Inseguire il rabbit

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22:35 Matono:
  [Oasi - riva] Notte sul villaggio delle ombre, una notte sempre più autunnale contornata da una brezza decisamente fredda proveniente da nord ovest, certo Matono non è il tipo da avvedersi troppo del freddo o lamentarsene in qualche modo, sicuramente non lo fermerebbe dall'uscire di casa, casa che frequenta davvero poco. la figura dell'uchiha e ammantata da una mantellina cappucciata verde, che ne cela parzialmente il viso, nonostante l'illuminazione artificiale dell'area attorno. Sotto questa mantellina i soliti vestiti comodi, maglia bianca a mani che lunghe, ma arrotolate grossolanamente fino ai gomiti, pantaloni lunghi scuri e scarpe chiuse, infine borsetta portaoggetti sul fianco destro, contenente 3 fuuda con relativo tronco, uno spray curativo ed un tonico ripristina chakra. Si trova nell'area della sabbia, per la precisione a sud di essa a ridosso del centro del villaggio, il suo incedere lento e cadenzato su una stradina ciottolata lo ha portato a ridosso dell'area del laghetto sunese, lo sguardo controlla i dintorni con attenzione, espressione come sempre piatta, sebbene sia piuttosto difficile scorgere qualcosa dalla bocca in su. Giunge ora a ridosso dello specchio d'acqua, osservandone l'inizio poco distante dalle proprie calzature, l'immagine riflessa e non è molto nitida e solo abbozzata, mancanza di luce suppone, la studia comunque, rivedendola molto più reale di una osservata durante il giorno. Dunque si siede in riva a questo lago, disteso con le caviglie incrociate, la schiena si porta verso il terreno, lasciandola letteralmente cadere e controllandone la velocità con gli addominali, una volta raggiunto il suolo lascia che anche il capo vi si poggi, osservando dunque il cielo notturno, in silenzio totale, solo il vento che increspa leggermente l'acqua che di rimando avanza lungo la riva giunge all'udito dell'Uchiha, un ottimo momento per pensare si direbbe, ma meglio pensare con tutto il proprio potenziale attivo, anche la mente ne gioverebbe di sicuro, dunque lesto porta la mano destra a ridosso del petto e componendo quasi a voler andare a comporre un sigillo, poi ricorda che non è decisamente una cosa necessaria da tempo, sorride beffardo e va a stravaccarsi con ancor più beatitudine, beandosi dalla totale assenza di pensieri impellenti.<Anche se non è il mio campetto.> No ma il contatto con la sabbia è decisamente piacevole, la consistenza di essa permette al corpo del ragazzo di formare delle cunette che assecondano le linee fisiche raggiungendo un livello di ozio e tranquillità al quale non è troppo abituato, quel momento per quello che lo riguarda potrebbe perdurare all'infinito, in ogni caso il flusso di chakra scorre copioso e decisamente "attivo", le membra energizzate però non sembrano disturbare in alcun modo la quiete senza dare l'idea che il moro potrebbe scattare al minimo rumore che esula dal naturale, in genere questi rumori hanno dei nomi e parlano.[chk On]

22:47 Saigo:
 Un paio di jeans mommy style a vita alta, un lupetto in lana nero ed un maxi cardigan bordeaux a coprirle il corpo, il tutto chiuso da un paio di anfibi neri e si è pronti a far serata salutando la luce del giorno dalla spiaggetta. Ecco come ha deciso di passare la giornata, domani finalmente avrà un giorno di riposo e non le resta che godersela finché potrà. Nella destra un sacchetto in plastica contenente una pizza, ormai fredda, presa da qualche fornaio nei dintorni a mezzo giorno, qualche sacchetto di patatine del kombini ed una quantità smodata di birra e soju se si considera che è per una persona sola. Così devia e invece di andare verso casa decide di esporsi a quelle temperature per lei siderali e andare ad ubriacarsi da sola al laghetto. I capelli sono lasciati sciolti e tenuti a freno solo da un berretto in lana nera tirato giù fino a coprirle metà della fronte, i suoi occhi rossi vagano nelle poche luci che vengono donate. Si avvia per quella sabbia giusto il tempo di incontrare una figura stesa a terra sull’erba bagnata dalla giornata di pioggia che, eccola lì, come se l’avesse chiamata si mette a piovere. Sbuffa sotto le prime gocce avvicinandosi comunque al barbone a terra. La mano sinistra va ad estrarre una bottiglietta di soju, che per fortuna ha la linguetta per aprirla, una volta tolto il tappo finisce nella sua tasca sinistra mentre la mano porta il collo della bottiglia alle labbra. Così si avvicina a quella figura e semplicemente vorrebbe tirargli un calcetto, non troppo forte, tra le costole. Solo dopo averlo colpito di lato dovrebbe poter riconoscere la figura <piove> si limita ad affermare l’ovvio dato che anche lei inizia ad infradiciarsi mica male <vieni sotto ad i portici> non importa che si fosse avvicinata per pestare un barbone sembra che fosse tutto programmato, non da tempo a Matono di scorgere stupore sul suo volto. Si volta dopo queste parole e facendosi un altro sorso cerca semplicemente di uscire dalla spiaggia di quel laghetto per arrivare ad uno dei baracchini con tettoia, chiusi per via del tempo, al limitare della stessa [chk on]

