Fave di Cacao

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con Katai

14:21 Katai:
  [Banglaramen] Proprio nella Piazza dedicata a Kioshi Uchiha, vero erede della Volontà dell'Aria e promotore della gloria e del vanto di Otogakure no Stato, oggi s'assiepa una folla attorno ad un chiosco ambulante, che poi tanto ambulante non lo è più.E' una bancarella semi-mobile, provvista di motore e ruote, capace di spostarsi di mercato in mercato, offrendo la prelibatezza del suo unico ed inimitabile ramen.C'è chi grida all'intruso, chi teme già l'invasione culturale konohana e chi, invece, più giovane e innocente, si accalca alla ricerca della pietanza, servita in scodelle monoporzione, piuttosto piccole è vero, ma a prezzi stracciati. Il fenomeno è osservato con interesse da un giovane Genin, che poggia una spalla contro il muro dell'edificio antistante, avendo, da quel punto, una visuale privilegiata dell'accadimento. Veste abiti comuni ed umili: una maglia nera dal collo alto e le maniche lunghe, che scivola fino ad un paio di pantaloncini bianchi, insozzi di macchie di fango qua e là, proprio come i bendaggi che rivestono la tibia, dal terzo prossimale sino ai malleoli. Quest'ultimi non si vedono, poiché costretti entro calzari ninja di un blu scuro, accavallati l'uno sull'altro. Dietro la cintola, all'altezza della natica destra, è assicurata una sacca portaoggetti con dentro uno scarno armamentario: due kunai, un fuuda in cui è sigillato il tronchetto da sostituzione e due tonici, uno per recupero del chakra e l'altro curativo. Il braccio sinistro scivola lungo il fianco, fino a ficcare la medesima mano nella tasca omolaterale dei pantaloncini, mentre il destro è piegato, stretto tra il fianco ed il muro, atto a tenere dinanzi al naso un libricino tascabile, stretto tra le dita " La via dello shinobi - Trova il tuo bushido" il titolo che capeggia sulla copertina.

14:27 Utente anonimo:
  [Banglaramen] Mentre fugge da Samira e dalle sue responsabilità la Sabaku continua a rifugiarsi ad Oto, la cosa bella è che Akainu non pare essersi accorto del suo trasferimento che la riporta a dormire alla Magione una o due notti a settimana mentre a casa dell'Uchiha iniziano ad accumularsi sempre più effetti personali. Fatto sta che Akainu ha sbroccato, perchè cucina sempre lui, e quindi è finita mandata a lanci dalla finestra a fare la spesa, voleva andare dal bengalese ma no, metà delle cose sulla lista non c'è quindi dalla periferia ormai scorre sulla piazza per andare verso i grandi negozi della zona più centrale. Con una rabbiosissima lista nella mano sinistra che continua a fissare <Ma che ca++o ci devi fare con la farina di cocco i Raffaello?>Borbotta per fatti suoi preoccupandosi solo di non urtare i passanti ed è per questo che nei pressi di Katai la si vede rallentare ed alzare lo sguardo, proprio per evitare il flusso dei mangiaramen a tradimento. <No ma dai...Ma non gli basta Ichiraku?> che lagna di giornata per la sabbiosa, beh, almeno il sole è alto sui capelli corti scarmigliati e paglierini. ndossa un jeans chiaro abbastanza modaiolo rispetto al solito ed aderente, quindi visto quanto è magra sarà uno di quei jeans per bimba 12-14 anni, ed un paio di scarpe da Outdoor comode. Superiormente una maglia senza maniche giallo limone a girocollo, semplice ma piuttosto larga per le sue fattezze, abbastanza da sembrare ci stia annegando dentro. Nel portaoggetti tiene un fuda con tronchetto, il suo ninjaphone, due tonici curativi e due di recupero del chackra, ma apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni, questa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato su quella figura che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile.

