All’esterno della sede dei Noribiki, lì abita il ragazzo che quei due uomini devono recuperare. Aspettano pazientemente fino a quando il genin non uscirà, è stato avvisato e sa già che lì fuori ad attenderlo ci sono quei due ufficiali della Shinsengumi. Appoggiati con la schiena alla porta d’ingresso, uno per lato, i due uomini paiono quasi gemelli, entrambi con quella elegante giacca nera che ricade aperta mostrando al di sotto una semplice camicia bianca completamente allacciata, tanto che il colletto della camicia sembra trattenere appena i muscoli del collo, sono due pezzi di uomo non indifferente in effetti. Alti entrambi all’incirca sui due metri i bicipiti sembrano contratti visto che le mani sono incrociate davanti al petto, il viso per quanto serio pare comunque molto rilassato. Hanno entrambi un paio di occhiali scuri a coprire le loro iridi e i capelli corti, quasi a spazzola completamente neri, la carnagione abbastanza chiara per quanto mantenga un colorito abbastanza roseo. Insomma ad eccezione fatta per l’enorme stazza sono due tipi qualunque, anonimi. Sul petto portano la classica spilletta della Shinsengumi così come la fascia sul braccio destro, di entrambe il colore è blu che li qualifica quindi come Ufficiali. Nemmeno per i pantaloni si distinguono più di tanto, uno ha dei jeans neri l’altro blu scuro e vista la fioca luce che li colpisce direttamente non è una differenza che si percepisce così facilmente. Ai piedi lo stesso paio di scarpe tecniche nere. La loro schiena è dunque poggiata con assurda delicatezza, viste le dimensioni, al dojo e solo quando sentiranno dei passi si staccheranno per voltarsi verso l’ingresso <Sei stato ritenuto idoneo> spiegano solamente, senza alcun bisogno di aggiungere altro. L’uomo di destra cercherebbe nella tasca interna della giacca mentre quello di sinistra continua il discorso <sei pregato di seguirci> e con queste parole finalmente andrebbero a mostrare quel rotolo, un sigillo impresso su di esso. Entrambi allungano le mani <richiama il chakra e mettine un po’ qui dentro> questa volta è l’uomo di destra a dare le istruzioni. Silenzio poi in attesa che il genin faccia quanto appena richiesto [quest chiusa][no tempo]
Il chakra viene richiamato, ci vogliono più tentativi e gli agenti aspettano silenziosi e calmi affinché tutto questo riesca. Ci vuole del tempo ma loro sanno perfettamente quale atteggiamento tenere in pubblico motivo per cui i loro volti rimangono impassibili. Quando finalmente il ragazzo sembra essere riuscito però non convoglia il flusso all’interno del sigillo quindi sarà l’uomo di destra, con in mano la pergamena recante il sigillo a rivolgerli un sorriso che forse nelle intenzioni vuole essere bonario e gentile ma che su quella faccia risulta quasi come ostile, minaccioso. Lo osserva attraverso gli occhiali con qualcosa di simile alla compassione <ora dopo aver richiamato il chakra concentrati a fondo e ascolta il tuo flusso> una spiegazione di come attivare un sigillo. La voce non suona troppo amichevole, in parte quasi spazientita ma le parole usate sono le più gentile e delicate sia in grado di trovare. Il suo tono è leggermente più acuto rispetto a quello del compagno che prende la parola in questo istante <una volta individuato cerca di spostarlo e farlo confluire attraverso gli tsubo del tuo palmo, quindi riversando una piccola parte di chakra nel sigillo tocca la pergamena> non sorride e la voce non ha alcuna inflessione, forse è lui quello più portato per la politica. <ti aspettiamo> come a volerlo invogliare. Resta dunque silente in attesa che il genin segua quelle semplici istruzioni. Mentre i tre si organizzano intorno a loro una piccola folla id curiosi si ferma, osservando con attenzione il fare dei due agenti e mormora, non si vede spesso una scena simile, due ufficiali davanti ad un dojo di solito significa solo due cose: o un nuovo membro è giunto tra di loro oppure qualcuno sta cospirando contro il governo che li aiuta e protegge. Non c’è da stupirsi quindi se molte occhiatacce volino verso Shisaki, come se avessero già fatto il processo e condannato il povero ragazzo[quest chiusa][no tempo]