22:56 Matono:
  [Oasi - riva] Guardando il cielo gli sembra di percepire meglio i rumori naturali, la pioggia cade copiosa ma non sembra quasi avvedersene trovando molto più importante mantenere quello stato di apatia totale, la stessa vista sembra più nitida e tutto più dettagliato e messo a fuoco, in questo caso non vi sono stelle o la luna ma solo un ammasso di nubi nere e balenanti. Resta in quella posa per diversi minuti, nulla sembra esser pronto a disturbarlo in alcun modo, c'è solo Matono, il rumore dell'acqua e del vento, sabbia sulle mani, la pioggia scrosciante. Poi un lieve fruscio, un moto nei suoi immediati pressi lo mette in allerta, l'udito triangola la posizione dal quale proviene ed il cervello manda l'impulso al corpo di darsi una svegliata, polpacci e bicipiti che si tendono, l'atto è funzionale al potersi alzare velocemente con gli addominali a dare manforte quando deve trarre la parte superiore del corpo via dal terreno, il rumore ormai gli è addosso. La figura del moro dunque scatta in piedi con un movimento circolare, direttamente voltato in direzione del disturbo improvviso, espressione torva sotto il cappuccio, che dato il movimento repentino cade indietro e rivela le sue fattezze più chiaramente agli eventuali assalitori.<Mh?> Mugugna, facendo fuoriuscire dalla gola più che dalla bocca, un suono senza significato colloquiale, un onomatopea allarmata dello stato attuale delle cose, ora può cercare di mettere a fuoco la figura scura in avvicinamento e decide di farlo catturando dal flusso una piccola porzione di chakra che vien assorbita istantaneamente dalle iridi trasformando lo sguardo spento in due piccole torce cremisi, questo permette di descrivere nell'oscurità chiunque si stia avvicinando, l'altezza e la corporatura si direbbero quelle di una donna, poi scorge il rosato colore della chioma e gli occhi rosso languido, più scuri al centro, la fissa per qualche secondo ma è ormai certo di che si tratti di Saigo, ne osserva comunque la fisionomia facciale con attenzione fissandola poi negli occhi, dapprima torvo poi ammorbidisce il suo approccio, tornando alla piattezza consueta.<Oh sei tu.> Annuncia vocalmente in Saigo la presenza presso il lago, cosa che gli ricorda che quello è esattamente il posto preferito della donna, certo in realtà voleva trovare proprio lei, ma ultimamente reagisce come una molla abbastanza spesso. Intanto ella se ne sta bellamente al riparo, corredata da un abbigliamento che ne fa decisamente una persona che ovunque vorrebbe essere tranne che fuori all'esterno, anche nell'espressione si direbbe del tutto infastidita dal meteo, resta a fissarla negli occhi per tutto il tempo prima e dopo l'intermezzo, commentando poi con voce atona.<Mi sembri star bene> Effettivamente l'ultima volta stava su di un letto d'ospedale, in ogni caso annuisce alla richiesta di avvicinarla sotto una struttura riparata, quindi stancamente si alza e si scuote via l'acqua e la sabbia umida appiccicata un pò ovunque, picchiettandosi casualmente in giro per i vestiti.<Sei anche idrosolubile?> Ironizza per l'avversione alla pioggia della ragazza.[Chk 50/55][sharingano 2 T On]

23:09 Saigo:
 Il calcio va completamente a vuoto visto che Matono si alza e la riconosce prima ancora che lei possa pensare di colpirlo, in ogni caso lo sfiora e passa dietro alla sua schiena, come se quel colpo fosse ormai stato già sparato. Si avvia dunque sotto a quel chioschetto e sul bancone in legno appoggia il suo sacchetto <grazie per quella volta> risponde alla constatazione altrui, in effetti in quei giorni era sia di pessimo umore che in un brutto stato, ma Shizuka l’ha curata come si deve e soprattutto libera dalle quattro mura dell’ospedale la sua mente ha potuto concentrarsi su altro <sai me la son vista brutta davvero> replica con una scrollata di spalle, cerca in qualche modo di togliersi il peso che sente al solo parlare di come ha visto la vita sfuggire dalle sue stesse mani <quei ragazzini rapiti> scuote la testa ora per cancellare qualche ricordo, qualche brutta immagine ma soprattutto quella strana e nauseante sensazione che le prende ovi volta che pensa a loro, si tratta di pietà ma lei ancora non ha imparato a dargli un nome, sa solo che non le piace <avrei potuto essere io> ammette semplicemente mentre un lieve brivido le corre su per la schiena. Questa invece si chiama paura. I capelli si muovono a causa di quella reazione automatica del corpo che cerca di scrostarsi il gelo che risale dalla spina dorsale. Ondeggiano per quanto a loro possibile sotto al cappellino di lana e si fa un altro sorso di soju, ne osserva adesso l’etichetta: una. Perché diamine ha preso quello all’uva. Qualche istante lo passa a guardare truce la bottiglietta mentre cerca di capire cosa l’ha spinta a prendere un gusto simile, la risposta è nel profondo del suo cuore e si chiama Nene ma per ora non ci arriva <tu che ci fai qui?> lo incalza subito dopo buttandosi ancora una volta in gola quel liquore. Infondo il piano era sbronzarsi in spiaggia e non sarà della pioggia a rovinarlo [chk on]

