Ritorni

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20:14 Matono:
  [Campo d'allenamento] Assolato sera di inizio autunno, ancora il caldo tepore del periodo estivo appena passato non sembra voler lasciar spazio alla stagione fredda, le spire del caldo ancora ammantano Kagegakure con forza, anche se ora con la stella che va in pausa notturna la temperatura dovrebbe iniziare a precipitare mentre l'oscurità prende possesso di tutta l'area circostante. Matono dal canto suo, estremamente
insofferente al caldo, sfoggia vestiti leggeri, piatti e senza fronzoli, maglietta bianca e pantalone scuro lungo i cui lembi inferiori sono accartocciati e tirati su sopra il polpaccio grossolanamente, ad ammantarlo una cappa nera pece con relativo cappuccio sul capo. Si trova sopra il tetto dell'edificio più a destra del complesso adiacente al bosco oscuro, coricato sulla schiena mentre con la mano destra gioca distrattamente con un ciondolo metallico con un foro al centro, riempito da una ciocca piuttosto folta di capelli biondo platino. Gli occhi chiusi e la posa quasi dormiente indicano l'intento a riordinare qualche pensiero et a progettare qualche cosa, a giudicare dai leggeri cambi di espressione. Le fronde degli alberi rumoreggiano colpiti da una corrente ventosa costante e sostenuta che prende a soffiare nell'area, di conseguenza diverse foglie prendono a volteggiare sospinte dal vento, andando a finirgli in faccia, Matono non sembra avvedersene affatto, restando perfettamente immobile con il respiro lento e cadenzato. I suoni attorno restano unicamente naturali, segno del fatto che non vi sono presenze umane oltre a quella del ragazzo, proprio per questo sfoggia un'espressione serena e beata come mai, anche se nonostante la beatitudine e la vista oscurata l'udito è ben attendo a cogliere qualunque rumore esuli dal fogliare e dal ronzare, ma fortunatamente non sembra al momento essere un pericolo possibile, quindi può tornare a meditare sui suoi pensieri senza preoccupazioni.
Esercizi di concentrazione, inspirazione due attimi ed espirazione, lente ed impercettibili, gli occhi restano oscurati dalle palpebre serrate, la mascella dapprima tesa si rilassa. La mente si sgombra e le mani molto lentamente vanno ad unirsi ed a formare il sigillo della capra, iniziando la manovra per il tentativo di impasto del Chakra. Visualizza nella propria testa l'obiettivo, liberandosi da tutto ciò che può distrarlo, preoccupazioni, pensieri e progetti vengono spenti e messi via mentre la respirazione in quel frangente và a fermarsi dopo l'espirazione. Il Chakra ora fluisce all'interno del corpo partendo dal centro, raggiungendo ogni zona andando a toccare i vari punti di fuga, una sensazione di mista tra forza e benessere lo pervade e sente i sente le percezioni acuirsi. Resta in quella posa e concentrato sull'impasto anche dopo aver avuto la sensazione di esserci riuscito, non sembra badare al tempo quando si tratta di allenare il contatto con sè stesso e l'equilibrio mente corpo.<Quanto tempo buttato.> Flebile sussurro con le labbra che si increspano e si muovono lentamente facendo fuoriuscire tre parole ad un tono impercettibile, giusto per se stesso.

20:17 Saigo:
  [campo d'allenamento] Anche oggi le indagini la portano a passare da Oto, sta tornando in realtà dopo aver cercato qualche informazioni sulle famiglie con malformazioni genetiche o ragazzi del range corretto di età che sono stati gravemente feriti, insomma una ricerca troppo generica e ampia che l’ha portata in un buco nell’acqua, non che non ci abbia provato. Il suo ultimo tentativo però è l’accademia, alla ricerca di quei ragazzini scomparsi che è chiaro vaghino ancora per il villaggio, solo, spaventati e malmenati non se .a sente più di escludere gli esperimenti di laboratorio ma se anche così fosse è necessario un posto in cui allenarli per vedere se i tentativi per riportarli ad essere utili in combattimento stanno funzionando. Questa l’idea che si è personalmente fatta. Dopo l’attacco subito dieci anni fa e quel modo di vivere resiliente ma che costa caro a chiunque si occupi della protezione delle mura è possibile che qualcuno abbia deciso di addentrarsi maggiormente nella genetica, nella risoluzione cellulare, la rigenerazione o qualsiasi cagata sia insomma, lei non se ne intende. Questo l’ha tristemente fatta riflettere anche sulla sua particolare situazione e quel poco che ha scoperto ai laboratori. Duplice quindi il motivo che la vede passare per il campo d’allenamento, sia per trovare gli scomparsi sia trascinata da una sorta di malinconia per quel percorso iniziato e abbandonato in parte per paura, nonostante credesse di aver finalmente trovato degli alleati, qualcuno che addirittura potesse chiamare amico prima di scomparire, perché è ciò che ha fatto. Rifiutare la realtà e fuggire senza guardarsi indietro, almeno fino ad oggi. I piedi coperti da un semplice paio di sneakers nere si muovono nel territorio del campo di addestramento diretti alla solita sala ristoro, i pantaloni neri a vita bassa le coprono la pelle dalle prime frescure dell’autunno e sul petto un top, che invece si ferma poco sopra l’ombelico, nero con un teschio, a mo’ di bandiera pirata, disegnato di un azzurro così chiaro da sembrare bianco. Slacciato ma comunque adeguatamente infilato nelle braccia un bomber nero. Il resto della sua candida pelle perfettamente in vista, capelli raccolti in una coda alta, solo due ciuffi mossi sfuggono ad incorniciarle il viso. Non può accorgersi di Matono mentre varca la soglia del campo di allenamento e a dirla tutta nemmeno lo sta cercando [chk on]

