Di ritorno dal ritiro

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con Akainu

19:07 Utente anonimo:
  [Tako-Yattà] è tornata dal raduno e quasi immediato è stato il suo avviso ad Akainu, lo sta aspettando difatti all'esterno del Tako Yattà dove gli ha dato appuntamento. Indossa un pantalone azzurro chiaro, un tessuto elasticizzato di jeans skinny sulle gambe magre che ne fa apparire la figura ancor più snella ma che tutto sommato sembra giovanile, alla cinta è attaccato il suo portaoggetti dove tiene un fuda con tronchetto, due fuda vuoti, due tonici curativi e due di recupero del chackra, l'auricolare spento e privo di sintonizzazione ed il suo Ninjaphone. I piedi sono avvolti in scarpe da outdoor grigie con decorazioni verde fluo a lacci e lati. Superiormente un maglione blu di lana e cotone, largo in vita appena ristretto sulle terminazioni e con tre bottoni oro per spalla. Apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni; essa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto a superare la metà inferiore ormai che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso emaciato che emerge ancor più chiaro contro le vesti interrotte dalla sola nota di colore smeraldo della fascia che trattiene Sunodeki, e magro come tutta la sua figura, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo con il simbolo di Suna esposto a mò di collare che non viene celato su quella sagoma apparentemente infantile. Alla spalla destra un borsone sportivo, di quelli da palestra con i lati squadrati, dove ha messo alcuni cambi segno forse fin troppo palese delle sue intenzioni seppur, provenendo ormai da una settimana e più di reclusione con il clan, sembrerebbe un desiderio legittimo. Poggia con la spalla sinistra contro la parete del locale, all'esterno in attesa di Akainu scorcia i passanti con gli occhi tondeggianti dai contorni netti e neri di tipico tratto canidae

19:28 Akainu:
  [Tako-Yattà] Il messaggio di Kore l'ha spinta in maniera quasi immediata ad uscire dalla propria dimora per poterla incontrare. Dopo una settimana di assenza, il desiderio di vederla è praticamente alle stelle arrivando a lavarsi e vestirsi alla velocità in tutta fretta senza badare troppo alle vesti in generale. Quello scambio di messaggi in quei giorni non hanno fatto altro che incrementare la mancanza ma finalmente quel periodo è giunto a conclusione. Inspira ed espira uscendo di casa, incamminandosi fino al locale dove di solito ordinano i Takoyaki, un posto tranquillo eppure abbastanza frequentato, conosciuto grazie alla ragazza ed alla sua presenza. L'outfit si dimostra leggermente cambiato rispetto al solito con qualche modifica ed accortezza capaci di renderlo più libero. Sul busto indossa solita maglietta bianca smanicata coprendo il ventre ed il petto seppur ne lasci scoperta una piccola parte su cui sono in bella vista le cicatrici; pantaloni di un blu scuro a ricoprire le leve inferiori caratterizzati da svariate pieghe nella zona della coscia e del polpaccio. Ai piedi scarponcini di un marrone scuro tendente al nero di pregevole fattura, necessari per svolgere le attività di tutti i giorni, perfetti per il lavoro da shinobi. A coprire ulteriormente il busto un cappotto privato del cappuccio, colletto sollevato per occupare la parte posteriore del collo, lunga mantella discende fino alle ginocchia mentre le maniche risultano corte tenendo esposte le braccia deturpate; intorno all'orlo delle suddette vi una placca di metallo per tenerle alzate. Intorno alla vita un portaoggetti con al suo interno la classica spada di chakra e l'arco, utili per quelle missioni in cui le armi vengono meno. Affretta il passo fino a scorgerla contro la parete del locale, il battito cardiaco aumenta leggermente di intensità mentre accorcia le distanze fermandosi a poco meno di un metro dinanzi a lei <Ciao> salutandola, rendendo nota la propria presenza con le labbra leggermente ampliate in un sorriso. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