14:37 Katai:
  [Banglaramen] L'odore del ramen impregna le narici, mentre le pagine del libricino riempiono gli occhi. Tutt'attorno è una cacofonia di suoni, voci e rumori molesti. Uno di questi è l'imprecazione di una nota inconfondibile, oramai, suo malgrado. < Nh ?! > Mugugna, andando a sbattere quel singulto vocale contro le labbra giunte, unite in una linea rosea e sottile, poco al di sopra del mento aguzzo. Torce solamente il collo, così da guidare lo sguardo da un lato. < Kore-san > La apostrofa, questa volta è il primo ad attaccare bottone, condannandosi alla presenza della Sabaku , che trascina con sé l'inconfondibile giara di finto vetro, come un fardello dal quale non riesce a liberarsi, ma che appare intimamente legato alla sua figura. Non si stacca di un centimetro dalla parete sulla quale la spalla poggia e puntella l'intero metro e sessanta, longilineo e slanciato, piuttosto esile, ma dalle spalle larghe e la vita stretta. < Anche tu qui per il ramen ? > Domanda, all'indirizzo della bionda figura, ma subito gli occhi volgono oltre le sue spalle, cercando nella folla che s'accalca un volto sfregiato, un segno del suo compagno. Nulla. E' scomparso da giorni e non ne ha notizie, ma parlarne con la ragazza è piuttosto pericoloso, dal momento che fraintendimenti paiono sempre dietro l'angolo. < Sembra che il ramen piaccia particolarmente anche ad Oto. > Commenta, distogliendo lo sguardo dalla kunoichi, in favore del banglaramen che schiamazza e arringa la folla a suon di porzioni e fumi di fornelli accesi.

14:45 Utente anonimo:
  [Banglaramen] Coglie Katai in mezzo a quel flusso di gente fissandolo dopo qualche momento ancora imbambolata con la lista in mano. <Oh, Kami no, ci stanno Ichiraku ovunque, che ha di speciale questo?> Risponde osservando la bancarella ambulante e solo dopo tornando su Akainu. <Il ramen piace a tutti, ma solo i Konohani riescono a mangiarlo ogni giorno, non sono un tipo da ramen.> Snocciola in merito a quell'ultima questione prima di allungare la lista verso di lui usando l'indice destro per indicare una riga. <Senti sai dove posso trovare dei germogli di Maracuja essiccati? Ma soprattutto...Sai che ca**o è un Maracuja?> Ottima giornata per la sunese a quanto pare che continua a contemplare quella lista piena di odio, se Akainu voleva stare solo un pomeriggio a leggere gli hentai bastava dirlo piuttosto che mandarla a cercare cose come le 'fave di cacao' in giro. <Che poi saranno fave o saranno cacao?> Aggrottando le sopracciglia con fare sconsolato. <Ah, Katai, ti va se ti presento una femmina? è una che ci sta.> Domanda senza guardarlo.<Vuole provarci con Akainu ma sono sicura che un Uchiha vale l'altro...Si chiama Samira.> Solleva gli occhi sul profilo di Katai affilando lo sguardo che palesa quanto debba odiare la suddetta. <Poppe enormi la adorerai!> Perchè augurare la sua peggior nemica a qualcuno? Beh, si chiama creare un diversivo e tenere Samira lontana dalle sue magliette e dal suo uomo è l'ossessione degli ultimi due giorni quindi ovviamente ogni occasione è buona per ingegnare qualcosa in merito

15:06 Katai:
  [Banglaramen] Si stringe nelle spalle alla sua prima domanda, conscio che non attenda una reale risposta in merito - o sì ? Lui, di fatto, non replica direttamente. < Sarà la spezia nel brodo > Commenta soltanto e di qualche spezia si parli è molto difficile da capire. In fondo, le spezie sono innumerevoli e si coltivano anche in casa, quindi , potenzialmente, in quel ramen potrebbe esserci di tutto. Abbassa il libro poi, quando la Sabaku sventola la lista della spesa sotto il suo naso. < Non ne ho idea.> Il dubbio che sia per Akainu è lecito, ma chiederlo è tutt'altro che sicuro. Qualsiasi domanda in merito potrebbe essere ritorta e usata contro di lui. < Hai provato al bazar in fondo all'angolo ? > Quale angolo, non è specificato, ma di bazar ce ne sta uno solamente ed è quindi facilmente reperibile. < Una femmina ? Che roba è ? > Domanda, fissando le pagine del libro, nuovamente. Sfoglia persino una pagina, dando l'idea di star leggendo attentamente. < E' un cane ? > Per andare completamente fuori tema, ecco. La sua innocenza è sincera, persino la sua confusione lo sembra. L'età non è quella sufficiente o necessaria a pensare all'altro sesso, almeno così appare. La carriera ninja, poi, appena intrapresa, non lascia spazio per altre distrazioni. La lettura pare essere divenuta il suo unico amore. 'La via dello Shinobi ' ecco il nome preferito della sua passione. < Poppe eh ? > Blatera, distratto dalla pagina del tomo. < ..si può mungere ? > Provare, in fondo, non costa nulla. Un cane da latte, una nuova razza.

