Mamma e figlia

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20:46 Rasetsu:
 Sta ciondolando per il suo laboratorio, cercando di far addormentare la bambina dopo averle dato la sua poppata serale. E' anche ora, dopotutto, che vada finalmente a farsi una luuunga nanna fino al mattino successivo, pur consapevole che non succederà mai e che dovrà darle attenzioni durante la notte. E' avvolta in un tutina bianca con disegnata sul fianco mancino una lattina di birra. Di fianco, invece, poco più centrale la baritona frase: "Un altro giro e poi smetto". Non fate domande: è una delle preferite del demone, comprata su Ninjazon con la prima offerta disponibile. E se n'è vantato per giorni con Dokuhiro, inviandole fotografie su fotografie. Non sa bene dove si trovi Kouki al momento dato che dovrebbe farsi dapprima riassumere in ospedale per poter passare del tempo all'interno di quel laboratorio, ma ha timore che ben presto Mirako possa apparire e rovinare la vita che questi s'è creato nel giro d'un annetto da quando ha messo piede dentro Kagegakure. Cerca di scacciare il pensiero perché Dokuhiro è ben capace di leggergli nella mente se solo volesse, guardandolo soltanto in faccia od annusandolo. E' un cane da caccia, gli rovisterebbe anche nello stomaco soltanto per trovare eventuali prove con le quali incolparlo di qualche malefatta totalmente inventata. Indossa un paio di pantaloni neri in simil tuta, ma più eleganti rispetto a quelli che si metterebbero per andare a correre. Al di sopra, indossa una delle sue solite camicie bianche coi primi due bottoni aperti e il camice da laboratorio con tanto di badge sul pettorale sinistro, attaccato al taschino. I capelli cremisi, una zazzera mal pettinata come suo solito, gli adornando il volto pallido e spigoloso. Ai piedi, infine, calza un paio di semplici scarpe nere - tanto per restare nel comune. Difficilmente ha cambiato modo di vestire, dopotutto, anche adesso ch'è diventato genitore non ha sforato di molto le proprie abitudini. [ Chk On ]

21:04 Dokuhiro:
 ammettiamolo: la paura rende succubi, nel caso di rasetsu lo rende succube di una giovane donna che sta cominciando a mettere su ciccia per poter sembrare piu sana di quanto non sia in realtà. il pallore del volto è mitigato solo dal fatto che sta camminando velocemente verso il laboratorio sfoggiando il suo musetto che gli altri hanno imparato a lasciarla passare fregandosene altamente delle norme igenico-sanitarie-legali se si vogliono avere ancora le rotule dove natura le ha messe. ha una borsetta sotto braccio e un cestino nell'altra dove probabilmente c'è qualcosa di buono oltre che lo schock mentre si avvicina verso la porta del laboratorio andandovi a bussare e aspettare dopo qualche istante <ucci ucci, nascondi l'amante se la vuoi rivedere--> miagola la donna con un tono distante che male si accosta con quanto ha detto, andando a bussare di nuovo come se nulla fosse per poi guardare i propri piedi, poi di nuovo verso l'alto per aspettare che rasetzu vada ad aprirle mentre si mette a posto una ciocca dei capelli

21:10 Rasetsu:
 La paura bisogna anche saperla gestire, altrimenti si rischia che vada tutto in malora. Specialmente per quanto riguarda il demone, questi deve prestare particolare attenzione a quanto gli accade attorno. Una delle poche fortune è che spesso e volentieri riesci a nascondere ciò che accade direttamente sotto al naso di chi non dovrebbe scoprirlo. Tiene la bambina poggiata contro il petto, sulla spalla mancina. Un braccio le circonda il bacino, tenendola al di sotto del culetto. L'altra mano invece batte ritmicamente sulla di lei schiena, lieve nel tocco, accurato nella prestazione. Kuro-chan sembra riuscire a ronfare tranquillamente, almeno fin quando la madre non decide di sopraggiungere nel laboratorio. Alza gli occhi al cielo il rosso, cercando di capire se la bambina possa aver sentito qualcosa - e per il momento pare tutto a posto. S'avvicina per aprire la porta, allungando la mano con la quale poc'anzi stava dando piccoli colpetti alla bambina per permetterle di addormentarsi e di restare nel mondo dei sogni il più a lungo possibile. Apre tanto quanto basta per lanciare un'occhiataccia alla piccola Dokuhiro, poco più grande della figlia in effetti. <Fa silenzio che l'ho appena fatta addormentare.> Bofonchia, cercando a sua volta di mantenere un tono di voce abbastanza basso cosicché non sia lui fonte di disturbo per il pargolo che ha tra le braccia. Lascia accedere la signorina al laboratorio, il quale risulta essere particolarmente identico alle altre volte. Non pare esservi niente fuori posto, a parte la solita sporcizia che talvolta il demone riesce ad accumulare - in particolare, almeno or che si trovano fuori dall'orario di cena, v'è soltanto un vassoio contenente i rimasugli di quella ch'era la sua cena. Al massimo, quest'oggi, potrà ripulire quella. [ Chk On ]

