Pranzo da Konohani
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Giocata del 28/09/2022 dalle 14:56 alle 19:31 nella chat "Chiosco di Ramen "
[Esterno Chiosco] La giornata lavorativa di Shiroichi è appena finita, oggi gli è toccata la ronda notturna,il ragazzino è abbastanza provato dalla cosa, non è ancora abituato ai ritmi dell'essere anbu, e questa cosa gli si legge in faccia, ha un bel paio di occhiaie che farebbero invidia al beniamino della sua amica Kore, tutto sommato però tranne una visibile fasciatura alla spalla destra si vede che è in forma e in buona salute. Indossa ancora tutte le protezioni necessarie alla divisa da anbu eccezion fatta ovviamente per la maschera e la ninjato che sono come al solito sigillate in un fuuda all'interno del suo portaoggetti legato al fianco sinistro. I vestiti sotto le protezioni sono neri e aderenti al corpo, la fasciatura gli permette di indossare una maglia dalle maniche corte per approfittare di quel po' di calura di fine estate della quale da quando è stato tatuato non ha potuto approfittare per la necessità di nascondere il suddetto; si è spesso domandato come mai non tatuassero da un'altra parte più facilmente nascondibile, ma alla fine si è abituato; senza contare che effettivamente al costo di sprecare un po' di chakra potrebbe sempre usare la tecnica della trasformazione per nasconderlo senza doversi porre questo problema. Ultimo orpello aggiunto al proprio outfit è il coprifronte della foglia indossato come fibbia della cintura. Prima di andare a casa a fare una meritata pennichella il ragazzino ha deciso di pranzare fuori al chiosco di ramen, effettivamente ne sentiva la mancanza, sono già quattro giorni che non mangiava ramen, quasi un'eresia per lui. Aspetta che qualcuno degli avventori si alzi dallo scranno per prendere posto e fare la sua ordinazione; nel frattempo è appoggiato con la schiena e un piede sul muro della facciata guardando il suo ninjaphone alla ricerca di qualche notizia extra riguardante gli avvenimenti occorsi fuori dalle mura pochi giorni addietro, ma le notizie continuano ad essere poche e frammentate. [Sgabello] Pausa pranzo della giornata per il Sumi la cui geniale mente è fissa ancora alla nottata della missione. Essere vivo non vuol dire niente, il fallimento brucia più di qualsiasi ferita, non riesce a smettere di rimuginarci sopra, l'orgoglio è ferito e la consapevolezza di essere troppo debole si fa strada momento dopo momento. L'unica fortuna è potersi distrarre in quel chiosco dove Teuchi gli sta preparando il solito, l'ordine classico di ramen fatto ogni qual volta vi mette piede. Il vestiario che porta con se è totalmente rinnovato, composto da un singolo paio di neri pantaloni sulle leve inferiori di un blu notte, aderenti in zona cosce andando a restringersi man mano che si avvicina ai calzari; quest'ultimi risultano esser semplici, neri, privi di forme particolari. Il busto è ricoperto da una camicia color del latto a lunghe maniche, sbottonata nella zona del collo ed un piccolo gilet del medesimo colore dei pantaloni. Rossa cravatta intorno al collo discende lungo il busto per poi finire con una giacca, sempre di quel blu notte, a ricoprire il tutto, maniche lunghe, polsini arrotolati ed abbottonati con svariate linee bianche dando un pizzico di colore in più al contesto. Chioma bianca totalmente stravolta dal recente taglio, decisamente più corta sui lati le cui ciocche giungono al di sopra delle orecchie; medesime ciocche coprono parzialmente la fronte mentre sul di dietro ricadono sul collo senza mai superarlo. Sull'orecchio sinistro un orecchino dal color blu, rappresentante del legame con la Kokketsu mentre sul lato destro della vita il portaoggetti contenente fuda ed inchiostri speciali del clan per permettere lui di creare meraviglie. Il chakra scorre nel corpo donandogli forza e potenza come mai prima d'ora. <Ascolta, abbonda con la carne e con le uova, la missione mi ha spompato e ho una fame da lupi> incita l'altro a creare una porzione di ramen più abbondante del solito per venire incontro alle sue esigenze, decisamente esose. Quest'ultimo annuisce solamente senza e con un sorriso procede nell'esaudire quell'ordine "Come va con Shizuka? Non vi vedo più spesso come prima" improvvisa domanda del cuoco ai danni del Sumi il quale solleva le dorate iridi inquadrandone le fattezze, scrutandolo da quella posizione scomoda a ridosso dello sgabello <Siamo molto impegnati, io esco a fatica dal laboratorio ultimamente ma va tutto bene. Posso dire che conviviamo> un solo attimo di pausa <OOOOOOOOOH E QUELLO COS'E'? E' GIGANTE> indicando una specie di ramen su una locandina interna della cucina <FAMMI ANCHE QUELLO, TIPO SUBITO> ha decisamente fame e chi lo controllo più adesso. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Esterno Chiosco] L'attesa del genin non è poi molta, uno dei commercianti di zona ha appena finito ed è uscito; il ragazzino non aspettava altro; rimette a posto il suo ninjaphone ed entra sedendosi di fianco al Sumi che intanto sta ordinando praticamente tutto ciò che è possibile ordinare dal menù. Non presta troppa attenzione all'uomo, non è solito dar fastidio alle persone che mangiano quindi sul momento si limiterebbe ad un semplice <Buongiorno> generale all'oste e ai compagni di bancone. Inizia a leggere il menù più per abitudine che non perché non conosca i piatti; dopotutto va lì a pranzo almeno una volta a settimana da quando si sono trasferiti a Kagegakure. L'oste lo riconosce subito e lo saluta "Ohi Shiro-chan! Nottata lunga a lavoro? Ti preparo il solito?" il ragazzino sorride all'uomo anche se è un po' imbarazzato, sono rimasti lui e sua madre a chiamarlo "Shiro-chan" ma oramai non ci fa nemmeno più di tanto caso <Sì grazie, mi ci metti doppio chashuu perfavore?> chiede con gentilezza all'oste che annuisce di rimando. Nonostante l'ordinazione appena effettuata il ragazzino continua a guardare il menù finché un nome particolare non arriva alle sue orecchie attirando le iridi color del cielo sulla figura del canuto Sumi. Hanno nominato Shizuka, magari il tizio in gilet è un suo conoscente... La curiosità del ragazzino ha la meglio su di lui, dopotutto l'uomo non sta ancora mangiando, di conseguenza la sua regola di non disturbare le persone che mangiano non è applicabile in questo caso, così, si schiarisce un po' la voce per attirare l'attenzione dell'uomo <Hmhm...> piccola pausa per assicurarsi che l'uomo abbia sentito poi chiede con gentilezza <Buongiorno, mi scusi, lei conosce Shizuka Kokketsu?> il ragazzino arriva dritto al punto, non gli sono mai piaciuti i giri di parole, tanto meno ora che è reduce dalla notte, quindi meglio arrivare prima al punto che al massimo se non stanno parlando della stessa persona torna a farsi i fatti suoi, mangiare e poi nanna. [Sgabello] Il posto al proprio fianco si libera, neanche il tempo di prendere una boccata d'aria e subito un altro essere vivente sopraggiunge ad occuparlo. Shiroichi non si fa alcun problema nel sedersi li intavolando una conversazione con il cuoco con il menù in mano. Veloce l'occhiata lanciata con la coda dell'occhio, posa le dorate iridi sul ragazzino, si e non ha 15/16 anni, non di più; nell'analizzarlo denota la presenza di occhiaie al di sotto degli occhi, il copri fronte del villaggio della foglia legato alla vita, simbolo del suo essere ninja. Con molta probabilità ha svolto un lavoro di ronda notturno, tutti i dettagli del corpo altrui portano in quella direzione, tutto ciò sempre ammesso che non abbia tralasciato qualche dettaglio fondamentale per carpire i segreti della di lui figura. Non espone commento alcuno mentre la la bibita gassata ordinata in precedenza vien portata; attimi veloci in cui la stappa bevendone qualche sorso. Si, ha parlato di Shizuka davanti a tutti i presenti, la loro relazione non è un segreto, al contrario, se possibile, sbandiera ai quattro venti la fortuna nell'aver incontrato la Kokketsu, nel poter dire che ella è sua, solamente sua, di nessun altro. Shizuka ha cambiato la sua vita, è riuscita dove altri hanno fallito, vedere oltre lo scudo, insinuarsi in quell'animo divenendo un tarlo, un punto fisso, costringendo quel cuore di pietra a sciogliersi innamorandosi per la prima e unica volta. Arti superiori sollevati in alto, stirati intrecciando tra loro le dita. Ancora risente dei postumi della missione, gli acciacchi e la stanchezza non son passati; fosse per lui dormirebbe tutto il giorno ma il lavoro chiama, gli esperimenti non si portano avanti da soli e le scoperte a cui sta per arrivare sono inimmaginabili per qualunque mente ristretta. Finalmente la ciotola di ramen, la prima, è pronta ed il suo calore invade il viso del chunin il quale si fionda nell'immediato su di essa prima di venire interrotto dal verbo di Shiroichi. Sbatte le ciglia nel volgere l'attenzione al viso del Nara con moto del capo; con sorpresa solleva il destro sopracciglio <Si, perchè? Cosa vuoi da lei?> tra tutte le domande, quella è senza dubbio la più inattesa <Tu chi sei?> impossibile interessarsi a Shizuka senza scatenare la curiosità dell'albino, a questo punto deve sapere l'identità del genin in questione. [C On][Portaoggetti: Fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Proprio mentre sta iniziando a parlare con l'uomo l'oste gli porta la prima delle sue ordinazioni fancendolo quasi desistere dal parlare; ma la sua reazione conferma che stanno parlando della stessa persona quindi il ragazzino non si fa problemi a continuare la conversazione mentre aspetta il suo piatto. L'uomo si volta verso di lui con un sopracciglio alzato, incuriosito dal rapporto che c'è tra lui e la Kokketsu e forse, anche leggermente annoiato da questa improvvisa interruzione del suo pasto; ma questa potrebbe tranquillamente essere una paranoia del genin. L'uomo gli chiede cosa voglia lui da Shizuka e il ragazzino risponde con un sorriso gentile <Sono Shiroichi Nara, piacere> si presenta il ragazzino con nome e cognome <Sono un amico di Shizuka e sono anche un suo allievo> dice con gentilezza poi aggiungendo <Non voglio nulla da lei, semplicemente non mi aspettavo di sentirla nominare qui ed ero curioso di sapere se parlavate di lei oppure di un'omonima> la voce del ragazzino e calma e gentile la sua curiosità è stata soddisfatta, non vuole indagare sull'uomo, Shizuka dopotutto è un medico ed è anche molto affabile come persona, ci sta che abbia amici un po' ovunque. <Scusi, non volevo disturbarla> aggiunge il ragazzino mentre ancora aspetta il suo ordine. Si versa un bicchiere d'acqua fredda dall'apposita fontana posta al fianco di ogni coperto e prende in mano il bicchiere in ceramica fornito in dotazione per estinguere la sua sete. Non dice altro all'uomo, non chiede nemmeno il suo nome, ha già disturbato troppo secondo i suoi standard, se l'uomo vorrà interagire starà a lui prendere la parola e le redini del discorso. Il ragazzino si strofina gli occhi con l'indice e il pollice della mano sinistra e sopprime uno sbadiglio, cosa che però ovviamente come spesso succede finisce per fargli lacrimare gli occhi. [Sgabello] Non ha a che fare con molti Nara, oltre la Judai, in verità, non ne ha conosciuti, per lui quello è un clan famoso solo di nome ma all'atto pratico non conosce nessuno appartenente a quel lignaggio. Si stanno estinguendo? O solo molto riservati? Un quesito la cui risposta non è di suo interesse, tutto il contrario, non gliene può importare di meno. Basta questo a minare un minimo la curiosità nei confronti del ragazzino, Shiroichi Nara. Dove l'ha sentito quel nome? Non lo ricorda eppure la sicurezza di averlo udito almeno una volta da qualcuno è presente e la risposta sopraggiunge per mano dello stesso ragazzino nominando la figura dell'allievo. Apre interamente le iridi, flashback di conversazioni passate con la Kokketsu inondano la geniale mente dell'albino ritrovando una linearità in quella mole di pensieri sconclusionati <Quindi sei tu il suo allievo> indicandone la figura tramite il sollevamento del sinistro arto superiore con indice puntato alla volta del genin <Mi ha parlato di un allievo tempo fa> non mostrando gelosia o altro, meri commenti riferiti alla condizione altrui <Sensei più severa non potevi scegliertela> prende le bacchette e con leggera forza delle dita le separa. Inspira l'odore del ramen appena cotto, il viso diviene leggermente rosso per quel calore cominciando ad assaggiare la pietanza partendo dal Naruto, un pezzo di pesce delizioso e subito dopo ad un pezzo di manzo <Shizuka non ha omonimi> una volta inghiottito quel primissimo assaggio <Lei è unica nel suo genere, nessuno è in grado di eguagliarla> passa adesso agli udon tirandone su una certa quantità in grado di riempirne la bocca. Quel pasto fatto in tranquillità è ciò che ci vuole per rilassarlo, concedersi un po' di tempo per staccare la spina da tutto e da tutti, sciogliere la tensione mentale con una chiacchierata tranquilla. Solleva nuovamente il sinistro arto, palmo della mano ben aperto cercando di andare ad impattare contro la schiena di Shiroichi, una volta, due, tre, lo prende bonariamente a schiaffi da dietro <Ma quale disturbo> rassicurandolo in un modo o nell'altro <Kan Sumi, piacere mr. zombie> così, de botto ne ha scelto il soprannome senza neanche chiedere il permesso <Ronda notturna?> domanda indicando dapprima le occhiaie e subito dopo il copri fronte legato alla vita prima di tornare a gustarsi il pasto. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Dopo poco arriva anche il suo pasto, casualmente anche per il Nara il formato di pasta preferito è quello dell'udon. L'uomo fa qualche commento su di lui e sulla severità della ragazza; Shiroichi sorride gentile <è severa è vero, ma non poteva capitarmi una sensei migliore> risponde il ragazzino <Sa come motivarmi ed è sempre gentile, anche se combino casini> ovviamente si riferisce alle ustioni autoinferte durante lo scontro con Katai, ma questo il Sumi non potrà di certo saperlo a meno che non gliene abbia parlato la ragazza. Si trova anche a convenire con lui riguardo all'unicità della ragazza <Sono d'accordo, non ho mai conosciuto una persona come lei, ce ne vorrebbero di più al mondo> risponde mentre imitando i gesti dell'uomo anche lui va ad aprire le bacchette per iniziare a degustare il suo pasto partendo dal naruto. Salvo poi essere interrotto da qualche pacca sulla schiena da parte dell'uomo che sembra ben disposto ad una chiacchiera o due. Il ragazzino sorride, salvo poi spalancare gli occhi e la bocca, fortuna che ha già inghiottito il pezzo di pesce, alla presentazione dell'uomo; le bacchette ferme a mezz'aria sulla mano destra <Lei...lei è Kan-san!