21:05 Matono:
  [Campo d'allenamento] Qualcosa però sembra disturbare la sua concentrazione, prima un rumore non troppo lontano, sembrerebbero dei passi sull'erba, Matono comunque lo ignora, come da prassi, ma la sensazione non cambia, anzi si fà pressante, soprattutto dato qualche rumore successivo che non riesce ad identificare, ma tanto basta.<Mh>Mugugna gutturalmente, una piccola smorfia si dipinge in volto increspando completamente la rara espressione rilassata che aveva tenuto fino a poco prima. Si vede costretto a controllare, dunque apre gli occhi all'improvviso, voltandosi cauto e lento in direzione del rumore alla ricerca della fonte con fare allarmato e sguardo torvo nota una figura non chiara, deve infatti attendere che passi nei pressi di un lato luminoso per distinguere a malapena le vesti casual indossate. Badando bene a non provocare troppo rumore si mette prima seduto ed infine si issa sulle braccia tenendo la schiena curva, con gli addominali si sforza e va a riportare la sua figura in piedi. Concentra dunque una piccola quantità di chakra a livello dei piedi e dunque sulle suole dei calzari, decidendo dunque di muoversi a passo felpato fino al bordo del tetto, nell'angolo di esso in direzione della figura sconosciuta. Studiando in maniera maggiormente accurata il ficcanaso riconosce una pelle perlacea che fa balenare alla mente del moro una faccia confusa ma familiare, fattezze che qualche attimo dopo riesce a riconoscere assegnandoli un nome. Decide dunque di muoversi con un balzo verso l'altro tetto, atterrando con il piede destro e poi sinistro poggiando inoltre entrambe le mani quasi all'unisono alle tegole dell'altro tetto tentando di silenziare quanto possibile l'atterraggio, muovendosi subito dopo furtivo all'altro lato del tetto puntando ad avvicinarsi quanto più possibile a quella che potrebbe o dovrebbe essere saigo, resta cauto fino al raggiungimento del punto più vicino alla presunta ragazza cercando per osservarla con maggiore attenzione saltando giù una volta fugati eventuali dubbi.<La bisbetica indomita.> Esordisce piombando giu dal tetto al fianco destro di Saigo, se di lei si tratta, i dubbi nello sguardo e nell'espressione ancora non sembrano svaniti, la stessa interlocutrice potrà notarlo dato che rimuove il cappuccio dal capo, mostrando la chioma nera ed il buon vecchio viso imbronciato e guardingo.<Cosa vai cercando da queste parti.>incalza immediatamente, un pò per farla parlare e cercare di riconoscerla attraverso il tono vocale anche se sembra Strano da dire da parte di uno che per tipo 4 mesi è finito un buco nero.[rilascio chakra avanzato]

