L'autocontrollo è tutto

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con Akainu

09:45 Akainu:
  [Campo Polveroso] Oggi è una giornata un po' particolare, ha pensato e ripensato alle ultime chiacchierate avvenute con la ragazza, di come ella trovi difficoltoso controllare la sabbia, controllare se stessa. Non ha particolari soluzioni sagge da fornire, egli stesso rasenta l'inesperienza più totale, soprattutto in campo magico dove non conosce nulla salvo quello che ha visto in missione e visto da parte di altri shinobi eppure un'idea gli balza in testa. Stupida ed estrema ma potrebbe funzionare, potrebbe ottenere i risultati sperati. Sotto l'ultimo sole di agosto ha condotto Kore nei campi di addestramento del villaggio, in particolare occupano il campo polveroso del quartiere, una scelta non casuale; inspira ed espira distaccandosi dalla donna per mettere una distanza di appena 5 metri da essa, porsi in maniera frontale portando le verdi iridi in quelle di lei <Stavo pensando a come aiutarti con la sabbia ed eccoci qua> guardandosi intorno, lasciandole il tempo di rendersi conto in quale ambiente si trovi. Il suo outfit rasenta il minimo indispensabile per non dar nell'occhio con una t-shirt bianca a maniche corte a ricoprire il busto lasciando intravedere un petto ustionato con carne viva esposta insieme alla totalità del collo, pantalone in pelle nera con cinta intorno alla vita ricolma di borchie sulla fibbia e scarponcini neri lucidati a dovere; a ridosso di tutto un cappotto leggero dal nero colore con maniche lunghe ricoprendo l'ennesima ustione, esso discende lungo tutta la figura del mostro fino a metà polpaccio. Il viso, ne vogliamo parlare? Tutta la mascella è ustionata, così come il contorno degli occhi mentre i capelli risultano corti, brizzolati e spettinati, questa volta alla luce del sole, si, non ce l'ha nascosto dal cappuccio bensì il viso è liberamente visibile alla qualunque. Una fascia percorre il busto a cui vi è attaccato un fodero al cui interno è presente una katana la quale si erge sulla schiena in maniera obliqua con l'elsa sulla destra in alto mentre la punta del fodero sulla sinistra ma in basso. <Richiama il chakra per iniziare> senza fornire spiegazione alcuna su cosa ha in mente, limitandosi a dare ordini. Non sorride, bensì mostra la medesima serietà di tutti i giorni, in particolare del giorno in cui si sono conosciuti. Le ustionate braccia compiono un singolo movimento avvicinandosi al petto, sigillo della capra, le due sfere energetiche di mente e corpo son visualizzate nei rispettivi lochi, fronte e sotto la bocca dello stomaco, verde una e gialla l'altra. Ruotano se stesse, ruotano velocemente dando vita ad un movimento dolce e lineare, elegante come l'acqua che percorre il corpo del genin. La prima discende, la seconda ascende, entrambe alla bocca dello stomaco tentando di fondersi al suo interno, intrecciarsi, cercando un contatto per dar vita ad una fusione e provare a creare l'energia bluastra denominata chakra. Potente ed irrequieto, instabile scorre nell'essenza di lui, pieno di domande e di insicurezze ma lo controlla il giusto, quanto basta da smuoverlo nel momento esatto in cui nasce, rinvigorire l'intero corpo. La potenza nel palmo della sua mano. Inspira ed espira nel sentire l'energia invadergli il corpo donandogli la necessaria forza per sostenere un simile allenamento. [Se Chk On][Katana]