> dice stupito il ragazzino, tutto avrebbe immaginato tranne di beccare proprio una delle persone più vicine a Shizuka al chiosco del ramen <Shizuka-san mi ha parlato molto di lei, le vuole un gran bene, si percepisce da ogni parola che pronuncia quando la nomina> dice il ragazzino, ovviamente non parla di amore anche se sicuramente il sentimento è quello, ma il genin è ancora troppo giovane per distinguere per bene le due cose se non a livello teorico. L'uomo poi gli chiede implicitamente il motivo delle occhiaie e dello sbadiglio soffocato <Sì, turno di notte; tutto tranquillo nella zona di mia competenza> dice affabile aggiungendo anche un dettaglio non richiesto ma che magari potrebbe interessargli. <è solo che ancora non mi sono ben abituato agli orari, di solito appaio meglio di così> ridacchia il ragazzino facendo ovvio riferimento alle occhiaie, fortuna che le sopracciglia gli sono ricresciute abbastanza in fretta, sarebbe stato imbarazzante fare nuove conoscenze senza di esse. <Inoltre vengo da un doppio turno, prima scartoffie e poi ronda, una noia> si lamenta il ragazzino, ovviamente se dovesse ricevere domande riguardo al tipo di scartoffie direbbe che è per un caso che sta seguendo come detective privato, riguardante un furto di capre. [Sgabello] Non può non annuire a quelle considerazioni sulla ragazza, severa si ma è decisamente la migliore nell'aiutare gli altri, qualunque sia il campo. Il potere intrinseco di Shizuka è proprio questo, aiutare tutti e chiunque, avere la forza di convincere chiunque a migliorare sensibilmente la propria condizione <Sapessi i casi che combino io quando lei non c'è> in effetti è vero, quando non è presente la ragazza, fuori dal proprio campo lavorativo, combina davvero danni ma questo non gliel'ha mai detto, deve mantenere una certa decenza, un certo modo di essere anche agli occhi della chunin. Spezza uno degli udon con un morso dei denti per andare a prendere la metà di uovo nascosta da qualche parte nel brodo del ramen <Ci fossero più Shizuka, questo mondo sarebbe certamente un posto migliore in cui vivere> prendendosi un momento di serietà nell'affermare una sua convinzione, distogliendo le iridi dal volto del giovane, concentrato sulla pietanza. Shizuka può cambiare l'intero mondo se solo lo volesse, è speciale più di tutti loro messi assieme ma forse è solamente il sentimento nei suoi confronti a fargliela pensare in quel modo non potendo essere realmente oggettivo. Sorpreso alla sorpresa di Shiroichi. Un tempo avrebbe preso in alto modo quella reazione, vantandosi, lasciandosi ammirare in tutta la sua angelica bellezza ma adesso, preso in contropiede si ritrova nella strana situazione di non capire il ragazzino, almeno fino a quando tutto non viene ricollegato alla rospetta. Ha parlato di lui, niente può renderlo più felice di così, sapere di essere continuamente in quei pensieri anche quando sono distanti <E' la mia ragazza, mi stupirei del contrario> già, ancora dopo quasi due anni fatica a credere di essere riuscito a farla innamorare, sta vivendo un vero e proprio sogno ad occhi aperti, un sogno da cui non desidera svegliarsi. Ode la spiegazione, una mera conferma di quelle occhiaie, ronda notturna con doppio turno annesso, non pone altri quesiti in merito, alla fine l'interesse è quasi pari a zero sul lavoro del ragazzino se deve entrare nello specifico <Come hai conosciuto Shizuka? Ti ha già allenato un po'? Oppure solo teoria. Su sputa il rospo mr. Zombie> il vizio di una vita si ripresenta sempre e comunque. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Il ragazzino ridacchia all'affermazione del genetista, apparentemente non è l'unico che Shizuka deve raddrizzare; buon per loro, anche se è lavoro extra per la chuunin. <Ne sono sicuro, non ho mai conosciuto una persona così dedita nell'aiutare il prossimo in modo così incondizionato, di solito c'è sempre la fregatura sotto> risponde serio il ragazzino, forse un po' troppo cinico per la sua età, ma l'esperienza da anbu diciamo che l'ha reso parecchio più guardingo riguardo le persone. Sorride alla reazione dell'uomo evidentemente colto in contropiede dalla sua affermazione e dal suo stupore nel conoscerlo, gli lascia il suo tempo per metabolizzare la cosa mentre lui tira su degli udon dalla sua ciotola e li inghiotte, il calore oramai non è più un problema, allenarsi con il katon gli ha fatto sviluppare una mucosa orale piuttosto resistente alle alte temperature, o almeno questa è la spiegazione che si da il Nara. <So che recentemente siete andati a convivere, congratulazioni!> dice poi il ragazzino quando Kan afferma che si sarebbe stupito se la ragazza non provasse quelle emozioni quando parla di lui. <Spero piaccia anche a lei la piantina che le ho regalato per congratularmi del trasferimento> il ragazzino ovviamente si riferisce alla pianta dai fiori blu regalata alla ragazza un mesetto prima. Poi il genetista gli domanda se si fossero già allenati insieme <Sì, abbiamo fatto sia teoria che pratica, mi ha detto che probabilmente la scelta è ricaduta su di lei per via della nostra affinità elementale opposta> inizia il ragazzino <Ero diventato genin da poco e cercavo di migliorarmi quanto più possibile per sbloccare la mia innata ma da solo non riuscivo a fare i progressi che volevo. Quindi ho chiesto che mi fosse assegnato un sensei e si è presentata lei. In occasione della nostra prima lezione pratica ho usato praticamente tutto il mio chakra per tentare di colpirla e di schivare, ma non ci sono riuscito, è velocissima!