15:33 Utente anonimo:
  [Banglaramen] Solleva le spalle ossute alla questione della spezia e con esse le sopracciglia, non sa spiegarsi perchè quella bancarella di ramen attiri tanti avventori più di altri ma tornando a calare lo sguardo sulla sua lista riprende a camminare facendo a Katai un cenno semplicemente silenzioso di seguirla mentre analizza punto per punto quella vana lista. <Si ci sono passata dal bengalino, ma appena gli ho chiesto semi di zafferano mi ha riso in faccia...Pensi che sia un modo carino di dirmi che devo imparare a cucinare?> La domanda risolleva gli occhi dalle note sabbiose verso l'Uchiha, come se chiedesse conferma possibie a quel suo sospetto ma solo dopo va stranendosi alla questione della femmina, quando Katai per poco non le chiede se è una cosa che si mangia. <Secondo me se le dai della cagna potrebbe cadere ai tuoi piedi in effetti...>Mormora come se quel disegno stesse andando a formarsi sempre più definito nella sua mente, eppure non sembra aggiungere numi alla confusione di Katai semplicemente sorride sghembamente alla sua ultima domanda, l'espressione si affila con malizia. <Certo...>Soffia a bassa voce. <Puoi mungerla.> Deve ASSOLUTAMENTE portare Katai alla magione Sabaku, idealizza già le interazioni che l'Uchiha potrebbe avere con Samira come se non vedesse l'ora di realizzare quell'opera di complotto. <Come fai ad essere così ignorante al riguardo?> Lo chiede apertamente adesso e senza filtri, non trovando evidentemente nell'età così giovane una giustificazione. <Come hai vissuto fino ad ora?> La curiosità ora la distoglie dalla sua mission spesa impossible

15:47 Katai:
  [Banglaramen] Mimano risposte silenziose, che riescono a comprendere - o forse solo ad ipotizzare - in maniera del tutto casuale.Solo ora si distacca dalla parete contro cui era appoggiato, in un colpo di reni, secco, deciso, ma barcollante. Il gesto della Sabaku è eloquente, così lui decide di assecondarla, ma solo per non ritrovarsi in una discussione ossessiva e inquisitoria alla quale dar retta. Insomma, è più facile assecondarla che evitarla. < Mpf > Sbuffa, sonoramente, dopo aver inspirato a fondo, gonfiando il petto e sollevando le spalle, quando l'aria rotola giù per le narici, lo fa trascinandosi dietro anche dubbi e domande, insieme a qualche paura. La mano appesa al libro, davanti al naso, viene calata d'un lato, portando con sé anche il piccolo tomo , ma mantenendo il segno con l'indice ficcato tra le pagine. Non demorde, quindi, dalla sua lettura , per lui quello è solo un mero intervallo, uno spiacevole inconveniente. < Ma perché dovrei far cadere qualcuno ai miei piedi ?! > Si lagna, lamentandosi vistosamente, alzando gli occhi al cielo e roteando vistosamente le iridi tra le orbite. < Secondo me non è un cane..> Borbotta, dubbioso, diffidente, andando a stringere lo sguardo e piantandolo direttamente sul volto altrui. < Semplicemente non m'interesso.> Chiosa, in sua giustificazione, andando a stringersi nelle spalle, nuovamente, in una mimica eloquente, che non lascia spazio a dubbio alcuno. E' indifferente a quell'argomento e non pare intenzionato a documentarsi ulteriormente, per lui è già abbastanza quel poco che conosce.