09:59 Utente anonimo:
  [Campo Polveroso] Malgrado l'appuntamento in un posto diverso dal solito la fennec si è comunque presentata in tutto il suo splendore. Indossa un jeans chiaro abbastanza modaiolo rispetto al solito ed aderente, quindi visto quanto è magra sarà uno di quei jeans per bimba 12-14 anni, ed un paio di scarpe da Outdoor comode. Superiormente una maglia larga a maniche corte con la scritta nera "I <3 Suna" presa sicuramente a qualche baracchino, e con il simbolo di Suna stampato dietro la scritta. Nel portaoggetti tiene un kunai, un fuda con tronchetto, il suo ninjaphone, due tonici curativi e due di recupero del chackra, ma apparirebbe comunque disarmata non fosse per la giara, che occupa tutta la sua schiena, legata alla vita da una fascia verde smeraldo che risale poi ad appendere lungo la spalla destra. Eppure non ha peso per lei la Sunodeki, questa appare come una clessidra in vetro ambrato, traspare sul cumulo di sabbia disposto alla metà inferiore che si mostra in quel momento quieta. I biondi e corti capelli sono scarmigliati intorno al viso pallido e magro come tutta la sua figura, ogni osso visibile e parzialmente celato come le costole sembra voler sporgere a ricordare la minuta magrezza della figura della fennec, nessun orpello se non il coprifronte portato al collo, il simbolo della sabbia non viene celato su quella figura che stenta nel mostrare la sua reale età, apparendo nella minutezza ancor più infantile. Gli occhi contornati di nero seguono Akainu prendere quella distanza di cinque metri. <Eccoci qua...> Sentenzia osservando con curiosità il campo d'allenamento degli otini prima di capire, non che non potesse sospettarlo, che l'altro è intenzionato a richiamare il chackra, concedendosi il suo tempo, la mano destra appone il mezzo sigillo della capra che ne è necessario avanti al ventre, respira lentamente e misuratamente preparandosi a quell'esercizio mentale, per qualche momento gli occhi si appesantiscono nell'espressione mentre il disegno conduce poi le due sfere a formarsi in un alone via via più nitido, la bianchiccia alla fronte e quella marrone e pesante all'addome, l'elemento del vento e quello della terra necessari a comporre il suo legame con la flessuosa giara contro la sua schiena, a vorticare dapprima su sè stesse, l'una in senso orario e l'inferiore in senso antiorario; impiega un po' a comporre quella specifica torsione alla mente per cercare un equilibrio globale del loro movimento, e solo dopo in avvicinamento orario mediante una torsione sempre più fitta a giungere il Chackra Sabaku al centro del petto, con il colore candido di quelle due sfere miscelate nelle note d'oro della sabbia. Solo a controllo ottenuto del chackra gli occhi dalle note mielate e contornati di nero lungo le palpebre sembrano tornare vivi al presente. Nulla ancora è realmente visibile nè delle intenzioni nè di quanto ha fatto se non la composizione del sigillo che viene disciolto per incrociare le braccia appena al di sotto dei seni, tornando con lo sguardo su Akainu con il fare curioso.{chk35/35 3/4}