> afferma il ragazzino vantando le doti della sua sensei <Però grazie a lei sono migliorato molto, e dopo poco ho sbloccato l'innata, anche se al momento mi sento ancora un po' inutile in missione a dire il vero> piccola considerazione sul suo livello attuale, Shizuka è effettivamente l'unica persona al quale ha detto questo suo pensiero, ma l'uomo sembra aperto e ben disposto quindi si è sentito di aprirsi un pochino. <E lei come l'ha conosciuta?> chiede curioso, per poi aggiungere un'ipotesi sulle capacità combattive del genetista <Dev'essere fortissimo anche lei immagino> perché ovviamente nella sua mente da ragazzino dovrebbe esserci un rapporto di forze paritario tra compagni di vita e partner nel lavoro per far sì che si proteggano l'un l'altra. [Sgabello] Ancora una volta annuisce, impossibile dire il contrario quando si tratta della pura e semplice verità <Shizuka è di una bontà da far paura e nonostante questo ha una testaccia dura come il marmo. Quando si mette in testa qualcosa non c'è modo di farle cambiare idea> si prende qualche momento nel fare quel commento ironico impregnato di ironia, divertito nel definire la propria fidanzata in quel modo seppur nel tono non vi sia minimamente l'intento di offenderla, anzi, è solo un complimento aggiuntivo <Dipende da quale lato si guarda la cosa. La fregatura non sempre è negativa e io ne sono una prova lampante> altra pausa per sorseggiare un po' del brodino del ramen <Un tempo ero molto diverso da come sono ora e lo devo solamente a lei> non può esserle più grato per questo, ne ha arricchito l'esistenza privandolo di quella solitudine e infelicità implicita in cui ha vissuto per anni e anni. Senza più Kushina, quel suo lato è rimasto senza freni e la presenza di Shizuka ha aiutato nel moderarlo, renderlo migliore, affidabile <Grazie> cenno del capo <Ma non è definitiva, vogliamo spostarci da dove siamo ora> senza specificare il dove e il quartiere, il tutto resta avvolto nella segretezza più totale fino a compimento dei fatti <Molto carina ma tra i due è lei ad avere il pollice verde> ergo, se ne prende cura esclusivamente lei, lui bada al resto della casa. Mangia silente non interrompendo il flusso di parole dell'altro nello rispondere ai quesiti posti; ascolta l'assegnazione del sensei al Nara per un motivo al quanto strano, elementi contrapposti <Deduco, se lei ha il suiton, tu hai il katon> questo da al Nara un vantaggio tattico sul Sumi per quanto riguarda l'uso elementale del chakra eppure non se ne preoccupa più di tanto, di certo sarebbero un ottima squadra offensiva <Si, Shizuka è molto veloce, un fulmine in pratica> l'ultimo udon viene mangiato insieme ad un altro pezzettino di carne lasciando per ultime le verdure, una delle parte più sostanziali della pietanza <Mh> quell'osservazione è molto particolare, denota una bassa autostima ed un sottovalutare le proprie abilità <Un Nara deve agire d'astuzia, mai in prima linea ma sempre nascosto e tra le retrovie, solo così puoi sfruttare al massimo la tua abilità innata, evitando degli scontri diretti. Sei un ninja da supporto, guarda le missioni in quest'ottica e vedrai che ogni soluzione ti sarà più chiara> un minimo d'esperienza l'ha fatta anche per il suo essere egli stesso uno shinobi di mero supporto tattico. Sospira adagiando le bacchette sul tavolo al fianco della ciotola, stira le braccia <Diciamo che io e Shizuka possediamo più o meno la stessa forza. Lei ha talento dove pecco io e viceversa> completandosi ma vuole sapere come si sono conosciuti e li c'è da ridere <Stavo cercando una mia amica e ho scambiato Shizuka per lei, così le sono corso in contro abbracciandola come se ci conoscessimo da una vita> un primo incontro non proprio ottimo <Lei si è lamentata e io ho fatto commenti sulle sue...misure> non entrando nello specifico <Così ci siamo conosciuti e così è nato il suo odio per me e credimi, mi odiava davvero> ridacchiando per come, alla fine, le cose si sono capovolte. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Il ragazzino ascolta l'uomo mangiando ma prestandogli comunque molta attenzione a ciò che dice, ha quasi finito i suoi udon, mancano le parti migliori, l'uovo e il chashuu. Il ragazzino aveva già intuito parte della caparbietà della chuunin, ma ciò che dice il Sumi gliene da conferma. <Ah sì?> chiede il ragazzino riferendosi all'essere diverso rispetto a com'è ora, ma è più una cosa per far capire che sta ancora ascoltando che una vera curiosità, dopotutto non è tenuto a dirgli nulla di più di quanto non abbia già fatto e a meno che non sia il genetista ad aprirsi non sarà di certo lui a scavare, almeno non ancora. <Beh in bocca al lupo allora con la nuova casa> dice il ragazzino sorridendo per l'apprezzamento alla pianta, sarebbe stato un peccato se non gli fosse piaciuta. <Sì esatto, e recentemente ho anche scoperto l'affinità col doton, questo almeno al momento mi permette di non essere legato solamente alla mia innata> dice il ragazzino <Ci provo sempre, ma per ora ho trovato sempre avversari per i quali era necessaria più la forza fisica che la strategia, la mia prima missione è stata un trasloco, ci fai poco con le ombre quando devi spostare armadi> ridacchia il ragazzino, ancora non si spiega come mai abbiano assegnato lui per una missione decisamente più adatta ad un taijutser. <È bello che sia così, ci si completa a vicenda e si possono guardare le spalle l'uno dell'altra, poi, se uno ha fiducia nel proprio partner è quasi garantito che le missioni verranno portate a termine nel migliore dei modi possibile.