Post Cure

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con Akainu

09:28 Utente anonimo:
  [Stanza] Il suo lettino non è diverso da quello degli altri pazienti, ma dento il separè delle tende bianche è come se lei non esistesse, nessuno degli altri potrebbe dire di averla sentita parlare, lamentarsi o fare qualsiasi cosa. In effetti se ne sta lì usando il ninjaphone con la mano sinistra e carezzando Sunodeki alla destra del letto di tanto in tanto con la mano medesima, senza allargare troppo il braccio le cui fasciature sono avvolte sotto il camice, visibili sono invece quelle che circondano la calotta cranica da cui ancora sta espellendo il trauma ed il sangue in eccesso del colpo in testa. Non avendo ancora mai comprato delle cuffie non ha guardato molti video ma ha trovato una app per leggere libri, solo che quelli gratis hanno del bizzarro contenuto quindi come ora si stia imbattendo nel manuale "101 modi per addormentarti con la respirazione konjiba" c'è poco da stupirsi. Da che la Sabaku non si sente a che sembra fare degli strani tentativi, gonfiando i polmoni e trattenendo il fiatop fa delle smorfie, le ci manca giusto l'asfissia auto indotta da apnea intermittente., l'esercizio prevede infatti di iniziare da 10 secondi di apnea, espirare, riprendere aria e farne undici, e così via uno in più per volta. Al momento non è ancora diventata verde ma è arrivata a 22, non sta dormendo e ha il telefono sulle gambe con tutto un piano di presentazione dell'esercizio che parte dal "senti il diaframma e contrai il eprineo" fino alla posizione del sole per terminare il pratico di oggi.

09:40 Akainu:
  [Stanza] Appresa la notizia senza conoscerne le reali condizioni mediche, si è diretto più velocemente possibile verso l'ospedale di Kusa senza guardarsi indietro. Ha corso per le strade sotto la pioggia noncurante della propria salute o delle proprie condizioni al ritorno. Corre tra quei vicoli, passi veloci, grandi falcate una dietro l'altra mentre il cuore batte all'impazzata; Kore è tornata da poco e si ritrova in un letto di ospedale per una missione finita male, spera vivamente che l'artefice sia morto o ci avrebbe pensato da se a mettere fine a colui che l'ha costretta alla sedentarietà in quel posto. L'outfit si dimostra leggermente cambiato rispetto al solito con qualche modifica ed accortezza capaci di renderlo più libero. Sul busto indossa solita maglietta bianca smanicata coprendo il ventre ed il petto seppur ne lasci scoperta una piccola parte su cui sono in bella vista le cicatrici; pantaloni di un blu scuro a ricoprire le leve inferiori caratterizzati da svariate pieghe nella zona della coscia e del polpaccio. Ai piedi scarponcini di un marrone scuro tendente al nero di pregevole fattura, necessari per svolgere le attività di tutti i giorni, perfetti per il lavoro da shinobi. A coprire ulteriormente il busto un cappotto privato del cappuccio, colletto sollevato per occupare la parte posteriore del collo, lunga mantella discende fino alle ginocchia mentre le maniche risultano corte tenendo esposte le braccia deturpate; intorno all'orlo delle suddette vi una placca di metallo per tenerle alzate. Intorno alla vita un portaoggetti con al suo interno la classica spada di chakra e l'arco, utili per quelle missioni in cui le armi vengono meno ed infine, sulla schiena, vi sono due foderi contenenti una katana ed una ninjato, entrambi legati al busto tramite un paio di fasce leggermente dorate. Oltrepassa la soglia dell'ingresso dell'ospedale, totalmente fradicio al pari di un pulcino, diretto alla reception si fa indicare la stanza della paziente in questione, non senza impuntarsi per poi dirigersi alla volta del luogo attraverso corridoi, salendo scale così da giungere nel punto indicato. Inspira ed espira aprendo la porta, entra, si guarda intorno ricercando il letto suggerito e lo vede, coperto interamente dalle tendine. Si avvicina dal lato destro andando a scostare una delle ante per poter mostrarsi <Kore> verdi iridi piantate sul viso della ragazza. Testa totalmente fasciata, fasciature sul braccio, drammatica la visione tanto da portarlo a schiudere le labbra, immobile. Nient'altro viene notato, ne il ninjaphone ne quello che sta guardando, le attenzioni sono unicamente su di lei. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

