Visioni diverse e Visioni

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19:59 Shiroichi:
  [Monte | Cima] È appena tramontato il sole a Kagegakure e il Nara proprio come concordato telefonicamente si è recato al monte dei volti di pietra per incontrarsi con Kan e parlare delle rispettive novità; Shiroichi ha molto da raccontare e può immaginare che il Sumi ne abbia altrettante. Indossa degli abiti giapponesi tradizionali, un kimono con la parte superiore bianca con su un haori bianco anch'esso recante lo stemma della famiglia Nara, mentre la parte inferiore è nera, ai piedi l'unico accenno di modernità in quell'abbigliamento così arcaico sono gli anfibi militari neri. All'interno delle ampie tasche maniche ci sono kunai, tonici vari, fumogeni, il fuuda con l'equipaggiamento anbu e il suo ninjaphone che ultimamente squilla più del solito. Si è presentato in quel luogo un po' in anticipo rispetto all'orario prestabilito per evitare di fare aspettare il Sumi. Osserva le case del distretto di Konoha illuminare tutto il paesaggio e riflette sull'esperienza vissuta da poco; continua a guardarsi il nuovo tatuaggio sul collo a seguito di quello strano genjutsu avvenuto qualche giorno prima. Ha notato che inizia ha sentirsi strano quando parla con i suoi familiari e quando pensa a Katai o ad Akainu e non riesce bene a capirne il significato. Le parole della vecchietta l'hanno poi incuriosito abbastanza, andare a cercarla... perché? Recentemente poi è finalmente riuscito ad avere l'autorizzazione dalla direzione anbu a visitare gli archivi criminali per far luce sulla storia dei ragazzi di Kusa e su quella che il trio Aka Kore Shiro crede essere una truffa ai danni del villaggio o che ci sia del marcio sotto in qualche modo. Un nuovo squillo sul cellulare, ancora una volta Kaori, sorride a leggere il messaggio e risponde al volo posandolo poi nella tasca manica. L'ora dell'appuntamento è prossima quindi non è più il momento di messaggiare.

20:16 Kan:
  [Cima] Mani in tasca, cammina sotto quel cielo interamente occupato da grosse nuvole, oscuro, in procinto di piovere e gettare sul pianeta una quantità d'acqua inimmaginabile eppure per il Sumi non vi è preoccupazione alcuna in merito. Le dorate iridi sono spente, le occhiaie al di sotto degli occhi rendono quest'ultimi piccoli ed infossati, la bianca chioma ha perso quasi del tutto la sua lucentezza. Non sta dormendo bene ultimamente, alcune notti neanche dorme ritrovandosi dinanzi alla scena di Suna, al cadavere di Sango e della ragazza defunta. Ogni evento torna a visitarlo corrompendolo arrivando a divenire bisognoso di una pausa; ha chiesto giorni di ferie a lavoro, ha chiesto all'ospedale qualche giorno non sentendosi molto bene, una verità a metà ma entrare nel dettaglio non avrebbe giovato a nessuno. Ha accettato di incontrare Shiroichi solo per uscire di casa, fare quattro passi sgranchendo le gambe, ammirando un po' la sua Konoha, la vita che scorre in essa senza riuscire a sorridere od a trovare piacere in nulla, al contrario; la visione del mondo s'incupisce, niente più è bello, niente più è divertente. Si sta lasciando andare tanto che sul viso è presente, per la prima volta, della barba, corta in quanto la sta lasciando crescere da poco eppure c'è, peli bianchi intorno alla mandibola, intorno alle labbra, sulle guance. Totalmente allo sbando, non ha voglia di tirarsi a lucido come prima, non riesce a pensare a niente di diverso da quella missione capace di segnarlo fino in fondo e le parole di Shizuka ad aleggiare intorno ad esso. Prendere una decisione, capire cosa vuol fare e cosa vuole essere, è un ninja? E' la sua strada? Adesso non lo sa davvero più, mai come questa volta mettere le cose in chiaro è difficile, estenuante, quasi distruttivo. La semplicità del vestiario è disarmante partendo da un paio di pantaloni neri dall'orlo abbastanza ampio, una maglia reticolata di un marroncino scuro a maniche lunghe sosta sul busto ricoprendone ogni singola parte, lasciando scoperto solo l'inizio del petto; sandali ninja neri ed un cappotto bianco a ridosso del tutto con maniche ampie e lunghe ed un colletto interamente alzato. Sull'orecchio sinistro, intorno al padiglione, l'orecchino blu simbolo del legame con la Kokketsu mentre su mentre sul polso sinistro il simbolo del clan Sumi tatuato. Nel suo camminare si affaccia sul sentiero che conduce alla cima del monte dei volti, lo sale con la medesima lentezza con cui ci è arrivato, senza fretta, passo dopo passo fino a coprire la strada mancante giungendo nel luogo scelto per l'incontro ed è li che si ritrova un Shiroichi tutto agghindato con un kimono elegante vecchio stile <Hai un appuntamento più tardi?> manifesta così la sua presenza, con tono basso, senza particolare enfasi. Da notare come non abbia nulla con se, il portaoggetti con i fuda speciali è stato lasciato a casa ed il chakra? Disattivato, non ne ha bisogno, non ne sente il bisogno.