10:13 Akainu:
  [Campo Polveroso] Impossibile non notare quella maglietta decantante l'amore verso il villaggio di appartenenza; gli occhi effettuano un giro completo nelle orbite, non ci crede che l'ha messa ma, dopotutto, è Kore, da lei può aspettarsi il peggio, colpa dei programmi a stampo trash visti in televisione. Non ne commenta il vestiario, non sono li per fare conversazione o per passare un momento intimi, bensì devono trovare un modo ai problemi altrui con l'innata, solo così può crescere e migliorarsi <Ci ho pensato a fondo e ho capito che quando si tratta di avversari verso cui non hai particolari attaccamenti, la tua mente non desidera fermarsi ma prosegue e lo stesso fa la sabbia. Essa agisce incontrollata perchè tu sei la prima a non volerla controllare, non t'interessa realmente farlo ed è qui che entro in gioco io> inspira ed espira con una certa pesantezza, sa già che alla fine della giornata si sarebbe pentito amaramente di quella decisione ma deve farlo, per il suo bene. <Questo non sarà come il nostro breve scontro> di certo non vuole tagliarla nuovamente <Voglio che tu mi veda come una minaccia reale, come qualcuno che possa farti realmente del male> deglutisce, inghiotte grumi interi di saliva <Voglio che trasmetti quest'emozioni alla sabbia. Se davvero hai difficoltà nel controllarla, essa dovrebbe attaccarmi senza remore e li, tu, dovrai intervenire per bloccarla o quanto meno ridurre i danni al minimo> sospira <Fallisci e sai già come finirà> con la sua morte o parecchie settimane in ospedale per riprendersi. Ecco il piano geniale dell'Uchiha ma ci sono ulteriori dettagli? Si eppure non la mette al corrente di nient'altro, avrebbe agito come meglio crede per rendere quell'allenamento fruttuoso fino alla fine. Il chakra è in totale fermento nel corpo del genin, lo sente spingere, tentare di uscire dal corpo del deturpato ma lo controlla, lo spinge verso l'alto alla volta del viso, lo fa viaggiare lungo il collo facendogli attraversare ogni singolo canale presente in quella zona per poi infonderlo dentro agli occhi; l'afflusso di chakra è continuo e costante mentre tenta di attivare l'unico potere in grado di distinguerlo dagli altri esseri vivente, l'unica sua vera abilità. Tenta di sprigionare la giusta quantità di chakra all'interno dei bulbi oculari facendola agire in essi, riempiendoli e circondandoli, in questo modo, in caso di successo, le iridi cambierebbero lentamente di colore, il verde diviene più scuro e più chiaro allo stesso tempo lasciando spazio ad un rosso scarlatto simile al sangue; la pupilla nera al centro ed intorno ad essa una minuscola goccia definita tomoe, una per occhio. Dinanzi a Kore, ora, si manifesta l'occhio tanto temuto, un risveglio non fatto per puro caso ma con un fine ben preciso <Per spronarti> comunica quel breve intento <Io sono pronto, quando vuoi>. [Chk 19/20][Se Sharingan I][Katana]

10:25 Utente anonimo:
  [Campo Polveroso] Ascolta le parole di Akainu in merito alle sue deduzioni. <Che entri in gioco tu.> Un'iniziale sentenza fredda come se già intuisse dove l'altro vuol andare a parare. Tace poi quanto necessita per iniziare a condurre il chackra dal controllo verso la propria Sunodeki. Coperta dal suo corpo mingherlino non se ne nota immediatamente il risveglio che in realtà è assai visibile, non è difficile trovandosela di fronte vedere come la giara in forma di clessidra e dal finto vetro ambrato e trasparente, inizi a gettar dei granelli verso l'alto, come se contasse il tempo al contrario o stesse impastando un'illusione, non sempre la sabbia che si vede risalire sembra reale, non quanto la manciata di qualche pugnetto che invece abbandona realmente il foro superiore. La consapevolezza del risveglio nella sua Sunodeki inizia a solleticare l'animo della Sabaku, è come entrare in una collettività, interamente connessa ad ognuno dei propri granelli di sabbia, responsabile per ogni cristallo intriso di sangue e morte ormai, non dimentico come un deserto sedimentato, cumulatore dei propri ricordi. <Akainu, non ha vita propria, non è che la sabbia faccia qualcosa da sola che mi...> Prende un sospiro, annichilendo quella protesta ma mentre lo fa gli occhi dell'Uchiha si impregnano, sotto il suo sguardo il verde cui era avvezza viene a mancare sostituendosi con il cremisi tipico dell'Uchiha arricchito dal proprio tomoe. La mano destra torna al ventre, sciogliendosi insieme alla sinistra compone il simbolo della capra in quei pochi metri mentre la coltre di sabbia dalla sua giara si inspessisce alle sue spalle, è a simbolo compiuto che come sferzata da una ventata in avanti si diffonde, un cumulo di sabbia in tempesta che CERCA di ghermire l'Uchiha in granelli sparsi prima di compattarsi uniformemente intorno alle sue carni, testa esclusa, come se temesse di deturpare quel volto tanto adorato ma non di meno volesse immobilizzarlo prima ancora che Akainu abbia estratto la sua katana. {Chk 23/30, Inn. Attiva 2/4 Grabbia di sabbia 2/4 -6}