09:53 Utente anonimo:
  [Stanza] Akainu le aveva scritto che sarebbe venuto, c'è da stupirsi che l'abbiano fatto entrare ancora semi-gocciolante come le si presenta oltre la tenda, trovandola seduta a fare esercizi di yoga evidentemente per dimenticare che nessuno le stia dando notizie. Ha cercato su ninjanet infatti ma fallendo miseramente. è stata una pioggia sfortunata, nulla da dire, ma finchè è in ospedale pare che la Sabaku non possa fare molto altro per progredire, se non aspettare. Gli occhi color sabbia scivolano ancora stancamente verso la figura neo palesata accanto al suo letto. <Akainu.> Ciuchino! Difficile dire se discerne in lui la tensione ma non si sdraia, se ne sta seduta, anche perchè ora che Shizuka l'ha curata e gli antidolorifici hanno perso efficacia come si appoggia in ogni direzione le fa male il braccio persino più del capo. <è un Noribiki, il killer, è un Noribiki, l'hanno preso?> Oh tu, angelo ustionato che porti notizie dal mondo esterno ne porti una buona? Lo sguardo è di una curiosità implorante verso l'altro, il tono mantiene quella solita compostezza ma è chiaro il contrito e quella specifica iniziale sembra quasi una vendetta, mentre tutti le hanno dato della pazza lei sapeva che c'era qualcosa che non andava in quel clan, ma nessuno ha creduto alle sue ossessioni, nessuno l'ha assecondata ed ora c'è un Noribiki forse ancora a piede libero che ammazza le giovani donne di Suna. <Ho sognato il Kazekage-Sama...> Come se avesse visto la luce annuncia quel fatto, ed evidentemente ad interpretarla come un'esperienza premorte deve esserci andata vicina

10:05 Akainu:
  [Stanza] Le labbra vanno a richiudersi, si adagiano mentre le verdi iridi non riescono a discostarsi da quella visione, per lui terribile. Richiude la tenda alle proprie spalle compiendo qualche altro passo in avanti, la mora chioma discende lungo la fronte occultandone parte della vista ma nulla vien fatto per liberarsene, niente lasciando il tutto al caso. L'arto destro si solleva al sentire il proprio nome pronunciato, la mano ne ricerca la guancia lasciandole una piccola carezza non ben definita, affettuosa ma anche alla ricerca di certezza, la comprensione se ella stia veramente bene oppure vi sia sotto qualcos'altro. Strofina tra loro le labbra a quella vista, certamente la prima volta che ella si riduce in quel modo <Come stai?> una domanda dai molteplici significati, come sta fisicamente, come sta psicologicamente, se ha bisogno di qualcosa, insomma, tutto racchiuso in un semplice quesito, niente di più, niente di meno. Schiarisce la voce mantenendo quella vicinanza al bordo del letto, tenendo le dita contro la di lei pelle, attento a non toccare le bende e la parte del capo ferita, evitandole qualsiasi altra sofferenza in merito ma poi la notizia su cui sia il killer giunge. Un Noribiki. L'assassino è un Noribiki. Tutto d'un tratto le fantasie della ragazza acquisiscono un senso, il suo denigrare quel clan, additarlo come traditore, come da spazzare via, tutto ciò nella mente del deturpato diviene reale. I Noribiki hanno fatto questo, loro si sono rivoltati, loro hanno osato trucidare la gente stessa di Suna. Il chakra comincia a muoversi all'interno del corpo, lo sente, incontrollato, indomabile, si espande in ogni direzione ribollendo ma senza darlo a vedere, mantiene l'espressione preoccupata, lo sguardo rivolto ad ella <Non lo so>. Non ha notizie a riguardo, non ha cercato di informarsi, adesso la priorità è ben altro <C'era anche Sango con te?> il messaggio di lei è stato chiaro, recuperare il corpo di Sango ma cosa è successo a conti fatti? Il tono è atono, privo di inclinazioni, voce rauca come sempre, difettosa come il suo intero aspetto <Cosa hai sognato? Ti parlava?> inclina appena il viso sulla destra, non molto curioso in effetti ma se può farle piacere, se può farla parlare per distrarla, allora tanto meglio. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