23:34 Matono:
  [Oasi - riva] Percepisce uno spostamento d'aria sotto di se, ma non si domanda ne perchè ne per come passando sopra l'evento, certo che saigo tentasse di colpirlo potrebbe essere anche una cosa che il cervello del moro ha del tutto normalizzato trattandolo come un evento di poco conto.<Per quale volta?> Domanda con espressione interrogato mentre via via i suoi occhi ritornano al nero pece consueto mentre si accoda allo spostamento di saigo in un area ancora più lontana dalle intemperie.<Che tu te la sia vista brutta l'ho intuito dal fatto che fossi su un letto ospedaliero.> Poi repentina si rabbuia rapportandosi ai ragazzini che cercava, la fissa con espressione stupita e contrariata.<L'avrei è proprio un tempo verbale idiota.> Sottolinea veemente alzando le spalle.<Soprattutto se usato in negativo suona ancora più inutile, perlomeno usalo per rapportarti a qualche cosa di positivo.> Sembra prendersela con la grammatica in maniera abbasta scorbutica più che con Saigo in se e per sè, anche se infine la indica con la destra.<Tu sei qui, sei abbastanza viva e dubito fortemente qualcuno possa liberamente rapirti senza che tu perlomeno possa almeno provare a difenderti.> Ritira l'indice accusatiorio prima di andare a rispondere serenamente all'ultima domanda.<Beh assolutamente nulla di importante, questo non era il tuo posto preferito? > Chiede in maniera del retorica, sa per certo che lo è, la memoria non ha la tendenza a tradirlo quasi mai. Poi vorrebbe chiedere a Saigo per quale ragione stia fissando male la bottiglia che si è portata dietro, annusa l'aria sgamando abbastanza in fretta cosa contenga quella bottiglia.< Bevi giusto per il gusto di farlo o c'è una qualche motivazione.> Anche se propende per l'alcolismo immotivato anche se rende ben nascosto questo pregiudizio limitandosi ad osservare la bottiglia con espressione piatta.<Era meglio un thè comunque.> Sottolinea piuttosto sicuro.[chk on]

23:44 Saigo:
 Come quale volta. Lo guarda abbastanza perplessa <l’ospedale> specifica, tzè come se dovesse essergli grata per altre motivazioni. A dire la verità ci sarebbe un lungo elenco di motivazioni ma mai le riconoscerà quindi sorvoliamo. Sul bancone c’è il sacchetto e mentre il soju viene messo acconto ad esso con la destra estrae un tubo di patatine, lo stappa proprio come farebbe con una bottiglia e le tende al ragazzo prima di buttarsene un paio di rettamente in bocca. Lo ascolta vaneggiare sulla grammatica e sorride genuinamente divertita, se la sta prendendo con lei senza nemmeno volerlo dare a vedere. Quasi si sente lusingata dalle parole, dal discorso completo del ragazzo <cercavi me?> sembra ancora abbastanza incredula, è la seconda volta che succede e per quanto gli sia grata fa fatica a comprenderlo, perché mai. Insomma ormai chi è lei, sì avevano un patto e tutto ma ora che succede. Evita comunque di lasciare che quei demoni prendano il sopravvento e semplicemente andrebbe a riportarsi il soju alla bocca, buttandosi giù qualche altro sorso <mi trovo più simpatica quando bevo> o più semplicemente evita di pensare, l’alcool ha quella amabilissima capacità di spegnere il suo cervellino, di cancellare i suoi incubi notturno e farla dormire per davvero, anche se forse ci sarebbe da parlare più che altro di coma. Sospira e apre la bocca prima di ributtarsi un sorso giù per la gola al solo scopo di finire il più in fretta possibile quello schifo <da qualche parte ne ho una al gusto the verde se la vuoi> replica lei. Forse dovrebbe attrezzarsi con una fiaschetta, in effetti lui le offre sempre e solo del the caldo, correggerlo potrebbe essere una buona idea <a proposito di quei ragazzi hai saputo che ci sono stati altri rapimenti? Mi chiede se possa essere legato a quei file trafugati> aggiunge ancora una volta. Infondo Noumu aveva un occhio Uchiha e uno Hyuga, anche i suoi occhi cambiano quando attiva l’innata e se fosse questa la chiave, se stessero cercando di appropriarsi dei loro poteri, questo spiegherebbe la sua presenza in quello strano piano del laboratorio di Oto, eppure perché lei. Continua a non capire cosa possa accumunarla a Shinsei e soprattutto perché tra tutti gli Otsotsuki abbiano scelto l’unica nella Shinsengumi, poco saggio toccare lei[chk on]