21:18 Dokuhiro:
 <hum> dichiara guardandosi attorno per un secondo, prima di guardare la bambina e dare uno dei suoi rari sorrisi se riuscisse a vederla in volto mentre sta dormendo, andando ad alzare il cellulare per fare una foto prima alla bambina, e poi correndo attorno al padre che si tiene in braccio la figlia con la professionalità di un fotografo da matrimonio che ha fatto servizi per il national ninjagraphic < siete adorabili > chioccia dokuhiro a una bassisima voce quasi mimandolo solo con le labbra per fare intendere quello che ha appena detto, con un tono serissimo che pare una presa in giro, se avesse una sorta di ironia, che come rasetzu sa, non ha < guarda un po che carini...! > si dice parlando quasi da sola mentre fissa la bambina e guarda quindi l'altro allungandogli le mani e cercando di aprire e chiudere le dita per fare intendere che cosa vuole da lui: la figlia! ovviamente vuole anche lei la sua parte con la figlia che non ha potuto vedere per un po, andando ad avvicinarsi per prendere a mordicchiare la mano di rasetzu se le ha detto di no, in realtà, lo farà anche se gli da la bambina, ovviamente ben interessata piu che altro a dargli fastidio una di quelle rare volte che possono stare assieme dopo aver poggiato la borsetta e anche la sacca di vimini su un ripiano vicino abbastanza ignorante se ci fosse o meno necessità di coprire il tavolo o no, non gli ha ancora tirato via qualche cavo mentre pulisce, ma c'è sempre una qualche prima volta che potrebbe fare incazzare così tanto il rosso da non tornare indietro

21:31 Rasetsu:
 Il demone si ritrova magicamente immerso in un mondo che potrebbe non appartenergli, ma che probabilmente non gli dispiace neanche più di tanto - altrimenti farebbe molte più moine a sua volta. <Quante diamine ne hai scattate?> Cerca di seguirla con lo sguardo durante i suoi movimenti, aggrottando le sopracciglia e provando - per l'appunto - a vedere anche quelle che ha precedentemente scattato. La bambina mugugna infastidita dal casino che si sta generando attorno alla sua figura. Tra l'altro, la madre pare reclamarla - com'è giusto che sia. Il rosso non si fa ripetere poi molte volte quell'indiretto pretesto. Cerca di staccarla dalla propria spalla nella maniera più gentile e pacata possibile, un po' infastidito forse dal doverla lasciar andare ma al contempo poco contrariato. D'altronde, si tratta pur sempre dell'altro genitore e non d'una persona qualunque che pretende di tenere in braccio la pupetta. <Tieni.> Gliela porge semi-addormentata nella speranza che poi ci rimanga o che, quanto meno, vada raggiungendo una soglia di sonno maggiore rispetto a quella attuale. La donna riesce a poggiare dove preferisce sia la borsa tanto quanto quella di vimini. Di ripiani ve ne sono a sufficienza, anche al centro della stanza. <Come stai?> Le domanda, prima di chinarsi verso il di lei capo. Le poggia una mano dietro la nuca affinché possa attrarla a sé, lasciandole un delicato bacio tra i suoi capelli scuri. Prova persino a mantenere un contatto visivo con la suddetta, come se non avesse assolutamente niente da nascondere. E di base, fondamentalmente, non ne ha. Diamine, dovrebbe guardarsi allo specchio e farsi cancellare la memoria. Sarebbe uno spettacolo da non perdersi assolutamente. [ Chk On ]