10:14 Utente anonimo:
  [Stanza] Seppur abbia ancora giorni di ospedale avanti a sè sembra che le cure abbiano fatto ben più che stabilizzarla, ne coglie il calore tiepido sul viso emaciato Akainu in quella carezza trovando uno sforzo eccessivo fatto dalla Kokketsu nel curarla oltre quel che sarebbe stato meramente necessario. Quella domanda tocca corde che la Sabaku sta continuando a tener trincerate nel proprio silenzio. <Un Noribiki...Male> A farle male sembra esser più qualcos'altro che le bende che circondano capo e spalla destra. La gamba sinistra si scosta lasciando maggior spazio ad Akainu che temporeggia su quel lato del letto seppur lo sguardo se ne distanzi ora qualche momento, occhieggia i lembi delle tende che la separano dagli altri pazienti. <Devo parlare con la Shinsengumi.> Un soffio, da quell'ente che all'effettivo non ha mai risposto alla sua candidatura ora ha bisogno, un traditore di Suna è un traditore di Kagegakure in questo governo, il fatto che sia un Noribiki altri non è che un incentivo alla sua determinazione. è arrivato il momento di liberare i kraken su quell'assassino. <Sì, c'era Sango...Ci ho provato a proteggerla, ma ho sentito la sua vita scivolare via dalle mie sabbie. Non siamo riusciti a portare via nè il suo corpo nè quello dell'altra ragazza.> Sa che l'altro aveva cercato la rossa, che la conosceva seppur sommariamente, ma quell'informazione non ha un tono di cordoglio ma di un freddo moto di una determinazione maggiore per lei. <Sì, mi parlava, ma credo sia stato il colpo in testa...Dubito che al Kazekage-sama piacessero così tanto i samoussa di capra come nel mio sogno.> Ammette ormai abbastanza lucida da ricordare solo sprazzi dei suoi deliri. <Che giorno è? Non è ancora il tuo compleanno vero?> Potrebbe aver dormito senza essersene accorta ma anche durante le cure quella sensazione di dormire fino a perdere il compleanno di Akainu sta diventando uno strano pallino

10:30 Akainu:
  [Stanza] La questione Noribiki sta diventando un problema più grande di quanto si possa immaginare, un problema non indifferente da risolvere e affrontare prima che peggiori ulteriormente. Quel clan l'avrebbe pagata, avrebbe piegato la propria testa ed ora, più che mai, gli serve l'intero supporto degli Uchiha ma come fare? Come può sguinzagliare il clan senza esserne il capo? Come può renderlo ostile agli occhi dei regnanti di Oto? Muovere una guerra, quello è l'obiettivo e sa bene di dover conquistare il potere per farlo, sa bene di doversi muovere ulteriormente verso una direzione più precisa. Incrementare la propria forza per avere ancora di più <I Noribiki la pagheranno> si arresta la carezza sul viso di lei concentrando le iridi in quelle dorate, ora ne è sicuro, non può lasciarli stare. Fino ad oggi ha sempre evitato ed impedito a se stesso di farsi coinvolgere in quella storia ritenuta una follia, non più. Si è convinto da solo della loro pericolosità, del loro essere traditori di Suna. Deglutisce portandosi di lato, sedendosi al fianco di lei una volta fatto un po' di posto e d'istinto, solamente adesso, avvicina il viso all'altrui dandole un piccolo bacio sulle labbra, niente di spinto, niente di eccessivo, solo un bacio, ennesimo gesto per sincerarsi della di lei condizioni <Dopo che ti sarai ripresa, ora devi riposare> abbassando finalmente la mano, portandola a contatto con le proprie gambe. Sospira mentre il chakra continua a ribollire dentro di se; non distoglie lo sguardo in quel continuo intento di capire come stia veramente. Non riesce a vedere troppo oltre ma può immaginare cosa significhi per lei quel fallimento, cosa voglia dire aver perso contro un clan rivale. Non gli interessa nulla neanche di Sango, si, le sue informazioni si sarebbero rivelate importanti ma passa totalmente in secondo piano adesso, la morte dell'Ishiba non fa altro che accreditare i suoi propositi <Conta solo che tu sia viva. Riportare dietro un corpo non le avrebbe restituito la vita> cinico forse, distaccato ma nient'altro di quella missione può interessargli che non sia Kore <Come si è svolta la missione?> sapere il modus operandi del Killer, cosa ha affrontato per ridursi in quel modo, come si sono mossi, dettagli fondamentali per poter agire. Solleva il destro sopracciglio notando come, nonostante tutto, Kore non si smentisca mai <Hai sognato di mangiare i samoussa insieme al Kazekage?> di tutti i sogni, questo è decisamente il più strano probabilmente ma oramai ci sta facendo il callo. Scuote il capo alla di lei domanda <No, è tra due giorni> ergo sono a mercoledì praticamente <Ma non è importante, pensa solo a riposare e rimetterti> ne ha altri di compleanni, quello può passare in secondo piano. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

