina, non è proprio la più facile delle imprese. < ?! > E proprio dietro quella protezione per il respiro, le sopracciglia finiscono per sollevarsi, entrambe, spingendo la pelle della fronte contro l'attaccatura dei capelli. Non batte ciglio, ma, anzi, esterrefatto, si immobilizza. < Shizuka. > Riesce a dire, dopo quelli che paiono interminabili secondi di silenzio. < Ti ringrazio > Il volto s'illumina, ma la mascherina, in qualche modo, stempera quell'espressione eloquente. E , solo ora, infine, afferra l'altra bomboletta.

00:11 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] E' sempre molto ermetico, poche parole, dette nel momento giusto ed essenziali. A quanto pare interagirà con Tenjiro nel modo migliore che potrà ottenere, quindi fra lettere e chiamate in qualche modo si troveranno prima o poi! Non ottiene informazioni sulla nuova dimora dell'Uchiha ma in fondo non era questo il suo intento però scopre che Shiroichi si sia sbagliato nei confronti di quella ragazza che ora ha anche un nome oltre che essere una non amica del moro: << Oh, allora non sapete come contattarla? >> Domanda spontanea, lei non la conosce, quindi non ha idea di come recuperare informazioni da lei. Gli infila quella mascherina, quasi di prepotenza, senza lasciargli molta libertà per esprimere un giudizio negativo a riguardo e la cosa fa un effetto strano al ragazzo, balbetta di nuovo, forse per la seconda volta in quella sera e in tutto il periodo dal quale si conoscono. La ringrazia semplicemente e l'unica cosa che ottiene è che quegli occhi blu si inarchino verso l'alto, chiudendosi appena. Ma non è l'unica espressione che riesce a strappargli, pure con quella domanda retorica riesce a ottenere un inarcarsi di quelle sopracciglia, qualcosa di infinitamente espressivo per qualcuno che solitamente resta per lo più impassibile. Quando lui afferra la bomboletta si alzerebbe, così da non restare in prossimità di quella maglietta che sta quasi per essere completata. << E di cosa? Siamo amici no? >> Un'altra domanda retorica, per sottolineare l'ovvio, ovvero che per quanto solo possa sentirsi non lo è davvero completamente. In fondo quel lavoro lo stanno facendo in due no? Lei non gli ha solo spiegato come farlo, ha preparato la carta, ha comprato i colori, lo ha invitato lì per quel progetto. Attenderebbe il completamento dunque di quell'opera, per poi eventualmente rimuovere la carta completamente e rimirare il loro operato. [Chakra ON]

00:19 Katai:
 Per lunghi istanti i suoi occhi neri si specchiano in quelli blu del medico. Per lunghi e interminabili istanti, in cui un solo sguardo, singolo, buio, riesce a parlare più di qualsiasi altra parola possa essere mai detta veramente. Rinviene, però, nel momento in cui la domanda altrui, giustamente, viene posta e non trova altro che una scrollata del capo, che lascia oscillare la chioma corvina a destra e manca, in un disordinato ordine. < No. E' sempre stata lei a trovare prima me. > Ammette, storcendo di lato la bocca, ma quest'ultima risulta nascosta dalla mascherina e , di conseguenza, non si può notare del tutto, se non in una ruga che si disegna al limitare della guancia destra, dove la pelle si tira maggiormente. Afferrata la seconda bomboletta, finisce per ripetere la stessa operazione effettuata con la prima, stando ben attento a non intaccare i bordi oltre i quali la maglia finirebbe a strisce, irrimediabilmente rovinata. E non sia mai che possa finire per dover ricomprare proprio quella maglia dal colletto alto e circolare, che è solito indossare, come consuetudine. < Di avermi convinto a farlo. > Conclude, laconico , ma diretto. Una semplice risposta che, di fatto, racchiude molto più di quanto non si potrebbe mai spiegare con molte parole. E non è un doppio senso, ammesso che lei riesca ad eluderlo, bensì un vero e proprio ringraziamento. Spontaneo, sincero, senza mezzi termini. La bomboletta continua a soffiare ad oltranza, cercando brevi pause per lasciar asciugare il colore in eccesso, fino al completamento di quello che dovrebbe essere un vero e proprio ventaglio Uchiha. Andrebbe, quindi, ad alzare le iridi su di lei, come a suggellare quel patto - muto - che hanno stretto. E , incredibile ma vero, finirebbe anche lui per strizzare ambedue gli occhi, cosa che, probabilmente, potrebbe essere accompagnata da un sorriso sotto la mascherina, ma questo Shizuka non lo saprà mai. ( E N D)

00:34 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] E niente questa ragazza ermetica non può essere ricontattata, un grandissimo buco nell'acqua, ma per lo meno ora il suo nome e nel caso potrà interrogarla se mai si incontreranno. Il tutto passa in secondo piano rispetto al concludere quel piano, quel colore rosso, acceso e vibrante viene spruzzato per bene su quella maglietta nera, stando attento a non esagerare e non macchiare altrove. Poco per volta quella creazione prende vita, così come in qualche modo il loro rapporto si evolve. A quella ennesima domanda retorica ottiene una risposta laconica, in pieno stile Uchiha, che però sembra molto fiero di quello che stanno facendo. E completamente senza preavviso quegli occhi neri si incontrano con i blu e poi si incurvano un poco stringendosi. Lui forse non può vedere quel visino tondeggiante stupito a dir poco da quello che a conti fatti a lei sembra un sorriso, il primo vero e proprio che quel quattordicenne le rivolge. Dopo il primo iniziale sgomento non può far altro che ricambiare, mantenendo quella mascherina sul viso a coprire parte della felicità. Una volta lasciato asciugare il tutto, probabilmente toglieranno la carta, alzerà la maglietta per far vedere a lui il risultato ottenuto e lo costringerà a prendere tutto quanto, fogli e bombolette. << Devi lavarla la maglietta, magari il primo lavaggio fallo a mano! Il colore ovviamente è resistente all'acqua! >> Ovvie informazioni che l'altro potrebbe ignorare, però non sa cosa abbia intenzione di fare lui, se colorare ogni singolo indumento oppure no. Però l'importante è che il primo passo verso il nuovo futuro dell'Uchiha sia stato fatto insieme a qualcuno che ha intenzione di sostenerlo in quella riscoperta di se stesso e della propria famiglia. [Chakra ON][//END]

Shizuka e Katai si trovano al negozio di tatuaggi per colorare la maglietta del ragazzo e disegnarci sopra il simbolo del proprio clan.
SPOILER: SHIZUKA HA FATTO SORRIDERE KATAI!