Trucchiamoci
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Giocata del 21/10/2022 dalle 16:06 alle 19:40 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
La loro abitazione non è da considerarsi disordinata, visto come ci vivano praticamente soltanto per dormire o per organizzare piani poco ortodossi come quello di quest'oggi. Volente o nolente, viene coinvolta a priori. Non se ne lamenta, d'altronde aveva già deciso e promesso d'aiutare il bianco a raggiungere il suo obiettivo. Si sta parlando d'una vita umana, dopotutto. La rosata, dovendo sostare all'interno dell'abitazione, non soltanto è scalza - cosicché sia finalmente libera da qualunque calzare - ma veste con un tuta grigia ( chiaramente rubata all'altro, sia mai che decida di comprarsene una per sé stessa piuttosto che disturbare il suo armadio, già misero ) ed una t-shirt a mezze maniche nera senz'alcuna stampa sul fronte. Molto probabilmente anche quest'ultima appartiene al Senjuu, ma lungi da lei farglielo notare in qualche maniera. Finché non se ne accorge, forse sfruttando il fatto che sia dotato d'un unico occhio ( black humour necessario ) pensa di farla franca. I lunghi capelli rosei sono raccolti in una coda alta che le scende lungo la schiena, mentre poggia con le natiche contro il ripiano del lavandino. Nella dritta, ha una tazza in ceramica arancione contenente chissà quale liquido appena riscaldato. Un thè, magari con un goccio alcolico per sopportare meglio la giornata. No, non è vero. Ha lasciato l'ubriacatura alla serata con bimbo konbini, dalla quale in realtà è tornata abbastanza sobria - al massimo, solo un po' alticcia. E male non fa, soprattutto quando la testa è costantemente offuscata da pensieri dopo aver visto morire altre quattro persone solo per farti tornare col culo intero all'interno delle mura che, malauguratamente, vorresti pure distruggere. <Cosa devo fare?> Gli domanda mentre sorseggia il suo thé delle cinque, giusto per restare in rigore con le sue abitudini tradizionaliste. [ Chakra On ] Le giornate hanno preso a passare nuovamente lentamente, Mat da quando ha parlato con kan per quell'accordo inerente alla protesi ha deciso di attendere un altro poco prima di andare a recuperare quei fantomatici geni utili per la creazione del figlio in provetta di Orochi, ma forse le cose si stanno facendo ancora troppo lunghe... I due coniugi sono in cucina, una seduta sul lavello mentre il bianco si trova dinanzi alla finestra, con ciò che resta del proprio sguardo rivolto verso l'esterno. La mente vaga cercando un modo sicuro per poter obbligare uno di quei tre Hyuga a donare il proprio DNA a Shizuka, ma senza risultati. Tutti i piani che spuntano nella mente del giovane hanno sempre un alta percentuale di rischio che possano terminare in uno scontro e in caso accada non potrebbe neanche tirarsi indietro... Allarmare i bersagli renderebbe la cosa più difficile, quindi qualsiasi cosa lui possa finire a fare, dovrà riuscire a farlo a colpo sicuro, una sola operazione che dovrà terminare nel solito modo: successo o morte. Il Senjuu indossa solo un paio di pantaloni neri, comodi e larghi, apparentemente di una tuta ma la stoffa è palesemente di un materiale più sintetico, anche lui è scalzo e a differenza della rosata a petto nudo. E' proprio la voce della Nara a interrompere il silenzio che lo circonda, richiamandolo nel mondo dei vivi e attirando la sua attenzione, Mat difatti, si volta per inquadrare la compagna, a cui porge un piccolo sorriso. < Intendi per quelle vite? > Domanda retorica che porge alla fanciulla, facendo poi qualche passo verso la dispensa che andrebbe ad aprire con l'unica mano rimasta, allungando poi questa verso una bottiglia di liquore. Il tappo verrebbe levato con i denti, poi si avvicinerebbe alla figura di Furaya ove tenterebbe di versare il contenuto della bottiglia all'interno della sua tazza, giusto qualche centilitro, così ad occhio, utile per allungare la sua bevanda, prima di posare la bottiglia affianco a lei e lasciarla lì incustodita. < Nulla. I morti sono morti e tali rimangono. > Grazie Mat, sei molto di aiuto. < Puoi imparare dai tuoi errori e provare a capire cosa sia