10:42 Utente anonimo:
  [Stanza] La promessa di Akainu sui Noribiki è accolta dal suo profilo sinistro, si depone con cura in quel cassetto, insieme a quella di Kan ma soprattutto soverchiata dalla propria, intima e silenziosa, non dichiarata, di albergare nella demolizione di quel casato traditore. Nella vicinanza il viso della Sabaku sembra tornare al presente solo quando quel bacio leggero alle labbra viene richiamato. Parlerà con la Shinzegumi, sì, ma dopo, ed intanto non sa se gli Anbu abbiano fatto l'arresto del killer o se sia sfuggito anche a loro, eppure non menziona la presenza degli Anbu nella scena, non solo perchè accorsi alla fine ma anche perchè prossima ormai allo svenimento quando quell'intervento è avvenuto. Il corpo di Sango sembra sia un tarlo solo per la bionda che accosta il telefono con la mano sinistra oscurando lo schermo con gli esercizi di respirazione fino al comodino. <Potrebbe averla deturpata, come le altre.> Una sentenza atona la sua che continua ad usare il braccio buono per far di quella mano appoggio e trovarsi ad indietreggiare con le natiche fino a trovare la testiera del letto come uno storto sostegno che la vede gravare principalmente con il solo lato sinistro del busto sul cuscino. <Male.> Così si è svolta la missione, semplicemente male o non avrebbero perso un compagno ed una giovane, separarsi all'inizio potrebbe esser stato l'errore decisivo ma il suo è stato peccare di odio, preferire attaccare che difendersi ha forse concesso a lei e Kan la fuga o forse condannato quel che rimaneva della missione dopo la morte di Sango. Non lo sapremo mai, non è coi senni di poi che si costruiscono i buoni propositi. <Siamo stati accerchiati in un vicolo stretto, e sotto la pioggia, siamo rimasti scoperti da subito> Aggiunge solo quelle parole ma non va nello specifico, le labbra secche si arricciano tornando con le iridi mielate su Akainu. <Samoussa e tè nero caldo.> Specifica come se fosse importante prima di lasciar fluire un sospiro appena più leggero. <Sarò ancora ricoverata tra due giorni, vero?> Da un letto di ospedale sì, la cognizione del tempo va un po' a farsi benedire, gliene mancano almeno cinque da quanto ha detto Shizuka.<Tu come sai?>