14:14 Dokuhiro:
  [Laboratorio] Appropriandosi della pupetta, se la stringe un po', goffa nei movimenti non avendo mai avuto a che fare con una cosa così piccola e apparentemente così fragile, quindi sta in posizione di guardia con le gambe ben salde a terra e se avesse più di due braccia probabilmente la imbozzolerebbe avvicinandosela al petto <bene, ho una grande notizia> ammette all'altro lasciandosi baciare il capo come un quadretto ottocentesco, cerca ovviamente di non svegliarla, ma allunga il nasino per fare un lieve "sniff sniff" per saggiare l'odore della pupetta <ma allora è vero che hanno un odore strano appena nati, e buono...> Mormora stregata, anche se sempre un po'...doku. poche espressioni, poco tono, ma si sta evidentemente sforzando di parere emozionata per qualcosa <ti ho preparato del vero cibo nel cestino, così per una volta non ti ingozzi di ramen> d'altronde entrambi hanno trovato una certa stabilità e anche visivamente si stanno rimettendo, per quanto deve ancora iniziare a fare le sedute per i tatuaggi <come stai anche tu e lei?> Domanda all'altro volendo ovviamente sapere delle condizioni di entrambi perche ha purtroppo imparato a tenerci in una certa maniera, andando a stringersi un po' la bambina <non abbastanza, non penso saranno mai abbastanza. >Le foto, con un tono stranamente gentile <sei molto figo quando fai il padre> glielo dice con tutta la sua solita schiettezza, che la ha contraddistinta dall'istante in cui lo ha portato a curarsi in casa di dokuhiro , volegendogli lo sguardo

14:46 Rasetsu:
 Adocchia i movimenti che Dokuhiro compie nel tenere in braccio la bambina, come se - per l'appunto - non sapesse neanche come muoversi. Le si avvicina per provare a sistemarle un po' le braccia, così che possa sorreggerla meglio e senz'alcun pericolo. Non si direbbe, ma il demone è stato anche abbastanza previdente e si è informato ( tramite ninjoogle ) come comportarsi coi bambini appena nati, senza contare che ha comunque avuto a che fare con la nursery e Shizuka per tutto il tempo. Qualcosa l'ha senza dubbio appresa, anche soltanto per osmosi, volente o nolente. <Così.> La invita con la calma e la pazienza necessarie a prendersi cura d'una bambina, sistemando dove sbaglia e correggendola fin dove è necessario. <Odorano di latte e salviette umidificate.> Letteralmente, non possono sapere d'altro considerando che vivono di latte e pannolini e profumeranno sempre e costantemente di pulito. <Ah sì?> Sembra incuriosito e s'avvicina in direzione del cestino senza neanche attendere di farselo ripetere due volte, così da aprirlo e cercare immediatamente il contenuto. <Cos'hai preparato?> La domanda è ovvia, ma se lo si adocchia bene si può notare come il genetista stia praticamente fremendo sul posto - possibile che abbia fame o un lieve languorino? Non sarebbe inopportuno, considerando che campa per lavorare e per sfamare la bambina piuttosto che sé stesso. <Non dormo da una settimana, ma tutto bene. Ho organizzato l'intervento per il labbro leporino di Kuro-chan. Se ne occuperà Shizuka.> L'avvisa, tanto per metterla in guardia dal fatto che ben presto la bambina dovrà operarsi per sistemare quel piccolo difetto, nonostante ci sia il rischio d'una cicatrice abbastanza evidente. <Io sono *sempre* figo. Nyahahahah!> Mani sui fianchi, gambe leggermente divaricate e testa gettata all'indietro. Ride come un megalomane, abbastanza da far smuovere Kuro-chan tra le braccia del genitore femminile - pronta a piangere se non viene cullata come si deve. [ Chk On ]

