Una pera memorabile

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con Katai

20:34 Katai:
 E'lì per caso, ci si può giurare. La strada che porta dall'ospedale di Kusa sino al centro del villaggio passa irrimediabilmente per il quartiere dello sballo di Kagegakure. E' un tripudio di colori, suoni e odori. I sensi sono in estasi, ci si dovrebbe quasi schermare da tutto quell'input esterno, se non fosse che il piccolo Uchiha ha occhi ed orecchie per tutto ciò che lo circonda. Quattordici anni e mezzo e già l'appetito è solleticato da simili giravolte dell'anima. Indossa abiti comuni, non più quelli presi a fuoco, ma molto simili. Una maglia scura, dal collo alto e circolare, sopra dei pantaloncini bianchi, candidi e corti sino al ginocchio, la pelle pallida s'intravede dalla rotula sino allo stinco, prima di venir avviluppata da fasciature strette e durature, che proteggono l'epidermide dalle escoriazioni più semplici - ma non dalle palle di fuoco, come ha avuto modo di apprendere, a sue spese. I piedi sono stretti entro calzari ninja dalle tonalità del blu scuro e trascinano il corpo del giovane Genin sul marciapiede laterale di una delle strade del quartiere. Non è escluso che finisca per perdersi, soprattutto con quel naso all'insù che cerca di raggiungere la cima dei palazzi, illuminati a giorno dalle insegne al neon, dai riflessi cangianti e le pubblicità cubitali che capeggiano su gli edifici. L'armamentario che porta con sè è scarno, essenziale, contenuto interamente in una sacca portaoggetti legata poco al di sopra della natica destra, di una colorazione molto tenue del marrone. Due kunai, due tonici, uno curativo l'altro per il ripristino delle energie psicofisiche.

20:36 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Indossa un jeans chiaro abbastanza modaiolo rispetto al solito ed aderente, quindi visto quanto è magra sarà uno di quei jeans per bimba 12-14 anni, ed un paio di scarpe da Outdoor comode. Superiormente una maglia senza maniche giallo limone a girocollo, semplice ma piuttosto larga per le sue fattezze, abbastanza da sembrare ci stia annegando dentro. Nel portaoggetti tiene un fuda con tronchetto, il suo ninjaphone, due tonici curativi e due di recupero del chackra, ma apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara che ne ricopre interamente la schiena allungandosi quasi fino al di sotto dei glutei e ne inspessisce la figura per larghezza come una compagna silenziosa. Eppure non ha peso per lei la presenza di Sunodeki, quasi fosse mera estensione del suo animo o delle sue carni, questa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato su quella figura che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile. Ha smesso di piovere ma ancora l'ombrello, segno che non è rientrata mentre esce dal quartiere a sguardo basso e frettoloso mormorando <Solo un'ossessione, Solo un'ossessione, solo un'ossessione, solo un'ossessione, solo un'ossessione, solo un'ossessione, solo un'ossessione, solo un'ossessione> Un mantra concitato e continuo, segno che non ha trovato Rasetsu ma deve aver visto tra quelle vie cose che non desiderava vedere. <NOBBELLOH, PROPRIO NOH, ME L'HAI OFFERTO QUANDO SONO PASSATA 6 ORE FA E QUELLO NON SEMBRAVA SUCCO DI PERA, NON SAPEVA SUCCO DI PERA E AH!> Sta inveendo contro un tizio che tiene una cassetta di bicchierini, e che la stava riavvicinando promuovendo probabilmente qualche fruttato Sakè, ne sa Akainu che lei l'alcool non bevendolo mai non lo regge, ed ora lo sa anche quello sconosciuto che si vede urlare contro, protestando che ne abbia bevuti sei. <Un'ossessione...Me ne devo andare. Non mi scocciare va beh...Però non è succo di pera ma era buono me ne dai un'altro?> Questa cosa dei Noribiki ka sta palesemente portando alla deriva della sua mente e, se continua così, della società.