00:04 Matono:
  [Oasi - riva] Non comprende esattamente il ringraziamento ricevuto nonostante l'opportuna spiegazione arrivata da lei, in ogni caso le incassa. Ora si mette anche a mangiare, si direbbero rispettati tutti i dettami di un classico incontro con Saigo, rifiuta garbatamente l'offerta con la mano destra che ondeggia fronte a se.<Intendi ora ? Beh la possibilità c'era come ho detto poco fa. Certo il meteo mi ha fatto dubitare di trovarti davvero da queste parti.> Risponde in maniera quasi atta a confondere volutamente, certo Saigo dovrà estrapolare molto da quanto detto.<Non ti sto criticando tranquilla.> Le sembra un pelo sulla difensiva dopo quella risposta, magari esagera.<No tranquilla, non sono un grande amante dell'alcool, non si sa mai che problema si nasconde dietro l'angolo e preferisco essere pronto.> Una visione piuttosto paranoica esternata con tono basso. Decisamente interessato all'ultima frase risponde rapidamente.<No ma credo tu sia la persona adatta a trascinarmi via dall'apatia.> Ed effettivamente si scuote tornando ad accendere in sè quell'espressione tipica di quando si mette a rimuginare su qualche cosa.<Non necessariamente quelle cose sono legate, potrebbero anche ma le metterei su due piani completamente diversi.> Lascia passare qualche secondo per riuscire a mettere in ordine il pensiero e riuscire ad esporlo in modo che sia chiaro.<Il rapimento direi che lo vedo come fase embrionale di un progetto del genere, la fase di ricerca iniziale insomma.> Certo per arrivare al livello di creare qualcosa come S è decisamente uno stadio avanzato e quantomeno votato al successo.<Non tutti i soggetti sono adatti e tutte queste amenità scientifiche, il fatto è che quello che ho visto era in un luogo sotto il controllo del governo, mi sembra strano che venga permesso ad un suo componente di ficcanasare con tanta facilità anche stavolta.> Pensa di esser riuscito a dare il proprio pensiero con chiarezza, dando anche un tono di avviso alla cosa.<Oltretutto perchè non sei più un attrice?.> Salta decisamente di palo in frasca.[Chk On]

00:19 Saigo:
 Scuote le spalle al suo rifiuto e per tutta risposta si butta in bocca un altro paio di patatine. Cibo spazzatura ed alcool e sì effettivamente sono uno schema quando si parla di lei, se volessero davvero rapirla probabilmente basterebbe creare una strada fatta di pizza, mochi e birra di sicuro si mettere a seguire la pista peggio di un segugio. Le successive frasi la confondo, la colpiscono e la lasciano persino interdetta. Matono volontariamente o meno riesce a farla arrossire anche se prontamente si butta in bocca, e finisce, il soju. Abbandona così la bottiglietta vuota nel sacchetto e si premura di strapparne un’altra. Che lui abbia una cotta per lei? Questo lo metterebbe in una luce ben diversa. Mentre la nuova bottiglia viene portata alle labbra il suo sguardo inizia a vagare sul corpo altrui scendendo in maniera quasi analitica. Infondo è paranoico come lei il che le va bene, avere qualcuno che le guardi le spalle ma…Haru per ora è il suo metro di paragone come estetica e comportamento, lui è parecchio diverso ma possibile che si senta ugualmente tranquilla? Sicuramente è arrossita per cui qualche similitudine c’è. L’unico bacio l’ha dato a Fuji che non possiamo proprio definire uno sciupafemmine. Mentre tutti questi pensieri si rincorrono veloce lei punta verso il basso ventre, per fortuna coperto, di Matono. Forse ha bisogno di un paio di pantaloni della tuta grigi per giudicare <magari con lo shopping> mugugna quasi tra sé e sé in risposta a quel pensiero. Il discorso prosegue e lei si trova ad annuire anche abbastanza distratta a dirla tutta, l’ultima domanda invece la coglie in fallo tanto che quasi si strozza e si trova a dover tossire. Insomma lei stava divagando e lui le ha chiesto qualcosa, cosa. Attimi di silenzio e panico, ahn sì <non è che non sono più attrice è che mi hanno licenziata dal film perché mi sono ferita ed il manager si è incazzato quindi si è licenziato, ma tra un po’ credo gli passi> ammette con un tono quasi lontanamente bagnato dai sensi di colpa <e poi sono impegnata, ora sono un ufficiale!> lo sottolinea come farebbe una bambina che si vanta delle sue capacità[chk on]