10:37 Akainu:
  [Campo Polveroso] Le parole di Kore sopraggiungono, vanno contro quanto proferito dal genin <Allora dimostralo, no? Se è come dici tu, non ci sono problemi, altrimenti, beh...> sappiamo tutti il destino dell'Uchiha una volta colpito. La sabbia di lei viene attivata e subito messa in movimento per creare la gabbia di sabbia effettiva; solitamente avrebbe cercato di evitare quella costruzione ma adesso no, si lascia prendere ed inglobare sentendo tutta la forza della ragazza addosso a se, essa gli sta tagliando tutto quanto il corpo, il dolore è atroce mentre la voce del genin emerge, dolorante. La sclera diviene rossa tanto quanto lo sharingan stesso, ella non si sta trattenendo minimamente nel fargli male ed è quello che vuole; solo così può convincerla, solo così può permetterle di controllarsi. Digrigna i denti cercando di stringere i pugni all'interno di quella morsa, il chakra si muove nel corpo viaggiando in direzione delle braccia le quali vengono irrigidite. Capo leggermente chino, deglutisce per poi provare a far forza con esse tentando di allargarle verso l'esterno, distanziarle dal corpo e spingerle contro la sabbia. La bocca viene schiusa, non solo per il dolore quanto per la fatica di una simile operazione, una fatica immensa che ne mette a dura prova il fisico. Si è allenato tanto, tantissimo dall'ultima missione, ha fatto enormi progressi e mettersi alla prova con Kore è il modo migliore per capire quanto in là si sia spinto. Spinge con le braccia a non finire tentando di disintegrare quella gabbia di sabbia uscendo dall'intrappolamento, liberarsi dimostrando come non sia facile tenerlo fermo, dimostrandole di doversi impegnare di più se vuole fermarlo veramente. Inspira ed espira continuamente, senza sosta alcuna mentre l'abrasione dei granelli di sabbia incide sul di lui corpo in maniera continua e costante. [Chk 18/20][Sharingan I][2/4 Tentativo liberazione][Forza 30][Katana]

10:55 Utente anonimo:
  [Campo Polveroso] Una minaccia, una minaccia, sente i propri granelli costringere le carni di Akainu ed è difficile vederlo come una minaccia, primo perchè l'Uchiha non fa nulla di materiale per scostarsi, secondo perchè lo sente gemere e le palpebre hanno un tremito. Vorrebbe chiedergli quanto male gli ha fatto ma non se ne vede capace, non vuole deludere lo sforzo dell'altro ma.<Sento il sangue.> Lo annuncia come se volesse chiedere all'altro di chiederle di fermarsi osservando gli occhi intrisi di rosso altrui e non riuscendo a non ritrarsene con riluttanza, gettando un'occhiata i piedi ghermiti nella sabbia prima di percepire la resistenza, un'esplosione di granelli si spande come una nuvola, rilasciata dalla resistenza dell'Houjutser le cui ferite sono ora visibili. La stessa nube inizia ad agglomerarsi, oltre la sua spalla sinistra inizia a prodursi senza uopo di sigilli un primo giavellotto della lunghezza di un metro, lo stesso con cui ha appeso Amatsu grottescamente ad un tronco, le mani invece impartita quella conduzione alla sua sabbia si concentrano sulla carezza dei venti al pelo dei deserti. <Devi almeno schivare Akainu, non posso trattarti come un pallone da pungiball.> Ammonisce come se l'avesse visto lasciarsi cogliere in maniera immotivata, consapevole del sangue e delle prime ferite intrise tra gli stessi granelli che sembrano inidirizzare lui una punta sospesa mentre le mani compongono il simbolo del gallo, seguito da quella della tigre, continua a non mirare il volto ma sposta la sua attenzione sul petto di Akainu, una zona ampia sulla quale destina il primo chackram di vuoto, lei visibile come un alone intriso di materia bianchiccia e rotante che da sospeso e formato saetta verso il punto mirato{Chk 22/35, Inn. Attiva 2/4 Creazione Oggetto - Armi di Vuoto 2/4 1 Arma}