21:05 Katai:
 Solo per sicurezza assesta il coprifronte sulla cima del viso, lo sistema, lo tocca, ci gioca un po' mentre qualche spallata di uno o due passanti la evita all'ultimo momento. Solo per sicurezza mette in bella mostra la placca metallica con su incisa la Nota Nera. Lui , di musicale, non ha veramente nulla - figlioccio di Oto. E ovvio che il nodo dietro la nuca, nel bel mezzo della chioma ispida e corvina, sia ben stretto, ma per sicurezza lo va controllando di nuovo. Solo per sicurezza. No, di certo non per quegli sguardi che si posano su un quattordicenne nel bel mezzo del quartiere notturno, un quattordicenne che pare vagare, ora, senza alcuna meta, ma preso dalle leccornie del posto. Lo sguardo buio, come le notti derubate delle loro stelle, ingoia qualunque colore su cui si posa, come un enorme buco nero supermassiccio attorno al quale curva anche la luce. < ... > La bocca è stretta, le labbra aride, ma non ha il coraggio di entrare in una di quelle sale da thè, per paura di trovarvi solo i kami sanno cosa. E' una voce, però, a destare la sua attenzione e non di certo di un volume basso, tantomeno di un timbro sconosciuto. Quando si volta da un lato per cercare la fonte di quel suono è già troppo tardi, perché proprio lì, in prossimità di un venditore di succo di pera, si trova l'inconfondibile giara-clessidra di una Sabaku qualunque. E , proprio per questo, il giovane Uchiha sembra rallentare il passo, quasi in punta di piedi, cercando di estinguersi in mezzo alla folla, ma senza far rumore, senza sollevare alcun sospetto in lei, dandole le spalle, come un rapace che non riesce più a volare e cerca di dileguarsi camminando: è palese come non sia il suo forte, ecco.

21:20 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Arraffa due bicchierini per mano dallo sponsor iniziando a trottare all'indietro. <Sì...Tonico? Ah-Ah no tonic e va beh!> Snocciola muovendo qualche passo per allontanarsi e lì imbattendosi in Katai a poca distanza <Come me lo bevo ora, ah...Toh.> Sporge i quattro bicchierini verso l'Uchiha e solo allora sembra sollevare gli occhi e realizzare chi sia la persona che ha di fronte. <Oh, Uchiha come stai? Ne vuoi uno? Si chiamano tonic pera...Sono come i succhi di frutta alla pera ma hanno un sapore strano.> Annuncia senza aver minimo rossore alle guance, se è ubriaca in qualche modo non lo dona a vedere il suo pallore da anoressica come non subisce il sole, quei tratti tipici dalla pelle chiara appaiono quasi imperturbabili e lo sono persino in quel momento, con gli occhi uttavia vagamente vacui nel guardare quelli dell'Uchiha mentre aspetta che le regga i bicchierini tra loro. <Visto che avevo ragione io? Io ho sempre ragione...Senti, allievo, missione di livello S, quanto in là ci vedi con il tuo Sharingan? Tipo..Se ti portassi davanti ad un Dojo, puoi vedere il chackra no? Quindi...Puoi vedere chi c'è dietro le pareti? Tipo...boh, contare quanti sono?> Così porgendo i bicchierini cerca di liberarsi le mani, non venisse accolto quel gesto muoverebbe per appoggiarli sulla panchina per poi controllare prendendo il ninjaphone dal porta oggetti se Akainu ha risposto a qualcuno dei deliranti messaggi delle ore passate, non trovandone ne invia un altro, perchè bisogna sapersele guadagnare gli oridni restrittivi non cascano dal cielo

21:35 Katai:
 E' davvero un'operazione complicata. Sfuggire a Kore Sabaku è qualcosa che, fino ad ora, non gli è mai riuscito - o quasi. Il più delle volte è stato costretto ad esaudire la sua smania ossessiva pur di liberarsene. Questa sera,però, non ha una condizione psicofisica adatta per affrontarla e cercare di dileguarsi prima ancora d'incapparvi contro è una priorità irrinunciabile.Uno. Due. Tre passi, qualche passante evitato, uno preso in pieno e poi...<K'so. > Sibila, a denti stretti, soffiando dalle narici. La voce della kunoichi lo raggiunge, raggelandolo sul posto. Impietrito. Sopraffatto. < ... > E' costretto a voltarsi e l'altra potrà ben vedere come le ustioni siano scomparse assieme alle fasciature più corpose. Che il giovane Genin della Nota Nera si sia rimesso in sesto ? Per ulteriori accertamenti, chiedere in ospedale. < ... > Non le risponde in principio, ma solo dopo aver notato i bicchierini che l'altra le porge, studiati a lungo, con sospetto è ovvio.< Ancora con questa storia degli Uchiha ? Te l'ho già detto..> Esordisce, cercando di tagliar corto, questa volta, volendo evitare il discorso per intero. I talloni tornano a toccar terra, scaricando tutto il peso sull'intera pianta del piede, ergendosi in quel metro e sessanta slanciato e longilineo, che capeggia sulle misure dell'interlocutore. Allunga le mani per afferrare solo due dei bicchierini che l'altra gli porge. < Prima tu. Non mi fido. > Invita, andando ad ammiccare verso quelli che ha volutamente lasciato nelle mani altrui. < Cosa ne sai tu di quello che può vedere lo Sharingan ? > Ah, Akainu, giusto. Forse le ha detto più di quanto si sarebbe aspettato.