20:30 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Continua a guardare la città vivere sotto i suoi occhi, persone che nascono, crescono e invecchiano tra quei vicoli, le stesse persone che lui ha giurato di proteggere con la sua stessa vita. È sereno in questo momento, sente di essere vicino a risolvere il caso di Kusa e che sta facendo parte del suo dovere, anche gli allenamenti stanno andando meglio del previsto e il controllo della sua innata gli sta diventando sempre più facile. Tutti questi pensieri lo distraggono, ma ce n'è uno che lo distrae più degli altri, Kaori che anche solo con un messaggio è capace di illuminargli la giornata come il piccolo sole che è. Questi pensieri vengono però interrotti dalla voce di Kan. Shiroichi si gira lentamente verso la fonte del rumore e nota l'uomo, non ha per niente una bella cera, barba incolta, occhiaie e occhi che sembrano praticamente ridotti a due fessure. <Kan-san...> dice il ragazzo in tono preoccupato avvicinandosi al Sumi di qualche passo <Non hai per niente una bella cera, sicuro di stare bene?> chiede con fare gentile e a tratti materno. La domanda del bianco non cade nel vuoto <No, nessun appuntamento, stasera serata tra uomini> dice il ragazzino accennando ad un sorriso per provare in qualche modo di infondere un po' di positività al Sumi. Aveva un appuntamento con Kaori, ma era preoccupato per la situazione del Killer di Suna, per come stesse Kan e non di meno per il nuovo tatuaggio sul collo, un pentacolo nero, non è ancora conscio del perché ci sia ma sa che non è di certo un buon segno, di certo non è fiero di averlo come quello da anbu sulla spalla destra. Non lo nasconde però, non ha senso, viene nascosto con del trucco solo durante i turni da Anbu, meno segni particolari ci sono più la sua identità è al sicuro. <Preferisci sederti sulla panchina o fare quattro chiacchiere ad osservare il panorama?> chiede il ragazzo con tatto cercando di partire soft e di non riempire fin da subito il Sumi con le domande che gli frullano in testa da quando ha parlato con Kore Sabaku. <Begli abiti comunque, ti stanno bene> dice il ragazzino sorridendogli, effettivamente quell'outfit dona davvero tanto al genetista.

20:43 Kan:
  [Cima] Avanza di qualche passo sullo spiazzale in cima al monte accorciando le distanze con il Nara ma senza soffermarsi dinanzi ad esso, bensì superandolo per portarsi un po' più avanti rispetto ad egli, solo di qualche passo, niente di più ovviamente ma tanto basta per permettergli di guardare l'intero villaggio da quell'altezza. Osserva le numerose case, gli abitanti uscire da esse per godersi una serata domenicale, varie coppie, tante famiglie ma la presenza di nuvole rende quel paesaggio spento e smorto, l'assenza di luna e stelle impedisce al distretto di risplendere come dovrebbe, un peccato. Il dire del genin non passa inosservato ne va a dargli torto, non ha effettivamente una bella cera ne è una bella visione, molto lontano dagli standard di bellezza a cui ha fatto abituare il resto del mondo, quel simbolo di perfezione è totalmente assente rendendolo più comune di quanto possa sembrare, forse anche peggio a tratti <Sto bene, non preoccuparti> cosa mai può dire? Può dirgli di star soffrendo ogni giorno? Di provare un dolore indescrivibile dentro di se? Di sentirsi sempre e continuamente in colpa per la morte delle due? Di sentirsi completamente inutile e privo di uno scopo per cui vivere senza riuscire ad essere, per un attimo, più felice come prima? Dilungarsi, esprimersi su ciò renderebbe la serata pesante e non conosce neanche abbastanza il ragazzino per aprirsi così tanto, alla fine egli è l'allievo di Shizuka, oltre ad esser più piccolo. Caricarlo di cose così personali e difficile da metabolizzare non avrebbe fatto altro che rendere quella conversazione insostenibile <Mh d'accordo> una serata solamente loro anche se chiamarli uomini è decisamente eccessivo considerando l'età generale dei presenti. Non commenta quella scelta di parole arrivando a dargli la schiena, guardando quel misero panorama sotto di se <E' indifferente Shiro> già, guardare, stare seduto, nulla può cambiare la realtà dei fatti ne migliorare quello che è successo. Si stringe appena nelle spalle lanciando una veloce occhiata ai propri vestiti; in una diversa situazione non avrebbe esitato a vantarsi, mettersi in mostra ma ora quel complimento gli appare indifferente, si è vestito, questo è ciò che conta <Tu come stai? Ti vedo bene> girando il busto per inquadrarlo, sottoporlo al giudizio delle dorate.