11:00 Akainu:
  [Stanza] Le fa una promessa ed è intenzionato a mantenerla senza tirarsi indietro, nonostante ciò è presto per compiere azioni avventate. Come ogni altra cosa va studiata, preparata nei minimi dettagli comprendendo contro chi si stanno mettendo; lo scontro con il killer può fornire quella risposta, dar loro degli indizi e delle nozioni in più. Per il momento non s'informa su altro, non procede con quell'idea, troppo in anticipo rispetto alle di lei condizioni, alla forza della ragazza e del moro stesso. Se lei non è in grado di battere uno di loro, neanche lui può farlo probabilmente; ha già saggiato la forza di quella sabbia, l'ha sperimentata sulla propria pelle e seppur sia riuscito ad uscirne, ha riportato sul corpo una quantità di ferite non indifferenti. Ne segue i movimenti, il suo indietreggiare, attimi brevi in cui si alza di scatto dal letto per aiutarla, tenerla ferma e spingerla lentamente verso la tastiera così da esser comoda <Oramai è morta, anche se la facesse a pezzi, non sentirebbe nulla> il rispetto dei morti va bene fino ad un certo punto ma cercare di recuperare un corpo in una condizione come quella, è un tentato suicidio, per fortuna hanno optato per andarsene pensando a loro stessi. Sango è morta e con lei anche le informazioni relative al proprio clan, alla vecchia Oto, alla vecchia storia. Inspira ed espira osservando quella strada diventare ancor più lunga, il proprio destino, il proprio fato si allontana inevitabilmente. Deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva mentre ode la breve descrizione di come è andata quella missione; subito fa capolinea la parola accerchiati <Non era da solo? Quanti ne erano?> una squadra? Un'organizzazione? Qualcosa di più? Quelle informazioni sono vitali, se così fosse, il fallimento della missione potrebbe risultare meno impattante. La distesa della conversazione è lieve grazie a quel sogno da lei fatto <Allora per pranzo ti porto dei samoussa e del tè nero, penso lo preferisci al cibo di qui> esaudire il suo desiderio, il suo sogno <E un po' di takoyaki> quelli non devono mancare mai nella loro tavola. Alza velocemente le spalle al di lei quesito <Se ti hanno detto di stare qui, penso di si> non lo sa, mere ipotesi le sue, niente di veramente confermato <Preoccupato per te, in ansia per te> breve pausa <Felice di vederti davanti a me> di nuovo avvicina le labbra per lasciarle un altro bacio, questa volta più ricercato, un bacio prolungato ma senza mai eccedere. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

11:13 Utente anonimo:
  [Stanza] Accoglie l'aiuto di Akainu in quelle movenze per appoggiarsi contro la testiera anche se l'invalidità non è probabilmente di aiuto al suo orgoglio. <Ma a lui avremmo dato una soddisfazione in più.> Parlare con la Shinsengumi impelle per la Sabaku come necessità, sta diventando un principio e come tale e come sua abitudine una ossessione. <Era solo, ma riusciva a manovrare molte armi, è stata una pioggia all'inizio, poi neha fatta una trave...è la trave che mi è finita sulla testa.> Concede seppur sia abbastanza taccagna di dettagli, non sembra voler rivivere il suo fallimento fino a sviscerarne ogni particolare. L'altro sembra intenzionato a portarle dei Samoussa, ricordandole che non sta mangiando probabilmente sazia anche dalle soluzioni saline per sentirne una reale necessità del corpo ossuto ed avvezzo ad intermittenti digiuni ed abbuffate, abituato ad una condotta che si potrebbe definire bulimica ormai. <Mangi con me? Immagino tu abbia comunque da fare oggi.> Chiede in direzione dell'altro che si definisce preoccupato, non risponde inizialmente, si lascia baciare allungando la mano sinistra, movenze del braccio buono, per cercare il dorso della mano di Akainu poggiata sulle altrui gambe, un mero rilascio del peso debole e nulla più sulla stessa a permanere prima che quel bacio venga sciolto. <Sono troppo egoista, me ne sono guardata bene dall'allontanarmi dal ninja medico...è lui che mi ha aiutata a fuggire.> Concede in merito al fatto che sia viva, come se non fosse un merito ma un atto dovuto, separarsi e lasciare Sango scoperta l'ha mantenuta a quanto pare non casualmente più vicina ad un ninja in grado di curare, fortuna che la Ishiba non ha avuto dalla propria. Quelle parole ne cercano lo sguardo, sembra più arrabbiata che in lutto come se la perdita di un compagno fosse un turbamento più lieve rispetto a quanto appreso sul killer, il senso di perdita per la Sabaku è ormai corrotto negli anni, deteriorato.