21:45 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Occhieggia l'aspetto di Katai, migliorato rispetto all'ultima volta, è l'alcool che lo rende più affascinante o la mancanza di bende che lo fa sembrare più sobrio? <Me l'hai già detto, sì, e hai mentito, ma non importa>Replica con fare risoluto porgendo due dei bicchierini, così ora si trova a poter bere, uno per mano e prima il destro non è che un unico sorso, poi mette il bicchierino di carta vuoto sotto l'altro così da avere la mano libera per i messaggi. Più maldestra del solito ma quello potrebbe essere l'alcool, riprende il suo Ninjaphone che non essendo stato bloccato ha intanto aperto video di capre su youtube che stanno urlando. <Ma no...La cronologia.> Soffia osservando lo schermo mentre chiude l'app senza guardare Katai mentre lo ascolta, tutta fissa sullo schermo. <Non lo so te lo sto chiedendo, inoltre il mio allenamento è quello di resistere al vostro Sharingan, ti ricordo che sto con un Uchiha davvero secondo te correrei un simile rischio? Piuttosto...Riesci ad essermi utile per contare i Noribiki o no? Finora come allievo hai fatto abbastanza pena.> Risponde sollevando gli occhioni verso di lui, resi lucidi dall'alcool sembrano quasi occhioni dolci da cerbiatta, non fosse che ormai Katai sa cosa celano, la mente di una matta schiantata come un bue pazzo. <Torni verso Oto? Akainu non risponde e...Ti regalo gli altri due.> Commenta sollevando l'ultimo bicchierino dentro l'altro bicchierino. <Perchè sei nel quartiere delle donnine Katai-kun? Non studi perchè ti distrai con queste cose? No bueno-No bueno.> Commenta con fare più dotto e serio di quanto non sembri. Di buono all'ottavo bicchierino c'è una cosa diversa in lei, la voce, sembra più naturale, più umana del solito, non è ad un livello biascicante ma non è la solita cadenza da registratore vocale sintetizzato male. Fissa nuovamente il suo telefono riprendendo a sorseggiare con l'altra mano quanto resta di quello che sembra sarà il suo ultimo drink improvvisato

21:59 Katai:
 < Mentito ? Chi io ? > Punta un indice contro se stesso, riuscendo a tenere i bicchierini con il resto delle nove dita, dimostrando abilità manuali invidiabili. E' pur sempre un ninja , ora, no ? Lo è, eppure non riesce a sfuggire a quell'inseguitrice, sopratutto in questi ultimi giorni.Deglutisce, mentre la consapevolezza che il proprio segreto possa essere stato rivelato all'ennesima persona ,comincia a serpeggiare nella mente, partendo dalle budella. Sono quest'ultime ad annodarsi con maggior forza, prima che possa farlo la lingua. L'altra trangugia quanto contenuto in quei bicchierini e lo fa mentre il giovane Uchiha getta un occhio oltre la giara a forma di clessidra, cercando il tizio che gliel'ha venduti , presumibilmente. Che sia un tipo affidabile è discutibile, ma d'altro canto lei non pare mostrare insicurezze, tantomeno esitazioni. < E va bene. > Lo sguardo cade sulla superficie liquida contenuta nel bicchiere e quindi sulla Sabaku. Ancora una volta. Di nuovo. E poi lo porta alle labbra, mandandolo giù tutto d'un fiato. < Coff. Coff. Coff. > Il liquido brucia nella gola, tanto da farlo piegare su se stesso, in avanti, finendo per gettare l'altro bicchiere a terra, nelle spinte convulsive del torace. < Ma che. Coff. ..cosa..coff. coff. > Cerca di articolare una frase di senso compiuto, dopo aver assaggiato il suo primo sakè in tutta la sua vita. Troppo forte come primo impatto. La voce dell'altra gli giunge distante, non tanto per l'immediato effetto dell'alcool quanto per i colpi di tosse che risuonano nelle orecchie. < Se mi spieghi chi sono i Noribiki ti aiuto. > Non lo promette, però e non menziona affatto lo Sharingan, piuttosto riservato riguardo quel potere che anche lui deve ancora scoprire. < Si, sto tornando verso Oto. > RIvela, con voce leggermente roca. < Vieni con me ? > Invita, questa volta, fingendosi cordiale e affabile, non vuole destare sospetti ecco. < Tornavo dall'ospedale e mi sono trovato a passare di qua. > Sincero questa volta.