19:46 Utente anonimo:
 A differenza di Akainu la Sabaku non sembra essersi scomposta, rientrata alla magione ha svuotato il suo borsone, lavato le sue vesti e favorito cambi puliti, non abbastanza da riempire la sacca, non ne ha poi così tanti del resto. La compostezza è il suo docet e lo rimane, anche quando Akainu si avvicina viene intercettato prima dallo sguardo mielato, un lento destare del viso emaciato verso l'alto che antecede il saluto. Le labbra scure e sottili delineano un sorriso stentoreo, breve, posato. <Ciao straniero.>Curioso, è lei la straniera in quel di Oto eppure distoglie lo sguardo da lui per calarlo al basso, staccandosi dalla parete allunga la mano sinistra a prendere i bracci del suo borsone per sollevarsi nuovamente con esso. <Mi sei mancato.> Il passo in avanti non ha alcuna irruenza, malgrado le parole è già più visibile un'emozione rara in lei di quanto non sia di solito quando gli si avvicina cercandone un bacio, una distanza che intercorre dall'impaccio del borsone tra le loro gambe e che la obbliga ad allungarsi sulle punte nella differenza d'altezza. <Come stai? Ti sei asciugato dopo le tue scappatelle dai Suiton?> Che non vuol dire niente, ma è la mano destra libera che nel porre la domanda dopo essersi avvicinata in quel bacio ne cerca la carezza del profilo con la stessa lentezza soffice con cui le iridi cercano le note di smeraldo incastonate nelle deturpazioni altrui.<Venire a bussare a casa non mi è sembrato carino.> Non si torna da una settimana praticamente di eremitaggio da mondo e contatti irrompendo a casa d'altri, evidentemente deve aver trovato più diplomatico invitarlo a cena prima, di fondo Kore è un galantuomo ammettiamolo.{Chk On}

21:14 Akainu:
  [Tako-Yattà] Le verdi iridi ricercano le dorate altrui, le scruta con attenzione mentre il saluto viene ricambiato con un velo di ironia che ne amplia appena il sorriso, già fin troppo ampio per i gusti dell'Uchiha. Deglutisce chinando appena lo sguardo, notando il borsone e già tutto il piano si forma nella di lui testa; avrebbe dormito da lui, il mattino seguente si sarebbe risvegliato con lei accanto potendola guardare come prima cosa. Certamente è un toccasana dopo un'intera settimana di separazione <Ciao viaggiatrice> ennesime parole rivolte alla ragazza, un connubio di aggettivi davvero strano ma significativi per il di lei ritorno <Anche tu> ovvio che l'è mancata. Da quanto è entrata nella sua vita gli risulta difficile non provare tale sensazione quando non sono insieme, in particolare quando va via per qualche giorno per colpa del clan. Si prende quel bacio allungando il viso in avanti così da non farle fare troppa fatica; istintivamente la mancina si solleva e con il dorso ne carezza la guancia, un contatto leggero, lento, affettuoso mentre le verdi iridi ritornano in quelle dorate di lei. Scruta quegli occhi, li memorizza ancor di più di quanto non abbia fatto in passato e nei mesi precedenti <Stanco, molto stanco, mi sono allenato quasi tutti i giorni fino a tarda sera spesso> ed è vero ed i progressi si vedono tutti, è sensibilmente migliorato sotto ogni punto di vista seppur abbia ancora parecchia strada da fare. Una risatina appena accennata scappa da quelle labbra tumefatte <Direi di si, sono stato sfortunato a prendere la pioggia l'unica sera che ho deciso di uscire> una vera sfortuna la sua, terribile sfiga <Tu come stai? Com'è andato il ritiro? Cosa avete fatto?> chiede incuriosito in merito alle di lei attività. Non s'informa abbastanza sulla vita che trascorre alla magione, necessita di sapere di più sulle di lei abitudini <Mal che vada mi avresti trovato in mutando sul divano> riferendosi al bussare direttamente a casa, non gli dispiace la prospettiva di vedersela arrivare alla porta da un momento all'altro <Entriamo o portiamo il borsone a casa prima?> non si sa mai. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