21:19 Saigo:
 Se riesca o meno a percepire i movimenti di Matono non ci è dato saperlo la cosa certa è che continua a camminare con un passo abbastanza tranquillo per il posto, aguzzando sicuramente la vista in cerca di piccoli disabili in allenamento. Pessima lei è davvero una persona pessima. Si volta verso destra quando Matono le parla e non si mostra spaventata o sorpresa, che sia perché ha sempre saputo di essere osservata o perché sia una brava attrice non si riesce a capire. Lo osserva lasciando che una smorfia amara segno il suo volto appena lo riconosce, un mezzo sorriso quasi infastidito da quel modo di chiamarla ma al contempo caloroso, una delle poche persone abbastanza fortunate, o forti, da essere riuscito ad avvicinarsi al sole e non venir bruciato <chi non muore si rivede> replica semplicemente a quelle parole senza lasciare che quell’espressione svanisca dal suo volto. Gli occhi puntati verso l’Uchiha <non stavo certo cercando te> anche se ci ha pensato mentre si dirigeva verso quel luogo, non ha potuto fare a meno di paragonarsi ai ragazzini secondo lei vittima di esperimento, non è riuscita a non collegare il suo caso e per questo a pensare a Shinsei e Matono, gli unici che sanno, gli unici che l’hanno aiutata ad intrufolarsi ai laboratori <il tuo compagno di vita?> domanda ora palesemente provocatoria, tra i due ha sempre preferito il moro e non vederli insieme in qualche modo la solleva, si è sempre sentita la terza incomoda in quella specie di amicizia che era nata. Passa qualche sitante prima che abbassi lo sguardo <sono scappata…> mormora poi giustificando così i mesi di palese ghosting nei loro confronti <avevo promesso di non farlo…>Z mormora a voce sempre più bassa, come se si vergognasse di ammetterlo. Lei così rude, così apparentemente forte e spietata che ora si fa piccola davanti alla consapevolezza di qu3ella promessa infranta quando loro l’hanno tratta meglio di chiunque altro ultimamente, beh Nobu escluso. <mi spiace> si mangia un po’ le ultime parole quasi non riuscisse a dirlo davvero <comunque sono qui per un’indagine, stanno sparendo dei ragazzini ad Oto, ne sai qualcosa?> chiedere male non fa, tra lui e il biondo non ha idea di chi sia il più ficcanaso infondo. Cambia discorso velocemente, con un’abilità perfezionata in anni e anni di menzogne, fuge e attacchi di panico mascherati [chk on]

21:35 Matono:
  [Campo d'allenamento] Strano sorriso seguito da un imbronciamento repentino<Non so se sia corretto considerarmi vivo.> afferma bieco prendendo a camminare verso il fronte di Saigo, qualche passo e tenendosi più o meno ad un metro di distanza.<A quest'ora non troverai mai nessuno.> Afferma lui che di quel loco è praticamente clochard a tempo pieno. Non risponde alla domanda su Shinsei, increspa le labbra ma non esce alcuna parola solo un occhiataccia mentre con la mano destra colpisce il ciondolo nervosamente con l'indice. Sbuffa sonoramente prima di lasciare andare via quella domanda.<Da cosa?> Riordina velocemente i ricordi cercando di connettere quel che sa con la figura di Saigo, suo malgrado si rimembra quanto essa sia effettivamente legata al biondo.<Lui non ce.> Si decide a parlarne subito dopo, nervosamente e con un tono di rabbia ben marcato.<Ho inseguito la sua ombra per mesi.> Poi la indica.<Forse hai fatto bene a scappare.> Aggiungendo infine laconico. Ascolta la domanda, scuote il capo, d'altra parte nemmeno cerca di scavare fra i ricordi, in quanto la sua unica ricerca era in quell'unica direzione, sta seguendo una linea dritta che non si incrocia con nulla, all'oscuro di quel che accade se non strettamente collegato a quella che può chiamare la sua ossessione.<Occhi ed orecchie sono stati impegnati in un unica cosa, non sono al corrente di nulla che la esuli.> Non specifica ne entra in merito, certo dal comportamento sembra che l'interlocutrice sia realmente Saigo, forse anche per questo resta piuttosto criptico.<Te lo ricordi che tu e lui siete molto più simili di quel che credevi ?> Lascia intendere un discorso già fatto riguardante il risultato trovato al pc del laboratorio, col senno di poi Saigo potrebbe essere anche troppo correlata a Shinsei.<Potresti essere la prossima a sparire.> Non è certo una minaccia quanto una mera constatazione, detta con il tono più neutro possibile.<Ora che sei tornata potrebbe essere meglio che ti tenga sott'occhio.> Cinge con uno sguardo sinistro Saigo, anche questa affermazione viene portata atona, non curandosi di quanto potrebbero suonare male le sue parole.[Chk on]