10:57 Utente anonimo:
 Riprende a camminare tornando con cura alla sua lista di ingredienti, ormai deve averli memorizzati tutti quando ne richiude i lembi per mettere in tasca quel bigino per conservarne la traccia. C'è della cura in quei modi, mentre abbandona il profilo dell'Uchiha con lo sguardo la figura si torce alla propria direzione, quella che snoda dalla piazza verso il supermercato enorme che confina con il distretto centrale. <Vuoi accompagnarmi? Ho dato le dimissioni da tuo sensei.> La domanda è un soffio morbido ed ovattato, come sempre -tranne quando è brilla- ha tonalità atone come se la cosa fosse conseguenziale in qualche modo, tra l'accompagnarla e le dimissioni da sensei, o magari avvalla un eventuale conflitto di interessi. <Quindi non ti piacciono le ragazze, e parli sempre del mio ragazzo...Molto confortante Katai, sei sicuro di non dovermi dire nulla?>La domanda non pare contenere dell'ironia, ogni parola della Sabaku è un granello di clessidra, sembra uniforme a tutte le altre, sembra non avere un rumore particolare, sembra solo integrarsi nella massa e di differenziarne la Sabaku non sembra trovare alcuna motivazione nè volontà, dispersa nel meandro di quella distanza. La mente della sabbiosa pare vagare altrove, Samira o non Samira deve tornare alla sua magione e fare rapporto su quanto appreso, temporeggiare in attesa del suo incontro con il genetista per le informazioni avute da Kan sembra non avere ulteriori sbocchi, così ogni distrazione dalla sua ossessione, come quella bizzarra lista di ingredienti, sembra solo un cardine per rimandare l'inevitabile che tiene le fissazioni dell'animo canidae distante da punti nevralgici non ancora esaminati

11:07 Katai:
 Le cammina a fianco, per come può ovviamente, misurando i passi, ma trascinando la mole - per quanto esigua essa sia. Slanciato e longilineo, svetta oltre la chioma paglierina dell'altra per pochi centimetri appena, sottolineati dalla chioma corvina che si drizza sul capo, ispida e ribelle. La direzione di quella passeggiata pare quasi intuirla, dal momento che il supermercato verso il quale i loro passi si muovono è inconfondibile e forse il più grande di tutto il distretto di Oto - nulla a che vedere con quelli centrali che risiedono nel cuore di Kagegakure, ovvio. < Oh.> Bofonchia, all'udire quella novità, che giunge in qualche modo inaspettata e che, in parte, provoca una reazione sorpresa sulla faccia del Genin della Nota Nera, ma non poi così troppo da destare sospetti. Vuole mantenere un basso profilo a riguardo , ma non sfugge di fare uno più uno. < E come sei giunta a questa decisione ? > Domanda, incalzandola, curioso. Il collo non si torce, lo sguardo, però, cala di lato, osservandola di sottecchi, senza darlo a vedere. < Non dirmi che ce l'hai ancora per la storia del kunai..> Borbotta, sconsolato. < E' parte della mia...famiglia. > Incesto ? No,è escluso. Questa volta il tono è serio, più basso e più cupo, quasi arrendevole, come se quell'ipotesi non fosse la sua preferita, tantomeno la più esaltante. Si ammutolisce, infatti, dopo quella breve affermazione. Inspira, a fondo, andando a gonfiare il petto, sollevando le spalle ed espandendo la cassa toracica. Quando l'aria reflua fuoriesce dalle narici , oltre all'anidride carbonica , si trascina con sè dubbi e ansie.