10:20 Akainu:
 Il sangue cola dagli arti superiori del genin sporcandolo con quel calore dato dalle ferite procurate dalla Sabaku. Ha scelto lui quella via, quel tipo di allenamento per lei, fare in modo che controlli la sabbia alla perfezione senza dover temere la propria forza. Sangue visibile agli occhi di lei, fautrice di quella condizione dell'Uchiha ma muoversi ora è più difficile del previsto, il dolore è qualcosa di immane, controllare le articolazioni diviene un'impresa. Dopotutto è stato ferito anche nella zona delle gambe, fare qualcosa di più lo porterebbe a spendere una quantità di energia superiore al normale, s stancarsi aumentando l'afflusso di sangue all'esterno. Inspira ed espira portando lo sharingan I verso la Sabaku la quale si mostra in una scala di grigi, privi di colore alcuno; il chakra all'interno del di lei corpo assomiglia ad un ammasso di energia ed il mondo risulta rallentato. Nota la creazione di una lancia sul momento, la medesima che ha colpito il micio durante la missione e la consapevolezza di sta rischiando davvero molto diviene una certezza. Nel momento stesso in cui ella inizia a creare dei sigilli, il chakra all'interno del corpo del ragazzo si movimenta cercando di concentrarsi nella zona delle leve inferiori potenziandole ai limiti estremi del corpo. Infonde energia nei polpacci, nelle cosce, trascendere la normale concezione di movimento amplificando le proprie abilità. Gambe divaricate appena piegando le ginocchia; il pie destro viene tenuto all'indietro insieme alla relativa gamba mentre la sinistra si porta appena in avanti. La punta del destro pie aderisce al suolo con la pianta totalmente distaccata. Schiena diritta e busto leggermente piegato di lato, sulla destra in particolare. Messosi in posizione tenterebbe di effettuare una sostituzione di II tipo con uno scatto al doppio della propria velocità verso destra macinando una distanza di 3 metri di lato. Fa forza con le gambe, il perno destro viene spinto sul terreno per poi essere sollevato iniziando il movimento repentino che gli avrebbe consentito di schivare qualsiasi attacco svanendo dalla di lei vista, almeno per qualche secondo. In caso di successo al proprio posto dovrebbe essersi formata un'immagine residue dandole l'impressione di averlo colpito. Quel movimento gli costa caro, ansima terribilmente, le ferite sono più gravi del previsto e sforzare in quel modo i muscoli non gli giova per nulla. Digrigna i denti inginocchiandosi a terra, adagiando il ginocchio destro sul suolo, respira a fatica. Forse ha sottovalutato la situazione. [Chk 13/20][Sharingan I][2/4 Sostituzione II tipo][Agilità 30 *2 = 60][Katana]

10:33 Utente anonimo:
 La sua arma di vuoto trapassa quello che è un Akainu temporaneo, il frutto di un rapido spostamento che immediatamente al suo trapasso viene ricercato con gli occhi, la mano sinistra libera del sigillo si solleva, come se tenesse una lancia ideale invece di toccare il giavellotto reale, quando ne intercetta la figura, a tre metri più in là come reale il gesto che viene compiuto è quello che si farebbe per schizzare l'acqua per scherzo dalle mani bagnate, in sua direzione la lancia si muove, mirata verso le gambe dell'Uchiha, segno che non sta cercando un punto vitale, è una lancia che non vuole essere letale ed è già base del suo controllo eppure c'è, lìintenzione di colpire, di atterrare, sembra solidificarsi nell'animo arido della Sabaku che sta dopo il lancio già agglomerando un altro giavellotto, stavolta altra sabbia, un oggetto supplementare, si materializza al di sopra della spalla destra coprendo il fronte opposto. Gli occhi dalle note sabbiose seguono con determinazione l'Uchiha e mostrano quella che è l'intenzione reale di colpire, la respirazione al petto scarno si mantiene tuttavia lenta, misurata, profonda, cerca di scandagliarne punti e distretti anatomici che non siano compromettenti come se si preoccupasse più di quello che del colpo in sè, a differenza di quanto accaduto con Amatsu il suo giavellotto sabbioso sfreccia alla medesima volontà ma mantiene un'angolazione negativa, verso il basso. <Hai visto la mia arma, è il tuo Sharingan?> Sente ancora una dispensa di chackra abbastanza compatta da poter porre una domanda, senza affanno nella voce a differenza dell'altro la sua atona freddezza risulta nitida in quella curiosità che non è trattenuta{Chk 20/35, Inn. Attiva 2/4 Creazione Oggetto - Movimento Lancia 1}