21:46 Saigo:
 Senza mai interrompere ascolta tutto il discorso di Matono, rivolgendo a lui le sue totali attenzioni, non perché debba sapere, non per il macabro desiderio di farsi gli affari suoi ma perché in qualche modo sente di doverglielo, l’essere ascoltato e il non stare solo, deve fare ciò che Matono stesso ha concesso a lei ormai mesi fa. Tace mentre segue il filo del discorso, mentre lui parla e in qualche modo le pare si sfoghi <raramente le ombre si fanno trovare> replica lei, infondo lo sa, è sparita con estrema abilità da loro <non siamo così simili ma sì c’è qualcosa che ci lega> semplicemente l’essere registrati nello stesso strano piano del laboratorio ma non c’è altro poi, almeno che lei voglia ammettere <sostieni che sia stato rapito anche lui?> eppure non corrisponde alla descrizione degli altri scomparsi, non se lo ricorda menomato o con qualche disabilità e per quanto probabilmente rientri nel range d’età non le sembra il tipo che verrebbe preso da qualcuno per farci esperimenti, non più almeno. Non può però escluderlo del tutto, quindi non le resta che andare in missioni e trovare sti dannati cacciatori <Sono scappata da voi Matono non dal villaggio, non è così facile prendere me, che ti piaccio o meno sono un’Ufficiale della Shinsengumi, c’è sempre qualcuno che guarda nella mia direzione> come avrebbe dovuto esserci per il biondo. Non le resterà che indagare in sede, capire bene che fine abbia fatto senza però destare troppi sospetti. Volente o nolente però è consapevole che per quanto lei abbia più libertà di azione in molti frangenti far parte dei cani del governo significa anche avere il guinzaglio tirato, dubita di poter diventare facilmente preda di qualche rapitore senza che qualcuno si scomodi a riprendersela, o forse si limita a sperarlo a questo punto. Riflette e soppesa quello che sta per dire, apre e chiude la bocca un paio di volte <se credi che sia stato rapito forse dovremmo indagare, continuare a capire perché eravamo in quel laboratorio altrimenti aspetta che torni, se l’ho fatto io lo farà anche lui quando sarà il momento> scuote le spalle mentre il cervello si mette in moto. Non aveva pensato che quelle sparizioni nel quartiere di Oto potessero in effetti essere legati a quel furto a cui ha assistito, non ci aveva per nulla riflettuto, che idiota. Cercando di dimenticarsene, di vivere come se non fosse mai successo in effetti non ha considerato quella semplice ma lampante possibilità, tutte le risposte che cerca potrebbero trovarsi lì, in quel piano segreto, nascosto e raggiungibile solo tramite le scale, il quarto piano fantasma, ogni singola risposta. [chk on]

22:07 Matono:
  [Campo d'allenamento] [Campo d'allenamento]Al criptico risponde la criptica, ragiona sulle prime parole di Saigo, cerca di denurre l'intento ma si fa molto prima a continuare dell'ascolto<Al momento hai incontrato l'unica persona che te ne può creare delle altre.> Ribatte con una specie di battuta, anche se il tono non è quello adatto, piuttosto basso.<Sostengo solamente che non riesco a trovarlo.> Che altro non si tratta che della nuda verità, lo cerca ma non lo trova, privo di indizi o piste da seguire segue una follia miope.<Penso che la tua ricerca e la mia ricerca in comune abbiano unicamente che entrambi non troviamo chi cerchiamo.> Alza le spalle voltandosi verso l'ingresso della campo d'allenamento< Magari basta aspettare.> Annuisce mentre sente Saigo indicarli come motivazione della fuga, rompe temporaneamente il broncio per sfoggiare un sorriso inquieto.<L'ho detto che hai fatto bene.> Termina la frase con un sospiro prolungato.<E difficile prendere anche lui, è un mostro.> Lo afferma come fosse un plus od un complimento per quanto quel sostantivo possa avere una cognizione positiva quanto lo esprime nel tono vocale.<Credo che abbia più senso andare al problema piuttosto che inseguire un fantasma.> taglia corto amaro, l'istinto lo porterebbe a rimettersi a correre a caso, il senno a seguire una nuova e più oculata strada fatta di ragionamenti ed indagini.<L'ultima volta che io ricordi non eri così accomodante riguardo questa storia, a che ricordo avevi rigettato completamente quel che trovai.> Il tono non è in alcun modo accusatorio od incalzante, parole portate lentamente con noto neutrale, fissandola però con una certa intensità. Il braccio destro torna ad alzarsi per indicare Saigo.<Lui ho imparato a comprenderlo.> Una pausa.<Tu invece cosa sei?> Non molto chiaro anche questa volta ma sembra fissare la ragazza come fosse sicuro che abbia capito a cosa si riferisce.<Anche se l'origine è la stessa credo che la vostra natura abbia sfacettature diverse.> Sta portando considerazioni senza molto tatto, se Saigo rimembra come sia fatto non dovrebbe offendersi, o perlomeno se la sente di rischiare.[Chk On]