21:54 Matono:
 Saigo al momento è nella sua forma finale e sembra comportarsi più come un gatto panciuto ed annoiato, che come una ragazza, ma ancora una volta a Matono la cosa passa piuttosto inosservata. Quel di cui si avvede palesemente è il prolungato silenzio in seguito alle sue lunghe e decisamente fuori standard, gli viene quais da pensare di aver detto qualcosa di strano. Ripassa in mente il proprio discorso ma non riesce a trovare nulla che potesse ammutolirla, quindi prende a fissarla in silenzio con sguardo torvo, Saigo in tutta risposta apre un'altra bottiglia e inizia a domandarsi se abbia davvero l'età che dimostra.<Che stai guardando?.> Ondeggia la mano destra nell'aria indicandola, oltre al perdurare del mutismo Saigo prende anche a fissarlo in maniera non del tutto riconosciuta dal moro, sottiglia la linea dello sguardo mentre espone la domanda, con tono del tutto asettico, come fosse una domanda lecita dovuta al non capire.<Shopping? intendi andare in giro nei negozi a comprare roba?> Domanda retorica, ma la frase voleva vertere su quanto fosse una perdita di tempo, ma annusando un possibile motivo per increspare l'incredibile calma che regna, e con Saigo non è scontato, indora la frase restando sul vago e dando una risposta abbastanza strana. Poi la stessa mano corre verso la tasca rispettiva, fruga qualche secondo estraendola, con stretta tra indice ed anulare una matita corta e mangiucchiata, mentre con il pollice a spingere sul palmo un foglietto di carte lacerato e macchiato, decisamente pacchiano. Con il palmo della mano sinistra a fare da ripiano scrive il proprio numero sul foglietto,, calligrafia grossolana segno di chi non è che scriva poi molto nella vita per poi andare a porgerlo a Saigo.<Ecco. Ho cambiato numero rispetto a tempo fa. In ogni caso non ho proprio la concezione di questo aggeggio quindi tendo a dimenticarmelo in giro> Sbuffa attendendo che ella lo prenda, nel caso lo faccia abbozzerebbe un sorriso per poi ritrarre il braccio, udendo infine la successiva replica.<Bè dovrebbero aspettarsi da te che potresti rimanere coinvolta in dei problemi che potrebbero mandare all'ospedale o al cimitero.> Considera semplicemente sottolineando quanto sia strano non aspettarselo anche nel tono, marcando la fine della frase con esso.<Sei un ufficiale?> Trova la descrizione forse un pò troppo vaga per capire correttamente la levatura della promozione, ma per ora sembra spingere la propria espressione ad essere positiva e sorridente per l'evento, ma quello che realmente esce è un leggero abbozzo storto di un sorriso.<Oh quindi ti hanno promossa. Ma questo innalzerà il livello di attenzione su di te?> Chiede infine con una leggera ansia nella voce, cominciando anche a guardarsi attorno circospetto e guardingo.<In ogni caso ben fatto.> Si sforza goffamente in qualcosa che è fuori dal suo modo di fare, ovvero complimentarsi efficacemente, prova anche a darle una sorta di buffetto sulla spalla destra, anche se manifesta un certo disagio nel tentarci.<Ammesso che verrai riassunta, prima o poi dovrai fare una scelta.> Afferma tornando al suo consueto essere corvo e lapidario.[chk On]

22:07 Saigo:
 Lo sguardo resta su di lui decisamente a lungo mentre la mente corre ponendosi dubbi che sarebbe meglio non approfondire. Un sorso da quella bottiglia ed eccola che viene ripresa. Sbatte le palpebre un paio di volte e torna a fissarlo dritto in faccia, solo in faccia. Cerca quindi di non distrarsi ulteriormente, sarebbe spiacevole se si accorgesse che lo stava analizzando come si farebbe con un bel pezzo di carne. Lo osserva e si butta giù un altro bel sorso <inseguivo il rabbit> un gergo tutto suo, per meglio dire un gergo appreso mentre si studiava un personaggio per cui fare un provino, parole quindi che potrebbe essere assolutamente prive di significato <sì quello, per me dovresti provare una tuta grigia> questo lo ammette senza un minimo di ritegno, distoglie però lo sguardo quel tanto che le basta per non arrossire. Su certe cose è di fatto ancora una bambina e per quanto si atteggi a gran donna non ha la minima esperienza, le serve quindi tutto il suo autocontrollo per evitare di diventare rossa come un peperone, non trattiene completamente, le guance si fanno un pochino più rosa, ma potrebbe essere il freddo no? Tutto quello che sta bevendo. Nel dubbio su butta già una manciata di patatine. Per sua fortuna il discorso devia nuovamente <lo sai che i ninja non sono ben visti, preferirebbero avere una bambolina> scuote appena le spalle <ma passerà, non possono tenermi il muso a lungo sono perfetta> e soprattutto modesta. Lo osserva quindi andando a farsi l’ennesimo sorso, ormai è impossibile anche tenerne il conto <alla Shinsengumi non posso che essere utile, fintanto che potrò diventare un’attrice amata dal pubblico è loro interesse far sì che avvenga> ammette ancora semplicemente. Con Matono, così come con Nobu, non nasconde la natura fortemente manipolatrice di quella corporazione <e questo mi fa venir in mente che potrei aver visto una bestia nel distretto di Kiri qualche mese fa> è l’alcool a permetterle certe associazioni mentali completamente casuali <riesci a farti un giro nel quartiere povero e vedere se scopri qualcosa? Io ormai sono troppo in vista> scuote le spalle. Troppo in vista per fingersi qualcuno che non è, non è più così semplice e poi non ha troppa voglia di tornare lì dove ha fatto quell’incontro. Altre patatine finiscono nella sua bocca mentre prende il fogliettino. Poggia anche la bottiglietta e sbatte le mani tra loro per pulirle un pochino prima di estrarre il cellulare e andare a sostituire il numero di Matono che ha salvato[chk on]