andato storto, così che non ricapiti. Ma la gente morirà sempre. Le pecore che si sono nascoste qui dentro e che pensano di essere al sicuro, moriranno sempre. > Ha molto tatto il nostro terrorista, che vede tutti gli abitanti di Kagegakure come pecore destinate a morire prima o tardi, però per lui la Nara non deve farsene un cruccio, in fondo la morte fa da sempre parte della vita, e loro in quanto shinobi di un altra generazione dovrebbero saperlo bene. Con una calma invidiabile, continua a sorseggiare il thè dalla sua tazzina. Peccato per l'intervento di Matt che rende reale uno dei pensieri della donna. Pare allungarsi in direzione del mobiletto cosicché possa recuperare una bottiglia sotto gli occhi vigili della Judai, la quale inarca un sopracciglio verso l'alto. <No> Ammette senza troppi problemi, allontanando la tazzina dall'altrui bottiglia e poggiando persino una mano a coperchio sulla superficie. <parlavo per l'organizzazione che avevi in mente. Il travestimento... Il Dojo Hyuuga...> Snocciola lentamente, provando a fargli comprendere dove voglia andare a parare, anche perché è lui quello che sa tutto quel che c'è da fare a differenza della rosata. Non che sia estraniata dalla vicenda, sia chiaro, tuttavia quello maggiormente coinvolto resta pur sempre il Senjuu. <E' la stessa risposta che ho dato a Shizuka, forse in maniera diversa. La mancanza di tatto era pressoché identica.> La Kokketsu gliel'ha fatto notare, per non parlare del Sumi che s'è comportato più o meno allo stesso modo soltanto per andare in contro alla propria compagna. <Le ho fatto notare che le morti vanno onorate. Va bene piangerle, ma trovare un colpevole quando il loro scopo nella missione era quello di farci tornare vivi...> Lascia volutamente la frase in sospeso, facendo capire che non ha molto senso il discorso di Shizuka. Invero, ne avrebbe se si trattasse d'un altro contesto. Durante le missioni, è normale che la gente muoia. I ninja del passato - o chi ha avuto l'onore di vivere durante quel periodo - conoscono piuttosto tranquillamente i rischi e i pericoli di parteciparvi. Sanno bene che potrebbero non tornare loro, figurarsi qualche compagno. Al contrario, la generazione attuale non conosce questo pericolo perché le missioni sono di tutt'altro genere e, solitamente, all'interno delle cinta murarie del grande villaggio denominato Kagegakure. [ Chk On ] Il liquore alla fine non viene versato, azione resa impossibile dalla rosata che intercetta il bianco comprendendo per tempo cosa lui stesse facendo, correggendo poi quello che lo stesso Senjuu aveva compreso nel discorso. < Ah per quello? Ops... > mentre la bottiglia viene posata lentamente verso il ripiano della cucina, successivamente andrebbe a recuperare il tappo che si affretterebbe a rimettere al contenitore di vetro. < Colpa mia... colpa mia. > Non ha difficoltà a confermare la propria incomprensione del discorso. Attende quindi che la rosata giunga al termine di quel racconto, annuendo nel mentre con la testa. < Sono bambini a differenza nostra, noi siamo cresciuti in mezzo alle guerre e loro avvolti al pensiero di essere al sicuro. Per quanto possano avere più anni di me, restano infantili. > sono solo dei bambini che giocano a fare gli shinobi o la guerra, non hanno nemmeno visto lontanamente cosa i due abbiano passato o cosa potrebbero passare in futuro. Non sono pronti. < Per quanto riguarda gli Hyuga... non trovo soluzioni che non prevedano il rischio di uno scontro con gli Hyuga e io non sono in condizioni per affrontare un combattimento del genere da solo. > Mat farebbe qualche passo indietro, andando a posare il fondoschiena contro il tavolo alle sue spalle. < Quindi ho bisogno che tu mi dia una mano effettiva questa volta > Non supporto, non sostegno o uno scambio di idee... < Ho bisogno che se le cose vadano a puttane tu sia li a combattere. > Cosa non proprio semplice da chiedere alla propria consorte, ma sono degli shinobi, quindi son cose a cui dovrebbero essere abituati ad entrambi. < Con la storia che ho perso un braccio vorrei essere il meno riconoscibile possibile e vorrei la stessa cosa per te. Quindi spero tu abbia voglia di truccarmi, farmi