11:29 Akainu:
  [Stanza] Non comprende quella fissa per il corpo dell'Ishiba, recuperarlo non serve a niente, di sicuro non spetta a loro quel compito ma a qualche famigliare se gliene restano <Sei sopravvissuta, nessun killer è soddisfatto di questo> da un certo punto di vista può considerarsi un fallimento anche per la controparte, non ha portato a termine la sua vocazione di assassino, in qualche modo ella dovrebbe sentirsi rallegrata di questo. Un'impresa impossibile ovviamente ma sono i pochi lati positivi della questione. Ascolta il potere di costui, manovrare grosse quantità di armi, una pioggia letterale ed una trave che l'ha colpita diritta in testa; quelle armi che lui sta utilizzando sono la principale causa delle ferite della ragazza, sono esse che hanno quasi rischiato di ucciderla. Ancora una volta ha compreso la potenza della propria arte, l'houjutsu si sta rivelando un qualcosa di temibile, di formidabile a quanto pare, ecco di cosa può essere capace. Deve impegnarsi, deve migliorare per poter scatenare una pioggia nel vero senso della parola ma prima bisogna uccidere quel killer <Conosco una tecnica, un'arte che permette di deviare delle armi in arrivo. Serve una conoscenza dell'houjutsu però> si propone di insegnarle uno dei suoi segreti, una delle sue tecniche più forti per affrontare una simile minaccia. In qualche modo le sta dando ulteriori possibilità di batterlo ma non gli interessa nulla ora come ora, deve darle tutte le armi necessarie per affrontare qualsiasi minaccia. Scuote il capo in senso di diniego <Qualunque cosa abbia da fare, può aspettare fino a domani, finchè posso, resto qui> non si sarebbe schiodato da quella stanza o da quell'ospedale, restarle vicino, vegliare su di lei tutto il tempo necessario. Viene ricambiato in quel bacio, le mani entrano in contatto; a propria volta la gira cercando di stringere quella altrui debolmente, trattenerla all'interno del palmo <E' il suo compito ma...dovrei ringraziarlo> l'ha aiutata a fuggire, portarla in salvo. Rasserenato che un medico abbia svolto il suo compito <Pensavo di scappare a casa a prendere il portatile, ci guardiamo qualcosa mentre mangiamo, ti va?> di tutto per distrarla, portare la di lei mente verso altri lidi, più divertenti, meno oscuri. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

11:40 Utente anonimo:
  [Stanza] Inspira profondamente alle parole di Akainu sul killer, concettualmente hanno inquadrato un sadico che deturpa le proprie vittime e se è di diversa idea rispetto all'Uchiha sulle soddisfazioni che lasciargli un corpo gli avrebbe dato non ribatte oltre. L'aria viene abbandonata oltr ele sottili labbra scure e secche alla questione della tecnica, e dei rudimenti di Houjutsu necessari. <Pazzoide, non so tenere in mano nemmeno la paletta del burro...> Un limite che sembra speculare a quello altrui con il rilascio del chackra ma che non viene menzionato in quel frangente se non sollevando un breve quanto eloquente sorriso, una smorfia accennata delle labbra. La mano sinistra resta in appoggio su quella altrui mentre pranzo e laptop vengono proposti, uno scorcio di normalità anormale, non è così che fluisce la quotidianità delle loro giornate. <Sì, certo.> Le va, ma ancora non mostra nè fretta nè fame di sciogliere quel contatto pattuito con il dorso della mano altrui sulla quale muove mollemente le dita. <Non ti fai fermare dai pazzi piovani per strada vero?> Domanda scostando il viso e gli occhi da lui verso lo spiraglio delle tende. <Devo scrivere anche al nostro Predone, Asuke-Sama deve saperlo che si tratta di un Noribiki, e dovrebbe allertare il Kazekage, ma non so...Che parole utilizzare.> Ammette, sapendo che se ripigliasse l'argomento Noribiki con Asuke rischierebbe di non essere creduta se non usasse le giuste parole, nella periferica dello sguardo Sunodeki è a terra, eccezionalmente a terra, nemmeno per la sua giara quello è giorno di normalità. <Forse mi serve il tuo pazzo...L'acqua è un problema per me.>