> risponde seriamente il Shiroichi parlando dei punti di forza e debolezza della coppia. Ma un rossore improvviso appare sul suo volto quando ascolta la storia di come si sono conosciuti e l'allusione del Sumi riguardo le misure di Shizuka, non è il primo a cui lo sente dire in verità, ma ancora non si spiega cosa ci sia di così strano, cioè ok sono grosse, ma le hanno tutte le donne quindi boh... Il ragazzino probabilmente è troppo giovane per capire queste sottigliezze. <Non ce la vedo affatto Shizuka ad odiare qualcuno, l'unica volta che l'ho vista apertamente ostile a qualcuno è stato mentre ero in post sbronza... Non fu colpa mia> ci tiene a sottolineare <E incontrammo una kunoichi, però non ricordo quasi niente di lei, quindi boh... forse nemmeno è accaduto> dice sbrigativo il ragazzino addentando l'uovo del suo ramen. [Sgabello] Con la bocca piena di verdure, tra cui carote e sedani, annuisce alla domanda di lui, la bocca rigonfia delle cibarie, mastica come un'animale prima di inghiottire <Oh si, fattelo raccontare da lei. Chiedile com'ero prima di conoscerla> sorseggia ancora un po' di brodo <Ti dico solo che gran parte del mio stipendio lo spendevo in contraccettivi e bordelli> cosa da tutti i giorni per un ragazzo di 19 anni, no? Spendere i soldi in suo possesso nella maniera più lussuriosa possibile <A proposito Mr. Zombie, hai una ragazza o un ragazzo? Hai pucciato il babà per la prima volta?> classiche domande che si fanno ad uno sconosciuto <O te lo sei fatto pucciare? Dettagli dettagli> ci manca solo che gli chieda anche dettagli della vita privata e siamo a posto ma non riesce a farne a meno, quella parte di se esiste, forse non è più lo sbandato di un tempo ma la mentalità non cambia mai totalmente. Cenno di ringraziamento per quanto riguarda la casa senza aggiungere nulla di più, un discorso chiuso prima di passare ad altro, sulle capacità altrui nel controllo del chakra e degli elementi <Perchè no? Pensaci un attimo, il doton e la tua ombra secondo me possono andare a braccetto se usati nel momento opportuno, anzi, direi che è più sensato il doton rispetto al Katon> non ha particolare simpatia per il fuoco, non perchè non gli piace, solo perchè andrebbe a creargli vari problemi <Tutti affrontiamo missioni in cui le nostre abilità possono non servire, per questo siamo dotati di intelletto. Dove la forza non arriva..> alzando la sinistra e con l'indice va a toccare la propria tempia <..arriva lui> il cervello è da sempre l'arma più potente del Sumi, utile in qualunque occasione a discapito della difficoltà del compito assegnatogli. Dorati iridi vengon abbassate nell'udire l'altrui verbo, quell'affermazione riporta alla mente la missione, nel becero modo in cui l'hanno fallita seppur, allo stesso tempo, possa essere considerato un successo; deglutisce assentandosi qualche attimo <Già> riesce a pronunciare solamente quella parola, nient'altro, un nervo troppo scoperto viene toccato non riuscendo a proferire ulteriore sillaba, non su quell'argomento <Ah le mie post sbronze> notando il rossore sul di lui viso <L'ultima volta che mi sono sbronzato come i Kami comandano è stato all'inaugurazione dell'Ochaya, che serata magnifica. Mi sono fatto una delle ballerine nel vicolo dietro il locale e una rossa milfona sul tetto difronte il locale> ... <Tutto prima di conoscere Shizuka eh> specifica, sia mai che lei passi per cornuta. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Siamo passati al Chashuu, la parte migliore sempre per ultima, e come per il ramen anche i discorsi "migliori" arrivano in coda. Gli viene chiesto se c'è qualcuno nella sua vita <C'era tempo fa, ma una cosa molto giovanile, poi semplicemente è andata altrove> liquida il ragazzino con un'ombra negli occhi, meglio non menzionare il suo ingresso negli anbu e cosa gli è costato. <Non ho mai fatto nulla del genere> dice diventando rosso come i peperoni. Chissà come mai finisce sempre a parlare di argomenti inerenti al sesso quando parla con qualcuno di più adulto di lui... Fortunatamente però l'argomento passa quasi subito in secondo piano tornando nuovamente sulle rive della via del ninja <Sì, potrebbe essere molto utile magari in missioni di spionaggio o ricognizione, da quando ho scoperto quest'affinità mi sono studiato un po' gli usi possibili in modo da essere più malleabile anche in condizioni di stress, ma per il momento sono riuscito a padroneggiare solo l'armatura di terra> dice onestamente il ragazzino, ha sentito di suoi colleghi che usano il doton in modi molto fantasiosi, ma lui non è neanche lontanamente a quel livello di familiarità con quell'elemento ancora così nuovo per lui. Sorride quando il Sumi gli dice che dove non arrivano i muscoli arriva il cervello <Lo dico sempre anche io!