14:56 Dokuhiro:
  [Laboratorio] <ahhh!> Morirà pure lei, all'improvviso un po' in panico dopo che l'uomo le ha sistemato le braccia <non urlare...!> Mormora all'altro mentre cerca di cullarla <suvvia doku, quanto sarà difficile, tira fuori l'istinto di madre...> Mormora a se stessa con tutta la convinzione di voler riuscire in quella insignificante sfida, anche se non ha mai avuto bambini attorno o figure femminili che le potessero insegnare, per logica deduce che agitarla come uno shaker non funziona, quindi prova a muoverla delicatamente su e giù vicino al proprio petto, verso la spalla, agitandola un pochino per cullarla <ti ho preparato dei bao al maiale, al pollo e al cinghiale. Non mi chiedere perché ci è arrivato in cucina uquello, ma ho pensato che ti avrebbe dato energia> replica all'altro, sono bao corposi, enormi, più grossi della mano di rasetzu e anche se sono tre vengono tranquillamente superati dalla loro grandezza. Lo lascia addentare il bao, solo per commentare nel mentre <sono diventata vice capo ninjachef del ristorante, ora mi occupo di più riguardo alle scorte e alla contabilità più che dei fornelli...quindi posso passare molto più spesso e puoi anche dormire di più> dichiara sforzandosi di essere gioiosa nel tono per fargli capire che e felice, ignara che questo poterà molti danni psicologici a rasetzu e alle sue cazzate <va bene, quando pensi che potremo andare a casa tutti assieme?> Domanda all'atto essendo lui lo scienziato della situazione tenendo come le ha dato le nozioni rasetzu

15:41 Rasetsu:
 Si gira immediatamente verso la bambina, sgranando gli occhietti giallo verdi con il bao ancor mezzo smangiucchiato e con rimasugli di cibo appiccicati al volto. <Sfcufsa.> Cerca di inghiottire con non poca difficoltà, rischiando di strozzarsi e tossicchiando per liberarsi le vie aeree prima che possa morire senz'aver visto sua figlia crescere. Dokuhiro, per fortuna, forse risvegliando l'istinto materno, riesce in qualche modo a cullarla. L'oscillamento dall'alto al basso è perfetto, cosicché la bambina continui a sentirsi appiccicata alla madre - nonostante non ne abbia mai sentito veramente la necessità, non essendo stata concepita nell'utero materno, ma in una sorta di macchinario esterno. <Cinghiale? Tempo fa, ne volevo uno. Non me l'hanno mai dato.> Deluso e amareggiato, fa poi schioccare la lingua. Non l'ha ottenuto perché non ha portato a termine l'obiettivo primario che aveva come target finale i cinghiali: doveva uccidere Orochi. Beh, non l'ha assassinato lui. Quindi, esattamente che cinghiali pensava di ottenere? <Vice capo della cucina di casa Kokketsu, semmai.> Fa roteare gli occhi verso il cielo, mantenendo un tono di voce leggermente più basso onde evitare che Kuro-chan possa svegliarsi o lamentarsi nuovamente nel sonno. Nel frattempo, si premura di mangiare come se non lo facesse da settimane - che tanto fasulla come cosa potrebbe anche non essere, considerando che è perennemente preso da qualcosa per interminabili ore. <Come preferisci.> Le vocifera, stringendosi nelle spalle, preoccupandosi esclusivamente dei bao. Se ne ficca quel che rimane in bocca, gonfiando le guance alla pari degli scoiattoli che ci infilano le nocciole e tutto quello che trovano in natura per le scorte invernali. <Dopo l'operazione, probabilmente.> Anche se c'è sempre da considerare che il tempo che il demone passa dentro le mura domestiche è costantemente inferiore a quello che Dokuhiro pensa di poter ricevere da lui - ovviamente. E' uno stacanovista quando si parla di genetica. [ Chk On ]