21:29 Utente anonimo:
 Sentire quelle parole ricambiate, l'annunciata mancanza di un'assenza, è diverso dal leggerle per messaggio, abbastanza da far stringere le dita ossute intorno ai manicotti del borsone smuovendo il viso contro la carezza che segue al contatto delle loro labbra. Gli occhi si disperdono ancora qualche momento in quelle note smeraldo, se ne inebriano indugiandovi. <Ti vedo più muscoloso in effetti.> Mentre non commenta sulla sfortuna altrui sembra seguire la risata leggera ironizzando con il solito tono privo di enfasi che comunque si accorda ad un sorriso in merito agli allenamenti altrui, distaccando definitivamente la mano destra dal viso deturpato. <Sto bene, siamo rientrati all'alba> Snocciola smuovendo appena il braccio sinistro carico del borsone facendolo appena oscillare. <Oh.> Ne cerca gli occhi e la nota volpina dei tratti sembra liquefarsi, lasciarsi andare alla sovente furbizia di quel canidae specifico, un gioco che nelle sue corde suona melodie strambe della segreta serietà riservata. <Abbiamo cavalcato delle capre, mangiato degli scoiattoli crudi e scortecciato delle betulle e non ti dirò quale di queste cose ho fatto davvero ma sappi...almeno una.> Chioccia CERCANDO di scartare il corpo dell'altro verso la porta del locale. <Mi sono allenata pazzoide, mangiamo prima? Muoio di fame.> Propone voltandosi a quella necessità oggettiva ormai con la mano destra che sta già spingendo la porta come se avesse già deciso. <Tu che mi vedi nuda...secondo te sono ingrassata di recente?> è la pillola, ma no tesoro, è una trappola, è una richiesta onesta di un parere? Come dirlo? La butta lì e niente, se lo guarda, come i bambini{Chk ON}

21:46 Akainu:
  [Tako-Yattà] Si perde nella carezza di lei qualche momento prima di abbassare lo sguardo verso il proprio corpo, davvero è più muscoloso rispetto a prima? Non ci ha fatto caso, troppo impegnato a far fruttare quell'intensa settimana, impegnato a mettersi d'impegno per rendere le proprie doti degne di un vero e proprio utilizzatore delle armi <Dici davvero?> sollevando appena le braccia per farsi guardare meglio e per guardarsi meglio, chissà, probabilmente lo specchio non ha rispecchiato nulla di decente ma poco importa. Il contatto con la mano di lei viene meno, un mancato calore ma se ne sarebbe appropriato quella sera, deve solo dare tempo al tempo. Mantiene la vicinanza con la ragazza, decade anche la propria di carezza riportando il braccio perpendicolarmente al corpo <All'alba? Sarai distrutta, sicura di non voler andare a riposare?> è tardi in effetti e sa bene cosa significa stare sveglio un'intera notte o svegliarsi così presto da non riuscire a reggere un'intera giornata. Vederla tranquilla e rilassata è tutto ciò che desidera al momento, saperla stanca non gli piace ed è pronto a prendere la strada per tornare a casa così che possa riposare ma quello sguardo lo coglie impreparato, alla sprovvista. Corruccia appena la fronte, stranito ne sostiene ancora lo sguardo la cui vicinanza si fa sempre più pressante mentre ella porta alle di lui orecchie quel racconto, una descrizione strana, inconsueta; inevitabilmente schiude le labbra inarcando il destro sopracciglio. Dal divertente allo schifo per le cortecce, ancor di più la curiosità su quale genere di cultura segue va ad incrementarsi. Brevi attimi quelli passati e la vede scattare verso la porta scatenando il sorriso del deturpato il cui capo va a chinarsi inevitabilmente <D'accordo, mangiamo> avvicinandosi alla porta per oltrepassare la soglia insieme a lei <E sono sicuro al 100% che hai cavalcato delle capre, non serve neanche che me lo dica> il tono è dannatamente sicuro, conoscendola non può aver perso tempo, al contrario, ha colto la palla la balzo. Guarda l'interno del locale, come quel giorno con Shiroichi, non sa bene come muoversi al suo interno lasciando a Kore il compito di chiedere tutto ma ecco la domanda a trabocchetto. Torna a fissarne il viso per poi discendere lungo il corpo osservandola meglio, dal seno fino ai glutei <No, ti vedo in forma> solleva l'indice destro andando ad indicarne il seno <Quelle sono cresciute però, mi piace> serioso nel fare quel commento di apprezzamento. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