22:06 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Quello che Katai non può sapere è che quella sera è la seconda volta (e mezzo) che Kore assaggia dell'alcool in vita sua ed anche se il contenuto dei bicchierini è leggero la mente sta fluttuando vagamente, inoltre ha iniziato a berne solo perchè spacciato per succo di pera, non per distillato di pera anche se in fondo concettualmente a chi lo vende poco cambia. Tuttavia sbircia il tossire dell'altro che sembra esser ancor meno avvezzo di lei all'alcool, forse che è un quindicenne l'avrebbe dovuto ricordare prima di mettergli dei bicchierini in mano. Il risultato è un bicchierino sprecato. <Raccogli zozzone non si buttano le carte a terra.> Sentenzia finendo il suo per mirare al cestino lì poco vicino. Nel suo sbirciare Katai potrà notare come le sabbie nella Sunodeki siano quiete e dormienti, anche quando gli vengono esposte mentre cestina la carta. <Sono una famiglia, così come gli Uchiha, i Doku e i Sabaku. Un clan di Suna su cui sto facendo un'indagine...Personale.> Quel personale vuol dire tutto, in quel caso, visto che non sta facendo una sola cosa che sia minimamente legale per la causa o che non debba causarle un ordine restrittivo. <Sì vengo con te...> Soffia componendo un altro messaggio prima di posare il ninjaphone nel porta oggetti. <Ti vien di strada la piazza centrale?> Domanda tornando sull'altro, ora univoca presenza delle sue attenzioni. <Ti hanno rassettato bene, in ospedale intendo...Hai mica visto un medico dai capelli rossi, un po' vecchiotto, tizio bizzarro.> Bizzarro detto da lei è anch'essa una parola che da sola fa tutto un programma

22:22 Katai:
 < Lo raccolgo. Lo raccolgo. > Si prodiga, abbassandosi per poter allungare la mano libera verso il bicchierino caduto in terra e finire così per ripulire, in piccola parte, il suolo di Kagegakure dalla sporcizia di tutti i villaggi, condensati insieme. < Opplà. > Chiosa, quando la schiena torna ad estendersi, ma con lentezza serafica, poggiando anche la mano destra su i lombi, quasi a volersi aiutare. La senilità precoce non è una malattia di cui può fregiarsi, ma una palla di fuoco in faccia può cambiare le cose per sempre. O almeno così dicono. < E perché vuoi indagare un'altra famiglia di Suna ? > Ammicca verso il coprifronte altrui, quasi volesse ribadire la sua appartenenza a quel luogo desertico, come se non bastassero già i colori dell'altra e la giara che porta sulla schiena. < No, vado da tutt'altra parte. > Ammette, stringendosi nelle spalle, in fondo c'è anche un briciolo di verità in quello che dice. Non vive ancora con il resto degli Uchiha e chissà se ci vivrà mai, quindi il suo appartamento è nella zona residenziale di Oto, ma la piazza non è così distante, ecco. < In realtà ho dovuto anche prendere un tonico curativo. > RIvela, ricordando il sapore di quello strumento rivitalizzante. < Hai incontrato Akainu alla fine ? > Domanda, incalzando la kunoichi, mentre ora si appresta a muoversi verso la zona adibita alla popolazione di Oto, non senza attendere che l'altra lo segua. In fono, non pretende di poter sparire da un momento all'altro. Non sarà facile, ma magari potrà liberarsi di lei da lì a poco.