> esclama allegro il ragazzino <Un giorno vorrei essere in grado di pianificare una missione così bene da riuscire a prevedere tutti i possibili esiti senza possibilità di errore, ma per quello c'è ancora un sacco di strada da fare, ma non mi scoraggio!> dice il ragazzino parlando dei suoi propositi. Nota poi il titubare dell'uomo riguardo all'affermazione sulla buona riuscita delle missioni, chissà cosa è successo per farlo tentennare così? Però il genetista si riprende subito ed ecco che si ritorna a parlare di sesso, il rossore che era appena scomparso dal suo viso torna a farsi vivido facendo anche un bel contrasto con le iridi azzurre del genin. <È un pub questo Ochaya?> chiede il ragazzino glissando palesemente sulla milfona salvo poi rispondere all'ultima parte della frase dell'uomo con un pizzico di ironia <Non ne avevo dubbi, anche perché dubito che se Shizuka l'avesse scoperto lei sarebbe qui a parlare con me> ridacchia, ovviamente non vuole essere una presa in giro ma solo l'ennesimo apprezzamento per la caparbietà della ragazza. [Sgabello] L'amore giovanile, lui è l'ultimo con il diritto di mettervi bocca, per tale motivazione non commenta prestando solamente ascolto. La Kokketsu è il suo primo amore, il suo unico e vero, dopo tutto quel tempo passato a spassarsela, lei è riuscita dove altri hanno fallito, ergo, desiderare qualcun altro è impossibile <Mai? Che vita triste stai vivendo. Datti una mossa, fai qualche conquista e inizia a divertirti> si ferma, guarda il giovane <AAAAAAAAAAH Shizuka sarà anche la sensei perfetta per i ninja ma io sono il sensei della vita> e con la sinistra va a dargli un'altra sonora pacca sulla schiena <Una sera noi due usciamo e ti mostrerò come goderti questa vita a pieno. Altro che occhiaie da ronda, ti farò avere occhiaie ma sarai divertito alla fine e chiederai il bis> buoni propositi per il futuro del povero Shiroichi, l'aspettano nottate di fuoco in compagnia del Sumi. Notare come non gli abbia chiesto praticamente nulla dando per scontato il suo accettare quell'invito ma passa in secondo piano, si tratta di qualcosa di futile in fin dei conti se paragonato al percorso di crescita del Nara nel mondo shinobistico <Uhm, io sono un po' come te. Nonostante le mie abilità mi permettono una certa malleabilità, mi considero un ninja di supporto, qualcuno che ragiona dietro le quinte e aiuta più che votato all'attacco in prima linea. Forse posso farti vedere qualcosina> un'implicita proposta di aiutarlo negli allenamenti <Dopotutto sei allievo di Shizuka, un occhio di riguardo si può anche avere> veloce l'occhiolino fattogli per poi tornare alla ciotola di ramen per finire le ultime verdure ritrovandosi la scodella svuotata e la pancia a dir poco piena. L'abbondare ha dato i suoi frutti, ora sta bene, rilassato, in pace con se stesso <Non contarci troppo. Le missioni sono imprevedibili. Puoi pianificare quanto vuoi ma non andrà mai come vuoi> la missione all'esterno è una prova fatta e finita, tutto è andato in malora nonostante le varie accortezze <E' più saggio, piuttosto, prepararsi ad ogni evenienza e riuscire ad affrontarle per uscirne vivi e con la missione in tasca> poter fronteggiare tutto senza difficoltà è la chiave principale per sopravvivere alle missioni più ardue e difficili. Scuote il capo <Un nightclub per adulti> lontano dalla concezione giovanile di pub <Non sarei neanche vivo probabilmente> ridendo divertito ed alzandosi da quello sgabello <Ma non tradirei mai la sua fiducia, Shizuka è speciale e merita ogni bene> per se quanto per gli altri. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] [Chiosco] Il ragazzino non sa come reagire alla prima affermazione dell'uomo, sta davvero vivendo una così brutta vita? Il dubbio gli viene, ma non è proprio convinto, quindi decide di optare per un più politico <Allora mi affido a lei Kan-sensei> dice sorridendo gentile il ragazzino ascoltando la proposta di uscita del ragazzo, si domanda come mai sia così inviso a Rasetsu, sembrano avere interessi in comune dopotutto. La cosa che però accende veramente l'interesse del Nara è la proposta di insegnamento da parte del genetista; a quella possibilità il sorriso del genin si amplia ulteriormente e china il capo <Ne sarei onorato, grazie mille> dice in modo formale, dopotutto lui è comunque abituato così grazie all'educazione rigida impostagli dal clan, gli ci vorrà un po' per smussare un po' questo suo lato che alle volte forse può risultare un po' teatrale. <Capisco cosa intende, puntiamo al perfettibile no?