21:56 Utente anonimo:
 Il fatto che Akainu stesso sembri prenderla sul serio la dice lunga sul sense of humor della Sabaku che si trova a quella richiesta di rassicurazione ad arricciare le labbra percorrendone con lo sguardo il corpo da capo a piedi, come se stesse per comprarne le carni al banco. <Un po'> Concede infine allungando il borsone nel vuoto, tra loro. <Se vuoi fare il galante toh...sono sicura.> Dinoccola in quella sua concessione che anticipa di poco la presa decisione, il passo avvolto nei jeans infatti ancheggia all'interno appresso all'Uchiha ma gli occhi si sollevano al tetto. <Oh...sarebbe un sogno, un cavallo capra.> No, non ha cavalcato una capra a quanto pare ma quel capino biondo si scuote all'accenno sul seno, non sensa prima guardarselo ella stessa come se non avesse capito. <Sce-mo.> sillaba prima di defilarsi sulla panchetta di uno dei tavolini iniziando a versare dell'acqua dalla caraffa. <Namira ci ha insegnato a fare i portachiavi con le striscette di corteccia intrecciati...> Si ha scortecciato betulle. Messa a posto la Sunodeki accanto a sè si raddrizza cercandone gli occhi, il busto un chiodo teso e composto. <Te ne avrei regalato uno ma temo...beh, ho detto che ci ha insegnato non che ci vengono bene però ti ho portato una cosa!>Allunga le braccia avvolte nel blu del maglione nella sua direzione. <Passami quello.> Accenna al borsone adesso, lo stesso che gli ha lasciato tre secondi fa: bipolare come pochi, mentre il cameriere si avvicina al loro tavolo.<Porzione da dieci, salsa alle ostriche per tre e del tè al gelsomino per me!> Il suo ordine irrompe garbatamente prima di quello di Akainu cui rivolge nuovamente uno sguardo di interrogativa attesa o dell'ordine, o del borsone, o di entrambi {chk ON}

22:14 Akainu:
  [Tako-Yattà] Non ha colto la di lei ironia, complice il suo tenerci davvero ad esibire un aspetto decente, quanto meno per la Sabaku e per la pace dei sensi dopo tutti gli allenamenti svolti. Le prende il borsone dalle mani quando gli viene dato, la destrorsa si allunga prendendo le due maniglie, trattenendole tra le dita non sentendo minimamente il peso dell'oggetto. E' migliorato certamente, questo è indubbio ma il sorriso non accenna a diminuire nel vederla sognante; ha cannato sull'indovinare cosa ha fatto eppure sarebbe stato un passatempo decisamente appropriato per la ragazza, cavalcare una capra fino allo sfinimento <Sono troppo povero e con la mente ancora troppo sana per realizzare quel sogno> un po' fuori di testa ma non del tutto, ha già promesso in passato che mai una capra sarebbe entrata in casa sua, sicuramente non per propria mano. Per una volta ringrazia la propria condizione economica non troppo eclatante. Alza velocemente le spalle nell'essere etichettato <E' vero, motivo in più per desiderare di vederti nuda> si, non ha tutti i torti e l'astinenza della settimana inizia a farsi sentire seppur cerchi di non darlo a vedere. La segue all'interno del locale fino alla panca prescelte, si siede al lato opposto adagiando il borsone al proprio fianco, attende che abbia finito con la caraffa per poi prenderla per se a versare un po' d'acqua nel proprio bicchiere in attesa del cameriere. Avvicina il bicchiere alle labbra ascoltandone il verbo <Carini> unica replica la sua <Namira sarebbe?> ricorda un nome diverso seppur cominci con la medesima iniziale. Solleva il sopracciglio destro inclinando il capo dal medesimo lato, abbassa il bicchiere adagiandolo sul tavolo per poi sollevare il borsone con la sinistra, lo fa passare al di sopra del tavolo per porgerglielo <Non c'era bisogno di regalarmi nulla> sincero in quel dire, specie perchè non le ha preso niente, non ci ha neanche pensato. Fortuna vuole che il cameriere giunge per prendere l'ordine, stupito insieme a quest'ultimo, l'ordine di Kore lo fa quasi sbiancare <Ehm...te al limone e una porzione di tempura mista> solo quello, ha fame? Si ma non così tanta. <L'altro giorno ho conosciuto uno che venera l'acqua> dandole quell'informazione non richiesta. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