15:50 Dokuhiro:
  [Laboratorio] Non e certo il primo giorno che stanno assieme, eppure per qualche motivo rasetzu riesce a essere così caotico e così scemo che quando lo vede con le guance gonfie si bao la donna caccia un leggero <pff> serrando le labbra per smettere di sghignazzare e fare morire in fretta la risata, una delle poche ma ormai non più cosi rare rispetto a quando si sono conosciuti. Si volta anche con la schiena anche se le stanno tremando le spalle e piccoli sbuffetti di <pff > le scappano come se dovesse mettersi a ridere all'improvviso e quindi vanificare probabilmente il sonno di kuro-chan. Le ci vuole un po' prima di sentirsi sicura per rivolgersi verso di lui e avvicinarsi per dargli una leccata con la linguetta rosa a rubargli un po' di unto e cibo dal volto, e guardarlo con uno sguardo di chi lo sta sfidando o che lo ha appena fregato. Non osa muovere la bambina più di quanto le è stato fatto vedereda rasetzu, tanto se ne sta tranquilla, forse. Spera. <Non ho ancora incontrato altri kokketzu...siamo davvero pochi vero?> Domanda all'altro, tanto che ha potuto insediarsi in una bella casa del quartiere dei sangue nero <hai sentito? Torniamo a vivere tutti assieme, hai fatto proprio penare il papà col tuo arrivo> mormora verso la bambina <a proposito, come ti fai chiamare? Padre? Papà? Babbo?> Una domanda fondamentale, ammettiamolo, per chiunque finisca in quella avventura all'improvviso,o che come rasetzu probabilmente non ci ha pensato troppo occupato a pensare alla genetica di chissà che cosa

16:54 Rasetsu:
 Com'è giusto che sia, la scena che s'apre innanzi agli occhi di Dokuhiro è divertente. Lei tenta di non ridere, ma la situazione sembra sfuggirle di mano da un momento all'altro. Tuttavia, la bambina sta cercando di riposare, quindi è il caso che smetta di fare tutto questo casino e cominci a ragionare un po' più da genitore. <S m e t t i l a> Le sussurra a denti stretti, notando come il muoversi della madre possa in qualche modo ripercuotersi sulla figlia, la quale di tanto in tanto sembra essere infastidita da ciò che la circonda. In effetti, non è abituata a sentir tutto quel fastidio e quelle voci. Solitamente, a parte le infermiere, è Rasetsu che si prende esclusivamente cura della bambina, la quale s'è appunto abituata parecchio alla voce del demone. <Il Clan si è popolato rispetto al passato> Le risponde, pur cercando di mantenere un tono adeguato al riposo della piccola. Arraffa un tovagliolo per pulirsi dallo sporco, anche se ci pensa l'aspirapolvere Dokuhiro a far tutto il lavoro. <Tch> Fa schioccar la lingua, pulendo via anche la saliva della compagna e rifilandole un'occhiataccia di sguincio - come al solito, insomma. D'altronde, è difficile che non si comportino da cane e gatto. <Stavo dicendo che il Clan è popolato rispetto al passato> Forse e soprattutto grazie agli impianti genetici che sono proliferati con l'avvento di questa nuova generazione di ninja - o presunti tali, sicché molti hanno preferito abbandonare quella strada. <ma sicuramente non siamo ai livelli di chi ha una discendenza longeva alle spalle.> Si stringe nelle spalle, poggiando le natiche contro la superficie del bancone e facendole cenno con la mano d'avvicinarsi a sua volta. E' già poco il tempo che passa con la famiglia, tanto vale star vicini il più possibile quando se ne ha a disposizione. <Figurati se mi ha fatto penare, stava soltanto rischiando di morire.> Ironico ovviamente, fa nuovamente schioccar la lingua contro gli incisivi. C'è ben poco da ridere. S'è preso male senza dubbio. <Papà...? Cioè, penso sia basico.> Sì, e acido. Che altro? In realtà, la domanda che ha sollevato Dokuhiro non è così complicata. Si farà chiamare semplicemente papà, no? Si fa pensieroso però, chissà a che altra diavoleria delle sue sta pensando. [ Chk On ]