i capelli... di quel colore... > Non riesce neanche a pronunciare il nero della bomboletta che ha acquistato con Shizuka < ...E mettermi le lenti a contatto. > capelli neri, senza ferite e con gli occhi blu o azzurri, non dovrebbe essere semplice riconoscerlo in questa maniera. < Ti va? > Tipo ora, adesso, al posto di cazzeggiare con una tazza di the caldo in mano? Gli occhi chiari restano ancor fissi alla di lui volta qualora decida di alcolizzarle una seconda volta il thè senza la sua approvazione. Si volta leggermente, donandogli soltanto un fianco affinché possa berlo senz'alcun impedimento e quanto meno terminarlo. Soltanto allora lascia anche la tazzina nel lavandino, liberandosi le mani da qualunque oggetto poco consono alla situazione. <Stai dicendo le stesse cose che le ho fatto notare anche io. Per fortuna, almeno dentro casa, mi sento capita.> Replica con una scrollata di spalle. L'importante è che tra partner ci si possa capire, dopotutto, e che ci sia comunicazione in qualche modo. <Credo che loro due abbiano la tua età, a dire il vero. Ma difficilmente ti do gli anni che hai davvero.> Un po' perché cerca di dimenticare d'avere a che fare con un ragazzino - almeno sulla carta, considerando che mentalmente potrebbe facilmente affiancarsi ad un adulto. <Ad essere onesti, non t'avrei lasciato da solo neanche se me l'avessi chiesto dopo quel che ti è successo.> Nell'ultimo periodo, ha allentato la presa soltanto perché ha dimostrato di non andare alla ricerca di guai - leggermente. Tuttavia, è abbastanza meritevole di fiducia. Non gliel'ha mai negata da quando hanno fatto il guaio all'interno dell'ospedale konohano. <Per quanto mi riguarda, penso di riuscire a non risultare riconoscibile. Il problema è per te e l'assenza del braccio.> A meno che non abbia trovato finalmente un metodo, una soluzione che possa tale definirsi. Difatti, per quanto si tratti d'una affermazione, ha quell'inclinazione che la rende quanto più una domanda, un modo per chiedere all'altro cosa gli stia passando per l'anticamera del cervello. <Questa è una prova per quando dovrai agire?> Gli chiede, portando la testa a piegarsi di lato mentre compie un paio di passi in sua direzione, giusto per avvicinarsi quel tanto che basta per invadere il suo spazio personale. Tutto nella norma. <Per il trucco, non sono molto esperta. Ma NinjaTube ormai offre un sacco di tutorial...> Chiaramente merito di Senshi. La sua pelle difficilmente ha avuto bisogno di fondotinta o trucco in generale. Peccato che la vecchiaia avanzi anche per la Decima... Non è di certo immortale. [ Chk On ]
Giocata del 31/10/2022 dalle 12:41 alle 17:25 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
In effetti i due la pensano alla stessa maniera inerente alle morti, soprattutto se queste avvengono nel bel mezzo di una missione che ha alte probabilità di vedere il team perire sotto le zanne di una qualche creatura gigantesca. Furaya ricorda al Senjuu che il duo di cui parla ha circa la sua età, in effetti dovrebbero avere gli stessi anni, eppure lui per primo non li vede come tali, ma come ragazzini che necessitano di essere guidati. < Mi dimentico tutte le volte che ho vent'anni e non quaranta. Ma penso che la cosa cambi poco. Non hanno visto nulla e vogliono giocare agli eroi. Possono essere ferrati sulla tecnologia, ma se si parla di guerra sono solo dei bambini. > Manca la malizia, o la strategia, manca il sangue freddo e quella capacità di accettare la perdita di uno o più compagni. Mat non ha altro da aggiungere per quel discorso aperto per una stupida incomprensione, sua tra l'altro. La rosata così rivela che non avrebbe lasciato Mat andare da solo in ogni caso, strappando un piccolo sorriso sul suo volto, che invece viene abbassato per un paio di secondi. Per quanto l'arto mancante non faccia più male, la ferita nel suo orgoglio è tutt'altro che chiusa, deve premere sull'acceleratore e trovare una soluzione anche a quello, il prima possibile. Lo sguardo viene risollevato, ciò che ne resta almeno, permettendo al proprio occhio ambrato di soffermarsi su quello ghiaccio della Nara. < Mi manca un braccio, ma se coloriamo i capelli, nascondiamo