> sorride gentile parlando poi delle missioni e del prevedere tutte le possibili variabili che si potrebbero incontrare. Mangia l'ultimo pezzo di Chashuu e sorseggia il brodo rimanente fino a pulire completamente la ciotola. <Beh ma non mi faranno mai entrare in un nightclub per adulti, faccio quindici anni il mese prossimo> dice il ragazzino, anche se ha sperimentato sulla sua pelle che effettivamente se si è con le persone giuste quel limite non è poi così difficile da infrangere> Infine ride all'affermazione sulla sua battuta, ha pensato la stessa cosa ma gli sembrava brutto dirlo così apertamente; poi nuovamente si trova a concordare con l'uomo che nel frattempo si è alzato dal suo scranno, segno che la conversazione sta per concludersi <Concordo in pieno, lei più di tutti è la persona che voglio rendere fiera nel mio percorso in questo mondo, magari un giorno dirà: Sapete bambini? L'attuale Hokage l'ho allenato io!> è la prima volta che dice a qualcuno che magari in futuro gli piacerebbe diventare kage, ma alla fine gli basterebbe anche solo far carriera negli anbu e proteggere le persone di questo villaggio nell'ombra. [Sgabello] Si affida a lui, che bel suono di parole, trovare compagni di serata è sempre una vittoria, qualcuno con cui far baldoria di tanto in tanto ed insegnare alle nuove leve i piaceri della vita. Quasi si commuove <Bravo ragazzo, diventerei un donnaiolo perfetto> mettendogli la sinistra sulla spalla, convinto fino al midollo di crescere quel ragazzino in una direzione simile a quella del Sumi, se non peggio, tutto dipende da quanto impegno ci mette. Gli interesse del Nara, in maniera evidente, sono ben diversi e tutto verte intorno all'arte dell'essere ninja ed anche li con un cenno del capo riceve quei ringraziamenti. Infila la mano nella tasca tirando fuori un bigliettino recante l'indirizzo dell'ospedale, in particolare del suo laboratorio con il proprio numero di telefono <Tieni, per organizzarci e, non lo so, in caso ti servisse una mano o bisogno di aiuto> uno dei pochi a cui da il proprio numero spontaneamente, essere allievi di Shizuka in qualche modo favorisce la gentilezza del Sumi. Solitamente l'avrebbe preso in giro fino alla morte ma quel particolare dettaglio ha fatto si che la discussione procedesse in direzioni inesplorate <Esatto> confermando il suo istinto. Sgranchisce le gambe una volta rimessosi in piedi <Quindici anni ancora da compiere? Solo? Per tutti i Kami, cerca di fare qualcosa, te li porti malissimo e fidati, se voglio farti entrare, ti faccio entrare e ti faccio anche bere e rimorchiare una ballerina se sono preso bene> mai sottovalutare qualcuno che vuole divertirsi, i metodi per farlo sono tanti, bisogna solo essere disposti a rischiare. Umetta le labbra velocemente con un moto della lingua tirando, poi, fuori dei ryo che vengon posti sul bancone del chiosco <Per me e il ragazzo> pagando per entrambi senza farsi troppi problemi <Sai, non sono un fan di quella carica. Per me è soltanto una prigione senza sbarre perciò non posso dirti buona fortuna> non ce la fa, non augurerebbe a nessuno quella carica, troppo limitante per i gusti del bianco <Ma posso dirti questo, non limitarti Shiroichi Nara, non precluderti nulla. Vivi libero> oltrepassandolo dandogli l'ennesima pacca sulla schiena mentre si allontana dal chiosco con le mani in tasca, le dorate rivolte avanti a se avanzando alla volta della piazza e da li al centro del villaggio per tornare a casa. [END] [Chiosco] Il ragazzino ride non sapendo minimamente cosa aspettarsi da quelle uscite, ma almeno è piuttosto sicuro che Shizuka approverebbe di più piuttosto che uscire con Rasetsu quindi, tutto bene, immagino? Prende con entrambe le mani il bigliettino da visita e lo guarda, poi lo mette in tasca. <Grazie mille, lo apprezzo molto> dice il ragazzino gentilmente per il gesto dell'uomo, poi quando lo prende in giro per come si porta i suoi anni si sbottona un po' <Ehi, l'ho detto a inizio conversazione che di solito sono meglio di così!> ridacchia il ragazzino. Non è convinto che Shizuka approverebbe il piano dell'uomo ma lui ne sembra convinto quindi che male c'è? Dopotutto se la kunoichi si fida di lui perché il genin non dovrebbe fare altrettanto? Ringrazia nuovamente quando l'uomo decide di pagargli il pranzo e ascolta cosa ne pensa della carica di Hokage <Terrò sicuramente a mente questo consigli Kan-sensei> dice il ragazzino sorridendogli gentile guardandolo poi allontanarsi, sì decisamente capisce perché piaccia a Shizuka. Una volta bevuto un sorso d'acqua il ragazzino va poi a segnare il numero dell'uomo sul suo cellulare per evitare di perderlo. Infine si alza anche lui dal suo scranno e saluta l'oste <Grazie per il pasto, era buonissimo come al solito!> detto questo si allontanerà in direzione dei quartieri del clan, direzione: letto, a pancia piena si dorme meglio. Mentre cammina poi decide anche di mandare un messaggio a Shizuka per aggiornarla degli eventi odierni, una cosa molto semplice. Fatto questo va di nuovo a posare il suo ninjaphone nella tasca porta oggetti e si stiracchia sbadigliando godendosi il sole tiepido del primo pomeriggio mentre pregusta la sua pennica, sperando che non arrivino imprevisti a fare a pezzi il suo programma [END]