12:13 Akainu:
  [Stanza] I limiti di entrambi sono ben noti, lei le armi e lui con il chakra, qualcosa li accomuna, due branche diverse arrivando quasi a completarsi sotto quel punto di vista <Posso insegnarti come maneggiare un'arma> si propone di compiere quell'impresa tanto ardua quanto complicata. Non si tratta di qualcosa di facile, non tutti sono portati all'uso di oggetti ninja, all'utilizzo di armi ma anzi, molto spesso la maggior parte dei ninja fa estrema fatica nello sfruttarli a dovere. Sta facendo di tutto pur di aiutarla con le poche conoscenze in suo possesso, renderle la vita più facile contro i tipi come lui. Ha fatto una proposta per rilassarsi in sua compagnia, distrarla facendole guardare qualche programma a lei preferito, sui matrimoni o tutti quei programmi strani notturni. Inspira ed espira annuendo debolmente, hanno deciso ora deve solo andare a far delle compere e passare ad oto il più velocemente possibile per prelevare il computer. Tante cose da fare in così poco tempo, forse è meglio muoversi subito eppure la stretta intorno alla mano non diminuisce, permane ed accoglie quella vicinanza con una movenza del corpo per avvicinare il proprio a quello altrui, lasciar emergere il calore e ricambiandone lo sguardo. Le verdi iridi si portano in quelle dorate di lei provando un accenno di sorriso, qualcosa di accennato ai limiti delle sue capacità <Nessuno mi fermerà, correrò e tornerò subito qui> deglutisce in quella piccola promessa fatta alla ragazza, sarebbe ritornato in pochissimo tempo, neanche si sarebbe accorta della di lui mancanza ma un nuovo dilemma sorge all'orizzonte. Parlare al capo clan di quanto accaduto, un'impresa non facile da mettere in pratica considerando i trascorsi con i Noribiki e tutto ciò che ne è conseguito <Di le cose come sono andate, non omettere dettagli e di che un Noribiki sta uccidendo il vostro popolo> è la verità ma sospetta già della possibile reazione del capo clan. Un sentore si manifesta in lui seppur non la metta al corrente di ciò <Il mio pazzo? Cosa?> non comprende quell'ultima affermazione da parte della ragazza ritrovandosi spiazzato. [Chk On][Katana | Ninjato][Portaoggetti: spada di chakra | Arco di chakra]

12:21 Utente anonimo:
  [Stanza] La questione delle armi porta nuovamente le labbra ad arricciarsi ma non vi replica stavolta, senza guardarlo si limita ad un debole annuire, sta evidentemente acconsentendo ma allo stesso tempo rimandando la questione che concerne un'arte opposta alla propria, è solo dopo infatto che ritrova le note smeraldo alla sua intima conoscenza con la vista, la rassicurazione che nessuno rallenterà il percorso dell'Uuchiha sembra portare le spalle a rilassarsi abbassandosi debolmente. <Mi raccomando.> Soffia appena in risposta ma evidentemente quella mente fasciata è altrove, abbozza nero su bianco il disegno di quelle che dovrebbero essere le parole con cui scrivere al suo capoclan, parole che dovranno essere comunicate al Kazekage e che sembra complicato scegliere con cura, non con precedenti come suoi. <Devo allenare la mia sabbia con il Suiton.> Spiega in merito al pazzo senza distaccarne l'attenzione visiva. <La pioggia battente è stato uno svantaggio troppo significativo per me per ignorarlo del tutto> Il tatto condiviso alle sue sabbie l'ha portata a deconcentrarsi troppo spesso nella pesantezza della sabbia imbevuta. <Non ho mai sentito di qualcuno che possa manovrare le sabbie bagnate con efficienza nel mio clan, ma dovrò fare delle ricerche.> La mano sinistra smuove, una pacca leggera contro quella altrui viene data, un gesto appena percettibile eppure esortativo su quel che prospetta la loro giornata. <Allora Samoussa, tè nero e laptop...Posso fare qualcosa da qui?> Domanda prima di quella che sembra sarà una separazione di lì a breve ed altrettanto poco duratura, probabilmente per necessità di riposo e di una pausa dall'argomento che la vede in ospedale.