22:20 Saigo:
 Ancora una volta lascia che sia l’ascolto a farla da padrona, solo ed unicamente questo. Per quanto un’espressione visibilmente confusa nasca sul suo volto a quella prima frase, lascia poi correre decidendo semplicemente di non avere ora le forze mentali per capire cosa intendesse, immagina che comunque prima o poi verrà a saperlo <a quanto pare in mia assenza hai perso il pensiero razionale eh> o forse più in assenza di Shinsei, sa di valere poco in confronto a lui, tra i due Matono correrà sempre dal biondo è una realtà con cui ha fatto pace in questi mesi di lavoro matto e disperatissimi. Insomma lei ha pensato a tutto tranne che i suoi problemi e ha lasciato la matassa da sbrogliare al suo subconscio e agli incubi notturni, nulla di nuovo nel modo di agire estremamente disfunzionale <ho capito che fuggire non ha alcun senso, se voglio delle risposte devo accettare qualunque indizio> scuote appena le spalle, non le piace ciò che l’Uchiha ha trovato ai tempi ma non può limitarsi ad ignorare la questione non la porterà da nessuna parte, infondo che è successo in questi mesi? Assolutamente nulla è allo stesso punto di prima quindi tanto vale procedere. Come previsto dal moro non si offende, anche questo è un lato di lui o della loro specie di alleanza amicizia che ha da tempo accettato <chi sono? Davvero è così difficile comprenderlo?> questo però le fa male come il primo giorno, sapere che nessuno riesca a vedere oltre quel muro ed essere consapevole d’essere sola nel cercare di abbatterlo è orribile <sono una sedicenne che ha perso tutto a sei anni> replica semplicemente con un tono dal retrogusto molto amaro <sono una ragazza che ha visto morire tutti e che dieci anni dopo ha perso il suo unico riferimento, la persona a cui aveva dedicato tutto> sospira appena <sono anche un cane del governo che crede nel potere e lo segue per non essere mai più vittima> questo forse è la prima volta che lo dice ad alta voce <sono la stessa ragazzina che ucciderà chiunque la tradisca perché sono stufa di non potermi mai fidare, stufa di dover sempre mentire> sospira <e nella realtà dei fatti non so chi sono davvero perché continuo a vedere il Dio, continuo a sentirlo e credo di aver incontrato una bestia all’interno delle mura> fortuna che sono soli, se trapelasse una simile notizia sarebbe un casino <l’unica cosa che so davvero Matono è che devo scoprire tutta la verità, avere conoscenza per non avere più paura> forse è solo la bambina di sei anni, l’allieva dell’accademia ninja di Suna che durante una semplice gita viene attaccata e rischia di morire, la stessa identica bambina terrorizzata che non vuole morire ma sa di non potersi difendere. Questo pensiero però muore sulla sua lingua, una consapevolezza difficile da accettare che come una pugnalata nel petto le fa mancare il fiato e la riduce al silenzio [chk on]