22:28 Utente anonimo:
 Il braccio destro si allunga sul tavolo, il palmo verso il basso ed il gomito verso Sunodeki mentre lo sguardo si mantiene alto, trasognato, alla questione della povertà. <Pensi sia una questione di soldi? Potrei pagare un tizio per farmi cavalcare una capra?> La domanda sembra assai seria come al solito, è lo sguardo che va su Akainu a dimostrare quanto lo sia davvero. <Io ce li ho i soldi...quanto vorranno per una cavalcata?> Appunto, non è solo seria è molto seria al riguardo ma il viso si inclina con condiscendenza alla questione della nudità ma si limita a scuotere il capo febbrilmente e silenziosamente come se si stesse liberando di una mosca fastidiosa. Arraffa il suo borsone infine mettendolo alla propria sinistra dopo aver ordinato. <Una della magione, non è nella mia stanza.> è solo un nome, da come lo dice, nessuno di importante bensì qualcosa che può essere accantonato in favore delle mani che stanno rovistando nel suo borsone estraendone infine quella che sembra una strana pietra, grande come il suo pugno, fatta di lamelle frastagliate ed ambrate che ricordano dei petali floreali. <Non ti lascio più solo, la prossima volta che me ne vado che fai, ti trovo nelle lenzuola di un Noribiki?> Manco una, uno proprio, traditore della patria. <Hai conosciuto un pazzo, mentre stavi sotto l'acqua...hai conosciuto un pazzo.> Determina come se quel culto fosse qualcosa di più stravagante di lei, ma si sa, la fede è una cosa delicata ed ognuno pensa di pisciare ambrosia con la propria e su questo la Sabaku non smentisce i clichè. Lascia il borsone aperto alla sua sinistra porgendo la strana pietra sul tavolo <è una rosa del deserto, non è un vero regalo, potevamo prenderne un pezzo...> Insomma non l'ha pagato. Lo appoggia solo lì, sembra più un soprammobile che un gioiello nella dimensione. <Mamma ne aveva una così grande che dentro ci aveva ricavato lo spazio per una lampada, per non farmela toccare Kombu mi ha detto che le rose del deserto nascono quando la pipì di cammello tocca la sabbia rovente e si cucina all'istante materializzandosi...Beh non l'ho toccata, però magari fuoco pupù sarebbe stato meglio come approccio educativo.> Sentenzia riportando la schiena contro la panca. <Mi ha fatto pensare a quella cosa...>Al fuoco, che non andava toccato, ha ricollegato un ricordo stramboide come più o meno tutto ciò che la riguarda. Quel che ha detto ha un senso? Sì, no, boh, lo guarda, ha finito in qualche modo e non sta per aggiungere nulla.{Chk ON}