22:34 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Segue Katai ripulire dal proprio bicchiere peggio di una nonna che ha votato i Verdi, in silenzio scrutatore, prima di rispondere alla sua domanda. <Perchè me lo chiedi? Intendi aiutarmi o no?> Domanda verso l'altro prima di sollevare le spalle. <A me basta che mi lasci nella zona della piazza, da lì è tutto un discendo.> Chioccia prima che il suo telefono torni a belare. Mette la mano al porta oggetti ma aspetta, affila lo sguardo. <Ahi. Un solo messaggio, no bueno.> Sindaca verso Katai iniziando a camminare per seguirlo mentre tira fuori il ninjaphone. <Dovresti lasciarmi il tuo numero a proposito.> Mentre informa Akainu dei suoi spostamenti non osserva il giovane, sa per mera occupazione di spazio nell'aria visiva che ce l'ha ancora accanto. <Eh, lo so, brutti i tonici curativi ma hai battuto la testa o sei serio?> Così replica alla domanda su Akainu tenendo il ninjaphone bloccato ma tra le dita come se si aspettasse una risposta di lì a breve. <Chi è che ti ha conciato così male? Possiamo pestarlo se ti fa stare meglio...In fondo non ho mai fatto da mentore a nessun-> Nuovamente il telefono bela, stavolta a tutto schermo quando si illumina Katai non vede solo il nome del mittente ma anche un lunghissimo sbrocco di anteprima. <Molto vero, effettivamente ti sei perso uscendo dall'ospedale o volevi proprio andare a donnine?> Domanda sollevando lo sguardo prima di aprire il messaggio e fare partire un vocale. <Nooooo pazzoide, era succo di pera, guarda te lo dice pure Katai, parla Katai saluta. Digli che era solo succo di pera dal sapore strano.> Messo in mezzo alla registrazione sta allungando il telefono nella sua direzione come un molesto giornalista di inchiesta.

22:48 Katai:
 L'incedere è lesto, almeno per quanto sia possibile tra tutta quella folla di gente che s'assiepa lungo le strade del quartiere notturno. E' lesto e cerca di lasciarsi alle spalle le leve più corte della Sabaku, ma senza troppi successi, in effetti. Lei lo tallona , tanto verbalmente quanto fisicamente. < ... > Come suo solito, non le risponde , non in principio, anzi tenta di saggiare le parole con cura, poiché ognuna di esse potrebbe risultare fatale. < Non ti aiuterò senza sapere prima per quale motivo. > Le risponde, sincero e schietto, maledettamente sincero. Non ha ancora capito che a volte le menzogne, sopratutto con quella kunoichi, sono quantomai necessarie. Dal basso dei suoi quattordici anni e mezzo di esperienza, rischia di perdere il confronto con lei su tutta la linea. < Sono serio. Dovevi incontrarlo, mi avevi detto. > Comincia, più curioso, ora, ma probabilmente solo per un tornaconto personale. < Non traccio i suoi spostamenti, perciò non so dove sia andato la sera dopo il dojo. > Si stringe nelle spalle, ma non prima di aver gettato i bicchierini vuoti, tutti quanti - si, si offre di buttare anche quelli dell'altra - in un cestino della carta , proprio vicino a quello della plastica e del vetro. La differenziata di Kagegaure è tra le più efficienti, affermano i Verdi sinistra e Ramen. < Dovresti vedere l'altro..> Borbotta, socchiudendo un istante gli occhi - che risulta quantomai pericoloso in mezzo alla folla di passanti. Il mento si china verso il basso, riflessivo. < La prossima volta non mostrerò la stessa pietà. > Afferma, tremendamente sincero, tanto da risultar inquietante con quel tono di voce più basso, più cupo. < ..Shiroichi Nara, comunque. > Aggiunge, andando a schiudere lo sguardo, alzandolo verso la Luna, alla ricerca di quest'ultima. < Eh ?! Oh. Ehm..> Esita, quando gli compare il ninjaphone altrui davanti al viso, sposta l'attenzione sullo schermo e vede il messaggio vocale in caricamento, destinatario: Akainu. < Era succo di pera. Che bruciava nella gola. > Non sa ancora dare un nome al sakè, quindi lo descrive come può.