22:24 Matono:
 La spiegazione fornita alla domanda su dove guardasse lascia il moro sbigottito e confuso, abbastanza da capire che non è il caso di approfondire ulteriormente sulla questione. Poi la proposta di indossare una tuta grigia in maniera del tutto scollegata da qualunque discorso sembra presagire che l'alcool sta sortendo gli effetti secondari classici quali la confusione e l'annebbiamento, anche perchè non riesce a spiegarsi in alcun modo quell'affermazione, perlomeno sta mangiando patatine.<Una tuta? Mh non capisco cosa dovrebbe voler dire. Ho paura a chiedertelo, ma lo farò ugualmente. Perchè ?> Due risposte confusionarie lo costringono a perlomeno infilare la testa all'uscio della tana del bianconiglio.<Il fatto che i ninja fossero apprezzati o meno non mi ha mai toccato più di tanto. Abbastanza da quasi non sapere che fossero visti male, immagino per quella vecchia storia che ha portato a dover stare all'interno di un muro.> Ironizza sulla cosa ma realmente non glie ne importa nulla di quel che pensa la gente dei ninja o quel che pensa di lui direttamente, non arriva abbastanza vicino alle persone per potersi avvedere dell'eventuale disprezzo nei propri confronti.<Credo quindi di capire che state tutti un pò facendo scena, esattamente in linea con quel tipo di lavoro insomma. Non dubito che tu sia perfetta, ma sono un estremo sostenitore dell'indubbia utilità di tutti, ma che alla fine nessuno di noi sia indispensabile> Conviene con una nota di per nulla celato disprezzo a parlare di quell'ambiente cinematografico, e al tempo stesso la frase la fa valere anche per quel che riguarda la Shinsegumi, non specificando per quali dei due ambienti è riferita la frase e non aggiungendo altro sulla cosa.<E questo mi fa venire in mente che non saresti nemmeno la prima persona a dirmelo, non vorrei che la memoria mi ingannasse ma di solito prendo appunti e andrò a rileggermeli.> Bofonchia mentre cerca di tornare con la mente a chi fosse la persona che gli aveva parlato di un infiltrazione di una bestia, cosa che difficilmente passa inosservata comunque.<Di certo se non viene insabbiato se ne parlerà, quel che mi chiedo ora e perchè non siate arrivate allo scontro.> Per quel poco che ne sa sono creature estremamente belligeranti, a livello dell'attaccare a vista, un avvistamento se veritiero rappresenta quasi un emergenza interna per il livello di danni provocabili, ma se ancora non è successo nulla a fronte di un tale lasso di tempo trascorso, porta qualche dubbio in mente al moro.<Credo di poterlo fare, io sono letteralmente il tuo contrario in questo.> Sicuramente anche in relazione all'ubriacarsi.<Sai ti mancherebbe giusto una sigaretta.> Fa quasi il simpaticone in chiusura, certo il tono e l'espressione in questi tentativi gli sono sempre di estremo intralcio, essendo sempre piuttosto bassi e bui.[Chk On]

22:34 Saigo:
 E mo come lo spiega? Non ha proprio la minima idea di come farlo e le manca anche la voglia di essere onesta in merito. Quindi meglio buttarsi già un'altra manciata di patatine e un sorso di soju per finire anche quella seconda bottiglietta e osservarlo mentre lascia che la necessità di deglutire le dia il tempo per pensare a qualcosa di più o meno sensato in merito a quella proposta di shopping per una tuta grigia <il grigio rispetto al nero è un colore molto> dove si è infilata. Non ha la più pallide idea di come uscirne pulita <particolare> grazie. Informazione assolutamente inutile <OOOOH INSOMMA> sbotta per poi girarsi <ti si vedrebbe il pacco> lo ha ammesso. Non lo sta minimamente guardando anche perché adesso sì che è rossa come un peperone, lei si finge indaffarata nell’estrarre e aprire la terza bottiglietta senza fiatare. All’improvviso fa dannatamente caldo, vorrebbe togliersi il cappellino ma nella realtà se lo abbassa di più nulla fronte prima di sventolarsi appena la mano davanti alla faccia <interesse scientifico> mente. Mente anche male dato che ci ha messo quasi un minuto prima di concludere così quell’uscita. Il resto del discorso per quanto possa essere serio le riesce più che mai difficile da portare a termine <non penso che la shinsengumi lo sappia> lo boffonchia appena con il collo della bottiglia tra le labbra, ancora completamente rossa e dando le spalle al ragazzo <quindi o siamo in pochi ad averla vista o qualcun altro sta insabbiando> continua a soffiare nel collo della bottiglia, all’improvviso piccola piccola e decisamente imbarazzata <non lo so perché…io> sono scappata <le ho fatto paura> una bugia ancora meno credibile dell’interesse scientifico menzionato poco prima. Allunga poi la mano destra in dietro <mai fumato ma se ne hai una accetto> in questo momento una sigaretta potrebbe toglierla dall’imbarazzo no? Allunga quindi la mano indietro, palmo aperto verso l’alto e la mano sinistra le permette un mega sorsone da quel soju dal gusto non meglio identificato ma piacevole[chk on]