11:21 Utente anonimo:
 Se eccepisce dalle note vocali lo stupore in Katai non lo dona a vedere, quando sobria la Sabaku appare come è dogma della sua stirpe e delle storie su Gaara, un essere miticizzato al sogno della fennec, in una compostezza arida e priva di espressione. Non coglierà sul profilo pallido note di interesse o di attenzione l'Uchiha, anzi notando come le secche mani tornano nelle tasche dei jeans aderenti ora che liberatesi della lista in parte memorizzata, il che ne curva le spalle ossute appena in avanti. <Ovviamente è per la storia del Kunai, vedi...Katai.> Solleva gli occhi dalle note mielate, è possibile vedere come il nero all'interno delle palpebre superiore ed inferiore non sia frutto di trucco applicato, un tratto tipicamente canidae. <Nelle antiche leggende la disonestà non è un tratto tipico dei Sabaku, nè dei Sunesi in generale, abbiamo pagato con l'onore il nostro tradimento al paese del fuoco ed è comunque stato frutto di un inganno, se ce l'ha perdonato la storia dopo un secolo quasi non ha motivo di non farlo Kagegakure. Diverso è per il clan Uchiha, la vostra storia è pregna del tradimento. Mi hai tradita, in fondo, ma sei un Uchiha, è stata una svista mia concederti di farlo. Non posso allenarmi con qualcuno che mi tradirebbe perchè noi Sabaku non siamo rinomatamente nemmeno gente che perdona.> Proverebbe ad ucciderlo, in soldoni molto piatti nella pronuncia di così tante parole. <E ad Akainu servi vivo per qualche ragione quindi...I fatti fanno di me e te conoscenti con un amico in comune, ma guarda il lato positivo, tu sei minorenne quindi hai qualcuno a cui chiedere di comprarti alcool e portarti alle bische.> Difficile intuire la benchè minima nota di ironia ma il viso scosta dal profilo pallido del corvo. <Nah, il clan non è una famiglia, la tua famiglia sono tuo padre, tua madre, mi pare tu abbia citato a tuo nonno la prima volta che ci siamo incontrati, quella è una famiglia...L'essere imparentati da nove generazioni fa non rende un clan una famiglia, condividete segreti, forse, innata...Ritengo stupide le ragazze del mio anno di corso nella loro totalità, non mi metto in parentela con gli idioti.>

11:33 Katai:
 Solleva gli occhi al cielo, andando a roteare le iridi in quelle orbite buie, contornate dal pallore della carne e vagamente violacee, nelle note al di sopra degli zigomi, dove le notti insonni, al capezzale del nonno ricoverato, si evidenziano con maggior chiarezza.Ascolta il suo monologo socio-culturale, nonché storico, finendo per trovare interessante la sua disamina e non poi così illogica come si sarebbe aspettato: è forse la cosa più logica e comprensibile che abbia mai sentito pronunciare alla Sabaku. Non s'intromette nel suo monologo, anzi, lo incoraggia, in un silenzio religioso che mantiene e rispetta, intervallato solamente dallo scalpiccio dei passi sul selciato, nonché dal lungo respiro, al termine del suo discorso. < Sai..> Inizia, a sua volta, in tono basso, un preludio che tenta di attirare la sua attenzione. <..credevo fossi tutta pazza. > Rivela, in tono tremendamente schietto, dannatamente sincero. < ma ciò che dici posso comprenderlo e lo rispetto. > Come se le sue parole potessero valere qualcosa per l'altra.< Potrei provare a convincerti ancora del contrario..> Riferendosi tanto al tradimento quanto alla sua intima connessione con il clan Uchiha. < ma credo sarebbe inutile. > Socchiude gli occhi, chinando appena il mento, riflessivo. Il passo non si arresta. Ode quanto viene detto in merito ad Akainu ed il clan. < Puoi dire ciò che vuoi Kore-san. > La apostrofa, mostrando il suffisso di rispetto. < ..ma un clan è legato dal sangue ed il sangue genera legami. > Più saggio di quanto ci si possa aspettare, in fondo. < ..o li spezza. > Deglutisce, profetico, andando a sospirare ancora, rumorosamente, tornando a schiudere lo sguardo nero sul sentiero dinanzi a sé.