21:01 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Ascolta l'uomo che parla mogio ed è evidentemente giù di morale, capisce in parte come si sente; nel suo piccolo l'ha vissuto pure lui quel tipo di tristezza e frustrazione. Si affianca all'uomo appoggiando i gomiti sulla balaustra del bel vedere e poggiando la testa sulle mani. L'uomo che ha imparato a conoscere di questi tempi sembra totalmente ingabbiato dalla tristezza e dalla frustrazione. Lo guarda con la coda dell'occhio cercando di capire cosa possa passare per la sua testa e trovare il modo migliore per aiutarlo a riprendersi, alla fine non arriva però a niente e decide di lasciar parlare i gesti piuttosto che le parole. Si rizza sulla schiena e allunga il braccio cercando di andare a poggiarlo delicatamente sulla spalla dell'uomo; se vi fosse riuscito l'avrebbe mosso in su e in giù sulla schiena dell'uomo come per consolarlo e mostrargli vicinanza <Non c'è bisogno di fingere, Shizuka mi ha detto che non stai bene.> dice con tono gentile, quasi volesse interpretare una sorta di fratello maggiore per il Sumi che in realtà è il più anziano tra i due <So che avete perso un compagno e posso capire come tu ti senta...> non c'è traccia di pietismo nella sua voce, semplicemente un resoconto dei fatti ed una omissione, Shizuka gli ha anche detto di essere preoccupata, ma questo è meglio non dirlo al Sumi, potrebbe farsi altre paranoie e in questo momento non sono necessarie. <Parlane con me, non avrò la tua stessa esperienza, ma parlare serve. Non sono una persona che giudica o che critica, fingere di stare bene ti rinchiude solo in una gabbia di tenebre dalle quali sarà sempre più difficile venirne fuori.> dice serio ma non guardando negli occhi l'uomo limitandosi a fissare il paesaggio sottostante. <Mi è capitato una volta di stare come stai tu, ho tenuto tutto dentro e alla fine sono esploso facendo una cosa pericolosa> dice rivelando una parte della sua storia. La sera nella quale, poco dopo essere entrato negli anbu, si trovava proprio lì a riflettere sulla vita e sulla morte ed ha incontrato Shizuka alla quale ha rivelato il suo segreto più grande, quello che non dovrebbe essere mai rivelato. Solo dopo tutta questa sequela di parole il ragazzino si degna di rispondere alla domanda del Sumi <Sto bene, le cose vanno meglio sia sul piano lavorativo che su quello degli allenamenti, poi vabbè lo sai, anche il piano affettivo sembra avere ingranato> non c'è una vera emotività nel raccontare queste cose al momento, semplicemente gli sta facendo una "cortesia" a rispondergli, non vuole che l'attenzione sia su di lui questa sera. Si gratta il tatuaggio sul collo senza pensarci, ogni tanto quel dannato prude. Il giovane emette un piccolo sbuffo spazientito, con quello degli anbu non ha avuto tutti questi fastidi.

21:18 Kan:
  [Cima] La vicinanza di Shiroichi non gli dispiace tutto sommato, non fa nulla per allontanarsi od allontanarlo seppur non lo guardi quasi mai in viso ne negli, voltandosi solamente quando è il Nara a raggiungerlo. Corruccia appena la fronte, labbra serrata, preso in contropiede dal gesto altrui, una sorta di carezza consolatoria lungo tutta la schiena cercando di farlo stare meglio. Comprende la bontà d'animo altrui così come comprende la bontà di quel gesto del tutto improvviso accompagnato da una rivelazione, Shizuka ha parlato con lui. Sospira pesantemente, non può impedire alla Kokketsu di parlare con gli altri, specie con chi si fida <Shiroichi> richiamandolo con il nome intero, più serioso e nel farlo il viso viene voltato, le dorate iridi s'incastrano in quelle di lui <Smettila> veloce l'occhiata al braccio a contatto con la propria schiena, a quel tocco datogli. Non è nelle condizioni di accettare simili consolazioni, certamente non da altri che non siano la rossa o qualcuno a lei strettamente vicino ed al momento vi è solo un'altra persona <No, non puoi capire> non può sapere come ci si può sentire nel trovarsi in una condizione del genere. Non augurerebbe a nessuno una simile esperienza, per di più se a morire è una persona che, bene o male, consideri un'amica, qualcuno che si è avvicinato abbastanza da sentirti confessare, con cui hai condiviso parte della tua vita. Nonostante Sango non è mai entrata nelle grazie di Shizuka e nonostante la Kokketsu sia sempre venuta prima, l'Ishiba ha fatto inevitabilmente parte dell'esistenza del Sumi, l'ha portato a ragionare su alcune cose, l'ha avvicinato, ironicamente, alla stessa Shizuka <Parlare non riporterà in vita Sango o l'altra ragazza, parlare non serve a nulla> anche volendolo fare, non saprebbe come esprimersi ne cosa dire per far capire un minimo l'entità del dolore che prova, di quanto stia realmente male. Persino con la rossa non è riuscito ad esprimersi totalmente sentendo le parole morire in gola <Si? Anche tu hai visto morire un compagno di squadra che consideravo amico? Anche tu hai lasciato morire una persona che avresti dovuto salvare? Anche tu hai dovuto trasportare una compagna di squadra morente fino all'ospedale?> tali quesiti si rispondono da soli mentre si volta totalmente per porli. Non ha chissà quali peli sulla lingua ma si allontana, si scosta dalla ringhiera in legno facendo qualche passo indietro, respirando profondamente, cercando una sorta di calma interiore. Le parole di Shiroichi alleggeriscono la tensione ed il momento <Con la ragazzina dello sfondo?> riferendosi ovviamente alla parte affettiva <E' per lei il tatuaggio sul collo?> l'ha notato, nonostante tutte le parole e la condizione in cui riversa, i nuovi dettagli del Nara non sono sfuggiti.