le bruciature e cambio colore degli occhi con delle lenti... il braccio non basterà più per riconoscermi > Non può certamente cambiare volto, soprattutto ora che non può eseguire la trasformazione, ma può cambiare tutti quei tratti che lo rendono facilmente riconoscibile, giocando così su una semplice somiglianza. Il Senjuu osserva la rosata avvicinarsi, invade il suo spazio personale ma questa è normalità per il duo. < Più che una prova è una preparazione. Non conosco i volti delle persone a cui devo prendere i geni, non so dove abitino... è proprio l'inizio. > Perché si, Mat si è un pelino rotto le scatole di aspettare, deve sapere come è strutturato esternamente il Dojo Hyuga, deve trovare i figli di Mekura e solo allora potrà effettivamente pensare a come far si che Shizuka possa mettere mani su uno di loro. Allora... il punto di partenza è recuperare il telefono dal tavolo della cucina ed aprire Ninjatube. Tutto sommato, non è neanche così difficile. Con i suoi tempi, adoperando l'indice della dritta - anziché i pollici come le ha insegnato la figlia - cerca di digitare quanto segue: trucchi e consigli per coprire delle cicatrici. Preme invio così da inoltrare la ricerca ed attende esclusivamente che alcuni video inizino ad apparire. I trucchi dovrebbero per altro essere già disposti sul tavolo, pertanto deve soltanto cliccare quel che le interessa ed agire di conseguenza. Un brivido tuttavia le percorre la schiena quando il bianco le fa notare che, effettivamente, ha vent'anni. Anche meno. Sulla carta, ne dovrebbe avere di più, ma questo è un altro discorso perché le cose non sarebbero cambiate poi così tanto, a giudicare dalla differenza che tra i due intercorre. <Non lo dire mai più, per favore.> Ironizza sulla situazione quanto meno, lasciando correre anche una piccola risata. Apre l'armamentario per cercare di truccare l'altro, cominciando da un fondotinta chiaro che dovrebbe rappresentare lo stesso colorito pallido dell'altrui pelle. <Se indossassi anche una mascherina? Puoi sempre fingere che tu abbia preso un raffreddore. Se giri di giorno, avresti anche una scusante adatta per gli occhiali da sole. Ti basterebbe tossicchiare di tanto in tanto.> Giusto per mantenere valida la scusante della mascherina. Si stringe nelle spalle, avendo notato come molti, dentro Kagegakure, ne indossino pur di non cospargere il resto del mondo di germi e batteri - prevenendo delle minacce alquanto visibili. Tuttavia, il tutorial le ricorda che andrebbe adoperato dapprima un correttore... per non parlare di molti altri prodotti dei quali non conosce neanche il nome, figurarsi l'utilizzo. Tuttavia, tanto vale iniziare da qualcosa che sia un valido palliativo. <Presumo basti coprire quelle del volto, per quanto possibile. Non so bene come funzioni, ma credo poi tu debba star attento sia all'acqua che al sudore.> Ammette, trattandosi pur sempre di prodotti che con l'acqua dovrebbero venir via senza problemi. Non vorrebbe che questi si trovi in situazioni poco sicure. Adopera un pennello simile a quello del video tutorial, aggrottando però un sopracciglio - non è molto sicura di quel che sta facendo in effetti. Potrebbe truccarlo da pagliaccio e forse le verrebbe anche meglio. Tra pagliacci ci si riconosce. La mancina va a posarsi sotto all'altrui mento soltanto per due dita, così da sollevarlo in sua direzione ed adocchiare la parte bruciacchiata nei pressi dell'occhio e della guancia. Inizia a spalmare delicatamente il correttore, non troppo convinta durante tutta l'attuazione. <Saranno sicuramente cambiati in dieci anni quei bambini...