22:49 Akainu:
  [Tako-Yattà] Quando si parla di capre Kore si perde totalmente nei meandri della sua mente, intenta ad immaginarsi a cavallo di una capra, troneggiare su tutto e tutti mentre cavalca il proprio caprone da battaglia. Letteralmente si trova a bocca aperta nel sentirla parlare, ha davvero intenzione di fare ciò? Pagare? La serietà con cui emerge quella proposta è spiazzante, ancor di più dalla frase successiva il cui fraintendimento è dietro l'angolo. Appoggia la schiena contro lo schienale della panca <Beh, con me è gratis e tutte le volte che vuoi> riferendosi alla cavalcata <Per la capra, credo che la proposta sia così assurda che chiunque acconsentirebbe a qualunque cifra che proponi> non ha mai visto alcuna cavalcatrice di capre in vita sua ne allevatori con l'intento di concedere ciò, ergo, tutto è possibile dunque. Non le distoglie le iridi di dosso mentre armeggia con il borsone per tirare fuori qualcosa in grado di starle nel pugno della mano, non sa bene cosa sia andando ad inclinare il capo come un gatto curioso in attesa di vedere la sorpresa <Samira era con te anche? Si è accorta di qualcosa?> ovvio riferimento al loro incontro nella stanza della magione, come possono dimenticarlo. Stranamente divertito all'idea di essere scoperto, di vedere la faccia dell'acerrima nemica di Kore o quasi ma tutto passa in secondo piano quando tira in mezzo Same ed il suo venerare l'acqua, tanto da portarlo a ridere sotto voce senza farsi udire da nessun altro <Non mi piace la concorrenza> o i rivali di lei, implicita come cosa ordunque <Pazzo o meno, sembrava tenere ad essa. Certo, lui è un cretino che meriterebbe di morire oggi stesso ma sembrava venerasse una divinità> rimembrando quella sera, una scena al quanto surreale, venerare un elemento della natura come un Kami qualsiasi. C'entra il suo essere Kokketsu? Non lo sa, per ora è qualcosa di poco conto. Infine ecco che la rosa del deserto viene messa sul tavolo attirando totalmente l'attenzione del deturpato; distoglie lo sguardo dall'amata per inquadrare l'oggetto delle sabbia, affascinato. Ne ascolta la storia mentre allunga il braccio destro per prendere quel pezzo raro tra le dita; lo rigira, l'osserva estraniandosi qualche momento arrivando a comprendere cosa l'abbia portata a prenderglielo. Associare il fuoco a qualcosa di orrido, qualcosa da non temere <Quella cosa è più profonda di quanto credessi, più distruttiva di quanto potessi immaginare> la paura del fuoco è emersa come mai avrebbe creduto arrivando a percuoterlo dall'interno <E' bellissima> riferendosi alla rosa del deserto, sorridendole ed appoggiandola nuovamente sul tavolo, sincero nel dirlo, la trova veramente stupenda <Io non ho portato nulla però...> in colpa per essere arrivato a mani vuote. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

23:00 Utente anonimo:
 L'ennesima battutina di Akainu porta la Sabaku ad allungare le gambe secche sotto il tavolo CERCANDO di agganciargli la caviglia sinistra con le proprie, seppur non risponda stipula un contatto mentre il loro ordine arriva e l'occhiata si riversa dall'Uchiha alla tempura con un certo sprezzo, ordinare una tempura in una polpetteria di takoyaki è come portare un vegano ad un arrusti e mangia a Catania probabilmente. Eppure non commenta. <Devo informarmi.> Replica impugnando la palettina di legno con la prima polpetta che trafigge, solleva ed intinge nella salsa d'ostrica. <Sì era con me all'inizio, è andata via qualche giorno prima, perchè?> Non sembra collegare la Sabaku che si limita a sollevare lo sguardo con fare curioso addentando la polpetta. <Ti ha turbato questo tizio?> Insomma perchè cita quell'incontro? Certamente avrà incontrato della gente Akainu ma perchè cita proprio quello? La curiosità ora attanaglia quell'animo vulpide, la seduce quasi quanto la fame che rapidamente la porta ad iniziare la second apolpetta e finirla prima di intervallare il pasto versandosi il primo tè per evitare di ustionarsi la lingua. <Non è un regalo...> Specifica quando l'altro sembra farsi colpevole di non avere un dono. <è una pietra.> Un po' particolare ma sì, diciamo che lo è, rara ormai giacchè sono sigillati dentro le alte mura ma non per questo inesistente. <A proposito di regali quand'è il tuo compleanno?> domanda che butta lì prima di infilzare la terza polpetta, stringendo appena le gambe. <Sai che non è vera la storia della pipì di cammello vero?> Alla fine chiede direttamente, come se dovesse sincerarsi della cosa {Chk ON}