21:41 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Il ragazzino si aspettava che il Sumi avrebbe potuto reagire male, non hanno quel grado di confidenza tale da permettergli quella libertà quindi si limita a togliere la mano e a riportarla sotto il mento lasciando che nuovamente la testa vi si posi sopra. <Parlare non serve ai morti, come non gli serve la tua disperazione Kan> senza l'onorifico, non per mancargli di rispetto ma per tentare ancora una volta di diminuire le distanze, quantomeno quelle emotive, col chuunin. <Ho visto morire Kaori, ho provato a salvarla e non ci sono riuscito. Ho sentito la sua vita sfuggirmi dalle mani senza poter fare nulla per fermarla. Ho urlato, ho imprecato e ho maledetto tutti i Kami che conoscevo.> dice il ragazzino, la storia che ha raccontato al Sumi è falsa, ma le emozioni che lui descrive le ha provate davvero che il chuunin ci creda o meno. <Il fatto che fosse un genjutsu non ha reso le emozioni più facili da affrontare, anzi se possibile ha toccato tutte le corde giuste per portarmi sull'orlo del baratro.> dice serio il ragazzino non facendogliela però pesare, racconta le cose come se le avesse lette su di un libro, ricorda perfettamente le notti insonni passate a disperarsi a piangere e a girare il villaggio come un'anima in pena alla ricerca di redenzione per il suo gesto, esattamente come adesso sta facendo il chuunin <Non ci conosciamo molto bene Kan, questo è vero, ma sei il ragazzo di Shizuka e se per lei sei importante in qualche modo sei importante anche per me.> forse non è il miglior modo per esprimere affetto nei confronti di una persona ma è un modo anche quello. <Stare così non aiuta te, non riporterà in vita il compagno caduto né l'altro morto. Sai chi aiuta? Il killer, ha ottenuto quello che voleva e con Kore in ospedale e te in queste condizioni lui è libero di spadroneggiare in giro.> il ragazzo è serio nel suo dire ma non ha il tono di una ramanzina, questa è l'ultima cosa di cui il Sumi ha bisogno in questo momento a suo parere. <Sei il ninja più intelligente che conosca e lasciarsi prendere dalle emozioni così per quanto denoti quanto tu ci tenga a fare bene il tuo lavoro ti... blocca... non è questo il momento per deprimersi, questo è il momento di andare a caccia di quel bastardo, fai questo e poi potrai deprimerti quanto ti pare> dice serio guardandolo solo adesso negli occhi <Ti porto anche ad ubriacarti se ne senti la necessità, ma dopo che avremo preso quel Noribiki> gli rifila un occhiolino complice, durante il loro primo incontro il Sumi gli ha detto che lo avrebbe portato a bere, questo scambio di ruoli magari potrebbe risvegliare qualcosa nel bianco, o almeno questo è quello che il Nara spera. La domanda personale arriva e lui arrossisce leggermente; perché arrossisce sempre quando si parla di Kaori? <Sì, con lei, abbiamo già fatto un primo appuntamento> sorride imbarazzato; ma l'imbarazzo scompare nel momento in cui arriva la seconda domanda <Questo? No questo me lo sono ritrovato dopo essere finito sotto un genjutsu, mi fa sentire strano.> rivela il ragazzino, ha iniziato a sentirsi strano quando pensa ai suoi familiari o a Katai e a quello che hanno vissuto; dovrà incontrarsi con lui per vedere se anche a lui è successo lo stesso oppure se questa conseguenza se la sia beccata solo lui.