> Si ritrova a commentare con un piccolo sospiro. [ Chk On ] E mentre la rosata digita come un ultra sessantenne sul telefono, Mat indietreggerebbe per posare il bacino contro al tavolo, preparandosi quindi a quella sessione di trucco. L'occhio ambrato studia la figura della compagna mentre questa è intenta a comprendere il da farsi. < Cosa? Che ho vent'anni? > Chiede ironico sollevando un sopracciglio, accennando poi ad una piccola risata. < Ti fa male ricordare di non averne anche te o l'idea che mentre nascevo te probabilmente eri già Jonin? > Chissà se le fa più male gli anni che porta o la differenza di età che li separa... Ma lasciando da parte gli scherzi, Furaya propone di indossare pure una mascherina, in effetti non è un idea sbagliata, permetterebbe al Senjuu di coprire labbra e parte del naso, insieme al mento, è qualcosa di comune da vedere in giro e facilmente giustificabile. < In effetti... > Ma per quanto riguarda gli occhiali da sole... per la sua testolina è il troppo, è voler nascondere qualcosa in maniera troppo evidentemente secondo lui, se qualcuno notasse la sua presenza potrebbe insospettirsi, o anche solo attirare le attenzioni di possibili testimoni. Invece deve essere poco riconoscibile e soprattutto avere un profilo basso, Mat vuole essere il semplice passanti che nemmeno ti ricordi di aver incrociato... Neanche il tempo di disegnare questo pensiero che la rosata si è messa all'opera sul suo volto, il bianco chiude le palpebre per non aver fastidio agli occhi e permetterle così di lavorare meglio, voltando il viso e spostandolo secondo le sue indicazioni, che riceve inizialmente dalla mano cha lei ha posato sollo al suo mento. < Non ho molta intenzione di girare a petto nudo... > Quindi si, si presuppone di coprire solo quelle su volto, ma sono le ultime parole della rosata ad attirare la sua attenzione, lui che normalmente la avrebbe fermata in qualsiasi cosa per parlare in modo chiaro di quello che possa intendere, ma che questa volta decide di rimanere il più calmo possibile e continuare il discorso come se fosse semplice normalità. < Saranno cambiati? Li conosci? >
Giocata del 03/11/2022 dalle 17:42 alle 21:23 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
Preferirebbe assolutamente non ascoltare la frase che l'altro s'è permesso nuovamente di pronunciare. Si ferma un attimo a ragionare su che ruolo avesse nel mondo ninja quando il Senjuu è venuto al mondo. <Probabilmente, avevo superato l'esame Genin ed avevo partecipato al primo assalto contro Suna. Non ne sono molto sicura, ma vorrei evitare di tornarci su col pensiero.> Pensierosa, fa roteare dapprima gli occhi al cielo per poi riportare la sua totale attenzione nei confronti del ragazzo. Deve assicurarsi che quel trucco regga e che abbia quanto meno un senso. <Sento i polsi freddi.> Riferendosi al solo guardarlo, ironizzando sulla situazione e mostrando un sorrisetto divertito. Cerca di usufruire del trucco precedentemente citato, per quanto possibile. Non è una make up artist, come detto non è neppure molto brava a truccarsi da sé. Utilizza forse un filo di rossetto e qualche volta la matita nera per accentuare lo sguardo, tuttavia niente di più. Sfrutta uno dei pennelli, probabilmente quello della grandezza sbagliata per riuscire a spalmare adeguatamente il trucco. Il suo intento sarebbe quello di riempire le bruciature, in modo tale che possa poi spalmare il fondotinta in maniera netta e pulita. O così pare voler intendere il tutorial che sta seguendo sul video di ninjatube. <So soltanto che Mekura aveva due figli... o forse tre. Non ricordo bene quanti ne abbia adottati e quanti siano effettivamente suoi.> Si stringe nelle spalle, spostandosi lateralmente per cercare di individuare i punti in cui il correttore ha fatto il suo effetto ed altri dove, magari, non ha preso adeguatamente. <C'è stato un periodo durante il quale molta gente adottava orfani di guerra.> Ammette, trattandosi comunque d'una grave situazione che, fortunatamente, è andata diminuendo nel corso del tempo nonostante i tempi che corrono anche adesso. <Intendevo dire che saranno sicuramente cresciuti, d'altronde me li ricordo bambini. Avranno superato anche l'adolescenza, adesso. Ricordo che li aveva chiamati Kurako e Hiashi. Ma c'era anche Ken...