22:59 Matono:
 Matono è ignaro ma non abbastanza per non avvedersi del comportamento di Saigo, anche se al momento nella sua testa la causa univoca di quei vaneggi e la seconda bozza alcolica vuotata, almeno per quel che ha visto lui essendo arrivata già bevuta di suo, quindi potrebbe azzardare ci siano almeno due vuoti nascosti durante il tragitto fino all'oasi.<Tu dici?> Finge di dargli corda cercando di incalzare nel discorso mentre la ragazza ha ormai intrapreso la via della paluda, sprofondando in una fanga densa che la blocca, infatti definire particolare il grigio non può più essere giustificato dall'aver bevuto, almeno qualche droga in mezzo ci dev'essere.<Ah> Questo e di primo impatto l'unica cosa che riesce a dire in relazione a quel strano turbine di incomprensioni, che tutti sanno bene quanto sarebbe meglio evitarle sempre. Ovviamente postumo all'affermazione la faccia di Saigo e gia scappata ad altrove nascondendosi e chiudendosi a riccio per quella che sospetta essere vergogna, intanto matono con tono del tutto sereno chiede innocentemente.<Quindi arrossisci perchè trovi imbarazzante il volermi vedere il pacco. Ma questa è una domanda comune che fai ai maschi ?> Certo l'interesse scientifico è una palese scusa, ma non reagisce se non annuendo senza tante smorfie, certo è ancora piuttosto in dubbio sul perchè mai dovrebbe farlo intanto la ragazza si è incartata comunque anche dicendo la verità, restando un altra volta ad incespicare mentre il moro continua a fissarla più o meno in viso come fa sempre del resto, anche se oggi sta diventando piuttosto ostico guardarla in generale, figurarsi incrociarne lo sguardo, quasi non ricorda di che colore ha gli occhi.<Se proprio ci tieni, non sono sicuro di averne ma ci guarderò> Intanto la parcheggia così, è da vedere se questo è l'alcool che parla e domani si è gia dimenticata di tutto, per essere sicuri Saigo apre ancora un altra bottiglia.<Ma scusa le produci che ne tiri fuori una ogni dieci minuti, ma poi dove diamine le tieni che non ho sentito rumore di vetro sbattere.> Confuso sulla moltiplicazione superiore delle bozzette di liquore quasi vorrebbe capire se davvero c'è un rotolo di alcool nascosto da qualche parte nelle vicinanze.<In realtà trovo strano che non lo sappia, Penso piuttosto avrebbe interesse che non lo sappiano altri all'infuori di loro.> Parte decisamente prevenuto di fronte all'ente governativo, innata avversione si direbbe gia ad ascoltare come il tono vocale diviene contratto ed infastidito.<La presenza di una bestia all'interno credo sia una cosa estremamente difficile da insabbiare, potrei quasi aspettarmi abbiano un gruppo che si occupa di lasciarle libere il minor tempo possibile.> Inizia a viaggiare di testa, ma il successivo pensiero è quasi forzato.<Se così fosse qualcuno conosce le bestie molto meglio di quanto mi aspetterei. Eppure mi sembra ancora vogliano che la paura resti forte rispetto ad esse.> Sprolocquia quasi tra sè e sè rinsavendo quando Saigo afferma di aver fatto paura ad una bestia.<Come ? Che gli hai fatto?.> Decisamente incuriosito dalla cosa ma al tempo stesso sembra dubitare leggermente di questa possibilità.<Di norma non fumo, se non per dormire e non è di certo tabacco. Ma possiamo tramortire il prossimo passante e vedere se ha delle sigarette.> Cosa piuttosto difficile non avendo visto passare nessuno da parecchio[Chk On ]