22:10 Kan:
  [Cima] Non sa in che modo avrebbe cercato di consolarsi, quello che sta vivendo è un periodo buio della propria vita, è difficile essere allegri e sorridere ma le parole del Nara sono al pari del ronzio di una mosca al proprio udito, fastidiose e non perchè vanno a toccare corde delicate, per lo più le trova vuote, avanzate giuste per <Mi parli di disperazione ma l'unica che tu abbia mai provato si è rivelata falsa, Shiroichi. Tu non sai neanche lontanamente cosa voglia dire stare male e vivere con la consapevolezza di non poter rivedere nessuno> la sua storia con la bionda è completamente diversa. Un genjutsu gli ha fatto credere di averla persa ma adesso è con lui, può vederla tutti i giorni, può sentirla, ha risolto un problema, ha alleggerito il suo animo mentre il bianco no. Kushina in passato, Sango adesso, i medici fuori dalle mura, quella ragazza a Suna, tutti muoiono intorno a lui, tutti perdono la vita. Le labbra vanno a serrarsi, torna a guardare il panorama ma tenendo una certa distanza dal ragazzino, una distanza fisica ma esemplare su quanto, effettivamente, stia cercando di tenerlo lontano impedendogli di avvicinarsi, di entrare a far parte di quel circolo vizioso. L'ascolta, una storia ripetuta nuovamente, una storia falsa priva di vere ripercussioni, anzi, sono proprio quegli eventi ad averlo avvicinato ulteriormente alla ragazza e non il contrario <Adesso Kaori dov'è?> una semplice domanda al termine di tutto, palese la risposta così come è palese l'obiettivo a cui vuole arrivare. Inspira ed espira, un groppo in gola si forma, le viscere si attorcigliano ogni volta che ripensa a quella notte; un buco si crea dentro di se, il dolore non diminuisce, il voltastomaco aumenta, la nausea, una sensazione costante di vomito. Il silenzio aleggia intorno al bianco, evita di commentare ma memorizza ogni parola distogliendo lo sguardo, dorate iridi portate al cielo terso, costantemente occupato dalle nuvole <Il killer ha già una lapida con il suo nome, non appena lo troverò> ha già deciso cosa vuole fare di lui e non intende tornare indietro su questo, deve morire, deve pagare per quello che ha fatto, lo deve alle vittime e l'ha promesso a Kore prima di portarla via. Shiroichi ha colto il punto, andare a dargli la caccia, andare da lui per mettere fine a quella vita insulsa che sta vivendo ma un termine in particolare spicca, fare il suo lavoro. Essere ninja lo è? In questo momento non si sente uno shinobi, non sente neanche la necessità di possedere quelle abilità, non ha bisogno del chakra ne delle proprie arti bensì desidera essere così, normale, quasi ordinario perchè, in caso provasse ad usare quelle straordinarie capacità che i Sumi gli han donato, fallirebbe <Avremo?> sospirando <Tu non farai nulla. Tu starai a casa con la tua amica senza intrometterti. Questa cosa la risolveremo io e Kore> tassativo su questo, non ammette interferenze da parte dell'altro, neanche ricambia l'occhiolino od il sorriso <E non ho voglia di bere> starebbe solamente peggio, si conosce, sa com'è quando tocca alcol e non è nelle condizioni ottimali per farlo finendo per stare ancor più giù. L'osserva arrossire, divenire un piccolo peperone nel nominare la bionda <Com'è andato?> chiede, giusto per prassi, sapere qualcosa di lui e di come procede quella vita appena sbocciata ma il tatuaggio è diverso, appartiene ad una conseguenza <I genjutsu non lasciano segni. L'hai fatto esaminare da un esperto? Potrebbe essere un sigillo> la prima ipotesi che gli sovvien sul momento senza avere nulla in mano.

22:36 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Il ragazzino è punto sul vivo dall'osservazione del Sumi <Il fatto che si sia rivelata falsa non mi ha impedito di star male in alcun modo> dice il ragazzino ribattendo al commento del chuunin, vero a lui le cose sono andate bene, qualcuno ha premuto il tasto rewind per lui e l'ha trasportato in un mondo migliore, un mondo nella quale Kaori è viva e lui è finalmente libero di poter vivere la sua relazione con lei senza più lo spettro di non piacersi l'un l'altra. Ma quando l'ha creduta morta il Nara ha reagito alla stessa maniera del Sumi, voglia di vendetta e che nessuno si intromettesse nella sua personale crociata; quindi quanto è diverso il valore delle emozioni provate dal Nara paragonato a quelle che sta provando il Sumi? Per Shiroichi è nullo. Se non avesse rincontrato Kaori proprio lì probabilmente la crederebbe ancora morta e il Sumi non avrebbe potuto ribattere su nulla. Sa bene poi dove vuole andare a parare domandandogli dove si trovi la bionda quindi non risponde, è ovviamente una domanda retorica. Ascolta i propositi di vendetta dell'uomo e non ribatte, avrebbe fatto lo stesso anche lui. Ma poi una cosa detta dal genetista lo fa intervenire, mandando a farsi benedire tutto il tipico protocollo che Shiroichi usa per rapportarsi alle persone <Capisco il tuo proposito di vendetta e so che molto probabilmente lo dici anche per proteggermi, ma potrai dirmi cosa fare solo se saremo in squadra insieme per il grado. Sono libero di indagare come e dove mi pare, dei miei amici hanno rischiato di morire e il killer uccide donne innocenti, non me ne starò con le mani in mano in attesa che voi o gli anbu catturiate o uccidiate il killer, per impedirmi di agire dovresti solo incatenarmi da qualche parte> dice il ragazzino serio con l'ardimento negli occhi fissando l'uomo con intensità <Se dovessi avere delle notizie rilevanti sarai il primo a saperlo, ma non dirmi di starmene in panchina perché non lo farò> dice serio mettendo fine a quel discorso dal suo punto di vista, oramai si è intestardito. <È andato bene, credo, era il mio primo appuntamento, si è messa a piangere, mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio, però dice che devo andare in posti un po' più da giovane e non so quali potrebbero essere. Ero proprio alla ricerca di posti da giovani quando mi hanno fatto questo. Mi sono ritrovato in una realtà strana in cui mio padre era il dittatore supremo di Kagegakure e aveva schiavizzato alcuni clan e sterminato altri... che strano> accenna a ciò che gli è successo il ragazzo <Magari è una tecnica particolare... se non era un genjutsu che potrebbe essere?> chiede curioso di sentire la sua opinione in merito, per poi rispondere all'ultima domanda <Non ancora, ho mandato una foto a Shizuka, lei tatua, magari conosce qualche tecnica che possa spiegare cosa è successo e perché questo tatuaggio sia strano, quando penso ai miei genitori oppure a Katai mi sento confuso, un po' come se qualcosa fosse fuori posto, non saprei come spiegarmi meglio> dice il ragazzino titubante.