> Tamburella con il posteriore del pennello contro il mento, cercando di rimembrare vecchi argomenti passati, ma non riuscendo nell'effettivo ad avere un riscontro. Più di così, non saprebbe neanche come aiutare. E sicuramente non può chiedere a dei ragazzini di sottoporsi ad un test del DNA per comprendere chi dei tre sia effettivamente figlio di Mekura - oltre ad Aya. [ Chk On ] Sa bene per quale motivo la rosata non è affatto felice di ricordare che sta con un ragazzo ben tanto più piccolo, ma pure Mat deve ammettere di essere geloso della cosa, e poi è un ottimo modo per ammazzare il tempo mentre sta lì a giocare alla bella statuina. La Nara quindi ci pensa su inizialmente, per poi ammettere che ai tempi non solo era già Genin ma aveva già partecipato a quello che si poteva definire uno scontro importante... E come lei sente i polsi freddi, lui si sente tanto più piccolo, vedendo per una manciata di secondi nella rosata più una figura materna. Il suo volto rimane così incantato nel vuoto per una manciata di secondi, il tempo necessario per realizzare quel pensiero e scacciarlo in malo modo poco dopo, attendendo che lei si fermi per sollevare le mani- ah no, scusate, la mano- e posarla contro la sua spalla, intenzionato a fermarla per qualche istante. < Siamo d'accordo. Non ricordiamocelo mai più > Agghiacciante anche per un terrorista da strapazzo come lui... In questo momento l'argomento Mekura è tanto preferito rispetto al primo, gli concede di rimuovere dalla testa quel terribile pensiero per focalizzarlo su qualcosa di più importante. < Io ricordavo tre figli, ma uno particolarmente piccolo... > Questo è ciò che suggerisce la sua memoria, che tutti sappiamo non essere esattamente ferrea. Quando sente i nomi, non può che annuire lievemente, non sono suoni nuovi per le sue orecchie, quindi non può fare a meno che confermare. < Non ricordavo però uno di loro fosse stato adottato... tante scene per lo Hyuga puro e poi... > E poi danno asilo nel Dojo ad uno che di Hyuga non dovrebbe avervi neanche il nome? Questo è un dettaglio pericoloso, in quanto vede Mat perdere un altro punto fiducia nei confronti della propria ex compagna. < Bhe, ma se li hai visti anni fa dovresti essere ancora in grado di riconoscerli... saranno cresciuti, ma non avranno cambiato faccia. > Il problema è un altro... < Solo che se te conosci loro, loro conosceranno te. E te, a differenza loro, non sei cambiata per una virgola. Neanche una ruga... Solo il culo un po' più sodo. > Saranno per gli schiaffi esplosivi del Senjuu? Ci sono situazioni particolari in cui le mommy issues non sono affatto così male. Tuttavia, ricordarsi che effettivamente il tuo partner potrebbe essere più vicino ad una madre che ad una compagna rischia di smorzarti spesso la fantasia. La figura della madre è soggetta alla predisposizione verso la cura del pargolo, dopotutto. E considerando come Matt riesca a tornare ogni giorno con un arto in meno, la rosata non si può definire neppure un'ottima madre! <Perfetto.> Si lascia andare in un pesante sospiro, mostrando comunque un sorrisetto divertito a prescindere dalla situazione. Una volta applicato il correttore, è il momento di passare al fondotinta. Adocchia quello che ha preso in compagnia di Shizuka, facendo però spallucce. Non sa neppure se sia quello perfetto davvero, ma si fiderà della ragazzina. Ha promesso che ci avrebbe quanto meno provato e, pur trattandosi d'un oggetto generalmente di poca importanza tanto quanto l'utilizzo che ne sta facendo, è comunque un suo tentativo che non deve esser preso sotto gamba. <Non mi sono mai interessata più di tanto. Finché non disturbavano la quiete del villaggio, le diatribe all'interno dei clan dovevano restare lì.> E ci restavano perché nessuno voleva subire l'onta della vergogna qualora qualcosa di interno fosse trapelato all'esterno; era un rischio da non dover correre per nessuna ragione. Adopera una spugnetta verde acqua che imbeve leggermente di fondotinta, così da passarlo successivamente sul di lui volto, cercando ovviamente di mantenere una linea omogenea e tamponare - esattamente come ha visto fare nel video tutorial. <Prova a dare un'occhiata.> Indicandogli con un cenno del capo lo specchietto oppure il telefono, d'altronde lo schermo è facilmente utilizzabile anche come specchio se s'apre la fotocamera. <Avevo il culo sodo anche dieci anni fa.> Sentenzia con un'occhiataccia nei suoi confronti, replicando dapprima all'argomentazione sterile - ma divertente - e successivamente a quella un po' seria riguardante i figli di Mekura. <Preferisci quindi che non mi faccia vedere?