22:52 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Attacca il messaggio vocale con fare repentino. <Sssssht con la storia della gola!> Bisbiglia con un fare complice che in realtà con l'altro non ha prima di passargli il suo bicchierino vuoto nei pressi nel cestino. <Non ci credo comunque, ma quanto devi essere scarso? Ti sei fatto fare il culo da Shiroichi? Shiroichi????Ma dico vuoi umiliarmi come sensei o cosa?> Sbotta verso l'altro scuotendo il capino biondo prima di riprendere febbrilmente a camminare. <E comunque non capisco perchè mi fai tutte queste domande su di lui, vuoi mica provarci con il mio ragazzo?> Occhieggia verso l'Uchiha finchè dopo qualche momento nuovamente il telefono sempre nella sua destra torna a belare e nuovamente lo sguardo della Sabaku va allo schermo, sembra che l'alcool le stia rendendo impossibile gestire bene due cose contemporaneamente e che Akainu abbia scelto di approfittarsi del momento vino veritas della Sabaku con quella domanda, gli occhi lucidi e contornati di nero della Sabaku vanno su Katai. <Vuole sapere se hai perso la verginità con le prostt.prostr-prostubire--->Prende fiato, spalancando le fauci all'improvviso. <Va beh quelle.>Sentenzia rifacendo partire l'audio, questo è uno di quei momenti in cui se Katai fosse un amico le starebbe togliendo il telefono di mano, ma Katai non è un amico e le basi ci sono tutte per detestarla anche di più. <Ti ho detto che stiamo tornando a ooooooto, apparecchia il OOH> Il telefono per poco non le casca dalle sue mani e per fortuna non sapremo mai cosa deve apparecchiare Akainu, non direttamente almeno perchè l'audio è partito con il pezzo mancante ma almeno i riflessi hanno salvato il nijaphone da una rovinosa caduta ora che torna a distrarsi con lo sguardo su Katai. <Dicevamo?Ah, sì, le prosciutte.Ah no...Prima, aspetta, tempo...Perchè ci provi con Akainu?>

23:09 Katai:
 L'altra passa dal bisbiglio all'urlo, un urlo in malo modo, vistoso, plateale. A quanto pare, conosce il Nara anche lei e non lo tiene in così grande considerazione. Dal canto suo tira dritto, facendosi largo tra i passanti o meglio, schivandone la maggior parte, prima di beccare una o due spallate. Non ha bisogno di guardarla per rendersi conto che riesce ancora a seguirlo. Chissà se seminandola in quella calca di braccia, gambe e teste, potrebbe perderla per sempre, magari evitare di rivederla ancora, sopratutto al capezzale degli Uchiha. Un motivo in più per non frequentarli ? < E'uno shinobi molto attento > Ribadisce, rimembrando anche il momento in cui ha indugiato nella pietà e che, di fatto, gli si è ritorto contro. La sua voce, però, non ha inflessioni di pentimento, tantomeno di rabbia o amarezza, è un tono asettico, grigio. < Non ho una ragazza, Kore-sensei, ma non significa che mi piacciono i maschi. > Commenta, atono, scialbo. < La mia verginità ?! > Alza la voce, tutto d'un tratto, spalancando gli occhi e la bocca, torcendosi verso l'altra per palesare la sua espressione stupita e imbarazzata. Le guance si arrossano e la bocca si secca. < E' possibile anche andare con quelle ..ragazze ? > Mostra più rispetto lui, che del duro lavoro ha sempre fatto un vanto, gliel'ha insegnato il nonno: ogni lavoro ha il suo valore e merita rispetto per questo. Rifila ora entrambe le mani nelle tasche dei pantaloncini, andando a puntare nuovamente il naso verso la cima dei palazzi, alla ricerca di quella Luna scomparsa dietro il profilo degli edifici o qualche nuvola di troppo.