17:05 Dokuhiro:
  [Laboratorio] <che cosa stai pensando ora?> Domanda semplicemente avvicinandosi e andandosi a sere al bancone <sei adorabile quando fai quel verso> ironizza probabilmente anche il volto rimane leggermente immobile, ovviamente parlando a voce bassa per non rischiare di svegliare la bambina <sappi che ti voglio maglio, se pensavi di farti chiamare mamma> lavvisa giusto per giustizia, mentre si avvicina un pochino di più facendo scivolare le natiche sul tavolo per avvicinarsi al rosso, per poi colpirlo con il capo sulla spalla o sul petto e rialzare il volto verso di lui, c'è una scintilla che ormai e assoldata per essere sentimento d'amore per quello stupido demone rosso <mi dispiace che hai dovuto affrontare la paura di perderla da sola> mormora con...coscienza. lo ha capito nonostante il suo tono saccente che vuole nascondere il tutto. Lo guarda in volto, la bambina in vista con la guanciotta spalmata sulla spalla della madre <ma se ci saranno dei problemi, vorrei li affrontassimo assieme, anche se e solo per un colpo di tosse > prova a spiegargli il suo desiderio, sorridendogli infine con un leggero increpare delle labbra. Non sta facendo la diavola gatta, ma affronta la cosa con quella maturità che ha sempre avuto per avere a che fare con uno come rasetzu, e quindi sposta un po' il braccio per fare una presa migliore sulla bambina e allunga la mano verso quella dell'altro. Ma non lo costringe a un contatto, ma si ferma poco prima, girando la mano a dare il palmo verso di lui, permettendogli di scegliere

17:06 Dokuhiro:
  [Laboratorio] *maschio

17:38 Rasetsu:
 Fa spallucce, lasciando che lo sguardo oscilli dal soffitto agli strumenti e fino alla ragazzina che, successivamente, pare essersi maggiormente avvicinata. La sente poggiarsi contro la spalla, al che a sua volta va ad inclinare il capo. Cerca di starle vicino per quanto possibile nonostante non sia esattamente nella sua natura far quel che sta facendo. <Stavo ragionando sul modo in cui mia figlia potrebbe chiamarmi. Papà è sicuramente il termine più appropriato.> Sicuramente non dovrà chiamarlo per nome, ma tutto sommato potrebbe essere rivoluzionario. Sta di fatto che questa domanda gli gironzolerà per la testa sicuramente per un bel pezzo. Mannaggia a Dokuhiro. Pensava, il demone, di non essersi perso niente della nuova esperienza legata alla paternità. A quanto pare, invece, niente va come crede. <Mamma credo sia inappropriato.> La prende anche seriamente come cosa, strano ma vero. E soprattutto non intende darci troppo peso almeno al fattore nominativo di madre. La battuta è stata ampliamente ascoltata e vi ha risposto! <Considerando che ha il sangue di entrambi, presuppongo sia normale che della bambina ci si prenda cura in due.> Ammette, scegliendo una risposta pragmatica più che una romantica e carina che forse Dokuhiro andrebbe cercando dal demone. Ma si sa com'è fatto; nello specifico proprio lei dovrebbe ben sapere come dimostra i suoi sentimenti l'uomo. Non n'è capace, ma talvolta ci prova. Bisogna soltanto trovare il giorno giusto. Probabilmente, Rasetsu è un Bilancia o uno Scorpione: c'è poco da fare in merito. Vede tendergli quella mano e il rosso preferisce inchinarsi ad essa, così da portare le labbra ad avere un contatto diretto con l'altrui pelle. Le deposita un leggero bacio, qualcosa che difficilmente la ragazzina vedrà rifare da questi - tornando sempre al discorso precedente. <Lo farò.> Ha bisogno di un sostegno pur non rendendosene conto direttamente. Sta di fatto che, per il momento, posso godersi assieme quel piccolo scricciolo che hanno creato assieme finché uno dei due non avrà abbastanza da fare - o finché la bambina non necessiterà di cambio e cibo. [ Exit ]

17:42 Dokuhiro:
  [Laboratorio] Lascia l'altro scendere fino alla sua mano, osserva il baciamano sul palmo, guarda il proprio palmo per diversi istanti prima di rendersi conto di cosa è successo e diventare di un rosso feroce sulle gote. Una cosa che nemmeno doku spesso fa, per poi portarsi il palmo alle labbra e lasciarvi il bacio espresso, alzando gli occhioni verso l'altro è un sorrisetto sul volto arrossato, rimanendo con lui fino a che può...che ora a quanto pare e parecchio//

Primi incontri con la bambina per Hiro ♥

(scusate il tempo di congelamento, ma non ci riuscivamo a beccare con gli orari ç_ç)