Un battito di ciglia, è questo il tempo in cui tutto cambia. Il ragazzo apre gli occhi, osserva la folla non propriamente benevola nei suoi confronti e poi come è normale che sia mentre fa confluire il chakra li richiude per evitare le sue iridi si secchino oltremodo. Appena li riapre un istante dopo tutto è cambiato. I due uomini non sono più lì Al suo fianco, non c’è nessun energumeno e nessuna folla, nessun sole. Si ritrova in una stanza circolare, estremamente buia. Lui è al centro, guardando ai suoi piedi noterà un sigillo proprio come quello sulla pergamena inciso nella pietra, in quel marmo altrimenti candido. La stanza risulta molto asettica, una singola luce proprio sopra alla testa del genin illumina il punto in cui è mostrando nella penombra, appena alla sua destra una poltrona d’ospedale, una di quelle reclinabili usate normalmente per i prelievi del sangue. Fa freddo lì dentro ma oltre a questo effettivamente non c’è altro, non gli p dato percepire nulla. <ihihihihi> rimbomba in quel luogo una risata forse più gelida del luogo stesso, non c’è alcun rumore di passi e non è facile comprendere la direzione di quel suono che rimbalzando lungo muri invisibili nel buio riesce a confondere i sensi. Davanti a Shisaki però spunta una sagoma che va pian piano assumendo i contorni sempre più definiti, più si avvicina alla luce più il suo volto, o meglio la sua maschera ed il vestiario diventano riconoscibili. Davanti al ragazzo appare uno dei maggiori della Shinsengumi. Non lo si vede spesso in giro per cui la sua fama non è certo al pari dei suoi compagni ma l’eccentrica maschera sul suo volto basta per permettere al tutto il villaggio di riconoscerlo. I capelli lunghi e acconciati ricadono gonfiati e laccati ai lati di quella porcellana bianca e nera che copre i reali tratti del volto pur disegnandone di nuov, occhi gialli che spuntano attraverso di essa. Intorno a quella che dovrebbe essere la faccia una bordatura d’oro che culmina ina finta barbetta sotto al mento. Il Maggiore Mayuri Kurotsuchi ha finalmente fatto la sua apparizione. In mano una cartelletta ed è seguito da un carrellino, non si vede però se è spinto da qualcuno, se ne può percepire solo il rumore delle rotelle sul marmo <Shisaki Kori, genin nel distretto di Suna sei risultato idoneo per l’innesto genetico di innata> ora è vicino e allunga la cartelletta al ragazzo <una firma dove c’è la x grazie> la voce suona acuta e metallica. Ovviamente al genin viene prontamente allungata anche la penna. Il vestiario dell’uomo mascherato è del tutto simile a quello dei due ufficiali incontrati fuori dalla sede di clan. L’unica differenza è fatta dal colore della spilletta e della fascia sul braccio entrambe nere ed oro. <Poi accomodati pure> ed ora è proprio il maggiore a voltarsi e recuperare il carrellino, rimasto appena indietro, metà nascosto nelle ombre, se era spinto da qualche assistente non ci è dato saperlo visto che non si vede nessun’altro qui [quest chiusa][no tempo]
Recupera penna e cartellina e voltandosi le appoggia sul ripiano superiore di quel cartellino. Il maggiore quindi si limita ad avvicinarsi e recupera il telecomando di quella sedia. Un primo click su un tasto e dai braccioli apparirebbero dei semicerchi in metallo che veloci andrebbero a chiudersi intorno ai suoi polsi. Nemmeno il tempo di rendersene conto e anche intorno alle caviglie, così come intorno ai fianchi, le stesse mezzelune metalliche vanno ad intrappolarlo. Ora che si ritrova lì, bello immobilizzato come un salame può anche notare come all’altezza della zona lombare sembri mancare parte di quella sedia. Intanto il maggiore si limiterebbe a schiacciare un altro tasto così da sollevare quella sedia ed evitare a lui di assumere una posizione troppo scomoda <oh che freddo mi tremano le mani> ammette mentre quasi il telecomando cade. In effetti si gela lì dentro è comprensibile che faccia fatica a reggere un simile oggetto. Fatto questo primo passaggio con le mani palesemente tremolanti ed instabili andrebbe a prendere una grossa siringa, già piena di chissà cosa il cui ago non dà proprio l’idea di essere proprio innocuo. Mettiamoci anche il fatto che sembri voler puntare al suo midollo osseo e che quei due arti paiano troppi instabili e nessuno potrebbe biasimare un attacco di panico di Shisaki <per essere chiari hai firmato e accetti anche eventuali controindicazioni. Devo iniettarti tutto nel midollo, non potrai denunciarmi poi se rimani sulla carrozzina> ammette aggiungendo poi una bella risata e camminando alle sue spalle. Lo sguardo che si intravede dietro a quella maschera è tutto tranne che rassicurante. Chissà quanti sono hanno subito