23:04 Kan:
  [Cima] E' fin troppo evidente come l'altro non capisca o non vuole capire, l'emozioni scaturite da quella vicenda sono sfumate, risolte nel nulla nel momento in cui Kaori è ricomparsa mettendo fine ad una bugia. Eventi imparagonabili perchè il dolore provato dal Sumi è per sempre, nulla avrebbe riportato indietro il tempo modificando la storia; per tutta la vita quel peccato da lui commesso l'avrebbe seguito come un'ombra ogni singolo giorno <Il tuo male è come quel genjutsu. Falso.> non si schioda dal proprio punto di vista, per lui quello è nulla, il niente più totale, impossibile paragonare la falsità, la fantasia alla cruda realtà del mondo. Nel fare ciò prende una decisione, agire da solo con Kore, muoversi in concomitanza con lei senza permettere ad altri di intromettersi, in particolar modo al Nara verso cui Shizuka prova affetto. Se anche lui dovesse perire nell'impresa non se lo perdonerebbe mai, oltre a perdere qualcun altro sarebbe costretto a vedere la tristezza e la rabbia di Shizuka con i sensi di colpa ad aumentare considerevolmente. Non può permetterglielo in modo alcuno, anzi, avrebbe fatto di tutto pur di tenerlo fermo al villaggio, in casa sua. Le parole altrui continuano, determinate quanto strafottenti pretendendo di far qualcosa, mandando in aria ogni tipo di sicurezza <Vuoi una lezione ninja Shiroichi? Un futuro Hokage dovrebbe sapere che il grado di uno shinobi non ha valenza soltanto in una missione ma in qualsiasi attività ninja e in qualità di tuo superiore, ti ordine di non fare nulla e non intrometterti> perentorio, diretto, senza remora alcun nell'impartire quell'ordine a colui che, a conti fatti, un è genin con meno esperienza rispetto al bianco <E faresti meglio ad obbedire o non mi farò problemi a mandarti in ospedale in fin di vita> passando, questa volta, alle minacce vere e proprie <Non permetterò che rischi la vita anche tu> eppure il chakra non viene richiamato nonostante tutto, il bisogno di portare a galla quell'energia non sopraggiunge. Minacciare senza avere le armi per farlo, senza avere nulla che sia in grado di mettere in pratica quanto detto, almeno per adesso. Spera vivamente di non doverlo fare, Shizuka non la prendere bene, probabilmente sfocerebbero in una litigata senza fine. Ode l'andazzo dell'appuntamento, la presenza di un bacio, tutto molto carino se non fosse che è collegato a quanto accaduto. Assottiglia lo sguardo nel sentire la storia da lui raccontata, ritrovarsi in una realtà con un padre dittatore, clan morti e schiavizzati. Di cose strane ne ha sentite ma questa le supera tutte <Non lo so, non ho mai sentito parlare di tecniche simili> ammette in maniera franca, nessuno gli ha mai parlato di poteri del genere ed ecco come subito abbia tirato in ballo la Kokketsu. Scuote il capo <Shiroichi, usalo ogni tanto quel cervello> nuovamente serioso quanto perentorio <Se è comparso dopo un evento del genere non potrà mai essere un tatuaggio. Un tatuatore non saprà mai darti una risposta. Per quanto riguarda le tue sensazioni, fai qualche ricerca in merito, mi sembra il minimo> la prassi quando si ha qualcosa che non va.

23:23 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Il Sumi non si scolla dalla sua idea così come il Nara non si scolla dalla propria, hanno punti di vista discordanti, ci sta, Shiroichi non se la prende più di tanto, rimane impassibile come se avesse eretto un muro infrangibile. <Questa lezione l'ho imparata molto tempo fa.> risponde serio, non ha senso commentare oltre, Kan vuole far valere la sua posizione su di lui? Lo fa sentire meglio? Va bene <Non farò nulla> dice il ragazzino, cercando il più possibile di fare un'espressione contrita, perché se è vero che Kan ha autorità su di lui in quanto chuunin è anche vero che quell'autorità gli manca quando si tratta di Taiyo, vorrà dire che sarà il mascherato ad indagare invece del Nara. <Ti ringrazio> dice semplicemente il ragazzino alla premura del bianco, apprezza davvero il pensiero questo è chiaro, ma non basta sapere che quel ragazzo è in pena per la sua incolumità per farlo desistere dal cercare il più possibile di dare una mano agli amici. Il discorso verte poi nuovamente sul suo tatuaggio <Non sono mica stupido, so che non è un tatuaggio normale, ma magari può scoprire qualcosa in più di quello che so io> dice il ragazzino ribattendo quando gli viene detto di usare il cervello <Ma al momento non conosco esperti di sigilli, parto escludendo le cose più facili da escludere e poi vado più nel dettaglio... ho letto da qualche parte una frase “Una volta eliminato l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verità.” Se un genjutsu non lascia segni cosa potrebbe essere stato? L'unica cosa che so è che sono stato attirato da un canto dolcissimo in una strada del centro del villaggio, mi sono addormentato e quando mi sono svegliato dittatura Nara, siamo stati per un po' in quel mondo e poi di nuovo mi sono addormentato ed eravamo di nuovo qui. La cosa strana è che prima c'era un negozio di tatuaggi, poi quando siamo tornati non c'era più, una vecchia poi sembrava convinta che saremmo venuti a cercarla... e poi ha detto un'altra cosa> il ragazzino ci riflette un attimo, non ricorda precisamente la frase per via di una parola che lui non ha mai sentito <Non si deve interferire col Multi... Multi...Multiverso!> ce l'abbiamo fatta abbiamo partorito <Ma cosa cavolo è un multiverso?> chiede interrogativo al bianco sperando che ne sappia più di lui.