23:14 Akainu:
  [Tako-Yattà] Alla battuta le gambe si trovano prese dall'altra, solleva le iridi al soffitto sospirando, sorridendo divertito ma è un sorriso che svanisce poco dopo quando giunge il cameriere con la propria tempura mista. Le bacchette neanche vengono calcolate e da perfetto animale allunga le dita verso una verdura fritta in pastella per portarsela alla bocca; ne prende un pezzo non troppo grande così da inghiottirlo tutto quanto insieme, gustando quel sapore di fritto decisamente nelle sue corde. Non ne mangia molto, segue una dieta rigida per mantenersi in forze ed in allenamento continuo <Qualche allevatore ti serve, magari in quel distretto di pecorai di Konoha> l'antica rivalità non è mai morta, affievolita certo, non più impattante come decenni prima ma vi è sempre, scorre nelle vene di tutti i cittadini di Otogakure al pari del sangue <Come perchè? Noi, in camera vostra> fa un riepilogo senza essere troppo esplicito in merito alla questione, cercando di farglielo capire. Scuote il capo, un movimento lento <No ma ero tentato di mettergli una lama alla gola. Ha chiamato gli shinobi cani. Ha messo a dura prova la mia pazienza ma ero troppo stanco e svogliato per entrare in conflitto con qualcuno, sotto la pioggia> un brevissimo riassunto degli avvenimenti con costui e delle proprie sensazioni in merito. Di certo qualcosa che è rimasto impresso ed in un futuro incontro l'avrebbe riconosciuto senza problema alcuno. Di nuovo si ritrova a scuotere il capo, questa volta con dissenso estremo non trovandosi per nulla d'accordo con quell'affermazione <L'hai presa pensandomi, ed è da parte tua. Come altro dovrei definirla?> non solo una pietra, non per lui ma qualcosa di ben più speciale, un pensiero fatto senza alcun tipo di richiesta <Il 25 di novembre, quindi tra un mese circa> è letteralmente rimasto indietro di un mesetto con le tempistiche non accorgendosi che manca decisamente poco al suo invecchiamento. Improvvisamente si ritrova a fissarla con una certa intensità, con seriosità <Davvero? E io che pensavo già di far analizzare la pietra per clonarmi un cammello tramite la pipì> ironico ma senza darlo a vedere, sfruttando il medesimo metodo dell'altra. [Portaoggetti: Spada di chakra | Arco di chakra]