incidenti, chissà poi perché farlo fare a lui che non verrebbe certo rinominato manina ferma al momento, eppure è uno stimato membro della shinsengumi? Tante le domande che potrebbero ora affiorare nella mente del Kori, tanti anche i motivi di pentimento per quella decisione. Sarà forse per questo che non si sente di tanta gente che ha subito un innesto di innata? Ogni volta che parla la voce del maggiore rimb9omba in quel luogo asettico <oh che sbadato prima devo disinfettare> e poggiando la siringa sposterebbe in carrellino fino alla zona lombare altrui che ora, con mani gelide ma coperte di guanti in lattice, verrebbe scoperta. Potrà poi sentire un liquido freddo venir strofinato proprio in corrispondenza della sua colonna vertebrale [quest chiusa][no tempo]
La chiara e comprensibile paura altrui portano il maggiore a farsi una grassa risata mentre va a recuperare il siringone e si sposta davanti alla sedia in modo da essere visibile. Ora le mani appaiono completamente ferme <scherzone!> ammette sbottando poi in un’altra risata mentre torna ad avvicinarsi alla schiena altrui <beh alcuni, altri sono morti per il rigetto può capitare, la genetica non è ancora una scienza precisa> chissà se sta ancora scherzando. Solo dopo questa risposta il Kori potrà sentire un bruciore profondo provenire proprio dalla zona lombare. Lo sta trafiggendo senza anestesia all’interno del midollo e ogni angolo del suo corpo ora sta urlando e mandando segnali di dolore al suo cervello che viene bombardato. Se possibile il dolore si acutizza e peggiora subito dopo. Fuoco vivo nelle vene, nella schiena e nelle viscere scorre nel ragazzo che a questo punto si sentirà davvero andare a fuoco. Il resto è silenzio. Dopo poco ancora potrà sentire un lievissimo sollievo come se il peso, che nemmeno si era accorto di avere, sulla zona lombare si fosse alleviato. Chissà se Shisaki riuscirà a guardarsi intorno mentre il suo intero corpo urla ma potrebbe anche rendersi conto di come la sedia venga abbassata e poi reclinata così da farlo sdraiare. Ciò che segue spiegherà poi anche il perché è stato legato visto che inizierà a scuotersi, delle convulsioni si manifesteranno in reazione allo shock dei suoi muscoli. Quel dolore è così forte che forse davvero qualcuno ci è morto e soprattutto forse non gli è andata poi tanto male. Non ci sono spiegazioni o rassicurazioni che giungono alle sue orecchie, un’ombra sembra muoversi al limitare del suo campo visivo ma tutto quel dolore non permette di cogliere altro. Ondata di lava dopo ondata di lava i secondi sembrano farsi minuti e poi i minuti ore il tutto nel più totale silenzio. Chissà quanto tempo sta effettivamente passato. [quest chiusa][no tempo]
Dopo quello che sembra essere un secolo il dolore inizierà a scemare così come il suo corpo, rigido per gli spasmi, inizierà pian piano a rilassarsi. In questo momento riapparirà il maggiore, dietro la maschera un sorriso mentre l’indice della mano destra viene poggiato sulla fronte del Kori <va tutto bene ragazzo> ed è con queste parole che tutto cambierà nella mente. Non avrà più alcun ricordo del dolore, persino la stanza verrà modificata e nella sua memoria si tratterà di un semplice ed anonimo ambulatorio in ospedale, niente di particolare. Ciò che vede per ultimo è la faccia di Mayuri che lo rassicura <ora sei un Noribiki ragazzo> ed è qui che gli occhi di Shisaki si chiuderanno. Al suo risveglio quindi i ricordi modificati, l’innesto una procedura da nulla, dislocato in una semplice stanza di ospedale la gentilezza del maggiore lo ha guidato passo passo in quella procedura, è stato piacevole e non può che serbare in sé un buon ricordo del maggiore e della shinsengumi stessa che così gentilmente e cortesemente lo hanno guidato e lo hanno reso un membro del clan Noribiki. Proprio nella sede di quello stesso clan si risveglierà qualche ora più tardi, un membro anziano gli spiegherà velocemente come richiamare l’innata, come si usa e a cosa serve iniziandolo così agli allenamenti che lo aspettano, ai segreti di quella che ora può venir definita come una famiglia. Non ha ricordo del dolore, degli spasi e anzi il suo corpo è pulito, rilassato come dopo un bel bagno caldo, la pelle perfettamente idratata e morbida come se più che ad un trattamento genetico si fosse sottoposto ad un trattamento di bellezza, una semplice iniezione nel braccio e via.[quest chiusa][no tempo][end]