22:54 Matono:
  [Campo d'allenamento] Non risponde vocalmente all'insinuazione facendo piuttosto un gesto con la mano destra, palmo rivolto verso il basso ondeggiandola, indice inequivocabile del più o meno, certo a parole non sembra intenzionato a parlarne molto lasciando un vuoto riempito dal conseguirsi di un altro discorso al quale da decisamente più attenzione.<Sono contento della cosa.> Non avrebbe mai voluto che le sue affermazioni potessero trasformarsi in un te lo avevo detto, anche perchè avrebbe voluto dire affermarlo ad un cadavere. Capisce al volo di aver toccato un nervo scoperto a causa delle parole non troppo chiare, non bada troppo allo smontare quello che dovrebbe essere un fraintendimento, attende che tutto venga lanciato prima di sbilanciarsi in una risposta.<Ad essere onesti non è importante cosa ti sia successo da bambina.> Afferma lapidario, certo non vuole sminuire le eventuali sofferenze, questa volta decide di spiegarsi perlomeno.<Nè che tu sia legata al governo in realta.> Inizia a girare attorno a Saigo, con il capo ruotato leggermente in sua direzione e le braccia conserte.<In questo momento quello che vorrei sapere è solo qual'è il risultato di tutte queste storie appena citate.> Si ferma tagliando di un passo netto la distanza fra i due, per fissare più da vicino Saigo, dovrebbe essere a distanza di braccio, dunque con la nocca della mano destra le dà un colpo nella parte alta della testa, senza la minima forza in esso.<La scelta tra l'abbandonarti agli eventi o sopravvivere l'hai gia fatta.> Dato che ci sta parlando dovrebbe valere come prova madre.<Hai già smesso di fuggire mi sembra, quindi non so per cosa tu ti stia lagnando. Hai già fatto il passo più difficile ovvero il fare qualcosa.> Si ritrae nuovamente di un passo allargando le braccia ed affermando con la solita voce.<Adesso è tutto in discesa quindi prenditi una pausa.> Figurata ovviamente. Le da per un attimo le spalle muovendosi di un metro in direzione delle scale lignee dell'accesso alla struttura dal quale è sceso poco prima, si siede riprendendo a guardare Saigo.<Non hai bisogno del governo per il potere comunque, ma lascerò perdere questo tuo lato al "servizio di tutti"> Mima con entrambe le mani le virgolette con indice e medio.<Sulla bestia avevo già sentito di un loro ingresso già qualche mese fa proprio da S.> Dunque fa spallucce non troppo sorpreso, d'altra parte le bestie sono un dato di fatto e non una leggenda, non nascondendo nemmeno quanto poco creda sull'infinita pace al riparo dagli eventi esterni.<Sugli incubi invece credo ci si possa fare unicamente l'abitudine.> Chiude con una nota amara.

23:05 Saigo:
 Il risultato di tutto questo? Sorride mesta rallentando il passo quel tanto che basta per permettere a Matono di avvicinarsi <il risultato non posso spiegartelo perché non lo conosco> replica semplicemente <sono io non ho altro modo di esprimerlo e a te potrà non sembrare importante ma è proprio il passato che mi rende ciò che sono oggi> permette al ragazzo di superarla, di darle le spalle e ora ride a quelle parole tra virgolette. Non è mai stata al servizio di alcuno se non di sé stessa, questo sa che persino lui l’ha compreso pur non riuscendo a comprendere lei. Lo lascia continuare ancora una volta lasciando che pian paino quel sorriso svanisca. Per quanto le abbia appena detto di riposare il suo cervello impazzisce a quell’informazione, corre veloce analizzando più e più volte i suoi ricordi, è sicuro che lui non ci fosse quel giorno era incredibilmente sola davanti a quel pericolo <quando?> esattamente intende, il tono si carica di ansia quasi paura, ecco il risultato del passato. Non sta correndo via, non rifiuta l’idea che possa non essere pazza <dove? Era solo? Sicuro fosse una bestia?> con Shizuka aveva sminuito, credeva d’essere semplicemente pazza ma adesso le persone che l’han visto potrebbero salire a tre, questo significa che non si è fatta film mentali, non ha qualcosa che non va, almeno non in questo caso. La destra sale verso quel singolo ciuffo lasciato ribelle <inizio seriamente a credere che molti dei miei incubi a questo punto non siano solo tali. Se io posso sentire la sua voce, se posso ancora vederlo e se le bestie sono davvero entrate qualcosa dovrà pur significare no? Me lo ha detto Matono, lui non ha ancora finito con me> un flusso di coscienza il suo, parole che escono e per la prima volta un desiderio di rivalsa, vendetta e la sicurezza di potercela fare. Si ferma. Lo osserva e ne guarda le spalle <mi credi?> titubante appena gli rivolge quella domanda <condividiamo ancora quella tazza di the?> quella promessa che per lei vale molto, forse solo unicamente per lei m a essere stata inclusa l’ha fatta sentire forte e ora ne ha bisogno, deve essere importante per qualcuno che conosca la sua verità, deve potersi riposare lasciando che altri condividano il fardello sulle sue spalle <sei ancora dalla mia parte?> ha finalmente smesso di chiedersi se lo sia mai stato. [chk on]