23:26 Utente anonimo:
 Infilza una polpetta dopo l'altra mentre l'ascolta fino a quella illuminazione in merito alla propria stanza. <Ah, quella cosa.> La gamba destra si ammorbidisce appena contro quella altrui nella presa. <No, non si è accorta di niente.> Arriccia un sorriso sghembo che immediato nasconde con una nuova polpetta per intero, come se si fosse accorta di aver fatto peccato. <Quindi hai incontrato un pazzo sotto la pioggia, che diceva cose da pazzo e pregava la pioggia...Perchè non vedo nulla di strano nel tuo racconto?> L'ironia della Sabaku è come al solito placida quanto tagliente, calma nel porre quella domanda di controsensi mentre si porta il te alle labbra. Gli occhi però poi si sbarrano, il corpo sembra venir trafitto da improvvisa paresi per intero. <Il...25.> Posa il bicchiere <Mancano sei giorni> Specifica con una preoccupazione evidente ora, il viso già pallido sembra persino sbiancato. <Cosa vuoi per il tuo compleanno?> Quella domanda è una lama a doppio taglio, l'altro potrebbe rispndere realmente con qualunque cosa ma la data imminente sembra aver mandato i cricca le connessioni neuronali della Sabaku esponendola al rischio e conscia che chiaramente non penserà ad altro per i prossimi cinque giorni probabilmente. Persino la questione della rosa del deserto vien lasciata cadere, e la fame è passata all'improvviso, ne fissa gli occhi verdi con l'aria colpevole di chi non si attendeva un così rapido risvolto e si lascia interrompere solo quando reclama l'attenzione del cameriere levando la mano. <Imbusti tutto, lo portiamo a casa.> Distacca le gambe da lui per alzarsi con fare rapido quanto febbrile. <Mentre ci pensi.> Raccoglie Sunodeki per prima riprendendone i legacci per appenderla alla schiena. <Fammi vedere quanto ti sono mancata e scordati del pazzo.> Sembra che l'approccio compleanno vada frettolosamente a braccetto con il "pago in natura" in qualche modo e la tergiversia termina improvvisa come non si era mostrata all'inizio chiudendo il borsone per caricarselo e iniziando a muoversi per cercare di afferrare il braccio di Akainu prima che il cameriere abbia ancora riportato le doggy bag <sù, sù, hop, andiamo Uchiha muoviti stai invecchiando devo godere dei tuoi anni migliori.>Sia mai tra sei giorni, la vecchiaia, l'impotenza, le artriti, il destino non è sempre chiaro. {exit}

23:40 Akainu:
  [Tako-Yattà] Il loro scherzetto non è stato scoperto, peccato, avrebbe voluto vedere o quanto meno sapere una possibile reazione da parte di lei ma il tutto viene glissato nell'immediato passando alla storia del tizio sotto la pioggia; come al solito la Sabaku non si smentisce mai tanto da lasciarlo nuovamente a bocca aperta non sapendo come rispondere <Non so te ma non sono abituato a vedere tipi del genere> diciamo che non è abituato a vedere nessuno e quei pochi fortunati si possono contare sulle dita di una mano, veramente pochi. Scuote il capo prendendo una tempura di gambero, lo porta alla bocca strappandone un piccolo pezzo e masticando lentamente, gustandosi una pietanza a cui è solito rinunciare mentre annuisce al suo ripetersi. Il 25 è il compleanno ma la sorpresa giunge nel fargli notare come manchino effettivamente sei giorni. Solleva entrambe le sopracciglia, inghiotte il boccone con un certo stupore rendendosi conto che il giorno è prossimo all'arrivo <Ah...> si, la reazione è quella, apprendere di sta invecchiando in così breve tempo. Pensieroso alla domanda da lei posta, mesi fa non avrebbe avuto problemi a fornire una risposta adeguata ma adesso, le cose desiderate sembrano inutili, o meglio, non ne possiede, non riesce ad immaginare cosa poter chiedere all'altra. Silente per svariati minuti, china addirittura lo sguardo cercando di non deluderla <Non lo so> la sincerità è probabilmente la cosa più efficace <Per la prima volta ho tutto ciò che si possa desiderare, quindi, non so> ha una casa, ha lei, una carriera avviata nel mondo ninja, un obiettivo da portare a compimento, ha tutto il possibile ed immaginabile eppure quella notizia riesce a sconquassare Kore abbastanza da spingerla ad alzarsi e prendere il borsone ordinando che tutto venga imbustato. La segue con lo sguardo, preso alla sprovvista prima di comprendere <Oh..e chi ci pensa più al pazzo> alzandosi dalla panca nell'immediato per seguirla fuori dal locale, venendo addirittura incitato <Invecchiando?> guardandosi il dorso delle mani alla ricerche delle rughe, non fanno bene alle bruciature, lo rendono più brutto. [END]

Kore torna dal suo ritiro con il clan ed invita Akainu a cena. Qui parlano del più e del meno, conversa come una coppia normale tirando in ballo qualche argomento più spinoso come la paura dell'Uchiha del fuoco o di ciò che ella ha fatto durante il suo ritiro oltre ad allenarsi.