23:13 Saigo:
 Non ha la minima idea di come reagire. Si volta appena, guardandolo di sbieco <che pervertito> borbotta completamente rossa in faccia. Sì insomma non solo le chiede le sue inesistenti abitudini con i ragazzi ma si è appena dimostrato interessato a mostrarle il pacco. Ma questo fa di lui un pervertito o qualcosa di interessante? Oddio anche Fuji avrebbe reagito così, forse non Haru ma. Le domande sulle varie implicazioni di quella conversazione si affollano. <NELLA BUSTA> replica lei e mostra il sacchetto di plastica del kombini da cui ora estrae anche la pizza avanzata. Certo che non sbatacchiano tutto quel cibo spazzatura fa da imbottitura, è più che evidente. Lo osserva come se davvero avesse a che fare con una figura assolutamente indecifrabile. La prende in giro vero? La sta palesemente prendendo in giro. Torna a dargli le spalle si beve l’ennesimo sorso, finisce le patatine. Forse meglio non dare le spalle ad un pervertito quindi eccola tirarsi giù il cappellino nascondendo il palese imbarazzo e tornare a voltarsi verso di lui, occhi rivolti al terreno <se lo sapessero penso ne sarei informata> replica ancora senza troppi giri di parole. Fiducia o meno ormai è quasi certa che se una simile informazione è giunta alle loro orecchie l’avrebbero mandata ad investigare, invece non è mai successo e sì, pare strano che quella corporazione si all’oscuro di qualcosa ma sembra più strano che l’abbiano estromessa. Che lo abbiano fatto anche a Nobu, no impossibile. Mille teorie del complotto prendono il posto di quell’imbarazzo, sentimento che torna con estrema prepotenza appena il ragazzo sembra fiutare la sua seconda menzogna <beh gli ho fatto paura è chiaro è scappata!> e con queste parole da brava bambina civile si riprende, buttando nello stesso sacchetto indicato di prima, i suoi rifiuti e torna sotto alla pioggia. Scappa letteralmente a questo punto <aspetto la foto con i pantaloni> mormora, boffonchia, sputa fuori c’è un po’ da capire bene come lo dica ma lo fa mentre gli passa accanto e solo quando è lontana <COMUNQUE MI TRAFERISCO POI TI FACCIO SAPERE> glielo urla e detto questo cerca di rientrare a casa, suonando come una pazza a Nobu e sperando che le apra, continuerà a bere in camera sua morendo nell’imbarazzo [chk on][end?]

23:46 Matono:
 Ora per un attimo riesce a rivedere la classica Saigo che ribalta immediatamente la cosa sulla persona più vicina la colpevolezza di qualcosa, certo non pensava si potesse addirittura attribuire la colpevolezza di una cosa del genere.< Ah giustamente.> Incassa senza girarci troppo, ormai decisamente acclimatato alla ragazza ed alle sue reazioni. Certo non si aspettava replicasse all'improvviso con un tono vocale decisamente più alto, infatti trasale e prende a fissare sbigottito il sacchetto, collegando solo dopo qualche secondo che le bottiglie venivano da li, certo se l'era completamente persa alla vista mentre se ne stava allegramente disteso a prendere la pioggia. La osserva reagire in modo strano anche a quest'ultima cosa, ritrovandosi a fissare la schiena di Saigo, che a dirla tutta ha lo stesso livello di indecifribilità di tutto il resto del corpo quella sera. Fortunatamente poi la ragazza offre uno spiraglio di normalità tra un discorso delirante e l'altro, il moro dal canto suo non se lo fa ripetere e si rituffa nella propria comfort zone.<Non ho ancora afferrato perfettamente il tuo livello di importanza e di grado all'interno della Shinsengumi, oltre al fatto che non so nemmeno cosa facciate davvero.> Cani dello stato ? Quella convinzione e saldamente ancorata all'interno del Moro, certo Saigo non è male e fa cose decisamente troppo eversive per poter star all'interno di un organizzazione del genere.<Prima o dopo mi spiegherai che ci fai li dentro.> Poi si torna al delirio, sbuffa rumorosamente a risentire la storiella dell'aver spaventato una bestia.<Dai non raccontarmela torda.> Spera davvero non si aspetti che si beva una scemenza simile. Certo è difficile da dire se ella continua a guardar in terra, quindi si basa solo su quel che dice e sul tono con cui lo dice per tentar di leggere tra i vaneggi, certo ormai del palese dissimulare imbarazzo resta confuso sul motivo per il quale Saigo sia così strana quella sera, Alcool a parte.<Foto ? L'unica foto mi sa che dovrà essere la tua mente. Non mi faccio fotografare mai, in nessun caso.> Trova assurdo lanciare in giro la propria identità volutamente per quanto si possa restare nell'ombra in uno spazio così ristretto. Poi Urla di nuovo, improvvisamente, e per la seconda volta trasale, quindi sospira e con la mano destra alza il pollice.<Oh ok ora tutto il continente lo sa. Beh se succedono casini fammi sapere, darò un occhiata a kiri.> Ironizza mentre la osserva scomparire via rumorosamente, così come è stato piuttosto rumoroso il suo ingresso in scena, anche la pioggia sembra essersene andata, peccato.[End]

un incontro casuale che da una parte sfocia in piani e accordi e dall'altro vede una Saigo imbarazzata farsi fin troppi film mentali.


Mi vergogno del mio pg