23:28 Matono:
  [Campo d'allenamento] <Ne sono certo ma al nostro fine è più utile capire il risultato e renderlo abbastanza sicuro di sè. Poi per il passato c'è tempo di affrontarlo quando si è forti, non avrebbe senso altrimenti diventare forti.> Conviene ribattendo molto velocemente alle prime due frasi della donna, volendo coglier subito il punto e non dar tempo a Saigo di ributtarsi tra le braccia delle sue paranoie. Sebbene la missione che gli si para davanti in quanto a rapporto interpersonali sia ardua e per quanto faccia schifo in quel specifico campo cerca di mantenere alta la tensione del discorso, i tempi morti non aiuterebbero nessuno dei due.<Era poco prima che lo perdessi di vista. Non posso esserne sicuro ma mi parlò di qualcosa che gli assomigliava sicuramente vicino ad una porta di ingresso.> L'espressione sembra segnalare il fatto che si arrovella nel tentativo di ricordare.<Non credo ci sia altro, in quello specifico momento non la vidi come una cosa così degna di attenzione.> Anche se a conti fatti dovrebbe esserlo per chiunque.<Ma non era solo di questo sono certo.> Conclude con questo quanto sa riguardo quel non più tanto recente incidente. Appena nota che i fantasmi di Saigo riprendono forma si riattiva portando un tono decisamente più intenso.<I tuoi incubi sono solo una paura che si manifesta. Nemmeno tanto irrazionale d'altro canto, pensare che dei muri possano fermare un mondo di mostri all'esterno è piuttosto idiota.> Inizia a fissare storto Saigo vedendola rapidamente sprofondare nello sconforto, dunque si alza in piedi di scatto.<Se anche fosse? Se anche fosse ancora presente non avremo di che preoccuparci tanto sarebbe tutto condannato no ? > Allarga le braccia con i palmi rivolti verso l'altro.<A quel punto tanto varrebbe sfruttare questo tempo per trovare un modo che gli faccia pentire di non aver finito con te prima. Morti per morti cerchiamo perlomeno di andarcene lasciandogli qualche segno> Certo sta sproloquiando con un fine giusto, sebbene parlando razionalmente della potenza di questo essere non ci sarebbe da stare allegri.<Che cosa cambia se non passare una vita rannicchiati in un angolino in attesa che ci venga a prendere distruggendo tutto. Non ha altro da toglierti.> Amara verità, ma se trasformata in forza potrebbe rendere serena la mente della ragazza.<Ovviamente si.> Torna improvvisamente alla consueta vocalità bassa ed appena accennata mentre quasi ringalluzzito dalal proposta trotta in direzione dell'area centrale del campo, ove si trova l'area con il fuoco ove può sfruttare i suoi ormai tradizionali strumenti da teinomane. Non gli serve nemmeno fare attenzione che mani e braccia si muovono in autonomia nella preparazione, versando l'acqua nella teiera e posizionandola al fornelletto da campo, posizionandola e lasciandola li.<Che domanda inutile.> La osserva con l'espressione quasi scocciata, asserendo che sia palese da che parte stia.[Chk On]

23:39 Saigo:
 Lo ascolta lasciando che sia la voce altrui a farla da padrone, che le parole di Matono vadano a dissipare quella nebbia mentre istintivamente la mano destra si porta sulla coscia, a grattare lì dove si era bruciata, lì dove in uno dei momenti peggiori della sua mente ha deciso di ferirsi da sola, segni che ormai il tempo ha portato via, cancellato con una mano di spugna lasciando nuovamente la sua candida pelle ma il suo subconscio lo sa e come per torturarla è sempre l che sfrega quando il peggio arriva, quando lei cerca di boicottarsi. Alza infine lo sguardo, finalmente lo ritrova, la nebbia is è diradata e con un sorriso che emana una malinconica felicità gli si avvicinerebbe senza trottare ma se fosse un cane ora starebbe scodinzolando <hai ragione, nemmeno io ho finito con lui> facile dirlo il problema sarà ricordarlo nel momento più importante. Per il momento prende le informazioni sulle chimere e le mette in un angolino della sua testa <comunque a me piace vivere tra queste mura, è un bel villaggio tutto sommato posso sfottere i konohani da Ichiraku, picchiare i barboni di Kiri> scuote le spalle <non è così male> ammette semplicemente. Non ci sono prove di sue violenze sui barboni di Kiri quindi non avrà alcun problema a rimangiarselo se fosse necessario. Lo osserva trafficare con il fuoco guardandosi bene dall’aiutarlo <domani ho una missione importante ma quando torno riprendiamo le ricerche?> domanda semplicemente <trovare i ladri può essere ostico ormai ma magari gli anbu o in sede abbiamo qualche informazione> in effetti in tutto questo tempo lei si è vista bene dal fare qualcosa. Infine tace allungando le mani verso il fuoco come a volersi riscaldare dal freddo esterno, abituata e cresciuta nei primi anni nel deserto è insofferente sotto i ventotto gradi, ma soprattutto da quello che arriva da dentro, quasi sia la presenza di quello strano fissato con la teina ad essere il fuoco necessario per la sua mente [chk on]