23:43 Kan:
  [Cima] Non si fida molto di quella frase, non crede abbia effettivamente compreso ma non aggiunge altro e di certo non può sospettare la seconda identità altrui, ergo, si fa andare bene quell'acconsentire. Ha risolto un problema, una pensiero in meno in quella crociata; se Shiroichi non s'intromette allora può stare tranquillo, può evitare che Shizuka soffra. La consapevolezza di sta rischiando la vita nuovamente si aggiunge a tutti i motivi per cui non riesce a dormire, permettere a qualcun altro di morire con lui è inaccettabile e la Kokketsu non deve soffrire ulteriormente, non più di quanto farebbe se il bianco morisse realmente. Deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva mentre passano a quel tatuaggio assottigliando lo sguardo; dubita che qualcuno sia in grado di dargli una risposta soddisfacente, neanche la chunin nonostante sia ampiamente più forte di lui. Andare per esclusione può essere un metodo efficace per risolvere un caso, districarsi nei crimini solo che al momento il ragazzo si trova in una situazione spinosa, diversa da qualsiasi cosa abbia mai affrontato probabilmente <Sei finito in un'altra realtà diversa dalla nostra, a meno che non sia una tecnica, dovresti ragionare non sull'improbabilità della verità ma sulla fattibilità dell'impossibile> insomma, pensare che l'impossibile sia possibile, ritenendolo fattibile e vero più di qualunque altra cosa. Alza velocemente le spalle al di lui quesito, non ha una risposta in merito, non sa con cosa ha a che fare ed al momento non è di suo interesse scoprirlo. Tale evento è un'inezia, un niente in confronto a quanto sta passando <Un canto, una realtà e un negozio scomparso...sei più ritornato li? A volte tornare nel luogo del misfatto può essere utile per capire cosa è successo o trovare degli indizi in merito. Perchè il canto? Cosa simboleggia questo negozio?> tante domande che l'altro dovrebbe farsi indagando sul posto effettuando ricerche approfondite una dietro l'altra come si conviene ad un detective di questo tipo e poi un'ulteriore mistero sopraggiunge. Inarca il destro sopracciglio trovando il tutto ancor più assurdo di quanto già non sia <Multiverso?> sospira scuotendo il capo <Non lo so> nonostante abbia qualche teoria sul significato della parole non l'espone, le tiene per se non potendo avere una buona dose di sicurezza <Non ho elementi sufficienti per risponderti ma sono quasi sicuro che questa vecchia sia la chiave. Trovata lei, probabilmente troverai anche le risposte che cerchi> un qualcosa di ovvio agli occhi del bianco.

23:57 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Il discorso assassino di suna è concluso ma non chiuso, non dal punto di vista di Shiroichi perlomeno, ma lasciamo credere al bianco di sì, almeno avrà un pensiero in meno in testa, anche se avrebbe voluto che l'uomo lo aiutasse dandogli informazioni piuttosto che gli impedisse di agire come poi invece ha fatto; cavoli, Shizuka gli ha detto di fare attenzione e Kan gli dice di non pensarci nemmeno? Si sono proprio ribaltati i ruoli questa sera. <Una realtà diversa dalla nostra? È possibile?> chiede il ragazzino perplesso <Non è più probabile che qualcuno si sia inventato una nuova tecnica di genjutsu in grado di lasciare segni?> dice in tono interrogativo mettendosi a pensare e guardando il bianco <Non ci sono andato, volevo evitare di andarci da solo, probabilmente ci andrò domani sera con Katai> lo sguardo del Nara si ottenebra per più di qualche secondo, il Nara è come spendo; tutto ad un tratto non è più sul monte dei volti di pietra ma nel vicolo vicino al negozio di tatuaggi, Katai è lì con lui così come Ahmya, Akainu è incatenato ai piedi di una statua. Non è reale.Non è reale..Non è reale... Il ragazzino scuote la testa, lo sguardo da vitreo ritorna vivo e lui scuote la testa <S..Scusa dicevo che ci andrò domani con Katai-kun, non simboleggia nulla è un negozio di tatuaggi in apparenza normale, solo che nel negozio non c'era nessuno, almeno così sembrava> dice il ragazzino che nel frattempo a seguito di quella visone ha iniziato a sudare freddo senza motivo; cosa è successo? <Non ho indizi su dove trovarla, è sparita in una nuvola di fumo senza lasciare traccia> dice il ragazzino seriamente, sa anche lui che deve cercare la vecchia, ok che lui non è al livello di intelligenza del genetista però cavolo lui è sia detective che anbu, fino a prova contraria sa come si segue una pista.