> Gli domanda, portando appena il capo a flettersi da un lato e i ciuffi rosati ad ondeggiar contro la spalla. Ne attende una replica mentre ammira la sua opera d'arte - molto ironica in realtà, non riuscendo a capire se abbia fatto o meno un buon lavoro. [ Chk On ] Certo, vi sono molti motivi per cui vederla come mammina non sarebbe una cosa poi tanto brutta, a contrario, ma non è questo il caso, qua si parla proprio di un rapporto quasi genitoriale a causa degli anni effettivi che li separano... Meglio non pensarci, i due per una volta la pensano nello stesso modo e questo basta per far si che il discorso non solo venga chiuso, ma pure seppellito e lasciato marcire sotto metri e metri di terreno. Nonostante la particolarità di quel discorso, i due riescono a strapparsi una piccola risata, palesando comunque quanto quella questione poco possa importargli in realtà, almeno Mat sapeva a cosa stava andando in contro, anche prima ancora di Furaya, dimostrando un debole per le donne di una certa maturità. La rosata parrebbe terminare quel suo lavoro volto del Senjuu e lo invita a dare un occhiata mentre il discorso riguardo i figli di Mekura va ad approfondirsi. Il bianco andrebbe ad afferrare il cellulare con la mano destra, portando lo schermo bloccato dinanzi al proprio volto per osservarsi attraverso il riflesso del vetro scuro. < Penso vada bene... non devo attirare l'attenzione, se tengo un basso profilo sarà perfetto. > Il trucco dovrebbe coprire le cicatrici abbastanza da far si che non saltino all'occhio al primo sguardo, rendendo il suo volto quello di un passante fra tanti. < Quindi pensi di poterli riconoscere o no? > la domanda è ben diversa dal sapere i fatti del clan Hyuga, necessita di sapere se la Nara è in grado di riconoscere quei tre bersagli così che possano sapere quando se li troveranno davanti, però poi solleva un quesito che inizialmente turba il terrorista, ma giusto per una manicata di secondi. < Preferisco che anche tu trovi come rendere difficile riconoscerti. Ho bisogno che tu sia accanto a me. > in caso vada tutto a puttane, Mat non è sicuro di poter guadagnare quei secondi importanti che potrebbero salvargli la vita. Non più. < E si, avevi il culo sodo anche dieci anni fa... ma devi ammettere che da quando ho usato la manipolazione del katon è tutto un altra storia... > Questi sono dettagli privati. Una volta messo da parte l'argomento madre - figlio e altre speculazioni varie inerenti alla loro differenza d'età, è giusto passare a discussioni maggiormente interessanti. Lascia che il Senjuu possa guardarsi così da capire se il trucco vada bene o se necessiti d'un ripasso. Tanto vale assicurarsi che il test sia andato a buon fine, avendo appunto il tempo materiale per accertarsene un minimo. <Va bene.> Replica soltanto, iniziando a sistemare tutto l'armamentario utilizzato per poter truccarlo. Sembra essere stato più facile del previsto, ma probabilmente dovrà essere ridefinito man mano. Nel ragionare a tal proposito, tiene sott'occhio quella sorta di creazione appena effettuata, così da riconoscere eventuali errori e come migliorarli conseguentemente. Viene richiamata alla realtà dai quesiti successivi riguardanti ancor una volta i figli dell'ormai desaparecida Mekura. <Posso provare, non posso esserne certa.> Sul riconoscere i pargoli altrui, proprio perché son cresciuti. Quindi, non riesce a dargli quella certezza che magari vorrebbe: c'è da valutare direttamente sul campo. <Cercherò una parrucca. Cambiare colore dei capelli potrebbe già mutare totalmente il mio aspetto. Poi penserò al resto.> L'importante è che abbia quanto meno una base di partenza e la parrucca reputa che possa essere un ottimo start. Deve soltanto mettersi in carreggiata, trovare un negozio apposito per questi articoli - e nel quartiere dello spettacolo, è quasi sicura che non scarseggino affatto. Tutto sommato, hanno un appartamento in un posto particolarmente adeguato alle loro necessità: strano ma vero. <La manipolazione del katon l'hai usata per togliermi i vestiti, ma questo è un altro discorso.