23:17 Utente anonimo:
  [Verso Ospedale, Uscita Quartiere] Quando il telefono bela di nuovo leggendo l'anteprima sogghigna, la malizia le attraversa lo sguardo ed è l'alcool forse a renderla tanto espressiva ma stavolta non risponde, posa solo il telefono più impettita di prima segno che la risposta l'ha in qualche modo gradita. Se c'è una cosa che la Sabaku sa fare bene è evitare il contatto umano, quindi approfittando dell'orario serale mentre Katai se ne sta a dar spallate sul marciapiede lei approfitta del traffico scarso per camminare praticamente in mezzo alla strada, se ha avuto modo di comprendere che l'altro stia provando a seminarla non lo dona a vedere. <Ho capito Katai ma no...Shiroichi è bravo ma farsi ridurre la faccia ad un colabrodo da lui è un po' eccessivo, ma dove l'hai fatta l'accademia a Kusa nel quartiere del ghetto?!Ah no, quelli le danno mica le prendono.>Dinoccola senza che sia canzonatoria, non nel tono almeno, quasi volesse stillare nell'altro quantomeno un velato antagonismo. <Voglio sperarlo, se Shiroichi ti ha ridotto così non solo dovrei ucciderti, ma potrei pure farlo> Commenta in merito all'omosessualità presunta. <Fatto sta che parli di lui tu più di me, questo è preoccupante non ti pare?> Torna a riavvicinarsi all'Uchiha superata la calca ma è lì che Katai chiede se può perdere la verginità con le prostitute e che l'espressione sembra arricciarsi come se avesse appena visto un brutto video di un cane che prova ad accoppiarsi con una bambola. <Okkami, tirate fuori questa immagine dalla mia testa!> Esclama sollevando la mano a stringersi le tempie. <Kami, che schifo, stai parlando con me della tua verginità ma sei pazzo?> Lo guarda allargando le mani, palmi stesi e dita verso l'alto, l'espressione confusa da 'ma ti pare?!' e le labbra arricciate. <Bogllio...>Inizia a scrollare il capo in negazione. <Dimenticare questa cosa...Devo dimenticare assolutamente questa conversazione. Andiamo và...E dammi il tuo numero, devi allenarti sul serio a darle non a prenderle.>Torna a tremare con le spalle mettendosi le mani in tasca. <Che skiff-> Ammesso che Katai la sopporti fino alla piazza di Oto prenderà il suo numero ma sembra aver altrettanta fretta di raggiungere casa di Akainu e riposare mentre la passeggiata aiuta quantomeno lo smaltimento parziale dell'alcool{exit}

23:32 Katai:
 Si divincola dalla calca dei passanti, in favore della strada dove la Sabaku si ritrova a camminare, ma rimanendo sul bordo della carreggiata, per non finire sotto una delle auto che sfilano e sferragliano poco più in là. < Ora che ci penso, tu hai il tuo occhio di sabbia. > Come se avesse avuto un'illuminazione , un'epifania sulla strada per Oto. < Perché non usi quello per indagare su i Noribiki ? > Incalza, alzando il volume della voce per raggiungerla, in quella distanza che mantengono - voluta o casuale, è ancora presto per dirlo. < Ti sei mai battuta con Shiroichi ? > Domanda, volendo indagare più a fondo circa le esperienze pregresse dell'interlocutrice. E preferisce non chiederle se si sia mai battuta con Akainu, per non rischiare di risollevare quella sua gelosia ossessiva, quasi maniacale. < .... > Non le risponde in merito all'argomento, lascia che sia lo strombazzare dei clacson a riempire , ora, i loro discorsi. E solleva entrambe le sopracciglia , strabuzzando lo sguardo, quando l'altra pare per stare sul punto di implodere. Lui , invece, a parte un leggero rossore sulle gote pallide, si mostra tranquillo, probabilmente così innocente da non aver nemmeno prefigurato l'immagine di se stesso alle prese con una delle balde donnone del quartiere notturno. < Hai cominciato tu eh. > Le ripete, in tono saccente, quasi in ammonimento. E non aggiunge altro, tornando con l'attenzione rivolta verso il cielo, in cerca della Luna e , qualora trovata, non la lascerebbe andare di nuovo, aspettando che la kunoichi abbia smaltito i fumi dell'alcool, prima di dettarle il suo numero, facendo, di fatto, un patto con il diavolo - ma di questo c'è ancora tempo per pentirsi. ( E N D)

Kore si è fatta infinocchiare da un tipo, finendo per bere alcolici, si imbatte in Katai cui chiede aiuto per spiare i Noribiki (tutto normale ormai) e di accompagnarla fino ad Oto. Per strada, tra i fumi dell'alcool, parlano e mandano messaggi vocali ad Akainu dalla dubbia credibilità in merito ad una sobrietà della Sabaku. Alla fine la bionda promette all'Uchiha un vero allenamento, e gli dà dello scarsone