11:49 Utente anonimo:
 Solleva il sopracciglio destro quando Katai menziona il suo tarlo mentale, ma è meccanicamente che si volta nella sua direzione. <Anche la pazzia è un tratto tipico degli Uchiha, non dei Sabaku...I Sabaku ne sono immuni, in linea generale.> Quelle ultime tre parole lasciano intendere che non ritiene implausibile una follia ma è cosa che appresa cerca di tamponare e che di certo non rivela all'altro, la discendenza dei fennec ed il timore che ne deriva è qualcosa che tuttora mantiene nella sua intimità seppur l'altro abbia visto quanto la mente della bionda sappia rivelarsi ossessiva. <Sì, te lo concedo.> Dinoccola tornando sulla loro direzione con lo sguardo. <Sarebbe inutile, e finchè non ho il pieno controllo della mia sabbia per te sarebbe solo che rischioso.> Non c'è alcun vanto in quella constatazione, non è una prova di forza con delle vanesie connotazioni, sembra più una realizzazione propria che potrebbe esser vera quando falsa ma che s'accoda alle conseguenze del loro allenamento. L'intenzione di impastare dei sigilli è stata vanificata solo dalla concordia di uno scopo, una carta quella dei Noribiki, giocata dall'altro con sapienza ad una debita distanza e probabilmente fortuito caso quanto segnante. <Katai-kun eri molto giovane quando le mura sono state messe a nostra protezione, io ho vissuto una Suna più grande di un quartiere...Fidati. Il sangue è una mera connotazione genetica, qualsiasi cosa stia accadendo o sia accaduta alla tua famiglia è quello che fa di te la persona che sei. Ma oggi è un giorno buio, devo pensare a questa lista, non mi metterò a pensare a loro.> Nuovamente il bisogno ossessivo di tenere la mente occupata ad ogni costo emerge, ormai alle porte scorrevoli del supermercato. <Cerco di capire dove possano trovarsi dei fiori freschi di vaniglia, se vuoi venire...Altrimenti ciao.> Una conclusione netta che ora sta cercando di scardinarsi da quelle mura e da quegli affetti, reali, vincolati non solo dal sangue ma anche dalle cicatrici reali. Attende replica dall'Uchiha poi con o senza di lui si immergerà nella missione spesa. {exit}

12:01 Katai:
 < Continuo a pensare che tu conosca gli Uchiha meglio di me. > Si limita a rispondere, in principio ed è quasi un dato di fatto, oramai. Ha sempre dimostrato una grande conoscenza degli stereotipi affibbiati al suo clan, nonché un gran fiuto per individuarne gli appartenenti. < Ma non conosco il tuo clan come tu conosci ..il mio.> Esita, ancora restio a considerarsi parte di quel gruppo famigliare organizzato e piuttosto dubbioso in merito, dal momento che alcuni dei suoi tratti appaiono diametralmente opposti. < ... > Non replica alla sua velata minaccia, ammesso che sia tale, poiché si limita a spostare gli occhi in sua direzione, ma non il mento, non il collo e , di conseguenza, nemmeno il capo. Lo sguardo è bieco, furtivo. Il passo non decelera lungo il sentiero percorso, non dando prova di tenerla sotto osservazione. Studia i suoi tratti , per come può notarli, poiché nella sua voce non trova indizi. < !! > Le sopracciglia si sollevano, sobbalzando verso la cima della fronte, così le labbra si schiudono appena, inalando ossigeno e risposte. Non è la prima persona a svincolarlo dai legami di sangue che il destino ha intrecciato , contrapponendosi nettamente alla visione che Akainu gli ha dipinto. < Capisco. > Non può che arrendersi all'evidenza del suo credo, almeno verbalmente. < Ti accompagno. > Commenta solamente, decretando la propria collaborazione a quella missione indicibile. La seguirà, dunque, sino al supermercato. < Credo che si facile trovarli come raccogliere un secchio di corrente. > Conclude, profetico. ( E N D)

Nella Piazza di Oto dedicata a Kioshi Uchiha apre i suoi battenti un Banglaramen. Le reazioni sono molteplici: c'è chi si accalca per agguantarne le prelibatezze a pochi spiccioli, chi grida allo spionaggio, chi incolpa il cosmopolitismo di Kagegakure.
In questo scenario si incontrano Katai e Kore, quest'ultima intenta a completare la lista della spesa. Nella missione viene arruolato l'Uchiha, ma presto gli argomenti discussi vertono su tutt'altro, dalla rinuncia a sensei di Kore sino alla storia culturale del suo clan.
Il tutto si conclude presso il supermercato cittadino, alla ricerca delle fave di cacao e di un secchio di corrente.