> Gli s'avvicina, ritrovandosi egli ancora seduto sulla sedia, così da invadere l'altrui spazio vitale. Supera le gambe divaricando appena le proprie, portando una mano al di sotto del mento del ragazzo così da potergli sollevare il volto. Le dita s'inerpicano tra i capelli biancastri, continuando ad osservare la sua opera fantasmagorica. <Sì, ho fatto decisamente un ottimo lavoro, ma anche il modello non è male.> Ironizzando ulteriormente sulla situazione, così da evitare di prendere troppo seriamente - come al solito, poi - la loro vita da quando son dentro quelle dannate quattro mura di Kagegakure. [ Chk On ] Quelli che erano i progetti per la giornata sembrano giungere al termine, il prendere in giro la rosata si è ritorto contro pure al bianco, mentre il discorso Mekura non porta a nessuna certezza, ma questo basta, in fondo Mat poche volte ha agito con qualche certezza... Quindi, se vi è anche solo una possibilità che la rosata riconosca uno dei tre figli della hyuga scomparsa, il bianco vuole afferrarla con la mano che gli rimane! Ed è proprio mentre parlano di questo che la Nara supera le sue gambe, trovano forse una posizione più comoda, portando una mano sotto al suo mento che lo obbliga a sollevare lo sguardo, puntandolo nuovamente verso il suo sguardo ghiacciato. Le labbra poi vengono schiuse per un istante, giusto per dare il tempo alla punta della lingua di far capolino ed inumidire le stesse, mentre l'occhio ambrato rimane fisso verso di lei. < E sei riuscirai a riconoscerne uno... > Ecco, è quel momento del giorno, ove qualsiasi discorso deve prendere una piega strana. <... potrei anche pensare di ripagarti come si deve sai? > Con un figlio? Direi di no, la figlia di Furaya non ha una madre molto presente mentre la tua convive con la yakuza da ormai undici anni... però il senso lo abbiamo capito, no? Furaya chiarisce sul quando sia stata usata la manipolazione del Katon, per poi far pure un complimento al Senjuu sul suo aspetto fisico. Il bianco è obbligato ad un piccolo attimo di silenzio, mentre il viso viene abbassato e il labbro inferiore morso appena lievemente, il tempo di elaborare, di trovare qualcosa di interessante da poter dire. < Non fare arrossire il modello. Piuttosto ricompensalo no? > E tornerebbe a puntare l'occhio verso il suo volto, scendendo però rapidamente con lo sguardo in direzione del suo collo, sul quale si sofferma maggiormente. < Potresti per caso iniziare a toglierti di dosso i miei vestiti. > si, se ne è accorto. < e se te lo meriterai te ne darò di puliti più tardi... > Penso si sia capito dove Mat voglia andare a parare, basta così, si può chiudere la porta e lasciarli soli vero? GRAZIE.
Giocata del 07/11/2022 dalle 19:54 alle 19:54 nella chat "Quartiere dello Spettacolo"
Restando comunque nei suoi pressi, tende a non tocchicciare eccessivamente l'altrui volto onde evitare che possa rovinare il trucco precedentemente creato. <Vuoi giocare veramente così?> Mormora con far lascivo, lasciando che la lingua faccia capolino dalle labbra della donna mentre gli occhi chiari continuano a fissare il volto del ragazzo. Sembra voler giocare con il fuoco, il che sarebbe oltremodo naturale conoscendo entrambi e non essendoci mai un momento in cui non lo facciano. <Posso fare del mio meglio.> A proposito del riconoscere i ragazzini, anche se appunto son passati dieci anni e dipende da come questi ultimi siano cambiati nel corso del tempo. Il di lei capo va chinandosi in direzione dei vestiti che indossa quando il bianco le fa notare che dovrebbe iniziare a toglierseli, non tanto per via delle conseguenze di quella serata, bensì per il fatto che son di sua proprietà. <Mi dai una man--- oh, giusto.> Ridacchia, ma giustamente non ha bisogno veramente dell'altrui mano. Le piace prenderlo in giro ultimamente, soprattutto dopo essersi fatto strappare un braccio per chissà che ragione - non avendo indagato ancora a fondo e non avendo raggiunto alcun risultato effettivo. Incrocia le braccia e pone le mani sui lembi inferiori della maglia indossata, così da cominciare a sollevarla verso l'alto e sfilarla del tutto. Dovrebbe essere piuttosto semplice se non si impiglia coi capelli un po' ovunque data la loro lunghezza. Beh sì... oserei dire che è il momento di chiudere davvero la porta sulla loro casa! [ Exit ]