10:55 Akainu:
 La sostituzione l'ha portato allo stremo, non può farne un'altra ne può muoversi ugualmente bene come suo solito. Ansima non tanto per la stanchezza quanto per le ferite riportate le quali rendono difficili anche i movimenti più semplici. Kore non è intenzionata a fermarsi, in altra occasione avrebbe pensato due volte a cosa fare, al modo migliore per metterla al tappeto ma adesso, in quelle condizioni, gli risulta difficile persino pensare ad un piano ideale. La lancia è caricata, scagliata a gran velocità, per fortuna lo sharingan l'aiuta a vedere l'oggetto arrivare in maniera mitigata rispetto al solito ma come fare per evitarla, non ha le forze necessarie, non riesce quasi a muoversi e poi, una piccola lampadina si accende. La destrorsa si alza, mano ben aperta per prendere l'elsa della katana alle proprie spalle; le dita si avvinghiano intorno ad essa tirandola via dal fodero mostrando la lama dinanzi agli occhi della Sabaku. Il braccio destro si solleva, amplia il proprio spazio indietreggiando per poi tentare di portarsi in direzione della lancia con la parte tagliente della lama così da controbattere quell'attacco con il proprio facendo leva su tutta la forza rimastagli, impedire all'altra di aggravare le proprie condizioni. Spinge con la lama la punta della lancia cercando di bloccarla, fermare quel movimento, magari tagliare anche il ninjutsu altrui; l'impresa è quanto di più arduo possa tentare uno come lui in quelle condizioni, fare affidamento sulla mera forza bruta per affrontare un'arte magica eppure, in caso dovesse riuscirci, sarebbe una vittoria non di poco conto dimostrando come si possa essere potenti anche senza i soliti fronzoli dei ninja <Mi sono mosso quando hai iniziato a fare i sigilli. Non sapevo che tecnica fosse ma non potevo temporeggiare> spiega brevemente il suo modus operandi, dopotutto comprendere e conoscere le tecniche altrui è al quanto impossibile. [Chk 12/20][Sharingan I][2/4 contrattacco][Forza 30][Punteggio di attacco: 21 + 37 = 59][Katana]

11:01 Utente anonimo:
 Akainu finalmente estrae la Katana, come se la Sabaku non avesse atteso altro osserva la lancia di sabbia guizzare contro la lama che ne taglia con una resistenza, ma distorcendo abbastanza da portare i granelli a spandersi confusamente qualche granello dopo, mentre i passi si muovono e la mira si sposta all'apertura del braccio dell'Uchiha, precisamente alla stoffa tra il suo avambraccio ed il suo fianco. <Quindi non hai visto la mia lama, come sapevi che non era una tecnica scudo?> Sembra dare per assodato che Akainu non potesse vedere le sue lame di vento in qualche modo, ma più che una curiosità sulle sue capacità intellettive quella della Sabaku sembra freddamente mirata alla sua capacità oculare. Avvicinatasi abbastanza ad Akainu è a meno di quattro metri che la mano destra sollevatasi al controllo del secondo giavellotto, guida la propria mira verso il basso, lo stesso gesto di prima, pieno di leggerezza alla guida di una mira che in quella vicinanza CERCA di investire il cappotto di Akainu per conficcar la stoffa, se non trapassarla, nel terreno polveroso del campo d'allenamento. <Non toccarla, quella è la mia vittoria.> Poche le parole con cui accenna alla sua sabbia ma non ne richiama altra, segno che il combattimento è finito, almeno dal fronte della Sabaku che non trapela la compassione che dovrebbe, il sangue che sedimenta nei suoi granelli pizzica ai sensi come se fosse una crema che deterge la pelle pallida, la mano sinistra tuttavia arreca al porta oggetti il tonico curativo che porge all'altro, è quindi consapevole anche alla vista di quelle ferite riportate se non ai sensi. <è stata un'idea stupida.> Soffia prendendo un sospiro mentre la Sunodeki continua ad agitare sulle proprie spalle un vortice incompreso ed agitato ma in qualche modo 'minaccioso' come se la sabbia fosse mossa da piccoli scatti, porge il tonico ad Akainu, che si sia o meno tolto il cappotto ancora inchiodato a terra, prima di allentare la propria Sunodeki ed è poggiandola a terra con delicatezza, seppur il materiale sia resistente, che quell'agitazione della desertica si lascia intravedere nella trasparenza ambrata della flessuosa clessidra {Chk 19/35, Inn. Attiva 2/4 - Movimento Lancia 2, 1/4 tonico cura ad Akainu}