12:37 Akainu:
  [Stanza] Quell'annuire del capo gli basta ed avanza per adesso, non è l'argomento principale, non lo continua mettendo da parte ogni altro intento in favore del loro relax mattutino, pomeridiano e serale. Inghiotte ancora grumi interi di saliva <Ho un valido motivo per non perdere tempo, prenderò la strada più corta> se non direttamente il treno per giungere velocemente nel distretto del suono ma ora un pensiero subentra. Suna non è più un luogo sicuro in cui vivere e stare; camminare per quelle strade potrebbe metterla nuovamente in pericolo, uscire di sera per andare da lui la metterebbe in pericolo e sicuramente non può permetterlo. Un qualcosa di troppo da affrontare adesso, andrebbe a mettere solo altra preoccupazione ed altri problemi, per adesso, fin quando resta in ospedale è al sicuro e tanto gli basta tale consapevolezza per non agire nell'immediato. Corruccia il viso comprendendo quelle necessità di oltrepassare la propria debolezza all'acqua fortificando la sabbia <No infatti, bisogna rafforzare la tua sabbia per evitare che accada nuovamente> un'impresa non da poco <Ma dissi che costui venera l'acqua, non che riesce ad utilizzarla perciò, oltre a starmi sul culo, non può esserti di aiuto> escludendo quel tipo fin da subito, protendendo per altri lidi ma chi manipola il suiton tra le sue conoscenze? Nessuno, la maggior parte si diletta con il katon, maledetto fuoco <Forse il tuo capo clan può darti delle risposte, chi meglio dell'esponente più forte?> Asuke può essere la soluzione oppure un primo passo verso essa. Il capo di clan è sicuramente a conoscenza delle problematiche relative al proprio potere, conosce i punti deboli dei Sabaku e sa come combatterli o, quanto meno, ci sta lavorando sopra. La separazione dei due è in atto, l'ora si fa tarda e se vogliono mangiare insieme deve iniziare a muoversi <Si> alzandosi dal letto, rilasciando la morsa intorno alla di lei mano per prendere le coperte, tirarle su così da coprirne gran parte del corpo <Rilassati e riposati fin quando non torno, prova a dormire. Se succede qualcosa, chiamami, torno subito indietro> facendo un cenno al ninjaphone. Avvicina il viso al suo lasciandole un ultimo bacio sulle labbra, veloce anch'esso <Torno a breve da te> e con quelle ultime parole comincia ad allontanarsi alla volta della porta, mette una piccola distanza fuoriuscendo dalla stanza per dirigersi ad Oto ed al ristorante prima di tornare. [END]

12:48 Utente anonimo:
  [Stanza] Non replica in merito a quella strada più corta ma così che l'altro acconsente la mano si ritrae, quel contatto viene sciolto ed il rilassamento delle spalle scivola appena sul cuscino come a metter comodamente la testa in posizione migliore, quelli i silenziosi segni che sì, riposerà aspetttando il ritorno dell'Uchiha e non è un capriccio ma una necessità della sua convalescenza. Abbozza un sorriso stanco alla questione dell'acqua, alle parole altrui riflesso di una mentalità giovane in quella confidenza. <Cercheremo qualcun altro allora.> Conviene annotando quell'informazione sul deretano di Akainu e su chi vi sta sopra. La questione di Asuke-Sama però viene adesso raccolta nel silenzio, quello è evidentemente un problema che la Sabaku dovrà affrontare da sola. <Certo ti chiamo.> Soffia prendendosi quel bacio da ferma, i vantaggi della convalescenza sono in fondo di potersi far più malati di quanto non lo si è realmente e decide intimamente di profittare di quella dolcezza nel suo stato. <Ti aspetto.> Ma è improbabile, dalla pesantezza della voce atona è invece probabile che dormirà e forse essendo ormai distante dalla morte sognerà Akainu, o forse sognerà comunque Gaara, in vita come in morte, certo è che la sua esperienza onirica non è ora delirante ma è più conscia e accessibile alla finestra del ricordo del risveglio. Rimasta sola tra le tende bianche semplicemente vi si abbandonerà e qualsiasi cosa porterà con sè in quelle due ore quasi di solitudine sarà probabilmente cancellato, almeno stavolta, dalla condizione di recupero {exit}

Appreso della situazione di Kore, Akainu è corso in ospedale per accertarsi delle sue condizioni, preoccupato e allo stesso tempo felice di vederla viva davanti a se. Parlano un po' di quanto accaduto prima di decidere di pranzare insieme con Akainu uscito per prendere le cibarie.