23:58 Matono:
  [Campo d'allenamento] Ora percepisce che lasciare un pò di silenzio sia la cosa migliore, tutto quello che c'era da dire era stato detto e non poteva altro che sperare che Saigo le traducesse in forza per se stessa, dunque attende concentrandosi sul thè, cosa che per altro è letteralmente la sua mansione preferita. Alla prima frase segue con tre battiti di mani<Affatto.> Segue a rafforzare. Ragiona se andare o meno a smontare con il suo pensiero la successiva frase, in un certo senso levarle quella piccola sicurezza non è che sia la strategia migliore.<Su questa cosa sono internamente combattuto da sempre, arrivando alla conclusione che forse è più utile non pensarci.> Scuote lento il capo.<In ogni caso le persone hanno la tendenza a formare questo i villaggi in virtù del proteggersi da qualcosa, se non esistesse questo villaggio ne esisterebbe un altro o degli altri. Se non esistesse nessuno non esisterebbe più l'umanità.> Alza le spalle palesemente disinteressato.<Quindi non farebbe differenza in nessun caso.> Una visione marcatamente nichilista.<Questo villaggio è sia il problema che la soluzione.> Sospira stancamente andando ad afferrare un presino per non scottarsi con la teiera, alzandone il cappello e inserendo un contenitore rotondo e metallico a maglie, al suo interno foglie di the essiccate di genere sconosciuto che una volta inserito prende a colorare l'acqua. Porta due tazze color panna sul tavolo di legno arrivando poco dopo con la teiera e versandone il contenuto all'interno,l'infuso è di colore rosso bruno, l'odore è delicato con toni di uva moscata. Dunque ripone la teiera e va a prendere le tazze tornando a muoversi in direzione di Saigo, fino a giungerle negli immediati pressi porgendo la tazza con la destra.<Mi trovi sempre qui.> Cita velatamente la stessa Saigo.<Potresti sembrare un tantino più indifesa, magari punterebbero te con più voglia.> Afferma mentre resta imbambolato in attesa che ella vada a prendere il manico della tazza, andando a tenerla dalla parte alta, percependo dunque parecchio calore provenire dalla stessa.[chk On]

00:07 Saigo:
 Ancora una volta non parte in quarta dando il suo giudizio si limita a memorizzare le parole altri, interiorizzandole per quanto possibile in segno di rispetto perché è quello che ora emerge dalla sua parte, in pochi possono dire come la pensano davvero in sua presenza senza venir giudicare apertamente o meno, ancora più rare le persone con cui instaura un dialogo soprattutto quando la si pensa diversamente e questa sera lì stanno accadendo entrambe le cose, è una capacità tutta di Matono farla aprire così tanto senza nemmeno impegnarsi per farlo, forse è proprio lì che sta il segreto: trattarla come un cerbiatto <avremo tempo di discuterne> replica semplicemente in merito al villaggio, non ora però, deve restare concentrata sui suoi obiettivi per evitare di vacillare tra un’ora o domani, deve continuate a convincersi finché non crederà davvero di potercela fare e allora sarà tutto più semplice, così automatico da poter disquisire sul loro villaggio e la vita. Accetta quella tazza di the su cui soffia <e ho anche il tuo numero se non hai buttato o perso il cellulare> replica andando così a fare un primo sorso, bollente. Si scotta il palato, apre la bocca e soffia fuori come per spegnere quell’incendio che ormai le si è consumato in bocca <più indifesa di così?> domanda semplicemente <non porto armi con me e nessuno ancora può dire di avermi vista attaccare, non so che altro fare> ha anche avuto un bell’attacco di panico in mezzo alla festa dei dieci anni, la festa per la vittoria, l’hanno pure trasmessa in diretta sul maxischermo mentre stava per perdere la vita contro quel serial killer, insomma di certo non è la rappresentazione di qualcuno di potente, e ne è estremamente soddisfatta. Ancora qualche sorso da parte sua, consumato in silenzio prima di poggiare a terra la tazza <Ora devo riprendere le indagini, ci vediamo presto> un paio di passi per guadagnarsi l’uscita. Si ferma e torna semplicemente a voltarsi in sua direzione <questa volta per davvero> e con un sorriso più rilassato si dilegua [chk on][end]

Saigo e Matono si rivedono dopo mesi di assenza.
Si ritrovato e come al solito Matono riesce a spingerla oltre al suo trauma. Ancora alleati esattamente come quando si sono lasciati si lasciano con la promessa di tornare a collaborare e lavorare insieme.
Abbasso gli Incubi, gli facciamo il culo!