Kore usa Tonico Curativo!

11:21 Akainu:
 Riesce a fermare l'attacco di lei con il mero uso della katana, di certo si tratta di una mossa disperata di chi non ha altre possibilità. Non fosse un allenamento probabilmente ora si ritroverebbe morto, senza alcun tipo di possibilità di sopravvivenza ma, per fortuna, è con Kore. Deglutisce adagiando la katana al suolo e con essa anche il braccio, decisamente sfinito <Perchè ho detto che non ti avrei attaccato, a che pro usare tecnica difensiva se non per sprecare chakra? Ho dato per scontato fosse un attacco> non si tratta di abilità innate o altro quanto più attenersi agli accordi presi in precedenza. Le parole emergono stanche, roche più del solito e l'ansimare continua imperterrito; parlare e muoversi gli costa una fatica immensa eppure ha compreso quanto Kore sia realmente forte, ha compreso la portata delle sue tecniche, il loro modus operandi e adesso sa dove andare a colpire in caso decidessero di scontrarsi. Purtroppo ha finite le energie, non riesce a far nulla e quell'ennesima lancia giunge veloce, vista ma impossibile da fermare o parare. Attimi brevi ed il cappotto si ritrova bucato, inchiodato al suolo e lui stesso è intrappolato; lo sharingan saetta veloce, squadra l'altrui operato <Hai vinto solo perchè non ho voluto difendermi ne attaccare> orgoglioso in questo, decisamente orgoglioso ma, d'altronde, le cose stanno così. Lascia andare la katana per terra mentre con le braccia tenta di divincolarsi e sfilare il cappotto in qualche modo. Inspira ed espira faticosamente, ancora vivo con la necessità di vedere un medico ed a tal proposito la Kokketsu fa al caso suo, un nuovo pretesto per contattarla. Deglutisce, inghiotta grumi interi di saliva nel vedere la genin avvicinarsi con un tonico in mano; non ci pensa due volte a prenderlo per portarlo tra le labbra, rotto tramite i denti e masticato permettendogli di aiutarlo a recuperare un po' di quelle forze andate perse <No se hai capito come controllarti. L'autocontrollo è tutto durante uno scontro, senza di esso siamo in balia degli altri, prossimi alla sconfitta> sentenzia portando lo sharingan in quelle dorate di lei, ricercando una reazione in tutto questo seppur accompagni il tutto con un leggero sorriso. L'innata viene meno, cessa l'afflusso di chakra negli occhi, il verde riaffiora, quel colore da lei tanto odiato e, allo stesso tempo, tanto ricercato.[END]

In seguito all'ultima missione di Kore, Akainu decide di sottoporla ad un allenamento drastico per imparare a controllare la sabbia e controllare se stessa. Ha sottovalutato la forza altrui e si ritrova ferito. Alla fine di tutto gli viene dato un tonico per riprendersi.

OFF

Akainu -23 pv