00:14 Kan:
  [Cima] Discorso killer chiuso, in maniera definitiva per il bianco. Deve mettere la rossa al corrente di quella discussione, di ciò che ha detto al Nara e di come ha intenzione di muoversi ma in tutto questo ancora non ha preso una decisione sul proprio futuro. La discussione con il ragazzino non ha portato a nulla, a nessuna delucidazione ne ad un'epifania di tale portata. Pensa e ripensa continuamente, il suo futuro, cosa l'attende? Qual è il futuro a lui designato? Ha bisogno ancora di tempo per arrivarci, per capirlo <Oramai penso che tutto sia possibile solo che non lo sappiamo> ogni cosa è fattibile in quel mondo, tutto diviene probabile nel momento in cui una persona è in grado di vedere i morti persino. Chissà cos'altro riserva quell'esistenza <Se lasciasse segni sarebbe più simile ad un ninjutsu, non trovi?> logicamente pensa direttamente alle arti magiche, un'illusione non può snaturarsi così tanto anche se di genjutsu ne capisce poco e nulla <Non so chi sia questo Katai ma se ti fidi> meglio per lui, ha un compagno su cui può contare. In pochi attimi l'espressione del Nara cambia, inizia visibilmente a sudare freddo, si ferma nel parlare, lo sguardo è ottenebrato; corruccia la fronte girando il busto per poter guardare alle proprie spalle ma non vi è niente, solo uno spiazzale vuoto. Attimi veloci in cui l'altrui voce torna a farsi sentire <E' un negozio scomparso, questo non lo rende normale. I negozi non svaniscono nel nulla> la storia gli puzza ampiamente e sembra che il Nara non riesca ad accorgersene. Probabilmente possiede più indizi di quanti crede pur non riuscendo a vederli <Per questo devi tornare sul luogo da cui tutto ha avuto inizio. Quello è il tuo punto di partenza per trovarla. Se inizi a girare alla cieca non la troverai mai> troppo scontato da parte del bianco mentre osserva la notte sopraggiungere, arrivare immancabilmente. L'ora è tarda ed è tempo di tornare a casa <Io me ne torno a casa comunque, sono stanco> non dorme da giorni, non riposa bene, è tanto già essere in piedi a quell'ora insieme al ragazzino <Fammi sapere cosa scopri domani e come continuano le cose con Kaori. Buonanotte> cenno del capo rivolto al ragazzo andando a dargli le spalle, incamminandosi verso il sentiero che conduce al villaggio e da li fino a casa. [END]

00:32 Shiroichi:
  [Monte | Cima] Il pensiero del chuunin viene assimilato dal ragazzino, non è propriamente convinto che questa cosa sia vera ma non ha nemmeno la possibilità di escludere del tutto quella ipotesi <Magari un misto di entrambe, dopotutto se si può applicare il proprio chakra a delle armi perché non si potrebbe applicare una tecnica ninjutsu ad un'arte illusoria?> chiede curioso, dopotutto lui vorrebbe imparare il genjutsu e ha pensato che se fosse possibile vorrebbe creare una tecnica che abbia in sé sia caratteristiche di ninjutsu che caratteristiche da genjutsu; scoprire che qualcuno l'ha già fatto renderebbe il Nara più speranzoso nel riuscire a creare effettivamente una cosa del genere. <Sì, è un bravo ragazzo, lo conosce anche Shizuka> dice sorridente come se ovviamente il parere della rossa fosse garanzia di qualità, ovviamente per lui lo è e, visto che il Sumi sta con lei, dovrebbe esserlo anche per lui; o almeno così la ragiona il Nara. Dopo la visione la voce del ragazzo sembra essere meno sicura di sé ma per aiutarsi a tornare alla realtà inizia a stilare una lista delle cose da fare riguardanti quel negozio sparito nel nulla <Infatti è proprio da lì che voglio partire, poi bisognerebbe anche vedere se per caso appare sempre lì oppure può farlo in altre zone del villaggio, o se appare ad orari particolari; ci sarebbero troppe cose da controllare> Infine l'uomo annuncia di essere stanco e che se ne torna a casa; meglio così, dopo quella visione nemmeno il Nara è troppo convinto di voler rimanere fuori a parlare. <D'accordo, grazie per il tuo tempo Kan> dice il ragazzo <Prenditi cura di te stesso e se hai bisogno chiama, ci metto due secondi a mollare tutto e a raggiungerti> dice il ragazzino offrendo ancora una volta aiuto all'uomo la cui risposta però è un silenzio che lascia intendere che non chiamerà affatto. <Ti aggiorno sicuramente su entrambe le cose, buonanotte> dice donando un ultimo sguardo al canuto che intanto inizia a scendere dal bel vedere. Aspetterà qualche minuto per scendere per dare il tempo al Sumi di allontanarsi in modo da stare solo con i suoi pensieri intanto lui si asciuga il sudore dalla fronte e prende il ninjaphone, deve assolutamente scrivere all'Uchiha. Una volta fatto questo andrà a posare il ninjaphone nella tasca manica e inizierà a scendere anche lui per il pendio tornando a casa[End]

Shiroichi si incontra con Kan per informarsi di come sta a seguito della missione fallita. Il ragazzo prova ad offrire il suo aiuto al chuunin per catturare l'assassino ma l'uomo rifiuta facendo anche valere il suo grado per impedire al Nara di agire. Il Nara decide allora che sarà Taiyo ad indagare su quella faccenda. Nel frattempo Shiroichi racconta a Kan di come ha ottenuto il suo nuovo "tatuaggio" e del fatto che deve indagare sul negozio e sulla vecchietta. Mentre parlano Shiroichi ha una visione di quella realtà parallela e inizia a sudare freddo, il tutto dura solo qualche secondo.